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.: Il Blog di Roberto Jonghi Lavarini
Venerdì, 8 Luglio, 2011 - 10:21

Dalla parte di Aung San Suu Kyi

   Dalla parte di Aung San Suu Kyi     http://www.avaaz.org/it/stand_with_aung_san_suu_kyi/?vl  

Venerdì, 8 Luglio, 2011 - 08:55

Navigli, cittadini e nuova amministrazione

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COMUNICATO

 

Riteniamo necessario informarvi su quanto è successo nelle ultime settimane sul fronte della “movida”. E’ noto che la precedente Amministrazione aveva sospeso qualsiasi indicazione e decisione sulla manifestazione estiva dell’Isola pedonale sui Navigli. L’apertura e le modalità di svolgimento e di controllo dovevano essere proposte e attuate dalla nuova Giunta e, in primis, dall’Assessore alle Attività Produttive Dott. D’Alfonso. Con una serie d’incontri con le varie parti presenti nel quartiere (Associazioni dei gestori dei locali, Associazione dei Commercianti, Comitati di quartiere) l’Assessore e i funzionari del Settore hanno comunicato una bozza di proposta che è diventata documento di riferimento e che alleghiamo.

Segnaliamo i punti in cui la presente proposta differisce dalle precedenti con osservazioni nel merito.

 

1.      Molti dei compiti di conduzione della manifestazione sono stati delegati ai nuovi Presidenti dei Consigli di Zona 5 e 6 (Pres. Ugliano per la Zona 5 e Pres. Rabaiotti per la Zona 6), che hanno l’incarico di organizzare anche una Commissione di Sorveglianza composta dai due presidenti dei Consigli di zona o loro delegati, Consiglieri di Zona e rappresentanti delle Polizie Locali. Possono essere convocati anche rappresentanti di altre istituzioni e delle associazioni dei gestori e dei Comitati. In pratica non è stata istituita la Commissione Monitoraggio che negli anni precedenti aveva il compito, con sopralluoghi notturni, di verificare la gestione e le eventuali trasgressioni alle normative vigenti e al contratto disciplinare. La Commissione di sorveglianza, per quanto c’è per ora dato di capire, avrebbe come principale compito quello di raccogliere le segnalazioni d’infrazione e di non rispetto delle normative (ad esempio quella di occupazione indebita del suolo pubblico o di fastidiose emissioni rumorose notturne) da parte degli agenti della Polizia Locale e di provvedere alla sanzione; le infrazioni, se ripetute, possono determinare anche la revoca immediata della cessione di suolo pubblico. Ci auguriamo che siano istituiti momenti di presenza sul territorio della Commissione di Sorveglianza con i cittadini e i referenti dei Comitati, il cui lavoro negli scorsi anni è servito a evidenziare carenze, mancato rispetto delle normative e a documentare puntualmente quanto accadeva nelle ore di svolgimento della manifestazione estiva. Chiediamo quindi la vostra collaborazione, rappresentandoci le valutazioni della manifestazione estiva, confrontandola con le precedenti edizioni  e puntualizzando le eventuali positività e/o gli aspetti negativi. Ricordiamo ancora una volta che i due referenti della Polizia Locale che possono essere sensibilizzati dai residenti sui disagi e le irregolarità rilevate sono:

Commissario Aggiunto Walter Summo tel. 02-77270359 e-mail: walter.summo@comune.milano.it

Commissario Aggiunto Giuseppe Marano tel. 02-77270360 e-mail: giuseppe.marano@comune.milano.it.

I due Commissari rispondono dalle 9,00 alle 19,00.

 2.      Non sono state concesse ai locali deroghe all’orario di chiusura (ore 2 del mattino).

3.      Il suolo pubblico occupato dagli ambulanti sarà gestito direttamente dall’Amministrazione comunale che ha assegnato o assegnerà gli spazi secondo i criteri di un bando pubblico. In relazione alla cessione delle aree crediamo che con le modalità vigenti possano essere superati i problemi verificatisi nella precedente edizione in cui i gestori dei locali subaffittavano gli spazi  pubblici avuti in concessione dall’Amministrazione in evidente contrasto con la normativa vigente.

4.      Gli ambulanti sono stati scelti dall’Amministrazione Comunale soprattutto in base alla qualità merceologica del prodotto in vendita (prodotti artigianali o artistici, ecc.).

