.: Al Consiglio Comunale vorrei dire che...
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Inserito da il Inserito da Antonella Fachin il Mer, 07/01/2009 - 13:16

Su ChiamaMilano è stato pubblicato l'articolo che riporto qui di seguito.

Ci sono alcune "anticipazioni" sul rimpasto del Sindaco Brichetto Moratti su pressione di Forza Italia:
"Le new entry quasi sicure dovrebbero essere due; i nomi più gettonati quelli dell’attuale Presidente della Commissione bilancio, Giacomo Beretta, e del Capogruppo azzurro, Giulio Gallera. Le poltrone da occupare: quella di Assessore al commercio (delega tenuta ad interim dal capodelegazione di FI Terzi, dopo la cacciata di Tiziana Maiolo) e quella di Assessore al decentramento, attualmente detenuta da Ombretta Colli, che dovrebbe essere dirottata alla presidenza del Teatro degli Arcimboldi.
“Potrebbe liberarsi anche il posto di Rossi Bernardi –confida il nostro interlocutore di FI– per il quale si sta cercando un posto nella macchina organizzativa dell’Expo.” "

Ciò che più mi amareggia è il modo "vecchio" e "padronale" di gestione del potere: governare è solo comandare e spartirsi le poltrone sulla base dei soliti "rapporti di forza".
Che ne è della MERITOCRAZIA,
delle COMPETENZE, della PROFESSIONALITA'?
Che ne è del BENE COMUNE?
Che ne è dell'operare con senso del dovere e spirito di servizio?
Che ne è della trasparenza amministrativa?

Contano -ancora oggi, come in passato- solo le "amicizie", l'"appartenenza" al gruppo di riferimento: è forse questa la modernità del centro-destra?!?!
Solo così si può spiegare l'eventuale "sistemazione", presso questo o quel ente pubblico, di persone che non sono state all'altezza degli incarichi affidati.... una per tutti: la senatrice Ombretta Colli.

NO, NON CI SIAMO!!!
Non è così che si governa Milano e la cosa pubblica!

Il sindaco Brichetto Moratti dovrebbe fare una valutazione attenta dei suoi assessori e, se non sono capaci, dovrebbe lasciarli a casa, non sistemarli su un'altra poltrona pubblica a spese dei milanesi!
Anche Forza Italia deve dare esempio di meritocrazia e non di semplice spartizione delle poltrone pubbliche.

Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliere Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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2009…L’ANNO DEL RIMPASTO
A gennaio dovrebbe essere la volta buona e FI avvisa il Sindaco: senza rimpasto blocchiamo il Consiglio comunale

L’anno nuovo porterà al gruppo consiliare di Forza Italia il tanto agognato rimpasto? Così sembra, anche se tra i consiglieri azzurri la consegna sembra essere quella della cautela. Ma dopo un anno di attesa, le promesse non mantenute da parte del Sindaco, i bocconi amari delle mancate candidature alle ultime elezioni politiche, tra i banchi dei berluscones di Palazzo Marino c’è un certo ottimismo. Complice anche il fatto di poter “riscuotere” il premio di buona condotta maturato durante la maratona per l’approvazione del bilancio.
Infatti, i consiglieri azzurri, che nel corso del 2008 hanno fatto mancare ben più di una volta il numero legale facendo irritare non poco il Sindaco, in occasione del voto sul bilancio hanno dato una prova commovente di stakanovismo facendo i turni per assentarsi, passando nottate sui banchi dell’aula consiliare, votando tra uno sbadiglio e l’altro senza mai cedere.
“Dopo l’approvazione del bilancio –avvisa un autorevolissimo consigliere di  FI– per noi non c’è alcuna delibera importante e urgente da votare prima del rimpasto.” Tradotto: se non il Sindaco non vara il rimpasto Forza Italia bloccherà il Consiglio comunale.
Le new entry quasi sicure dovrebbero essere due; i nomi più gettonati quelli dell’attuale Presidente della Commissione bilancio, Giacomo Beretta, e del Capogruppo azzurro, Giulio Gallera. Le poltrone da occupare: quella di Assessore al commercio (delega tenuta ad interim dal capodelegazione di FI Terzi, dopo la cacciata di Tiziana Maiolo) e quella di Assessore al decentramento, attualmente detenuta da Ombretta Colli, che dovrebbe essere dirottata alla presidenza del Teatro degli Arcimboldi.
“Potrebbe liberarsi anche il posto di Rossi Bernardi –confida il nostro interlocutore di FI– per il quale si sta cercando un posto nella macchina organizzativa dell’Expo.”
In questo caso, però, il peso di Forza Italia in Giunta aumenterebbe, suscitando l’irritazione di Lega e soprattutto AN che si sente sottorappresentata.
Inoltre, il cambio di tre poltrone farebbe assumere al rimpasto una dimensione indigesta per il Sindaco, che nel corso del proprio mandato ha proceduto con interventi selettivi silurando di volta in volta gli assessori sgraditi –De ALbertis, Sgarbi, Maiolo– senza mai aprire la partita del rimpasto la quale, per definizione, non ha mai un esito scontato.
       
