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.: Il Blog di Beatrice Uguccioni
Domenica, 21 Maggio, 2006 - 19:48

PROGRAMMA ULIVO PER LA ZONA 9


 
 
IL PROGRAMMA DE “L’ULIVO” PER LA ZONA 9
 
 
Il 28 ed il 29 Maggio
 
Per il Consiglio di Circoscrizione n.9
 
Il tuo voto a L’ULIVO
 
 
 

 
 
PER BEATRICE UGUCCIONI PRESIDENTE
 

PREAMBOLO
 
La lista “Uniti nell’Ulivo” che candida Beatrice Uguccioni a Presidente del Consiglio di Circoscrizione con il sostegno di tutta la coalizione di centrosinistra non è una sommatoria di partiti: rappresenta un incontro di culture, esperienze e percorsi differenti, legate dalla comune vocazione ad una crescita della qualità urbana, dell’effettiva integrazione sociale, culturale ed economica e delle opportunità.
 
Questa parte della città, che va da Niguarda alla Bovisa e raggiunge l’Isola, esce da un decennio di trasformazioni profonde: urbanistiche, sociali, economiche, governate nella totale assenza del decentramento e del territorio, spesso determinata dalla consapevole latitanza di chi è stato chiamato a governare questo pezzo di Milano.
 
La periferia, intesa come funzione e non come luogo fisico, può costruire, al suo interno, nuovo protagonismo, nuova partecipazione, nuova conoscenza.
L’Ulivo nel suo DNA politico conferma l’idea di una città non solo di spazi ma anche di tempi, dove la scansione delle funzioni amministrative producano sia decongestione e disinquinamento, sia occasione di vita. “Il tempo non solo come denaro”, ma “il tempo come vita”. Favorire le opportunità di relazioni culturali, di conoscenza e formazione, di redistribuzione e riqualificazione del lavoro, non solo come mutazione simbolica e concreta della qualità della vita, di cui l’uso del tempo non può essere solo una variabile.
Per attuare effettivamente questo percorso, occorre un cambio di mentalità: come propone il nostro candidato sindaco Bruno Ferrante non si deve più parlare di Milano come fatta da Centro e da Periferie, ma di una Città Policentrica, dove i Quartieri abbiano piena dignità.
Il decentramento deve tornare a dialogare con le persone, con le associazioni, con tutti coloro che vivono i quartieri.
CONTESTO ISTITUZIONALE
 
Le dichiarazioni a favore del decentramento amministrativo, da tredici anni a questa parte, non sono state seguite da alcuna concreta delega di poteri e di risorse. La riforma della macchina comunale realizzata in questi anni ha conseguito l’obiettivo di allontanare il cittadino dal  “Comune” segnando il passo anche in termini di qualità per i servizi, nettamente peggiorati.
 
 Occorre invertire in tempi certi questo trend, così da realizzare un’auspicabile riforma delle istituzioni cittadine, che faccia delle Zone di decentramento amministrativo il motore di sviluppo e di intervento per le nuove sfide di Milano, attraverso poteri di programmazione e di gestione delle risorse umane e tecniche presenti sul territorio.
Gli eletti di “Uniti nell’Ulivo” si impegneranno in un’azione di pressione continua sull’Amministrazione Comunale, affinché la prossima legislatura segni la rinascita di un vero decentramento a Milano.
I Consigli di Zona possono tornare ad essere il luogo naturale di confronto e progetto per tutte le realtà associative e per ogni cittadino interessato alle sorti del proprio territorio.
A questo scopo verrà garantita la massima pubblicità ed apertura alle riunioni sia del Consiglio sia delle Commissioni e verrà adeguatamente valorizzato il sito del Consiglio di Zona, in modo tale da trasformarlo in un autentico “Portale della comunità” mentre oggi  è privo di un vero valore aggiunto per il cittadino
Accanto alle Commissioni istituzionali, nei casi necessari, verranno istruite Commissioni tematiche a termine cui verrà garantita la massima possibilità di partecipazione ai cittadini.
 
