Educazione dei cittadini e presenza di servizi
Benvenuti!
Forse basta provarci...
Raffaele Barki
La Casa come problema Sociale
La Casa è diventato il problema di carattere Sociale di Milano.
La speculazione edilizia con l'esplosione dei prezzi immobiliari e l'incapacità di gestione e/o creazione del patrimonio immobiliare dell'edilizia sociale hanno provocato una tragica condizione di esclusione abitativa.
Nella nostra Città mancano all'appello circa 40.000 alloggi !
Devono essere inserite quote di edilizia a canone sociale nei programmi di riqualificazione urbana (PRU) e nei piani integrati di intervento (PII).
Nelle convenzioni si deve utilizzare il meccanismo della cessione gratuita al COmune di alloggi da dare in affitto o di aree private da destinare agli interventi di edilizia popolare o non profit.
Si deve provvedere all'utilizzo degli alloggi sfitti, alla ristrutturazione degli alloggi inagibili o non assegnabili per condizioni di degrado, mancanza di servizi, metratura insufficiente.
COME LA PENSATE ???
Gandolfi: "una campagna elettorale senza manifesti per rispetto dell'intelligenza dei cittadini"
Questione di contenuti – “Quasi superfluo rilevare che i manifesti elettorali sparsi qua e la per la città sono assolutamente privi di qualsiasi contenuto. Perchè metterli? Quale messaggio politico danno? Assolutamente nessuno. Molto meglio una campagna elettorale in cui ci si confronta con la gente nei mercati e per strada, scambiando idee e opinioni. Fare capire il proprio pensiero e le ragioni per cui dovrebbero dare la preferenza proprio a te. La mia campagna elettorale vuole privilegiare i contenuti.
Le donne fanno la politica e ci riescono!
L’idea era di essere soggetti e non oggetti della politica: proporre e non semplicemente difendere i propri diritti, avere spazio e dignità e non, al massimo, ottenere provvedimenti riparatori.
Cominciarono dunque a farsi sentire in città con azioni visibili contro il Piano Sanitario della Giunta di allora, che imponeva ticket altissimi sui farmaci e tagliava senza scrupoli l’assistenza alle aree deboli nella regione.
Poi il colpo di genio: scrissero da sole la delibera che avrebbero voluto e la imposero all’assessore ai servizi sociali del Comune di Torino.
Ottennero:
la formazione di un tavolo permanente con loro stesse, tutti gli assessori competenti in materia di welfare e politiche sanitarie, chi gestisce i soldi, i rappresentanti delle strutture ospedaliere e delle ASL, l’associazionismo e il sindacato;
che il tavolo in questione, il più trasversale possibile, avesse fondi da spendere;
che si potesse avvalere degli Istituti di Ricerca della Regione;
che promuovesse la salute in tutte le età, etnie e situazioni della vita, anche con competenze di valutazione e di ricerca.
Naturalmente l’assessore di allora ne fu sconvolto. Oggi il rapporto si è molto evoluto, grazie al fatto che l’iniziativa divenne punto di forza della campagna elettorale di una donna che si candidò alle elezioni, le vinse e che mantiene tuttora l’impegno e garantisce i fondi. La presenza di interlocutrici politiche ha favorito l’evoluzione di un rapporto non utilitaristico ma utile per entrambe le parti.
Ne è seguita una ricerca sui consultori di Torino. Questa ha favorito il contatto con tutti i soggetti interessati e con operatrici e operatori, rafforzato da un convegno di restituzione in cui le partecipanti hanno ottenuto l’ECM.
