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.: Il Blog di Pasquale Maria Cioffi
Domenica, 21 Maggio, 2006 - 19:48

PROGRAMMA ULIVO PER LA ZONA 9


 
 
IL PROGRAMMA DE “L’ULIVO” PER LA ZONA 9
 
 
Il 28 ed il 29 Maggio
 
Per il Consiglio di Circoscrizione n.9
 
Il tuo voto a L’ULIVO
 
 
 

 
 
PER BEATRICE UGUCCIONI PRESIDENTE
 

PREAMBOLO
 
La lista “Uniti nell’Ulivo” che candida Beatrice Uguccioni a Presidente del Consiglio di Circoscrizione con il sostegno di tutta la coalizione di centrosinistra non è una sommatoria di partiti: rappresenta un incontro di culture, esperienze e percorsi differenti, legate dalla comune vocazione ad una crescita della qualità urbana, dell’effettiva integrazione sociale, culturale ed economica e delle opportunità.
 
Questa parte della città, che va da Niguarda alla Bovisa e raggiunge l’Isola, esce da un decennio di trasformazioni profonde: urbanistiche, sociali, economiche, governate nella totale assenza del decentramento e del territorio, spesso determinata dalla consapevole latitanza di chi è stato chiamato a governare questo pezzo di Milano.
 
La periferia, intesa come funzione e non come luogo fisico, può costruire, al suo interno, nuovo protagonismo, nuova partecipazione, nuova conoscenza.
L’Ulivo nel suo DNA politico conferma l’idea di una città non solo di spazi ma anche di tempi, dove la scansione delle funzioni amministrative producano sia decongestione e disinquinamento, sia occasione di vita. “Il tempo non solo come denaro”, ma “il tempo come vita”. Favorire le opportunità di relazioni culturali, di conoscenza e formazione, di redistribuzione e riqualificazione del lavoro, non solo come mutazione simbolica e concreta della qualità della vita, di cui l’uso del tempo non può essere solo una variabile.
Per attuare effettivamente questo percorso, occorre un cambio di mentalità: come propone il nostro candidato sindaco Bruno Ferrante non si deve più parlare di Milano come fatta da Centro e da Periferie, ma di una Città Policentrica, dove i Quartieri abbiano piena dignità.
Il decentramento deve tornare a dialogare con le persone, con le associazioni, con tutti coloro che vivono i quartieri.
CONTESTO ISTITUZIONALE
 
Le dichiarazioni a favore del decentramento amministrativo, da tredici anni a questa parte, non sono state seguite da alcuna concreta delega di poteri e di risorse. La riforma della macchina comunale realizzata in questi anni ha conseguito l’obiettivo di allontanare il cittadino dal  “Comune” segnando il passo anche in termini di qualità per i servizi, nettamente peggiorati.
 
 Occorre invertire in tempi certi questo trend, così da realizzare un’auspicabile riforma delle istituzioni cittadine, che faccia delle Zone di decentramento amministrativo il motore di sviluppo e di intervento per le nuove sfide di Milano, attraverso poteri di programmazione e di gestione delle risorse umane e tecniche presenti sul territorio.
Gli eletti di “Uniti nell’Ulivo” si impegneranno in un’azione di pressione continua sull’Amministrazione Comunale, affinché la prossima legislatura segni la rinascita di un vero decentramento a Milano.
I Consigli di Zona possono tornare ad essere il luogo naturale di confronto e progetto per tutte le realtà associative e per ogni cittadino interessato alle sorti del proprio territorio.
A questo scopo verrà garantita la massima pubblicità ed apertura alle riunioni sia del Consiglio sia delle Commissioni e verrà adeguatamente valorizzato il sito del Consiglio di Zona, in modo tale da trasformarlo in un autentico “Portale della comunità” mentre oggi  è privo di un vero valore aggiunto per il cittadino
Accanto alle Commissioni istituzionali, nei casi necessari, verranno istruite Commissioni tematiche a termine cui verrà garantita la massima possibilità di partecipazione ai cittadini.
 
LINEE DI IMPEGNO PROGRAMMATICO

Mobilità

La nostra parola d’ordine è mobilità sostenibile, da realizzarsi sia attraverso la revisione di alcuni progetti di viabilità ad alto impatto (in primo luogo l’interperiferica Nord), sia attraverso l’adeguata pressione sugli altri attori istituzionali per politiche di supporto al primato del trasporto pubblico locale, in particolare in vista dell’avvio delle nuove tratte metropolitane e del relativo ridisegno della rete di superficie.
L’indispensabile realizzazione di nuove arterie viabilistiche deve  minimizzare l’impatto che le opere hanno sulla vita delle persone che vivono in questa zona.
 
La Giunta Albertini ha deciso di proseguire nel progetto di strada di gronda, disinteressandosi dei dubbi e delle critiche sollevate dai cittadini e dando giustificazioni ambigue alle richieste di chiarimenti provenienti dalla Unione Europea.
Non sono stati presi in considerazione i progetti alternativi, che prevedano una mobilità sostenibile, elaborati da professionisti e esaminati anche in tesi di laurea di studenti competenti in materia viabilistica.
 