Beniamino Piantieri

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Inserito da il Inserito da Stefano Negri il Mer, 07/01/2009 - 08:23

Vorrei segnalare che alle 8.00 di mercoledì 7 gennaio moltissime arterie stradali importanti di Milano non sono state spazzate dalla neve (viale romagna, via m. Gioia, viale Abruzzi, etc.).
Capisco la tranquillità con cui il giorno della Befana tale lavoro è stato effettuato, ma il 7 è lavorativo.
E' impossibile sentire spiegazioni inerenti all'imponderabilità dell'evento in quanto ampiamente previsto da tutti.
Chi ne deve rispondere, anche per quanti hanno avuto incidenti (compresi i mezzi pubblici) a causa dell'organizzazione "Filini"?

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 31/12/2008 - 12:31

In questi giorni stavo pensando e rileggendo gli appunti degli interventi avutisi e succedutisi nella Conferanza promossa presso la Sala delle Tempere del Comune di Milano, "Cittadini che ci credono". E' stata molto vivace la discussione, ricca di spunti di analisi, riflessione, comparazione con altre esperienze amministrative e di proposte chiare, precise, puntuali, incisive.
Come potete sapere sono consigliere di zona 4 e sono molto interessato e attento alle questioni che riguardano l'accesso alla rete, la promozione del confronto e della partecipazione tramite internet, la diffusione dei saperi e dell'accesso ai saperi on-line, il file-sharing, la condivisione delle conoscenze e delle informazioni, le piattaforme wiki, l'abbattimento dei costi per le licenze e il rinnovo delle licenze in rete delle piattaforme presso le pubbliche amministrazioni, quali il free software e l'open source. Credo anche che sia giunto il momento di dare uno sviluppo coerente al progetto di copertura della città, e direi di tutto il territorio provinciale, Milano metropoli, della connessione wireless, già avviata a Venezia, Roma, Torino e, in molti piccoli comuni dell'hinterland, quali Buccinasco e Corsico. Obiettivo, è questo, in cui Milano si trova in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia delle restanti capitali europee, mi sovviene Londra e Parigi, dove wireless è diffuso ormai da diversi anni.

Ritornando alla frase iniziale, che vuole essere sostanza di questa discussione che propongo, vorrei che si ripartisse con il definire una soluzione che dia coerentemente attivazione alle richieste e alle idee che sono soggiunte nel corso dell'incontro, promosso da Rete Civica di Milano. Come sapete molti Consigli circoscrizionali, tra cui quello in cui sono consigliere, il Consiglio di Zona 4, hanno fatto propria l'esperienza di "e-participation", aprendo discussioni all'interno del portale di partecipaMi.it sulle attività, iniziative e istanze da riportare e presentare all'organo di competenza politica primaria a livello territoriale, quali i consigli circoscrizionali.
Ho letto e riletto i documenti che riassumono i vari interventi e ho notato che, a parte le giuste critiche che venivano espresse da più parti sull'assenza di un adeguato decentramento sostanziale di competenze e poteri ai consigli circoscrizionali, oggi mere ratifiche di decisioni già prestabilite in altre sedi, oggi esautorati dalle pur semplici competenze primarie in materia di interventi urbanistici, territoriali, di manutenzione edilizia, scolastica, presenti in regolamenti sul decentramento di molte città europee, gli arrondisment parigini, oppure italiane, le municipalità romane, torinesi e, da ultimo fiorentine.

La e-democracy nel sistema attuale di società delle informazioni e delle comunicazioni, dove la tecnologia diventa strumento di accessi e condivisioni interessanti e avanzate, è un presupposto essenziale che aiuta a rendere reale la democrazia, in un'epoca di crisi della semplice "democrazia della delega" e nella necessaria ricerca di modelli partecipativi e collegiali di discussione e di condivisione di scelte.
La e-participation, quindi, è quel modello di accesso all'informazione e alla condivisione di scelte e di proposte, di discussione diretta con i rappresentanti amministratori, di formulazione di idee e di istanze, di collegialità diffusa in cui è possibile pronosticare forme di Meeting on-line regolato, ossia collegamenti istantanei nei forum e nelle assemblee pubbliche virtuali, con notevole risparmio di tempo e di risorse nell'organizzazione.
Mi ricordo che in quella sede avevamo proposto, su istanza di Fiorella, la necessità di avviare discussioni in diretto contatto con il Consiglio Comunale, per mediazione e promozione, nonchè facilitazione, nel senso informatico del termine, della Presidenza del Consiglio stesso, tramite la piattaforma "wiki", dove i vari interventi si sommano in modo interagente, tramite una sintesi finale che veda l'elaborazione di un documento condiviso e concepito come integrazione tra le proposte. Esperienze di questo tipo sono già ampiamente avviate a Como, Lecco, San Donato, Pavia con lo strumento istituzionale dell'Agenda e-21.

Ebbene ora, a un anno di distanza da quell'importante evento, occorre ripartire dai buoni propositi che si sono evidenziati, dando conseguenza coerente alle giuste analisi, istanze, migliorando e cercando di colmare le lacune che si sono verificate nella pars destruens, necessaria per addivenire a una soluzione propositiva, come avvenuto, del convegno.