5.      I gestori dovranno pagare all’AMSA le ore straordinarie necessarie per il potenziamento della pulizia delle strade e dei marciapiedi, tenendo presente che devono comunque garantire la pulizia dello spazio antistante al locale. Questo contributo non è stato versato per il 2010 ma, a nostro avviso, è discutibile l’interpretazione data alle norme previste nel Contratto disciplinare 2010 e nell’atto di concessione comunale e che ha comportato l’attribuzione di tale onere a carico della cittadinanza.

6.      La sorveglianza attuata dalla Polizia municipale nello svolgimento della manifestazione non sarà pagata dai gestori dei locali, ma l’onere sarà assunto interamente dall’Amministrazione comunale. Nelle precedenti edizioni gli agenti della Polizia Locale addetti alla sorveglianza presso le entrate dell’isola pedonale erano stati pagati direttamente dai gestori dei locali. Questa nuova norma, secondo l’Assessore, non creerebbe un conflitto di interessi tra le due parti in causa (il controllato pagava il controllore).

7.      Ai residenti del cosiddetto ambito 19 è concesso di sostare anche negli spazi blu delle zone limitrofe all’area destinata ad isola pedonale (di norma a pagamento), senza dover pagare la tariffa oraria, purché dotati di apposito contrassegno. Abbiamo rivolto all’Assessore la richiesta di aprire ai residenti, e gratuitamente, uno spazio nel parcheggio di Via Valenza; questo potrebbe attenuare i disagi per chi abita nelle vicinanze.

8.      Programma culturale: non conosciamo in modo completo e nel dettaglio il programma culturale che anche quest’anno è stato proposto dalla Società dei Navigli Lombardi S.c.a.r.l. (ente pubblico). La spesa delle manifestazioni culturali sarà sostenuta interamente dai gestori dei locali con un costo di 40.000/50.000 €, ad eccezione di due manifestazioni musicali pagate da sponsor. Tale sponsorizzazione darà titolo, anche per il 2011, ad uno sconto del plateatico pari all’80%. Siamo stati interpellati dal Settore Commercio e abbiamo espresso perplessità sulla prima versione del programma che ci era stata proposta e che prevedeva molti spettacoli di tipo musicale. Abbiamo richiesto cambiamenti al fine di introdurre eventi di diverso tipo adatti a varie fasce d’età, teatrali o di musica classica da attuarsi anche in spazi piccoli o chiusi (ex tabaccheria, cortili interni, ecc.). Ci riserviamo un giudizio complessivo nel momento in cui conosceremo la nuova programmazione.

 

Abbiamo incontrato e discusso le problematiche dell’isola pedonale estiva anche con il Presidente di Zona 6 Rabaiotti e in un secondo incontro con i Presidenti di Zona 5 Ugliano e il Presidente di Zona 1 Arrigoni, che ha cortesemente accettato di partecipare all’incontro per verificare le proposte sulla “movida” in queste zone, poiché anche nella zona di sua competenza esistono, come ben sappiamo, situazioni analoghe anche se con differenze di organizzazione e di disposizione territoriale.

Abbiamo anche discusso in questi incontri con i Presidenti di Zona dell’attuale situazione di stallo in cui versa la Darsena nell’attesa del pronunciamento del T.A.R. al ricorso presentato dalla precedente Amministrazione Comunale contro la Società costruttrice del parcheggio. Ci auguriamo  che il progetto di autosilo in darsena sia tolto al più presto dal Piano urbano parcheggi.

 

Milano, 7 luglio 2011: i referenti dei Comitati dei Navigli

Venerdì, 8 Luglio, 2011 - 08:13

Giù le mani dal referendum elettorale

Il referendum per abolire le liste bloccate e il premio di maggioranza non riguarda le questioni interne al PD ma la qualità della rappresentanza politica nella democrazia repubblicana. Riguarda tutti noi.

