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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Domenica, 19 Novembre, 2006 - 20:26

Organizziamoci Regalo Abbracci

17 Novembre 2006
Allora, nei prossimi giorni mi dedicherò allo sviluppo di una parte del sito che possa aiutare ad organizzare gli eventi, sia i singoli eventi proposti nelle città che la Giornata italiana dell’abbraccio del 23 Dicembre 2006 e la Giornata internazionale dell’abbraccio del 31 Dicembre 2006.
Una base di partenza è il database degli HUGGERS che verrà arricchito di ulteriori funzionalità.
Nel frattempo il database dei contati può essere utilizzato nei limiti della funzionalità attuale, per esempio ad Imperia si prevede un evento Domenica 19 alle 11 ed è stato pubblicato nel database.
Allo stesso tempo è stato allestito un Forum di discussione su www.regaloabbracci.it che può essere un ottimo contributo per scambiare esperienze, commenti ed organizzarsi.
Vi abbraccio tutti calorosamente,
per le comunicazioni prioritarie indirizzate a me potete scrivere a info@abbracci-gratis.it o chiamarmi al 3479452322.
Federico Palumbo

Domenica, 19 Novembre, 2006 - 20:25

CTPC consiglio provinciale e comitato per la città Metrpolitana

CONSIGLIO PROVINCIALE E COMITATO PER LA CITTA’ METROPOLITANA
Il 14 novembre si è svolta l’audizione del comitato per la città metropolitana con la prima commissione del Consiglio provinciale di Milano.
I promotori del comitato che dalla sua costituzione nel Luglio del 2005 ha prodotto iniziative e documenti, tra cui la proposta di una bozza di Statuto al riguardo, hanno infatti richiesto al Consiglio provinciale, titolare di precipue funzioni di indirizzo politico, una verifica sullo stato dell’attuazione del Titolo V° della Costituzione, dopo 2 (dicasi due) Referendum popolari confermativi.
Va per altro notato che il termine “città metropolitana”, tabù sino all’ultima campagna elettorale amministrativa di Milano compresa, di recente è invece echeggiato nelle dichiarazioni di autorevolissimi esponenti delle istituzioni, dallo stesso presidente Penati ai ministri Bersani e Lanzillotta. Anche Letizia Moratti si è definita, in alcune trasmissioni televisive, “sindaco della Milano metropolitana”!
Bisogna allora capire se alla “politica dell’annuncio” farà seguito una concreta volontà, oppure  se fra il dire ed il fare si interporrà il solito mare di chiacchiere. Eppure questa sarebbe un’ottima occasione, per la Provincia, di uscire da un permanente stato di minorità, dalla condizione di vaso di coccio (con accanto il vasetto della futura provincia di Monza) schiacciato tra i vasi di ferro Comune di Milano e Regione.
Com’è possibile affrontare infatti i gravi problemi che incombono (vedi crisi della mobilità-intasamento-inquinamento) o le importanti incombenze che attendono (vedi Expo 2015) senza un assetto istituzionale adeguato, paragonabile all’organizzazione delle principali metropoli europee con le quali si è chiamati inevitabilmente a competere?
Veramente qualcuno può ancora pensare di affrontare le sfide della globalizzazione con i “tavoli” ed i convenevoli fra istituzioni anacronistiche, frantumate e pletoriche? In realtà o si riesce a “fare sistema”, e pertanto a governare il sistema, oppure il rischio di declino è più che probabile.
La discussione citata, nella quale sono intervenuti, oltre ai promotori (Ballabio, Targetti, Natale e Boatti) ben 10 consiglieri provinciali (Pozzati, Dapei, De Nicola, Guerra, Buschi, Greco, Meroni, Tranquillino, Modugno, e Mele in rappresentanza dell’Assessore Gasparini) si è conclusa con l’impegno di Ortolina, Presidente del Consiglio Provinciale, a riprendere a breve la discussione e di considerare il Comitato un interlocutore utile e positivo.
I promotori presenti si sono naturalmente dichiarati disponibili, augurando che non trascorra a vuoto un altro anno e mezzo, come avvenuto da analoga audizione tenutasi il 1° febbraio 2005 con le Associazioni ArcoResiste, Al Sole e Dialoghi Necessari. (Valentino Ballabio)

