.: Linea Diretta con il Consiglio di Zona 4
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Fedora Ramondino il Gio, 08/04/2010 - 11:23

Alcuni cittadini inoltre si sono lamentati del fatto che ogni lunedì serà , c'è il Girone dei Dannati alla Ricerca del Parcheggio Perduto... poichè il giorno dopo (martedì) è giorno di Mercato.
Apriti o cielo! Il parcheggio diventa una lotta all' ultimo sangue! E, beffa delle beffe, tutti coloro che si trovano costretti per l'ennesima volta a parcheggiare sulla piazzola di cemento antistante l' Asilo di Barabino - si ritrovano multati alla grande!
I cittadini ringraziano - come sempre - gli Amministratori e per la comprensione e per la soluzione trovata...
Fedora Ramondino (in bicicletta... ma mia madre ha problemi di deambulazione e non è una ragazzina)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Giovanni Muttoni il Dom, 04/04/2010 - 10:29

Buongiorno

A Milano, in zona Tertulliano, c'è una via intitolata a Giulio Verne, sommo autore ottocentesco di viaggi e avventure che ispirò con la sua fantasia scienziati e scrittori di epoche successive. Nessuno conosce via Giulio Verne perchè via Giulio Verne rappresenta il nulla. E' uno spiazzo di catrame corroso compreso tra una fabbrica abbandonata e una scarpata ferroviaria di gucciniana memoria, irsuta di rovi e concimata a rifiuti. L'unico motivo per avventurarsi in via Giulio Verne era di visitare un fantastico murales  firmato da un certo BEKSI raffigurante un gigantesco toro furibondo e sbuffante su uno sfondo di fiamme arancioni, che però adesso non c'è più. Via Giulio Verne simboleggia la Milano dimenticata, abbandonata; simboleggia la rassegnazione, l'incuria, l'ignoranza; simboleggia la sconfitta della fantasia e della gioia. Andate a visitarla e soffermatevi a riflettere sul senso della vita urbana, ma mi raccomando, non portate il cane, che il mio dopo l'ultimo pellegrinaggio l'ho dovuto ricoverare per un attacco di diarrea

 

Giovanni Muttoni

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Alfredo De Giorgi il Gio, 25/03/2010 - 13:39

Purtroppo nonostante i maxi lavori in corso nell'area ex vittoria si denota che non esiste un progetto per box realizzati in area pubblica. A parte poche obbligazioni imposte ai privati non esiste una politica di zona che consenta ai numerosissimi residenti senza posto auto (o box) di poterne comprare uno.

Sta partendo la riqualifica della viabilità in via cena, sotto di essa ci sarebbe moltissimo spazio per farci stare posti auto ma nessuno si sogna di realizzarli, i progetti nominati come in via Cipro o Grandi sono scomparsi e non se ne sa più nulla.

Per quale motivo la zona 4 (perchè in zona non vedo lavori avanzare) è così arretrata su questa fondamentale esigenza ed il parcheggio continua follemente in superficie ?

I posti realizzati in zona ex stazione sembrano riservati alle nuove costruzioni .. ma le vecchie ?

Ci sono progetti in questo senso ed eventualmente come portarne avanti magari con associazioni di cittadini residenti ?

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 24/03/2010 - 14:31

Milano, 23 marzo 2010

 

Alla cortese attenzione di

Assessorato alla Cultura del Comune di Milano;

Settore Biblioteche Civiche del Comune di Milano;

Settore Tecnico Biblioteche Civiche del Comune di Milano;

direzione Biblioteca Via Oglio 18 Milano;

direzione Biblioteche Civiche della Zona 4 di Milano;

Commissione Biblioteche del Consiglio di Zona 4 di Milano;

Settore Tecnico Zona 4 di Milano

 

Interrogazione e sollecito in merito alla dotazione dei terminali necessari al fine di garantire il prosieguo delle funzioni e del servizio bibliotecario presso il plesso di Via Oglio 18, a fronte del reato di furto avvenuto l’8 marzo, a seguito del quale sono stati sottratti tre terminali

 

Considerato che

 

In un’interrogazione presentata dal sottoscritto nella seduta di consiglio di giovedì 11 marzo denunciavo il reato di furto che è avvenuto a opera di ignoti nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 marzo nei locali della Biblioteca di Via Oglio 18, cui sono stati sottratti due computer presenti al tavolo della ricezione e il computer della gestrice