Mercoledì, 6 Luglio, 2011 - 15:45

Svolta PE sugli OGM

Il Parlamento Europeo approva con 548 “sì” una proposta che apre una procedura legislativa che prevede che saranno i singoli stati a decidere se avere o meno coltivazioni Ogm e potranno farlo anche le regioni. Gli stati dovranno impedire che le coltivazioni Ogm contaminino piante convenzionali o biologiche. Il testo, che ora dovrà essere approvato a maggioranza qualificata dai governi, prevede, oltre che per motivi socio-economici, i divieti di coltivazione per motivazioni ambientali, come lo sviluppo di erbe infestanti e la protezione della biodiversità, o per una mancanza di informazioni per un’esauriente valutazione di rischi. Le società biotech, secondo il testo approvato, sono obbligate a rendere pubblici tutti i dati necessari per effettuare valutazioni indipendenti. L’innovazione giuridica che si è già prodotta risiede nel fatto che le nuove norme spostano la base giuridica di questa materia dal mercato interno, dove i vincoli europei sono forti, all’ambiente, dove la libertà degli stati è più ampia. Per l’economia agroalimentare “dal campo al piatto” del Made in Italy aumentano le tutele e le potenzialità di mercato. Ora l’Ue deciderà se un prodotto Ogm potrà essere coltivato, ma ogni stato, o regione, sceglierà se farlo sul suo territorio. Questa decisione del Parlamento Europeo è coerente con il Principio di Precauzione già adottato dall’Europa e avvicina la questione OGM ai cittadini che, a loro insaputa, potevano trovare una coltivazione transgenica proprio nel campo confinante. L’Europa sceglie una partecipazione informata dei cittadini produttori/consumatori alle scelte degli imprenditori agricoli, un diritto da usare perché sia efficace.

Mercoledì, 6 Luglio, 2011 - 14:15

Richard Stallman a La notte della Rete

traduzione letterale
dell'intervento in videoconferenza di Richard Stallman a La notte della Rete, che si e' tenuta ieri,
5 luglio 2011 presso la Domus Talenti di Roma.
Come si conviene, la traduzione e' rilasciata su licenza CC-BY-NC-SA 3.0 http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/it/deed.it
buona lettura,
Francesco
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Sono molto felice che queste persone siano venute a protestare contro questo regolamento ingiusto.
Ciò significa che loro non potranno più imporre l'ingiustizia agli utenti di Internet senza far rumore.
Naturalmente voi siete qui perché avete compreso bene il motivo per cui questa legge è ingiusta.
E’ censura, la censura è sempre male ma, ancora peggio, lo è la censura senza processo.
Quelli che stanno facendo questo sono pronti ad attaccare l'idea di base della giustizia, per perseguire i loro intenti.
Ma perché lo fanno, qual è il loro scopo?
Stanno facendo qualcosa di male perché il loro scopo è il male Vogliono impedire alla gente di condividere.
La ragione è che, loro e lo Stato, non lavorano per il popolo, non lavorano per i cittadini, loro lavorano per le compagnie.
Loro sono i governi di occupazione nell'impero delle grandi multinazionali.
Lo si può vedere in ogni ambito della vita.
In questo settore, le corporazioni che hanno il potere sono le imprese del cinema, le case discografiche, gli editori e queste vogliono impedirvi di condividere.
E’ per questo motivo che usano termini di propaganda come 'pirati'
Cosa significa quando chiamano “pirati” le persone che condividono?
Vuol dire che stanno cercando di equiparare l’aiutare gli altri con l’attaccare le navi.
Questo è assurdo e, moralmente, è tanto sbagliato, quanto nient’altro lo potrebbe essere.
Perché la condivisione è una cosa positiva, mentre attaccare le navi è molto cattivo, quindi non dovremmo riferirci ad esse con la stessa parola.
Quando questi affermano che “qui c’e’il grande problema della pirateria”, noi dovremmo rispondere “Sì, ma è in Somalia!”. Quando le persone mi chiedono, il mio parere sulla pirateria, io dico: “attaccare le navi è molto cattivo.”
Quando mi chiedono cosa penso della pirateria musicale, io dico: “da quello che ho letto, quando i pirati attaccano non lo fanno suonando strumenti musicali a tutto volume e malamente, piuttosto che utilizzare le armi, quindi non è pirateria musicale”
Quindi la loro pirateria non è pirateria musicale, è solo pirateria.
Il punto è questo: quando ci dicono che “esiste un grosso problema di pirateria e, se non lo risolviamo con questa ingiustizia, in quale altro modo lo dovremmo risolvere?”
Noi dobbiamo rispondere “qui non c'è un problema simile, non è un problema, è un bene che le persone condividano!”
Ma io non ho detto contenuti, non l’ho detto (ndr.: rivolgendosi alla
traduttrice) ... noi qui stiamo parlando di lavori, opere, non di contenuti - perché le opere sono cose importanti che noi ammiriamo. non dovremmo far finta che siano lì solo per riempire delle scatole.
Le case editrici non si preoccupano di queste opere, si preoccupano soltanto dei soldi che arriveranno loro dalle opere stesse, per questo le chiamano contenuti. A loro non importa quello che c'è nella scatola, finché la scatola è piena.
Ma, se abbiamo a cuore la musica, se ci teniamo ai libri, se ci stanno
(veramente) a cuore queste opere di autore, allora non dovremmo chiamarli contenuti e dovremmo trovare dei modi per sostenere gli artisti.
Il sistema del copyright esistente svolge molto male il compito di sostenere gli artisti.
Gli editori dicono: “dobbiamo impedire alla gente di condividere, perché stanno prendendo i soldi degli artisti” ma, in realtà, sono gli editori che stanno prendendo i soldi degli artisti.
Il sistema esistente supporta bene le stelle, supporta molto male gli altri artisti, ma è davvero grande nel sostenere gli editori, così ho proposto altri metodi per sostenere meglio gli artisti.
Ad esempio, si potrebbe raccogliere un contributo da ogni abbonamento ad internet e dividere questo denaro tra gli artisti, solo gli artisti, non le case editrici.
e potremmo dividerlo in base alla radice cubica della popolarità di ogni artista.
Perché la radice cubica?
Perché in questo modo spostiamo i soldi dalle stelle ai molti artisti di medio livello di popolarità.
Questo sistema potrebbe sostenere molto meglio gli artisti utilizzando meno soldi ed è compatibile con la condivisione, con questo sistema possiamo legalizzare la condivisione.
Un’altra delle mie proposte è di dotare ogni apparecchio di un pulsante che si possa azionare per inviare 1 euro in forma anonima all’artista.
Uno di questi sistemi avrebbe funzionato meglio per sostenere gli artisti, rispetto al sistema attuale, che sostiene principalmente gli
(stessi) editori, che impongono leggi ingiuste su di noi.
Ora, le stesse compagnie che hanno comandato questa ingiustizia, hanno fatto e faranno altre ingiustizie.
per esempio, loro sviluppano del software per limitare l'utente, cui hanno messo le manette digitali.
Queste sono caratteristiche progettate per limitare l'utente.
Come possono fare questo, è perché il software non è libero.
Con il software, o gli utilizzatori controllano il programma, oppure e’
il programma a controllare gli utenti.
Con il software libero, il software libero, gli utenti controllano il programma.
Con il software proprietario, il software soggiogante, il software controlla gli utenti.
Quindi se non vogliamo che il nostro software si trasformi nel nostro carceriere, noi dobbiamo insistere solo verso il software libero!
Windows ha manette digitali, Macintosh ha manette digitali, l'iPhone e l’iPad hanno manette digitali, Flash Player ha manette digitali, il Kindle di Amazon ha manette digitali Cosi’ voi potete vedere fino a che punto si sia largamente diffusa questa forma di male, noi dobbiamo fuggire dal software non libero!
per ulteriori informazioni consultate gnu.org ed anche Free Software Foundation Europe, che è fsfe.org vi ringrazio tantissimo, Richard Stallman
Mercoledì, 6 Luglio, 2011 - 09:39

