.: "C'era un'orchestra ad AUSCHWITZ"
Segnalato da:
Antonella Fachin - Venerdì, 16 Aprile, 2010 - 21:29
Di cosa si tratta:

"C'ERA UN'ORCHESTRA AD AUSCHWITZ"

liberamente tratto da “Ad Auschwitz c’era un’orchestra” di Fania Fenélon

con Annabella Di Costanzo ed Elena Lolli

 


produzione della Compagnia Alma Rosé,
in scena al Teatro Officina Sabato 24 aprile, ORE 21 

 



 
 Uomini che amano tanto la musica,
uomini che piangono nell’ascoltarla
sono capaci di fare tanto male
(Simon Laks e René Coudy)


Dal diario di Fania Fenélon, la testimonianza inquietante della Musica dentro un luogo dell’orrore.
Quando Fania Fenélon fu deportata ad Auschwitz era il gennaio del '44 e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell' orchestra femminile del campo, l' unica orchestra femminile mai esistita in tutti i campi di concentramento della Germania e dei territori occupati.
Voluta da Hoss, maggiore delle SS, l'orchestra, composta da prigioniere, aveva il compito di accompagnare le detenute al lavoro, "accogliere" ogni nuovo arrivo di deportati, e suonare per gli ufficiali SS ogni qualvolta lo richiedessero.
Erano in 47 le signore dell'orchestra, come Fania racconterà nel suo diario "Ad Auschwitz c' era un' orchestra", scritto molto più tardi, dopo la sua liberazione. Provenienti da ogni parte, ficcate in uno spazio ristretto, una vecchia baracca vicino alle ferrovia nel punto in cui arrivavano i convogli di deportati, le orchestrali erano costrette a prove estenuanti per potere suonare dignitosamente, perché solo così sarebbero state risparmiate alla selezione per la camera a gas. Durante tutto il tempo della sua detenzione, Fania lotta duramente per sopravvivere senza mai perdere la propria umanità, e pensando che sopravvivere è anche ricordare "per fare sapere al mondo". Fra tutti gli incontri avvenuti nel campo, il più singolare è quello con Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler e direttrice dell’orchestra. Il rapporto che nasce tra le due musiciste mette in luce il loro diverso modo di vivere il lager e la necessità di fare musica. Per Fania, infatti, suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. Anche in una condizione estrema Fania riesce a mantenere intatta la propria umanità: sa di suonare e cantare una musica "che è la cosa migliore ad Auschwitz-Birkenau in quanto procura oblio e divora il tempo, ma è anche la peggiore perché ha un pubblico di assassini".  Per Alma la musica è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità di tutta una vita e nulla le importa più se non fare bene il proprio lavoro e realizzare musiche sublimi, disinteressandosi degli effetti collaterali delle proprie azioni. Ripercorrendo il diario di Fania, le attrici Annabella Di Costanzo ed Elena Lolli danno vita alle sue parole alternando alla lettura alcuni momenti recitati (tratti dallo spettacolo "Alma Rosé", vincitore Premio ETI Scenario 96/97) che rappresentano i dialoghi più significativi fra Fania e Alma. Ad accompagnarle, alcune musiche che fanno parte del repertorio preferito dagli ufficiali tedeschi, capaci di commuoversi all’ascolto di una Madama Butterfly e subito dopo di mandare i prigionieri alle camere a gas.
Durata: 1h circa
http://www.almarose.it
BIGLIETTO UNICO: 10,00  EURO

 


Info e prenotazioni:
TEATRO OFFICINA, VIA S. ELEMBARDO 2, MILANO
(metrò linea 1 – Gorla – Bus 44, 86)
Tel 02.2553200
info@teatroofficina.it
www.teatroofficina.it

 

Grazie per l'attenzione che vorrete riservarci.

 

Fabrizio Pesoli

 

UFFICIO STAMPA
Teatro Officina
Tel. 02/2553200
Fax. 02/27000858
e-mail. info@teatroofficina.it
web: www.teatroofficina.it

 

Dove:
TEATRO OFFICINA, VIA S. ELEMBARDO 2, MILANO
Quando:
Da Sabato 24 Aprile - 20:00 a Sabato 24 Aprile - 21:20
Chi organizza:
produzione della Compagnia Alma Rosé