Comunali, il faccia a faccia va in tv
Il confronto che a livelllo nazionale provoca liti e polemiche, a Milano si farà. Martedì sera il faccia a faccia Moratti-Ferrante
Il faccia a faccia fra i leader dei due schieramenti che a livello nazionale sta causando liti e accuse, a Milano, nella sfida fra i candidati sindaci, dopo giorni di polemiche, è stato fissato per martedì 28 febbraio negli studi di Telelombardia. Lì, per due ore, si affronteranno per la prima volta direttamente Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione e candidato per la Casa delle Libertà, e Bruno Ferrante, l'ex prefetto sostenuto dal centrosinistra. È stata l'emittente a comunicare l'avvenuto accordo e la data del confronto, appunto martedì dalle 20.30 alle 22.30. «Nei prossimi giorni - fa sapere inoltre Telelombardia - definiremo una data per nuovi confronti tra tutti gli altri candidati disponibili a dibattiti televisivi a due o più voci».
I dubbi sul confronto riguardavano la presenza anche di Ombretta Colli, ex presidente della Provincia di Milano e ora candidato sindaco. «Siamo sempre stati disponibili al confronto e il confronto si farà - ha detto Ferrante -. Appare tuttavia strano che Letizia Moratti rifiuti il confronto con Ombretta Colli la quale, legittimamente, si è candidata a sindaco di Milano». «Sono disponibile - ha aggiunto il candidato dell'Unione - a confrontarmi con tutti i candidati, in incontri televisivi a due o più voci». «L'invito di Telelombardia per la trasmissione di martedì - ha spiegato in una nota il Comitato di Letizia Moratti - prevedeva un confronto diretto con il dottor Bruno Ferrante. Letizia Moratti ha accettato con piacere quell'invito perchè ritiene utile affrontare i temi che riguardano i problemi e la vita dei milanesi. Come peraltro già anticipato non c'è nessun timore ad accettare, in futuro, confronti con altri candidati».
Gentilissimo Prof. Amadori,
ho due curiosità su questioni relative ai sondaggi di questi giorni, in particolare, dopo aver ascoltato con estremo interesse delle sue metanalisi a Telelombardia relativamente alle Politiche 2006, mi chiedo se lo sfarfallare (per carità, inteso nel senso della teoria delle catastrofi....!) di Berlusconi tra Tv e annunci di sondaggi americani in positivo a favore della CDL non disturbi ....non riverberi....su quanto previsto dall'analisi che lei aveva presentato così chiaramente.
Mi sono posta anche la domanda che segue, dopo aver letto con stupore e perplessità i recentissimi sondaggi di Ipsos su "problemi, valutazioni e attese dei milanesi" e aver scoperto che il 56 % dei milanesi considera positivamente la qualità della vita a Milano, e che l'emergenza parrebbe essere quella della sicurezza - mi sarei aspettata traffico e ambiente - ovvero se il metodo usato, il CATI, nella attuale problematica situazione metropolitana tra nuove povertà e lavoro senza gli orari a cui eravamo tradizionalmente abituati, non sia in qualche modo sottoposto a priori ad una sorta di filtro che intercetta stili di vita portati a considerare la città in un modo che non rispetta l'omogeneità statistica.
In soldoni: se il telefono è quello di casa, considerato che gli elenchi da qualche tempo contengono solo gli utenti che "per scelta" desiderano essere contattati in chiaro o quelli che non sanno esserci l'opzione di una scelta nella direzione privacy, forse situati per lo più in classi sociali più fragili, e probabilmente anche più sensibili e preoccupate rispetto ai temi che sono emersi prioritari, CATI mi racconta della città in questi elenchi, ma non della città reale che vive spesso anche solo di cellulare o, per motivi di privacy, non è più telefonicamente recuperabile.
Il campione è omogeneo per CATI, ma CATI è ancora statisticamente valido?
Le sarei veramente grata se mi potesse rispondere, nel caso il tema sia meritevole di approfondimento: in tal caso la invito cortesemente a farlo sul sito http://www.comunalimilano2006.it/, dove io posterò questo messaggio, o, almeno, a consentirmi di postare lì una sua eventuale e graditissima risposta.
La ringrazio e la saluto cordialmente, augurandole ottimo lavoro.
Elisabetta Pellarin
Per realizzare questi obbiettivi occorre pensare ad un progetto articolato in tutte le componenti necessarie e che sia rappresentativo del mondo associazionistico milanese ma che soprattutto riesca in autonomia a svilupparsi e a crescere senza dover elemosinare aiuti.