 

Visto che

 

Tale fatto di grave portata ha determinato conseguenze onerose per i dipendenti e per l’utenza determinando un ostacolo oggettivo e perdurante per l’espletamento delle elementari funzioni del servizio, dal prestito libri alla consegna dei volumi fino ad arrivare all’impossibilità di accedere alla rete

 

Preso atto che

 

La situazione ad oggi è ancora bloccata in quanto l’amministrazione, più volte sollecitata, non ha provveduto a fornire il plesso di nuovi terminali al fine di riprendere la normale attività, tant’è che ho provveduto a denunciare tale perdurante mancanza di intervento in un articolo che sarà pubblicato sul giornale di zona Milano Zona 4

 

Constatato che

 

Nella stessa interrogazione sottolineavo l’esigenza di disporre da parte della Polizia Locale, il cui Comando risiede al secondo piano dello stesso stabile dove sorge la biblioteca, di immediate misure di sicurezza e di controllo funzionali a prevenire nuovi fatti di simile portata, dato che più volte in diverse interrogazioni avevo denunciato esserci stati atti illegali e illeciti all’interno dei locali da parte di ignoti e avventori, tra cui atti osceni in luogo pubblico o disturbo della quiete pubblica

 

Preso atto di fatto che

 

Questo presupposto è essenziale per garantire un accesso tutelato e garantito per l’utenza e la giusta sicurezza per i dipendenti lavoratori della Biblioteca Civica, elementi, questi, necessari per il buon e regolare funzionamento del servizio

 

Visto che

 

È paradossale che avvenga un reato di furto nei plessi della biblioteca civica di Via Oglio 18 dal momento che al secondo piano dello stesso stabile vi è la presenza di un Comando della Polizia Locale, utile presidio per garantire una messa in sicurezza e un controllo capillare dello stabile anche durante le ore notturne

 

Si chiede

 

- al Settore Tecnico delle Biblioteche Civiche e al Settore Biblioteche Civiche di Milano di intervenire con maggiore sollecitudine al fine di ripristinare la situazione precedente, dotando nuovamente il plesso bibliotecario dei terminali mancanti, essendo venuto a conoscenza dai dipendenti della biblioteca stessa che in data attuale si è ancora in attesa di due terminali e dell’attivazione in rete di un terminale presente al tavolo della ricezione e che molto prossimamente ci sarebbe i ripristino della situazione precedente,

- allo stesso settore i tempi previsti specificatamente per la fornitura dei terminali mancanti,

- al Comando della Polizia Locale di Zona 4 di dotare gli spazi del Centro Civico e, in particolare della Biblioteca di Via Oglio 18, di misure di sicurezza e di controllo utili a garantire un libero e sicuro svolgimento delle funzioni previste, nonché di intensificare i controlli interni al centro stesso e alla Biblioteca al fine di prevenire fatti simili dalle gravose e onerose conseguenze per i dipendenti e per l’utenza

 

 

 

Alessandro Rizzo

 

 

Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Fedora Ramondino il Gio, 11/03/2010 - 13:25