La questione apre molti temi su cui, come amministratrici e amministratori di questa città dobbiamo attivarci e impegnarci, sia a livello comunale, un impegno, una discussione e una delibera a tale proposito è richiedibile da parte dei rappresentanti a Palazzo Marino, in una visione "bipartisan", mi si conceda l'espressione che, in questo ambito, credo sia necessaria e opportuna, sia a livello circoscrizionale, valorizzando i risultati già avutisi, seppure di modesta incisività, mi riferisco ai forum di discussione avviati su tale portale, alle piattaforme di inizio di moduli e-participation, di agende e-21, agli ordini del giorno presentati e recepiti con spirito universale e fuori dalle appartenenze coalizionali indirizzati a recepire tali modelli.
Una coerente proposta di attivazione delle Agende e-21 potrebbe dare concretizzazione all'avvio di un progetto di e-participation condiviso e collettivo, tramite la formula wiki.

Riprendiamo il percorso? Penso sia giunto il momento necessario e opportuno, partendo anche da un nuovo incontro e da una nuova assemblea, da gruppi di lavoro, formati da consigliere e da consiglieri di ogni livello, amministratrici e amministratori, assessorati competenti, coinvolgendo la Provincia di Milano, il Comune, i vari Comuni limitrofi e interessati, la Regione stessa, al fine di dare una coerente mappazione e proposta unitaria di sistema integrato.
Posso dire che mi rendo disponibile a "coronare" la proposta e l'obiettivo di una nuova e-participation nell'era dell'internet degli oggetti e della società delle nuove tecnologie come accessi ai saperi e alle informazioni condivise. E' un atto di trasparenza, terzietà delle istituzioni nell'ambito di una democrazia reale e sostanziale. Magari è virtuale? Ma è sempre un passo in avanti rispetto a un modello della semplice delega ormai esautorato di significato politico e da ridiscutere, arricchendolo con la formula avanzata della partecipazione.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 - Milano

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Ven, 26/12/2008 - 13:50
A Venezia è bastata una delibera di Giunta e il sogno di molte italiane e molti italiani, soprattutto giovani generazioni di studentesse e di studenti, navigatori per professione e lavoro, ma diverse fasce di cittadinanza, si è avverato: la banda larga di connesisone wi-fi non è più un affare tra privati, ma diventa pubblico. Basta essere dotati di un codice di accesso, concidente con il codice fiscale, e l'accesso alla rete tra qualche giorno sarà possibile in Laguna. E' quello che viene definito dall'Assessorato alle Nuove Tecnologie del Comune di Venezia un diritto alla cittadinanza digitale: non più digital divide, ossia contratti commerciali per avere la connessione wireless, ma, bensì, solamente un numero per accedere gratuitamente a un servizio che diventa sempre più parte integrante di un nuovo welfare cittadino.
Si perchè di questo si tratta: diffondere in ogni modo e con ogni canale l'accesso ai saperi condivisi, che in rete vivono momenti e opportunità di confronto, incontro e visibilità. Si aprono nuovi scenari a questo punto: il file sharing, l'open source, il free software. Ma nel frattempo credo che garantire l'accesso alla rete senza preclusioni sociali ed economiche sia un buon risultato. Almeno si intende per poter partire e proseguire nella navigazione senza oneri: sarà impegno del Comune affidare con gara d'appalto la gestione della rete wireless, invitando le giovanissime generazioni di studentesse e di studenti a individuare i punti per approntare gli "hot spot", ossia le antennine che garantiscono l'accesso e la copertura di rete nelle diverse località. Il primo obiettivo è quello di raggiungerele abitazioni, non solo gli uffici e gli spazi amministrativi pubblici, gran parte, come le biblioteche, già coperte da alcuni anni dal servizio.
In Italia quello di Venezia è il primo caso di estensione della banda larga wi-fi su un territorio vasto che procede oltre alle dimensioni prettamente comunali e municipali, per giungere anche a Mestre e a tutta la laguna e i comuni viciniori.
Sembra una novità nel mentre molte città in Europa e nel mondo hanno già attivato simili pratiche: tra San Francisco e Filadelfia (quasi 200 città negli States), tra il Giappone e l' Europa, ma non sempre per iniziativa dei pubblici poteri.
Alcuni sociologi, tra cui Baumann, parlano di era di "internet degli oggetti": vari sono gli elementi che si avvalgono di connessione in rete per offrire servizi di informazione e conoscenza di diverso genere. Palmari che si collegano in rete e che tramite un servizio di riconoscimento del codice a barre ti porta a conoscenza di diverse nozioni sui monumenti presenti a Parigi o a Barcellona, oppure l'utilizzo della rete metropolitana per l'estensione di un servizio wireless di navigazione con possibilità di conoscenza di informazioni turistiche di notevole portata, come avviene a Londra.
Addirittura i servizi on-line diffusi tramite banda larga sono dei più variopinti: la "palina" che dice tra quanto passerà il prossimo autobus, l' ebook che scarica tutti i quotidiani del giorno, il dispositivo intelligente di telemedicina che comunica dati in tempo reale dal corpo del paziente.
A Roma la Provincia è pronta a estendere il servizio wireless su tutto il territorio provinciale: un esperimento impegnativo data la grande dimensione ed estensione del territorio e della giurisdizione, ma importante e fondamentale per il Presidente Zingaretti.
A Milano la roboante campagna pubblicitaria sull'estensione di wireless sembra ormai appartenere al passato prossimo: molti slogan, elevate promesse, interessanti auspici, dichiarazioni di intenti rimasti per ora sulla carta.
Nonostante alcuni consiglier comunali, tra cui il vicepresidente del Consiglio Comunale, Davide Corritore, e anche lo stesso Presidente Manfredi Palmeri avessero più volte investito in dichiarazioni e delibere sull'attivazione pronta e subitanea del servizio di estensione della rete gratuita. Il tutto rimane, però, ancora nell'archivio delle buone idee. Nessun bando è ancora stato fatto, mentre attendiamo di sapere dove tali hot spot verranno allocate, non essendoci stata, nonostante ripetute mozioni deliberate nei consigli di zona, in primis il Consiglio di Zona 4 su proposta del sottoscritto. E' stato, questo, un impegno elaborato al fine di eliminare la sperequazione sociale nell'accesso alla comunicazione e al sapere in rete.
A Milano ogni iniziativa viene disegnata come una grande novità all'avanguardia a livello amministrativo, mentre in altre città pratiche simili esistono ormai da anni. Si è visto con l'ecopass, nel momento in cui a Londra esistono pratiche interessanti di pollution charge. Lo si vede ancora con il bike sharing, soggetto in questi giorni a inconvenienti poco piacevoli nel servizio di attuazione e di accesso per la cittadinanza.  
Speriamo che come augurio di buon anno ci sia anche questa possibilità di vedere in bilancio o nel POP la realizzazione e attivazione del servizio di copertura wireless, non solo a livello municipale, ma anche metropolitano, almeno partendo da questa ottica di nuovo servizio per un rinnovato welfare state, necessario, basilare nella contemporaneità, fondamentale per creare contaminazioni nel sapere e nella conoscenza e informazione.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Congilio di Zona 4 Milano
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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Gio, 25/12/2008 - 10:47
  • Social housing;
  • Residenze e Campus per studenti universitari a costo sociale;
  • Residenze sociali a misura e portata di anziano;
  • Verde urbano;
  • Qualità dell'aria;  
  • Infrastrutture stradali (nuovi by-pass / correttori di flusso per migliorare la velocità commerciale dei bus / tram);
  • Sicurezza (safety) urbana (ingentilimento degli ambiti urbani, difesa dal traffico, pedonalizzazioni diffuse in periferia). 
  • Arredo urbano / stile unico ambrosiano, coerente e diffuso.
Soddisfatti a metà. Credo che su questi otto capitoli sia il caso di apportare qualche correttivo, perlomeno in prospettiva, visti i pressanti fabbisogni manifestatamente, per ora, troppo avviliti, che necessitano di approfondimenti e riponderazioni.

