
Incredibile, aperto oggi il 5° cantiere box nel Parco di Cascina Bianca (adesso sono 5 i canieri aperti nel raggio di m.500 !)
Una Zona colabrodo, sodomizzata alla massima potenza, senza buon senso e senza la certezza che il Comune faccia i controlli sulla restituzione delle aree e sulla recinzione dei cantieri (Es. quell vicino alla Scuola Elementare De Nicola con recinzione fatiscente e/o mancante)
Sono stati tagliati subito tutti gli alberi (verranno rimpiazzati? Come dove quando e quanti? L'impresa aveva i permessi per il taglio?), bello schifo!
Perchè non viene piazzato il cartello di inizio lavori? Che ne pensa la Polizia Locale? Chi è l'uomo misterioso adetto alla sicurezza nel cantiere? Perchè non viene esposto il nome?
Sig Presidente "Girtanner" si stanno mangiando la "sua" zona, e Lei che fa?
Vogliamo PIANTUMARE SUBITO IL RESTO DEL PARCO o c'è già qualche altro folle progetto da mettere in atto nella stessa zona?


dal sito Web del Comune di Milano:
http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vinEvidenza/DSEV-6Y2N3K
ILLUMINAZIONE. IL PIANO DEL COMUNE PER STRADE E PALAZZI
Risparmio energetico e armonia con il contesto urbano sono alla base del nuovo piano di illuminazione attualmente allo studio dell'assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini. L’obiettivo è arrivare a un sistema "intelligente" che consente di accendere e regolare automaticamente i punti luce.
"Stiamo studiando un sistema di illuminazione che sia in grado di regolare l’accensione e l’intensità dell’illuminazione in base alle esigenze del luogo e del momento – ha spiegato Simini. – Ciò permetterà all’Amministrazione di ottenere anche un risparmio energetico".
"Ho intenzione di consultare i Consigli di Zona e ascoltare i milanesi - ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici - per capire in quali quartieri e in quali vie i cittadini provano maggior disagio o paura quando viene buio. Tutti possono intervenire, segnalando le situazioni di maggior pericolo. La collaborazione tra Amministrazione e residenti è importante, perché illuminazione vuol dire sicurezza: la luce tiene infatti lontane le attività illecite che godono solitamente della complicità del buio".
Il nuovo piano della luce è frutto anche del lavoro di squadra. "Sto lavorando - ha proseguito Bruno Simini - con i colleghi di giunta Maurizio Cadeo (Arredo Urbano), Vittorio Sgarbi (Cultura), Ombretta Colli (Periferie) e con il vice sindaco Riccardo De Corato per definire le priorità di intervento: partiremo dai punti di accesso alla città, come la Stazione centrale, l'aeroporto di Linate, i Cimiteri Maggiore e Monumentale e le vie limitrofe. Luoghi che rappresentano il biglietto da visita della città per chi viene da fuori e che spesso sono aree di ritrovo della piccola criminalità".
Infine, una particolare attenzione sarà data all’estetica: "Luce vuol dire sicurezza, comfort per i cittadini, ma anche estetica e appeal - ha concluso l’assessore Simini. Perciò i nuovi interventi terranno conto del contesto urbano circostante. Questa filosofia vale per i monumenti ma anche per le zone interessate da interventi di riqualificazione e per i quartieri di nuova edificazione".


