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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 27 Giugno, 2008 - 18:13

Tettamanzi: "Un errore militarizzare le città"

«Militarizzare le città serve solo ad aumentare il senso di smarrimento e la paura. Perché la paura non passa per decreto legge». Guarda dalla finestra del suo studio, il cardinale Dionigi Tettamanzi, e vede una piazza Duomo affollata di milanesi che la attraversano di corsa per spostarsi da un ufficio all´altro, ma anche di immigrati che si incontrano, bevono, bivaccano, litigano. «Non sempre - dice l´arcivescovo di Milano - affacciandomi vedo il cuore della mia città. Molto più spesso vedo piazza Duomo come il teatro in cui tante, troppe solitudini si sfiorano». Perché questo è il punto: «È la solitudine, causata soprattutto dalla privatizzazione dei tempi e degli spazi e dal conseguente calo della qualità della socializzazione, ad aver generato le paure della gente. Sono soli tanti anziani. Soli troppi giovani. Soli molti adulti, anche con posizioni sociali prestigiose. La solitudine causa ulteriore sfiducia verso l´altro e genera la paura dell´incontro. Le parrocchie e il volontariato, non solo cattolico, sono delle oasi di relazioni».

Quali risposte devono dare le istituzioni a questo disagio?
«Guardiamo in avanti, non speculiamo sulla paura. Da sempre il forestiero desta sospetti e pregiudizi. Ma nel passato Milano è stata capace di rimettere in discussione la propria identità per ridefinirla insieme ai nuovi venuti. Penso alla migrazione dal Veneto o dal Mezzogiorno che ha raddoppiato in pochi decenni il numero di abitanti di Milano e decuplicato la popolazione dell´hinterland. Sono stati processi non privi di fatiche e ferite. Il principio che ha portato alla costruzione del volto sintetico della città è stato il forte senso di solidarietà che la animava. Una forza inclusiva che si è indebolita».

Sì, ma come si spiegano alla gente i valori dell´accoglienza e della solidarietà, in una città dove si susseguono i reati, perfino i più odiosi come le violenze sulle categorie più deboli?

«Milano saprà trasformare tutti suoi abitanti, anche gli immigrati, in cittadini. È per il bene, la sicurezza, l´arricchimento di tutti che dobbiamo compiere questo sforzo. Barricarsi in casa, criminalizzare alcune categorie di persone, presidiare militarmente le città, sono gesti che aumentano il senso di smarrimento e solitudine. La solitudine cessa se si sperimenta la bellezza dell´incontro. Chi ne è deputato faccia rispettare la legge per impedire quegli atteggiamenti che rendono spiacevoli o pericolosi questi incontri».

Legalità, appunto. È - dicono il governo e le istituzioni locali - il perno intorno a cui far ruotare le politiche sulla sicurezza e l´immigrazione.
«Non è mio compito promuovere o bocciare le leggi dello Stato. Papa Benedetto XVI ai vescovi italiani ha chiesto di non chiudere gli occhi di fronte alle povertà, rispettando le leggi. Sia all´interno dello Stato che nei confronti di chi vi giunge dall´esterno. Solidarietà, rispetto delle leggi e accoglienza devono coniugarsi. Da anni a Milano promuoviamo il "patto di legalità" con chi chiede di vivere da noi. Le istituzioni devono far rispettare le leggi e creare le condizioni affinché siano rispettate e gli immigrati non siano risucchiati dall´illegalità. Carità e legalità non sono mai in contrapposizione: gli immigrati, prima di essere tali, sono persone. Chi delinque sia affidato celermente alla giustizia. Ma il rispetto della dignità delle persone non può mai essere omesso».

Di recente la Curia ha sottolineato che in alcuni casi, per esempio lo sgombero del campo rom della Bovisasca, si è agito sotto i livelli minimi di rispetto della dignità umana. Ne è nata una polemica con il sindaco di Milano, Letizia Moratti.
«Quando il vescovo interviene lo fa a partire dal Vangelo e per ricordare a tutti che esistono valori umani così alti che esigono di essere non solo proclamati ma rispettati, sempre».

Lei pensa che i blitz all´alba nei campi rom, le schedature, i controlli a tappeto sui mezzi pubblici, gli slogan "zero campi rom", la carcerazione dei clandestini abbiano effetti positivi e siano compatibili con il rispetto della dignità delle persone?

«Che beneficio portano certi metodi? Servono veramente a risolvere il problema, a rassicurare adeguatamente la gente contro la paura, oppure corrono il rischio di rivelarsi tentativi effimeri? Ho la sensazione che causino l´effetto contrario a quello sperato...».