LEGA, PDL, PD, ecco la consociazione

LEGA, PDL e PD contro l'abolizione delle Provincie: questo è un esempio della consociazione omeostatica che impedisce l'innovazione in Italia.

Mercoledì, 6 Luglio, 2011 - 09:38

AGCOM non può regolare Internet

Non è la Magistratura e un atto amministrativo non può sostituire una norma legislativa. La regolamentazione della rete o è partecipata dagli stake holders o non è. Ogni soluzione di controllo centrale e verticale sarà aggirabile in una realtà dalla natura reticolare, orizzontale e decentrata

 

Lunedì, 4 Luglio, 2011 - 10:19

Black block in Val di Susa?

x quelli come i black block la TAV è un pretesto così come Genova 2001 a loro interessa l'esercizio dell'estetica della violenza non i diritti e la qualità sociale/ambientale.
Ho un'idea chiara, visto che a Praga erano già in azione ed io ero sul ponte ad interpormi tra "tute bianche" e polizia. A Genova 2001 ero andato già giorni prima e loro erano nel campeggio, mentre in città con i container era stato preparato un percorso/trappola obbligato per il corteo pacifico. Abbiamo presentato una documentazione filmata in Parlamento dove era evidente che i black block assaltavano indisturbati le vetrine di una banca e la polizia attaccava il corteo dal lato opposto.
In ogni caso occorre impegnare la politica e non la polizia.
Martedì, 28 Giugno, 2011 - 14:46

