Sull'antisemitismo
Non sappiamo chi siano i responsabili delle devastazioni delle tombe ebraiche l’altra sera a Milano.
Possiamo solo indignarci per l’ennesimo atto di violenza stupida e appellarci all’unità di tutti i cittadini e le forze politiche per la sconfitta dell’odio e del pregiudizio.
Ora che la Rosa nel Pugno ha fatto a sinistra la propria scelta di collocamento occorre però ribadire un impegno: nessuna leggerezza o ambiguità deve essere tollerata, nessuno spazio per l’antisemitismo. Nessuno lo ammette, ma nelle giustificazioni di certa sinistra, nella polemica (che ci dicono sempre essere politica, mai nei confronti della popolazione ebraica), in alcue vignette di pretesa satira, noi vediamo nascere e crescere il germe dell’intolleranza. Fa impressione soprattutto constatare come gli stessi responsabili di questo clima non si rendano conto di quanto il loro gioco sia pericoloso.
Siamo a sinistra anche per cambiare, per modernizzare e far progredire l’Unione. Dal canto nostro, dal canto mio, questa è stata sempre, e lo sarà ora a maggior ragione, una priorità.
Lorenzo Lipparini
Comitato nazionale Radicali Italiani
Rosa nel Pugno
Donne in Taxi
Penso che per raggiungere i grandi obiettivi della politica - lotta al traffico ed all'inquinamento, città più vivibili e più sicure - servono anche piccole azioni che, nel concreto, possano migliorare la qualità della vita ed aiutare Milano a "cambiare aria".
Ho pensato perciò ad alcune, piccole, proposte che mi impegno a realizzare se eletto. Vi propongo la prima, e vi ringrazio in anticipo per i vostri commenti e le vostre critiche.
Taxi a tariffa ridotta per le donne dalle 22 alle 6 di mattina.
Si propone di stipulare con alcuni radiotaxi di Milano una convenzione, dove in cambio di un grande volume di domanda si possano ottenere tariffe migliori. Un piccolo aiuto per le donne che tornano a casa tardi o vogliono uscire la sera, garantendone la sicurezza e, perchè no, contribuendo a diminuire il traffico.
VI ASPETTIAMO.. PRESIDIO E MARCIA PER LA PACE
e adesioni continuano ad arrivare, la pubblicizazzione della marcia
prosegue (oggi e domani mattina anche gli spot su radio popolare oltre
che a radio lupo solitario da cui vengono -gratuitamente- mandati 8
volte al giorno), gli ultimi peparativi venono terminati...NON RESTA
CHE PARTECIPARE!
Saranno un presidio e una marcia colorati, con musica e momenti
"creativi" con cui cercheremo di fare comprendere anche a chi non
parteciperà alla marcia, ma la vedrà passare, i nostri contenuti.
Ci saranno persone proveniente da un po' tutta la regione, dalla
provincia di Novara e persino qualcuno dalla vicina Svizzera...
Al parco Solidarietà potrete riposarvi, mangiare i panini che
prepareremo, ascoltare musica dal vivo - musica raggae e ska - e gli
interventi di Tiziano Tissino che porterà l'esperienza di Aviano dove
i pacifisti hanno denunciato la base per la presenza di armi nucleari,
Giorgio Beretta, don Sacco di Pax Christi, Massimo Aliprandini OSM/DPN
(obiettori alle spese militari per la difesa popolare nonviolenta)...
INSOMMA VI ASPETTIAMO!
ore 14 presidio
Comando di Reazione Rapida NATO a SOLBIATE OLONA
(500 mt. dopo l'uscita Busto Arsizio autostrada MI-VA)
ore 15.30 concentramento marcia
II° deposito centrale dell'aeronautica a GALLARATE (via Ranchet)
ore 18.30 arrivo presso azienda AgustaWestland a SAMARATE
a seguire al parco Solidarietà interventi, ristoro, musica dal vivo
è previsto un servizio di pullmini per il ritorno a Gallarate
www.disarmiamola pace.altervista.org
WWW.PUMILANO.IT
ATM - 75 ANNI E LI DIMOSTRA!!!!!!!
Oggi Atm è una S.p.a, di proprietà esclusiva del Comune, ma comunque una società che vuole comportarsi come tale. In pochi anni il servizio è sempre peggiore, grazie ad una scarsissima manutenzione, gli investimenti vanno a rilento, la sicurezza scarsa (numerosissimi incidenti), scarsa l’attenzione istituzionale fuori dalle elezioni.
Mentre noi utenti, o clienti, perdiamo decine di minuti costretti nel traffico e nello smog, usando mezzi vecchi (soprattutto i tram degli anni ‘30). Ma Atm con gioia ci fa sapere che
Ata transitati dagli enti locali allo Stato: Oltre alla beffa il danno!!!