Da ViviMilano - caso del giorno
http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2007/02_Febbraio/03/caso.shtml
Mappa web in ogni quartiere per aiutare i consigli di zona
Spesso ci si chiede perché non amiamo più la nostra città; nell'articolo sui consigli di zona ho trovato la mia risposta. Ho sentito troppo spesso tanti cittadini criticare il lavoro svolto dalla nostra amministrazione e così, per non unirmi al gruppo già troppo numeroso, ho deciso di frequentare il consiglio della mia zona per cercare di capire il meccanismo. L'esperienza è stata a dir poco disarmante poiché: - I consiglieri, che hanno sicuramente un altro lavoro, arrivano alle convocazioni sempre all'ultimo momento, e una volta apposta la firma attestante la presenza, si disinteressano generalmente del problema che si va a discutere. Telefonano, rispondono alle chiamate, intavolano discussioni o parlano del più e del meno con gli altri consiglieri, vanno a bere il caffè, insomma la loro presenza è puramente fisica. - Il Presidente di turno comincia affermando «sappiamo che il nostro è un parere puramente consultivo che conta come il due di picche» siamo lo stesso chiamati dal/dai cittadini a discutere di questi lavori... e via a filosofeggiare su ciò che si dovrebbe o potrebbe fare, ma si sa come vanno a finire queste cose! (sic!). Ho presenziato per otto mesi, sacrificando le poche ore libere e le assicuro che oggi mi sento di avere buttato via il tempo. Basterebbero, infatti, una o due persone che possano riferire al Consiglio Comunale, o mettere in atto quello che anche lei suggerisce creando una mappa web in ogni quartiere.
Pinuccia Merli
Gentile signora, la sua sintesi è un funerale annunciato: i consigli di zona sono morti ma fingono di non saperlo. Milano deve avere il coraggio di dirlo, per scuotere un'afasia partecipativa che finisce il giorno dopo del voto. Con questo sistema la politica non attira, allontana. Se nessuno li ascolta, se non hanno poteri, se è difficile per chi lavora partecipare alle sedute bisognerà trovare il modo di farlo sapere, anche se nel grigio tran tran c'è chi se ne sta comodamente adagiato: è una comoda poltroncina. I consigli di zona non sono mai decollati. Neppure quando le giunte di sinistra li avevano eletti a modello di partecipazione dal basso. Decentramento, si chiamava. Ma spesso era semplice interdizione. E oggi che anche il consiglio comunale — con la riforma che rafforza i poteri del sindaco — ha un ruolo marginale, la debolezza si sente ancora di più. La replica in piccolo del dibattito del consiglio comunale si svolge nell'assoluta indifferenza dei cittadini. Eppure, ci ricorda Claudio Schirinzi, conoscitore come pochi della politica milanese, ciascuna delle nove zone della città, prese singolarmente, potrebbe essere — per numero di abitanti — la seconda città della Lombardia. Una giovane neoeletta ci ha fatto questa descrizione di una seduta, che somiglia a quella raccontata nel suo blog da Francesca Zajczyk, sociologa eletta in consiglio comunale. Cosa fanno i consiglieri di zona? «...Cavillano, punzecchiano, leggono chili di parole, parlano in austro-asburgico, citano, fanno riferimenti, si alzano in piedi come in Parlamento, fanno pausa come Celentano: con il solo obiettivo di perdere tempo e se possibile evitare la votazione». Perché continuare così? Perché non si trova il modo di rendere più utile il ruolo di chi dovrebbe essere un'antenna sensibile sul territorio? Io non sto dalla parte di chi spara sempre e comunque su Milano (caro Toscani, a volte esageri) e credo che anche i lettori siano animati dalla voglia di dare una spinta a questa città. Ma certe istituzioni rischiano di diventare anacronistiche, se non si aggiornano. Non sarebbe meglio ridurre il numero dei consiglieri e i relativi costi? Non sarebbe utile una sintesi moderna dei problemi, l'uso di internet, una mappa interattiva per segnalare i casi più urgenti? Si può cominciare a porre il problema? Io credo di sì. E presto bisognerà arrivare anche a parlare del grande sonno del consiglio comunale.
di Giangiacomo Schiavi


E a tutti i rappresentanti che non sanno, di adoperarsi per sapere e diffondere quanto hanno saputo..
E a tutti i rappresentanti che non sanno, di adoperarsi per sapere e diffondere quanto hanno saputo.. E a tutti i rappresentanti che non sanno, di adoperarsi per sapere e diffondere quanto hanno saputo.. E a tutti i rappresentanti che non sanno, di adoperarsi per sapere e diffondere quanto hanno saputo..


Riflettendo sull'argomento, mi chiedo le ragioni per cui non c'è stato tempo per deliberare:
1. si è perso tempo a discutere di mozioni esoteriche di pura sterile schermaglia poitica;
oppure
2. mancano ancora gli stanziamenti a disposizione dei CDZ e il decenramento non può funzionare.
L'iniziativa era frutto della collaborazione della Commissione Scuola del CDZ6 e del Comitato dei Genitori e ovviamente della Direzione Didattica (iniziativa anti-pedofilia e di acculturamento contro rischi di varia natura).
Comunque la si voglia leggere qesta è una sconfitta della Amministrazione Moratti di Centrodestra alla guida del Comune di Milano.
La sostanza della Politica è la conta dei "risultati", non l'enunciazione estetica delle roboanti "chiacchere".