Il bilancio comunale 2010 va costruito fin da oggi, dopo il licenziamento di quello del 2009, purtroppo lacunoso, con migliori prospettive.

Certo è evidente che le risorse non siano infinite, e che dal Governo romano stiano arrivando pessimi segnali, più delusioni che certezze, a cui con fermezza bisogna saper rispondere con meno impacci e più determinazione, ma non con le ubriacature da campagna elettorale permanente, che non serve a nessuno, ci vogliono meno chiacchere, meno promesse e più sostanza.

Diciamolo con serenità e pacatezza, noi non ci chiamiamo Catania, dove si sono concentrati interessi oscuri a premiare l'impremiabile, dove il Governo Berlusconi s'è distinto per accanita iniquità ad appianare annosi sperperi colpevoli, pelosa solidarietà eticamente discutibile.

Ci chiamiamo Milano, quella Milano produttiva e solidale, la Milano del Cardinale Tettamanzi, la Milano che ha accolto tutto e tutti (il vice-Sindaco De Corato, meridionale, che da anni guida la città ne è un fiero esempio), la Milano Capitale Morale d'Italia, locomotiva delle locomotive italiane che merita fondi (EXPO'2015 a parte) come "Roma Capitale", in pari dignità, checchè ne dicano le lobbies trasversali bipartizan alla Rutelli-Alemanno, che fanno di tutto per impedirlo, più o meno apertamente, più o meno consapevolmente.

Buon Natale a tutti, attori protagonisti e pubblico, con un invito alla riflessione e con l'augurio ai milanesi, autoctoni e d'adozione, di sapersi regalare (conquistarsi) più rispetto e dignità per Milano, meritate sul campo per laboriosità, tenacia e solidarietà.

Buon Natale 2009, ai Consiglieri Comunali.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 21/12/2008 - 09:04
Cari Consiglieri e Assessori,

stupisce la lentezza dei cantieri-lumaca della tratta in prolungamento MM2-Verde da Famagosta a Assago, le stazioni finite da moltissimo tempo in rustico non sono ancora allestite, i cantieri-fantasma sconcertano.

Ma quale è la velocità tollerata dei cantieri in area milanese? Esiste o latita la "governance" della mano pubblica?

Perchè non si riescono a spendere in tempi brevi le risorse pronte da anni?

Se si vuole dare una accelerazione all'upgrading dell'area milanese e nello stesso tempo aumentare il volano dell'economia (che oggi in particolare ne ha tanto bisogno) occorre cambiare ruolino di marcia.

Si può intervenire in qualche modo ed in fretta per un più rapido completamento di quest'opera che sta accumulando ritardi (programmati!) oramai indecenti?

