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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 16/09/2009 - 12:05

Da milano.corriere.it:

Palazzo Isimbardi: decideremo in 15 giorni un eventuale provvedimento

Comune e Provincia, duello sul mattone

Il gruppo Ligresti ha chiesto il via libera ai cantieri. Ora Palazzo Marino rischia il commissariamento

MILANO - Sono tre società direttamen­te o indirettamente riconduci­bili al gruppo Ligresti quelle che hanno depositato ieri in Provincia, come anticipato dal Corriere della Sera, altrettante richieste di commissariamen­to ad acta del Comune di Mila­no per questioni urbanistiche aperte da vent’anni. Si tratta infatti di Altair e Imco, società controllate da Si­nergia, holding di partecipa­zioni della famiglia Ligresti e di Zero sgr, società che gesti­sce un fondo immobiliare in cui il gruppo ha investito insie­me ad altri sottoscrittori del fondo stesso. I progetti per i quali viene chiesto il commissariamento riguardano la zona di Tren­no-Osma-San­t’Elia-Natta; via Ma­conago; un’area di Bruzzano. Gli uffici comunali dell’Urba­nistica, che non hanno ancora rice­vuto comunicazio­ni ufficiali da parte della Provincia, stanno cercando di capire di che cosa si tratti.

Da quanto ricostruito fin qui, risulta che per via Natta c’erano state mol­te contestazioni anche dagli abitanti del circondario, visto che si tratterebbe di realizzare palazzi molto alti in una zona di palazzine basse vicine al QT8. Più complessa la situazio­ne di via Maconago anche per­ché siamo nel Parco Sud e nei pressi del Cerba: fra l’altro c’è una diatriba aperta sulla neces­sità o meno di avere anche un’approvazione del Piano di cintura. Infine, per quanto ri­guarda Bruzzano, si tratta di un progetto che farebbe parte, insieme ad altri per terreni più a sud, del Piano casa firmato a metà degli anni ’80 e finito al centro dell’inchiesta sulle co­siddette 'Aree d’oro'. Fin qui, il tema del conten­dere. La questione ora avrà una fase puramente ammini­strativa, come precisano in Provincia: il settore Pianifica­zione di Palazzo Isimbardi en­tro 15 giorni deve mandare una comunicazione ufficiale agli uffici omologhi di via Pi­relli. Il Comune, a sua volta, avrà 30 giorni di tempo per ri­spondere chiudendo i procedi­menti contestati.

Nel frattempo, però sarà la politica a cercare una soluzio­ne alternativa, anche per evita­re ad una giunta di centrode­stra di dover commissariare un’altra giunta di centrodestra e al presidente Guido Podestà di mettersi, all’inizio del suo mandato, di traverso alla colle­ga Letizia Moratti. E qualora si trovasse una via alternativa, gradita anche all’operatore pri­vato, cadrebbe di fatto la ri­chiesta di commissariamento. Nel frattempo, l’opposizio­ne sollecita chiarimenti. In Pro­vincia, il tema è stato posto dal consigliere Enrico Marcora (Udc) che ha chiesto chiari­menti anche all’assessore al­l’Urbanistica Fabio Altitonan­te.

In Comune, il consigliere Basilio Rizzo (Lista Fo) si chie­de se questo sia «un modo per­ché dall’esterno, tramite com­missariamento, si possa otte­nere ciò che dall’istituzione competente, in cui è possibile un controllo democratico dei consiglieri, non è possibile avere». Ne approfitta, Rizzo, per chiedere al sindaco «se è possibile verificare il rispetto di tutte le convenzioni tra so­cietà riconducibili a Ligresti e il Comune». Il capogruppo del Pd, Pier­francesco Majorino, chiede un dibattito in consiglio comuna­le e in commissione Urbanisti­ca perché «l’interesse della cit­tà va difeso da qualsiasi tenta­tivo poco trasparente di tutela degli interessi di chicchessia». Enrico Fedrighini (Prc) dà atto all’assessore che «sta gesten­do bene una partita delicata e gli chiediamo insieme a tutti i milanesi di resistere. Non fac­cia retromarcia».