Porto alla attenzione del Consiglio di Zona 6 e delle Commissioni una nuova preoccupazione.
Sacrificati decine di grandi alberi in un pregiato fazzoletto di verde ben curato, tra l'indifferenza collettiva.
Sarà questo in fase di allestimento il quarto cantiere lumaca (tutti nel raggio di 500 metri), allungando la lunga serie sconcia della Zona 6, ingestita dal Comune?
Il Consiglio di Zona, ufficio Tecnico, o il Comune, hanno censito quanti alberi sono stati tagliati? Chi ci garantirà che anche questo cantiere non duri anni?
Altro spazio sottratto al verde e alla collettività, anche qui sperimenteremo l'assenza delle istituzioni a cui la Gunta Albertini ci ha tristemente abituato?
Come può il Consiglio di Zona vigilare su queste iniziative che se non seguite possono arrecare danno ai cittadini ed al bene collettivo?


Su VIVIMILANO de Il Corriere.it si segnalano richieste/bisogni della Zona:
<< Completamento alberatura invia Giambellino e via Lorenteggio; ... dopo via Brunelleschi/Bellini per la via Giambellino e dopo via Primaticcio per la via Lorenteggio, c'è il menefreghismo più totale! Alberare fino in fondo la via Gonin la Via Giambellino (e quindi Gonin stessa), darebbero un tocco meno da "periferia" e di degrato.
Idem per Via Lorenteggio; dopo Via Inganni, niente più alberi... perché!? Secondo me starebbero benissimo... e, anzi, estenderei le alberature alla Vigevanese, ma lì ci sono altri alberi... i cartelloni pubblicitari che, come alberi in belle via alberate, pullulano ai confini della strada! Ma sullo spartitraffico di Via Lorenteggio si potrebbe fare di più, specie dopo i lavori del metro4 (visto che è probabile che aprano la strada): farla diventare un po' come C.so Lodi, con un marciapiede leggermente più piccolo, uno spartitraffico leggermente più grande (basta poco, è già grande) e una bella pista ciclabile che si collegherebbe con quella nuova di Via Bisceglie al Parco Solari... Chiedere troppo? Non penso proprio.... >>
Altro materiale su cui riflettere, credo che per ogni quartiere andrebbe fatta la mappatura dei bisogni dei cittadini senza aspettare che esplodano i "comitati" a gridarci in faccia omissioni e disattenzioni.
Just another brick in the wall.
ENRICO VIGO


Faccio qui un appello al buon senso perchè la città sia resa oggettivamente vivibile e protetta da quel pgno di folli che non rispettano nulla e nessuno, con piccoli diffusi accorgimenti come attraversamenti pedonali rialzati e visibili, con rialzi posti nei punti critici che obblighino il transito dei veicoli a bassa velocità, con luci intermittenti gialle, che costringano moto e auto a rallentare e lascino transitare comunque con facilità il bus pubblico.
Come ad esempio in Zona 6 nel rettilineo vie Danusso e De Finetti, diventate la folle pista da corsa di auto e moto guidate da pazzi che si esaltano quando attraversa qualche pedone da spaventare a morte (fin che va bene) in attesa del fattaccio da piazzare in prima pagina sui giornali, quando poi intervengono i sociologi a dire che si tratta di poveri ragazzi disadattati incolpevoli dall'infanzia infelice, il colpevole è sempre chi muore, dimenticato e mangiato dai vermi.
Speriamo che anche a Milano si ricorra al buon senso e alla civiltà diffusa, la città deve essere predisposta anche ad interdire comportamenti asociali di "quei poveri incolpevoli ragazzi dall'infanzia infelice" a cui va impedito di scorazzare impunemente nei quartieri e rendere la nostra città una improvvisata pista da Grand Prix "fai da te".
Il rispetto per la vita ed il diritto alla vivibilità vanno sanciti con misure opportune e adeguata prevenzione, non più rimandabili. Spesso a creare problemi sono le relazioni tecniche degli esperti ATM che dovendo garantire il passaggio dei bus bocciano le richieste dei cittadini, ma gli esempi dei comuni limitrofi come Rozzano, Assago e Buccinasco sono l'esempio lampante che a quelle sciagurate relazioni manca la fantasia di proporre alternative percorribili come le "CASTELLANE" (dizione tecnica del Comune di Milano), si può fare molto e bene, bisogna che il Comune di Milano non si faccia ingannare dai problemi inesistenti o artificiosi e vada a fondo alle questioni accogliendo le giuste istanze dei cittadini.
La Milano che vogliamo è una Milano sicura e civile, che rispetti sopratutto anziani e bambini. Mi auguro che si possano installare tutti gli interditori necessari a rendere sicuro transito e attraversamento dei pedoni per aumentare la sicurezza e la civiltà. Il Comune dice OK alle "CASTELLANE", allora che si facciano e si mettano le strade in sicurezza.
Stiamo aspettando il fattaccio per realizzarle? La macchia di sangue rossa dei pedoni e dei ciclisti morti sull'asfalto?