Le proposte di Fiab CICLOBBY sulla mobilità sostenibile Alcune riflessioni sul dibattito in corso Sintesi (in allegato il testo integrale del documento)

La proposta di una pollution charge, all'interno di un'area della città di Milano, e solo entro alcune fasce orarie, presta il fianco ad obiezioni abbastanza rilevanti: cioè di costituire una risposta parziale e di
limitata efficacia al problema "pollution".

Proprio in relazione ai limiti sopra ricordati sembrerebbe poter avere un maggiore impatto un sistema di road pricing (la cd. congestion charge), accompagnato da una tariffazione della sosta estesa all'intera città (cd. park pricing).

Volenti o no, solo le amministrazioni pubbliche (Regione e Comune, innanzitutto, ma anche la Provincia e fatta salva la residua competenza statale) sembrano dotate dei necessari poteri di intervento.

Occorre allora partire da un ragionamento che integri e non escluda proposte anche diverse, purché razionalmente e coerentemente tese al raggiungimento di un obiettivo comune, chiaro e condiviso, in tempi non biblici; tali proposte possono essere:

1) ripensare complessivamente le scelte di mobilità, agevolando innanzitutto quelle a minore impatto;
2) modifica di abitudini individuali che non può passare attraverso soluzioni necessariamente diluite nell'arco di molti anni (tale sarebbe ad es. subordinare l'attuazione di interventi più incisivi solo a seguito
della costruzione di nuove linee metropolitane);
3) rafforzamento dei trasporti pubblici. Alcuni interventi, oltre ad essere sostenibili sul piano dei costi, possono essere attuati nell'immediato o nel breve periodo; eccone alcuni su cui sarebbe opportuno
avere risposte pubbliche e ufficiali:
a. Semafori asserviti ai mezzi pubblici;
b. Corsie preferenziali;
c. Integrazione tariffaria;
d. Mezzi di superficie di nuova generazione: da favorire attraverso opportuni provvedimenti che ne agevolino la circolazione protetta, fermo restando che servono anche mezzi snelli, numerosi e frequenti, ben
distribuiti nell'arco della giornata, in grado di soddisfare al meglio la domanda di mobilità; e. Combustibili ecologici e filtri antiparticolato sui mezzi pubblici;
f. Prolungamento orari apertura della metropolitana ed ampliamento
dell'offerta del servizio Radiobus;
4) interventi sulla logistica delle merci;
5) nuovi parcheggi "a rotazione" unicamente di interscambio, meglio se di cintura, con i mezzi di trasporto pubblico;
6) approvazione e realizzazione del Piano della Mobilità Ciclistica.

I punti che sembrano irrinunciabili in un sistema di tariffazione sono i seguenti:
I. finalizzazione: i proventi del sistema di tariffazione (siano essi derivanti da pollution charge, congestion charge, park pricing) devono essere finalizzati esclusivamente alla mobilità;
II. residenti vs. pendolari? Anche i residenti a Milano devono essere soggetti alle misure destinate a creare un deterrente all' abuso dell'auto privata. Inoltre si deve tendere al confronto e alla condivisione più
ampia con i Comuni esterni alla città e con Regione Lombardia e Provincia di Milano.

Con affetto
Anna Celadin
Presidente Dialoghi Necessari
Giovedì, 16 Novembre, 2006 - 13:16