Elisabetta Soglio

16 settembre 2009

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 15/09/2009 - 20:58

Dal sito Web del del Comune di Milano:

Operazione trasparenza

Dirigenti: online retribuzioni e curricula

Pubblicate in un'apposita area del sito le informazioni relative al personale di livello dirigenziale nel rispetto delle direttive ministeriali

Milano, 15 settembre 2009 - L’articolo 21 comma 1 della legge 18 giugno 2009 n. 69, in attuazione dei principi di trasparenza e di buona amministrazione, obbliga gli enti a pubblicare sui propri siti istituzionali i curriculum vitae, i dati relativi alla retribuzione annua lorda, gli indirizzi istituzionali di posta elettronica e i numeri di telefono dei dirigenti, nonché i tassi di assenza e maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.

Il Comune di Milano, nel rispetto delle direttive ministeriali, ha individuato nell’home-page del sito istituzionale il link denominato “operazione trasparenza” da cui è possibile visualizzare tutte le informazioni relative ai dirigenti presenti al 14.09.2009.

Nella giornata di ieri, lunedì 14 settembre, per problemi tecnici del server, si è verificato un disservizio che ha provocato una temporanea interruzione della pubblicazione dei dati, risolto nella mattinata di oggi, martedì 15 settembre.

Dall’elenco predisposto in ordine alfabetico, è possibile conoscere l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e, cliccando sull’apposito link, la retribuzione annua lorda riferita all’anno 2008 ed il curriculum vitae. Conseguentemente, per i dirigenti assunti nell’anno 2009, non avendo percepito emolumenti nell’anno 2008, è indicato l’importo previsto contrattualmente, la cui parte variabile sarà corrisposta in misura proporzionale all’effettivo grado di raggiungimento degli obiettivi.

Si precisa che in relazione alla retribuzione dei dirigenti a tempo indeterminato, sono indicati, nella colonna altro, gli eventuali ulteriori emolumenti che gli stessi hanno percepito (ad es. arretrati CCNL 2002-2005, incentivi L. 109/94 e s.m.i. (legge Merloni), compensi forensi, diritti di segreteria L. 312/80).

Ai fini del calcolo delle percentuali di assenza e presenza del personale è stato utilizzato il sistema EUROSTAT e sono stati considerati tutti i dipendenti a tempo indeterminato e determinato, compreso il personale dirigente, che hanno prestato servizio nel mese giugno 2009.

Per ogni singolo dipendente sono stati calcolati i giorni lavorativi teorici del mese di riferimento (21 giorni per il mese di giugno 2009), con l’esclusione dei sabati, delle domeniche e delle eventuali festività infrasettimanali. Mentre per il calcolo della percentuale di assenza sono stati calcolati i giorni di mancata presenza (ad esempio, ferie, malattia, permessi, aspettativa, congedo obbligatorio, maternità e allattamento ecc.) verificatasi a qualsiasi titolo, con l’esclusione dei sabati, delle domeniche e delle eventuali festività infrasettimanali.

Nella tabella riportata sul sito sono indicati i tassi di assenza e presenza sia comprensivi delle ferie sia escluse le stesse.

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Inserito da il Inserito da Enrico Murtula il Ven, 11/09/2009 - 12:11

A fine luglio scorso il Comune ha finalmente pubblicato sul proprio sito-web [vedi link sotto] i primi documenti ufficiali di quello che, a seguito della sua approvazione da parte del Consiglio Comunale, diventerà il nuovo piano urbanistico complessivo della città di Milano.

Tale nuovo piano (denominato “Piano di Governo del Territorio” o “PGT”) andrà a sostituire l’attuale “Piano Regolatore Generale”, che è stato redatto nel 1953 e poi aggiornato nel 1980. Il Piano di Governo del Territorio è, quindi, un atto fondamentale, perché individuerà, tra gli altri, i parchi, le metropolitane e le altre modalità di trasporto, le strade, le aree edificabili della città dei prossimi decenni.
 
La documentazione citata che è presente sul sito del Comune è molto voluminosa, circa 1.500 pagine e tavole aggregate attorno a tre documenti principali:
1. il DOCUMENTO DI PIANO (denominato “Relazione Generale e Norme Tecniche di Attuazione”, accompagnato dai 22 documenti elencati di seguito ad esso);
2. il RAPPORTO AMBIENTALE; 
3. la SINTESI NON TECNICA.  

