.: Forum permanente sulla Città
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Elena Paredi il Lun, 14/07/2008 - 10:03
Buongiorno.
Volevo segnalarvi un filmato autoprodotto, di carattere culturale, riguardante la civiltà dei Celti Insubri.
Se vi va di farvi un giretto:
Lo trovate in alto a destra nella sezione "Video di Milano".

http://www.celtegh.com

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 08/07/2008 - 07:59

Dal sito Web del Comune di Milano:

Via Durini

Minori. Inaugurata sede Movimento per l'Infanzia

Obiettivo è promuovere su tutto il territorio nazionale la tutela e l'ascolto dei bisogni dei più piccoli. Palmeri: "Lavorare protocollo con città gemellate"

Il 10 per cento della popolazione infantile in Europa subisce violenza sessuale, mentre 120 milioni di bambini sfruttati nel lavoro sono a rischio-salute nel mondo. Sono alcuni dei dati diffusi durante l’inaugurazione in via Durini 24 della sede regionale lombarda del Movimento per l’Infanzia, impegnato a livello nazionale per la tutela dei minori contro ogni forma di abuso.

“Il reato di pedofilia dovrebbe essere considerato un ‘omicidio dell’anima’ e penalmente perseguito come tale – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri che, il 23 giugno 2007, aveva esposto sulla facciata di Palazzo Marino uno striscione contro il Boy Love Day, la cosiddetta giornata dell’orgoglio pedofilo –. L’unico orgoglio possibile è quello di chi combatte ogni forma di violenza sui bambini, compresa quella non sempre facilmente individuabile sui minori di strada, costruendo un’organica strategia di prevenzione e contrasto.

Attraverso la rete delle nostre città gemellate – ha proseguito Manfredi Palmeri – possiamo lavorare alla stesura di un ‘Protocollo di Milano’: un documento, contenente anche i punti fermi nell’identificazione dei segni degli abusi, da condividere con la comunità scientifica mondiale”.

“Il Comune di Milano deve avere sempre grande attenzione nei confronti dei più piccoli – ha spiegato il consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Giulio Gallera –. Oltre ad azioni simboliche, come il progetto di un ‘Giardino dei bambini’ in vista dell’Expo, è possibile individuare alcune priorità concrete di lavoro insieme alle associazioni, come la formazione degli insegnanti e la capacità di interloquire con forza con le istituzioni per tutti i soggetti coinvolti nella tutela dell’infanzia”.

Il componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale Claudio Santarelli ha sottolineato “l’importanza dell’educazione di famiglie e operatori nella difesa a tutti i costi del bambino: un obiettivo da perseguire anche attraverso il giusto riconoscimento dei movimenti in un’ottica di sussidiarietà”.

All’inaugurazione della sede di via Durini, il Movimento per l’Infanzia era rappresentato dal Presidente nazionale Andrea Coffari, dal Presidente regionale lombardo Maurizio Bruni e dal Presidente provinciale milanese Vittoria D’Apice. L’iniziativa ha visto inoltre la partecipazione di una rappresentanza dell’Inter, tra cui l’ex calciatore Benoit Cauet.

(07/07/2008)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 04/07/2008 - 11:15
Le inchieste dalla parte del cittadino

Camper, il bilancio: una città a due velocità

Il viaggio della redazione mobile nei quartieri. A Bovisa e Bicocca via ai cantieri, mentre la Darsena è ferma. Casi Santa Giulia e Falck

MILANO - La Darsena è ferma all'archeologia, mura spagnole e conca di Leonardo. Ultimi segni del tempo: topi e punkabbestia. Il cantiere dei box è bloccato da un anno e mezzo, Comune e impresa non sono d'accordo su soldi e piani dell'autosilo (due o tre?). Sintesi di Matteo Laganà, pittore sul Naviglio: «Uno scandalo». Per dire il quadro della Milano immobile. Eppure, 9 chilometri a nord è un altro film. Via Baldinucci 85, asse della Bovisa che fu patria del cinema: le ruspe hanno abbattuto gli ex magazzini Scala, covo di spacciatori e clandestini, il Politecnico costruisce un ostello per studenti. I residenti? «Era ora», dicono. Ora.