Intendiamo quindi riproporre all’attenzione della platea dei decisori il progetto di strada interperiferica elaborato dal centrosinistra nel corso della appena passata legislatura e sottoposto al Consiglio Comunale, che riduce sostanzialmente l’impatto dell’opera.
L’apertura della nuova tratta della Terza linea Metropolitana tra Maciachini e Comasina cambierà sostanzialmente la dimensione ed il carattere del trasporto pubblico nella nostra zona. Siamo contrari all’apertura “elettorale” di tratte limitate del tracciato, prive delle adeguate strutture di interscambio.
Richiederemo inoltre che almeno il 60% delle minori percorrenze dipendenti dalla ristrutturazione della rete di superficie venga destinato ad intensificare il servizio sui collegamenti tangenziali est-ovest.
Riteniamo inoltre che il completamento dei progetti di metrotramvia deve rappresentare, comunque, l’ultimo intervento con tale modalità nella nostra zona, fatto salvo un eventuale collegamento est-ovest nel nuovo tracciato dell’interperiferica da noi proposto.
Per quanto riguarda la ingegnerizzazione della viabilità, L’Ulivo si impegnerà a favorire l’opzione delle rotatorie, allo scopo di favorire una circolazione più fluida e regolare, riservando a nodi di elevato rischio l’installazione semaforica.

Cultura ed associazionismo

Esiste nella nostra zona un vasto e plurale tessuto di associazionismo culturale, ricreativo e sportivo che deve essere riconosciuto come fattore di ricchezza per tutta la nostra comunità e pertanto essere valorizzato.
 
Gran parte di questi soggetti rappresentano un patrimonio straordinario, spesso trascurato nell’attività del Consiglio di Zona nel corso delle ultime due legislature.
La ripartizione dei contributi, vitale per lo sviluppo di tali attività, ha visto spesso coinvolti solo un numero limitato di gruppi, a fronte di una già grave riduzione dei fondi a disposizione.
 
Ci impegneremo per una distribuzione delle risorse basata su un’attenta valutazione della fruibilità delle proposte e della qualità delle stesse, in una logica trasparente e plurale rivolta alla dimensione laica dell’attività.
La Commissione Cultura deve recitare un ruolo attivo nella promozione delle iniziative e nel coordinamento tra le organizzazioni che operano sul territorio, in modo da dare un segno all’attività culturale della zona, favorendo lo scambio di esperienze fra i soggetti, evitando l’estemporaneità nell’erogazione dei contributi.
Le scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alle scuole per l’infanzia, alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado, come luoghi di cultura, crescita e aggregazione, devono avere l’attenzione del Consiglio di Zona, perché la scuola non è un’isola e la responsabilità dell’educazione e dell’istruzione dei ragazzi è di tutta la comunità, pur nell’autonomia di ogni singolo istituto pubblico, statale o paritario.
Le Biblioteche zonali sono, oltre che un servizio, un luogo di socializzazione e di produzione culturale. Proporremo di trasferire al decentramento poteri in materia di gestione su orari, attività ed acquisti che, pur non facendo venir meno le sinergie di sistema a livello milanese, consentano, anche attraverso forme di partecipazione degli utenti (es. le consulte) di renderle effettivo soggetto attivo sul territorio ed aperto alle sue istanze.
La ripartizione dei fondi, allo stato attuale sostanzialmente eguale per tutte le zone del decentramento, dovrà basarsi sull’effettivo numero di strutture presenti sul territorio.
Si tratta di creare frequenti occasioni di interesse culturale o di divertimento, nei diversi quartieri della nostra zona.
A tale scopo, si possono coinvolgere giovani musicisti che, provenienti da conservatori o da altre esperienza, siano disposti, gratuitamente, ad esibirsi nei luoghi opportuni, decisi in base alla disponibilità o alla stagione o agli aspetti urbanistici, oppure artisti di ogni età, ai quali offrire spazi per esposizioni nella circoscrizione 9, o attori o compagnie teatrali, disposti a presentare monologhi, letture o commedie, nelle piazze o in altri ambienti.
Obiettivo del Consiglio di Zona dovrà essere anche quello del recupero di spazi oggi inutilizzati o sottoutilizzati, favorendo progetti di gestione mirati all’aggregazione di fasce specifiche della popolazione.
Le zone possono svolgere una azione importante per lo sviluppo di una pratica sportiva di massa, non limitata, come nel passato alle sole attività agonistiche, anche attraverso percorsi mirati per fasce di età e condizioni individuali, oggi spesso accessibili solo in forma privatistica.