Come posso leggere questi documenti senza perdermi (troppo…)?

Se si è interessati a farsi un’idea generale della proposta di PGT è utile iniziare dal Documento di Piano, e innanzitutto dalla visione del suo Allegato 4, la “Tavola Progetto Strategico”.
Se, poi, si intende osservare le maggiori modificazioni urbanistiche che sono proposte (definite “ambiti di trasformazione”), è opportuno leggere il relativo Allegato 3 (denominato “Schede di indirizzo….”).
Se, invece, si vuole avere una visione più amplia del lavoro di PGT è necessario affrontare le quasi 300 pagine della “Relazione Generale …”, con tutti gli allegati.

Come posso avere informazioni sulla compatibilità ambientale della proposta di nuovo PGT?

La legge prevede che la compatibilità ambientale del Piano di Governo del Territorio debba essere valutata prima ancora che esso sia votato dal Consiglio Comunale.
Il RAPPORTO AMBIENTALE è quindi tenuto a dimostrare la compatibilità ambientale del DOCUMENTO DI PIANO sotto tutti i profili (aria, acqua, suolo, etc. …) ed i suoi allegati contengono degli approfondimenti relativi, tra gli altri, al settore dei trasporti e ai singoli “ambiti di trasformazione” (vd. il documento “Caratterizzazione degli AT ed effetti attesi – schede”).
La SINTESI NON TECNICA costituisce un riassunto del RAPPORTO AMBIENTALE, al quale comunque conviene fare riferimento per avere delle informazioni più complete.

Come posso contribuire al nuovo PGT?

Sul sito del Comune sono indicate specifiche modalità e un termine fino al prossimo 15 ottobre affinché chiunque abbia interesse possa presentare “suggerimenti” ed “osservazioni”.

Se, dopo aver considerato la proposta di PGT, un cittadino (o qualsiasi altro soggetto interessato: impresa, associazione o gruppo…) ritiene utile fornire delle informazioni agli uffici comunali, affinché tale proposta sia integrata o modificata, la strada da seguire è quindi quella delle osservazioni, entro il termine appena indicato. In tale sede sarà anche possibile evidenziare eventuali carenze istruttorie o contraddizioni nell’azione amministrativa. 

Osservazioni ben argomentate e motivate, benché non possano ovviamente vincolare il Comune, non di rado lo inducono a rivedere e migliorare la bozza di Piano, introducendo anche sensibili modificazioni grazie ai "suggerimenti" dei cittadini e/o degli altri soggetti pubblici e privati.

avv. Sergio D’Arienzo             avv. Enrico Murtula

Riferimenti normativi utili:
· Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12, in particolare gli articoli 4 e 8 (scaricabile da www.bosettiegatti.com).
· Delibera Giunta Regionale 27 dicembre 2007 n. 8/6420, allegato 1.a (scaricabile da www.infopoint.it/burlnew)

Link al sito del Comune dove sono pubblicati i materiali del PGT:
https://www.comune.milano.it/.../PGT_Documento%20di%20Piano&...

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 04/09/2009 - 16:53

Da milano.corriere.it:

Il capogruppo: «Le abbiamo scritto più volte affinché partecipasse a incontri politici»

La Moratti: «No a festa Pd, sono a dieta»
Majorino: «Ordini di Berlusconi»

Il sindaco non parteciperà alla kermesse al Palasharp: «Mi hanno invitato a cena, non a un dibattito»

MILANO - «Sono sempre andata alla Festa del Pd per confrontarmi sui temi politici, ma quest'anno mi hanno invitata a una cena. Sono a dieta e preferisco mangiare con la mia famiglia»: questa la risposta con cui, dopo aver procrastinato per alcuni giorni, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha declinato l'invito del Pd milanese a partecipare alla Festa democratica in corso al Palasharp. «Il sindaco Moratti non vuole partecipare alla festa. Lo dica senza cercare scuse», è la secca replica del capogruppo del Pd in consiglio comunale Pierfrancesco Majorino.