Cardinal Tettamanzi, l´Expo a Milano è un´opportunità o un rischio?
«È un´opportunità grande e un motivo di orgoglio. Mi piace lasciarmi guidare da una suggestione, dal significato del nome della nostra città. Milano rimanda a Mediolanum, ad una terra che "sta nel mezzo". Un luogo dove si converge, ci si incontra, si dialoga. Che opportunità l´Expo se - già da oggi - permette a Milano di essere sempre più città dell´incontro. Tra religioni e culture differenti, tra collocazioni sociali diverse, tra chi è cittadino a tutti gli effetti e chi lo vorrebbe diventare, tra età della vita distanti, tra chi ha un lavoro e chi l´ha perso o non l´ha mai avuto, tra chi è sano e chi è malato...»

Come giudica lo sviluppo urbanistico di Milano? Interi pezzi della città stanno cambiando volto.
«Occorre che la città diventi "bella". Bella nella sua dimensione più interiore, spirituale. Mi hanno incuriosito e affascinato i progetti da realizzare per il 2015. Abbiamo bisogno di questo e di molto altro splendore: una città "bella" nella sua architettura rende migliori anche i suoi abitanti. Occorre porre da subito l´uomo al centro della Milano che sarà, con i suoi bisogni. Anche spirituali: dove sono gli spazi per vivere questa dimensione? Progettando, pensiamo al 2015 ma anche e soprattutto ai cittadini di Milano nel 2016, quando i visitatori se ne saranno andati. Sento un gran discutere di grattacieli, finanziamenti, deleghe... Ma del bellissimo tema al centro di questa Expo "Nutrire il pianeta, energia per la vita" qualcuno se ne sta occupando?»

Ma lei preferisce i grattacieli dritti o quelli storti?
«E lei? Difficile dire in assoluto se siano più belli dritti o curvi. Ciascuno giudica secondo i suoi criteri estetici. Ma se devo proprio dire la mia opinione, io li preferisco dritti».

In definitiva, cardinale, che Milano vede dalle sue finestre? La Milano ricca metropoli internazionale proiettata nel futuro o la Milano metropoli delle diseguaglianze, dell´intolleranza e del disagio sociale?
«L´unico mio giudizio su Milano è l´amore per questa città e per i suoi abitanti. Sono fiero di essere milanese. È un amore che mi spinge ad appassionarmi a questa città e ai suoi abitanti, specie quando le circostanze ne causano la sofferenza. Più che di giudicarla, sento il bisogno di amarla».

(21 giugno 2008)

fonte
La Repubblica

Venerdì, 27 Giugno, 2008 - 18:10

Comunicato stampa Lista Fo per augurio a Emilio Molinari

La notizia del ricovero di Emilio Molinari, dirigente storico della
Sinistra lombarda, ha preoccupato tutta la Milano antifascista e
alternativa, quella dei movimenti, del mondo associazionistico, dei
soggetti politici e delle persone di buona volontà.
Emilio è stato colto da un infarto, qualche giorno fa, e oggi si trova
ancora in ospedale dove le cure e i trattamenti certamente aiuteranno il
compagno a uscire da questo momento. Le condizioni sono migliorate e
confidiamo con forte convinzione che Emilio possa ritornare a impegnarsi
tra noi e con noi per dare un progetto diverso e di rinnovamento sociale e
culturale per questa nostra comunità cittadina.
La nostra Lista ha sempre condiviso con Emilio non solo percorsi ma anche
mobilitazioni e vertenze storiche, all’insegna della difesa dei diritti
sociali, la promozione di uno sviluppo eco sostenibile, per l’emancipazione
delle classi subalterne, per l’estensione dei diritti delle lavoratrici e
dei lavoratori, in una dimensione civile e culturale antirazzista fondata
sulla giustizia sociale, l’eguaglianza e la libertà.
Sicuramente questi valori che condividiamo da sempre con Emilio potranno,
una volta che il compagno ritornerà a essere in forma, augurio che noi gli
facciamo e rivolgiamo con tutto il cuore, l’affetto e la stima encomiabile
che ci vincola a lui, ritornare a essere le stelle polari delle azioni
quotidiane per un mondo nuovo e altro che con lui promuoveremo pro futuro.
Emilio siamo con te e ti aspettiamo per ricominciare, con la stessa
dedizione e coerenza di sempre.