Politiche di valorizzazione del territorio

Occorre oggi per la nostra zona e per tutta la città un progetto di sviluppo territoriale che sappia coniugare equità e sostenibilità ambientale, valorizzando le enormi potenzialità ed eccellenze di cui essa dispone: il sistema universitario e della ricerca, i servizi sociosanitari, l’industria creativa, il sistema fieristico e il commercio, la disponibilità di professionalità e competenze, le istituzioni culturali. L’insediamento di funzioni nobili nel territorio è l’elemento che può consentire quel passaggio paradigmatico della periferia da Luogo fisico a Funzione di cui si scriveva in sede di preambolo: tutto ciò richiede, tuttavia, rispetto al passato, soprattutto recente, un salto di qualità nella “governance” del territorio.
Le dinamiche recenti dello sviluppo territoriale nell’area milanese sono infatti caratterizzate da interdipendenze e da una complessità non più governabile senza un riferimento di scala vasta.
La frammentazione e la complessità degli interessi e delle relazioni nei processi di sviluppo insediativo hanno trovato a volte virtuose soluzioni di coordinamento in esperienze di cooperazione intercomunale (in particolare, tra i comuni della prima cintura), ma è indispensabile assicurare una regia complessiva, con obiettivi condivisi e comuni linee di intervento, per un uso attento e intelligente delle risorse territoriali di un ambito che coincide con una delle aree di maggior concentrazione dello sviluppo del Paese.
Per rispondere a questa sempre più pressante esigenza di “regia”, sarà utile un coordinamento tra la Città e la Provincia di Milano che sta avviando l’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento e del Piano Strategico per l’area metropolitana, rispetto ai quali è quindi indispensabile attivare un confronto e fondare un legame cooperativo verso la definizione di un modello di riferimento comune. In questo confronto il nuovo Consiglio di Zona deve diventare attore importante.
Per noi una politica di questo livello significa porre agli interlocutori queste tematiche:
A)    prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando priorità alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle residue aree dismesse o abbandonate;
B)     assicurare un mix di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di attività (uffici da organizzare attorno ai nodi di interscambio), abitazioni (residenza sociale e libera in quantità equilibrate), commercio e servizi;
C)     decentrare o realizzare funzioni pregiate e servizi di livello comunale negli ambiti urbani periferici dotati di buona accessibilità, in particolare se oggetto di trasformazione, al fine di costruire nuove centralità urbane secondo uno schema di organizzazione spaziale policentrico, tale da decongestionare le aree centrali.
D)    riqualificare le periferie, in particolare i quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica, con l’obiettivo di ampliare la dotazione di servizi e recuperare dal degrado il patrimonio edilizio.
Area della Bovisa
L’area degli ex gasometri è una proprietà pubblica di notevole dimensione oggetto di un accordo di programma stipulato nel febbraio del 1997  tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Politecnico che ha dato vita ad un progetto che prevedeva, oltre alla sua bonifica, un imponente ridisegno del territorio con innesto di funzioni pubbliche pregiate quali: una nuova sede dello stesso Politecnico in aggiunta a quella già realizzata in altri spazi dismessi della Bovisa, la sede dell’AEM che vi avrebbe centralizzato le sue funzioni amministrative e direzionali, una nuova biblioteca pubblica con annesso un parco,  impianti sportivi e, come ultima proposta, il museo di arte contemporanea.
La realizzazione del progetto è, però, ferma da anni e sta venendo avanti l’idea di un suo forte ridimensionamento col rischio di vedere localizzate in quelle aree solamente iniziative immobiliari. Il mantenimento del progetto originario è un nostro impegno.
Area del “Paolo Pini”
Da anni l’attenzione di molti, in particolare dell’Ulivo, è stata attratta dall’opportunità irripetibile
derivante dall’utilizzazione di immobili dismessi all’interno della struttura per localizzarvi ulteriori servizi necessari al quartiere e all’intera zona.
La nuova Giunta provinciale ha cominciato a interessarsi attivamente al “problema Pini”, ascoltando le proposte avanzate da Partiti, operatori socio-culturali, docenti del Politecnico, nonché dalle Associazioni oggi presenti nella struttura e avanzando proposte concrete relative alle strutture e agli spazi di sua pertinenza. Rimane, però, la necessità che anche le strutture dismesse di pertinenza della ASL-Ospedale di Niguarda vengano considerate utilizzabili ai fini della costruzione del progetto definitivo che dovrà rispondere positivamente alla domanda di ulteriori servizi socio-culturali, di strutture residenziali al servizio della vicina Università e di verde attrezzato.
Garibaldi-Repubblica - Isola - Città della Moda
Questa vicenda riassume emblematicamente lo scontro tra le concezioni della città “densa” di tutte le principali funzioni, portata avanti in questi anni dalla Destra al governo della città, e quella della città “policentrica” che diffonda viceversa nel territorio metropolitano le attività pregiate ed innovative.
La concentrazione delle funzioni legate alla moda in un unico impegnativo sviluppo immobiliare (Città della Moda) si scontra con una realtà di ampia diffusione urbana degli spazi espositivi. Sono gli stessi stilisti a ricordarci che questi reticoli di attività non riguardano più solo il centro storico di Milano, diffondendosi ampiamente nell’intera città.
Le azioni modificative, volte a mitigare i carichi urbanistici e gli effetti congestionanti indotti sulla città (legati in particolare alla quota di terziario privato, e ad un nuova, assai discutibile, torre per uff. comunali a fianco di quella attuale), dovranno essere orientate a valorizzare l’inserimento nel tessuto storico esistente, attraverso la rigenerazione urbana del quartiere Isola, la qualificazione degli spazi pubblici e del verde pubblico di prossimità, e il recupero dei “segni d’acqua” del canale Martesana.
I progetti già avviati dalla Giunta uscente saranno comunque oggetto di ricontrattazione con la proprietà al fine adeguarli anche alle esigenze della popolazione locale.
L’accessibilità al comparto, ora centrata sull’ennesimo progetto di tunnel viabilistico (Zara-V.le Liberazione) che richiama direttamente traffico nel centro città, dovrà privilegiare il trasporto su ferro, rappresentato dalla  prevista e finanziata MM5 che, tra l’altro, presenta una coincidenza di tracciato con il suddetto asse stradale e sul più concreto e pericoloso "sfondamento" della via Volturno verso le via De Castillia/Pirelli/Liberazione, a danno del giardino esistente 
 
