.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 4
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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Sab, 02/06/2007 - 13:50

Giovedì il dibattito sul punto riguardante la concessione edilizia di uno stabile da erigersi nella vecchia area ormai in dismissione di autovendita e di permuta di autovetture, il cui proprietario è intenzionato a erigere.
La commissione edilizia del consiglio di zona aveva espresso in seduta del 22 maggio us un parere, presentato in seduta consiliare, che non era convergente con la reale conclusione dei lavori, che non aveva previsto un parere chiaro e delineato: il parere era favorevole.
In seduta dell'ultimo consiglio si è avuta una cospicua presenza di residenti degli stabili limitrofi, troppo limitrofi, che hanno espresso la loro opposizione alla realizzazione dello stabile, portando due elementi che sono stati funzionali e fondamentali per l'esame compiuto e completo del progetto edilizio:
- una testimoniata opposizione e critica alla realizzazione dello stabile tramite una petizione firmata da 150 persone;
- la presenza di un parere negativo espresso dalla Commissione Edilizia del Comune di Milano, in seduta 10 maggio, precedente alla commissione consiliare di zona.
Ho espresso nel mio intervento la mia forte contrarietà, immutata rispetto a quella espressa in riunione di commissione, circa il grave impatto ambientalistico che deriverebbe dalla realizzazione dello stabile, in un'area che chiaramente potrebbe essere adibita ad altri scopi, destinazioni, che possano arricchire paesaggisticamente il quartiere, in un ambito, quale quello presente, di forte presenza di alberi e di un'area verde di discreta dimensione. La realizzazione dell'edificio, pur rispettando qualsiasi tipo di normazione in materia, è chiaramente insostenibile per i residenti degli edifici vicini, posti in Corso Lodi e in Viale Bacchiglione, che avrebbero a pochi metri uno stabile di dimensione ampia e di altezza altrettanto consistente.
Noi non siamo, come consiglio, un'autorità giudiziaria, atta solamente a verificare la sussistenza e l'osservanza delle norme in materia di edificazione: chiaramente questo compito è conditio sine qua non si potebbe procedere in un progetto che risulterebbe fortemente violante le disposizioni in materia, ma non è l'unica conditio sine qua non si potrebbe esprimere comunque, a prescindere, parere negativo. Il nostro è un organo politico e su un tema, quale quello della dimensione progettuale territoriale, con tutte le dovute accortezze di uno sviluppo equilibrato e sostenibile sia dal punto di vista urbanistico, sia da quello ambientale, deve rivendicare una facoltà potestativa primaria, essendo il territorio materia di importanza assoluta e determinante per la dimensione circoscrizionale.
Ma perdipiù occorre denunciare il fatto che il parere, come ho avuto modo di esprimermi in consiglio, della commissione di zona è stato posto sequenzialmente in modo successivo rispetto al parere espresso dalla commissione edilizia del Comune di Milano. E', questo, un fatto che permette di addurre delle giustificate perplessità e quanto mai preoccupazioni profuturo, essendo la commissione zonale il primo organo istruttorio dal quale devono passare i progetti di permesso di edificazione, da cui, poi, procedere con una relativa relazione da sottoporre all'esame e al voto del consiglio di zona. Al fine di questo primo passaggio il tutto dovrebbe essere trasmesso alla prima seduta della commissione competente comunale, edilizia in questo caso, che dovrebbe, visto il parere del consiglio di zona, esprimersi sull'avvallo di dati maggiormente incisivi per una scelta adeguata e non contrastante la volontà politica del decentramento.
