Palazzo Isimbardi: decideremo in 15 giorni un eventuale provvedimento
Comune e Provincia, duello sul mattone
Il gruppo Ligresti ha chiesto il via libera ai cantieri. Ora Palazzo Marino rischia il commissariamento
MILANO - Sono tre società direttamente o indirettamente riconducibili al gruppo Ligresti quelle che hanno depositato ieri in Provincia, come anticipato dal Corriere della Sera, altrettante richieste di commissariamento ad acta del Comune di Milano per questioni urbanistiche aperte da vent’anni. Si tratta infatti di Altair e Imco, società controllate da Sinergia, holding di partecipazioni della famiglia Ligresti e di Zero sgr, società che gestisce un fondo immobiliare in cui il gruppo ha investito insieme ad altri sottoscrittori del fondo stesso. I progetti per i quali viene chiesto il commissariamento riguardano la zona di Trenno-Osma-Sant’Elia-Natta; via Maconago; un’area di Bruzzano. Gli uffici comunali dell’Urbanistica, che non hanno ancora ricevuto comunicazioni ufficiali da parte della Provincia, stanno cercando di capire di che cosa si tratti.
Da quanto ricostruito fin qui, risulta che per via Natta c’erano state molte contestazioni anche dagli abitanti del circondario, visto che si tratterebbe di realizzare palazzi molto alti in una zona di palazzine basse vicine al QT8. Più complessa la situazione di via Maconago anche perché siamo nel Parco Sud e nei pressi del Cerba: fra l’altro c’è una diatriba aperta sulla necessità o meno di avere anche un’approvazione del Piano di cintura. Infine, per quanto riguarda Bruzzano, si tratta di un progetto che farebbe parte, insieme ad altri per terreni più a sud, del Piano casa firmato a metà degli anni ’80 e finito al centro dell’inchiesta sulle cosiddette 'Aree d’oro'. Fin qui, il tema del contendere. La questione ora avrà una fase puramente amministrativa, come precisano in Provincia: il settore Pianificazione di Palazzo Isimbardi entro 15 giorni deve mandare una comunicazione ufficiale agli uffici omologhi di via Pirelli. Il Comune, a sua volta, avrà 30 giorni di tempo per rispondere chiudendo i procedimenti contestati.
Nel frattempo, però sarà la politica a cercare una soluzione alternativa, anche per evitare ad una giunta di centrodestra di dover commissariare un’altra giunta di centrodestra e al presidente Guido Podestà di mettersi, all’inizio del suo mandato, di traverso alla collega Letizia Moratti. E qualora si trovasse una via alternativa, gradita anche all’operatore privato, cadrebbe di fatto la richiesta di commissariamento. Nel frattempo, l’opposizione sollecita chiarimenti. In Provincia, il tema è stato posto dal consigliere Enrico Marcora (Udc) che ha chiesto chiarimenti anche all’assessore all’Urbanistica Fabio Altitonante.
In Comune, il consigliere Basilio Rizzo (Lista Fo) si chiede se questo sia «un modo perché dall’esterno, tramite commissariamento, si possa ottenere ciò che dall’istituzione competente, in cui è possibile un controllo democratico dei consiglieri, non è possibile avere». Ne approfitta, Rizzo, per chiedere al sindaco «se è possibile verificare il rispetto di tutte le convenzioni tra società riconducibili a Ligresti e il Comune». Il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino, chiede un dibattito in consiglio comunale e in commissione Urbanistica perché «l’interesse della città va difeso da qualsiasi tentativo poco trasparente di tutela degli interessi di chicchessia». Enrico Fedrighini (Prc) dà atto all’assessore che «sta gestendo bene una partita delicata e gli chiediamo insieme a tutti i milanesi di resistere. Non faccia retromarcia».