La politica deve essere al servizio dello Sport e non occuparlo, e per contro lo Sport deve riuscire attraverso la profonda conoscenza dei problemi ad elaborare un progetto autonomo.
Letizia Moratti ha iniziato il suo giro pre-elettorale per le mille vie e i milioni di problemi di Milano.
Paolo Sarpi, Papiniano e grandi promesse.
Dato che fanno parte del patrimonio gestito dal comune anche moltissime scuole, mi chiedo che cosa potrà mai dire l'attuale Ministro dell'Istruzione (che fin qui non si è dimesso dalla carica e dalle responsabilità che ne conseguno) quando entrerà in qualcuna di queste sul fatto che i tagli della Finanziaria, pur variando da regione a regione, non sono mai inferiori al 25%, con punte anche del 50%. Tradotto: in molti casi, quanto assegnato non basta neppure per pagare la tassa comunale sulla rimozione dei rifiuti.
Il candidato Sindaco Letizia potrà allora tempestare indignato contro i pessimi risultati dell'azione politica del Ministro Moratti?
Elisabetta PellarinNelle prossime settimane Radio Popolare ospitera' i candidati Sindaco dell'Unione per dei 'microfoni aperti'. Oltre ai tradizionali strumenti della telefonata o della email durante la trasmissione, vorremmo sperimentare la possibilita' di dar voce ad alcuni temi e domande che vorreste sottoporre all'attenzione dei candidati postando dei messaggi in risposta a questo, magari riprendendo argomenti gia' emersi nelle discussioni in corso su questo sito: quelli che susciteranno maggior interesse, verranno presi in considerazione dai nostri redattori per la discussione con i candidati.
Il primo incontro e' fissato per domani venerdì 13 gennaio dalle 10,40 alle 11,30 con Davide Corritore. Il successivo sara' con Milly Moratti mercoeldì 18 gennaio dalle dalle 10,40 alle 11,30, quindi ci saranno gli incontri con Bruno Ferrante lunedì 23 gennaio e con Dario Fo martedì 24 gennaio sempre dalle 10,40 alle 11,30.
Vi saluto e vi ringrazio sin d'ora per la partecipazione a questa iniziativa.
Massimo Rebotti
Direttore di Radio Popolare
http://www.corriere.it/vivimilano/forum/vivimilano/Thread?forumid=16&postid=59382
La lettera del giorno
Dieci domande secche ai candidatiPerché non proponiamo dieci domande secche ai candidati?
fdm
Risposta
La proposta di fmd è stata già messa in pratica da un buon numero di forumisti, che da ieri hanno cominciato a mandare i loro contributi a questo thread (cliccate sul titolo per leggere tutti gli interventi). Ecco un primo "decalogo" ricavato dai vari post; possiamo continuare ad aggiornarlo e migliorarlo grazie ai vostri contributi. 1) Come intende migliorare il servizio offerto dai trasporti pubblici? 2) Milano invecchia. Che cosa intende fare per fermare il processo di fuga dalla città delle nuove generazioni? C'è qualcosa nel suo programma che prevede migliore assistenza agli anziani meno abbienti? 3) Introdurrà il ticket, e con quali modalità? Vieterà il centro ai Suv? Incrementerà i semafori "intelligenti" per eliminarne al massimo le soste agli incroci? Costruirà nuove piste ciclabili? Creerà collegamenti diretti e rapidi con le principali città: Monza, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Varese? 4) Come pensa di risolvere la carenza degli alloggi, il caro vita e il caro affitti? 5) Cosa farà per dialogare con i cittadini? Accetterebbe una serata pubblica al mese, in una piazza? 6) Esiste un serio problema di rispetto della quiete pubblica legata ai locali notturni. Cosa intende fare per regolamentare al meglio queste strutture? 7) Milano è sporca. Che mezzi utilizzerà per combattere la sporcizia e i graffiti? 8) Intende promuovere la città policentrica regionale, la vera "area metropolitana" di Milano? 9) Come affronterà il problema immigrati e quello della sicurezza pubblica, soprattutto in aree in cui c'è convivenza forzata tra italiani ed extracomunitari? 10) Quanti metri quadrati in più o in meno di verde per i cittadini alla fine del mandato? Quanti metri cubi di costruzioni in più o in meno?