«BLOCCATA DAL PREMIER» - Majorino smentisce di aver invitato il sindaco a cena anziché a un dibattito politico: «Come il sindaco sa bene, le cose stanno diversamente. Verbalmente e in forma scritta più volte in queste settimane abbiamo con garbo, cortesia e decisione, richiesto la presenza del sindaco a partecipare a uno degli incontri politici in programma, disponibilissimi a concordare taglio e contenuti». Majorino ha citato tra l'altro una lettera inviata il 25 agosto al sindaco in cui la invitava «a intervenire a uno degli incontri sulla città di Milano previsti alla Festa Democratica» chiedendole poi «le date e gli orari che le permetterebbero di partecipare». «La verità - conclude Majorino - dunque, è banalmente un'altra: il sindaco non ha ottenuto l'autorizzazione dal presidente Berlusconi a partecipare o non ha desiderato svolgere la funzione di primo cittadino di tutti. Ne prendiamo atto e auguriamo al Sindaco buon divertimento alla Festa Padana».

04 settembre 2009

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 01/09/2009 - 15:28

Da milano.corriere.it:

Il Comune: titolari di sezione solo educatrici a tempo pieno

Asili nido, record di esclusioni:
sono mille i bambini in lista d'attesa


Il 3 settembre si riparte, ma le 170 strutture del Comune sono piene. Alle materne l'offerta supera la domanda

MILANO - Sono ancora 1.000 i bimbi in attesa di un posto in uno dei 170 asili nido del Comune di Milano. Più tranquilla la situazione nelle scuole materne, dove l'offerta quest'anno supera la domanda, negli istituti cittadini comunali, statali e paritari. La panoramica sul sistema dei servizi all'infanzia a Milano, è stata scattata dall'assessore di Palazzo Marino alle Politiche Sociali Mariolina Moioli che, alla vigilia della ripresa delle attività (il 3 settembre per i nidi e il 7 per le materne) ha assicurato l'impegno ad accogliere tutti gli allievi in lista di attesa entro la fine del 2009. «Del resto - ha osservato la stessa Moioli - il numero dei bambini senza un posto assegnato al nido si è già dimezzato da quando sono state pubblicate le graduatorie e in tre anni i posti sono aumentati di oltre 1.700 unità».

LISTE DA RECORD. Le liste d'attesa l'anno scorso si erano aperte per 727 bambini «ma quest'anno abbiamo avuto 1.200 richieste in più», dicono dall'assessorato della Famiglia, Scuola e Politiche sociali del Comune di Milano. Come gli altri anni, i primi giorni di settembre serviranno per contare i piccoli che si presenteranno effettivamente all'appello e quindi per riempire i posti rimasti vacanti. Ai genitori dei bambini in coda alle graduatorie verranno proposte strutture alternative, diverse da quelle «di prima scelta», anche in zone della città diverse da quella di residenza. I genitori che non accetteranno la struttura proposta potranno rivolgersi agli asili privati. «Entro dicembre - ribadiscono dal Comune, si troverà una sistemazione per tutti i bambini».

TREMILA INSEGNANTI. Per accogliere i circa 32 mila iscritti ai nidi e alle materne (il 23,5% dei quali stranieri: 7.354, contro il 21% dello scorso anno), il Comune spenderà quest'anno circa 160 milioni di euro, di cui oltre un centinaio per i circa 3.000 insegnanti assunti. Nei giorni scorsi sono stati firmati 153 contratti a tempo determinato per nuovi educatori e Palazzo Marino ha già messo in conto di assoldare circa 300 istitutrici in più per far fronte a sostituzioni maternità e supplenze prolungate. La vera novità di quest'anno è rappresentata dalla decisione di affidare la titolarità di sezione solo a educatrici a tempo pieno, cosa che ha comportato lo spostamento - accompagnato da alcune polemiche - di circa 60 maestre a part-time. «Abbiamo voluto ottimizzare le risorse - ha spiegato Mariolina Moioli - per migliorare la qualità dell'offerta formativa e garantire la continuità didattica». Complessivamente i circa 3.000 educatori garantiranno un rapporto di un insegnante ogni sei bambini nei nidi (con un insegnante in più a disposizione di ogni struttura) e almeno due educatori per ogni sezione delle materne con una maestra jolly ogni tre classi.