LINEE DI IMPEGNO PROGRAMMATICO

Mobilità

La nostra parola d’ordine è mobilità sostenibile, da realizzarsi sia attraverso la revisione di alcuni progetti di viabilità ad alto impatto (in primo luogo l’interperiferica Nord), sia attraverso l’adeguata pressione sugli altri attori istituzionali per politiche di supporto al primato del trasporto pubblico locale, in particolare in vista dell’avvio delle nuove tratte metropolitane e del relativo ridisegno della rete di superficie.
L’indispensabile realizzazione di nuove arterie viabilistiche deve  minimizzare l’impatto che le opere hanno sulla vita delle persone che vivono in questa zona.
 
La Giunta Albertini ha deciso di proseguire nel progetto di strada di gronda, disinteressandosi dei dubbi e delle critiche sollevate dai cittadini e dando giustificazioni ambigue alle richieste di chiarimenti provenienti dalla Unione Europea.
Non sono stati presi in considerazione i progetti alternativi, che prevedano una mobilità sostenibile, elaborati da professionisti e esaminati anche in tesi di laurea di studenti competenti in materia viabilistica.
 
Intendiamo quindi riproporre all’attenzione della platea dei decisori il progetto di strada interperiferica elaborato dal centrosinistra nel corso della appena passata legislatura e sottoposto al Consiglio Comunale, che riduce sostanzialmente l’impatto dell’opera.
L’apertura della nuova tratta della Terza linea Metropolitana tra Maciachini e Comasina cambierà sostanzialmente la dimensione ed il carattere del trasporto pubblico nella nostra zona. Siamo contrari all’apertura “elettorale” di tratte limitate del tracciato, prive delle adeguate strutture di interscambio.
Richiederemo inoltre che almeno il 60% delle minori percorrenze dipendenti dalla ristrutturazione della rete di superficie venga destinato ad intensificare il servizio sui collegamenti tangenziali est-ovest.
Riteniamo inoltre che il completamento dei progetti di metrotramvia deve rappresentare, comunque, l’ultimo intervento con tale modalità nella nostra zona, fatto salvo un eventuale collegamento est-ovest nel nuovo tracciato dell’interperiferica da noi proposto.
Per quanto riguarda la ingegnerizzazione della viabilità, L’Ulivo si impegnerà a favorire l’opzione delle rotatorie, allo scopo di favorire una circolazione più fluida e regolare, riservando a nodi di elevato rischio l’installazione semaforica.

Cultura ed associazionismo

Esiste nella nostra zona un vasto e plurale tessuto di associazionismo culturale, ricreativo e sportivo che deve essere riconosciuto come fattore di ricchezza per tutta la nostra comunità e pertanto essere valorizzato.
 
Gran parte di questi soggetti rappresentano un patrimonio straordinario, spesso trascurato nell’attività del Consiglio di Zona nel corso delle ultime due legislature.
La ripartizione dei contributi, vitale per lo sviluppo di tali attività, ha visto spesso coinvolti solo un numero limitato di gruppi, a fronte di una già grave riduzione dei fondi a disposizione.
 