Elisabetta Soglio
16 settembre 2009
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Il retroscena: la giunta Moratti si blinda sulla linea verde
Dal sito Web del del Comune di Milano:
Operazione trasparenza
Dirigenti: online retribuzioni e curricula
Milano, 15 settembre 2009
- L’articolo 21 comma 1 della legge 18 giugno 2009 n. 69, in attuazione dei principi di trasparenza e di buona amministrazione, obbliga gli enti a pubblicare sui propri siti istituzionali i curriculum vitae, i dati relativi alla retribuzione annua lorda, gli indirizzi istituzionali di posta elettronica e i numeri di telefono dei dirigenti, nonché i tassi di assenza e maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.Il Comune di Milano, nel rispetto delle direttive ministeriali, ha individuato nell’home-page del sito istituzionale il link denominato “operazione trasparenza” da cui è possibile visualizzare tutte le informazioni relative ai dirigenti presenti al 14.09.2009.
Nella giornata di ieri, lunedì 14 settembre, per problemi tecnici del server, si è verificato un disservizio che ha provocato una temporanea interruzione della pubblicazione dei dati, risolto nella mattinata di oggi, martedì 15 settembre.
Dall’elenco predisposto in ordine alfabetico, è possibile conoscere l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e, cliccando sull’apposito link, la retribuzione annua lorda riferita all’anno 2008 ed il curriculum vitae. Conseguentemente, per i dirigenti assunti nell’anno 2009, non avendo percepito emolumenti nell’anno 2008, è indicato l’importo previsto contrattualmente, la cui parte variabile sarà corrisposta in misura proporzionale all’effettivo grado di raggiungimento degli obiettivi.
Si precisa che in relazione alla retribuzione dei dirigenti a tempo indeterminato, sono indicati, nella colonna altro, gli eventuali ulteriori emolumenti che gli stessi hanno percepito (ad es. arretrati CCNL 2002-2005, incentivi L. 109/94 e s.m.i. (legge Merloni), compensi forensi, diritti di segreteria L. 312/80).
Ai fini del calcolo delle percentuali di assenza e presenza del personale è stato utilizzato il sistema EUROSTAT e sono stati considerati tutti i dipendenti a tempo indeterminato e determinato, compreso il personale dirigente, che hanno prestato servizio nel mese giugno 2009.
Per ogni singolo dipendente sono stati calcolati i giorni lavorativi teorici del mese di riferimento (21 giorni per il mese di giugno 2009), con l’esclusione dei sabati, delle domeniche e delle eventuali festività infrasettimanali. Mentre per il calcolo della percentuale di assenza sono stati calcolati i giorni di mancata presenza (ad esempio, ferie, malattia, permessi, aspettativa, congedo obbligatorio, maternità e allattamento ecc.) verificatasi a qualsiasi titolo, con l’esclusione dei sabati, delle domeniche e delle eventuali festività infrasettimanali.
Nella tabella riportata sul sito sono indicati i tassi di assenza e presenza sia comprensivi delle ferie sia escluse le stesse.
A fine luglio scorso il Comune ha finalmente pubblicato sul proprio sito-web [vedi link sotto] i primi documenti ufficiali di quello che, a seguito della sua approvazione da parte del Consiglio Comunale, diventerà il nuovo piano urbanistico complessivo della città di Milano.
Tale nuovo piano (denominato “Piano di Governo del Territorio” o “PGT”) andrà a sostituire l’attuale “Piano Regolatore Generale”, che è stato redatto nel 1953 e poi aggiornato nel 1980. Il Piano di Governo del Territorio è, quindi, un atto fondamentale, perché individuerà, tra gli altri, i parchi, le metropolitane e le altre modalità di trasporto, le strade, le aree edificabili della città dei prossimi decenni.
La documentazione citata che è presente sul sito del Comune è molto voluminosa, circa 1.500 pagine e tavole aggregate attorno a tre documenti principali:
1. il DOCUMENTO DI PIANO (denominato “Relazione Generale e Norme Tecniche di Attuazione”, accompagnato dai 22 documenti elencati di seguito ad esso);
2. il RAPPORTO AMBIENTALE;
3. la SINTESI NON TECNICA.
Come posso leggere questi documenti senza perdermi (troppo…)?
Se si è interessati a farsi un’idea generale della proposta di PGT è utile iniziare dal Documento di Piano, e innanzitutto dalla visione del suo Allegato 4, la “Tavola Progetto Strategico”.
