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.: Letizia Moratti
Inserito da Letizia Moratti il Ven, 27/01/2006 - 09:53
La mia lista:
Lista Letizia Moratti per Milano
Simbolo lista:
Letizia Moratti
Dove mi candido:
Sindaco di Milano
Foto Candidato:
Letizia Moratti
Io in breve:
Milano, i milanesi, la milanesità, quell’idea forte del “fare” legata ai valori della persona e della comunità sono da sempre parte di me. In questa Città sono nata, qui sono andata a scuola e qui, all'Università Statale, mi sono laureata. A Milano ho incontrato Gianmarco, mio marito, e ho creato la mia famiglia. Qui ritrovo ogni volta i miei affetti più cari, i miei figli Gilda e Gabriele.
A Milano ho fatto i primi passi nel mondo del lavoro, chiedendo un piccolo prestito alla Banca Commerciale per avviare la mia attività di imprenditrice nel campo delle assicurazioni. La storia di quella mia azienda, divenuta negli anni un’impresa internazionale, mi fece capire che Milano ha le energie e le qualità necessarie per essere una Città veramente globale.
Qui sono sempre ritornata per restituire alla Città il meglio della mia esperienza di lavoro in enti e organizzazioni complesse che dai quei primi passi mossi alla “Comit” mi ha condotto a Roma e in molte altre città del mondo.
A Milano, da Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nel 2003 ho portato 25 Ministri dell’Educazione e del Lavoro dell’Unione Europea per discutere di capitale umano e formazione professionale. A Milano, dieci anni prima, avevo convocato, per la prima volta lontano da Roma, il Consiglio di Amministrazione della RAI che allora presiedevo. A Milano, in queste settimane raduno scienziati e ricercatori americani, europei e israeliani per inaugurare il nuovo polo della biomedica che tanto potrà fare per il bene e la salute delle generazioni future.
In tutti questi anni Milano è stata testimone del mio impegno sociale nei confronti di chi viveva situazioni di disagio e di emarginazione. Da qui ho tratto la forza e l’esperienza per impegnarmi come Ambasciatrice dell’ONU per la sezione Droga e Crimine. In questo ruolo mi sono adoperata per attivare iniziative che potessero ridare a molti giovani la forza necessaria per riacquistare dignità e voglia di vivere.
Milano è stato il luogo della mia formazione umana e spirituale, dove la signorina Rossi, la prima maestra alle elementari, e le professoresse di matematica Anna Marchetti e di storia dell’arte Luisa Cogliati mi insegnarono, assieme alla disciplina e all’amore per lo studio, la cura dei rapporti umani, il rispetto delle opinioni altrui, soprattutto la passione per la bellezza della nostra Città. Quei valori che permettono a ogni donna e a ogni uomo, ovunque siano nati, di sentirsi milanesi.
Alle mie insegnanti di scuola devo, probabilmente, la ragione della gioia che provai molti anni dopo quando riuscii a trovare idee e fondi per il recupero del Teatro Dal Verme e il rilancio dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, due grandi istituzioni della nostra cultura che rischiavano un pericoloso decadimento.
A loro, come a tutti voi, oggi devo gratitudine e riconoscenza.

Vi spiego perchè mi candido:
Per governare bene Milano si deve aver fiducia in Milano!
So che Milano è pronta per un grande salto in avanti. E’ pronta per fare ciò che serve per il proprio sviluppo economico, per la stabilità e la giustizia sociale, per la crescita culturale e scientifica. E’ pronta per produrre maggiore ricchezza economica e redistribuirla equamente, per ridare slancio al settore produttivo, per valorizzare università e accademie, per promuovere i centri di ricerca.

Per compiere questo scatto sono indispensabili un’alta qualità di vita per i giovani, per le famiglie e per gli anziani, la spinta delle tante piccole imprese creative e innovative, la difesa delle nostre botteghe artigiane e la valorizzazione della capacità competitiva delle aziende, uno sviluppo ambientale e urbano che tuteli sicurezza e salute dei cittadini.

Le condizioni per il salto in avanti sono state create dalle giunte guidate dal Sindaco Gabriele Albertini e dai partiti che le hanno sostenute, risanando l’amministrazione, riguadagnando il rapporto con i cittadini, restaurando la capacità ambrosiana del “saper fare”. Il grande lavoro compiuto in questi ultimi dieci anni va difeso e rilanciato.

Milano più bella, più sicura, più amica!
Milano deve rinnovare il suo splendore. Una Milano pulita, ordinata, elegante che diventi meta dei giovani e dei talenti di tutto il mondo. Una Milano votata alla propria piena internazionalizzazione. Una Milano capace di promuoversi tra le più belle città d’Europa, realizzando un forte investimento nella cultura come sistema di eccellenze teatrali, museali, musicali e artistiche. Una Milano che integri  pianificazione del territorio, architettura, arredo urbano. Una Milano che offra più strutture per lo sport e più ampi spazi di verde.

Una Milano capace di affrontare sul piano urbanistico il problema delle sacche di declino e di insicurezza, facendo delle periferie un’opportunità di crescita per l’intera Città.

Una Milano bella e vivibile è una città che valorizza il patrimonio pubblico di pregio nel centro e che risana i quartieri più degradati. E’ una città che fa delle immense zone agricole inutilizzate all’esterno della Città, della rete dei parchi e delle aree dismesse un grande polmone di difesa ambientale.