Ci impegneremo per una distribuzione delle risorse basata su un’attenta valutazione della fruibilità delle proposte e della qualità delle stesse, in una logica trasparente e plurale rivolta alla dimensione laica dell’attività.
La Commissione Cultura deve recitare un ruolo attivo nella promozione delle iniziative e nel coordinamento tra le organizzazioni che operano sul territorio, in modo da dare un segno all’attività culturale della zona, favorendo lo scambio di esperienze fra i soggetti, evitando l’estemporaneità nell’erogazione dei contributi.
Le scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alle scuole per l’infanzia, alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado, come luoghi di cultura, crescita e aggregazione, devono avere l’attenzione del Consiglio di Zona, perché la scuola non è un’isola e la responsabilità dell’educazione e dell’istruzione dei ragazzi è di tutta la comunità, pur nell’autonomia di ogni singolo istituto pubblico, statale o paritario.
Le Biblioteche zonali sono, oltre che un servizio, un luogo di socializzazione e di produzione culturale. Proporremo di trasferire al decentramento poteri in materia di gestione su orari, attività ed acquisti che, pur non facendo venir meno le sinergie di sistema a livello milanese, consentano, anche attraverso forme di partecipazione degli utenti (es. le consulte) di renderle effettivo soggetto attivo sul territorio ed aperto alle sue istanze.
La ripartizione dei fondi, allo stato attuale sostanzialmente eguale per tutte le zone del decentramento, dovrà basarsi sull’effettivo numero di strutture presenti sul territorio.
Si tratta di creare frequenti occasioni di interesse culturale o di divertimento, nei diversi quartieri della nostra zona.
A tale scopo, si possono coinvolgere giovani musicisti che, provenienti da conservatori o da altre esperienza, siano disposti, gratuitamente, ad esibirsi nei luoghi opportuni, decisi in base alla disponibilità o alla stagione o agli aspetti urbanistici, oppure artisti di ogni età, ai quali offrire spazi per esposizioni nella circoscrizione 9, o attori o compagnie teatrali, disposti a presentare monologhi, letture o commedie, nelle piazze o in altri ambienti.
Obiettivo del Consiglio di Zona dovrà essere anche quello del recupero di spazi oggi inutilizzati o sottoutilizzati, favorendo progetti di gestione mirati all’aggregazione di fasce specifiche della popolazione.
Le zone possono svolgere una azione importante per lo sviluppo di una pratica sportiva di massa, non limitata, come nel passato alle sole attività agonistiche, anche attraverso percorsi mirati per fasce di età e condizioni individuali, oggi spesso accessibili solo in forma privatistica.