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Inserito da il Inserito da Maurizio Baruffi il Gio, 18/12/2008 - 11:30

INTERVENTI IN BOZZA
SEDUTA CC DEL 15 DICEMBRE 2008

 
omissis
 
Delibera N/211 – Bilancio 2009
 
Il Presidente Palmeri dà la parola al consigliere Baruffi.
Il consigliere Baruffi così interviene:
“Grazie, Presidente. Cercherò di dare alcuni spunti di riflessione rispetto alla nostra discussione, e di provare anche a non ripetere troppe considerazioni già fatte. Allora inizio con la posizione politica generale, perché una richiesta di rinvio del Bilancio. Io negli anni scorsi ho sempre sostenuto la necessità che il Comune arrivasse a varare il suo Bilancio preventivo entro il 31 dicembre. Lo sostengo ancora. Sono convinto del fatto che sia un bene per la città, un bene in generale per l’andamento delle Pubbliche Amministrazioni, quello di dare indicazioni chiare con un Bilancio previsionale varato entro il 31 di dicembre. C’è però un problema vero in questo Bilancio, che è quello di capire se parliamo di un Bilancio di previsione o di un Bilancio spannometrico. Lo dico perché ci sono alcune voci relative alle entrate che sappiamo oggettivamente essere in discussione seria, quelle legate alla Misef. Io ricordo come il Sindaco disse ai Capigruppo riuniti in un incontro informale insieme al Sindaco, credo alla fine di luglio, o ai primi di agosto addirittura, che quella di Misef era un’operazione fondamentale per garantire alla città un equilibrio economico migliore e maggiore di alcune attività. E chiese ai Capigruppo tutti, di Maggioranza e di Opposizione, un impegno per l’approvazione di quella delibera molto rapidamente, tra le priorità assolute dell’autunno. Beh, non ci siamo arrivati, io qua credo che le responsabilità siano equamente distribuite tra la Maggioranza e l’Opposizione, ma sicuramente di fronte a una richiesta del Sindaco forse è più la Maggioranza che si deve far carico di dare seguito ai provvedimenti, che non l’Opposizione che ovviamente si oppone quando le cose non vengono ritenute giuste fino in fondo. Allora mi chiedo se quella partita, così come quella legata alle tariffe della sosta… Noi abbiamo assistito ad un’illustrazione… Mi perdoni l’assessore Croci, con il quale c’è un rapporto di amicizia direi oltre che di collaborazione sui contenuti, ma ad una illustrazione surreale in Commissione, dove l’Assessore ci ha illustrato una delibera che su tutti i giornali era già scritto che era superata da un accordo di Maggioranza che prevedeva altre tariffe. Sulla refezione scolastica, noi abbiamo visto modificarsi in modo molto rapido una delibera, io credo con dei miglioramenti oggettivi. Per esempio è stato eliminata quella che era una vera e propria… Non vorrei usare parole a proposito, ma comunque un trattamento molto ingiusto per le famiglie, cioè quello di far pagare per 11 mesi la retta per la refezione scolastica, quando il servizio del mese di luglio per quanto riguarda gli asili noi sappiamo che viene utilizzato dal 20 – 25% al massimo degli utenti. Allora rimodulare quelle tariffe sui dieci mesi è stata una cosa corretta. Io sono contento da consigliere dell’Opposizione che la Giunta sollecitata credo da parte della Maggioranza, ma anche dall’Opposizione attraverso gli interventi in Commissione e suoi giornali, abbia rivisto quella che era una previsione di rimodulazione delle tariffe che avrebbe comportato un atteggiamento profondamente ingiusto nei confronti delle famiglie. Poi c’è la partita dei redditi, e di capire quo inciderà sui redditi medi, e questo credo che lo andremo poi a misurare nel corso dell’anno. Ma credo che anche lì la rimodulazione sia stata positiva. Voglio dire, per chiudere il discorso sulla parte delle scuole, della refezione, che io credo sia opportuno che però il Comune faccia uno sforzo in più, e cioè faccia lo sforzo di comunicare con molta chiarezza alle famiglie che cos’è l’ISE, perché nella delibera è previsto che chi non dichiarerà l’ISE si verrà applicata l’aliquota massima. E noi sappiamo, l’Amministrazione sa anche se va a vedere banalmente nel modo in cui le famiglie compila la domanda di iscrizione per gli asili nido o per gli asili, che moltissime famiglie non si rendono neanche conto che dichiarando il proprio reddito ISE ricevono due punti in più per l’iscrizione all’asilo nido per esempio. E quindi molti rimangono fuori dalle graduatorie banalmente perché non mettono quell’informazione. Allora il Comune di Milano, nella sua rimodulazione delle tariffe, utilizzando i parametri ISE in modo così importante, si deve far carico di informare con molta capillare attenzione le famiglie del fatto che il reddito ISE deve essere da tutti presentato, cioè non deve in maniera un po’ furbetta l’Amministrazione, per garantirsi maggiori entrate, contare sul fatto che la disinformazione porterà molte famiglie a non dichiarare il reddito ISE, e a vedersi così automaticamente applicata l’aliquota massima. Cos’altro potrebbe fare in questo senso l’Amministrazione? Per esempio informare puntualmente tutti i mesi le famiglie, ed è successo purtroppo solo per un paio di mesi quest’anno, poi è scomparso, ma quando si riceve, e lo dico per esperienza personale, il bollettino del pagamento delle rette degli asili nido, nella lettera di accompagnamento che ci sia scritto che quella cifra che si spende è deducibile dalla dichiarazione dei redditi. E' una piccola cosa utile per applicare la legge fino in fondo, che il Comune non fa con regolarità. Lo ha fatto per un paio di mesi dopo una sollecitazione credo del sottoscritto e del Presidente della Commissione Educazione Massari. Ma nella lettera che tutti i mesi arriva a casa con il bollettino di pagamento che ci sia scritto chiaramente che c’è questa possibilità, perché questo è un risparmio fiscale per le famiglie. E se vogliamo aiutare davvero le famiglie milanesi il Comune si deve far carico di comunicare questa cosa. Così come si deve far carico di comunicare che l’abbonamento annuale ai mezzi pubblici non solo andrebbe ridotto, come diceva il collega Montalbetti, ma è anche quello deducibile dalla dichiarazione dei redditi. E ATM, che è stata sollecitata più volte a fare una campagna di informazione e di promozione su questo, non lo fa. E allora lo faccia il Comune o imponga il Comune ad ATM di farlo, perché la crisi si affronta anche attraverso tante piccole applicazioni delle normative esistenti, che possono davvero venire incontro alle esigenze dei milanesi. Aggiungo su questo tema che io presenterò