ACCOLTI 17 IRREGOLARI. Nelle scuole materne del Comune entreranno anche 17 bambini figli di genitori senza regolare permesso di soggiorno. I dirigenti del settore Politiche Sociali hanno infatti assicurato di aver già accettato 17 domande provenienti da famiglie irregolari e alcune decine di richieste sono al momento al vaglio degli uffici in attesa che si esaurisca la residuale lista di attesa. «Chiunque fa domanda avrà un posto - ha affermato l'assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Marino, Mariolina Moioli - la nostra parola d'ordine è accogliere. È vero, ora ci troviamo davanti alle nuove normative del decreto sicurezza. Studieremo i regolamenti, visto che i Comuni devono rispettare le leggi».

01 settembre 2009

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Inserito da il Inserito da Angela Giannella il Mar, 25/08/2009 - 14:16

In questo periodo, in occasione del Ramadan, si è ricominciato a parlare della questione Moschea a Milano.
Si è detto molto in merito, tra chi sosteneva che Milano non ha spazi liberi per una struttura di questo tipo perché non prevista dal piano di governo del territorio (peraltro non ancora adottato e quindi ancora modificabile), a chi invece riteneva giusto che le persone di fede musulmana dovessero avere un proprio luogo di culto, però non di “grandi dimensioni”… (chissà perché, forse perché la dimensione ampia, visibile da lontano, potrebbe far pensare a una sorta di colonizzazione?).
Altra posizione, in qualche modo abbastanza concorde alla realizzazione della moschea, sosteneva invece che non sono stati presentati progetti effettivi (ossia finanziati da fonte privata, da qualche “sultano”) da parte delle comunità musulmane, per cui niente domanda concreta, niente offerta concreta…
Nel rispetto di ogni posizione, come associazione crediamo che tutte le fedi debbano avere un proprio luogo di culto, soprattutto in una grande città come Milano, perché come ritiene oggi il cardinale Tettamanzi “il tempo nel quale viviamo richiede solide basi di dialogo e confronto tra culture diverse che entrano in contatto l’una con l’altra”.
Per entrare in contatto tra loro le persone devono coesistere in un clima di pace e di serenità, poter svolgere senza limitazioni le funzioni a loro vitali: lavorare, alimentarsi, pregare, ecc… in un clima di accoglienza e di apertura.
Inoltre si ritiene per certo che il fondamentalismo si diffonda meglio tra le generazioni proprio in quegli spazi marginali in cui gli immigrati di fede musulmana vengono rilegati, a pregare e a coltivare separatamente dagli altri gruppi la propria cultura di appartenenza.
Dare spazio pubblico e voce a chi non ce l’ha produrrebbe un effetto emersivo positivo, molto distante dagli scenari di invasione che ci vengono prospettati.

Angela Giannella
Associazione PERTERRA - persone, territorio, ambiente
http://perterra.wordpress.com

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 20/08/2009 - 12:51

Da milano.corriere.it:

Studio della Camera di Commercio: l’80% degli intervistati promuove la città

«In» e «out»: bene il lavoro, male lo smog

Un cittadino su cinque insoddisfatto: nel mirino carovita, trasporti e sicurezza. Piace la dimensione internazionale

MILANO - La signora è sempre gene­rosa: nonostante la crisi, quando si parla di lavoro, Mi­lano offre le migliori opportu­nità. Ma poi ti mette alla pro­va. Con il traffico, l’aria che certi giorni sembra di respira­re polvere, il miraggio del ver­de. E’ questa la Milano vista dai milanesi secondo uno stu­dio della Camera di commer­cio cittadina. Mille interviste telefoniche su un campione rappresentativo di cittadini realizzate da Digicamere, azienda speciale della stessa Camera di Commercio. Risultato: un milanese su cinque boccia la sua città. Tra­sporti, sicurezza, inquina­mento e potere d’acquisto i quattro nervi scoperti. Quan­do si tratta di proporre ricet­te, poi, i cittadini preferisco­no le aree a traffico limitato al­l’Ecopass. Chi vede il bicchiere mezzo pieno apprezza so­prattutto il fat­to che Milano sia una città in­ternazionale e che continui a offrire lavoro. Nulla di nuovo: la stessa indagi­ne è stata svolta anche tre anni fa - nel 2006 - e pure allora questi erano i principali atout di Milano. Piuttosto è inte­ressante notare che, rispetto ad allora, i milanesi soddisfatti dell’indirizzo scritto sul loro biglietto da visita so­no aumentati. Passando dal 77 all’80%. «Certo, come ogni città europea Milano presen­ta alcune criticità. Problemi vecchi e nuovi aspettano una soluzione - tira le somme il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli -. Nel complesso, però, la maggioranza dei milanesi ri­conosce che è migliorata la qualità della loro vita».