Se, poi, si intende osservare le maggiori modificazioni urbanistiche che sono proposte (definite “ambiti di trasformazione”), è opportuno leggere il relativo Allegato 3 (denominato “Schede di indirizzo….”).
Se, invece, si vuole avere una visione più amplia del lavoro di PGT è necessario affrontare le quasi 300 pagine della “Relazione Generale …”, con tutti gli allegati.
Come posso avere informazioni sulla compatibilità ambientale della proposta di nuovo PGT?
La legge prevede che la compatibilità ambientale del Piano di Governo del Territorio debba essere valutata prima ancora che esso sia votato dal Consiglio Comunale.
Il RAPPORTO AMBIENTALE è quindi tenuto a dimostrare la compatibilità ambientale del DOCUMENTO DI PIANO sotto tutti i profili (aria, acqua, suolo, etc. …) ed i suoi allegati contengono degli approfondimenti relativi, tra gli altri, al settore dei trasporti e ai singoli “ambiti di trasformazione” (vd. il documento “Caratterizzazione degli AT ed effetti attesi – schede”).
La SINTESI NON TECNICA costituisce un riassunto del RAPPORTO AMBIENTALE, al quale comunque conviene fare riferimento per avere delle informazioni più complete.
Come posso contribuire al nuovo PGT?
Sul sito del Comune sono indicate specifiche modalità e un termine fino al prossimo 15 ottobre affinché chiunque abbia interesse possa presentare “suggerimenti” ed “osservazioni”.
Se, dopo aver considerato la proposta di PGT, un cittadino (o qualsiasi altro soggetto interessato: impresa, associazione o gruppo…) ritiene utile fornire delle informazioni agli uffici comunali, affinché tale proposta sia integrata o modificata, la strada da seguire è quindi quella delle osservazioni, entro il termine appena indicato. In tale sede sarà anche possibile evidenziare eventuali carenze istruttorie o contraddizioni nell’azione amministrativa.
Osservazioni ben argomentate e motivate, benché non possano ovviamente vincolare il Comune, non di rado lo inducono a rivedere e migliorare la bozza di Piano, introducendo anche sensibili modificazioni grazie ai "suggerimenti" dei cittadini e/o degli altri soggetti pubblici e privati.
avv. Sergio D’Arienzo avv. Enrico Murtula
Riferimenti normativi utili:
· Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, in particolare gli articoli 4 e 8 (scaricabile da www.bosettiegatti.com).
· Delibera Giunta Regionale 27 dicembre 2007 n. 8/6420, allegato 1.a (scaricabile da www.infopoint.it/burlnew)
Link al sito del Comune dove sono pubblicati i materiali del PGT:
https://www.comune.milano.it/.../PGT_Documento%20di%20Piano&...
Il capogruppo: «Le abbiamo scritto più volte affinché partecipasse a incontri politici»
La Moratti: «No a festa Pd, sono a dieta»
Majorino: «Ordini di Berlusconi»
Il sindaco non parteciperà alla kermesse al Palasharp: «Mi hanno invitato a cena, non a un dibattito»
MILANO - «Sono sempre andata alla Festa del Pd per confrontarmi sui temi politici, ma quest'anno mi hanno invitata a una cena. Sono a dieta e preferisco mangiare con la mia famiglia»: questa la risposta con cui, dopo aver procrastinato per alcuni giorni, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha declinato l'invito del Pd milanese a partecipare alla Festa democratica in corso al Palasharp. «Il sindaco Moratti non vuole partecipare alla festa. Lo dica senza cercare scuse», è la secca replica del capogruppo del Pd in consiglio comunale Pierfrancesco Majorino.