emendamenti sulla questione del bonus libri per le scuole medie. Io credo che sia ingiusto distribuire il bonus libri indistintamente a tutti, a tutti quelli che iscrivono i figli alle scuole private o pubbliche, a tutti quelli che hanno redditi ISE anche superiori ai 100.000 euro. Il bonus libri per le scuole medie deve essere garantito a chi iscrive i figli alle scuole medie pubbliche e a chi appartiene alle categorie reddituali, in base ai redditi ISE, che identifichiamo fino al ceto medio in base alla delibera della refezione scolastica. Che sia attribuito a tutti indistintamente è sbagliato, non solo perché appunto va ad incentivare anche famiglie che non avrebbero alcun bisogno di quel bonus libri, ma perché in più, siccome non è correlato ad alcuna modalità di attenzione pubblica, di moral suasion nei confronti delle case editrici sui temi del contenimento del costo dei libri scolastici, o sul tema dell’evitare che ogni anno esca un’edizione nuova, solo per costringere tutti a comprare il libro nuovo. E siccome questi due ingredienti sono ingredienti di qualità rispetto ad un provvedimento che l’Amministrazione comunale ha messo in atto, io credo si debba riformare profondamente il sistema con cui viene erogato il bonus libri per le scuole medie per il prossimo anno scolastico, e per questo interverrò con degli emendamenti di taglio nei confronti di quella voce per quanto riguarda le spese di Bilancio. E perché invece quei fondi vadano redistribuiti sui fondi per il diritto allo studio in maniera più equa nei confronti di chi ha veramente bisogno. Passo al tema che mi sta più a cuore, quello delle politiche ambientali. Sull’Ecopass non dico nulla, tanto ci pensa il collega Fedrighini che sicuramente ha indicazioni puntuali e precise. Voglio però dire che noi abbiamo preso alcuni impegni, li abbiamo presi con Al Gore, li ha presi il Sindaco parlando al convegno di Assolombarda settimana scorsa, diciamo che siamo a favore del sistema 20, 20, 20, per ridurre gli sprechi, perché si produca energia da fonti rinnovabili. E allora una cosa banalissima e piccolissima, dov’è in Bilancio leggibile l’intervento per l’efficienza energetica? Io credo che non sia leggibile. Poi credo anche che banalmente noi in questa sala abbiamo le lampadine a basso consumo, ma nella sala di fianco dove c’è il bar, o nella sala di fianco ancora, dove c’è la riunioni, la Sala Marra, non abbiamo le lampadine a basso consumo, abbiamo lampadine normali ad incandescenza. Allora l’efficienza energetica si fa con tanti piccoli passi, ci vuole cura nel fare piccole cose e capacità propositiva alla città per farne di grandi. Io credo che sarebbe un fatto importante di trasparenza leggere a Bilancio in maniera chiara, ed abbiamo visto come lo fanno a Londra, lo abbiamo visto in una seduta di Commissione promossa dal collega Pagliarini, da chi ha lavorato insieme al collega Beretta su questi temi. Ebbene, abbiamo visto che si può costruire un Bilancio ambientale, molto chiaramente leggibile, che affianchi il Bilancio economico e finanziario del Comune, e che dia la possibilità di capire che gli impegni presi non sono parole, ma sono atti concreti. Lo dico perché su questi temi noi abbiamo avuto l’annuncio di ATM più di un anno e mezzo fa che i depositi dell’ATM sarebbero stati coperti di pannelli fotovoltaici per produrre energia solare. E sappiamo che questo non è accaduto, perché le gare sono andate deserte, come sempre. Ma insomma qualcuno insegni come fare le gare allora, se vanno sempre deserte ci sarà un problema di chi compila i moduli, fa i bandi, o costruisce le ipotesi economiche che ci sono dietro. SO.GE.MI. aveva presentato due anni fa un piano per mettere tutti i pannelli solari all’Ortomercato, zero. Ogni volta che rifacciamo una scuola comunale perché non viene fatto quel tipo di intervento quando si rifanno i tetti? Ma aggiungo, e l’ho detto già all’assessore Pillitteri per Misef, una fonte di entrata alternativa potrebbe essere quella di realizzare impianti fotovoltaici sui nostri cimiteri. Pensiamoci, perché in Spagna c’è chi lo fa, con risultati molto positivi, con documentazione, e forse questa può essere una strada da seguire. Voglio terminare dicendo ancora due cose, una di carattere generale, il Sindaco ha fatto un richiamo alla necessità delle infrastrutture per rilanciare l’economia. Lo stesso richiamo è stato ripreso dal collega Pasquale Salvatore nel suo intervento. Io credo che questa sia una ricetta molto pericolosa, perché se le infrastrutture sono sbagliate i guasti restano sul territorio a lungo. Allora molto meglio rinunciare ad una torre per l’Expo, e fare una rete di collegamento che duri dopo l’Expo per continuare quelle politiche, che non immaginarsi pesanti interventi sul territorio, e purtroppo le delibere di urbanistica che abbiamo approvato in quest’aula vanno in quella direzione, nel consumo del territorio ancora una volta, e nel carico eccessivo sul territorio di costruito, di realizzato, scegliamo davvero una strada alternativa. Stiamo attenti a non andare in corto circuito tra una retorica della Milano sostenibile e una realtà dello sviluppo insostenibile di Milano. Chiudo con due considerazioni piccole. Il Sindaco nel suo intervento a quel convegno di Assolombarda ha detto che nei due anni e mezzo di mandato Milano è passata da 67 a 72 chilometri di piste ciclabili. Se in due anni e mezzo abbiamo realizzato 5 chilometri di piste ciclabile questo vuole dire che va male. Questo vuole dire che su quel fronte non c’è sufficiente impegno. Allora io suggerisco al Sindaco di diffidare del marketing che si applica ai progetti per la città, meglio non parlare di tanti raggi verdi, ma tappare qualche binare che c’è aperto e inutilizzato in città per fare andare in sicurezza i ciclisti. La stessa cosa vale per la metropolitana. In due anni e mezzo di mandato Milano non ha guadagnato un chilometro di rete metropolitana in funzione. E' vero che si sono aperti i cantieri della linea 5, però quelli della linea 3 sono fermi, l’intervento verso Assago era previsto entro il 2006 e non si è terminato. I ritardi sono leggibili paradossalmente esattamente in metropolitana, dove in tutti i vagoni appare una mappa la cui legenda è aggiornata all’era Albertini, e in cui i lavori sono tutti previsti finiti entro il 2007. Ma noi siamo a fine 2008 e nulla di quello che doveva essere finito entro il 2007 è stato finito. Visto che siete così attenti al marketing e alla comunicazione almeno sostituite quelle mappe in metropolitana”.
(Applausi)