prolungamento della linea 84 a Rogoredo

Alla cortese attenzione del Presidente della Commissione Territorio e Trasporti Giorgio Tomellini Alla cortese attenzione delle componenti e dei componenti della Commissione Interrogazione: ampliamento del percorso attualmente previsto della linea 84, comprendente le abitazioni interne al quartiere di Rogoredo, in special modo nella fase di ritorno del mezzo da Largo Augusto. Faccio notare e rendo conoscente la Commissione in merito al punto 4 all’ordine del giorno della riunione di Commissione che l’attuale percorso previsto per la linea dell’autobus 84 non copre totalmente il quartiere Rogoredo attualmente presente e attualmente abitato nei propri insediamenti edilizi e urbani. Precisamente esiste una totale differenza di itinerario e percorso tra il tragitto del mezzo proveniente da Largo Augusto alla zona e tra quello di direzione opposta. Dettagliatamente i percorsi sono i seguenti: - nel tragitto di ritorno, ossia quello nascente al capolinea di Largo Augusto, della linea 84, il mezzo non copre tutto il quartiere della zona vecchia di Rogoredo e del restante insediamento urbano nelle sue vie e componenti urbane ed edilizie, proseguendo dalla Stazione ferroviaria lungo Via Rogoredo verso San Donato; - nel tragitto di andata, ossia quello nascente dal capolinea di San Donato e procedente verso Largo Augusto, il mezzo entra in Via Feltrinelli, gira in Via Medea, lasciando scoperte le lunghe vie di S. Venerio e di S. Mirocle, gran parte occupate da insediamenti di nuova costruzione e densamente abitati, rientrando in Via Monte Popera, Via Monte Cengio e procedendo, infine, per la Stazione ferroviaria. I percorsi sopra esposti determinano così organizzati, un’inefficienza del servizio e la mancata opportunità per i residenti di gran parte delle abitazioni del quartiere di potere disporre direttamente e con facilità logistica della linea 84, aggiungendosi questa situazione di disagio alla già menomata mobilità complessiva e indisponibilità di fermate di altre linee, di superficie e suburbane, per la cittadinanza presente in quartiere. Si richiede, su verifica di disposizioni previste da parte dell’amministrazione comunale centrale, di procedere a provvedere a un ampliamento della linea che benefici gli insediamenti urbani abitati oggi non coperti dal servizio Alessandro Rizzo Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 14 Novembre, 2006 - 10:43

manifestazione 18 novembre a Milano e Roma

Sabato 18 novembre sono state indette due manifestazioni, una a Milano e una a Roma, sullo stesso tema: la Palestina. Entrambe si dicono nazionali ed entrambe contengono altri punti condivisibili, come l’opposizione alla missione in Afghanistan.
Ciò che non è condivisibile è la logica di contrapposizione che sta dietro alle due iniziative: viene il sospetto che per entrambi i comitati promotori sia più importante contarsi, ognuno nella speranza di poter vantare più partecipanti dell’altro, piuttosto che trovare un terreno comune (anche minimo) per organizzare un’unica, forte manifestazione e dare un vero sostegno al popolo palestinese. Chiunque, organizzazione o singolo individuo, sia sinceramente interessato a manifestare su questo tema si trova così coinvolto in un gioco che non lo riguarda e costretto a schierarsi da una parte o dall’altra. A seconda dei punti di vista, i buoni stanno a Milano e i cattivi a Roma, o viceversa.
Come umanisti, rifiutiamo questa logica ricattatoria e pur convinti dell’importanza di un forte segnale di solidarietà e denuncia sul tema palestinese, non parteciperemo a nessuna delle due manifestazioni.
Per il 18 novembre avevamo fissato da tempo (prima che venissero indette le due manifestazioni per la Palestina), la costruzione di un simbolo della pace e del disarmo con le fiaccole a Torino e a Roma (informazioni su www.simbolodellapac e.net); a questo punto inseriremo le richieste riguardanti la Palestina nel contesto più ampio di queste due iniziative, che stanno raccogliendo un ampio consenso soprattutto tra i giovani.
Anna Polo
Partito Umanista

Martedì, 14 Novembre, 2006 - 10:39

2 dicembre 2006 a Milano Accendi la Tua Speranza

ACCENDI LA TUA SPERANZA!
APPELLO PER UN SIMBOLO DELLE PACE CON LE FIACCOLE A ROMA, TORINO E MILANO
Ci troviamo davanti ad una scelta: pace crescente o distruzione crescente. L’alternativa è tra la costruzione della pace come diritto fondamentale di popoli e individui e una folle spirale di distruzione e violenza.
Pochi dati bastano a illustrare la drammaticità della situazione:
· Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.
· Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari, gli Stati Uniti 10.500, la Gran Bretagna 185, la Francia 450 e la Cina 400. Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200.    Per aderire all'APPELLO
LEGGI TUTTO...  
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http://www.simbolodellapace.net/

