.: Tumori: Landi Moioli Palmeri inaugurano settimana prevenzione con progetto per donne immigrate
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Oliverio Gentile - Giovedì, 11 Marzo, 2010 - 16:28Di cosa si tratta:
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano: LEGA TUMORI. LANDI, MOIOLI E PALMERI INAUGURANO SETTIMANA PREVENZIONE CON PROGETTO PER DONNE IMMIGRATE Milano, 11 marzo 2010 - Domani, venerdì 12 marzo, alle ore 11.00, presso la Sala delle Aquile di Palazzo Bovara, in corso Venezia 51, gli assessori Giampaolo Landi di Chiavenna (Salute), Mariolina Moioli (Famiglia, Scuola e Politiche sociali) e il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, inaugureranno la “Settimana nazionale per la prevenzione oncologica” della Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori-Sezione provinciale di Milano. Sarà presentato in anteprima il progetto “Donna dovunque – La diagnosi precoce parla straniero” rivolto alle donne immigrate in difficoltà, e sarà aperta al pubblico l’Unità mobile per visite gratuite al seno e alla cute. All’incontro, moderato dalla giornalista Francesca Senette, interverranno il neo Presidente della Lilt-Milano Franca Fossati-Bellani, la ginecologa della Società italiana di Medicina delle Migrazioni Graziella Sacchetti e la docente in Sociologia della Salute e della Medicina presso l’Università degli Studi di Milano Lia Lombardi. P.S. Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano: SALUTE. A MILANO DIECI GIORNI DI PREVENZIONE PER TUTTE LE DONNE Milano, 12 marzo 2010 – Dal 14 al 21 marzo, in città e nell’hinterland, torna la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e patrocinata dal Comune di Milano. Un’occasione per ricordare a tutti che la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per combattere il cancro. L’iniziativa, che raccoglie anno dopo anno un gradimento sempre maggiore, mira a promuovere l’adozione di un corretto stile di vita, seguendo semplici regole come non fumare, mangiare sano e fare attività fisica, oltre a sottoporsi a controlli preventivi periodici. Da oggi fino al 22 marzo è in programma il Tour della prevenzione: l’Unità mobile, con 2 sale per le visite, accoglierà i cittadini che vorranno sottoporsi a controlli gratuiti al seno e alla cute, effettuati da personale altamente specializzato. Il Tour della prevenzione farà la prima tappa a Milano per poi proseguire in 8 comuni dell’hinterland. Al tour si aggiunge quest’anno il progetto pilota Donna Dovunque, rivolto a tutte le donne immigrate che per varie ragioni, culturali, sociali e legali, si avvicinano con difficoltà alla diagnosi precoce oncologica. L’iniziativa prevede la presenza di un medico che parla la stessa lingua della paziente e sarà pertanto in grado di relazionarsi con lei con l’attenzione e la sensibilità adeguate. Tutti i giovedì, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, presso lo Spazio Prevenzione della LILT di viale Molise 5 (tel. 02 5462937), si alterneranno medici appartenenti alle diverse comunità straniere per effettuare visite senologiche, ginecologiche e Pap-test alle donne immigrate. “Quando si parla di prevenzione e di immigrazione ci vuole realismo – ha detto l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna -. Le iniziative presentate oggi sono condivisibili e richiamano il progetto Immigrazione Sana promosso dal mio Assessorato circa due anni fa. Un’iniziativa, che grazie all’appoggio di associazioni di volontariato, ha avuto grande successo e si è dimostrato di grande utilità nell’individuare le fragilità e i bisogni degli immigrati, anche senza regolare permesso di soggiorno. Un’esperienza che ci ha permesso di sollevare un problema ben presente a Milano e del quale tutti dobbiamo essere coscienti, un processo ineludibile che va gestito correttamente e propositivamente. La prevenzione – ha concluso Landi – è patrimonio di tutti coloro che vivono nella nostra città: italiani e stranieri”. “Condivido la scelta di elaborare strumenti di comunicazione dedicati alle donne immigrate nelle loro lingue di origine – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli –. E’ un metodo che stiamo sperimentando anche noi: a breve, ad esempio, presso i consultori, i servizi comunali per la famiglia e i medici di base, saranno distribuiti opuscoli di facile consultazione, dedicati alle donne straniere in attesa di un bambino che, in 12 lingue, spiegheranno come affrontare questo particolare momento della vita”. “è evidente che tutte le azioni volte ad aumentare le prestazioni sanitarie – ha sottolineato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – devono