omissis

Maurizio Baruffi
Capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino
tel 0288450208-9 fax 0288450062

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Inserito da il Inserito da Elena Urgnani il Dom, 14/12/2008 - 18:09

Dalle testimonianze delle maestre deduco che il problema non è episodico, che i problemi con la caldaia sono continui e ripetuti, e che prima o poi oltre che mettere una pezza e riparare il pezzo rotto sarebbe ora di cambiare la caldaia.

Le maestre consigliano di ritirare i bambini alle 14, perché la mattina - almeno venerdì - la caldaia funzionava, ma nel pomeriggio le classi erano al freddo. Vi pare il caso che con questo freddo bambini di 3 - 4 e 5 anni stiano SENZA RISCALDAMENTO? Che siano in classe con il cappotto perché il Comune di Milano non garantisce il riscaldamento?

E si  tratta anche di una scuola materna del centro città, immagino che molte fra le mamme utenti di questo servizio abbiano votato la giunta Moratti ...

Vi pare il caso che noi mamme lavoratrici dobbiamo attrezzarci per ritirarli alle 14?

 La scuola materna Vigentina è un edificio che ad occhio croce risale al 1700, con un bellissimo chiostro, giardino interno, una bibliotechina di quartiere con la sezione bambini, peccato che con tutte queste splendide strutture abbiano un drammatico bisogno di essere ristrutturate...

Elena Urgnani

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 07/12/2008 - 08:56

Preg.mi

Sig.Presidente del Consiglio Comunale Dott.Manfredi Palmeri,
Sigg.ri Consiglieri,
Signora Sindaco, Dott.ssa Letizia Moratti,
Sig.Assessori,
del COMUNE DI MILANO

Leggo sui giornali le preoccupazioni del Sindaco Moratti in ordine all'aumento dei prezzi delle mense scolastiche e non posso non intervenire nel merito, visto che il problema da risolvere è innanzitutto quello della qualità, e non quello della percezione della qualità.

