.: Cineforum "un incontro di civiltà": COUS COUS
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Antonella Fachin - Martedì, 16 Febbraio, 2010 - 21:18Di cosa si tratta:
rassegna "Un incontro di civiltà", Storie di migranti dal Mondo Islamico all'Europa, a cura di Claudio Zito, mercoledì 17 Febbraio 2010 - ore 21:00 ingresso libero presenteremo: dal Magreb alla Francia il film: COUS COUS ( LA Graine et le Mulet) di Abdel Kechiche con Habib Boufares, Hafsia Herzi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk, 2007, 151' presso il Circolo Familiare di Unità Proletaria Viale Monza 140 - Milano (MM1 fermata "Turro" e/o "Gorla", bus 44, 86) Beiji, 6o anni, lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l'uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cuscus al pesce. Nonostante le difficoltà economiche Beiji trova l'aiuto di tutti i familiari e l'impresa pare destinata al successo. Abdel Kechiche, dopo quel film particolarmente interessante e 'nuovo' che è stato La schivata, torna a parlare del mondo che conosce meglio e cioè di quello degli arabo-francesi integrati da decenni nella società dell'area marsigliese ma comunque, in qualche misura, visti sempre come 'diversi'. Non c'è però alcun pietismo buonista nel suo cinema. C'è piuttosto, in particolare in questo film, la voglia di raccontare le dinamiche familiari in un ambito in cui gli uomini pongono problemi ma non li risolvono. Sono le donne, pur con le loro invidie reciproche e le frustrazioni più o meno espresse, a prendere in mano le situazioni anche nei momenti di maggiore crisi cercando una via d'uscita, talvolta traumatica e talaltra propositiva. Kechiche si muove in un contesto sociale che è giä stato ampiamente analizzato da Robert Guediguian (il porto in area marsigliese) ma lo fa con una grande leggerezza che non permette di avvertire la lunghezza del film offrendo un racconto corale che parla di uomini e donne, della loro fatica di vivere ma anche del desiderio di riscatto e dell'imprenditorialità familiare che lega le persone con i sentimenti e con un obiettivo da raggiungere insieme nonostante i contrasti personali. Nello sguardo di Beniji si può leggere un'intera vita fatta di lavoro, un passato che però non conta più nulla dinanzi ai nuovi ritmi produttivi e alle esigenze del ‘mercato'. Ma Beniji non vuole,come gli suggerisce il suo capo, ‘avere più tempo per i nipotini' (che pure adora). Vuole sentirsi un uomo che ha ancora da dare qualcosa alla società. Il cous cous potrebbe essere la soluzione. Potrebbe. (Giancarlo Zappoli) |
Dove:
viale Monza 140, Milano - salone al primo piano- (MM1 fermata "Turro" e/o "Gorla", bus 44, 86) Quando:
Da Mercoledì 17 Febbraio - 21:00 a Mercoledì 17 Febbraio - 23:00
Chi organizza:
Cineforum del Circolo Familiare di Unità Proletaria