Così non è avvenuto. Bisogna dire che la relazione finale che è stata approvata ha provveduto a riesaminare la questione in una nuova commissione edilizia, da indire nei prossimi giorni, pena la scadenza dei termini previsti per esprimere il parere consiliare, dove poter analizzare con attenzione le motivazioni addotte dalla commissione comunale, per, poi, procedere a un rinnovo del pronunciamento. Penso che sia quanto meno necessario ravvisare quanto ancora il potere del consiglio di zona sia stato chiaramente baipassato, ossia sia stato eluso nei fatti e nella sostanza da un parere espresso precedentemente dalla commissione centrale espresso a prescindere dal pronunciamento del consiglio di zona. Il passaggio testimonia un dato di fatto precedente per altre casistiche che ledono ancora fortemente il potere del consiglio di zona, già di per sè contenuto e ristretto.
Io credo, però, che alcune dichiarazioni siano da bocciare e non ammettere: dichiarazioni avutesi durante il dibattito consiliare, che è pubblico, in cui si evinceva la volontà di assoggettare l'autorità consiliare agli interessi dei costruttori, il cui diritto di libertà di impresa non può essere eluso e condizionato da nessun tipo di intervento politico. A questo punto permettiamo che la città diventi una vera e propria babele di costruzioni selvagge, come spesso accade, dove il carattere e l'intentio prettamente "speculativa" è quanto mai palese, anche sul fatto che più costruzioni a destinazione residenziale privata determina un aumento vertiginoso del costo degli immobili, incrementando una bolla che è sulla via del collasso.
Il compito del consiglio di zona è dimensionare gli interessi esistenti e reperire una soluzione POLITICA alla questione, chiara, decisa, di indirizzo politico territoriale conveniente alla cittadinanza e alla dimensione urbanistica sostenibile della circoscrizione, senza premettere, sotto pressioni di varia natura, interessi parziali e individuali, che ledono chiaramente un percorso di espressione di un progetto che interessi la città nel suo complesso. E' pleonastico asserire che le soluzioni non sempre beneficiano tutti gli interessi presenti: ma questa è la natura della scelta che un organo politico deve sapere fare coerentemente con il suo compito e la sua funzione di provvedere alla dimensione generale e collettiva della città nel suo sviluppo sociale, economico, culturale, civico, urbano, con al centro la visione della tutela della persona, della dimensione umana e solidale, della dimensione della giustezza e dell'equilibrio con altri elementi che devono essee soggetti a tutela e a garanzia: l'ambiente, la vita quotidiana, i diritti individuali delle persone.
La maggioranza suggeriva di esprimere un parere condizionato: la condizione a un parere svilisce ulteriormente il già limitato provvedimento e la già limitata decisione del consiglio di zona, in quanto se è favorevole non verrebbe minimamente considerato dall'amministrazione comunale centrale.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 - Milano