Lista Uniti con Dario Fo

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:47

alcune citazioni famose su politica e società

La società borghese manca di eroismo.
Karl Marx

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin

Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.
Martin Luther King

Lo stato di guerra si concede la libertà di commettere ingiustizie e prepotenze che disonorerebbero l'individuo singolo.
Sigmund Freud

La democrazia come la conosciamo oggi è la democrazia dei grandi consumatori di energia, è la democrazia di quelli con la pancia piena.
Alex Langer

I fanatici della logica sono insopportabili come vespe.
Friedrich Wilhelm Nietzsche

Finché ci sarà uno stato non ci sarà libertà. Quando ci sarà libertà non ci sarà uno stato.
Lenin
Quando la gente non crede più a nulla, è pronta a credere a tutto.
Gilbert Keith Chesterton

L'uomo avrà superato la superstizione non appena avrà la forza di deporre la fede non solo negli spiriti, ma anche nello spirito.
Max Stirner

La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto.
Benjamin Franklin

Siate realisti: chiedete l'impossibile.
Albert Camus

Là dove regna la lucidità, la scala di valori diventa inutile.
Albert Camus

Quanto più civile è un popolo, tanto più numerosi sono i princìpi e gli ideali che esso racchiude.
Carlo Cattaneo
E' duro soggiacere al comando di chi val meno di noi.
Democrito
Sogno che un giorno nessuno farà più gol in tutto il mondo.
Eugenio Montale

Le battaglie si vincono sempre, non si perdono mai.
Ernesto Che Guevara
I poveri, quelli veri, sono coloro che hanno solo la libertà di scegliere fra un canale televisivo e l'altro.
Eduardo Hughes Galeano
Il capitalismo? Libera volpe in libero pollaio!
Ernesto Che Guevara

Non è possibile rinchiudere le idee in una galera.
Francesco Guccini

La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà, uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo.
James Baldwin
C'è chi è nato nel dolce piacere, chi nella notte senza fine.
Jim Morrison
Chi lotta, può perdere. Chi non lotta, ha già perso.
Ernesto Che Guevara
Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Arthur Schopenhauer

L'uomo moderno si è perso fra la massa in un modo che non ha precedenti nella storia, e questo è forse il suo aspetto più caratteristico.
Albert Schweitzer

L’Italia è un paese dove cambiare le cose è molto difficile, dove c’è una tendenza indomita al pasticcio, dove tutto sembra incrostato d’un indifferentismo impenetrabile.
Lelio Basso

La libertà è impossibile in una società dominata da enormi corporation.
Noam Chomsky
La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
Leonardo Sciascia
Non ci si libera di una cosa evitandola ma soltanto attraversandola.
Cesare Pavese

La storia di ogni società esistita fino ad oggi è la storia delle lotte di classe.
Karl Marx
Chi può pagare, potrà anche inquinare.
Alex Langer
Confessiamo una buona volta a noi stessi che da quando l'umanità ha introdotto i diritti dell' uomo, si fa una vita da cani.
Oskar Kraus
La mia non è l’ingenuità dell’orbo in un mondo di furbi, ma quella di chi preferisce consapevolmente la buona fede alla furberia.
Ferruccio Parri
Finchè un americano medio "pesa" sulla biosfera quanto ottanta abitanti medi dell'India, nessun accordo internazionale potra' coniugare ambiente e sviluppo.
Alex Langer

Se dopo cinquant’anni di politica io mi trovo fuori dai partiti, è per un’insoddisfazione al cui fondo c’è l’idea che se uno vuol cambiare questa società deve cambiare mentalità, scoprire nuovi valori culturali e politici.
Lelio Basso

Ogni persona possiede un'inviolabilità fondata sulla giustizia, su cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere.
John Rawls
I principali nemici del libero mercato sono i... liberi mercanti.
George Soros

Poche persone riescono a essere felici senza odiare qualche altra persona, nazione o credo.
Bertrand Russell

Socializzare i mezzi di produzione non basta. La socializzazione è un mezzo. Il fine è la liberazione dell’uomo.
Lelio Basso

Indicatemi un capitalista e vi mostrerò una sanguisuga.
Malcom X

Le ricchezze in mano al sapiente servono, in mano ad uno stolto comandano.
Seneca
Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire.
Aristofane

Non odio Berlusconi, in fondo come me porta tacchi alti e si trucca.
Vladimir Luxuria
Noi dobbiamo avere una legge: quella della libertà, della verità e della giustizia.
Ferruccio Parri

Tutti i pensieri intelligenti sono stati già pensati, occorre solo tentare di ripensarli.
Johann Wolfgang von Goethe

La libertà comincia con l'educazione dell'uomo e si conclude col trionfo di uno Stato di liberi, in parità di diritti e doveri.
Carlo Rosselli

I dubbi te li crea la libertà.
Jim Morrison
In Italia, ancora più grave del fascismo, c'è il mussolinismo.
Piero Gobetti
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
George Orwell

Una voce libera è sempre liberatrice.
Georges Bernanos

L'evoluzione della civiltà consiste in un progressivo addomesticamento dell'animale che sta dentro l'uomo.
Carl Gustav Jung