«BLOCCATA DAL PREMIER» - Majorino smentisce di aver invitato il sindaco a cena anziché a un dibattito politico: «Come il sindaco sa bene, le cose stanno diversamente. Verbalmente e in forma scritta più volte in queste settimane abbiamo con garbo, cortesia e decisione, richiesto la presenza del sindaco a partecipare a uno degli incontri politici in programma, disponibilissimi a concordare taglio e contenuti». Majorino ha citato tra l'altro una lettera inviata il 25 agosto al sindaco in cui la invitava «a intervenire a uno degli incontri sulla città di Milano previsti alla Festa Democratica» chiedendole poi «le date e gli orari che le permetterebbero di partecipare». «La verità - conclude Majorino - dunque, è banalmente un'altra: il sindaco non ha ottenuto l'autorizzazione dal presidente Berlusconi a partecipare o non ha desiderato svolgere la funzione di primo cittadino di tutti. Ne prendiamo atto e auguriamo al Sindaco buon divertimento alla Festa Padana».
04 settembre 2009
Il Comune: titolari di sezione solo educatrici a tempo pieno
Asili nido, record di esclusioni:
sono mille i bambini in lista d'attesa
Il 3 settembre si riparte, ma le 170 strutture del Comune sono piene. Alle materne l'offerta supera la domanda
MILANO - Sono ancora 1.000 i bimbi in attesa di un posto in uno dei 170 asili nido del Comune di Milano. Più tranquilla la situazione nelle scuole materne, dove l'offerta quest'anno supera la domanda, negli istituti cittadini comunali, statali e paritari. La panoramica sul sistema dei servizi all'infanzia a Milano, è stata scattata dall'assessore di Palazzo Marino alle Politiche Sociali Mariolina Moioli che, alla vigilia della ripresa delle attività (il 3 settembre per i nidi e il 7 per le materne) ha assicurato l'impegno ad accogliere tutti gli allievi in lista di attesa entro la fine del 2009. «Del resto - ha osservato la stessa Moioli - il numero dei bambini senza un posto assegnato al nido si è già dimezzato da quando sono state pubblicate le graduatorie e in tre anni i posti sono aumentati di oltre 1.700 unità».
LISTE DA RECORD. Le liste d'attesa l'anno scorso si erano aperte per 727 bambini «ma quest'anno abbiamo avuto 1.200 richieste in più», dicono dall'assessorato della Famiglia, Scuola e Politiche sociali del Comune di Milano. Come gli altri anni, i primi giorni di settembre serviranno per contare i piccoli che si presenteranno effettivamente all'appello e quindi per riempire i posti rimasti vacanti. Ai genitori dei bambini in coda alle graduatorie verranno proposte strutture alternative, diverse da quelle «di prima scelta», anche in zone della città diverse da quella di residenza. I genitori che non accetteranno la struttura proposta potranno rivolgersi agli asili privati. «Entro dicembre - ribadiscono dal Comune, si troverà una sistemazione per tutti i bambini».
TREMILA INSEGNANTI. Per accogliere i circa 32 mila iscritti ai nidi e alle materne (il 23,5% dei quali stranieri: 7.354, contro il 21% dello scorso anno), il Comune spenderà quest'anno circa 160 milioni di euro, di cui oltre un centinaio per i circa 3.000 insegnanti assunti. Nei giorni scorsi sono stati firmati 153 contratti a tempo determinato per nuovi educatori e Palazzo Marino ha già messo in conto di assoldare circa 300 istitutrici in più per far fronte a sostituzioni maternità e supplenze prolungate. La vera novità di quest'anno è rappresentata dalla decisione di affidare la titolarità di sezione solo a educatrici a tempo pieno, cosa che ha comportato lo spostamento - accompagnato da alcune polemiche - di circa 60 maestre a part-time. «Abbiamo voluto ottimizzare le risorse - ha spiegato Mariolina Moioli - per migliorare la qualità dell'offerta formativa e garantire la continuità didattica». Complessivamente i circa 3.000 educatori garantiranno un rapporto di un insegnante ogni sei bambini nei nidi (con un insegnante in più a disposizione di ogni struttura) e almeno due educatori per ogni sezione delle materne con una maestra jolly ogni tre classi.