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 02/05/2007 - 10:02
All’Attenzione della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Zona 4
All’Attenzione della Direzione Centrale del Settore Ambiente e Territorio
All’Attenzione del Consiglio di Zona 4 e alle sue Componenti
Interrogazione su metodi di monitoraggio, di informazione sui livelli di PM10 e PM2,5 presenti nella circoscrizione zonale, e su proposte educative, da effettuarsi presso diverse scuole, e con la loro collaborazione, volte a correggere comportamenti individuali
Considerato che
secondo l’allarmante dato di rilevamento dell’azione di monitoraggio ambientale promosso dal Treno Verde di Legambiente con la collaborazione delle Ferrovie dello Stato ed effettuato nei primi 66 giorni dell’anno corrente, “la città di Milano fa contare 49 superamenti di PM10 nei primi 66 giorni del 2007, contro i 35 consentiti in un anno”. Questa è la tragica fotografia della situazione dell’aria a Milano all’alba del giorno 16 febbraio 2007, data in cui si celebrava l’anniversario del Trattato di Kyoto, dove le soglie europee di inquinamento da particolato fine venivano oltremodo soprassate. Milano si attesta, così, tra le prime dieci città nella non invidiabile graduatoria dei comuni più inquinati d’Italia
Vista di fatto
la realizzazione, da parte di associazionismi ecologisti e ambientalisti di Milano, Chiamamilano in primis, di attività preposte a un incremento di una rete di monitoraggio quotidiano, tramite operazioni di alto valore scientifico, volti a informare la cittadinanza sulla qualità dell’aria nella città di Milano, e a una promozione di programmi educativi, proposti presso le scuole elementari e medie inferiori, finalizzati a ottenere atteggiamenti virtuosi e consapevoli, funzionali a rispettare l’ambiente e a rendere responsabile la persona sulle conseguenze ecologiche e sociali derivanti dalle proprie azioni quotidiane
Si richiede
alla Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Zona 4 di verificare presso la Direzione di Settore Territorio del Comune di Milano se sussistono presso l’Assessorato dell’Ambiente del Comune di Milano provvedimenti atti a promuovere un incremento di strumenti idonei a intensificare la rete di monitoraggio delle polveri sottili, come già realizzati in alcuni contesti comunali in cui vengono previste centraline visibili ai passanti di segnalazione dei livelli di PM10 e PM2,5 presso le varie arterie urbane, e finalizzati a promuovere un’educazione ecologica, tramite programmi extradidattici nelle scuole di diverso ordine e grado funzionali a responsabilizzare i ragazzi, cambiando le abitudini e i comportamenti quotidiani compatibilmente con il rispetto dell’ambiente. In caso di assenza di provvedimenti di tale portata si invita la Commissione consiliare di Zona competente e il Consiglio di Zona stesso a definire proposte positive indirizzate al raggiungimento di questi importanti obiettivi.
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Gio, 19/04/2007 - 14:43
Al Presidente della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4
Giorgio Tomellini
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti
Interrogazione su misure di sicurezza per la viabilità e la circolazione pedonale e ciclistica nella città e nella circoscrizione
Un ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale dai consiglieri Davide Corridore, Lista Ferrante, e Maurizio Baruffi, Verdi, propone un dodecagono di proposte finalizzate a uno sviluppo sostenibile della viabilità, un alleggerimento del traffico pesante, autocarri di grossa dimensione e automobili di grossa cilindrata, attraverso il divieto per i SUV dotati di bull bar, ossia paraurti rinforzati e montati in serie, di circolare all’interno della cerchia della 90 – 91 e in tutte le corsie preferenziali per le filovie, in base alla direttiva 26/11/2001 del Consiglio Europeo, e attraverso il divieto per la medesima tratta e i medesimi contesti del transito di camion non dotati di doppio specchietto, come, invece, viene prestabilito dalla direttiva europea 27 del 2005, e, infine, tramite il divieto di circolazione dei camion per la movimentazione terra e delle betoniere destinate ai cantieri nella fascia di orario dalle 8 alle 10 e dalle 17 alle 19, dove si pone una maggiore intensificazione del traffico automobilistico. Nel testo, infine, vengono prospettate misure per garantire maggiore sicurezza del pedone e del ciclista.
Tra le altre proposte riportate nel testo integrale dell’ordine del giorno, si evincono i seguenti punti principali:
sulla portata dei modelli adottati da amministrazioni comunali di molte città europee e di alcune città italiane di varia dimensione, Modena e Torino per esempio, la creazione di zone 30 Km/ora e di zone residenziali, dove poter applicare una diminuzione progressiva della velocità massima di transito delle vetture, nonché, in aggiunta, di reti di piste ciclabili protette a supporto della mobilità quotidiana, con particolare riferimento a estendere misure che garantiscano la tutela e la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti nei tragitti, altamente frequentati casa – scuola, casa – lavoro. Nella proposta viene anche anticipato il provvedimento di destinare yuna figura professionale nell’organico della Polizia Municipale preposta a contattare la famiglia della vittima dell’incidente, seguendo in modo puntuale e diretto il quadro traumatico sotto il profilo psicologico.
Nel testo si propone, infine, l’attivazione di una Consulta per la sicurezza stradale per la città di Milano.
Sulla base di queste proposte presentate in Consiglio Comunale dai suddetti consiglieri
si chiede
alla Commissione Territorio e Viabilità di provvedere ad anticipare la discussione dei medesimi punti programmatici, ponendoli come punti all’ordine del giorno di una prossima riunione, alla presenza di responsabili della Direzione Viabilità e Mobilità del Comune di Milano, e di verificare presso l’assessorato viabilità e mobilità del Comune di Milano e la Direzione Centrale competente se sussistono già dei provvedimenti indirizzati a includere parte di queste proposte, utili a ridimensionare la portata congestionante del traffico cittadino e zonale, nonché la disponibilità e garantire nostre proposte integrative che diano contenuto al condivisibile e fattibile dodecagono in questione e in discussione in Consiglio, presentato dai consiglieri Baruffi e Corritore.
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Gio, 12/04/2007 - 15:46