Politiche di valorizzazione del territorio

Occorre oggi per la nostra zona e per tutta la città un progetto di sviluppo territoriale che sappia coniugare equità e sostenibilità ambientale, valorizzando le enormi potenzialità ed eccellenze di cui essa dispone: il sistema universitario e della ricerca, i servizi sociosanitari, l’industria creativa, il sistema fieristico e il commercio, la disponibilità di professionalità e competenze, le istituzioni culturali. L’insediamento di funzioni nobili nel territorio è l’elemento che può consentire quel passaggio paradigmatico della periferia da Luogo fisico a Funzione di cui si scriveva in sede di preambolo: tutto ciò richiede, tuttavia, rispetto al passato, soprattutto recente, un salto di qualità nella “governance” del territorio.
Le dinamiche recenti dello sviluppo territoriale nell’area milanese sono infatti caratterizzate da interdipendenze e da una complessità non più governabile senza un riferimento di scala vasta.
La frammentazione e la complessità degli interessi e delle relazioni nei processi di sviluppo insediativo hanno trovato a volte virtuose soluzioni di coordinamento in esperienze di cooperazione intercomunale (in particolare, tra i comuni della prima cintura), ma è indispensabile assicurare una regia complessiva, con obiettivi condivisi e comuni linee di intervento, per un uso attento e intelligente delle risorse territoriali di un ambito che coincide con una delle aree di maggior concentrazione dello sviluppo del Paese.
Per rispondere a questa sempre più pressante esigenza di “regia”, sarà utile un coordinamento tra la Città e la Provincia di Milano che sta avviando l’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento e del Piano Strategico per l’area metropolitana, rispetto ai quali è quindi indispensabile attivare un confronto e fondare un legame cooperativo verso la definizione di un modello di riferimento comune. In questo confronto il nuovo Consiglio di Zona deve diventare attore importante.
Per noi una politica di questo livello significa porre agli interlocutori queste tematiche:
A)    prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando priorità alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle residue aree dismesse o abbandonate;
B)     assicurare un mix di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di attività (uffici da organizzare attorno ai nodi di interscambio), abitazioni (residenza sociale e libera in quantità equilibrate), commercio e servizi;
C)     decentrare o realizzare funzioni pregiate e servizi di livello comunale negli ambiti urbani periferici dotati di buona accessibilità, in particolare se oggetto di trasformazione, al fine di costruire nuove centralità urbane secondo uno schema di organizzazione spaziale policentrico, tale da decongestionare le aree centrali.
D)    riqualificare le periferie, in particolare i quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica, con l’obiettivo di ampliare la dotazione di servizi e recuperare dal degrado il patrimonio edilizio.
Area della Bovisa
L’area degli ex gasometri è una proprietà pubblica di notevole dimensione oggetto di un accordo di programma stipulato nel febbraio del 1997  tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Politecnico che ha dato vita ad un progetto che prevedeva, oltre alla sua bonifica, un imponente ridisegno del territorio con innesto di funzioni pubbliche pregiate quali: una nuova sede dello stesso Politecnico in aggiunta a quella già realizzata in altri spazi dismessi della Bovisa, la sede dell’AEM che vi avrebbe centralizzato le sue funzioni amministrative e direzionali, una nuova biblioteca pubblica con annesso un parco,  impianti sportivi e, come ultima proposta, il museo di arte contemporanea.
La realizzazione del progetto è, però, ferma da anni e sta venendo avanti l’idea di un suo forte ridimensionamento col rischio di vedere localizzate in quelle aree solamente iniziative immobiliari. Il mantenimento del progetto originario è un nostro impegno.
Area del “Paolo Pini”
Da anni l’attenzione di molti, in particolare dell’Ulivo, è stata attratta dall’opportunità irripetibile
derivante dall’utilizzazione di immobili dismessi all’interno della struttura per localizzarvi ulteriori servizi necessari al quartiere e all’intera zona.
La nuova Giunta provinciale ha cominciato a interessarsi attivamente al “problema Pini”, ascoltando le proposte avanzate da Partiti, operatori socio-culturali, docenti del Politecnico, nonché dalle Associazioni oggi presenti nella struttura e avanzando proposte concrete relative alle strutture e agli spazi di sua pertinenza. Rimane, però, la necessità che anche le strutture dismesse di pertinenza della ASL-Ospedale di Niguarda vengano considerate utilizzabili ai fini della costruzione del progetto definitivo che dovrà rispondere positivamente alla domanda di ulteriori servizi socio-culturali, di strutture residenziali al servizio della vicina Università e di verde attrezzato.
Garibaldi-Repubblica - Isola - Città della Moda
Questa vicenda riassume emblematicamente lo scontro tra le concezioni della città “densa” di tutte le principali funzioni, portata avanti in questi anni dalla Destra al governo della città, e quella della città “policentrica” che diffonda viceversa nel territorio metropolitano le attività pregiate ed innovative.
La concentrazione delle funzioni legate alla moda in un unico impegnativo sviluppo immobiliare (Città della Moda) si scontra con una realtà di ampia diffusione urbana degli spazi espositivi. Sono gli stessi stilisti a ricordarci che questi reticoli di attività non riguardano più solo il centro storico di Milano, diffondendosi ampiamente nell’intera città.
Le azioni modificative, volte a mitigare i carichi urbanistici e gli effetti congestionanti indotti sulla città (legati in particolare alla quota di terziario privato, e ad un nuova, assai discutibile, torre per uff. comunali a fianco di quella attuale), dovranno essere orientate a valorizzare l’inserimento nel tessuto storico esistente, attraverso la rigenerazione urbana del quartiere Isola, la qualificazione degli spazi pubblici e del verde pubblico di prossimità, e il recupero dei “segni d’acqua” del canale Martesana.
I progetti già avviati dalla Giunta uscente saranno comunque oggetto di ricontrattazione con la proprietà al fine adeguarli anche alle esigenze della popolazione locale.
L’accessibilità al comparto, ora centrata sull’ennesimo progetto di tunnel viabilistico (Zara-V.le Liberazione) che richiama direttamente traffico nel centro città, dovrà privilegiare il trasporto su ferro, rappresentato dalla  prevista e finanziata MM5 che, tra l’altro, presenta una coincidenza di tracciato con il suddetto asse stradale e sul più concreto e pericoloso "sfondamento" della via Volturno verso le via De Castillia/Pirelli/Liberazione, a danno del giardino esistente 
 
