Massari: «Contro di me accuse assurde» Rebus sulle dimissioni da assessore
Nella lettera usa l'espressione «Ho rimesso le deleghe». Il Comune: ha lasciato definitivamente, via lo stipendio
MILANO - Si difende da «accuse assurde e prive del ben che minimo contenuto storico». Vuole tutelare la sua «dignità umana, professionale e politica». Chiede «l’immediata attivazione dei più penetranti accertamenti interni». Paolo Massari spiega in una lettera i motivi che lo hanno spinto a «rimettere le deleghe». E questo è già un problema. Nella lettera, indirizzata al sindaco Letizia Moratti, infatti, non si usa mai la parola «dimissioni». Ma un conto è dimettersi, un altro è rimettere le deleghe, restando formalmente in carica come assessore, stipendio incluso. Per togliere il dubbio, il sindaco ha ieri girato la lettera ricevuta da Massari al presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri, come prevede lo statuto, allegando una propria missiva in cui specifica: «Le partecipo le dimissioni del dottor Paolo Massari».
Al di là di questo possibile pasticcio, resta la difesa dell’assessore, di fatto costretto al passo indietro dopo essere stato accusato di molestie da una dirigente del consolato norvegese, che ha scritto il suo disappunto e il suo disagio all’ambasciatore a Roma, e da una dipendente del Comune, contrattista a termine. Massari spiega di aver ritenuto necessario «allontanare da te e dallo svolgimento di deleghe così complesse ogni possibile quanto deprecabile elemento di strumentalizzazione ». Nel testo, Massari, che era stato nominato in giunta nel novembre dello scorso anno al posto dell’assessore Edoardo Croci, ringrazia il sindaco per l’opportunità che gli era stata offerta e precisa di aver «adempiuto con grande impegno e assoluta correttezza professionale e politica» alle attività che gli erano state affidate.
La questione tornerà all’ordine del giorno in consiglio comunale: l’opposizione chiederà, come nella seduta di lunedì, che il sindaco si presenti in aula a spiegare perché si è arrivati alle dimissioni di Massari. «Crediamo sia dovuto alla città — insiste il capogruppo pd Pierfrancesco Majorino — e se non avremo spiegazioni credo sarà molto difficile proseguire con i lavori consiliari...».
Elisabetta Soglio 09 giugno 2010
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 8 Giu 2010 - 20:59