I  cittadini dell’area Barabino-Omero si sono ritrovati  (a distanza di circa due anni) un altro avviso di sanzionamento per sosta vietata.
La sosta sulla piazzola antistante l’asilo “barabino”  e’ quasi una sosta obbligatoria da quando –con i lavori di ristrutturazione di viale Omero – sono stati cancellati in un colpo solo forse duecento posti auto con relativa disperazione dei residenti che non sapevano piu’ a che santo votarsi per trovare un parcheggio. Si sono aggiunti nel frattempo, i lavori di via Panigarola che se per un verso cercano di recuperare posti a lisca di pesce, ne portano via altri con le “aiuole” sporgenti.  Forse basterebbe – oltre al buon senso (anche civico)  dei cittadini – che il comune mettesse una barra/transenna fissa ad un metro dalla cancellata dell’asilo come richiesto piu’ volte in passato, a protezione dei bambini.
Dando un’occhiata in giro per la zona pero’ – dal pomeriggio in avanti – e’ evidente come i pericoli maggiori (e non solo per i bambini piccoli…) siano ben altri: cani di grossa taglia usati come oggetti “di controllo del territorio”, (piuttosto che come arma deterrente), vagano in lungo e largo senza ne’ guinzaglio, ne’ museruola, (va da se’ che un guinzaglio lungo due metri equivale a non averlo…); ragazzi che scorrazzano in motorino su area pedonale e incroci “defilati” creando a volte problemi agli automobilisti oltre che ai pedoni; “traffici” sotto gli occhi di tutti; maleducazione; arroganza; cattiveria e bullismo sono i mali del nostro tempo a quanto pare – ma parlarne e basta, non rende i cittadini e i piccoli cittadini piu’ sicuri e sereni.
Siamo quasi certi che le auto in sosta davanti all’asilo siano il danno minore che ci riserva la vita al Corvetto e per questo chiediamo che le auto possano rimanere li’ e che i cittadini siano piu’ tutelati e rassicurati anche quando passeggiano con i bambini o quando tornano a casa.
BISOGNA CONSIDERARE ANCHE CHI RIENTRA A CASA A TARDA SERA PER MOTIVI DI LAVORO O DI STUDIO E, PERCHE’ NO, DI SVAGO. PUO’ UNA PERSONA (PEGGIO ANCORA SE DONNA) PARCHEGGIARE AD 1 KM DA CASA A FARSI LA STRADA A PIEDI?
In Corvetto!!!????  Non esiste…
Non ho il tempo di raccogliere firme, ma se serviranno faro’ anche quello. Ho parlato con un sacco di cittadini in pieno accordo con quanto descritto.
Grazie per la cortese attenzione
                                                                                                        In Fede
                                                                                                        Fedora Ramondino
P.S.
Non ho l’automobile, uso i mezzi pubblici, i miei piedi o la bicicletta…e non esco praticamente mai di sera… Volevo solo chiarirlo per correttezza.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 08/03/2010 - 16:20

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano

AMBIENTE. MASSARI IN VISITA NELLE ZONE PER INFORMARE I CITTADINI SULLA QUALITÀ DELL’ARIA

Milano, 8 marzo 2010 – Prende il via mercoledì 10 marzo un progetto di informazione dell’Assessorato all’Ambiente che prevede una serie di incontri, aperti al pubblico, per far conoscere ai milanesi il reale “stato di salute” dell’aria in città.

“Andremo in ciascuna delle nove zone – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Paolo Massari – per illustrare direttamente i dati delle polveri sottili relativi all’anno 2009 e ai primi due mesi del 2010, ospiti dei Consigli di Zona che per l’occasione saranno aperti a tutti i cittadini”.

Gli appuntamenti in programma ad oggi sono:

Mercoledì 10 marzo, ore 17.30        Zona 8, via Quarenghi 21
Mercoledì 17 marzo, ore 18.00        Zona 5, viale Tibaldi 41
Giovedì 18 marzo, ore 19.00            Zona 4, via Oglio 18
Giovedì 1° aprile, ore 20.00            Zona 9, via Guerzoni 38

“Vogliamo condividere con i milanesi tutti i dati ufficiali, relativi al Pm10 e al particolato in genere, che l’Amministrazione ha raccolto in questi anni e che utilizza per programmare e attuare le proprie politiche ambientali. Sarà un’occasione – ha proseguito Massari, per ‘leggere’ i dati con obiettività e comprendere il trend evolutivo della situazione atmosferica della città negli ultimi anni”.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Antonella Fachin il Lun, 01/03/2010 - 13:16

"Fiume LAMBRO: Milano salvi il suo fiume!" e' in corso nel forum "Milano Expo 2015".

La discussione suddetta era nata per salvare finalmente il Lambro in vista di Expo, ma, dopo l'atto criminale del 23/02/2010 e quello successivo del 01/03/2010, l'impresa sembra essere disperata...
Buona partecipazione e in bocca al lupo al povero Lambro (magari, con la partecipazione/mobilitazione di tutti, si riesce a fare il "miracolo")!
In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Giovanni Garofalo il Sab, 27/02/2010 - 19:17

Qualcuno sa che cosa verrà fatto al posto del cinema Maestoso di Piazzale Lodi ?