I tre punti deboli

Ma quali sono le pecche di Milano? I mille rispondono in modo chiaro: per il 25% il pro­blema numero uno è l’inqui­namento, un altro 22% conte­sta la qualità di servizi pubbli­ci e trasporti, un 26% vorreb­be vivere in una città più sicu­ra. Riassumendo, i nei che storpiano il profilo di Milano sono principalmente tre: sicu­rezza, inquinamento, traspor­ti. Sia chiaro, qualche passo avanti è stato fatto. Nel 2006 l’inquinamento preoccupava 39 milanesi su cento contro il 25% di oggi. In compenso chi abita in città sente sempre più la mancanza di spazi ver­di adeguati: il 52,6% di oggi ora contro il 25 di tre anni fa. Inoltre il tema «sicurezza» - ieri critico per il 10% - oggi tiene in ansia un milanese su quattro.

La crisi morde i redditi
Poi c’è il problema dei prez­zi. Leggi: potere d’acquisto. Perché, mentre l’inflazione in città è ferma da un pezzo, i redditi - sia da lavoro dipen­dente che autonomo - ven­gono erosi dalla crisi. E così far quadrare i conti diventa più difficile. Questo spiega un paradosso della ricerca. L’aumento, cioè, dei milanesi che trovano Milano troppo ca­ra (dal 32% del 2006 al 58,3% del 2009) nonostante i prezzi in città siano fermi da tempo.

Ecopass? Meglio altro
Per finire, gli intervistati propongono le loro ricette per risolvere i problemi della città. Il 68% chiede mezzi pub­blici più frequenti, puliti e puntuali. Il 53% vorrebbe più vigili di quartiere. Un altro 53% sogna più verde. E il traf­fico? I milanesi sono disposti a qualche sacrificio: il 12% chiede più blocchi del traffi­co, l’8% più zone a traffico li­mitato. Non entusiasma, inve­ce, il principio dell’Ecopass per cui chi inquina paga: solo il 2% chiede di potenziare l’in­gresso in città a pagamento. «Trasporti e sostenibilità ambientale per i milanesi so­no ancora nervi scoperti», constata Carlo Sangalli. Il pre­sidente della Camera di com­mercio allarga poi il discorso. «A Shangai un treno su mono­rotaia che viaggia a 400 km all'ora collega la città con l'ae­roporto principale che dista 30 chilometri in soli sette mi­nuti. Quello dei trasporti effi­cienti, e penso a Malpensa, sa­rà uno dei temi principali nei prossimi mesi. Per realizzare un Expo di successo nel 2015».

Rita Querzé
20 agosto 2009

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I NUMERI

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Inserito da il Inserito da Luciano Bartoli il Sab, 15/08/2009 - 20:03
Assoedilizia: «i residenti rimasti in città sono aumentati dell'8-9% rispetto al 2008»
Osservatorio all'attacco: «Dati falsi»

WinkTerzi: «Patto rispettato nel 98% dei casi»
Todisco: 1.050 serrande alzate per 600mila persone rimaste in città, denunceremo il Comune di Milano
MILANO - L'Osservatorio di Milano va all'attacco. «I dati sulle aperture estive dei negozi forniti dall'assessore al Commercio Giovanni Terzi non sono corretti - dice il presidente Massimo Todisco

-. Basta andare nelle zone periferiche per rendersi conto: per gli anziani di Baggio e Quarto Oggiaro la situazione è ben diversa rispetto a Porta Romana. Inoltre i numeri che Terzi ha dato sui negozi di Roma, Torino sono ben diversi da quelli che abbiamo noi e hanno fatto infuriare gli altri assessori al commercio».