Manifattura tabacchi
Ogni soluzione di destinazione dell’area dovrà comunque garantire la permanenza del Centro Anziani, frequentato da oltre un migliaio di persone, in dimensioni spaziali tali da permettere un ulteriore sviluppo di tale attività.
E’ necessario inoltre riconsiderare l’impatto dell’apertura di un ulteriore centro commerciale  in un’area già caratterizzata da insediamenti simili.

Comunità multiculturale: valore aggiunto nella sicurezza

Crediamo in una società, dove le diversità culturali siano fattore di ricchezza e non di divisione.
L’immigrazione che costituisce una risorsa, è un aspetto sociale che il centrosinistra si impegna a gestire e governare, coniugando sicurezza e solidarietà, diritti e doveri.
Scopo dell’istituzione è quello di favorire l’integrazione fondata sul reciproco riconoscimento, la condivisione delle regole, la tolleranza.
In questo contesto L’Ulivo ritiene che l’eventuale spostamento in altro sito della Moschea di Viale Jenner non dovrà essere considerato solo questione di ordine pubblico, ma volto a garantire tanto un decoroso luogo di professione di fede, quanto il rispetto delle esigenze abitative, commerciali e di mobilità di tutti i residenti .
A tale scopo, verrà proposta la costituzione di una Consulta interculturale, per poter garantire, entro la legislatura, una rappresentanza permanente dei migranti nelle Commissioni del Consiglio di Zona.
Le principali comunicazioni del Consiglio di Zona saranno redatte in forma multilingua.

Servizi alla persona

Si è manifestata in questi anni una progressiva sclerotizzazione dei servizi alla popolazione, basati su un modello ormai vecchio di quindici anni, mentre è cresciuto in maniera imponente il fabbisogno di supporti ed assistenza soprattutto alla aliquota più anziana, cresciuta nella dimensione ma con condizioni di vita sempre più difficili.
L’Ulivo si impegna a sviluppare la rete dei supporti domiciliari e familiari, in coordinamento con l’ASL, valorizzando tutte le esperienze del Terzo settore presenti sul territorio, non come semplici erogatori di prestazione ma come portatori di intelligenza ed esperienza nel riconoscimento del pluralismo istituzionale.
Occorre inoltre che i Centri anziani si trasformino da luoghi solo ricreativi a veri e propri Centri Servizi, capaci anche di valorizzare l’anziano come risorsa e non solo come soggetto di assistenza.
Un aspetto importante per quanto riguarda le politiche alla persona è l’attenzione da rivolgersi a ragazzi adolescenti e giovani. Nella nostra zona è necessario un investimento forte a sostegno dei servizi e degli interventi pubblici e del no profit (scuole, centri di aggregazione giovanile, centri giovani, servizi sociali di base, associazioni, volontariato, oratori, centri estivi comunali e degli oratori...)
Il Consiglio di Zona pertanto promuove un coordinamento delle iniziative in modo da favorire un’azione sinergica di tutte le forze sociali della zona, per una maggiore coesione.
Grande attenzione va riservata anche alle altre fasce della popolazione come i disabili fisici e psichici, i cui servizi sono pesantemente sott’organico e non in grado di soddisfare la domanda delle famiglie coinvolte nel problema e troppo spesso lasciate sole.
L’Ulivo intende rivitalizzare l’attenzione verso le tossicodipendenze, dato il preoccupante diffondersi di sostanze a più alta “accettabilita’ sociale” (ectasy e cocaina) ma egualmente devastanti.
 