Buoni Propositi

il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno (collegato alla delibera di approvazione della nuovaGiunta) che "impegna il Sindaco e la Giunta a porre in essere ogni azione e provvedimento  per realizzare l'indirizzo espresso dai cittadini milanesi con i referendum"

Venerdì, 24 Giugno, 2011 - 10:35

Gianni Spina intervista Roberto Jonghi

Milano, giugno 2011

Intervistiamo Roberto Jonghi Lavarini, 39 anni di età anagrafica, 25 anni di militanza politica nella destra (MSI e AN), ora esponente del PDL. Non ricopre alcuna carica ufficiale ma è noto ed ascoltato per il suo attivismo, i suoi blog e le sue esilaranti comunicazioni email che fustigano la politica milanese, senza risparmiare critiche a nessuno, nemmeno ai vertici del suo partito.

Il centro-destra ha perso Milano, la sua roccaforte, un simbolo sia per Berlusconi che per la Lega. Quali sono le sue valutazioni?

A Milano non ha vinto la sinistra ma ha clamorosamente perso la destra per colpa di scelte e candidature sbagliate che hanno trasformato il crescente disagio del nostro elettorato in astensione. Abbiamo deluso i nostri sostenitori e sbagliato campagna elettorale, sia nei toni che nei contenuti, mentre Giuliano Pisapia è riuscito a unificare, entusiasmare e mobilitare tutta la sinistra. Il PDL ha bisogno di un vero rinnovamento politico, anche nominale e generazionale, che assicuri partecipazione, trasparenza e meritocrazia. Il Presidente Silvio Berlusconi ha il diritto-dovere di governare, di attuare il programma elettorale e le necessarie riforme, istituzionali e fiscali, ma il centro-destra deve scegliersi, attraverso le elezioni primarie, un nuovo candidato ed una nuova classe dirigente. Unica riforma elettorale assolutamente necessaria è l’abolizione delle liste bloccate e la reintroduzione del sistema delle preferenze, a tutti i livelli.

Secondo Lei come sarà il nuovo governo di Milano?

Il nuovo Sindaco ha appena nominato la giunta comunale, escludendo gli estremisti (comunisti, radicali e Di Pietro) e premiando i cattolici progressisti ed i poteri forti. Nel futuro, il radical-chic Pisapia (mio vicino di ombrellone a Santa Margherita Ligure) sarà più influenzato dalla Curia, dai banchieri, dall’alta finanza e dai grandi costruttori, piuttosto che dai suoi vecchi compagni di Rifondazione e del Leonkavallo. Vedremo cosa faranno, la loro compagine politica è estremamente variegata, per ora hanno annunciato solo aumenti delle tariffe ed il sostegno economico al Gay Pride.

A Milano si è votato, oltre che per i quattro referendum nazionali, anche per cinque locali. Lei che scelte ha fatto?

Io sono andato a votare: due si a sostegno dell’acqua pubblica come bene naturale e primario, e due no, per difendere la ricerca nucleare e la stabilità del governo. Ora, in Italia non potremo costruire più centrali nucleari ma continueremo a comprare energia, a costi elevatissimi, dalle centrali dei nostri vicini che circondano la pianura padana, con il risultato di avere gli stessi rischi dei francesi, pagando l’energia più del doppio. Francamente mi sembra una cavolata… A Milano si è votato anche per altri cinque quesiti promossi da Edoardo Croci (liberale e ambientalista di centro-destra) ed io ne ho sostenuti quattro (tranne quello sull’Ecopass) perché erano tutti rivolti al miglioramento della nostra città, del nostro ambiente e della nostra qualità della vita.

Cosa mi dice dei risultati elettorali della estrema destra?

La Destra di Francesco Storace ha preso lo 0,3%, Forza Nuova lo 0,4%, la Fiamma Tricolore non è riuscita nemmeno a presentarsi: questi dati si commentano da soli. Le permanenti divisioni della destra radicale risultano inspiegabili e sgradite al potenziale elettorato che preferisce votare per altri o astenersi. Per me si tratta di un capitolo definitivamente chiuso.

Ma anche i suoi candidati di Destrafuturo sono andati maluccio.