Dopo anni di ascolti di storie spesso inenarrabili da mamme ansiose, mamme normali, docenti posati, voci incontrollate, leggende metropolitane di varià entità, etc. dopo aver letto cose irriportabili su centinaia di mail sui forum/blog cittadini dei genitori sulle mense scolastiche, dopo aver avuto rassicurazioni dal Direttore Generale di Milano Ristorazione (al quale ho contestato troppo ottimismo) mi sono deciso a fare una visita di persona, da solo, alla scuola Media-Elementare presso la scuola Elementare dove è concentrato il servizio, la Sant'Ambrogio di Via De Nicola, dove frequentano i  miei figli, in Zona 6 a Milano (maggiori dettagli sulle iniziative dei Genitori seguiranno nello specifico al momento opportuno qui sul forum di ZONA-6) e ho constatato le seguenti problematiche di giovedì 04 dicembre 2008:

( 1 ) il primo (tortiglioni in bianco) servito in quantità normale, scondito o poco condito, freddo o nei casi più fortunati tiepido;
        formaggio e sale non disponibile;
( 2 ) il secondo spezzatino e insalata, con spezzzatino servito in quantità ridicola, offensiva, insalata porzione invece regolare;
( 3 ) un frutto, kiwi, in molti casi immangiabile, per questo rifiutato dalla maggior parte dei ragazzi;
( 4 ) acqua in recipienti caraffe di plastica (che provenienza ha quest'acqua?).

Non sono entrato nel merito dell'igiene, argomento qui non trattato ma da verificare a cura dell'istituenda commissione mensa.

Quello che più mi ha stupito (o forse sbalordito) sono le risposte dell'inserviente anziana della mensa, fornite non senza ostentare un senso di fastidio, quasi si volesse azzerare qualsiasi problema o nascondere qualcosa con tutte le energie per chiudere in fretta ogni questione (alla chetichella), risposte infatti:

-     pronte ("l'ASL, il nutrizionista determina le diete, le quantità,...")
-     dettagliate ( "abbiamo il termometro, la temperatura va bene ..." "Il condimento è sufficiente---",
      "la quantità è quella determinata dal nutrizionista...");
-     pertinenti, sicure e determinate;
-     con una buona dose di aggressività.

Per avere questo ottimo approccio, inaspettato per la sua determinazione, evidentemente MILANO RISTORAZIONE ha investito molto nell'addestramento del personale suo e lo stesso ha preteso dalle ditte di sub-appalto, il personale evidentemente è preparato a fronteggiare le immancabili diffuse critiche e a correggere l'area della "percezione non conforme".

Tuttavia la realtà è quella riscontrata, che non si tratti di un ristorante s'è capito al volo, anche senza fronzoli e senza ansie di troppo ci si può fare una idea in fretta senza il timore di smentite, anche se mi rendo conto che il test da me condotto è innazitutto incompleto e che non possa essere esaustivo, diciamo che è già una buona traccia su cui lavorare, e pertanto verrà implementato e ripetuto per avere un "data base" sufficientemente significativo a disposizione e contestare le risposte trionfalistiche del provveditore dei servizi di mensa, immancabilmente fornite qualche settimana fa (avranno mica dei pre-stampati per far prima a sbarazzarsi delle scocciature?).

Tuttavia, Signori Consiglieri, Sig.ra Sindaco Moratti, più che di aumento delle tariffe bisogna parlare di maggiore qualità, ai ragazzi in crescita è bene opporre meno risposte burocratiche al limite dell'accettabilità e più sostanza nei piatti per il cibo da ingurgitare. Stiamo parlando di esseri umani, di minori, i ragazzi milanesi.

Inutile dire che la preoccupazione dei genitori sta montando sempre più ogni giorno che passa.

In attesa di Vs. Autorevole intervento nella direzione della qualità in generale del cibo somministrato, per mezzo anche di un sollecito interessamento dell'Assessore competente, vogliate gradire,
 
cordiali saluti.

Enrico Vigo
Presidente del Comitato Genitori Scuola Media S.Ambrogio, Via De Nicola, Milano - Zona 6
ora ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE S-AMBROGIO

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 06/12/2008 - 08:53

Non entro nelle polemiche, ne ho già lette troppe e disgustose in ordine agli abusivi ed ai presunti diritti inclusa la presunta franchigia del non voler pagare le tasse e violare le regole come consolidata struttura del sistema.

Mi domando se in questa Italia 2008, dal profilo morale sempre più basso, la vera colpa di una società sia quella di avere e pretendere il rispetto delle leggi, oppure il suo contrario.

Questa volta però mi voglio soffermare su una questione apparentemente marginale, quella dei rifiuti (monnezza), quella dei "mercanti regolari" che a fine mercato avremo in bella vista.

Avremo il solito "APOCALYPSE NOW" del tutto abbandonato in strada con AMSA che raccoglie tutto assieme in modo indifferenziato?

Staremo a vedere se l'Amministrazione MORATTI-DE CORATO saprà regalarci anche quest'anno un bell'esempio di legalità "SUI GENERIS", per pochi, ma non per tutto e tutti, consentendo

( 1 ) agli sporcaccioni di lasciare ogni cosa in quel letto disfatto che resta la strada del post-mercato (monnezza);
( 2 ) ad AMSA di raccogliere senza l'obbligo di differenziare.

Ma quale credibilità potranno avere i controllori AMSA ( e quindi il COMUNE DI MILANO) quando sanzioneranno i condomini negligenti nella raccolta differenziata, se sono incapaci di guardare quello che si fa in casa propria?

Chi controlla i controllori? 
E la politica che spettacolo intende regalare ai milanesi?
La solita legalità azzoppata a metà?
L'accanimento solo verso gli abusivi?

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