Lunedì, 13 Novembre, 2006 - 13:15

Manifestazione Nazionale a Milano 18 novembre 2006

18 NOVEMBRE 2006
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO
PER LA PACE E LA GIUSTIZIA IN MEDIO ORIENTE
NE’ MURI NE’ SILENZI
FERMARE I CRIMINI ISRAELIANI!
PROTEZIONE INTERNAZIONALE PER IL POPOLO PALESTINESE!
Ogni giorno a Gaza, sotto assedio economico e militare, vengono uccise decine di palestinesi. La ulteriore deriva a destra del Governo israeliano rende più vicina la minaccia di una sua nuova invasione. L’urgenza di una soluzione alla questione israelo-palestinese è sotto gli occhi di tutti! Tuttavia nessun atto politico concreto viene fatto, né a livello nazionale né internazionale. La Palestina è di nuovo scomparsa dalla agenda politica nazionale e internazionale.
Mentre una fragile tregua fa tacere le armi in Libano e in Israele, la paura della guerra per le popolazioni dell’area, la solitudine palestinese sotto i bombardamenti, sono realtà evidenti.
L’ Unione Europea, il Governo italiano debbono sentire forte la voce di tutti coloro che reclamano pace e giustizia in quella zona decisiva del mondo, tutti coloro che chiedono di salvare la Palestina, perché si salvi anche Israele, e per scongiurare una nuova e ancor più terribile guerra in Medio oriente.
La missione militare in Libano, - pur con i limiti e le ambiguità della risoluzione ONU 1701 – è nata sul consenso delle parti in conflitto, con l’obiettivo ufficiale di interposizione e protezione dei civili, ed è anche per questo molto diversa da quelle in Iraq e Afghanistan, ma è esposta al rischio di cambiare natura se in Medio oriente non si apre un nuovo processo per la giustizia e la pace; le truppe italiane si stanno ritirando dall’Iraq, altrettanto deve  avvenire per quelle in Afganistan, dove la guerra avanza con le sue quotidiane stragi di civili.
Una grande mobilitazione nazionale è necessaria,  che spinga ad atti politici concreti e senza ambiguità; è necessaria per costruire intorno alle sorti di Palestina e Israele la stessa partecipazione popolare che si è costruita contro la guerra in Iraq; serve per rendere visibile la solidarietà delle donne e degli uomini nel nostro paese, dei movimenti contro la guerra e per la pace attorno alla sempre più stremata resistenza civile della popolazione palestinese e della società pacifista israeliana. Una grande manifestazione serve per riprendere con forza l’iniziativa indebolita dai troppi silenzi e dalle troppe assenze degli anni recenti, oltre che dalla sciagurata politica del precedente Governo. 
Una grande manifestazione del popolo della pace, serve per comunicare alla riva sud del Mediterraneo, alle popolazioni dell’Iraq e dell’Afghanistan, che  siamo solidali con coloro che sono brutalmente colpiti dal sistema della guerra globale permanente. Serve per dire con forza che rifiutiamo di chiuderci in una fortezza, che rifiutiamo crociate e scontri di civiltà, che ci opponiamo a tutti coloro che anche nel nostro paese li vogliono costruire.
 