Il tempo ha un ruolo ovunque. In Melchiorre Gioia i muratori tirano su il Pirellone bis anche di notte; la fase due in Bicocca riparte a settembre, a dieci anni dalla prima; Rogoredo e Sesto aspettano le mosse dell'imprenditore Luigi Zunino: Falck e Santa Giulia sono in vendita.

Milano a corrente alternata. Dove affoga, dove cresce. È la città che cambia o dovrebbe cambiare. Lo sviluppo dei Navigli (vie d'acqua per l'Expo, area pedonale) s'è piantato sui box. Il Comune assicura: «A settembre si riparte». La società Villoresi ribatte: «Aspettiamo una convocazione ufficiale». Il resto sono proteste: i ricorsi al Tar del comitato di quartiere, l'artigianato che scompare. La fontana di piazza Bausan è secca pure d'estate e l'edificio incompleto davanti al Politecnico Bovisa è ancora «lo scheletro di via Durando» (metafora-denuncia degli studenti). La novità è alle spalle: i depositi di via Baldinucci sono in demolizione, il progetto del campus (alloggi per 312 posti letto) sarà affidato a un privato «entro l'estate» e sarà finito nel 2011.

Una rivoluzione. Bovisa come CityLife (giù il primo padiglione, bonifiche in corso), come Varesine (altra bonifica) e Isola-Porta Nuova (avanzano i lavori per il metrò 5 in via Volturno). Gli abitanti sul cantiere della Regione denunciano: «Distrugge le linee del quartiere». Ma tant'è. Dopo un inverno-primavera spumeggiante, anche le fontane della Bicocca «si sono spente, ora, e l'acqua è lasciata imputridire... », racconta la signora Rosella Spena. La periferia-centro è così: «Incompiuta». Di giorno: una città di 40 mila abitanti, studenti e colletti bianchi. Dalle 17 in poi, un villaggio per mille famiglie. Per dirla col rettore Marcello Fontanesi: «Scatta il coprifuoco».

Niente negozi, né servizi. E però: mercoledì i manager Pirelli hanno incontrato i cittadini. Commento di Marco Gianfala, presidente dell'associazione ViviBicocca: «Se le promesse saranno mantenute, saremo soddisfatti». L'area abbandonata di via Padre Beccaro? «Prato, alberi e panchine: s'inizia a settembre». L'asilo promesso in piazza dei Daini? «Fine lavori nel 2010». La Collina dei ciliegi è stata collaudata e a giorni sarà aperta («E speriamo che sia vigilata»). Non solo: Comune, Regione e Pirelli RE hanno già firmato il protocollo d'intesa sulla Grande Bicocca, i cantieri dovrebbero aprire entro l'anno. Nello spazio «liberato» dall'istituto Besta e sull'ex Ansaldo sono previsti 90mila metri quadri di case (per metà a prezzo convenzionato), e poi negozi, aule, laboratori e alloggi per studenti, 60mila metri quadri di verde (parchi e centro sportivo).

A Rogoredo è appena stato inaugurato il passante ferroviario, Sky ha alzato le antenne e a breve sarà aperto un consultorio familiare e pediatrico per i residenti. Le incognite sono tutte legate alle scelte del gruppo Zunino. Sia qui, a Santa Giulia (preoccupati i neo-residenti), sia sull'area ex Falck di Sesto progettata da Renzo Piano. Il sindaco Giorgio Oldrini detta le regole: «Il mio compito è difendere la città e realizzare i progetti, qualunque sarà la proprietà». Le condizioni sono chiare: «Il programma d'intervento dev'essere unitario, il lavoro di Piano non si butta e il Comune deve conservare un ruolo rilevante».

Armando Stella

04 luglio 2008
Dalla parte del cittadino

Case Aler, una ferita che si può abbattere

Qualcosa si muove nelle periferie esplorate dal Corriere con l'aiuto dei residenti. Gli alloggi popolari sono uno dei problemi maggiori

MILANO - È sempre dura a Ponte Lambro, ma adesso rifanno la piazza e il centro cardiologico Monzino non trasloca più. Di droga ne gira ancora tanta in piazza Gabrio Rosa, al Corvetto, ma i rapinatori girano al largo dalla farmacia più volte svaligiata in passato: dopo il giro del camper gli agenti in borghese hanno fatto per tre mesi i turni di guardia. Via Padova è sempre la stessa, stranieri e kebab, ma i controlli sono aumentati e finalmente in strada si è presentato anche il sindaco Moratti, come a Quarto Oggiaro, dove la polizia ha smantellato i clan dello spaccio.