Mozione per un intervento urgente per i profughi

La mozione di seguito è stata presentata dal sottoscritto, Alessandro Rizzo Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano, a nome di tutte le consigliere e i consiglieri de L’Unione del Consiglio di Zona 4, sottoscrittori del testo di proposta di deliberazione nella seduta del Consiglio di martedì 3 aprile 2007.
Lunedì 16 aprile ci sarà presso il Consiglio di Zona 4 la Commissione politiche sociali sul tema, cercando di avviare ciò che finora non è stato avviato da parte nè della Giunta Moratti, nè della Commissione consiliare di zona, ossia una disposizione programmatica di intervento atta a dare conseguenza alle reali esigenze e necessità di persone che, secondo la legislazione internazionale e secondo la legislazione nazionale, devono essere soggetti di diritto in quanto rientranti nello status giuridico di profughi rifugiati per motivi politici e umanitari. Esiste a livello nazionale, come si evince nella mozione, un programma di intervento per l'accoglienza che ha predisposto fondi per i comuni che trovano in essere nel loro ambito di giurisdizione amministrativa presenze di rifugiati, a cui dare giusta e obbligatoria collocazione, una dimora e soddisfarne le esigenze e i diritti civili e sociali, primari e fondamentali per un essere umano. Di tutto questo ancora non è stato predisposto da parte dell'amministrazione, nonostante il governo, da una parte, e l'ANCI, dall'altra, abbiano trasferito un cospicuo finanziamento per fare fronte a questo programma, lo scorso settembre 2006. Di tempo ne è passato e l'emergenza si è trasformata in una grave questione umanitaria e sociale, a cui solo l'associazionismo volontario ha potuto dare delle risposte adeguate alle loro autonome risorse e alle loro particolari competenze per fare fronte a questa problematica. Attendere ultroneamente diventa alquanto paradossale e intollerabile: occorre agire e intervenire subito, senza colpo ferire. La mozione, ritirata, ha conseguito l'obiettivo che, come consigliere e consiglieri de L'Unione del Consiglio di Zona 4, c'eravamo prefissati: ossia lanciare un'allarme al silenzio e alla protreata omissione di intervento politico e sociale espressi dalla Giunta Moratti. Speriamo che qualcosa incominci a muoversi: potremmo dire, così, "eppure si muove!".

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

MOZIONE
Premesso
che dai primi mesi dell'inverno del 2006 si sono insediati in condizioni precarie e insalubri uomini e donne (oltre 140) provenienti dal Corno d'Africa, emigrate da zone di guerra e soggetti a violazioni gravi dei diritti umani e dei popoli
Considerato in diritto
che i suddetti rifugiati sono protetti formalmente dalla legge dello Stato italiano, in quanto sono stati riconosciuti come titolari dello status e della personalità giuridica, tutelate dalla giurisdizione internazionale di rifugiati con permesso d'asilo, umanitario e politico.
Considerato di fatto
la permanenza dei rifugiati in una caserma, non dotata dei servizi di primaria necessità, come la luce, la fornitura del gas, le condutture dell'acqua e
Vista
anche l'assenza totale del servizio di pulizia dei locali e degli spazi adiacenti alla struttura elargiti da parte dell’AMSA,
Preso atto
dell'assenza e della mancanza assoluta di un programma serio e coerente predisposto finalizzato all'accoglienza sociale e lavorativa, e l'impossibilità per i medesimi di accedere a servizi sanitari e sociali, disponibili per la cittadinanza
Considerato di fatto
che esistono fondi predisposti da parte del governo per il riconoscimento dei diritti e per la predisposizione di programmi di inserimento e di tutela dei diritti sociali e delle esigenze rientranti nell'obbligo internazionale di ospitalità dei rifugiati politici
Si invita e si esorta
il settore politiche sociali del Comune di Milano e l'assessorato alle politiche sociali di predisporre con carattere di urgenza un Piano di intervento e di accoglienza per le rifugiate e i rifugiati presso l'ex caserma di Viale Forlanini, oggi in stato ai degrado e di abbandono fatiscente, affinchè si possano trovare soluzioni immediate e dirette per questa insostenibile situazione, intollerabile secondo il diritto internazionale, e affinchè si possa permettere loro di ricostruirsi un'esistenza dignitosa e di eguali rispetto alla comunità.
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 11/04/2007 - 16:21
dal sito Web del Comune di Milano:

IN PERIFERIA LO SPORT "BATTE" IL DEGRADO. COLLI E TERZI: "RIVITALIZZEREMO I QUARTIERI PER CONTRASTARE IL DISAGIO GIOVANILE"

Nella realtà italiana il fenomeno del disagio giovanile sta assumendo una rilevanza significativa anche fuori dall’ambito scolastico. Il Comune interviene con strategie che mirano a  promuovere le potenzialità e le risorse di ciascuno nel contesto sociale di riferimento.
Nove incontri, uno per Zona, con genitori, allenatori e agli addetti ai lavori, per promuovere la cultura dello sport fra i giovani e restituire un ruolo primario all'attività motoria. Queste sono le premesse da cui parte il progetto, "Genitori e figli nello sport. Crescere insieme", presentato dagli assessori Ombretta Colli (Aree Cittadine e Consigli di Zona) e Giovanni Terzi (Sport e Tempo libero), insieme al presidente di Psicosport, la psicologa e docente universitaria Marisa Muzio, e al ct della Nazionale di basket, Sandro Gamba.