Partecipiamo alla Manifestazione nazionale del 18 novembre a Milano per chiedere al Governo e alle istituzioni internazionali:
* l'impegno per un immediato cessate-il-fuoco in Palestina-Israele
* il riconoscimento del Governo palestinese e l’immediato ripristino della erogazione dei fondi alla ANP
* la liberazione immediata dei rappresentanti politici del Governo e del Parlamento palestinese e lo     scambio di prigionieri politici
* la fine del blocco totale imposto alla Striscia di Gaza
* l’abbattimento del cosiddetto muro di separazione, come indicato dal parere della Corte di giustizia internazionale dell’Aja
* una conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente con la partecipazione di tutte le parti coinvolte, senza esclusione alcuna, che abbia alla base il rispetto delle Risoluzioni ONU, il ritiro di Israele da tutti i territori arabi occupati (Palestina, Siria, Libano), la nascita di uno Stato palestinese indipendente accanto a quello di Israele: 2 Stati per 2 popoli, con Gerusalemme capitale condivisa, unica garanzia di sicurezza per tutta l’area.
* la realizzazione della proposta “Medio oriente zona denuclearizzata” (presente anche nella Conferenza di Madrid del 1991)
* la denuncia e la sospensione immediata dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele

Lunedì, 13 Novembre, 2006 - 13:12

campagna " la mia spesa per la Pace"

campagna " la mia spesa per la Pace"
 
CHI COMPRA VOTA
Votate ogni volta che fate la spesa,
ogni volta che schiacciate il telecomando,
ogni volta che andate in banca
sono voti che date al sistema.
(Alex Zanotelli, missionario)
Carissimo/a aderente,
 
sabato 25 novembre 2006 è il:
BUY NOTHING DAY
 
GIORNATA MONDIALE DEL NON ACQUISTO
La campagna "La mia spesa per la Pace", coerentemente con il suo intento di contribuire a costruire la Pace con scelte di consumo critico nella spesa quotidiana, invita a non fare acquisti per 24 ore sabato 25 novembre 2006.
Per un giorno non comprate nulla.
Fate un gesto simbolico, importante, che mostri come si può sfuggire all'imperativo del consumismo riappropriandosi di una fetta di tempo per fare cose diverse dallo shopping di massa
Che cos'è la giornata del non acquisto (Buy Nothing day)
Una giornata dedi cata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e smascherare le bugie di chi usa ogni mezzo per convincerci che l’unica via per uscire dalla crisi è tenere alti i consumi. 
Ci dicono “grazie” perché aumentando i consumi aiutiamo la nostra economia a risollevarsi. Ma i nostri consumi rappresentano il carburante per un sistema economico insostenibile, che aumenta le diseguaglianze, esaurisce le risorse, inquina la Terra.
Ci fanno credere che è meglio usare il tempo per fare acquisti, anziché dedicarsi alle relazioni, ai figli, a un buon libro. Siamo proprio sicuri che sia così?
Nel 1992 è stato lanciato il "Buy Nothing Day", una giornata di disintossicazione per fermarsi a riflettere: un’occasione preziosa per mettere in discussione il nostro ruolo nel funzionamento del sistema e per scoprire come sia possibile divertirsi e stare bene anche senza comprare nulla.
Il "Buy nothing day" commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all'ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell'immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a "demarkettizzare" la nostra vita.
La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile.
La giornata del non acquisto non è uno sciopero, e non è contro i commercianti.
La giornata del non acquisto vuole essere solo un piccolo passo verso un’economia più leggera, un’economia di giustizia, nella consapevolezza che il possesso di una grande quantità di beni non dà la felicità, ANZI.
Facciamo sentire il nostro peso: chi compra vota!
Per altre informazioni vedi:
 
http://adbusters.org/metas/eco/bnd/ (sito di riferimento mondiale)
 
http://www.bilancidigiustizia.it (sito della campagna "Bilanci di giustizia" nel quale si trovano iniziative e materiali sulla Giornata del non acquisto, tra i quali numerosi biglietti per la diffusione della campagna: "e se per un giorno non comprassi nulla?", "No grazie, oggi consumo relazioni", "Non compro... e sono felice", ecc. vedi qui)
 
http://www.terre.it/eventi/indici/77.html (sito di Terre di mezzo)
Diventa il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo
(Mohandas Karamchand Gandhi)
 
Vedi gli altri comunicati della Campagna ...
Campagna "La mia spesa per la Pace"
info@lamiaspesaperlapace.it
www.lamiaspesaperlapace.it
Tel. e fax 029024617