Ho preso a 18 anni la mia prima tessera socialista, e adesso sono fuori da tutto. Ma le dimissioni le ho date dai partiti, non dalle mie idee, a cui resto attaccato tenacemente.
Lelio Basso
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
Mohandas K. Gandhi

Creare è dare una forma al proprio destino.
Albert Camus
Finché esiste il potere privato nel sistema economico, è una barzelletta parlare di democrazia.
Noam Chomsky

Padre di tutte le cose e di tutte le cose signore è il conflitto: e gli uni fece dèi e gli altri uomini, gli uni servi, gli altri liberi.
Eraclito

Una società democratica dovrebbe essere tale in tutti i suoi centri di potere. E questo non è ancora mai avvenuto in nessuna democrazia.
Norberto Bobbio

E' ragionevole che l'uomo buono non esponga al pericolo la propria vita per la patria, perchè non deve rigettare la propria saggezza per l'utilità degli stolti.
Diogene Laerzio

Noi siamo quel che pensiamo.
Buddha

La calma è la vigliaccheria dell'anima.
Lev Nikolaevič Tolstoj

C'è chi è nato nel dolce piacere, chi nella notte senza fine.
Jim Morrison
Abbiamo a che fare con la generazione meglio educata della storia. Ma hanno un cervello ben vestito che non sa dove andare.
Timothy Leary

Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a qualunque altro uomo.
Ernesto Che Guevara

Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.
Woody Allen

Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
Elias Canetti

Il pericolo più grande nella vita è rappresentato da quelle persone che vogliono cambiare tutto...oppure niente.
Astor
Un uomo che non ha pensieri individuali è un uomo che non pensa.
Oscar Wilde

Abbiamo a che fare con la generazione meglio educata della storia. Ma hanno un cervello ben vestito che non sa dove andare.
Timothy Leary

Il governo esiste per proteggere la proprietà di quelli che posseggono più di quanto hanno bisogno.
Living Theatre

Solo se non saremo implacabilmente seguiti dalla registrazione d'ogni traccia che lasciamo, la costruzione della identità di ciascuno potrà essere libera.
Stefano Rodotà
La tragedia dell'uomo contemporaneo è che non osa più avere paura. Questo è pericoloso, perchè ne deriva che grado a grado sarà costretto a smettere anche di pensare.
Dagerman

Il comunismo storico è morto, però i motivi per i quali era nato sono ancora vivi.
Norberto Bobbio

In ogni sistema c'è un punto che non si riesce a spiegare con gli elementi del sistema stesso.
Kurt Gödel
Bisogna conciliare il massimo amore per il mondo con la più severa opposizione all'ingiustizia.
Mohandas K. Gandhi
Fanno un deserto e lo chiamano pace.
Tacito

Libertà e verità! Signori, scrivete queste parole sulle porte di tutte le università.
Carlo Cattaneo

Ci siamo messi alla ricerca di un socialismo autonomo e libertario, intimamente rivoluzionario.
Vittorio Foa

I filosofi hanno interpretato il mondo in modi diversi, ma quel che più conta è cambiarlo.
Karl Marx

Il comunismo è finito ma l’anticomunismo continua a imperversare non come tentativo di ragione ma come insulto, non come ricerca ma come aggressione.
Vittorio Foa

Se qualcuno vi toglie il pane, sopprime nel medesimo tempo la vostra libertà.
Albert Camus

Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Ernesto Che Guevara
Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione.
Immanuel Kant
Il vero nemico non è oggetto di odio né di disprezzo: è oggetto di lotta.
Ludovico Geymonat
Non è che manca la libertà, è che mancano gli uomini liberi.
Leo Longanesi
Ci sono situazioni in cui occorre il radicalismo, perché bisogna far presto e andare fino in fondo.
Vittorio Foa

Noi dobbiamo partecipare a questa guerra tra il progresso e l'inerzia, tra il pensiero e l'ignoranza, tra la gentilezza e la barbarie, tra l'emancipazione e la servitù.
Carlo Cattaneo

Noi collochiamo con chiarezza l'ampliamento dei diritti e delle libertà nel cuore della politica della sinistra.
José Luis Rodríguez Zapatero

La questione sociale è un problema di libertà, non di eguaglianza.
Piero Gobetti

La coscienza non può mai essere qualche cosa di diverso dall'essere cosciente, e l'essere degli uomini è il processo reale della loro vita.
Karl Marx

Noi ci comprendiamo meglio costruendo la torre di Babele che non il parlamento.
Viktor Šklovskij

Dal rapporto tra uomo e donna si può giudicare ogni grado di civiltà.
Karl Marx

Quando il cittadino è passivo è la democrazia che s'ammala.
Alexis de Tocqueville