"Con questi corsi intendiamo rivitalizzare le periferie e creare momenti d’incontro e aggregazione, spazi culturali e per lo svago – ha spiegato l’assessore Ombretta Colli. - La percezione della sicurezza è strettamente legata al livello di vivibilità dei quartieri e alla loro capacità di rappresentare l’identità dei luoghi e delle comunità che li vivono".
Il Comune mette a disposizione dei giovani milanesi spazi in cui possono praticare sport in maniera corretta e con insegnanti professionisti. Sono 141 impianti: l’Arena Civica gestita dal Comune, gli impianti affidati a Milanosport (33) e quelli affidati a terzi (107).

"Proponiamo a tutti i soggetti che lavorano o vivono a contatto con lo sport uno strumento per capire e prevenire fenomeni di disagio nei ragazzi e nel mondo sportivo cittadino. I fatti di Catania, la violenza negli stadi, i casi di bullismo nelle scuole– ha detto l’assessore Terzi -  sono tutti episodi da analizzare e prevenire. Milano offre molto a livello sportivo: le società sportive registrate dal Coni sono circa duemila, mentre le 9 zone della città hanno a disposizione strutture che garantiscono un’offerta altamente qualificata. Sport come presidio sociale e sport per tutti: ecco i nostri obiettivi". 

Calendario dei primi incontri:
16 aprile – Zona 3, Sala Consiliare in via Sansovino 9
9 maggio – Zona 8, Sala Consiliare in via Quarenghi 21
21 maggio – Zona 2, Teatro San Domingo in via Rovino 11/A
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Inserito da il Inserito da Antonio Marino il Gio, 22/03/2007 - 15:11
Care Amiche, Cari Amici,

martedi 20 marzo, il Dottor Degani dell'ATM Milano ha partecipato ad un incontro organizzato dalla Commissione Territorio. In quella sede sono state affrontate le tematiche relative ai mezzi pubblici in Zona 4, con particolare riferimento alle linee 84, 77, 62 e 34. Tema discretamente spinoso.

Avevo preparato un'interrogazione sulla linea 175 che collega Ponte Lambro al Cimitero di Lambrate, ritenendola un po' lacunosa nel servizio. Purtroppo, però, un malinteso mi ha impedito di presentarla in quella sede. Ho dunque pensato di pubblicarla su quest' ottimo sito. Naturalmente, sono ben accette sottoscrizioni e critiche in merito.

Buona lettura ed un caro saluto a tutti voi.

Antonio Marino

All’attenzione del
Presidente della Commissione Territorio, Viabilità, Ambiente, Arredo Urbano
Giorgio Tomellini
e dei
Componenti della Commissione Territorio, Viabilità, Ambiente, Arredo Urbano
Milano, 19 marzo 2007
Oggetto: INTERPELLANZA URGENTE circa le problematiche della linea ATM 175 in occasione dell’incontro con l’Ing. Degani del 20 marzo 2007
Raccogliendo le istanze di molti anziani residenti nella zona, desidero porre l’accento circa il servizio svolto dalla linea 175 che collega il quartiere Ponte Lambro al cimitero di Lambrate e viceversa. La linea suddetta svolge il servizio solo al sabato e nei festivi con sole cinque corse al mattino all’andata ed altrettante al ritorno: mediamente una ogni quaranta minuti. Un servizio insufficiente per gli anziani della nostra zona, spesso non automuniti. Qualora essi volessero recarsi ad omaggiare i loro defunti in giorni della settimana differenti dal sabato e dai festivi, sono costretti a raggiungere Piazzale Loreto e da lì il cimitero di Lambrate con la linea 55. Disagevole se considerata la non più giovane età degli utenti. C’è da sottolineare altresì che l’ampio percorso della linea in oggetto è tale per estensione da essere vicino, nella maggior parte dei casi, alle loro residenze.
Chiedo quindi di rivedere in termini migliorativi orari e giorni di servizio della linea 175, al fine di renderne più agevole l’impiego per gli anziani della nostra zona.
                                                                                           Antonio Marino
                                                                       Componente della Commissione Istruttoria
                                                                    Territorio, Viabilità, Ambiente, Arredo Urbano
                                                                                     c/o Consiglio di Zona 4

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 09/02/2007 - 16:08
Cari consiglieri e cittadini partecipanti a www.partecipaMi.it,
porto alla vostra attenzione l'ennesima lettera al Corriere della Sera relativa ai Consigli di Zona e al loro ruolo... ci adoperiamo, con il supporto della telematica, per far riacquistare la fiducia perduta ai cittadini e per far funzionare realmente il decentramento?

da ViviMilano - Il caso del giorno
http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2007/02_Febbraio/09/caso.shtml

Delusi e frustrati, scontenti dei consigli di zona

Nei partiti si lavora sulla ricerca del consenso e sull’occupazione dei posti. E poi che fine ha fatto l’assessorato al decentramento?
  