Qualcosa si muove nelle periferie esplorate dal Corriere con l'aiuto dei cittadini. Cantieri ce ne sono tanti, adesso: in piazza Insubria c'è un parco tutto nuovo, i marciapiedi vengono rifatti e si vede anche qualche aiuola fiorita. Un risarcimento per i tanti alberi abbattuti per quei parcheggi che nella zona di Città Studi e in piazza cardinal Ferrari minacciano la stabilità degli edifici. Si scava al Giambellino, al Lorenteggio all'Isola: piccola dermatologia urbana. Ma resta il punto interrogativo delle aziende insalubri in città, come quella che polverizza i detriti intorno a via Giovanni da Cermenate.

Qualche buona notizia: si preparano gli interventi per liberare dall'amianto case, asili, capannoni industriali nei quartieri dove per anni hanno regnato disordine, incuria e abbandono. E finalmente c'è una rivoluzione in arrivo in via Paolo Sarpi: la zona a traffico limitato è una risposta al mancato rispetto delle regole per il carico e lo scarico, a quel lento scivolare nel degrado che i cittadini documentano da anni. Ma, in fondo, resta in ogni angolo di questa Milano che ritrova finalmente qualche segnale di attenzione, ancora troppo forte il senso di una sicurezza smarrita, di una legalità perduta, delle regole che una volta c'erano e adesso nessuno rispetta più.

E così in ogni quartiere si rovescia sull'immigrazione clandestina o sui campi rom la rabbia di sentirsi indifesi, vulnerabili: e si cerca una qualche risposta al disagio e alla paura con il vigile di quartiere, progetto che non riesce a decollare per inerzia politica e sindacale; o con quel poliziotto di strada presentato in pompa magna dal governo Berlusconi e diventato subito un bluff. Viaggiando nelle zone, però, quello che balza agli occhi è anche altro, ed è quello che tanti cittadini sofferenti denunciano con rabbia, indignazione: è l'enormità dei ritardi accumulati nella manutenzione dei caseggiati Aler, una città nella città di oltre 120 mila abitanti, disseminati intorno alla Milano della cerchia dei Navigli, dove si è perso l'equilibrio sociale di un tempo e dove la manutenzione ordinaria e straordinaria non bastano più a recuperare un patrimonio residenziale inquinato dall'abusivismo selvaggio, dalle occupazioni, dallo squallore di certi appartamenti.

È quella degli alloggi popolari una delle ferite più vistose che emergono dal viaggio nei quartieri di Milano, l'eccesso di concentrazione abitativa, la trama monotona degli insediamenti senza un negozio, un'attività artigianale, il tanfo delle scale dove alloggiano piccioni, e quello delle cantine dove ballano i topi. È apprezzabile lo sforzo dell'Aler, ma è legittimo domandarsi se è ancora un tabù quello di abbattere alcuni di questi caseggiati fatiscenti per realizzarne altri, per creare finalmente quel mix abitativo capace di restituire a tanti cittadini la dignità di vivere e abitare nel loro quartiere in un giusto equilibrio tra profili sociali diversi. A Stadera, Ponte Lambro o nel fortino dei disperati di Baggio, si deve continuare a fingere che un restauro basta a superare quelle paure che bisogna prendere sul serio?

Giangiacomo Schiavi

04 luglio 2008
In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 30/06/2008 - 10:40

Dal sito Web del Comune di Milano:

Fitto programma di interventi

Un'estate di manutenzioni e lavori

L'assessore Simini: "In programma molti cantieri per rispetto della città ma con modalità che rispettino i cittadini". Presto on-line la mappa interattiva

"Faremo tanti lavori perché abbiamo rispetto per la città e li faremo d’estate perché abbiamo rispetto per i cittadini”. Lo annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Bruno Simini.