Lunedì, 13 Novembre, 2006 - 12:57

Dichiarazione finale Forum Umanista di Lisbona

4/5 NOVEMBRE 2006
La situazione dell'Europa di oggi è un disastro:
Privatizza la salute e l'educazione, trasformando i diritti di tutti in buoni affari per pochi
Ha convertito l'immigrazione in una nuova forma di  schiavitù, installando l'esclusione e la discriminazione nel seno della società
Si è fatta complice della folle corsa agli armamenti e della criminale invasione di territori, ammettendo al proprio interno il potere distruttivo nucleare che pone il mondo sull'orlo della catastrofe
Col pretesto di proteggere dal terrorismo, installa meccanismi di controllo progressivo che, nel nome della sicurezza, uccidono la libertà della gente
Infine, ha svuotato di contenuto la democrazia sottomettendo la gente alla manipolazione da parte di poteri economici crescenti e dei mezzi di comunicazione al loro servizio.
Da tempo abbiamo detto che se c'è un solo modello e questo modello non funziona, c'è bisogno di un'uscita di emergenza e abbiamo costruito la via umanista come uscita. Oggi è evidente per tutti che questo sistema neoliberista è fallito. È arrivato il momento di dargli il colpo di grazia e di usare l'uscita di emergenza.
I primi passi devono essere:
Smantellare gli arsenali nucleari, come si propone nella campagna per il disarmo nucleare mondiale lanciata da Silo. Questa è la massima urgenza del momento attuale.
Ritirare immediatamente tutte le truppe europee che stanno invadendo o partecipando all'invasione di territori stranieri
Uscita dei paesi europei dalla NATO e chiusura delle sue basi in territorio europeo
garantire salute ed educazione gratuite e di qualità per tutte le persone che vivono in Europa
Cancellare le leggi sull'immigrazione e chiudere tutti i centri di detenzione. Dare priorità a una cooperazione internazionale reale, non soggetta alle leggi del mercato
Cancellare le leggi antiterrorismo
Garantire l'esercizio della democrazia reale attraverso leggi di responsabilità politica, la decentralizzazione del potere e il rispetto delle minoranze.
L'Europa raccoglie in sé la maggior concentrazione di diversità del pianeta. Tutte le culture del mondo convivono già sul nostro suolo. Tra di noi si esprimono anche tutti i conflitti di questo mondo. È il nostro maggiore problema, la nostra sfida più grande e, allo stesso tempo, è anche la nostra più grande possibilità di risoluzione e di contributo alla Nazione Umana Universale.
Ogni passo di avvicinamento, ogni momento di comprensione, ogni ponte gettato tra culture, generazioni e credenze è parte di questa nuova costruzione, che non solo è necessaria per l'Europa, ma che sarà anche un contributo ispiratore per altri luoghi e altri popoli che hanno necessità di avanzare verso la pace.
L'Europa ha bisogno di superare le leggi di mercato per liberare la sua enorme portata di conoscenza, di tecnologia e di risorse e metterla al servizio di tutti gli esseri umani e dei popoli della nostra Terra.
Esiste un movimento sociale nascente, che sta cominciando a prendere coscienza di se stesso. Questo movimento rifiuta la violenza, spinto da un forte impulso morale. Questo impulso morale ha le sue radici in profondi spazi comuni, propizi all'incontro spirituale tra i popoli.
Coloro che governano il nostro continente non possono immaginare un futuro diverso da quello che consente loro la legge di mercato, alla quale restano incatenati. Essi ormai non rappresentano più i popoli d'Europa.
I popoli d'Europa si incontreranno e si esprimeranno in molteplici forum, con la loro crescente diversità, con i loro fronti d'azione, con le loro campagne e le loro attività che non solo denunciano l'immoralità del modello attuale, ma che, anche, propongono questa Europa aperta al futuro, diversa, accogliente, nonviolenta, solidale e ispiratrice.
Noi, partecipanti al Forum Umanista Europeo, prendiamo l'impegno di dare spinta al cambiamento invitando con ogni mezzo alla partecipazione e alla costruzione di questa nuova Europa.
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Primo Forum Umanista Europeo - Lisbona 3-4-5 Novembre 2006
Aula Magna dell'Università di Lisbona – Città Universitaria - Portogallo