Le scrivo con cognizione di causa poiché sono stata per 10 anni consigliere della zona di decentramento 19, ora inglobata nella 8 e poi non mi sono più ricandidata. I miei 10 anni al servizio dei cittadini della mia «cittadella» sono stati colmi di tanto lavoro e di tante frustrazioni. In quel periodo ero capogruppo del Pri e presiedevo le commissioni Sanità ed Educazione. Il mio dispendio di tempo e di energie era finalizzato sempre all'ascolto dei cittadini che mi si rivolgevano con la passione civile di chi crede di poter risolvere qualche piccolo problema. Ho ribadito spesso, direi tutte le volte che le istanze del consiglio venivano cassate o ignorate dal Comune centrale, la necessità che ogni consigliere presentasse le sue dimissioni per una questione di dignità e per non gravere sui costi dell'amministrazione comunale come peso morto: l'ho fatto senza successo. In realtà occorre dire che pochissime persone si accostano alla politica con spirito di servizio, i consiglieri di zona sono per la maggior parte politici, anzi portaborse di politici più importanti e quindi la loro presenza sul territorio con un ruolo comunque istituzionale ha la funzione di «tenere in caldo» l'elettorato di questo o quel consigliere comunale. Per concludere credo che nessuno cambierà nulla, questo decentramento una funzione ce l'ha e non è certo quella di essere realmente al fianco dei cittadini. Purtroppo!

Manuela Valletti


Gentile signora Valletti, partiamo dal finale della sua lettera per non lasciar cadere una questione, quella dei consigli di zona, che merita una seria riflessione sulla cosiddetta politica partecipata: se nessuno se li fila, questi consigli di zona a che cosa servono? Può darsi che la visione sia diversa a seconda del colore politico di chi scrive (in genere chi sta all’opposizione è sempre più critico), ma su una cosa mi sembra siano tutti d’accordo: l’attuale regolamento non funziona, la cabina di comando della politica ignora il decentramento, i consiglieri di zona potrebbero essere soci di una bocciofila, dell’Arci o di un circolo Lions e lo Stato risparmierebbe un bel mucchio di quattrini. Riceviamo e pubblichiamo altri contributi meritevoli che difendono la buona volontà di chi è stato investito da un mandato elettorale. Leitmotiv: l’amministrazione è sorda sia nei confronti dei cittadini, singoli ed organizzati, che dei loro eletti come legittimi portavoce. «I Consigli di Zona, ad oggi, funzionano senza che il vigente Regolamento del Decentramento sia attuato dal Sindaco, dalla Giunta, e anche dai presidenti di zona. Gran parte dei consiglieri supinamente subiscono in silenzio...» Qualcuno protesta. In zona 5, Ettore Brusatori (Lista Dario Fo), Claudio Muzzana (Margherita) e Gianni Esposto (Lista Ferrante) non nascondono l’avvilimento e ammettono uno «snervante lavoro investigativo presso i vari settori del Comune, per conoscere cosa si prevede di realizzare in zona....». Filippo Maraffi, di Rifondazione, segnala alcuni risultati raggiunti all’interno del consiglio di zona 1: recinzione dell'asilo nido di Via Palermo, rifacimento dei giardino di corso di Porta Romana e via Crivelli ristrutturazione ed al rilancio dei Centri di Aggregazione Multifunzionali fino ad ottenere le strisce pedonali dove erano necessarie, ma si dichiara «frustrato dallo scarso interesse, se non dal rifiuto assoluto, che le Giunte succedutesi negli anni, hanno riservato alle nostre deliberazioni». Io ho già detto come la penso e lo ripeto: tra politica e cittadini il meccanismo si è inceppato. Non è vero che i consigli di zona non facciano nulla, ma nei partiti si lavora molto sulla ricerca del consenso e sull’occupazione dei posti. Lo spirito di servizio? È una rarità. La politica- immagine ha altri slogan: si è per quel che appare. E a proposito di apparizioni, che fine ha fatto l’assessorato al decentramento? Forse sui consigli di zona può dirci qualcosa.