Sara Regina
La Fabbrichetta gira la boa del suo primo anno di esistenza. Era l’inizio del 2005 quando alcune persone si trovavano, unite da una passione per la politica come costruzione civile,come partecipazione creativa piuttosto che distruttiva delle opere altrui. Ci teneva insieme la convinzione che fosse necessario un ripensamento, una rielaborazione delle categorie di conoscenza della città e soprattutto una pratica nuova che mettesse al primo posto i contenuti,le idee innovative e condivise,rispetto agli schieramenti e ai nomi. Si trattava di lavorare,prima che parlare,secondo una nota tradizione milanese. Così decidemmo di chiamarci “la Fabbrichetta”, parodiando benignamente La Fabbrica di Prodi. Abbiamo iniziato dal basso:dalla realtà dei condomini (così vituperati eppure così diffusi,da essere esperienza di molti), dal verde che vorremmo e che nessuno ci ha dato, dalla realtà metropolitana di Milano,fatta da più città in una, da un arcipelago di isole di quartiere dedicate (la moda,la notte,gli artigiani,ecc.). Abbiamo parlato delle case che non ci sono anche se la popolazione diminuisce, dell’energia che nessuno pensa più di risparmiare,del diritto d’accesso alla rete delle informazioni. Abbiamo parlato di una città rumorosa,nemica delle biciclette. Abbiamo parlato di poveri che debbono fare gli equilibristi per arrivare alla fine del mese. Abbiamo parlato dei diritti dei ragazzi e delle ragazze. Di soggetti economici come le assicurazioni che da questa città prendono tanto e che potrebbero restituire…
Tutto questo l’abbiamo fatto con incontri con persone competenti. E a queste persone abbiamo chiesto di fare uno sforzo politico: di declinare la loro competenza in obiettivi concreti,in proposte per la città. E’ quello che i partiti hanno smesso di fare da un po’…
La competenza fa paura. Lasciata “sola” può produrre anche progetti dispotici,ma la politica deve partire da li, deve coniugare conoscenza e progetto sociale.
Ma il progetto non è nulla se non è condiviso. Ed allora da subito abbiamo pubblicato ogni contributo sul sito. Un editore di giornali di zona ha intuito la novità del nostro lavoro e, senza niente chiedere, ogni mese ha dedicato una pagina alla Fabbrichetta sui suoi giornali che distribuiscono 100.000 copie a Milano.
Questo nostro modo di lavorare è stato “contagioso”, se poco dopo che il Corriere della Sera dava notizia di noi (24/4/05),il centrosinistra dava vita al “Cantiere”,un tentativo di allargare le modalità di discussione e decisione politica. Noi abbiamo preferito rimanerne fuori perché ci sembrava difficile che associazioni di natura così diversa per storia e obbiettivi potessero lavorare insieme in maniera rapida ed utile alla formazione di un programma per le prossime elezioni amministrative. Come pensavamo l’attività è stata assemblearista all’inizio, poi scavalcata da un partito nell’indicazione di un candidato (Veronesi), poi ancora superata dal meccanismo delle primarie ed in fine il contributo del Cantiere sul programma sarà poco più che un insieme di buoni intenti…
Comunque il nodo è quello. Come si riuscirà a dare nuova linfa alla politica ? Quale sarà la modalità di formazione del programma da parte del candidato sindaco? Come si svilupperà una unità effettiva su obiettivi condivisi? Come diffondere queste idee al di fuor dei luoghi della loro formazione e smettere di parlarci tra di noi?
Noi preferiamo lavorare, fuori da tavoli ristretti e da teatrini riscaldati, a proporre idee a più gente possibile, a confrontarci con tutti su come superare “il crollo delle aspettative” della nostra Milano.
Per questo abbiamo distribuito 100.000 copie del numero “zero” de LA FABBRICHETTA”.
Per questo abbiamo affisso per la città 5 manifesti sui temi centrali di un cambiamento di approccio nell’amministrazione comunale.
Ora che il dibattito è sui nomi (delle primarie), siamo in apparente difficoltà.
Perché dietro i nomi,fino ad ora, abbiamo visto più sagome ideologiche che programmi e idee, abbiamo visto più contrasti tra personalità diverse che confronti ideali nell’ambito del centro sinistra.
Ci auguriamo che dopo e durante il rush finale delle primarie le idee – i programmi - tornino ad essere centrali.
Da parte nostra lavoreremo a renderle più comprensibili, a selezionare le priorità anche in base a principi di concreta fattibilità, a comunicarle e discuterle. Certo, anche i “vettori” (i candidati e le liste elettorali) sono importanti. Cercheremo di districarci e capire se un vento nuovo può soffiare anche li.
