.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 6
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Sab, 11/11/2006 - 12:20

dal Sito Web del Ccmune di Milano

http://www.comune.milano.it/webcity/portale/homepage.nsf/vaTuperTu/DSEV-6VERRD

GIUNTA. I PRESIDENTI DEI CONSIGLI DI ZONA IN AUDIZIONE CON SINDACO E ASSESSORI

Dopo gli incontri avuti con il Presidente di Zona 1, Micaela Goren Monti con il Presidente di Zona 2, Luca Lepore e con il Presidente di Zona 3 Pietro Viola, oggi è toccato al Presidente della Zona 4 Paolo Zanichelli.
Da un mese, infatti, con cadenza settimanale, i Presidenti dei Consigli di Zona partecipano, su invito del Sindaco Moratti, alle sedute della giunta comunale.
"Si tratta di un lavoro congiunto, innovativo nel metodo che ha lo scopo di creare un filo diretto e una maggiore sinergia fra la Città, le sue zone e le varie componenti dell’amministrazione cittadina" ha spiegato l'assessore alle Aree cittadine e Consigli di Zona Ombretta Colli presentando la nuova iniziativa di Palazzo Marino.  L'audizione dei Presidenti di Zona è il miglior strumento per conoscere e comprendere le problematiche della Città e consentire una maggiore identificazione dei cittadini con le diverse strutture operative del Comune.

La Giunta Moratti è intenzionata a muoversi nella direzione di un progressivo trasferimento di competenze e di poteri alle nove zone di Milano.

Nel corso dei precedenti incontri tra i Presidenti dei Consigli di Zona e la Giunta, le principali problematiche emerse hanno riguardato, in particolare, richieste per la sorveglianza di strisce pedonali, semafori e delle segnaletiche di stop, con un’attenzione particolare nei confronti dei bambini all’uscita dalle scuole. Una miglior programmazione per la raccolta dei rifiuti e della pulizia notturna delle strade, il riposizionamento di alcune fermate di autobus e tram; un maggiore coinvolgimento nella pianificazione dei parcheggi e il rinnovo dell’arredo urbano, oltre alla riqualificazione e ristrutturazione di piscine, anfiteatri, centri diurni e biblioteche.

Da tempo il Comune ha già avviato un'intensa attività di confronto fra i singoli consigli di zona su alcuni temi di particolare rilevanza per i cittadini, quali il tema della sicurezza nelle periferie, con particolare attenzione alle aree di maggior rischio e degrado e della casa.

"Rimane il problema però - ha concluso Colli - che la Finanziaria varata dal Governo prevede tagli per 2 miliardi e 800 milioni agli enti locali. Dopo l'approvazione definitiva della manovra, vareremo il bilancio del Comune e speriamo di avere la disponibilità economica per dar corso a questo progetto".

Lunedì 13 novembre, alle ore 18, l’assessore Ombretta Colli incontrerà i cittadini della Zona 4 residenti in piazzale Corvetto, piazzale Gabrio Rosa e via Monte Velino per discutere dei problemi legati alla sicurezza e al degrado della zona.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 11/11/2006 - 11:26

ZONA 6 - MISURE DI SUPPORTO ALL'INTRODUZIONE DEL TICKET (POLLUTION CHARGE)
ANCHE IN VISTA DELLA ISTITUZIONE DELL'ENTITA' AMMINISTRATIVA SOVRACOMUNALE
COSTITUITA DALL'AREA METROPOLITANA DI MILANO

PREMESSA

Ma come è possibile che i collegamenti con i mezzi pubblici tra la Zona 6 (più precisamente quella che un tempo era la ex-Zona 16) e Assago e Buccinasco siano così derelitti?E le strade ottocentesche o peggio, che non rispecchiano la realtà urbanistica attuale devono rimanere così sub standard?

Rispondendo con troppa semplicità si potrebbe dire che è in costruzione il Metrò da Assago a Famagosta MM2 linea verde, ma questa infrastruttura non ha nulla a che fare con il tessuto ubano Assago-Buccinasco, e non crea interazioni interquartiere tra la Zona 6 e i comuni limitrofi di cintura, assolve ad altri compti altrettanto nobili, anzi nobilissimi, ma occorre fare anche altre cose se vogliamo fermare le auto ed integrare Milano col suo hinterland.

