.: Eventi

« Aprile 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Francesca Romani
Mercoledì, 10 Maggio, 2006 - 22:49

Le donne fanno la politica e ci riescono!

Questa è la storia di un gruppo di impavide torinesi  che si incontrarono nel 2001 alla Casa delle Donne della loro città. Ce n’erano di tutti i tipi, donne che hanno a cuore se stesse e le altre e poi giornaliste, mediche, avvocate, sindacaliste.
L’idea era di essere soggetti e non oggetti della politica: proporre e non semplicemente difendere i propri diritti, avere spazio e dignità e non, al massimo, ottenere provvedimenti riparatori.
Cominciarono dunque a farsi sentire in città con azioni visibili contro il Piano Sanitario della Giunta di allora, che imponeva ticket altissimi sui farmaci e tagliava senza scrupoli l’assistenza alle aree deboli nella regione.
Poi il colpo di genio: scrissero da sole la delibera che avrebbero voluto e la imposero all’assessore ai servizi sociali del Comune di Torino.
Ottennero:
la formazione di un tavolo permanente con loro stesse, tutti gli  assessori competenti in materia di welfare e politiche sanitarie, chi gestisce i soldi, i rappresentanti delle strutture ospedaliere e delle ASL, l’associazionismo e il sindacato;
che il tavolo in questione, il più trasversale possibile, avesse fondi da spendere;
che si potesse avvalere degli Istituti di Ricerca della Regione;
che promuovesse la salute in tutte le età, etnie e situazioni della vita, anche con competenze di valutazione e di ricerca.
Naturalmente l’assessore di allora ne fu sconvolto. Oggi il rapporto si è molto evoluto, grazie al fatto che l’iniziativa divenne punto di forza della campagna elettorale di una donna che si candidò alle elezioni, le vinse e che mantiene tuttora l’impegno e garantisce i fondi. La presenza di interlocutrici politiche ha favorito l’evoluzione di un rapporto non utilitaristico ma utile per entrambe le parti.
Ne è seguita una ricerca sui consultori di Torino. Questa ha favorito il contatto con tutti i soggetti interessati e con operatrici e operatori, rafforzato da un convegno di restituzione in cui le partecipanti hanno ottenuto l’ECM.
Si è imposta oggi l’urgenza di un incontro tra gli Osservatori sulla Salute che stanno già lavorando anche a Milano, Bologna, Firenze, Venezia, Napoli e Roma. L’idea è di costituire un tavolo nazionale di rete e di ricerca con i seguenti obiettivi:
costruire e rafforzare relazioni, conoscere i luoghi della prevenzione e della salute che già esistono, valorizzarli e diffonderne le pratiche;
rafforzare i rapporti con le donne nelle istituzioni;
aggiornarsi costantemente sulla conoscenza delle leggi e sulla loro applicazione;
avviare ricerche globali sulla salute, ad esempio sull’infertilità, il desiderio di maternità o di genitorialità, etc.
coordinarsi su azioni realizzabili a livello regionale, tra le quali
-         la richiesta di gare ad evidenza pubblica che quotino i prezzi degli anticoncezionali da distribuire all’interno dei consultori, chiedendo alle farmacie se vogliono aderire; si possono diminuire così i prezzi dei prodotti quali gli IUD, i contraccettivi postcoitali e degli anticoncezionali;
-         la richiesta di passaggio di tabella da “C” ad “A” per le pillole anticoncezionali;
-         la diffida agli Ospedali che rifiutano la pillola del giorno dopo definendola erroneamente abortiva e quindi oggetto di obiezione di coscienza;
-         promuovere la maternità consapevole e prevenire la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili;
-         la richiesta dell’uso della RU486 sulla base del diritto di scelta e fare campagna;
-         attivare campagne di pressione contro la coercizione all’obiezione di coscienza;
-         reintrodurre, a livello di sensibilità sociale, l’idea della gestione sociale delle strutture consultoriali.
A Milano, come OSAdonne, Osservatorio sulla Salute delle Donne, ci stiamo muovendo in questa direzione, con il proposito di innervare la politica istituzionale con nuovi soggetti, contributi e risorse. Questo obiettivo si crea principalmente con un costante rapporto con tutti i cittadini,  le istituzioni,  i sindacati, le associazioni e i movimenti.
Basta volerlo ..
           

E' vero le donne ci sanno fare. Ti faccio i complimenti  e un augurio per il tuo lavoro ( anche se sono di parte avversa)

Francesca Nami

Commento di francesca Nami inserito Gio, 11/05/2006 10:58