Capaci di produrre benessere, capaci di essere solidali!
Per fare questo, c’è bisogno che il rispetto della legalità si saldi a una sincera solidarietà verso anziani,  disabili,  giovani disadattati, immigrati. Protezione sociale significa estirpare la criminalità che spesso rende pericoloso viaggiare di notte sui mezzi pubblici e che impedisce oggi a donne e bambini di usare senza rischi spazi e strutture per il tempo libero, ma significa anche riconoscere a tutti il diritto all’istruzione, alla casa, al lavoro. Sicurezza unita a solidarietà significa rifiutare ogni forma di illegalità, ma significa affrontare criminalità, abusivismo, sfruttamento del lavoro minorile non come una mera questione di ordine pubblico.

E’ il lavoro la prima risposta al bisogno di sicurezza che tutti noi avvertiamo. Penso perciò a una Città che sappia mobilitare il suo sistema educativo e le sue attività economiche per offrire opportunità di occupazione ai giovani, alle donne, alle fasce più svantaggiate della popolazione, a coloro che perdono il posto soprattutto in età adulta.

Milano non più, dunque, città delle differenze economiche e sociali, ma città delle opportunità lavorative e formative per tutti; città fiera della propria capacità di creare benessere, ma anche città della solidarietà, dell’integrazione culturale, etnica e religiosa.

Decidere non è cosa di pochi!
Se Milano decide è questione che riguarda ogni donna e ogni uomo della nostra Città, ma è anche una questione nazionale. Milano deve poter decidere per risolvere i propri problemi, per confermare di essere un centro internazionale di talenti e di saperi,  per poter esercitare un ruolo di guida nel Paese e in Europa.
Se riparte Milano, si muove l'Italia!
Milano deve promuovere una propria dimensione politica, la politica di azioni concrete che è nella sua migliore tradizione liberale, popolare e riformista, autenticamente vicina alla gente, capace di dare risposta ai bisogni dei cittadini in modo che ognuno possa realizzare il proprio progetto di vita.

Milano che decide e che fa non è solo l’amministrazione di Palazzo Marino. Città piccole, medie e grandi dell’immediato intorno di Milano costituiscono una rete di poli complementari. Ed è la rete di queste comunità che consente le soluzioni ottimali. La Regione Lombardia ha affinato capacità di programmazione del territorio che ci offrono grandi opportunità di sviluppo. La Provincia  può dare un importante contributo. Accordi di programma con la Regione e gli altri Comuni vicini vanno fatti rapidamente sui temi urgenti dell’inquinamento, del traffico, della salute.

Per poter fare cose concrete nell’interesse della gente occorre avere una chiara visione del proprio futuro, occorre impegnarsi in un programma il più possibile condiviso e legato a obiettivi chiari. Occorre definire regole e metodi di governo che permettano di mobilitare tutti coloro che sono interessati ad agire, insieme all’amministrazione comunale, nell’interesse della collettività: imprese, fondazioni bancarie, enti culturali, sindacati, rappresentanze della società civile, organizzazioni del volontariato.

Nuove risorse per far crescere Milano!
Va proseguita la valorizzazione del grande patrimonio comunale per fare investimenti sugli obiettivi oggi strategici, come nuove linee di trasporto pubblico e raccordi stradali che servano a ridurre la grave congestione del traffico urbano. Vanno sviluppate vaste aree della Città e dei dintorni, facendo partecipare le imprese private a un piano pubblico di edilizia sociale e residenziale, per creare nuovi spazi di verde, per costruire impianti sportivi, per dare una casa alle famiglie con redditi bassi, alle giovani coppie che si formano, agli studenti, ai lavoratori temporanei. Vanno realizzati collegamenti con la rete regionale dei trasporti e delle strade per favorire risparmi energetici, miglioramenti organizzativi, nuove occasioni di lavoro.
Lavoriamo tutti insieme per il nostro futuro!
Alle imprese grandi e piccole, alle banche, ai commercianti e agli artigiani va dato l’appoggio di un’amministrazione sempre meno burocratica, ma a loro si deve chiedere di sostenere il lavoro della Città.

Alle università vanno assicurate strutture che accolgano i migliori docenti e i migliori studenti di altre città e di altri paesi, ma a loro va chiesto di operare in raccordo sempre più stretto con il mondo del lavoro affinché si crei il capitale umano qualificato di cui abbiamo bisogno.

Alle eccellenze scientifiche di cui Milano è ricchissima vanno dati strumenti e risorse per fare in modo che le loro ricerche producano, il più rapidamente possibile, ricadute sociali, economiche, occupazionali anche sul territorio milanese.

Milano capitale della salute con il più alto numero di ricercatori e clinici del Paese deve rilanciare le reti di accoglienza e di assistenza anche con il contributo del volontariato. Milano che ha realizzato la più vasta rete urbana di fibra ottica in Europa deve utilizzare queste tecnologie per la sicurezza, per l’assistenza agli anziani e agli ammalati, per gli studenti e i lavoratori atipici.

Milano delle professioni e della finanza deve proporre all’intero Paese un modello di efficienza e trasparenza. Milano centro del turismo d’affari deve usare strutture alberghiere e di ristorazione, spazi pubblici e progetti architettonici per porli al servizio della cultura, della moda, del design, dello sport.

Ascolto il tuo cuore, Milano!
So che oggi molti di voi sono preoccupati per il futuro.

Credo che insieme, partecipando attivamente e responsabilmente alla costruzione del programma di lavoro dei prossimi anni, potremo affrontare molti dei nostri problemi e aiutare ciascuno a realizzare le proprie aspirazioni. Milano è pronta, io penso, a scendere in campo con la sua tradizionale capacità del “fare” concreto, pragmatico, determinato, ma anche con la generosità, lo spirito solidale, il senso civico e morale che sono i valori fondanti della nostra Città.

Questo è il cuore di Milano.