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Ven, 26/02/2010 - 22:58

In una risposta della società proprietaria dello stabile dvoe sorgeva il locale Plastic, Casa Rosa srl, a una mia interrogazione in cui chiedevo notizie in merito alla sua chiusura e ia progetti inerenti l'area di natura edilizia, i proprietari esprimono esserci imprecisioni "generate probabilmente da notizie che sono state strumentalmente e artatamente diffuse", ritenendo "corretto informare su quali sono gli esatti termini della questione". Il testo della mia interrogazione è possibile reperirlo sul mio blog nella sezione appositamente dedicata alle interrogazioni, ma riporto in allegato il file. In sintesi nella mia interrogazione, allarmato per le notizie apprese riguardanti la sospensione del servizio commerciale della discoteca Plastic, che non è solo discoteca come definita dalla proprietà, ma spazio di aggregazione culturale di rilevante portata e interesse, ho chiesto notizie e informazioni circa possibili interventi strutturali interessanti l'area, eliminando un'occasione e un'opportunità culturale di rilevante interesse internazionale. Ricordo che il 6 marzo prossimo i responsabili del locale saranno invitati alla serata di saluto delle associazioni della zona 4 insignite quest’anno della Civica Benemerenza da parte del Comune di Milano. Voglio ricordare, dato che spesso la memoria storica in questa città rischia die ssere drasticamente cancellata, che "il Plastic è stato luogo di avanguardia soprattutto musicale negli ultimi anni, ospitando nella sua lunga attività Andy Warholl, nella fase personale in cui era alla ricerca di nuovi stili di vita passando dalla città alla Factory e di stimoli artistici girando l’Europa". Mi piace sottolineare come "nel 1980 l’esordio del locale avvenga con l’organizzazione delle prime serate gay milanesi, rientrando nei pilastri fondativi della gay life meneghina, dal titolo "Man To Man"". E', finalmente importante, che "il locale non aveva nulla da invidiare, essendo uno dei primi in Italia, ai tanti pub londinesi, dal momento che ha sempre ospitato nella sua fase iniziale serate London Loves, frutto della percezione dell‘importanza che avrebbe assunto il rock inglese con gli anni".

E' conseguenziale l'allarme deriato dalla chiusura e dalla cessazione del servizio del locale, dato che "determina una diminuzione della qualità della vita della città, inficiandone la portata di impatto sociale di alto contenuto e valore, aumentando alienazione e dispersione, soprattutto nelle fasce giovanili".

La proprietà mi ricorda che il contratto di locazione con il sig. Nisi, titolare del locale, è terminato il 31/12/2004 e che, come prevede la legge, a dicembre 2003 la proprietà abbia comunicato la relativa disdetta, computando un lasso di tempo di 6 anni in cui il Sig. Nisi avrebbe dovuto trovare altra localizzazione per la sua discoteca. Si aggiunge nella stessa lettera di risposta che al sig. Nisi sia stato spiegato molto chiaramente che i lavori di consolidamento dell'immobile, le cui condizioni fatiscenti sono ben note alla zona, e la sua successiva affittanza degli appartamenti ristrutturati erano "assolutamente incompatibili con l'esistenza di una discoteca al piano di sotto".

Mi si informa di una proroga del contratto di locazione di 5 anni, portando la disdetta e lo scioglimento del contratto al 30/6/2010, essendo la sospensione del servizio, avutasi dal novembre 2008 al marzo 2009, dovuta esclusivamente a un controllo dell'Annonaria che aveva rilevato irregolarità del locale. Mi si precisano alcune "caratteristiche dell'intervento edilizio che intendono portare avanti".

Si parla nella risposta di opere volte alla manutenzione di tutto l'immobile, con lavori di manutenzione straordinaria sulle parti di abitazione conservate nella loro tipologia, e realizzanti una nuova copertura con il recupero abitativo del sottotetto. Manutenzione che si verificherà anche per quanto concerne il piano terra, sottolinea sempre la prprietà, considerando infondate le notizie riguardanti a una demolizione dello stabile. Infine la proprietà parla di diritti propri di volere che "lo stabile possa riacquistare un aspetto più decoroso anzichè lasciarlo deperire". 

Si augura la proprietà che il Plastic possa trovare, anche con la collaborazione dell'amministrazione, una nuova localizzazione, e che il Sig. Nisi rispetti le norme e che possa, così, onorare "la benemenrenza recentemente ricevuta".