L' umanità è fragile, ha bisogno di pane, non sopporta la libertà ma chiede miracoli, mistero, autorità.
Saul Bellow

La conoscenza è l'unica fonte dalla quale nascono sia l'amore che i principi dell'umana libertà.
David Webster

dal sito
http://www.radicalsocialismo.it/

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:19

Una lista per fare respirare Milano

Uniti con Dario Fo per Milano è una lista che ha appoggiato il candidato sindaco Bruno Ferrante. Fondata da Dario Fo e da persone attive in associazioni, comitati, nel volontariato, persone che credono nel valore della partecipazione collettiva alla vita della città e vogliono farne strumento di governo di una città di tutti e per tutti.

Una lista che vuole dar voce e visibilità alle esperienze autorganizzate di lotta nei quartieri e nella città contro una politica miope ed egoista che investe nel centro e abbandona le periferie, non offre speranza ai giovani, ai più deboli e agli emarginati, confonde lo sviluppo con la rapina del territorio, cancella il verde, considera la cultura, la salute, la casa merce per pochi, non diritti per tutti.

Una lista che vuole costruire a partire da queste esperienze un progetto di rinascita per la città, aggregando e rimettendo in moto tutte le energie, le risorse, la voglia di cambiare che già ne costituiscono il tessuto vivo, per sconfiggere il grigio, il vuoto, la solitudine di una Milano che non appartiene più ai suoi cittadini.

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 17:12

IO NON SONO UN MODERATO

IO NON SONO UN MODERATO
Se cercate un moderato state attenti a votare per me, perché con me si rischia!

Ma veramente volete un sindaco moderato?
Il moderato è forte con i deboli e debole con i forti.
Il moderato finge di risolvere i problemi senza affrontarli!
Il moderato chiude un occhio sulle speculazioni edilizie.
Il moderato caccia gli inquilini dalle case in centro e poi le rivende ai magnati della speculazione.
Il moderato trasforma in ghetto la periferia.
Il moderato accetta una scuola per ricchi e una per i poveri.
Il moderato lascia intristire la città, e applaude ai grattacieli.
Il moderato teme di dispiacere ai cittadini che contano e non concede la parola a quelli che non hanno voce.
Il moderato non cambierà mai nulla.
Il moderato non risolverà il problema dell’inquinamento di Milano, non salverà i polmoni da settantenni dei bambini di 5 anni.
Il moderato non vi libererà dal traffico, dal milione di automobili spernacchianti che hanno trasformato la città in una camera a gas.

Oggi sembra che non essere moderati sia un difetto o un delitto; oppure che sia un privilegio dei giovani.
Ma ci vogliono tanti anni… per diventare veramente giovani!
Milano, se la mi musica e’ troppo forte, allora vuol dire che stai diventando troppo vecchia.
Nessun moderato ha mai fatto la storia, e nessun moderato ha mai preso un Nobel.
Io non sono un moderato!
Sarò un sindaco che rischia. Perché credo che il rischio del cambiamento sia l’unica risposta corretta per chi investe il suo voto in un progetto per Milano.
Se scegliete di votare per me, rischiate molto… rischiate persino di trovarvi finalmente a vivere in una città migliore!

Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 15:02

Oltre questo limite non vogliamo andare!

 
Oltre questo limite non vogliamo andare!
 
Appello per fermare Razzismo e Intolleranza, figli spietati di Paura e Miseria.
 
Non volevamo credere ai nostri occhi, ma l'escalation di intolleranza dell'ultimo periodo, culminata nell'odiosa schedatura avvenuta a Milano di cittadini “nomadi”, un atto basato su discriminanti etniche (Rom e Sinti, non a caso nel passato obiettivo anche delle “pulizie razziali” naziste), ci ha spinto a mettere in chiaro le cose: oltre questo limite, non vogliamo andare!
 
La sprezzante noncuranza con cui alcune forze politiche (purtroppo anche di centrosinistra) e molti media e giornali da tempo battono senza pietà e coscienza sul ferro caldo del senso di sicurezza, ci fanno temere un preciso disegno politico sul fondo di questa vicenda.
 
Che sia il pretesto, o il capro espiatorio, per non affrontare i problemi di un'Italia vicina allo sfascio? Sembra di intravedere lo scenario non nuovo di una guerra tra poveri. La difficoltà di arrivare alla fine del mese, pagare la casa, la luce, la spesa, quando si lavora tutto il santo giorno per mille euro al mese quando va bene, fa il paio con il bisogno di vivere in luoghi accoglienti, con aria respirabile, servizi alla persona e, per dirla tutta, con la possibilità di stare insieme. E se si perde la fiducia che lo stato abbia la forza e il coraggio di cambiare le cose, perché le cose potrebbero cambiare se noi cittadini veramente lo volessimo (citiamo Mario Monti: “E' il nostro modo di chiuderci in tante caste, a dover cambiare, non solo i nostri politici”[1]) il problema sono loro, i più poveri di noi.
 