ACCOLTI 17 IRREGOLARI. Nelle scuole materne del Comune entreranno anche 17 bambini figli di genitori senza regolare permesso di soggiorno. I dirigenti del settore Politiche Sociali hanno infatti assicurato di aver già accettato 17 domande provenienti da famiglie irregolari e alcune decine di richieste sono al momento al vaglio degli uffici in attesa che si esaurisca la residuale lista di attesa. «Chiunque fa domanda avrà un posto - ha affermato l'assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Marino, Mariolina Moioli - la nostra parola d'ordine è accogliere. È vero, ora ci troviamo davanti alle nuove normative del decreto sicurezza. Studieremo i regolamenti, visto che i Comuni devono rispettare le leggi».
01 settembre 2009
In questo periodo, in occasione del Ramadan, si è ricominciato a parlare della questione Moschea a Milano.
Si è detto molto in merito, tra chi sosteneva che Milano non ha spazi liberi per una struttura di questo tipo perché non prevista dal piano di governo del territorio (peraltro non ancora adottato e quindi ancora modificabile), a chi invece riteneva giusto che le persone di fede musulmana dovessero avere un proprio luogo di culto, però non di “grandi dimensioni”… (chissà perché, forse perché la dimensione ampia, visibile da lontano, potrebbe far pensare a una sorta di colonizzazione?).
Altra posizione, in qualche modo abbastanza concorde alla realizzazione della moschea, sosteneva invece che non sono stati presentati progetti effettivi (ossia finanziati da fonte privata, da qualche “sultano”) da parte delle comunità musulmane, per cui niente domanda concreta, niente offerta concreta…
Nel rispetto di ogni posizione, come associazione crediamo che tutte le fedi debbano avere un proprio luogo di culto, soprattutto in una grande città come Milano, perché come ritiene oggi il cardinale Tettamanzi “il tempo nel quale viviamo richiede solide basi di dialogo e confronto tra culture diverse che entrano in contatto l’una con l’altra”.
Per entrare in contatto tra loro le persone devono coesistere in un clima di pace e di serenità, poter svolgere senza limitazioni le funzioni a loro vitali: lavorare, alimentarsi, pregare, ecc… in un clima di accoglienza e di apertura.
Inoltre si ritiene per certo che il fondamentalismo si diffonda meglio tra le generazioni proprio in quegli spazi marginali in cui gli immigrati di fede musulmana vengono rilegati, a pregare e a coltivare separatamente dagli altri gruppi la propria cultura di appartenenza.
Dare spazio pubblico e voce a chi non ce l’ha produrrebbe un effetto emersivo positivo, molto distante dagli scenari di invasione che ci vengono prospettati.
Angela Giannella
Associazione PERTERRA - persone, territorio, ambiente
http://perterra.wordpress.com
Studio della Camera di Commercio: l’80% degli intervistati promuove la città
«In» e «out»: bene il lavoro, male lo smog
Un cittadino su cinque insoddisfatto: nel mirino carovita, trasporti e sicurezza. Piace la dimensione internazionale
MILANO - La signora è sempre generosa: nonostante la crisi, quando si parla di lavoro, Milano offre le migliori opportunità. Ma poi ti mette alla prova. Con il traffico, l’aria che certi giorni sembra di respirare polvere, il miraggio del verde. E’ questa la Milano vista dai milanesi secondo uno studio della Camera di commercio cittadina. Mille interviste telefoniche su un campione rappresentativo di cittadini realizzate da Digicamere, azienda speciale della stessa Camera di Commercio. Risultato: un milanese su cinque boccia la sua città. Trasporti, sicurezza, inquinamento e potere d’acquisto i quattro nervi scoperti. Quando si tratta di proporre ricette, poi, i cittadini preferiscono le aree a traffico limitato all’Ecopass. Chi vede il bicchiere mezzo pieno apprezza soprattutto il fatto che Milano sia una città internazionale e che continui a offrire lavoro. Nulla di nuovo: la stessa indagine è stata svolta anche tre anni fa - nel 2006 - e pure allora questi erano i principali atout di Milano. Piuttosto è interessante notare che, rispetto ad allora, i milanesi soddisfatti dell’indirizzo scritto sul loro biglietto da visita sono aumentati. Passando dal 77 all’80%. «Certo, come ogni città europea Milano presenta alcune criticità. Problemi vecchi e nuovi aspettano una soluzione - tira le somme il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli -. Nel complesso, però, la maggioranza dei milanesi riconosce che è migliorata la qualità della loro vita».