Decisamente si, non lo nego, ne prendiamo atto e ci attrezzeremo meglio per i futuro. Sono però contento del risultato di diversi amici, soprattutto giovani, che sono stati eletti nei consigli di zona. In particolare meritano di essere citati, come esempio positivo di nuova classe dirigente del PDL, Roberta Capotosti e Niccolò Mardegan, due giovani consiglieri provinciali di Milano, che hanno dimostrato, sul campo, oltre di essere bravi e capaci, anche di avere un reale consenso politico e popolare. Il PDL dovrà tenerne conto.

Sui giornali si è parlato molto dei rapporti tra estrema destra ed istituzioni ma anche delle forti tensioni fra i militanti di gruppi diversi, sfociate persino in aggressioni, perquisizioni e denunce.

Le tensioni sono fisiologiche in un mondo giovanile, idealista, forte e sano come quello della destra radicale, ma non vi sono mai state aggressioni violente, tantomeno denunce: sono comportamenti che non fanno parte del nostro DNA, del nostro codice d’onore, etico e cavalleresco. Sono solo fandonie per gettare discredito sulla nostra comunità politica. Punto!

Cosa mi dice del fenomeno nazionale Casa Pound Italia?

A Milano vi è un forte presenza di gruppi di destra, non solo partiti ma anche circoli, associazioni e movimenti. Casa Pound è sicuramente una buona idea ma troppo “romano centrica” per attecchire a Milano, a differenza di altre realtà emergenti che funzionano bene come, ad esempio, Lealtà ed Azione che è un fenomeno militante tipicamente lombardo. Comunque, ripeto, io, oramai da tempo, ho intrapreso altre strade, senza rancori e senza rimpianti, anzi mantenendo rapporti di amicizia e di collaborazione con i miei “vecchi camerati”. Ho deciso di navigare in mare aperto, di portare le nostre idee nel PDL e nel centrodestra, radicandole, non solo nella politica ma nella società italiana. La battaglia più difficile ed importante che dobbiamo condurre è quella culturale, della buona informazione e formazione dei giovani.

Azione Anifascista ha realizzato un dossier di 70 pagine sulla estrema destra a Milano, dove Lei è uno dei principali citati.

Dossier sul mese nero di Milano (aprile maggio 2010)

Si tratta delle loro solite “seghe mentali”: metodi vetero comunisti, analisi tragicomiche, informazioni assolutamente imprecise e datate, quando non completamente false. Sinceramente non riesco proprio a capire come possano perdere così tanto tempo a spiarci e schedarci, costruendo fantapolitiche trame nere. Penso si tratti di un fenomeno psicologico e patologico: la nostra esistenza è l’unica motivazione del loro agire, non sanno più cosa dire al popolo italiano. I compagni sono degli sfigati che, per sentirsi bene, hanno bisogno dell’antifascismo come i neonati del ciuccio.

In internet abbiamo notato un suo super attivismo negli ambienti reazionari, blasonati e savoiardi come Patria e Libertà.

Sono vice-Presidente del Centro Studi Patria e Libertà, presieduto dal caro amico Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, persona di straordinaria umanità, galantuomo d’altri tempi, uno dei massimi esperti di ordini cavallereschi in Italia. Dopo una rilettura critica di alcuni testi di Platone, De Maistre, Degrelle, Junio Valerio Borghese, Evola, Correa de Oliveira e Fisichella, ho, semplicemente, riscoperto le mie radici e la mia identità. Praticamente, sono tornato a casa, al punto di partenza, dal quale, a 14 anni sono partito per girovagare e conoscere tutta la destra italiana. Provengo da una antica famiglia Walser piemontese, legata alle proprie tradizioni, fedele alla Santa Chiesa Cattolica ed alla Corona, ho ripreso a frequentare vecchi amici di quel “piccolo mondo antico” che, nonostante tutti i suoi difetti, rappresenta ancora la Tradizione. Per me, ad esempio, essere Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, vuol dire, innanzitutto essere fedele ai principi spirituali di onore, cavalleria, aristocrazia ed impero della nostra tradizione europea e cristiana. Sono monarchico da un punto di vista meta politico, concettuale, filosofico, direi spirituale. In questa epoca ciclica di decadenza generale, rimango fedele a simboli e valori eterni, nonostante la loro incarnazione spazio temporale, non sia sempre all’altezza: si tratta di mantenere viva un fiamma ideale, trasmettendo questa fiaccola alle generazioni future, nella certezza che, prima o poi, verrà utile per appiccare l’incendio della rivoluzione restauratrice.

Intervista a cura di Gianni Spina

ITALIA IN FORMA: Gianni Spina intervista Roberto Jonghi

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