Gli asili nido sono settori fortemente legati alle caratteristiche del territorio, con aspetti e problemi che condizionano impegni e interessi quotidiani dei cittadini. Tra questi, per esempio, la loro prossimità ai luoghi di lavoro e di residenza, per esempio. O le frequenze e i tragitti dei trasporti pubblici. Fino agli orari di attività, compatibili con quelli dell’utenza.
Il Consiglio di Zona, in questo, può agire nel favorire più adeguate prestazioni, coinvolgendo Enti, associazioni e volontariato disponibili e competenti ad assolvere simili mansioni. Può altresì monitorare l’esistente e sollecitare interventi per promuovere micro-nidi nei quartieri in cui occorrono e per rendere più funzionali quelli esistenti, garantendo una maggiore qualità di accoglienza degli edifici scolastici. A questo scopo i Consigli di Zona dovranno rivendicare la piena applicazione del regolamento sul decentramento in materia di manutenzione ordinaria dell’edilizia scolastica.

L’ambiente e il verde urbano

Il parco Nord rappresenta, a livello non solo milanese, un’esperienza pilota per la creazione di continuità di verde pubblico di grandi dimensioni in un contesto fortemente urbanizzato.
Oggi, quella continuità rischia di essere interrotta, specie per il progetto della strada interperiferica. E’ necessario garantire che la stessa venga mantenuta, aggregando nuovi spazi e migliorando l’accessibilità.
L’Ulivo si impegnerà in zona per accrescere la disponibilità e l’accessibilità delle aree verdi, cogliendo l’occasione dei prossimi interventi infrastrutturali in zona, a partire dai cantieri della metropolitana 3 e 5, per ripensare nuovi spazi attrezzati, mentre va aumentata l’aliquota di spazi verdi sull’insieme del territorio.
Difendere l’ambiente significa anche favorire pratiche virtuose, come quelle rese possibili dall’implementazione delle piste ciclabili, cui va garantita, rispetto ad oggi, una adeguata manutenzione, sia nei vecchi sia nei nuovi tracciati da realizzare.
Sicurezza e controllo del territorio
Il tema della sicurezza dei cittadini è centrale per la qualità della vita.
Il presidio del territorio rappresenta, non da solo, un fattore determinante in questo senso, consentendo un’azione di prevenzione, in particolare dei fenomeni di microcriminalità.
La scelta della ex-scuola media Ghandi come nuova sede del commissariato di zona, pur facendo fronte ad una necessità concreta, è tuttavia maturata con modalità che hanno provocato gravi divisioni tra la popolazione del quartiere, che avvertiva anche l’opportunità di un recupero dell’originale destinazione, a fronte di una crescita della domanda potenziale di utenza nei prossimi anni.
Una volta compiuta tale scelta, è tuttavia necessario che si accresca la visibilità della presenza delle forze di polizia in tutta la zona, specie nelle aree individuate più a rischio, intensificando i servizi di pattuglia e coordinando gli stessi tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigilanza urbana, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli istituzionali.
L’Ulivo si opporrà, a questo proposito, ad ogni ventilato tentativo di ridimensionare la presenza della Polizia Municipale nella nostra zona e sosterrà il ripristino del presidio previsto in Cassina Anna e recentemente sospeso.
Una programmazione partecipata
L’Ulivo promuoverà la costituzione in zona di una Consulta del Terzo Settore, allo scopo di coordinare e valorizzare tutte le esperienze presenti sul territorio.
A tale Consulta parteciperanno sia le forme più organizzate (associazioni, cooperative, fondazioni, parrocchie, parti sociali, rappresentanti dei commercianti e degli imprenditori…) sia quelle realtà associative informali (comitati di quartiere…) che contribuiscono a creare un tessuto sociale  coeso e solidale, secondo i principi costituzionali di solidarietà e sussidiarietà.
E’ importante che tale Consulta sia un luogo permanente di collaborazione fra l’Istituzione e le realtà di cittadinanza attiva su  tutti i processi di governo della zona.

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 19:28

SICUREZZA: un altro modo d'intederla

Sicurezza.

Appena si pronuncia questa parola, tutti pensano a come contrastare la criminalità. Si discute se il tasso di reati è in crescita o in diminuzione, si discute se le pene siano efficaci e commisurate, se le forze di polizia sono numericamente congrue, si parla di tutti quegli interventi di sociali che possono ridurre preventivamente il fenomeno della microcriminalità e della delinquenza giovanile.
Ma siamo sicuri che parlando di tutto ciò, a prescindere che la si veda da sinistra, dal centro o da destra si esaurisce il discorso sulle "sicurezza"???