Giangiacomo Schiavi

09 febbraio 2007
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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mar, 06/02/2007 - 12:40

Dopo tre rinvii, si è riunita il 31 gennaio la Commissione comunale degli "esperti" che dovevano vagliare le obiezioni alla costruzione di 26 nuovi parcheggi sotterranei nella nostra città , tra i quali via Frapolli.
Nessun comunicato ufficiale è stato ancora diramato. Alcune"indiscrezioni", riportate sui quotidiani, delineano una incredibile linea scelta dal Comune: stralciare dal piano parcheggi 5 o 6 localizzazioni e proseguire con la costruzione delle altre.
Mentre aspettiamo con l'mmaginabile tensione i "verdetti" definitivi, che dovranno essere siglati dall'Assessore Croci, non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione mescolata all'amarezza di aver provato ad avere fiducia in chi ci governa e che avrebbe dovuto accogliere e far proprie le considerazioni degli abitanti coinvolti in questi progetti.
Noi pensiamo che l'esperienza compiuta dai Comitati spontanei di cittadini sia importante. Per lunghi mesi hanno raccolto informazioni, migliaia di firme a sostegno delle loro proposte, hanno dedicato ore ed ore del loro tempo nel confrontarsi e nel sostenere le loro posizioni, costruite da serie e motivate considerazioni tecniche, sociali e politiche, motivazioni che non possono vedere risolta questa spinosa questione in un sorta di "roulette russa".
Pretendiamo di essere messi a conoscenza delle motivazioni che porteranno alle scelte. Su quali basi ad esempio si riterrà idoneo scavare una voragine in una strada larga 25 metri con la presenza di molte residenze e di 20 esercizi commerciali, realizzando il parcheggio interrato con tecnologie invasive, ancorandosi alle fondazioni delle case?
CREDIAMO NOSTRO DIRITTO CONOSCERE IL CRITERIO TECNICO-SCIENTIFICO-POLITICO CHE SOTTENDE A QUESTE DECISIONI. NON VOGLIAMO PENSARE CHE LE MOTIVAZIONI POSSANO ESSERE ESCLUSIVAMENTE DI INTERESSI PERSONALI O DI FAVORE.
per il Comitato Abitiamo la città Frapolli noBOX
Rossella Traversa
www.frapolli-nobox.tk 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Dom, 04/02/2007 - 14:55

dal sito Web del Comune di Milano:

http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vinEvidenza/DSEV-6Y2N3K

ILLUMINAZIONE. IL PIANO DEL COMUNE PER STRADE E PALAZZI

Risparmio energetico e armonia con il contesto urbano sono alla base del nuovo piano di illuminazione attualmente allo studio dell'assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini. L’obiettivo è arrivare a un sistema "intelligente" che consente di accendere e regolare automaticamente i punti luce.

"Stiamo studiando un sistema di illuminazione che sia in grado di regolare l’accensione e l’intensità dell’illuminazione in base alle esigenze del luogo e del momento – ha spiegato Simini. – Ciò permetterà all’Amministrazione di ottenere anche un risparmio energetico".

"Ho intenzione di consultare i Consigli di Zona e ascoltare i milanesi - ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici - per capire in quali quartieri e in quali vie i cittadini provano maggior disagio o paura quando viene buio. Tutti possono intervenire, segnalando le situazioni di maggior pericolo. La collaborazione tra Amministrazione e residenti è importante, perché illuminazione vuol dire sicurezza: la luce tiene infatti lontane le attività illecite che godono solitamente della complicità del buio".

Il nuovo piano della luce è frutto anche del lavoro di squadra. "Sto lavorando - ha proseguito Bruno Simini - con i colleghi di giunta Maurizio Cadeo (Arredo Urbano), Vittorio Sgarbi (Cultura), Ombretta Colli (Periferie) e con il vice sindaco Riccardo De Corato per definire le priorità di intervento: partiremo dai punti di accesso alla città, come la Stazione centrale, l'aeroporto di Linate, i Cimiteri Maggiore e Monumentale e le vie limitrofe. Luoghi che rappresentano il biglietto da visita della città per chi viene da fuori e che spesso sono aree di ritrovo della piccola criminalità".