Si è imposta oggi l’urgenza di un incontro tra gli Osservatori sulla Salute che stanno già lavorando anche a Milano, Bologna, Firenze, Venezia, Napoli e Roma. L’idea è di costituire un tavolo nazionale di rete e di ricerca con i seguenti obiettivi:
costruire e rafforzare relazioni, conoscere i luoghi della prevenzione e della salute che già esistono, valorizzarli e diffonderne le pratiche;
rafforzare i rapporti con le donne nelle istituzioni;
aggiornarsi costantemente sulla conoscenza delle leggi e sulla loro applicazione;
avviare ricerche globali sulla salute, ad esempio sull’infertilità, il desiderio di maternità o di genitorialità, etc.
coordinarsi su azioni realizzabili a livello regionale, tra le quali
- la richiesta di gare ad evidenza pubblica che quotino i prezzi degli anticoncezionali da distribuire all’interno dei consultori, chiedendo alle farmacie se vogliono aderire; si possono diminuire così i prezzi dei prodotti quali gli IUD, i contraccettivi postcoitali e degli anticoncezionali;
- la richiesta di passaggio di tabella da “C” ad “A” per le pillole anticoncezionali;
- la diffida agli Ospedali che rifiutano la pillola del giorno dopo definendola erroneamente abortiva e quindi oggetto di obiezione di coscienza;
- promuovere la maternità consapevole e prevenire la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili;
- la richiesta dell’uso della RU486 sulla base del diritto di scelta e fare campagna;
- attivare campagne di pressione contro la coercizione all’obiezione di coscienza;
- reintrodurre, a livello di sensibilità sociale, l’idea della gestione sociale delle strutture consultoriali.
A Milano, come OSAdonne, Osservatorio sulla Salute delle Donne, ci stiamo muovendo in questa direzione, con il proposito di innervare la politica istituzionale con nuovi soggetti, contributi e risorse. Questo obiettivo si crea principalmente con un costante rapporto con tutti i cittadini, le istituzioni, i sindacati, le associazioni e i movimenti.
Basta volerlo ..
Ballymena, Irlanda del Nord: dove il settarismo è di casa
Da un lato, la crescita del settarismo e della lacerazione del Paese; dall'altro, l'emergere del fenomeno delle coppie miste (una su cinque nel capoluogo, Belfast).
Michael McIlveen, un quindicenne cattolico che viveva vicino a Ballymena, contea di Antrim, a stragrande maggioranza protestante, pochi giorni fa è stato ucciso a colpi di mazza da baseball da quattro o cinque persone. Sembra evidente a tutti che il motivo sia l'eterna lotta tra cattolici e protestanti.
Naturalmente, trattandosi di una brutale aggressione a un minorenne, i capli lealisti (a cominciare dall'Ordine d'Orange) e anche tutti i politici protestanti hanno condannato l'omicidio senza mezzi termini.
Così ha fatto Ian Paisley, deputato a Westminster e parlamentare europeo, segretario del DUP (primo partito nordirlandese), eletto proprio a North Antrim.
Il fatto che Paisley abbia condannato l'omicidio non deve essere preso come un'ovvietà: egli infatti ha fondato il DUP per contrastare le più morbide posizioni dell'unionismo "ufficiale" e l'ha mantenuto su posizioni settarie fino ad oggi.
Un esempio? Notizia di oggi. Il luogo è sempre Ballymena.
Il consiglio comunale (poi dicono che in Italia siamo burocratici...) doveva stabilire se scrivere "welcome" sulla porta dell'ufficio del turismo anche in tedesco, francese e... gaelico.
Gaelico. Ovvero "irlandese". Una delle due lingue ufficiali della Repubblica d'Irlanda, ma soprattutto un'occasione per lanciare un messaggio ai settari.
Il consiglio comunale, dominato dal DUP, ha detto no. Ha detto che se si comincia con tre lingue, si deve finire col metterle tutte. Ha detto anche che la "gente del sud" non ha bisogno del gaelico perché parla l'inglese e potrà comprendere "welcome".
Senza dubbio. Così come potranno comprenderlo i tedeschi, i francesi, i russi e chiunque nel mondo.
La significatività del gesto simbolico, però, è stata "accantonata" (o meglio: è stata ben compresa!) dai rappresentanti del settarismo protestante.