Io no
.
Per me, come per moltissimi altri cittadini, sicurezza è anche altro.
Alcuni esempi concreti:
 Metropolitane: Ogni anno milioni di milanesi e non usano le tre linee della metropolitana.  Siamo sicuri che si viaggia in sicurezza. Io no, anzi so per certo che da anni si attende l'ultimazione del "Piano d'emergenza" delle linee della MM, che è fermo a meno del 50% della sua realizzazione.  In questi anni però non ho visto il Comune spingere più di tanto sull'acceleratore.
Vigili del Fuoco: Se si guarda sulla carta la dislocazione delle caserme dei Vigili del Fuoco, in Milano, verrebbe da dire che i pompieri milanesi sono ben dislocati e distribuiti. Ma nessuno sa che ad esempio il Distaccamento di P.lle Cuoco, invia la sua autopompa in autostrada del sole, carreggiata sud fino a Lodi?  Chi sa che il distaccamento di via Darwin (zona navigli) copre la provincia fino ai confini con la Provincia pavese?   Da decenni i Vigili del Fuoco, dai sindacati fino ai vertici, hanno sempre denunciato la disponibilità di poche risorse umane, che gli organici sono fortemente carenti. Che il lavoro di soccorso e presidio a cui si aggiungono le competenze di controllo e prevenzione antincendio, risentono di queste gravi mancanze, ha mai fatto sì che in 10 anni di governo di centro destra della città, con il candidato consigliere comunale di FI, Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, abbia mai pensato a Milano e alla sua sicurezza??? I fatti ci dicono che in questi anni nulla è cambiato e la certezza di un soccorso tempestivo non c'è e se i pompieri milanesi, poi hanno la capacità di essere positivamente risolutivi è dato alla loro abnegazione, professionalità e grande amore per il mestiere che fanno.
Soccorso Sanitario extraospedaliero:
Prima che la campagna elet
torale entrasse nel vivo, il responsabile del Servizio del 118, di Milano Niguarda, che si occupa di coordinare le autoambulanze in Milano e in parte della Provincia, parlando alla stampa, denunciava l'impossibilità attuale di svolgere il servizio di pronto soccorso con automediche e ambulanze, nei termini dei 15 minuti dalla chiamata, stabiliti dalla legge dello Stato.  Il motivo ricade prevalentemente sul traffico urbano.  Il problema non è nuovo, ma in questi dieci anni il Comune non ha pensato di ricercare strumenti che facilitassero la viabilità ai mezzi di soccorso.   Eppure da anni, in alcuni comuni, ad esempio Sesto San Giovanni, un sistema di radiocomandato installato sulle ambulanze e i camion dei pompieri, attiva il verde ai semafori, nella sola direzione di provenienza del mezzo di soccorso evitando così che la congestione del traffico ne rallenti ancor di più il viaggio.
 
Protezione civile:
Pochi, pochissimi sanno, che il Sindaco “è autorità locale di Protezione civile” e ai sensi della Legge 225 del 1992 che istituisce il Servizio Nazionale di Protezione civile” e pochi sanno che Milano gode di un glorioso Servizio comunale di Protezione civile. Un servizio che ha condotto con efficacia numerosi interventi sia in Italia che all’estero in occasione di momenti tragici della storia. Questo servizio, ogni inverno viene anche ampiamente utilizzato per l’assistenza e il ricovero dei senza fissa dimora, eppure in questi anni, nonostante i numerosi interventi svolti, invece di essere valorizzato quale un’eccellenza comunale è sempre stata presentata “sottotono”. Vale anche ricordare, che però la funzione dei protezione civile del Sindaco e del Comune, non si esaurisce con la gestione solo della propria struttura, ma necessariamente attraverso anche il coordinamento delle risorse degli altri enti ed associazioni, d’ambito comunale, operanti nel Comune. Tale azione che deve concretarsi in momenti preventivi di coordinamento, in realtà non è mai stato sviluppato dall’Amministrazione e il grado d’efficienza ed efficacia del sistema, che si è palesato in Milano, sia nella tragedia di Linate che nell’incidente del pirellone, sono derivati dalla gran capacità e reciproca conoscenza di tutte le risorse e i responsabili dei diversi organismi operativi e dalla supervisione della Prefettura, anche se erano eventi sì rilevabili ma d’ambito comunale.
Ecco allora che se si  parla  di sicurezza è necessario, ricordarsi che per avere una Milano sicura è quindi necessario, rammentarsi che si vive sicuri quando si può godere su tutti i fronti di tempestivi aiuti, ma soprattutto quando si ha la coscienza che alle spalle si ha un’Amministrazione civica, che non ricorre i problemi quando orami si sono manifestati, ma agisce preventivamente su tutti i fronti.
Cosa può fare il Municipio e il Sindaco su questi argomenti?
Molto, moltissimo:
1.       Imporre alla M.M. e all’ATM, che si ultimino i progetti del Piano di Sicurezza di tutte le stazioni e della rete della metropolitana.
2.       Mantenere una costante pressione politica presso il Governo centrale per un soluzionamento positivo per risolvere  la cronica mancanza dei vigili del fuoco a Milano.
3.       Creare, condizioni di viabilità tali che consentano la riduzione effettiva dei tempi d’intervento del soccorso pubblico in Città, attraverso investimenti anche in strumentazioni che permettano il rapido scorrimento dei mezzi di soccorso.
4.       Compiere una politica di coordinamento preventiva delle strutture della protezione civile del territorio.
Domenica, 21 Maggio, 2006 - 11:21

CONTRO TUTTE LE GUERRE

              Contro  tutte  le  guerre    Contro  tutti  gli  eserciti

 

Siamo contro tutti  gli eserciti perchè disprezziamo la gerarchia, la subordinazione che  annienta la libertà dell'individuo e  il cinismo di cui è impregnato ogni  potere.