Da una grande rinascita di Milano in vista dell'EXPO' 2015 (attualmente la corsa è ancora aperta con la turca Smirne), cosa possiamo aspettarci o proporre in Zona 6?
Siamo sicuri che tutti i bisogni della Zona 6 sono noti all'amministrazione Comunale e già patrimonio collettivo per diventare obiettivi da realizzare?
Bisogna attivarsi da subito per non rimanere esclusi, come spesso è successo, per quella fetta di Milano che vanta 110.000 abitanti-residenti e dove c'è ancora troppo grigiore e odore di periferia dormitorio, senza sminuire le importanti iniziative piccole o grandi che esprime il territorio, ancora ben lontano dall'essere una sorta di Municipalità in pectore in vista dei possibili cambiamenti che porterà (prima o poi) la nuova aggregazione amministrativa "AREA METROPOLITANA".
La mia idea è quella di consegnare al vaglio delle Commissioni e del Consiglio di Zona una serie di interventi preparati dal basso, dai cittadini che conoscono ogni ciuffo d'erba del macro quartiere, convergenti e coordinati ad un nuovo ordine urbano ispirato da una migliore abitabilità e qualità della vita.
Per questo c'è bisogno della collaborazione di tutti indistintamente, di chi conosce bene il proprio ambito e può dare preziosi suggerimenti, tanto più sarà di dettaglio, tanto più sarà utile.
All'inizio sarà un grande pentolone pieno di problemi e desideri inespressi da anni e di nuove idealità emergenti, poi pian piano, con la mediazione della discussione e della politica si costruirà uno zoccolo duro di iniziative per le quali chiedere a Palazzo Marino un piano pluriennale di interventi.
Provo ad abbozzare una prima "rozza" bozza/edizione dei capitoli di intervento:
(l'elenco non è fatto per priorità d'intervento, il criterio va deciso in discussione, per ora si tratta di un elenco da sbozzare)
A. PEDONALIZZAZIONI e RESTYLING (Aree e tipo di interventi):
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2...............................
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B. CREAZIONE DI UNA RETE CICLABILE CON PERCORSI PROTETTI (percorsi):
1...............................
2...............................
3...............................
C. STRADE, FLUSSI DI TRAFFICO DA INGENTILIRE CON RISAGOMATURE DELLE STRADE (SICUREZZA):
1...............................
2...............................
3...............................
D. BY-PASS E RISAGOMATURA STRADE PER MIGLIORARE I FLUSSI DI TRAFFICO ED I COLLEGAMENTI:
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3...............................
E. DOVE E COME MIGLIORARE IL SERVIZIO PUBBLICO DI TRASPORTO PERSONE:
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2...............................
3...............................
F. DOVE LIMITARE IL TRAFFICO VEICOLARE PRIVATO:
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3...............................
G. PERCORSI E/O ATTRAVERSAMENTI PEDONALI DA PROTEGGERE E SEGNALARE MEGLIO:
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3...............................
H. PROTEZIONE DAL RUMORE, MITIGAZIONI, BARRIERE VERDI, TERRAPIENI etc. DA REALIZZARE:
1...............................
2...............................
3...............................
I. AREE SU CUI REALIZZARE INTERVENTI DI EDILIZIA SOCIALE, PER TERZA ETA', STUDENTI:
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L. PARCHI, IMPLEMENTAZIONI:
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3...............................
M. PARCHETTI E VERDE DI QUARTIERE:
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3...............................
N. VIALI DOVE REALIZZARE FILARI DI ALBERI:
1...............................
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3...............................
O. CASCINE DA RISTRUTTURARERECUPERARE E PRPOSTE DI DESTINAZIONE D'USO:
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2...............................
3...............................
P. DOVE ALLOCARE NUOVI PARCHEGGI DI INTERSCAMBIO (auto privata-mezzo pubblico):
1...............................
2...............................
3...............................
Q. DISCARICHE ABUSIVE E PORZIONI DI TERRITORIO DA RISANARE E RICONVERTIRE:
1...............................
2...............................
3...............................
R. SICUREZZA, VIGILANZA, ZONE RISCHIO DA METTERE IN SICUREZZA:
1...............................
2...............................
3...............................
S.
1...............................
2...............................
3...............................
T.
1...............................
2...............................
3...............................
U.
1...............................
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V.
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3...............................
Z.
1...............................
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3...............................
SIAMO ANCORA CAPACI DI SOGNARE LA NOSTRA ZONA DIVENTANDO PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO?
Ogni contributo è gradito, non ho la pretesa di aver espresso il meglio possibile e mi auguro robuste implementazioni, e auguro a tutti un buon cammino comune nella discussione..
ENRICO VIGO