Flessibilità a gratis
E’ diventata consuetudine la disparità di trattamento nei cfr.dei DSGA rispetto agli altri lavoratori in merito a tutte quelle attività di flessibilità che non trovano riscontro in una retribuzione. Infatti i DSGA svolgono diversi compiti per i quali non viene riconosciuto alcun compenso che sono :
- Gestione delle funzioni miste (il Comune di Milano prevede un compenso per i CS e gli AA - art. 3 della convenzione)
- Gestione della colonia estiva (il Comune di Milano prevede un compenso per i collaboratori scolastici per la sorveglianza e la pulizia)
- Responsabile del trattamento dei dati per la privacy (ufficialmente non è previsto un compenso).
Ben magra consolazione sono le 100 ore di straordinario previste per il DSGA a carico del Fondo d'Istituto che ogni anno vengono puntualmente superate abbondantemente.
Un Dirigente Scolastico: ecco cosa chiederei al Sindaco
- garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici al fine di renderli più decorosi ed accoglienti;
- abbattere le barriere architettoniche soprattutto nelle situazioni più difficili andando a individuare delle priorità
- fornire gli arredi necessari; spesso banchi, sedie, lavagne, cattedre e armadi sono inutilizzabili, ma non abbiamo la possibilità di sostituirli; non dimentichiamo l'esigenza di installare le tende laddove non ci sono e di provvedere al lavaggio periodico;
- organizzare interventi di supporto qualificati, non improvvisati ( es. alfabetizzazione alunni stranieri ecc.)
- mantenere le attività di supporto quali "Scuola Natura" e "Nuoto", i servizi integrativi – pre-scuola,giochi serali e Centri Estivi, facendo attenzione alla qualità
- evitare gli "sprechi" in iniziative di "immagine"
- ripensare all'organizzazione dei servizi per la prima infanzia; la recente riorganizzazione ha portato ad uno scadimento della qualità.
Cosa chiederei nell'immediato al nuovo Ministro:
- innanzitutto il ripristino di un quadro di chiarezza rispetto ad una serie di questioni che sono state molto contestate e sulle quali sono pendenti vari ricorsi; mi riferisco, in particolare, all'obbligatorietà o meno dell'adozione della Indicazioni Nazionali , al documento di valutazione, al portfolio ecc..............
- la revisione della Riforma della scuola Superiore
- la soluzione della questione delle inidoneità dei collaboratori scolastici e la garanzia di un organico ATA adeguato alle varie situazioni ;
- l'obbligatorietà della formazione in servizio in quanto l'accezione "diritto-dovere" è troppo debole
- la revisione del regolamento sulle supplenze
Mi rendo conto di aver mescolato questioni di fondo a questioni "spicciole", ma credo sia necessario che si stabilisca bene, a priori, quale debba essere la "mission" della scuola italiana oggi per il bene delle giovani generazioni e del Paese tutto: solo da qui si potrebbe ripartire per le correzioni di rotta necessarie a garantire un servizio di qualità.
Usciamo dal Silenzio
Le donne di Usciamo dal silenzio, quelle della grande manifestazione del 14 gennaio a Milano, incontrando l'8 marzo le candidate e i candidati eleggibili dell'Unione avevano detto: "vigileremo, non firmiamo cambiali in bianco".
Ancora una volta, sembra di stare nel vuoto, non in Europa.
Abbiamo visto, nei momenti di maggiore tensione dentro l'Unione comparire, col solo fine di scompaginare il gioco, candidature femminili non sostenute nemmeno il tempo necessario perché la notizia arrivasse ai media senza smentita.
Ora la lista dei Ministri: la distanza tra la proposta del Governo e l'equa rappresentanza è siderale!
Lo dicono i volti, i numeri e i lineamenti di questo esecutivo: nessun segnale di innovazione e di discontinuità, una rappresentazione pressochè maschile che prefigura un'azione di governo assai lontana dalle nostre aspettative.
Una sottovalutazione o una conferma del clima oscurantista che in questi anni si è costruito sul corpo e sul pensiero delle donne?
Vorremmo che ci venisse evitata qualche nuova affermazione sul grande valore, sulle percentuali o sulle quote, magari tra i sottosegretari.
Perché non dire che sentiamo una profonda umiliazione non solo rispetto alle promesse fatte, evidentemente non in nome di un progetto politico ma solo alla ricerca del voto delle donne, ma anche rispetto al protagonismo che le donne italiane hanno portato in piazza in questi utimi mesi?
Ancora: pari opportunità sarà l'interpretazione "moderna" della questione femminile, ennesimo alibi che non affronta il nodo della relazione di potere tra uomini e donne?
A chi si pensa di rispondere istituendo un nuovo Ministero, quello alla famiglia, che ignora da un lato i diritti dei soggetti e dall'altro la pluralità delle relazioni tra le persone? Ma di quale società di parla?
Si è persa una fondamentale occasione ed allora, basta promesse. Abbiamo solo una richiesta che rivolgiamo alle eleggibili incontrate l'8 marzo: quando si eleverà parola? Dove l'indignazione? Come si pensa di darsi forza se la stessa cancellazione delle donne dalla politica non suscita la vostra reazione?