“È indispensabile chiudere le buche, rifare le strade, cambiare i binari, aggiustare i condotti fognari e per fare tutto questo abbiamo stanziato investimenti senza precedenti”, spiega l’assessore Simini. “Ma ritengo indispensabile anche organizzare il lavoro tenendo conto delle esigenze dei milanesi, concentrando l’80 per cento dei nostri interventi quando la città si svuota e prevedendo risorse aggiuntive, ovvero anche turni prolungati e lavori notturni, naturalmente solo laddove queste modalità non condizionino il sonno di chi resta in città”.

“Per la prima volta abbiamo anche predisposto una mappa interattiva dei cantieri, che verrà messa in evidenza sul portale del Comune di Milano nei prossimi giorni  – prosegue l’assessore -  per consentire ai cittadini, ai turisti e ai city user di  consultare, quando lo riterranno opportuno, il programma dei nostri lavori. Con un semplice clic sarà possibile visualizzare i luoghi interessati da interventi – conclude l’assessore - scoprendo anche tipologia e tempi di esecuzione dell’opera”.

(29/06/2008)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Andrea Giacomelli il Gio, 26/06/2008 - 08:17

Segnalo l'evento, a seguito di un messaggio inviato in aprile su questo stesso forum che annunciava l'apertura della campagna di mappatura collaborativa M(')appare Milano.

 ==============================================================================

mercoledì 2 luglio , dalle 16.30 alle 18.30

Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società, via Ampère 2, Milano,  aula IIIA

Interventi:

  • Il silenzio della mappa. Ridisegnare identità urbane condivise - Daniele Villa - DiAP,  Politecnico di Milano
  • Perché siamo qui ? (Andrea Giacomelli - Associazione Italiana per l'informazione geografica libera - GFOSS.it) (leggi gifòssss.it)
  • La cartografia vista dal basso (Edoardo Marascalchi - OpenStreetMap Foundation)
interverrà inoltre: Rossella Salerno, DiAP Politecnico di Milano

 

Per ulteriori informazioni sul progetto: http://www.mapparemilano.com

================================================================================

 La campagna di mappatura svolta in città, da metà marzo ai primi di giugno, si è rivelata un vero laboratorio di integrazione tra tecnici informatici, divulgatori scientifici, media locali e cittadini (anche diversamente abili, o con un rapporto non convenzionale con gli spazi urbani).

Ci farà piacere darvi più dettagli in occasione dell'incontro.

================================================================================

Copia PDF dei volantini dell'evento (da riprodurre in numero limitato e per distribuzione a eventuali soggetti interessati è scaricabile dall'indirizzo http://www.pibinko.org/out/mappato_milano_vola5.zip 

================================================================================

 

Andrea Giacomelli

vicepresidente e responsabile comunicazione GFOSS.it

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Virginio Colmegna il Mer, 11/06/2008 - 15:36

Il 19 giugno, presso il Pime di Milano (Via Mosè Bianchi dalle ore 10), oltre 90 associazioni del privato sociale si incontreranno per tracciare una piattaforma condivisa di proposte da formulare al mondo della politica in materia di welfare. L'incontro ha un carattere costituente (non a caso il titolo del convegno è Cantiere per un nuovo Welfare, Senza inclusione non c'è sicurezza) ed è aperto a tutta la cittadinanza.
Il Terzo settore rivendica con questo appuntamento due esigenze di fondo: a) una soggettività politica non residuale, che esca dalle logiche assistenzialistiche del passato b) l'esigenza di una nuova, grande stagione formativa, che crei una classe dirigente di questo settore all'altezza delle sfide che lo attendono.
A dare il la a questa doppia esigenza una lettera aperta stilata da Don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della Carità di Milano e da Lucio Babolin presidente del Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità d'accoglienza) che è possibile trovare all'indirizzo web www.cantierewelfare.org e di cui alleghiamo un passo «È in scena un modo di pensare e fare politica che non ci appartiene e non corrisponde all'idea di bene comune che guida il nostro operare... Non possiamo far sì che i principi della giustizia sociale, della legalità, della lotta alle povertà, della pace, della tutela dei beni ambientali non diventino prioritari, e promotori di scelte politiche e orientamenti concreti... Per questo vogliamo avviare una discussione ed esprimere autonomamente la nostra soggettività politica». Sul sito www.cantierewelfare.org è reperibile anche il programma completo dei lavori del 19 giugno con i singoli relatori e i contatti della segreteria organizzativa.