La scandalosa situazione del collegamento Via Faenza-Via Chiodi direttrice Milano-Buccinasco, che obbliga il quartiere Tre CastelliVia Martinelli ad indicibili disagi e migliaia di pendolari sia col mezzo pubblico deve trovare uno sbocco al più presto, altrimenti non si capisce a cosa possaservire il Decentramento Amministrativo ed un CONSIGLIO DI ZONA se viene trascurato così vistosamente dall'Amministrazione centrale di Palazzo Marino un problema così macroscopico e per così troppi anni.

INTERVENTI

Comunque riassumo qui di seguito quanto serve di base per migliorare le interazioni intracomunali per intervenire sui flussi di mobilità esaltanoil ruolo del mezo pubblico:

1. costruzione tratto stradale collegamento Chiodi/Faenza, intensificazione della frequenza del transito
    bus nelle ore di punta 7:00-9:00 e 16:30-20;

2. studio di una nuova direttrice stradale alternativa a quelle attuali tradizionali che sono Via Lorenteggio,
    quelle lungo il naviglio Grande, Via Chiodi, Autostrada a7, intermedia tra il Naviglio Grande e la A7, per
    consentire ad interi quartieri dei comuni lmitrofi di raggiungere l'Ospedale San Paolo e viceversa, senza
    dover percorrere un numero doppio di Km. perchè oggi costretti a servirsi di arterie che fanno lunghi giri
    viziosi e raddoppiano o triplicano le distanze reali in linea d'aria (aumentando l'inquinamento ed i consumi
    di carburante e l'emissone di PM10 nell'atmosfera); i mezzi pubbici sarebbero facilitati, accorciando le
    tratte e aumentando la velocità commerciale con una riduzione dei costi di esercizio, capaci di facilitare e
    stimolare i flussi interzonali con la mobilità pubblica; ubicato nei pressi del nuovo collegamento un nuovo
    parking di interscambio auto privata-bus di media portata.

3. studio di un collegamento con la Zona 5 a sud di Via Cascina Bianca e del quartiere Cantalupa;

4. la realizzazione con people-moover di uno shuttle dalla MM2 Famagosta all'ospedale San Paolo
    per canalizzare su mezzo pubblico una fetta consistente di mobilità che interessa la Zona 6.

TEMPI DI REALIZZAZIONE

L'introduzione del TICKET a Milano è evidentemente un atto amministrativo disperato da ultima spiaggia, ma non possiamo eternamente vivere di emergenze, dobbiamo governare i processi e fare quelle infrastrutture di contorno utili ad una razionaizzazione dei flussi di mobilità, con particolare attenzone ai mezzi collettivi. Per questa ragione, oltre al ticket bisogna produrre nuovi interventi strutturali nel breve/medio termine.

SCOPI

Oltre al supporto alla mobilità delle persone, c'è il problema della futura integrazione dei tessuti urbani di cintura; la Zona 6 è quella che soffre oggi dei collegamenti peggiori, e l'Area Metropolitna esige di pensare le infrastrutture con parametri diversi, in funzione di un macro territorio, un'area più vasta del territorio Comunale di Milano.