Lunedì, 13 Novembre, 2006 - 12:08

La passeggiata dell'assessora Colli

Vengo ad apprendere che l'assessora Ombretta Colli incotnrerà lunedì 13 novembre, alle ore 18 la cittadinanza della Zona 4 residente in piazzale Corvetto, piazzale Gabrio Rosa e via Monte Velino per discutere dei problemi legati alla sicurezza e al degrado della zona.

La notizia è, come sempre, stata riferita senza nessun tipo di programmazione e, neppure, senza un giusto preavviso propedeutico a garantire da parte del Consiglio, stanza che dovrebbe essere rappresentanza politica della società circoscrizionale, l'emissione di pareri e di istanze, di proposte finalizzate a dare rilevanza a un percorso comune e partecipato di intervento sociale e politico negli ambiti delineati. Non c'è stata questa possibilità. Ne prendo atto, e la inserisco in un comportamento espresso dalla Giunta di oltrepassare le competenze consiliari, dando risposte, spesso di immagine e di superificie, non adeguate e autoreferenziali, ottriate, possiamo dire così, prendendo un termine giuridico medioevale che ricorda molto le costituzioni concesse per gentilezza dal monarca assoluto, e imposte, calate dall'alto. Tutti noi sappiamo quanto i contratti di quartiere siano stati insufficienti nei loro effetti e, soprattutto, sappiamo bene, ho avuto modo di esplicarlo nel presente blog, da me diretto, come gli interventi siano stati indirizzati in modo non adeguato, non concependo un percorso di partecipazione da parte della cittadinanza, dei numerosi comitati di quartiere costituitisi per la tutela dei diritti dell'inquilinato. Abbiamo situazioni di forte degrado sociale, di abbandono, di forte emarginazione, di mancanza di assicurazione sociale e civile, tale da determinare una seria difficoltà per la coesione e la convivenza civile. I portierati non esistono, spesso ci sono famiglie che prima effettuavano questo servizio nei diversi edifici e che, dopo la scadenza del proprio impiego, sono rimaste dentro le abitazioni che fungono da portineria. Abbiamo situazioni ingovernabili nel campo del servizio di smaltimento dei rifiuti, dove ancora esistono le canaline della spazzatura in diversi fabbricati di epoca remota, e che apportano differenti problemi nell'ambito della tutela dell'igiene e della sanità. Abbiamo diverse strutture fatiscenti che non vengono considerate, mentre altre vengono ristrutturate pur non necessitando di alcun intervento. La zona, il Consiglio di Zona, perlomeno, deve essere ascoltato, con un iter tale da trovare coinvolte le realtà che vivono la zona nel proprio tessuto sociale e culturale. Tutto questo non è stato fatto: il bilancio complessivo sul tema della riqualificazione sociale e civile dei quartieri in questione è negativo, fortemente negativo. Questo conferma quanto detto: ossia una visita di propaganda a parere del sottoscritto, di immagine, che vuole proporre un'assessora attenta alle questioni sociali, ma , in definitiva, non considerante una procedura democratica che dia a questi quartieri un volto nuovo, un cambiamento reale, possibile, fattibile, necessario, rivolto a dare concretizzazione a un rilancio completo e compleso risolutore delle difficoltà e delle problematiche che affliggono e angariano i quartieri. Il modello Lione si propagandava ai tempi delle amministrative come riferimento di intervento per il rilancio di questi quartieri abbandonati e allo stadio avanzato di degrado: ancora non si vedono segnali positivi e, infine, non sono conepibili come sufficienti e soddisfacenti queste misure di pura facciata. La propaganda è terminata da tempo. Occorre lavorare e proporre il cambiamento, dare risposte alle innumerevoli istanze. L'immobilismo persevera in una condizione di forte mancanza della possibilità per le realtà decentrate di intervenire e di incidere poltiicamente nelle scelte.

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