Don Virginio Colmegna
fondatore della Casa della Carità di Milano

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Massimo Todisco il Sab, 07/06/2008 - 08:32

CLANDESTINI? UN APPELLO DELL’OSSERVATORIO DI MILANO AI NOSTRI PARLAMENTARI: SEPARIAMO LA FARINA
DALLA CRUSCA

Secondo uno studio dell’ Osservatorio di Milano il mondo di quella che viene definita clandestinità, che a livello nazionale conta 650'000 persone straniere, è una grande nebulosa di cui vanno definiti i contorni per non rischiare di assumere provvedimenti legislativi lesivi dei diritti umani e dannosi per l’economia del Paese.
I lavoratori stranieri non muniti di permesso di soggiorno, in particolare per l’Africa Marocchini Egiziani e Senegalesi, per l’estremo Orienti Cinesi ed i Coreani, per l’America Latina Peruviani i Cileni e gli Equadoregni, per l’Europa gli Ucraini e gli Albanesi per il 60 % svolgono un’attività produttiva senza regolare contratto di lavoro.
I settori dove maggiormente vengono impiegati sono l’ambito domestico, compresa l’attività di badante,  le imprese edili, la ristorazione e le imprese di pulizie.

Giova precisare, ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio Massimo Todisco, che dei 360'000 impiegati  in nero e senza il permesso di soggiorno circa il 35% avrebbe potuto sanare la propria situazione di permanenza sul territorio, se il datore di lavoro avesse voluto provvedere in tal senso all’atto delle sanatorie.

Chiediamo una profonda disamina della situazione da parte del Parlamento al fine, dichiara Todisco, di operare una separazione tra “la farina e la crusca” espellendo e perseguendo chi esercita attività illegali, dando un tempo limitato a chi vivacchia per regolarizzarsi trovando un impiego documentabile, e sanando le situazioni laddove i datori di lavoro si dichiarassero in tal senso disponibili.“Solo così, ha concluso Todisco, si possono salvaguardare i diritti civili e non danneggiare l’economia di un paese che vuole definirsi democratico”.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 06/06/2008 - 15:44

Da ViviMilano - caso del giorno
http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/06_Giugno/06/caso.shtml

Il caso del giorno

Un assessorato fantasma per i centri giovanili

I centri, da quest'anno non più convenzionati con il Comune, rischiano di essere svuotati di qualsiasi funzione educativa
   
Caro Schiavi, quando il camper del «Corriere» si è fermato in Giambellino abbiamo parlato del taglio dei finanziamenti del Comune ai Centri di aggregazione giovanile. Mi ha detto: «Vorrei fare un approfondimento». Eccoci. I centri, da quest'anno non più convenzionati con il Comune, rischiano di essere svuotati di qualsiasi funzione educativa. Mentre si parla di bullismo, di prevenzione della devianza, si colpiscono proprio i servizi che operano in questa direzione. Per chiedere più investimenti da parte del Comune oggi, alle 11, nel Barrio's Cafè di via Barona, presenteremo una raccolta di firme. Ma colpisce il fatto che tutto questo avvenga nel più totale silenzio.

Roberto Testa

Caro Testa,
c'è un assessorato fantasma nell'attuale giunta: è quello al Decentramento, dal quale dipendono i Centri di aggregazione giovanile. Anche l'assessore è un po' fantasma: della senatrice Colli infatti, in questi 24 mesi si è parlato poco o niente (non ricordiamo bene che cosa ha fatto, ma siamo pronti a ricrederci). Da fare ci sarebbe molto in questo settore: mettere ordine al guazzabuglio dei consigli di zona e alle loro funzioni, per esempio.

C'è una disposizione (che noi non conosciamo) che impedisce a chi di dovere di operare? Lei scrive di aver avuto, in questi due anni, un solo incontro con l'assessore e il direttore del settore: ma la riduzione dei fondi l'hanno decisa loro o Palazzo Marino?