Denunciamo le prduzioni di  morte, il  mercato delle  armi, prima  causa di  sfruttamento e  ricatto del lavoratori, poi strumenti per  continuare ad esercitare l'oppressione.

E'  necessario delegittImare la  guerra, sabotarne gli  ingranaggi, scardinare il  ricatto

dei  signori delle  armi.

Quella che  Bush ha  battezzato " Guerra al  Terrorismo" è invece un terrorismo di  Guerra. 

Nel Mondo che  vogliamo non c'è posto per  questo  orrore quotidiano, sabbia  e  non  olio nel motore del militarismo!!!!

LA   GUERRA E'  NEMICA DELLA  LIBERTA' NOI  SIAMO NEMICI DELLA  GUERRA 

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 10:30

2 Giugno Vera Festa della Costituzione

 

 

GIORGIO BERETTA
UNO DEI PIU' IMPORTANTI STUDIOSI DELLE QUESTIONI DEL DISARMO
ADERISCE ALL'APPELLO RIVOLTO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PERCHE' IL 2 GIUGNO SIA FESTA DELLA COSTITUZIONE
E NON ABBIA PIU' LUOGO L'ABUSIVA PARATA MILITARE

Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni
impegnate per la pace, la legalita', la democrazia e i diritti umani.

Signor Presidente della Repubblica,
insieme ai nostri vivi auguri per il Suo alto compito, Le rivolgiamo
una
calda richiesta, che viene dal popolo della pace, di festeggiare il
prossimo
2 giugno come vera festa della Costituzione, come festa del voto
popolare
che ha voluto la Repubblica e eletto la Costituente, e niente affatto
come
festa militare.
Ammessa, per amore di dialogo, e non concessa la necessita'
dell'esercito -
che noi come tale discutiamo (tra esercito e polizia democratica la
differenza e' essenziale, come tra la violenza e la forza, la forza
omicida
e la forza non omicida) - esso non e' assolutamente il simbolo piu'
bello e
vero della patria, non e' l'esibizione giusta per il giorno della festa
della Repubblica: nell'ipotesi piu' benevola, e' soltanto una triste
necessita'.
La parata militare e' brutta tristezza e non e' festa. La parata delle
armi
non festeggia la vita e le istituzioni civili del popolo, non dimostra
amicizia verso gli altri popoli, non e' saggezza politica. Non e'
neppure un
vero rispetto per chi, sotto le armi, ha perso la vita.
Rispettando le diverse opinioni, e' un fatto inoppugnabile che
l'esercito
non ha avuto alcuna parte nell'evento storico del 2 giugno 1946, quando
unico protagonista e' stato il popolo sovrano e l'azione democratica
disarmata: il voto.
Nella festa del 2 giugno l'esercito e' fuori luogo, occupa un posto che
non
e' suo.

*

 

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 07:55

Tutti a Treatro!

L’obiettivo è di promuovere il consumo di cultura a Milano. Per fare ciò, si propone di aiutare coloro per cui il prezzo di uno spettacolo teatrale è proibitivo, e di rendere più semplice trovare un biglietto ai tanti, italiani e stranieri, che vengono a Milano per lavoro.

Si tratta di una serie di azioni coordinate, tra cui:
·         aumentare i punti vendita di biglietti teatrali a Milano, istituendone  di nuovi presso le stazioni ferroviarie e gli aeroporti, le stazioni del metro, la Fiera.
·         Buoni Teatro – a prezzo agevolato - per studenti e ed anziani

Domenica, 21 Maggio, 2006 - 00:03

rosa nel pugno

IO SONO ROSA NEL PUGNO NELLA ZONA 5   MILANO

(continuo unaltro giorno)

Sabato, 20 Maggio, 2006 - 23:59

Siamo entrati in un periodo di vacche magre., E nessuno parla, di come fare, per risolvere il prpblema