Cari amici della Fabbrichetta, un anno non è passato invano,ma c’è ancora molto, molto da fare…
Come diceva il buon vecchio Seneca:”Non è perché le cose sono difficili che noi non osiamo: è perché non osiamo che le cose sono difficili”.
Che il 2006 sia un anno innovativo e buono per la nostra Milano !
Pier Vito Antoniazzi
...
"Si esternalizza così si risparmia e col privato si ha più efficienza, è così, non e vero?
Beh, al comune di Milano non si attengono al dogma, sono più fantasiosi, dopo la finanza creativa c'è anche l'appalto creativo.
Come sapete Il comune ha numerose scuole civiche prestigiose, alcune con più di un secolo di vita. Alla giunta Albertini non sono mai piaciute.
Le hanno provate tutte. Poichè non hanno il coraggio di chiuderle hanno
esordito con le vessazioni sui dipendenti (di recente il comune ha perso una causa), hanno privatizzato i bidelli, hanno mandato ordini e contrordini inapplicabili o antisindacali.
Di recente hanno provato a tagliare gli iscritti con un'intepretazione capziosa sulla norma delle aeree metropolitane, impedendo ai non residenti l'iscrizione. Poi qualcuno si è reso conto che così poteva iscriversi un senegalese o un irakeno residente ma non un italiano di Bollate e l'hanno piantata lì.
Se non possiamo tagliarli gli allievi allora, hanno pensato, gli togliamo gli insegnanti.
Nelle scuole ad indirizzo prettamente tecnico (ad es.
grafica, business communication, liuteria, ecc) metà dei corsi sono tenuti da professionisti del settore che, fino adesso, si prestavano per una paga non alta ma lavorando in ambiente simpatico e stimolante. Si tratta di professionisti affermati e alcuni hanno più di 50 anni.
Bene, il comune pagava i formatori scelti dalle scuole, 25 euro lordi/ora.
Da quest'anno ha appaltato tutto ad una società esterna
che offre, per lo stesso lavoro, 13 euro l'ora, tredici lordi, avete letto bene, una paga da badante, tolte le tasse.
Direte: bravo il sindaco, così noi cittadini risparmiamo!
Non è vero, perchè risulta dal capitolato d'appalto che la società riceve circa 33 euro/ora. Il calcolo è approssimativo perchè l'appalto è ripartito su un grappolo di società collegate allo stesso bando. Dunque per l'intermediazione la società capogruppo si prende, sembra, 20 euro su 33. Niente male. Insomma il comune dovrebbe spendere più di prima per riassumere le stesse persone pagandole la metà.
Bravi i creativi.
Ah, i corsi delle civiche sono già iniziati e la società che doveva fornire i formatori ha appena iniziato a contattare quelli che hanno prestato servizio l'anno scorso. Sono stati contattati da una misteriosa società di Genova. Una povera ragazza legge il prestampato e fa l'offerta ridicola di cui sopra. Finora tutti hanno rifiutato. Dopo qualche telefonata hanno alzato l'offerta a 15 euro, poi ad uno più tignoso hanno detto che forse, chissà, magari anche un po' di più. Trattativa stile bazar. Chi ha richiesto un'offerta scritta ha ricevuto un rifiuto. Chi ha voluto essere ricevuto da qualche responsabile ha avuto molte difficoltà, ed stato ricevuto, poi, nella sede della Confartigianato. Boh.
Intanto i direttori delle scuole stanno cercando di far iniziare i corsi con i pochi insegnanti comunali che hanno a disposizione. Ma è un'impresa disperata. E poi con 13 lordi che tipo di formatori si trovano? E' troppo poco anche per un studente."
...
Cosa intendono fare i candidati relativamente alla chiamata dei docenti nelle Civiche Scuole?
Grazie,
Roberto
Inverno, pm10, nebbie, blocchi..... Ma si può sapere se esiste una politica sulle caldaie (pubbliche o private)? Quante sono quelle da cambiare? C'è un limite entro il quale queste caldaie saranno considerate "fuori legge" come le auto non catalizzate? Sui veicoli sappiamo già quasi tutto. Euro 1-2-3-4, catalizzate, giorni dispari..., ma sulle caldaie? La mia impressione è che nessuno le tenga in considerazione per la complessità degli interventi (far pagare i condomini per qualcosa che allo stato pratico non modifica nulla per l'utilizzatore). Che ne pensate?