I tre punti deboli
Ma quali sono le pecche di Milano? I mille rispondono in modo chiaro: per il 25% il problema numero uno è l’inquinamento, un altro 22% contesta la qualità di servizi pubblici e trasporti, un 26% vorrebbe vivere in una città più sicura. Riassumendo, i nei che storpiano il profilo di Milano sono principalmente tre: sicurezza, inquinamento, trasporti. Sia chiaro, qualche passo avanti è stato fatto. Nel 2006 l’inquinamento preoccupava 39 milanesi su cento contro il 25% di oggi. In compenso chi abita in città sente sempre più la mancanza di spazi verdi adeguati: il 52,6% di oggi ora contro il 25 di tre anni fa. Inoltre il tema «sicurezza» - ieri critico per il 10% - oggi tiene in ansia un milanese su quattro.
La crisi morde i redditi
Poi c’è il problema dei prezzi. Leggi: potere d’acquisto. Perché, mentre l’inflazione in città è ferma da un pezzo, i redditi - sia da lavoro dipendente che autonomo - vengono erosi dalla crisi. E così far quadrare i conti diventa più difficile. Questo spiega un paradosso della ricerca. L’aumento, cioè, dei milanesi che trovano Milano troppo cara (dal 32% del 2006 al 58,3% del 2009) nonostante i prezzi in città siano fermi da tempo.
Ecopass? Meglio altro
Per finire, gli intervistati propongono le loro ricette per risolvere i problemi della città. Il 68% chiede mezzi pubblici più frequenti, puliti e puntuali. Il 53% vorrebbe più vigili di quartiere. Un altro 53% sogna più verde. E il traffico? I milanesi sono disposti a qualche sacrificio: il 12% chiede più blocchi del traffico, l’8% più zone a traffico limitato. Non entusiasma, invece, il principio dell’Ecopass per cui chi inquina paga: solo il 2% chiede di potenziare l’ingresso in città a pagamento. «Trasporti e sostenibilità ambientale per i milanesi sono ancora nervi scoperti», constata Carlo Sangalli. Il presidente della Camera di commercio allarga poi il discorso. «A Shangai un treno su monorotaia che viaggia a 400 km all'ora collega la città con l'aeroporto principale che dista 30 chilometri in soli sette minuti. Quello dei trasporti efficienti, e penso a Malpensa, sarà uno dei temi principali nei prossimi mesi. Per realizzare un Expo di successo nel 2015».
Rita Querzé
20 agosto 2009
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I NUMERI
Terzi: «Patto rispettato nel 98% dei casi»
-. Basta andare nelle zone periferiche per rendersi conto: per gli anziani di Baggio e Quarto Oggiaro la situazione è ben diversa rispetto a Porta Romana. Inoltre i numeri che Terzi ha dato sui negozi di Roma, Torino sono ben diversi da quelli che abbiamo noi e hanno fatto infuriare gli altri assessori al commercio».
«Denunceremo il Comune alla Corte dei conti per danni erariali e alla Procura per abuso di atti d'ufficio a seguito del milione di euro sborsato dall'amministrazione per convincere i commercianti a restare aperti nonostante la legge preveda un numero minimo per le aperture estive» annuncia Todisco.
12 agosto 2009 (ultima modifica: 14 agosto 2009)
Mi piace molto il fatto che a Milano sono presenti molti ristoranti rosticcerie e alimentari da mezzo mondo , però noto anche molte mancanze . In breve , vorrei che TUTTE le cucine della terra fossero presenti in città e in Lombardia , e noto l ' assenza per esempio di ristoranti ungheresi , cechi , rumeni , bulgari , russi , scandinavi , francesi , polacchi , baltici , della ex jugoslavia , tedeschi ( a parte qualche birreria ) , canadesi , sudafricani , austriaci , iracheni , albanesi , cambogiani , vietnamiti , olandesi , irlandesi , britannici , tibetani , senegalesi , nigeriani , keniani , boliviani , portoghesi , giordani , afgani , ecc ... e sopratutto di ristoranti lombardi e del nord Italia , come valtellinesi , trentini , friulani , valdaostani , ecc...