UN NEGOZIO PER 571 ABITANTI - Secondo i dati dell'Osservatorio, i negozi aperti sarebbero 1.050 su 600mila persone rimaste in città, con un rapporto di un negozio per 571 abitanti. Indice che a Torino viene calcolato in 459 (870 esercizi aperti su 400mila persone), e a Roma in 526(1.900 negozi per un milione di persone).

«Denunceremo il Comune alla Corte dei conti per danni erariali e alla Procura per abuso di atti d'ufficio a seguito del milione di euro sborsato dall'amministrazione per convincere i commercianti a restare aperti nonostante la legge preveda un numero minimo per le aperture estive»
annuncia Todisco.
TERZI: PATTI RISPETTATI - Replica l'assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi: nella prima settimana di agosto i negozi che hanno abbassato la serranda, a dispetto della promessa di rimanere aperti, «non sono stati più del 2 per cento del totale». «Parliamo di circa 150 esercizi - spiega -. È un dato minimale, che mi preoccupa poco». «La punizione esemplare di questi esercizi richiesta da alcuni non va nella direzione che intendiamo seguire, che è piuttosto quella di incentivare gli operatori che vogliono tenere aperto. Diverso è il discorso per quanto riguarda i panificatori, con i quali stiamo ragionando per studiare un percorso per il prossimo anno sia per quanto riguarda la turnazione che le sanzioni. Comunque, già quest'anno ci sono stati 100 panettieri aperti in più nella prima settimana e 80 nella seconda».
BONUS PER DIPENDENTI - Novità di quest’anno è invece il bonus elargito ai commercianti per sostituire i dipendenti in ferie nelle settimane centrali del mese. «Per ora gli esercenti che hanno beneficiato del voucher sono un’ottantina». Meno quindi del centinaio di bonus messi a disposizione del Comune. «L’intenzione è comunque quella di replicare il meccanismo anche nel periodo natalizio». Dai dipendenti del Comune, intanto, arriva l’allarme: «Non si trovano locali aperti dove mangiare un panino in pausa pranzo», dicono i sindacalisti Aldo Tritto e Roberto Miglio.
MILANESI IN CITTÀ: +8% - A sottolineare che Milano a Ferragosto non è poi così deserta arriva anche un'indagine del Cescat, il centro studi su casa, ambiente e territorio di Assoedilizia, secondo cui quest'anno i residenti rimasti in città sono aumentati dell'8-9% rispetto allo stesso periodo del 2008. Si tratta di circa 750mila persone, il 50% della popolazione. Tra venerdì e domenica, però, le presenze dovrebbero scendere a 550mila (di cui 210mila ultrasessantenni). Milano sarà anche meta di turisti: in tutto agosto, secondo il Cescat, si stimano 300mila presenze straniere. Ma Assoedilizia dà anche ragione al Comune: il monitoraggio evidenzia un aumento del 30% dei punti vendita aperti nonostante il periodo di ferie, anche se resta più critica la situazione in periferia. «Le abitudini dei milanesi sono mutate - è il bilancio del Cescat -. Progressivamente il periodo di vacanze si stempera nelle altre settimane e negli altri mesi dell'anno e a Ferragosto Milano diventa sempre più abitata».

Corriere della sera milano
12 agosto 2009 (ultima modifica: 14 agosto 2009)

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Inserito da il Inserito da Cittadino Anonimizzato a posteriori il Ven, 07/08/2009 - 02:43