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Inserito da il Inserito da Angelo Valdameri il Mer, 08/11/2006 - 15:46
COMUNICATO STAMPA
Parco dei Navigli ultima chiamata
Si pensi al Parco Sempione. Anzi, si pensi ad un parco Sempione dieci volte più esteso, con il Naviglio Grande da una parte e quello Pavese dall’altra e, in mezzo, un intricato sistema di percorsi dove passeggiare tra alberi, canali, cascine e campi coltivati. E lo si pensi anche sotto casa. Ecco, in estrema sintesi, il Parco dei Navigli. Situato nei Comuni di Milano, Assago e Buccinasco, all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, il Parco dei Navigli rappresenta per i cittadini una occasione unica. Tuttavia su queste enormi potenzialità ancora tutte da valorizzare e sfruttare, grava il pericolo che questo parco, come tutte le aree agricole, considerate spesso aree “vuote”, diventi presto il ricettacolo di strade, parcheggi, case e di tutto il resto. Per fornire alle persone una adeguata informazione, le scriventi associazioni hanno organizzato una serata pubblica alla quale hanno invitato gli Amministratori Pubblici di Milano, il sindaco di Assago Domenico Raimondo,di Buccinasco Massimo Carbonera e l’ass.ra Bruna Brembilla del Parco Agricolo Sud Milano. Scopo della serata è quello di farci illustrare quelle che sono le loro intenzioni relativamente a questa vasta area in un momento in cui, tra l’altro, si stanno redigendo i diversi strumenti di pianificazione del territorio. Alla luce dell’importanza delle scelte che si stanno facendo e delle loro ripercussioni sulla qualità della vita di centinaia di migliaia di cittadini, la serata sarà anche l’occasione per chiedere che si organizzino periodici incontri pubblici nei quali, da un lato, vengano, illustrati gli obiettivi degli Amministratori e, dall’altro, questi ascoltino quelle che sono le richieste e i bisogni di chi vi abita, passaggio fondamentale per arrivare ad una pianificazione del territorio davvero condivisa e davvero partecipata.

L’appuntamento è fissato per venerdì 14 novembre, alle 21.00 al Teatro Edy (Barrio’s) di via Boffalora ang.via Barona. -  MM2 Famagosta,bus  76 -
Promuovono: Amici di buccinasco-Associazione per il Parco Agricolo Sud-Comitato Fermiamoli-Comitato Parco Agricolo Sud Barona-Legambiente Buccinasco-Vivere Assago

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Lun, 06/11/2006 - 07:28
Uno SHUTTLE (navetta) tra MM2-Famagosta e l’OSPEDALE SAN PAOLO.
Leggo di almeno 5.000 spostamenti/persone-giorno generati dall’Ospedale San Paolo con un largo uso di auto private e, purtroppo, con grande miopia il Comune di Milano per il Metrò MM2 non ha previsto fermate presso l’Ospedale e al servizio dei quartieri S.Ambrogio 1 e 2, penalizzando fortemente la Zona 6 e la sua forte domanda di mobilità.
Per correre ai ripari e compensare la Zona 6 per il gravissimo torto subito, bisogna studiare qualcosa di simile alla navetta che congiunge la MM2 all’Ospedale San Raffaele, ben altro “pianeta” che può fregiarsi di molti “Santi in Paradiso” (beati loro) trasversali nel “Salotto Buono” di Milano, come del resto è ben noto a tutti da sempre tanto per essere chiari e diretti, mentre la Zona 6 al massimo i contatti li ha all’Inferno, con pene infinite da scontare e penalizzazioni (per default).
Adesso siamo di fronte all’introduzione del Ticket-Pollution Charge anunciato dal Sindaco Moratti, una misura controversa ed estrema perché gravi e irrisolti sono i problemi di Milano, pertanto bisognerà dare presto il via ad una nuova stagione di studio e realizzazioni di nuove iniziative (upgrading infrastrutturale) di sostegno e supporto per la mobilità dei cittadini, e questa mi sembra tra quelle degne della massima attenzione.
C’è un forte bisogno di unità d’intenti, serve il beneplacito di sponsors politici bipartizan, affinché si possa portare avanti il progetto attraverso il complicatissimo iter burocratico-amministrativo per le opere pubbliche comunali, rastrellando risorse in un clima economico avverso. Questo è uno di quei progetti utili alla collettività meritevole di coagulare energie positive.
Il percorso può essere fatto in due modi:
(1)   sotterraneo completamente dritto, a sufficiente profondità dovendo by-passare il canale d’acqua  sotterraneo esistente tra l’ospedale e la stazione, ed avrebbe un percorso migliore più breve ma più costoso, con un più facile collegamento con la Stazione MM-2 Famagosta;
(2)   il secondo, meno costoso ma più impattante con una monorotaia sopraelevata e collegamenti più complicati (nella fase di rottura di carico - interscambio).  
Bisognerà fare studi e progetti, comparare ogni  possibile soluzione e poi pensare nel lungo termine ad un opera con sufficiente grado di  funzionalità in rapporto al bacino d’utenza e al servizio prestato di primario interesse pubblico.
Il mezzo di collegamento dovrebbe essere completamente automatico senza operatore a bordo, oramai patrimonio tecnico consolidato in mezzo mondo.
Ecco l’opera principe della Zona 6 per il progetto EXPO-2015 a Milano.
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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 05/11/2006 - 07:00
Gradirei conoscere quale impatto avrà il progetto di METROBOSCO (Ass.Brembilla-Provincia MI, vedi sito web della Provincia Settore Ambiente) sulla Zona 6, purtroppo non conosco quale supporto la Zona 6 abbia dato a tale importantissima iniziativa della Provincia in termini di aree su cui operare il rimboschimento del Progetto METROBOSCO.