In fondo, non è un po' quello che è appena accaduto in Italia, dove forti della loro maggioranza le sinistre hanno piazzato quasi chi desideravano alle tre più alte cariche dello Stato?
La democrazia risponde alla domanda: "come scegliere chi governa?".
Il liberalismo risponde alla domanda: "che limiti dare a chi governa?".
Le sinistre occupano lo Stato: cosa risponde la CdL?
L'elezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica impone riflessioni sulla politica nazionale.
Non si discute l'onestà morale dell'uomo, ma il risultato che le sinistre hanno conseguito dopo le elezioni politiche.
In particolare, abbiamo oggi un presidente del Senato (Marini) cattolico di sinistra, un presidente della Camera (Bertinotti) comunista e amico della sinistra radicale, un presidente della Repubblica (Napolitano) ex comunista.
Un risultato sorprendente, data l'effimera distanza di voti tra le due coalizioni. Un risultato che non rappresenta il Paese, tant'è che Prodi, dopo l'elezione di Marini e Bertinotti, aveva calcisticamente esclamato: "2-0".
Le sinistre pigliatutto hanno messo poi, oggi, la ciliegina sulla torta (democratica?) segnando il terzo gol. E se forse è un bene che alla più alta carica dello Stato sia andato un riformista e non Massimo D'Alema, dobbiamo valutare l'impatto sulla democrazia di questo Paese.
Non arriviamo ad affermare che la democrazia sia in pericolo, ma non possiamo non constatare che (se fosse stato per le sinistre) oggi avremmo avuto D'Alema (che non ha ancora chiarito i suoi rapporti col mondo delle cooperative rosse, la scalata Unipol, eccetera) al Quirinale.
Allo stesso tempo, però, non possiamo non registrare lo sbando del centro-destra: una coalizione capace di aggregare, contro ogni pronostico, la metà esatta del Paese, e che non è in grado di apparire unita nemmeno nelle trattative pre-elezione del presidente: l'Udc in particolare ha trovato il modo di smarcarsi per l'ennesima volta, peraltro nel modo peggiore (appoggiando, almeno nelle dichiarazioni, l'ex comunista Napolitano), quando invece sarebbe stato più giusto contrapporre un nome di incontestabile prestigio e rappresentanza, consci che la CdL non avrebbe avuto i numeri per imporre il "suo" candidato preferito.
Lo sbando della CdL, arroccata sulla scheda bianca quasi a certificare la propria inadeguatezza nella scelta di un presidente realmente condiviso, fa il paio con il dilagare delle sinistre, che trattando le prime sedute parlamentari della nuova legislatura come fossero una partita di calcio si preoccupano di segnare gol, 1-0, 2-0, 3-0, e se potessero andrebbero avanti, con l'accortezza di acontentare prima l'uno poi l'altro alleato.
Così, dopo il biscottino al mondo sindacale (con Marini) e dopo il dolcetto alla sinistra radicale (con Bertinotti), non si poteva non accontentare il maggiore partito delle sinistre, i Ds.
E allora, habemus presidentem Napolitano.
Cosa pensano gli italiani che hanno votato per la CdL ritenendola una credibile alternativa a queste sinistre? Forse sono già consapevoli che di meglio non si potesse fare, le schede bianche dei loro parlamentari sembrano dimostrare questo.
E invece, un diverso senso di responsabilità avrebbe suggerito la presentazione di un candidato a cui le sinistre non avrebbero potuto dire di no, per smascherare il loro concetto di distribuzione delle cariche dello Stato.
Non è stato fatto. Abbiamo 347 schede bianche e 42 voti a Umberto Bossi che denunciano l'incapacità della CdL di rappresentare i moderati in un momento troppo importante per il Paese.
Comitato per la promozione di una progettazione partecipata nell'area di Porta Genova
Apro il dibattito sull'argomento.
capolista
per una "democrazia partecipata" un invito ai cittadini a partecipare attivamente alla vita politica della città