Non si puo abbandonare i nostri figli., a una legge inconpleta detta legge Biagi . Perche fare a pagare le nostre negligenze di ruberie e di sperperi .
e di governi che anno pensato solo a reinpinquare le loro casse personali compresi il mal governo dei sindacati.e di tutta la politica ladra della cosidetta prima repubblica. e ingiusto e bestialmente inumano .creare la nuova classe del domani classe seza un futuro sugli innocenti che non anno mai rubato . non anno mai avuto casse integrazioni ,non anno mai avuto dopo la cassa integrazione .,anticipi pagati da tutta la societa intera, per entrare in pensione anticipatamente.,sono stati abbuonati dieci anni di contributi, sette anni di contributi, e cosi via. politici di sinistra e sindacati devono oggi riparare i danni da essi causati.., (allora la destra e la lega non esisteva) esisteva la democrazia cristiana e il comunismo e i socialisti allegati.con quei farabutti opportunisti ricattatori chiamati sindacati. Oggi noi vogliamo risolvere i nostri errori, gettando sulle spalle dei futuri dirigenti oggi condannati al caos del precariato?dopo che negli anni sessanta quei farabutti della sinistra, insieme a quei delinquenti che gestivano i sindacati italiani., per un pugno di voti anno venduto  il futuro d'ellitalia .., concedendo pensioni solo dopo 15 anni di lavoro pubblico sotto tutela dello stato italiano daccordo con quei farabutti democristiani che gestivano l'italia della prima repubblica italiana. mi ritrovo ad avere una amica infermiera che a iniziato a lavorare all'eta di 14 anni .,e alleta di 29 anni e andata in pensione essa oltre alla sua pensione regalata per un pugno di voti a sempre lavorato  come collaboratrice  del marito che gestiva bar e ristoranti. di questi casi ce ne sono piu di centomila.(io o messo il minimo del minimo) ecco la politica del favoritismo clientelare.., per un pugno di voti.., dove ci a portato. A fare fallire la finanza italianna carricandoci di un debito che con il sistema attuale e indistinquibile., colpevolizando persone ignave in quanto neanche nate. e una schifezza da cancellare ..,
tutti dobbiamo essere coinvolti per una sana costruttiva fatibile ripresa.
RIPETO SIAMO IN UN PERIODO DI VACCHE MAGRE E TUTTI DICASI TUTTI DEVONO REIMBOCCARSI LE MANICHE CANCELLANDO GLI ATTUALI PRIVILEGI DELLE TRENTA ORE SETTIMANALI ..,DELLE 35 ORE E COSI VIA .., A NOI RIMANE UNA SOLA ALTERNATIVA RITORNARE A FARE PER LEGGE LE 45 ORE SETTIMANALI. PER INIZIARE NON AD ESSERE COMPETITIVI CON LA CINA E L'INDIA MA ALMENO NEL NOSTRO INTERNO EUROPEO.

Sabato, 20 Maggio, 2006 - 23:52

centro chiuso (alle auto)

ci sono una serie di buone ragioni per chiudere di giorno il centro storico alle auto dei non residenti. una è che il collasso del traffico rende necessarie misure forti per disincentivare l'uso dell'auto; la seconda è che, per contrappeso, è necessario aumentare le frequenze dei mezzi pubblici nel centro; la terza è che le misure finora adottate per diminuire il traffico si sono rivelate inutili; la quarta è che il centro città ha strade di calibro ridotto ed eccessivo passaggio di veicoli, con un inquinamento imponente in alcune vie (mai passati in via pontaccio?). naturalmente, questa misura va accompagnata da altri provvedimenti (divieti di sosta ai non residenti, potenziamento linee circolari, riduzione costo taxi, ...) specie nelle aree limitrofe alla chiusura.
alcuni dicono che una misura come questa sarebbe troppo limitativa e pesante (in particolare per i non residenti del centro). ma c'è una alternativa? 

Sabato, 20 Maggio, 2006 - 12:42

Mobilità e Giovani

Riporto un email di un’amica.
 
Caro Pasquale , l’altra sera sono passata all’aperitivo da te organizzato in tema mobilità e giovani.
E volevo fare alcune considerazioni:
Innanzitutto direi “IMMOBILITA’” visto che è inconcepibile utilizzare 3 ore del proprio tempo al giorno nei trasferimenti casa-lavoro (poi ci si lamenta se i genitori non conoscono i propri figli!!!).
 
Come dicevi tu è necessario potenziare, ristrutturare e rimodernare rete e parco ATM; nonchè incentivare professionalità ed investimenti.
Un'azienda di trasporti eccellente renderebbe Milano molto più vivibile! E più frequentabile anche dagli stranieri di fronte ai quali facciamo davvero una figura non bella.
 
Passiamo ai giovani: cosa può mai volere un giovane da una città come Milano?
POSSIBILITA! Cavolo,è mai possibile che una città europea come la nostra sia cosi' ferma?! Riprendiamoci gli spazi. Diamo punti di riferimento ai  ragazzi...altrimenti a breve termine avremo le gang modello New York in giro per la città! Nei "riferimenti" entrano sicuramente un lavoro ed una casa...perchè l'autonomia e l'indipendenza fanno diventare i ragazzi uomini! No ?

Cosa ne pensate ?

Sabato, 20 Maggio, 2006 - 12:33

Milano come....Milano

Non siete stufi anche voi di sentire Milano paragonata a Barcellona, San Francisco,.... uscendone sempre svalorizzata come una cenerentola ?
Milano è come Milano e il mio obiettivo è far parlare di Milano e delle sue eccellenze come città unica , aperta, ricca di persone capaci.
Ve lo racconto nella mia intervista
http://www.pasqualecioffi.it/videoPasquale.asp

Parliamone insieme.

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