La verità è che i centri
accreditati sono passati da 13 a 19 e con lo stanziamento invariato (un milione di euro) la coperta è diventata corta. La riduzione dei contributi compromette la qualità del servizio, non c'è dubbio. Però se i centri aumentano vuol dire che sono utili. O si è voluto cambiare la politica dei centri di aggregazione? La risposta è che finisce il convenzionamento, da oggi si riceve un contributo.

In questo modo il Comune dice: arrangiatevi. Alla sua amara conclusione («In questa città manca una qualsiasi linea, progettualità, orizzonte di senso... riguardo alle politiche giovanili») aggiungo che servirebbe uno strumento per verificare se i tutti i 19 Centri siano effettivamente in grado di svolgere le funzioni educative richieste. Siamo tornati ai contributi a pioggia, mi pare.

Giangiacomo Schiavi
06 giugno 2008

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Alessandro Barbetta il Ven, 06/06/2008 - 13:43

SERVIZI PUBBLICI PER LA PERSONA E PER LA CITTA’: COME SI TUTELA L’UTENTE
Convegno

PALAZZO MARINO – Sala Alessi
5 giugno 2008  

L’attualità mediatica ripropone in primo piano le molte voci che si levano dal Paese per denunciare le irrisolte criticità del sistema pubblico italiano.
Molte sono le tessere di questo scomposto mosaico. Sono questioni che si possono catalogare su piani diversi. Mi limito solo a qualche esempio.
Sul piano istituzionale il tema è: come produrre la miglior sintesi tra decisionalità e rappresentanza. Dal punto di vista del mondo imprenditoriale il tema è: come alleggerire l’onere burocratico per le imprese. Sul piano amministrativo il tema è: come rigenerare l’amministrazione pubblica per far sì che la centralità del cittadino sia effettiva.
Tutte questioni che hanno segnato ormai da decenni il dibattito scientifico, politico e dei soggetti vivi del sistema sociale.
Per quanto riguarda la rigenerazione della pubblica amministrazione (questo è l’aspetto che fa da sfondo al tema del nostro convegno) il momento dal quale presero le mosse tutti i successivi tentativi fu il Rapporto Giannini del 1979.
Siamo a 30 anni dopo.
Le molte tappe di questo cammino, a volte incerto e a volte non lineare, hanno visto l’intrecciarsi di azioni sul piano legislativo e sul piano dei contratti del personale pubblico, le due leve utilizzate dai protagonisti delle decisioni; sostanzialmente però da questo connubio non sono emersi risultati apprezzabili, incisivi o, almeno, soddisfacenti.
C’è da domandarsi allora se la dialettica e gli equilibri che ne sono derivati tra soggetti politici e rappresentanze delle parti sociali – organizzazioni sindacali dei lavoratori e rappresentanze del mondo imprenditoriale – hanno messo in campo energie adeguate e convergenti verso una rigenerazione della pubblica amministrazione.
Se da questo paradigma di rapporti non sono scaturite riforme rispondenti alle attese, è ipotizzabile l’esistenza di nuove e fresche energie che possono essere chiamate a fornire un contributo in questa sfida, così da catalizzare nuovi equilibri, dai quali far derivare qualche probabilità in più in ordine agli attesi cambiamenti?
Preso atto della quasi sterilità delle norme e degli accordi sindacali rispetto agli obiettivi di interesse generale, essendo le une tendenzialmente di marcata valenza vincolistica, ed essendo gli altri caratterizzati da un vistoso scollamento tra proclamazioni generali ed effettiva incisività sull’operatività quotidiana degli uffici pubblici, l’opzione che sta nei presupposti di questo convegno è che va data priorità, in termini di attenzione e di risorse dedicate, ai meccanismi gestionali e ai loro protagonisti. E tra i protagonisti, per noi, al primo posto non ci sono gli appartenenti agli apparati – dal dirigente di più alto grado all’usciere – ma il cittadino.
Per chi fa difesa civica ciò è particolarmente evidente. La difesa civica è innanzitutto una qualificata antenna di ascolto, favorisce il dialogo su fatti concreti, analizza e valuta problemi reali, è alleata di chiunque sta dalla parte della trasparenza, dell’imparzialità, dell’efficienza e della correttezza. La sua arte è un mix di omeopatia e di microchirurgia. La difesa civica promuove un risanamento dell’apparato pubblico, necessariamente ed inevitabilmente, dal basso: cioè dalla dinamica diretta tra persona e ufficio pubblico.
È per questo che ci appare troppo poco, anche solo sul piano della metafora, pensare che il traguardo per la Repubblica possa essere l’Azienda Italia, l’Italia come Azienda. E che i cittadini possano davvero trovare giovamento dall’essere qualificati come clienti, ovvero come azionisti.
La difesa civica, nella perdurante gracilità sul piano dell’ordinamento generale, ha comunque maturato una significativa esperienza, specie in alcune parti del Paese, in ordine al disagio dei cittadini e di ogni altro interlocutore delle pubbliche amministrazioni.
La difesa civica, sentinella competente e dialogica di questo disagio, dispiegando i propri interventi, acquisisce ogni giorno sempre maggiore consapevolezza del proprio ruolo di facilitatore dei percorsi burocratici di chi alla burocrazia è estraneo. Ma è un’esperienza che accresce anche la consapevolezza di contribuire, con le sue proposte agli organi dell’amministrazione, all’accendersi di interventi che vadano ad incidere sulle cause delle insoddisfazioni del cittadino.
Il convegno chiama ad una riflessione specifica derivante essenzialmente da un dato di fatto: il ridursi progressivo dell’ambito di gestione diretta per mano pubblica di una variegata tipologia di servizi e alla corrispondente espansione della sfera di gestione esternalizzata.
La difesa civica avverte che a questa tendenza rischia di accompagnarsi, per derivata, una più indebolita possibilità effettiva da parte del cittadino di utilizzare il canale “difesa civica” a tutela dei propri diritti e interessi.
Ma, più ampiamente, proponendo questo convegno abbiamo inteso portare la nostra attenzione e riflessione sull’ipotesi che, anche attraverso la difesa civica, il cittadino (utente? cliente? fruitore?) sia personalmente, sia attraverso le proprie rappresentanze associative possa costituire quella nuova energia, che ricordavo all’inizio, utile a far scaturire nuovi e più positivi equilibri, con effetti di maggiore qualità, nella capillare rete dei servizi già pubblici per gestione, ancora pubblici per finalità, al di là delle forme gestionali assunte.
L’obiettivo è che ne possano derivare non solo utili effetti sulle singole persone, ma che ne possa anche scaturire un’immissione di nuova linfa, efficace per contribuire a migliorare la salute del malato Italia.