Non importa se le (benedette...) statistiche affermano che i reati in Italia sono in calo, che le nostre città restano tra le più sicure al mondo. Si preferisce giocare la carta di un vecchio meccanismo piuttosto abusato in Italia, azionando la leva della paura, e soprattutto della spaventosa immaturità, un delirio onnipotente, del cittadino che tutto vuole rifiutandosi di pagarne il prezzo. Vogliamo le metropoli e il benessere, ma non vogliamo affrontare i problemi che queste portano con sé: l'inquinamento, il traffico, la frammentazione del tessuto sociale, l'asfalto dappertutto, la crescita di sacche di emarginazione e povertà (e quindi il rischio criminalità).
 
Chiediamo ai cittadini in che genere di posto vorrebbero vivere, e se credono di risolvere i problemi che assillano il nostro paese e le nostre esistenze schedando e scacciando una “razza” che ha la particolarità di avere più difficoltà ad integrarsi in un sistema sociale che già “noi” troviamo così impoverito, sordo, immutabile e chiuso. Chiediamo come le coscienze (spesso caritatevoli e cristiane, almeno nelle parole) di chi applaude gesti come questo possano tollerare il peso della discriminazione e dell'umiliazione. Una vergogna che oggi si abbatte con particolare durezza su Rom e Sinti, ma che non risparmia gli altri “invisibili”, a prescindere dalla loro provenienza etnica.Un'onda di intolleranza razzista comoda e carogna, che sfrutta il lavoro di questo popolo di senza diritti e che ogni giorno, calpestando legge e umanità, dà una bastonata al benessere e allo sviluppo di tutta la collettività.
 
 
Associazione Arci Varieazioni

[1]    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200802articoli/30401girata.asp – Si legga con attenzione l'opinione di un economista autorevole e “non schierato” come Monti sul tema delle caste e dei privilegi, di cui qui riportiamo un frammento particolarmente significativo: “Uno Stato che sappia imporre a noi cittadini, a tutte le nostre organizzazioni e corporazioni, un disarmo della foresta di protezioni e rendite. Una foresta che si è ampliata a dismisura nei decenni proprio con la complicità di uno Stato debole. Per acquisire consensi, ha introdotto norme che riparano dalla concorrenza e ha eretto le organizzazioni delle categorie in protagonisti ufficiali delle decisioni di politica economica.”
Giovedì, 26 Giugno, 2008 - 12:17

ULTIM'ORA di Daniele Luttazzi

ULTIM'ORA
DANIELE LUTTAZZI
da Il Manifesto del 25 giugno 2008

Fa così caldo
che ieri Berlusconi ricusava giudici eschimesi
Famiglia Cristiana: «Berlusconi è Frottolo, un demagogo
che antepone
i suoi problemi
a quelli del paese, accidenti a noi
che lo abbiamo
fatto votare
dalle beghine»
Pacchetto sicurezza, gli extracomunitari
ai semafori rimpiazzati da extracomunitari
di plastica
New York, arrestato per frode l'imprenditore Follieri, credeva
di essere in Italia

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 16:05

I Rom invitano al Bellezza

ARCI BELLEZZA E OPERA NOMADI
invitano a un incontro con la cultura e le tradizioni zingare
Lunedì 30 Giugno
presso ARCI Bellezza via Bellezza N° 16/A, Milano
PROGRAMMA
h 15.00 - LABORATORIO DI CUCITO
Le ragazze del campo di via Monte Bisbino invitano le ragazze milanesi
per cucire e realizzare insieme un arazzo (posti a numero limitato)
per prenotazioni e info (Valentina 3335747726 / Paola 3477702752)
h 18.00 - ESPOSIZIONE
Libri, dvd e prodotti del laboratorio di cucito “IMÈ ROMNÌ”
h 20.00 - CENA ROM...
La cucina tzigana: un ponte tra oriente e occidente
Buffet a cura della cooperativa Romano Drom
Chef: Luciana Parussati Rom Istriana
h 21.00 - ROM CABARET con DIJANA PAVLOVIC
Spettacolo di musica, poesie e racconti rom …tra passato presente e futuro
alla fisarmonica Mario Ruggeri e Naum Jovanovic
INGRESSO SERATA EURO 7.00 TESSERA ARCI OBBLIGATIORIA
per info (3334327131) - (3391647929) - (3334327131)

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 16:03

MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la città occasionale

MANIFESTO FORUM MILANO 2016: Oltre la città occasionale

 

Siamo donne, uomini, associazioni, forze politiche, movimenti, comitati, centri sociali, impegnati in questi anni nel sociale, nel mondo del lavoro, per la difesa del territorio e una diversa politica urbanistica, per una migliore qualità della vita, per la mobilità sostenibile, per l’inclusione sociale, per la cooperazione e la pace, per la cultura.

Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta la nostra area metropolitana e anche oltre.
Secondo noi, scelte, opere e interventi dovranno essere ispirati un’idea di città socialmente, ambientalmente ed economicamente sostenibile, decise e realizzate mettendo in campo un grande concorso di idee, un ampio processo partecipativo, capace di coinvolgere tutte le forze vive dell’area metropolitana, valorizzando sia le competenze culturali e scientifiche, sia l'autorevole rappresentanza delle tante soggettività impegnate nel vivere civile. A queste forze vive l'amministrazione pubblica dovrà riferirsi, accogliendone le proposte e dando loro spazio in termini decisionali e di controllo.
In questi anni si deciderà se avremo una città più bella, meno inquinata, più inclusiva, meno chiusa, più solidale, di quella attuale. Perché ciò diventi realtà sarà necessario abbandonare scelte segnate dall’assenza di programmazione pubblica e dalla subordinazione agli interessi privati, come, purtroppo, dimostrano quelle che sono già state realizzate o in dirittura d’arrivo - Fiera/Citylife, Centro Direzionale/PortaNuova, quartiere Isola, grandi opere autostradali, ecc. -, con procedure che escludono l’apporto partecipativo della collettività ed esposte al rischio di illegittimità amministrativa, contabile e penale, come segnalano le indagini in corso da parte della magistratura. 

Di fronte a questi scenari costituiamo il FORUM MILANO 2016: oltre la città occasionale, un organismo democratico e partecipato, aperto a tutte le soggettività che hanno a cuore i temi posti, un luogo e uno strumento in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione, campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le quali sapremo relazionarci, in ogni ambito territoriale e sociale.

 

L’EXPO va dunque inquadrato in una visione strategica più ampia, capace di perseguire dieci obiettivi fondamentali:

1.      PARTECIPAZIONE E NON POTERI SPECIALI: impedire che la gestione delle scelte sia sottratta a ogni forma di partecipazione e controllo democratico, e soprattutto che l’accelerazione dei tempi sia l’alibi per deroghe e stravolgimenti delle procedure e delle norme in campo urbanistico, ambientale, trasportistico, istituzionale. Attivare da subito forme di coinvolgimento di tutti i cittadini, amministratori, istituzioni che vivono in quest’area vasta, con procedure e strutture partecipative che manifestino alle istituzioni le proposte delle tante rappresentanze sociali e territoriali, e con la costituzione di un Osservatorio composto da personalità riconosciute nell’area metropolitana per la competenza e la qualità culturale, scientifica e morale.
2.      TRASPARENZA E LEGALITÀ: attivare speciali controlli sui giganteschi flussi di denaro che si muoveranno intorno all’evento, in particolar modo negli appalti e nei subappalti, per verificarne la provenienza, l’utilizzo ed impedire l’infiltrazione della finanza criminale. Prevedere forme di controllo adeguate sui flussi di finanziamenti pubblici, per verificarne l’effettivo utilizzo per interventi di interesse generale ed evitarne ogni spreco.
3.      QUALITÀ E SICUREZZA DEL LAVORO: garantire diritti e qualità del lavoro contro ogni precarietà, ogni sfruttamento, attraverso un sistema di controlli che imponga condizioni di sicurezza, regolarità dei contratti e contrasto del lavoro nero. Vanno quindi escluse agenzie, misure o provvedimenti speciali sul mercato del lavoro che legittimino il dumpig sociale nei confronti dei contratti nazionali di categoria. Al termine della manifestazione, promuovere possibili opportunità di ricollocazione dei lavoratori, per impedire che si infoltisca l’esercito degli invisibili.
4.      IL CONSUMO DI SUOLO: contenere ogni ulteriore consumo di suolo e il connesso fenomeno della dispersione abitativa, preservando le aree verdi e agricole ancora esistenti da ogni ulteriore sviluppo urbanistico e infrastrutturale, senza proseguire nella densificazione di una città tra le più edificate d’Europa.
5.      AGRICOLTURA E SOVRANITÀ ALIMENTARE: “Nutrire il pianeta”, lo slogan dell’evento, per noi significa rilanciare l’agricoltura urbana e metropolitana, a partire dalla valorizzazione del Parco agricolo Sud Milano, e difendere la sovranità alimentare e la biodiversità. L’EXPO parli al mondo di agricoltura di qualità, equa, naturale, multifunzionale, e non geneticamente modificata; di produzioni locali, di filiera corta, di mercati locali, di reti solidali.
6.      BENI COMUNI: avviare una nuova politica di tutela e governo pubblico dei beni comuni, come opportunità per garantirne a tutti la fruibilità e come occasione di una diversa economia legata alla valorizzazione del territorio. Garantire proprietà e gestione pubblica partecipata del ciclo integrato dell’acqua. Sperimentare una nuova politica energetica, fondata sul binomio riduzione del consumo/diffusione delle fonti rinnovabili. Investire da subito in interventi per la riduzione dei rifiuti, l’aumento della raccolta differenziata e un migliore sistema di gestione e riciclo.
7.      MOBILITÀ SOSTENIBILE: investire sulla realizzazione di un sistema metropolitano della mobilità sostenibile, soprattutto su ferro, per ridurre le emissioni inquinanti, la congestione del traffico e garantire la salute dei cittadini. Per questo dovrà seriamente essere affrontato il problema dei flussi radiali da e verso il centro dell’area metropolitana e quelli circolari tra comuni, con l’obiettivo di ridurre il traffico privato su gomma, potenziando le aree di interscambio e la rete del trasporto pubblico con mezzi adeguati per frequenza, portata e comfort. Dovranno inoltre essere adottate tutte le strategie necessarie per potenziare la mobilità ciclabile. 
8.      UNA CITTÀ METROPOLITANA DELLA QUALITÀ DEL VIVERE, DELL’ABITARE E DEL LAVORARE: costruire insieme un disegno complessivo e unitario di città che, al centro come in periferia, sia un luogo della qualità di vita delle persone: dai bisogni quotidiani, alla qualità della formazione, al diritto alla cultura e allo svago, rifiutando un’idea di città come pura sommatoria delle spinte al consumo opulento, alla speculazione ed agli affari. Valorizzare la rete delle associazioni e degli spazi pubblici autogestiti presenti nel territorio metropolitano milanese, la loro produzione culturale e di servizi specificamente rivolti alla popolazione giovanile.
9.      UNA CITTÀ METROPOLITANA SOLIDALE, DEI DIRITTI E DELL’ACCOGLIENZA: riqualificare la città, destinando consistenti risorse la costruzione di alloggi popolari, per case in assegnazione e in affitto e per interventi di risanamento urbanistico e sociale delle periferie. Destinare ingenti investimenti per interventi di inclusione sociale e di accoglienza, di contrasto delle vecchie e nuove povertà, per costruire una ricca rete di servizi sociali di qualità, che garantiscano i diritti di tutti alla salute, a una maternità libera e consapevole, all’istruzione, alla formazione, alla cultura.
10.  L’EXPO DOPO L’EXPO: impedire da subito che le aree e le strutture realizzate per la manifestazione vadano ad ingrossare l’elenco degli ecomostri e che si costruiscano nuove inutili e dannose “cattedrali nel deserto”: occorre che le aree destinate ad EXPO, ex Scalo Farini e Centro Direzionale, già ora connesse tra loro da un asse ferroviario, siano progettate come un sistema urbano unitario funzionalmente integrato alla città, a partire dalla ricollocazione delle attività commerciali del quartiere Sarpi.

Mercoledì, 25 Giugno, 2008 - 15:40

NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE

CONFERENZA STAMPA

Giovedì 26 giugno 2008, ore 12.00
Sala degli Affreschi – Palazzo Isimbardi
Via Vivaio, 1 – Milano
EXPO 2015 - NASCE IL FORUM MILANO 2016, OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE
Con l’assegnazione dell’EXPO alla città di Milano, nei prossimi sette anni nell’area metropolitana milanese si attueranno scelte e realizzeranno opere in grado di segnare durevolmente il destino del capoluogo, di tutta la nostra area metropolitana e anche oltre.
Di fronte a questi scenari si costituisce il FORUM MILANO 2016: OLTRE LA CITTÀ OCCASIONALE, un organismo democratico e partecipato, un luogo e uno strumento in grado di promuovere iniziative politiche, culturali e d’informazione, campagne di mobilitazione con i cittadini e le tante soggettività con le quali saprà relazionarsi, in ogni ambito territoriale e sociale.
Per presentare il manifesto di costituzione del Forum e i nominativi dei primi sottoscrittori, tra i quali importanti professionisti, rappresentanti del mondo della cultura, della politica, dell’associazionismo, è indetta una conferenza stampa giovedì 26 giugno, alle ore 12.00 presso la Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi (Via Vivaio, 1 – Milano).
Milano, 25 giugno 2008
  
Per info: 335.8277755 - 02.77402614
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