Milano 17 maggio 2006
Usciamo dal silenzio
ANDARE AVANTI SI PUO'
SCRIVETEMI PER OGNI SUGGERIMENTO E CONSIGLIO PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE DELLA ZONA 4.
GRAZIE ANTICIPATAMENTE.
CLAUDIO VALTORTA
Per una Milano a misura di Studente
Milano è una città a spiccata vocazione universitaria. In città sono attivi 9 atenei e la sola Università Statale ha 65.000 iscritti, più degli abitanti di un capoluogo di provincia come Mantova. Eppure poco si parla di cosa fare per migliorare la vita degli studenti, milanesi di residenza solo nel 25% dei casi.
La crescente integrazione tra gli Stati europei aumenta la mobilità dei cittadini, esaltando la competizione e costringendoci, di fatto, ad un esame di coscienza. Nei paesi Scandinavi i giovani crescono in un sostanziale bilinguismo. L’Olanda è prima in Europa con una diffusione di internet 3 volte maggiore che in Italia. Nei paesi Baltici ci si laurea presto e a 30 anni si aprono aziende e si diventa ministri. Da noi, solo per citare qualche dato dell’Università di Milano, il 56% degli immatricolati a Scienze Politiche non arriva al terzo anno di corsi e per conseguire una laurea “breve” è necessaria una media di 8 anni!
C’è quindi ancora molto da fare. Gli studenti hanno bisogno di risorse, specie se non lavoratori. Hanno bisogno di alloggi, specie se provengono da fuori città. Hanno bisogno di servizi.
Milano e l’Italia, consapevoli delle proprie eccellenze, non devono avere vergogna nell’ispirarsi a quanto fatto altrove.
Prendiamo il Prestito d’onore in Gran Bretagna. Nel 2002 più di 800.000 studenti hanno ricevuto un prestito, l’80% dei richiedenti. Percentuali lontane dalle briciole dei nostri ISU. Il sistema prevede l’erogazione in tre rate di un massimo di circa 7.500 euro annuali. L’ammontare viene restituito dallo studente una volta inserito nel mondo del lavoro con versamenti tra i 10 e i 100 euro mensili a seconda del reddito. Al debito non sono applicati interessi ma solamente la rivalutazione sul tasso di inflazione. A questo bisogna aggiungere borse di studio per libri, vacanze, eventuali figli a carico. Le alte spese per l’università sono quindi fortemente indennizzate.
A Parigi, come nel resto della Francia, per fare fronte all’alto costo degli affitti, chiunque si può rivolgere ad uno sportello del CAF. Anche gli studenti Erasmus. Presentando un modulo di autocertificazione indicante il proprio reddito, i dati della casa in affitto e il numero di coinquilini si possono ricevere anche 150 euro al mese per ogni richiedente, anche se l’appartamento è condiviso. Il Comune provvede ogni mese ad una verifica presso il proprietario, aggiorna il calcolo dell’ammontare dovuto e provvede al bonifico. I soldi infatti vengono versati direttamente in banca, il che ci permette di aprire un capitolo che per un italiano ha dell’inconcepibile: i conti correnti non costano nulla. Nulla l’apertura, le operazioni, la chiusura. Niente tasse. Ma non è l’unico settore che potrebbe farci implorare una francesizzazione del nostro mercato. France Telecom, ex monopolista di Stato della telefonia, consente, con un canone mensile di meno di 100 euro, di navigare a banda larga senza limiti e soprattutto di telefonare senza alcun costo aggiuntivo ai fissi e ai cellulari in tutta Europa! La compagnia Noos ha tariffe ancora più competitive, roba da farci gridare al complotto.
Un altro paese delle meraviglie è la Finlandia, dove uno studente, anziché pagare l’iscrizione all’Università, viene pagato per studiare. Si può scegliere di abitare negli alloggi del campus e gli studenti, specie se stranieri, sono considerati dei vip. Per capire la differenza di mentalità per ciò che riguarda gli studi di alto livello, basta citare il caso dell’Università di Copenaghen. Lì la biblioteca non chiude mai. Con il proprio tesserino gli studenti possono accedere a qualsiasi ora al tavolo personale che gli è stato riservato, con luce e connessione a internet. Questione di cultura e non solo, in un ateneo dove esiste una living room di fianco ad ogni aula.
Insomma, l’elenco potrebbe essere ancora lungo e toccare il tema della mobilità, con la carta mensile gratuita in dotazione agli studenti di San Pietroburgo o con i mezzi di Madrid che non si fermano mai, nemmeno di notte.
Tutte occasioni per riflettere su quanto si potrebbe fare per rendere migliore lo studio e quindi per tornare ad investire sul futuro. Le soluzioni ci sono già. Basta mettere da parte un po’ di orgoglio e guardare oltre confine. La sfida europea serve anche ad aiutarci in questo.