La piantumazione di nuovi alberi in Zona, diffusi in tutta la Zona, è assolutamente indispensabile, ci sono una enormità di aree capaci e bisognose di ospitare nuovi alberi, non solo nel tradizionale Parco Teramo dove il progetto di upgrading giace sepolto tra le polverose scartoffie degli Uffici Comunali.

Bisogna fare presto, la qualità dell’aria purtroppo è fuori parametro per troppi giorni all’anno ovunque anche in Zona 6, abbiamo il progetto EXPO’- MILANO 2015 e per quella data va presentata una città diversa e più vivibile, anche la nostra Zona deve fare la sua parte.

Ricordo che un impianto boschivo ha bisogno di almeno 10 anni per essere visibile e percepito, 20 per essere a regime, nel definire le precedenze e le priorità bisogna tenere conto anche di questi fattori.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 04/11/2006 - 07:03
All’altezza di Via De Finetti manca il completamento del terrapieno che protegge il quartiere “Cascina Bianca” dalla autostrada A7 Milano-Genova, tratto urbano, proprio l’ultimo pezzo che si  dovrebbe chiudere con la Cascina Canalupa, dove resiste l’ultimo fazzoletto di terra coltivato che andrebbe riconvertito a verde ad alta intensità boschiva, a protezione del quartiere, in una zona ad altissima intensità di traffico.

L’immissione quotidiana nell'aria dei gas di scarico della trafficatissima autostrada A7, unitamente ai pesanti scarichi della vicina centrale di Cogenerazione AEM Famagosta fanno del quartiere Cascina Bianca un quartiere immerso nel verde solo all’apparenza, l’aria è sempre più tossica e ammorbata, e le fonti di inquinamento non solo saranno ineliminabili, ma addirittura saranno soggette solo ad aumentare vertiginosamente come è già successo puntualmente in questi anni e come prevedibilmente succederà nei prossimi.

Completare l’opera di difesa, he riduce anche il rumore di fondo che oramai ci accompagna giorno e notte sempre più fastidioso. A ridosso del terrapieno, quello attuale e quello auspicabilmente a completamento dell’opera , anche vicino ai già esistenti “orti per anziani” bisogna intensificare opportunamente l’alberatura, iniziata ma mai completata, il quartiere ha bisogno di difese naturali contro l’inquinamento, con urgenza.

L'ultimo anello, completare le alberature primordiali dei trasandati svincoli "Cantalupa" della A7 con un rafforzamento delle alberature a bosco intensivo, per riequilibrare l'impatto forte delle infrastrutture autostradali produttrici di abbondante inquinamento nelle 24 ore della giornata.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Mer, 01/11/2006 - 07:54

www.aem.it/home/cms/aem_gas/impianti/cogenerazione_famagosta.jsp

Al Presidente & Consiglieri di Zona 6
Al Presidente & Consiglieri di Zona 5
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Situata al confine tra le due zone, a sud della rimessa MM Famagosta sul lato destro della autostrada A7 (MI-GE), la stazione di cogenerazione AEM, costruita alla chetichella, tra assordanti silenzi dei consigli di Zona, riscalda le lontane case dei cittadini della Zona 5 e scarica tutti i suoi micidiali gas combusti e polveri sottili (ovviamente nella norma, o spero) praticamente vicino alle case della Zona 6, e non è certo aria di alta montagna quella che viene riversata ogni ora del giorno tra le case non teleriscaldate della Zona 6. 

Proprio un bel regalo fatto dal Comune di Milano, alla chetichella, agli abitanti delle vie Cascina Bianca, De Finetti, Danusso, San Paolino, San Vigilio.