Mi piace molto il fatto che a Milano sono presenti molti ristoranti rosticcerie e alimentari da mezzo mondo , però noto anche molte mancanze . In breve  , vorrei che TUTTE le cucine della terra fossero presenti in città e in Lombardia  , e noto l ' assenza per esempio di ristoranti ungheresi , cechi , rumeni , bulgari , russi , scandinavi , francesi , polacchi , baltici , della ex jugoslavia , tedeschi ( a parte qualche birreria ) , canadesi , sudafricani , austriaci , iracheni , albanesi , cambogiani , vietnamiti , olandesi , irlandesi , britannici , tibetani , senegalesi , nigeriani , keniani , boliviani , portoghesi , giordani , afgani , ecc ... e sopratutto di ristoranti lombardi e del nord Italia  , come valtellinesi , trentini , friulani , valdaostani , ecc...
Oppure ce ne sono di tutti questi e non me sono ancora accorto ?
E poi anche i ristoranti vegani mi pare scarseggino . Mi pare di aver letto qualche pubblicità al proposito ma non ricordo di averne visto uno in città . Penso che mangiare prodotti che non abbiano comportato la sofferenza e l ' uccisione di altre creature viventi sia una cosa ottima e salutare  ( senza cadere in quello che secondo me è un delirio montato ad arte per confondere le acque  , cioè che anche gli alberi da frutto soffrono per la raccolta dei frutti , il grano per la trebbiatura , le verdure per la raccolta , ecc...  certo che se un frutto viene strappato con sgarbo anzichè essere colto o raccolto appena caduto ... ) se non per il corpo almeno per lo spirito , cosa che dovrebbe essere più importante , però io stesso ho apprezzato in più occasioni cotolette polpette bistecche goulash salumi prosciutti carpacci ecc...  , quindi mi auguro che si giunga al più presto alla pratica universale di usare gli animali per gli scopi umani solo dopo la loro morte NATURALE  , cosa che penso sia assolutamente possibile ( anche nel caso dei pesci )  , salutare e doverosa . Pazienza se si dovrà rinunciare all  ' agnello pasquale  al vitello e ad altre " specialità " ottenute uccidendo giovani animali ! Non vorrei sbilanciarmi troppo  , ma mi lancio ad immaginare che se fossimo capaci di rispettare tutte le altre forme di vita , migliorerebbero moltissimo anche le nostre condizioni di benessere  , di felicità personale e di armonia e pace sociale e planetaria .
Importante anche sviluppare la filiera corta  - i cosidetti km. "zero" - senza però ostinarsi a voler difendere l  'attuale sistema agricolo ed alimentare che mi pare necessiti di decisivi miglioramenti :  non sono mai stato un appassionato del parco agricolo sud - salvo le abbazie le roggie ed alcune cascine - che preferirei nettamente che venga in parte riforestato e in parte edificato e popolato con intelligenza , secondo i migliori standard ecologici ,  con un disegno armonioso e con collegamenti sopratutto su ferro , piste ciclabili protette , ecc... Piuttosto mi piacerebbe che si facilitasse e si diffondesse la pratica degli orti urbani , sia in giardini privati per chi ne dispone , che su balconi e in terreni liberi di proprietà pubblica . Gli spazi sottratti all ' agricoltura potrebbero essere recuperati anche con i grattacieli agricoli , di cui vi sono esempi in www.verticalfarm.com , e in www.genitronsviluppo.com ( il primo in inglese , il secondo in italiano ) . Inoltre un bel rimboschimento permetterebbe anche di disporre di frutti di bosco , miele , castagne  , funghi ( anche se i 35 e più gradi in estate in pianura padana mi fanno sorgere qualche dubbio .. tuttalpiù verrebbero dei boschi e dei relativi prodotti alimentari adatti al clima continentale padano con inverni freddi ed estati calde .. anche se un buon rimboschimento potrebbe favorire il calo delle temperature estive , se fosse fatto a livello globale  )  .  Penso che tutto ciò possa rientrare nel primo tema dell ' expo " nutrire il pianeta " , favorendo a Milano l ' attività imprenditoriale di molti immigrati non italiani che potrebbero dedicarsi alla ristorazione di qualità ( e non penso solo a cose elaborate "ricercate" e alla moda )  , così come anche di valtellinesi , alto atesini , insubri , bergamaschi , bresciani  , veneti , molisani , abruzzesi , ecc... . Ma ricordiamoci anche del secondo tema - last but not least - " energia per la vita " ( solare , eolico , ecc... se ne parla un pò anche in www.genitronsviluppo.com  ) .

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Inserito da il Inserito da Germana Pisa il Sab, 01/08/2009 - 18:57
...ohibò...La notizia radio è di poco fa: prima multa a Milano per divieto ai minorenni di bere alcolici: è accaduto in piazza Vetra dove i vigili hanno sorpreso "una quattordicenne bresciana, ubriaca e con una Coca in mano..." Multa di 450 euro...I genitori saranno avvertiti..."

Mi isono immaginata i militi severi e la ragazzina e mi immagino i commenti politici e vari del dopo
Io sono del parere che le sbronze bisogna averle conosciute per evitarle poi, visto come si sta male....

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eccetera

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