Scrivo questo post quindi per far riflettere e per chiedere a tutti voi di controllare se il mio conto è giusto.
1) Ogni anno muoiono in media 8220 persone nelle 13 maggiori città italiane per problemi respiratori causati dal PM10 (vedasi allegato Articolo del Primario Dott Harari a riassunto di un importante quanto autorevole studio dell' Organizzazione Mondiale della Sanità OMS).
Il futuro sono ultra convinto in questo, della mobilità nella nostra città sta nelle corsie preferenziali per i mezzi pubblici (ora bloccati dalle auto private) e nelle biciclette, e questo non solo per lo smog: rumore, incidenti, pericoli guastano la nostra vita e ci impediscono la sacrosanta libertà di movimento (chi ha il coraggio oggi di lasciare i propri figli andare in bicicletta per il quartiere?)
Non fare più nuove strade e quelle che ci sono dividerle equamente tra auto, bus e bici: questo è il progresso.
Spero vivamente di aver clamorosamente sbagliato i conti.
Allego qui sotto l'articolo del Corriere con alcuni dati da me citati.
Ciao a tutti
Dott.Ing. Giovanni Gronda
Le malattie polmonari sono in crescita ovunque, l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2020 ci saranno 4 malattie polmonari nella nefasta «top ten» delle cause di morte nel mondo: bronchite cronica, polmoniti, tumori polmonari e tubercolosi. Sempre l'Oms ha recentemente condotto uno studio su 13 città italiane tra le quali Milano: tra il 2002 e il 2004 gli effetti a lungo termine delle concentrazioni di Pm10 superiori ai 20 microgrammi per metro cubo hanno causato una media annuale di 8.220 morti. Ai quali si aggiungono altri 516 decessi causati dall'ozono.
La diffusione della spirometria consentirebbe una diagnosi precoce di asma e di bronchite cronica, quest'ultima da sola responsabile di 25.000 decessi all'anno nel nostro Paese. La Regione Lombardia discuterà nei prossimi giorni il nuovo piano socio-sanitario 2006-2008. Il Corriere ha recentemente auspicato un'attenta azione di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie polmonari. Compito dei medici sarà quello di coadiuvare l'azione delle istituzioni avviando studi che misurino i danni conseguenti all'inquinamento e promuovendo azioni di diagnosi precoce e di sensibilizzazione che possano arginare la crescita esponenziale delle malattie polmonari in particolare a Milano e in Lombardia.
Direttore U.O. di Pneumologia
Ospedale San Giuseppe
sharari@fatebenefratelli