Oppure ce ne sono di tutti questi e non me sono ancora accorto ?
E poi anche i ristoranti vegani mi pare scarseggino . Mi pare di aver letto qualche pubblicità al proposito ma non ricordo di averne visto uno in città . Penso che mangiare prodotti che non abbiano comportato la sofferenza e l ' uccisione di altre creature viventi sia una cosa ottima e salutare ( senza cadere in quello che secondo me è un delirio montato ad arte per confondere le acque , cioè che anche gli alberi da frutto soffrono per la raccolta dei frutti , il grano per la trebbiatura , le verdure per la raccolta , ecc... certo che se un frutto viene strappato con sgarbo anzichè essere colto o raccolto appena caduto ... ) se non per il corpo almeno per lo spirito , cosa che dovrebbe essere più importante , però io stesso ho apprezzato in più occasioni cotolette polpette bistecche goulash salumi prosciutti carpacci ecc... , quindi mi auguro che si giunga al più presto alla pratica universale di usare gli animali per gli scopi umani solo dopo la loro morte NATURALE , cosa che penso sia assolutamente possibile ( anche nel caso dei pesci ) , salutare e doverosa . Pazienza se si dovrà rinunciare all ' agnello pasquale al vitello e ad altre " specialità " ottenute uccidendo giovani animali ! Non vorrei sbilanciarmi troppo , ma mi lancio ad immaginare che se fossimo capaci di rispettare tutte le altre forme di vita , migliorerebbero moltissimo anche le nostre condizioni di benessere , di felicità personale e di armonia e pace sociale e planetaria .
Importante anche sviluppare la filiera corta - i cosidetti km. "zero" - senza però ostinarsi a voler difendere l 'attuale sistema agricolo ed alimentare che mi pare necessiti di decisivi miglioramenti : non sono mai stato un appassionato del parco agricolo sud - salvo le abbazie le roggie ed alcune cascine - che preferirei nettamente che venga in parte riforestato e in parte edificato e popolato con intelligenza , secondo i migliori standard ecologici , con un disegno armonioso e con collegamenti sopratutto su ferro , piste ciclabili protette , ecc... Piuttosto mi piacerebbe che si facilitasse e si diffondesse la pratica degli orti urbani , sia in giardini privati per chi ne dispone , che su balconi e in terreni liberi di proprietà pubblica . Gli spazi sottratti all ' agricoltura potrebbero essere recuperati anche con i grattacieli agricoli , di cui vi sono esempi in www.verticalfarm.com , e in www.genitronsviluppo.com ( il primo in inglese , il secondo in italiano ) . Inoltre un bel rimboschimento permetterebbe anche di disporre di frutti di bosco , miele , castagne , funghi ( anche se i 35 e più gradi in estate in pianura padana mi fanno sorgere qualche dubbio .. tuttalpiù verrebbero dei boschi e dei relativi prodotti alimentari adatti al clima continentale padano con inverni freddi ed estati calde .. anche se un buon rimboschimento potrebbe favorire il calo delle temperature estive , se fosse fatto a livello globale ) . Penso che tutto ciò possa rientrare nel primo tema dell ' expo " nutrire il pianeta " , favorendo a Milano l ' attività imprenditoriale di molti immigrati non italiani che potrebbero dedicarsi alla ristorazione di qualità ( e non penso solo a cose elaborate "ricercate" e alla moda ) , così come anche di valtellinesi , alto atesini , insubri , bergamaschi , bresciani , veneti , molisani , abruzzesi , ecc... . Ma ricordiamoci anche del secondo tema - last but not least - " energia per la vita " ( solare , eolico , ecc... se ne parla un pò anche in www.genitronsviluppo.com ) .
Mi isono immaginata i militi severi e la ragazzina e mi immagino i commenti politici e vari del dopo
Io sono del parere che le sbronze bisogna averle conosciute per evitarle poi, visto come si sta male....
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eccetera