Chi pensava, a torto, di abitare nel verde da anni si ritrova questo mastodontico impianto a togliere ogni illusione, ricordare che non c'è pace per questa periferia, e il verde è una illusione ottica distorta.

Le aree attorno all'impianto in Zona 5 e 6, mi riferisco alle radure brulle piene di discariche, rottami etc.  andrebbero piantumate a verde boschivo intenso con alberi d'alto fusto (incluso qualche sempreverde idoneo in inverno a fare presenza tra gli alberi autoctoni generalmente spogli).

Mi auguro che il buonsenso dei due consigli di Zona produca effetti positivi per i cittadini e che il Comune di Milano con una operazione congiunta e coordinata delle due Zone, la 5 (quella che dovrebbe avere i maggiori sensi di colpa) e la 6  venga indotto a risarcire  cittadini creando un bosco nel raggio di 5-700 metri dall'impianto a tutto tondo a 360°, ben oltre le timide alberature oggi esistenti, e con l'occasione che si proceda (specie in Zona 5) a rimuovere le discariche abusive diffuse nel verde.

Possiamo sperare che si proceda in fretta a risarcire in questo modo i cittadini milanesi  cui è stata scippata irrimediabilmente la qualità dell'aria? 

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Inserito da il Inserito da Ferruccio Patti il Mar, 31/10/2006 - 15:14
Porto alla vostra attenzione ciò che avviene sul nostro Naviglio Grande: una sessantina di Anatre è rimasta imbrigliata nella sua secca, visto che hanno posto una diga di ferro le poverinie no potendo uscire stanno pian piano morendo nel putrido rigagnolo che si è formato. Cittadini pietevoli hanno avvisato gli organi competenti che hanno declinato le responsabilità, dicendo che altri devono pensarci. 
Apro un concorso a premi fra gli aderenti alla Rete Civica di Milano per trovare soluzione a questo problema, visto le menti elette che noi offriamo a tutti i problemi della città. Dimenticavo il premio è il ringraziamento delle povere Anatre! Ferruccio Patti.     

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Lun, 30/10/2006 - 04:47
Un vero e proprio accanimento d’uso (o meglio di abuso) dell’area contigua al Parking di interscambio ATM presso la stazione MM Famagosta,.

Un’area intensamente praticata da auto per la quale sarebbe sano pensare ad una operazione di mitigazione ambientale piantando grandi alberi di pregio nelle vaste aree a prato limitrofe, anche in compensazione del grande scempio di grossi alberi operato nella costruzione del manufatto di Piazza Maggi tuttora non risarcito dal punto di vista ambientale.

Inoltre ci sono grandi spazi un tempo utilizzati come parcheggio che aspettano una destinazione d’uso, che quando il cantiere dl metrò (Linea MM2 Verde in costruzione ancora per un paio d’anni fino ad Assago) sarà terminato bisognerà prontamente recuperare e porre fine alla persecuzione che ha impedito il risanamento di queste importantissime aree alle porte di Milano sud.
Bisogna parlarne in fretta e smetterla di perdere occasioni di risanamento a tutto c’è un limite dopo venti anni di abusi della pazienza dei cittadini.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Dom, 29/10/2006 - 16:31

Possibile che non si trovi una idea vincente per il recupero dei ruderi della Cascina Carliona che dopo le coccupazioni abusive dei primi anni '90 da parte di centinaia di extracomunitari è lì a crollare sotto le intemperie?

Tutto il parco di Cascina Bianca aspetta una piantumazione meno approssimativa, un completamento dei viali alberati, la sostituzione delle piante seccate, l'intensificazione del verde con alberature di pregio e di grandi dimensioni, d'estate il parco è talmente assolato da essere quasi impraticabile.

Uno dei gravi problemi che abbiamo riscontrato in questi anni sono le ripetute morie di alberi privi di sufficiente manutenzione, quelle cure che neccessita ogni nuovo impianto da giugno a settembre nelle sempre più torride e asciutte estati milanesi.

Non c'è pace per lo stentato parco di Via Cascina Bianca, nessuno al Comune di Milano che vohglia fare realmente sul serio, da troppi anni.

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