essere saggiamente gestite, affinché una pressione della domanda non vada a minare la qualità dell’offerta. Il tema delle donne immigrate non ha solo una valenza strategica per la città ma – ha proseguito Palmeri –, già da oggi, comporta necessità reali in termini di decisioni da prendere, sia per gli stranieri regolari sia per quelli temporaneamente presenti sul nostro territorio che, in molti casi, sono semplicemente irregolari. In un Paese civile la questione va affrontata collegando il tema del diritto alla salute a quello dei tanti doveri che vanno comunque esercitati affinché quel diritto possa essere garantito: il problema esiste, e bene ha fatto la Lilt a non girarsi dall'altra parte”. Ricordando lo storico Presidente di Lilt Milano Gianni Ravasi, Manfredi Palmeri ha annunciato: “Proporrò che il suo nome venga iscritto nel Pantheon dei Grandi di Milano, il Famedio del Monumentale, il prossimo 2 novembre. Ravasi è stato un modello di sapienza, di etica, di umanità per la comunità dei medici, i volontari e i pazienti, oltre che un amico di Milano e dei milanesi: ha sempre condiviso con la città, a partire proprio da Palazzo Marino, i progressi della ricerca e l’importanza della prevenzione per la salute”. “Con questa iniziativa – ha affermato Franca Fossati-Bellani, presidente della Sezione Provinciale di Milano della LILT - vogliamo ribadire ancora una volta quanto sia fondamentale per tutti intraprendere un percorso di salute, sulla prevenzione e la diagnosi precoce che sono ancora oggi le armi più efficaci contro i tumori. E per farlo cerchiamo di sensibilizzare la popolazione attraverso progetti, eventi e appuntamenti quali la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica e il progetto Donna Dovunque ma anche con un tour della prevenzione. Giocare d'anticipo – ha aggiunto la dott.ssa Fossati-Bellani - permette di conoscere e applicare misure in grado di ridurre il rischio di malattia, che ogni anno vede nel nostro paese oltre 168 mila decessi. Attualmente una diagnosi di cancro su dieci a Milano riguarda soggetti stranieri. Le sedi tumorali non sono le stesse per gli italiani e gli immigrati. Si stima infatti che in un futuro prossimo il fenomeno potrebbe radicarsi fino a selezionare forme di tumore omogenee con la provenienza dei differenti gruppi di immigrati. E’ dunque molto importante cominciare a considerare prioritarie misure di intervento preventive anche nei confronti delle popolazioni straniere”. “Le donne immigrate sono spesso afflitte da una condizione di fragilità dovuta tanto alla condizione di genere quanto a quella di migrante - ha dichiarato Lia Lombardi, docente di Sociologia della Salute e della Medicina all’Università degli Studi di Milano -. Questi elementi di fragilità diventano fattori rischio per ciò che riguarda la loro salute. Sia a livello nazionale sia regionale si registra un lieve ma costante aumento delle patologie tumorali a carico delle cittadine straniere residenti. Ciononostante si rileva un loro minore coinvolgimento nei programmi di screening. Le ragioni - ha continuato la dott.ssa Lombardi - risiedono in diversi fattori: la difficoltà di accedere al servizio per mancata informazione, non conoscenza, non comprensione dell’utilità del servizio stesso, le condizioni sociali volte alla sopravvivenza e alla risoluzione di problemi contingenti, la posizione giuridica (regolare/irregolare), il livello d’istruzione, lo status lavorativo e il reddito, la situazione familiare e la rete relazionale e soprattutto il tempo d’immigrazione”. “Oltre alle differenze percentuali di accesso agli screening tra le donne italiane e le immigrate, esistono diversità percentuali anche all’interno della popolazione femminile immigrata – ha spiegato Graziella Sacchetti, ginecologa della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) -. Infatti, anche per le donne straniere il ricorso al Pap-test è meno diffuso tra quelle di status sociale più basso e tra le donne con STP (Straniero Temporaneamente Presente, vale a dire irregolari). Di fronte a tale realtà - ha concluso - per sanare quella che appare come una profonda disuguaglianza sanitaria tra popolazione femminile autoctona e popolazione femminile immigrata, è indispensabile riorganizzare i servizi socio sanitari, migliorando l’accesso agli stessi, con politiche di accoglienza, pensando a interventi mirati a specifiche realtà etniche e culturali”. |
Dove:
Sala delle Aquile di Palazzo Bovara, in corso Venezia 51Quando:
Venerdì 12 Marzo - 11:00
Chi organizza:
Promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e patrocinata dal Comune di Milano