Manifattura tabacchi
Ogni soluzione di destinazione dell’area dovrà comunque garantire la permanenza del Centro Anziani, frequentato da oltre un migliaio di persone, in dimensioni spaziali tali da permettere un ulteriore sviluppo di tale attività.
E’ necessario inoltre riconsiderare l’impatto dell’apertura di un ulteriore centro commerciale  in un’area già caratterizzata da insediamenti simili.

Comunità multiculturale: valore aggiunto nella sicurezza

Crediamo in una società, dove le diversità culturali siano fattore di ricchezza e non di divisione.
L’immigrazione che costituisce una risorsa, è un aspetto sociale che il centrosinistra si impegna a gestire e governare, coniugando sicurezza e solidarietà, diritti e doveri.
Scopo dell’istituzione è quello di favorire l’integrazione fondata sul reciproco riconoscimento, la condivisione delle regole, la tolleranza.
In questo contesto L’Ulivo ritiene che l’eventuale spostamento in altro sito della Moschea di Viale Jenner non dovrà essere considerato solo questione di ordine pubblico, ma volto a garantire tanto un decoroso luogo di professione di fede, quanto il rispetto delle esigenze abitative, commerciali e di mobilità di tutti i residenti .
A tale scopo, verrà proposta la costituzione di una Consulta interculturale, per poter garantire, entro la legislatura, una rappresentanza permanente dei migranti nelle Commissioni del Consiglio di Zona.
Le principali comunicazioni del Consiglio di Zona saranno redatte in forma multilingua.

Servizi alla persona

Si è manifestata in questi anni una progressiva sclerotizzazione dei servizi alla popolazione, basati su un modello ormai vecchio di quindici anni, mentre è cresciuto in maniera imponente il fabbisogno di supporti ed assistenza soprattutto alla aliquota più anziana, cresciuta nella dimensione ma con condizioni di vita sempre più difficili.
L’Ulivo si impegna a sviluppare la rete dei supporti domiciliari e familiari, in coordinamento con l’ASL, valorizzando tutte le esperienze del Terzo settore presenti sul territorio, non come semplici erogatori di prestazione ma come portatori di intelligenza ed esperienza nel riconoscimento del pluralismo istituzionale.
Occorre inoltre che i Centri anziani si trasformino da luoghi solo ricreativi a veri e propri Centri Servizi, capaci anche di valorizzare l’anziano come risorsa e non solo come soggetto di assistenza.
Un aspetto importante per quanto riguarda le politiche alla persona è l’attenzione da rivolgersi a ragazzi adolescenti e giovani. Nella nostra zona è necessario un investimento forte a sostegno dei servizi e degli interventi pubblici e del no profit (scuole, centri di aggregazione giovanile, centri giovani, servizi sociali di base, associazioni, volontariato, oratori, centri estivi comunali e degli oratori...)
Il Consiglio di Zona pertanto promuove un coordinamento delle iniziative in modo da favorire un’azione sinergica di tutte le forze sociali della zona, per una maggiore coesione.
Grande attenzione va riservata anche alle altre fasce della popolazione come i disabili fisici e psichici, i cui servizi sono pesantemente sott’organico e non in grado di soddisfare la domanda delle famiglie coinvolte nel problema e troppo spesso lasciate sole.
L’Ulivo intende rivitalizzare l’attenzione verso le tossicodipendenze, dato il preoccupante diffondersi di sostanze a più alta “accettabilita’ sociale” (ectasy e cocaina) ma egualmente devastanti.
 