Alessandro Barbetta
Difensore Civico per la città di Milano

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 17/05/2008 - 12:40

Dal sito Web del Comune di Milano:

Semplicazione

Certificati@web: basta code, prenotali

Con il nuovo servizio si risparmiano tempo e soldi. Entro 5 giorni saranno spediti a casa. Si possono richiedere anche telefonando 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana all’Infoline 02.02.02
 
Un clic e cambi residenza. Un clic e paghi i certificati e si possono ricevere direttamente a casa. Con il nuovo servizio certificati@web basta un clic, insomma, per risparmiare tempo e carta e soldi e semplificarsi la vita evitare il vecchio problema delle code di attesa. 
"Da oggi sul portale del Comune di Milano è possibile richiedere i certificati anagrafici che entro 5 giorni saranno spediti a casa. È possibile fare la richiesta anche telefonando 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana all’Infoline 02.02.02" ha detto l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri.
“Sul sito – ha aggiunto l’assessore  Pillitteri – si trovano, inoltre,  indicazioni utili per l’uso dell’autocertificazione che è obbligatoriamente accettata dagli Enti pubblici”.

Il costo del servizio per ogni certificato è di 26 centesimi su carta libera (indicare la causa di esenzione prevista dalla legge), di 15,14 euro per un certificato su carta da bollo e 1,40 euro per le spese di spedizione per ciascun certificato.
Si può pagare solo con carta di credito e, laddove si utilizzi lo 020202, i dati della stessa (scadenza, nome titolare e numero) potranno essere forniti direttamente all’operatore.
Per informazioni ed eventuali segnalazioni di mancato ricevimento il riferimento è sempre lo 02.02.02.

(15/05/2008)

In risposta al messaggio di inserito il
...
26 27 28 29 30 31 32 33 34
...
RSS feed