Infine, una particolare attenzione sarà data all’estetica: "Luce vuol dire sicurezza, comfort per i cittadini, ma anche estetica e appeal - ha concluso l’assessore Simini. Perciò i nuovi interventi terranno conto del contesto urbano circostante. Questa filosofia vale per i monumenti ma anche per le zone interessate da interventi di riqualificazione e per i quartieri di nuova edificazione".

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 03/02/2007 - 14:29

Da ViviMilano - caso del giorno

http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2007/02_Febbraio/03/caso.shtml

Mappa web in ogni quartiere per aiutare i consigli di zona

Spesso ci si chiede perché non amiamo più la nostra città; nell'articolo sui consigli di zona ho trovato la mia risposta. Ho sentito troppo spesso tanti cittadini criticare il lavoro svolto dalla nostra amministrazione e così, per non unirmi al gruppo già troppo numeroso, ho deciso di frequentare il consiglio della mia zona per cercare di capire il meccanismo. L'esperienza è stata a dir poco disarmante poiché: - I consiglieri, che hanno sicuramente un altro lavoro, arrivano alle convocazioni sempre all'ultimo momento, e una volta apposta la firma attestante la presenza, si disinteressano generalmente del problema che si va a discutere. Telefonano, rispondono alle chiamate, intavolano discussioni o parlano del più e del meno con gli altri consiglieri, vanno a bere il caffè, insomma la loro presenza è puramente fisica. - Il Presidente di turno comincia affermando «sappiamo che il nostro è un parere puramente consultivo che conta come il due di picche» siamo lo stesso chiamati dal/dai cittadini a discutere di questi lavori... e via a filosofeggiare su ciò che si dovrebbe o potrebbe fare, ma si sa come vanno a finire queste cose! (sic!). Ho presenziato per otto mesi, sacrificando le poche ore libere e le assicuro che oggi mi sento di avere buttato via il tempo. Basterebbero, infatti, una o due persone che possano riferire al Consiglio Comunale, o mettere in atto quello che anche lei suggerisce creando una mappa web in ogni quartiere.

Pinuccia Merli

Gentile signora, la sua sintesi è un funerale annunciato: i consigli di zona sono morti ma fingono di non saperlo. Milano deve avere il coraggio di dirlo, per scuotere un'afasia partecipativa che finisce il giorno dopo del voto. Con questo sistema la politica non attira, allontana. Se nessuno li ascolta, se non hanno poteri, se è difficile per chi lavora partecipare alle sedute bisognerà trovare il modo di farlo sapere, anche se nel grigio tran tran c'è chi se ne sta comodamente adagiato: è una comoda poltroncina. I consigli di zona non sono mai decollati. Neppure quando le giunte di sinistra li avevano eletti a modello di partecipazione dal basso. Decentramento, si chiamava. Ma spesso era semplice interdizione. E oggi che anche il consiglio comunale — con la riforma che rafforza i poteri del sindaco — ha un ruolo marginale, la debolezza si sente ancora di più. La replica in piccolo del dibattito del consiglio comunale si svolge nell'assoluta indifferenza dei cittadini. Eppure, ci ricorda Claudio Schirinzi, conoscitore come pochi della politica milanese, ciascuna delle nove zone della città, prese singolarmente, potrebbe essere — per numero di abitanti — la seconda città della Lombardia. Una giovane neoeletta ci ha fatto questa descrizione di una seduta, che somiglia a quella raccontata nel suo blog da Francesca Zajczyk, sociologa eletta in consiglio comunale. Cosa fanno i consiglieri di zona? «...Cavillano, punzecchiano, leggono chili di parole, parlano in austro-asburgico, citano, fanno riferimenti, si alzano in piedi come in Parlamento, fanno pausa come Celentano: con il solo obiettivo di perdere tempo e se possibile evitare la votazione». Perché continuare così? Perché non si trova il modo di rendere più utile il ruolo di chi dovrebbe essere un'antenna sensibile sul territorio? Io non sto dalla parte di chi spara sempre e comunque su Milano (caro Toscani, a volte esageri) e credo che anche i lettori siano animati dalla voglia di dare una spinta a questa città. Ma certe istituzioni rischiano di diventare anacronistiche, se non si aggiornano. Non sarebbe meglio ridurre il numero dei consiglieri e i relativi costi? Non sarebbe utile una sintesi moderna dei problemi, l'uso di internet, una mappa interattiva per segnalare i casi più urgenti? Si può cominciare a porre il problema? Io credo di sì. E presto bisognerà arrivare anche a parlare del grande sonno del consiglio comunale.

di Giangiacomo Schiavi

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