Gli asili nido sono settori fortemente legati alle caratteristiche del territorio, con aspetti e problemi che condizionano impegni e interessi quotidiani dei cittadini. Tra questi, per esempio, la loro prossimità ai luoghi di lavoro e di residenza, per esempio. O le frequenze e i tragitti dei trasporti pubblici. Fino agli orari di attività, compatibili con quelli dell’utenza.
Il Consiglio di Zona, in questo, può agire nel favorire più adeguate prestazioni, coinvolgendo Enti, associazioni e volontariato disponibili e competenti ad assolvere simili mansioni. Può altresì monitorare l’esistente e sollecitare interventi per promuovere micro-nidi nei quartieri in cui occorrono e per rendere più funzionali quelli esistenti, garantendo una maggiore qualità di accoglienza degli edifici scolastici. A questo scopo i Consigli di Zona dovranno rivendicare la piena applicazione del regolamento sul decentramento in materia di manutenzione ordinaria dell’edilizia scolastica.

L’ambiente e il verde urbano

Il parco Nord rappresenta, a livello non solo milanese, un’esperienza pilota per la creazione di continuità di verde pubblico di grandi dimensioni in un contesto fortemente urbanizzato.
Oggi, quella continuità rischia di essere interrotta, specie per il progetto della strada interperiferica. E’ necessario garantire che la stessa venga mantenuta, aggregando nuovi spazi e migliorando l’accessibilità.
L’Ulivo si impegnerà in zona per accrescere la disponibilità e l’accessibilità delle aree verdi, cogliendo l’occasione dei prossimi interventi infrastrutturali in zona, a partire dai cantieri della metropolitana 3 e 5, per ripensare nuovi spazi attrezzati, mentre va aumentata l’aliquota di spazi verdi sull’insieme del territorio.
Difendere l’ambiente significa anche favorire pratiche virtuose, come quelle rese possibili dall’implementazione delle piste ciclabili, cui va garantita, rispetto ad oggi, una adeguata manutenzione, sia nei vecchi sia nei nuovi tracciati da realizzare.
Sicurezza e controllo del territorio
Il tema della sicurezza dei cittadini è centrale per la qualità della vita.
Il presidio del territorio rappresenta, non da solo, un fattore determinante in questo senso, consentendo un’azione di prevenzione, in particolare dei fenomeni di microcriminalità.
La scelta della ex-scuola media Ghandi come nuova sede del commissariato di zona, pur facendo fronte ad una necessità concreta, è tuttavia maturata con modalità che hanno provocato gravi divisioni tra la popolazione del quartiere, che avvertiva anche l’opportunità di un recupero dell’originale destinazione, a fronte di una crescita della domanda potenziale di utenza nei prossimi anni.
Una volta compiuta tale scelta, è tuttavia necessario che si accresca la visibilità della presenza delle forze di polizia in tutta la zona, specie nelle aree individuate più a rischio, intensificando i servizi di pattuglia e coordinando gli stessi tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigilanza urbana, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli istituzionali.
L’Ulivo si opporrà, a questo proposito, ad ogni ventilato tentativo di ridimensionare la presenza della Polizia Municipale nella nostra zona e sosterrà il ripristino del presidio previsto in Cassina Anna e recentemente sospeso.
Una programmazione partecipata
L’Ulivo promuoverà la costituzione in zona di una Consulta del Terzo Settore, allo scopo di coordinare e valorizzare tutte le esperienze presenti sul territorio.
A tale Consulta parteciperanno sia le forme più organizzate (associazioni, cooperative, fondazioni, parrocchie, parti sociali, rappresentanti dei commercianti e degli imprenditori…) sia quelle realtà associative informali (comitati di quartiere…) che contribuiscono a creare un tessuto sociale  coeso e solidale, secondo i principi costituzionali di solidarietà e sussidiarietà.
E’ importante che tale Consulta sia un luogo permanente di collaborazione fra l’Istituzione e le realtà di cittadinanza attiva su  tutti i processi di governo della zona.