Questo è a titolo di cronaca, essendo giusto rendere pubblica la risposta ricevuta dalla proprietà, che ringrazio per il sollecito riscontro. Fatto, è questo, straordinario visti i lunghi tempi dell'amministrazione nel dare riscontro alle varie interrogazioni. Rimangono, però, forti perplessità in merito e che sottoporrò in Consiglio di Zona 4 nella prossima seduta di giovedì 11 marzo. Sono abbastanza convinto sui termini legislativi, i termini di decorrenza del contratto, la scadenza del medesimo, il dilazionamento nel tempo dello sfratto del locale. Ma mi sovviene un dubbio ancora: perchè proprio oggi la proprietà ha assunto questa volontàò, legittima e direi anche plausibile, di intervenire per riqualificare lo stabile. Da quanto Casa Rosa srl è proprietaria dello stabile? E' subentrata ad altro proprietario precedente, autore di tale degrado strutturale dello stabile, così come viene descritto dalla società, oppure è proprietaria da sempre? Ma come mai e perchè avrebbe dovuto succedere a un altro proprietario, qualora la proprietà fosse stata trasferita a Casa Rosa srl da soli pochi anni, se lo stabile versava già in condizioni miserevoli, quindi poco appetibili per garantire cospicue entrate?

Mi sovviene un'altra questione: quali sono effettivamente i progetti di riqualificazione dello stabile? Esistono già degli appartamenti? Finora la destinazione dello stabile, a parte il piano terra destinato alla discoteca, quindi uso commerciale, a quali utilizzi era indirizzata? Chiedo, con maggiore determinazione, quali siano gli appartamenti previsti, quanti siano gli appartamenti previsti, i costi e i tempi dei lavori di intervento, i canoni di locazione e di cessione degli appartamenti? Mi viene con maggiore determinazione da chiedere cosa si intenda quando la prorpietà assicura per quanto riguarda il piano terra che "le opere previste consisteranno in manutenzione stroardinaria per conservare l'edificio nel modo più opportuno e risolvere tutti gli elementi di degrado".

Rimango fortemente dubbioso su molti passaggi, che sono a parere del sottoscritto, ma credo anche da una lettura oggettiva, insoluti. Alcune definizioni mi sembrano fortemente astratte, molto evasive, se non addirittura generiche. Mi riferisco soprattutto all'intervento inerente il piano terra.

Prego veramente si faccia risposta a tali dubbi che permangono, considerando fortemente legittimi i diritti della proprietà, ma considerando anche assiomatico il principio secondo cui si debba cercare di garantire la gestione della proprietà privata con la promozione e la tutela dell'interesse collettivo. Lungi da me, sia chiaro, definire la società proprietaria come soggetto che promuova interessi individuali, ripeto legittimi, a discapito dolosamente voluto della collettività. Non è questa mia itnenzione. Ma sarebbe opportuno constatare, come premesso nel presente intervento, che un intervento di riqualificazione dello stabile debba essere contestualizzato alla dimensione della situazione in cui esso viene inserito: esiste un locale, il Plastic, da decenni considerato punta di diamante culturale a livello internazionale. Tale questione non può essere risolta solamente con termini giuridici riguardanti la cessazione del contratto di locazione. Non avrebbe senso, dato che assume rilavenza pubblica, di forte impatto sociale e aggregativo. Mi domado cosa ostacoli la volontà di rinnovare il contratto. Non è, questa, questione meramente commerciale dovuta alla liberale dimensione dei contratti tra privati: deve assumersi tale problematica come fortemente interessante l'amministrazione comunale in tutti i suoi livelli, come scrive anche la prorpietà dello stabile alla fine della sua lettera di risposta alla mia interrogazione. Le questioni devono essere poste in consiglio di zona: sono molte, rimangono inevase, fortemente generiche.

 

Alessandro Rizzo

Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo

Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Angela Abbruzzo il Mar, 16/02/2010 - 11:23

Ho letto quanto indicato per il polo ferrara e vi chiedo, nella definizione dei vari progetti, di non dimenticare i bambini che abitano il quartiere (noi abitiamo in via bessarione). Il giardino del polo ferrara è l'unico giardino che ci sentiamo (noi mamme insieme ai bambini) di frequentare in sicurezza. E' attrezzato, recintato, ci sono i servizi (quasi) igienici, il bar per la merenda, c'è sempre gente e tanti nonni che fanno si che il giardino non sia mai completamente isolato.
Allego una mappa della zona dove ho evidenziato (mi scuso per i rudimentali mezzi) i parchi della zona:

parco dietro il supermercato di piazza Angilberto: troppo isolato, non frequentabile in sicurezza da mamme e bambini
parco di via Marco d'Agrate: frequentato da molti <uomini> e <gruppi di uomini>, non mi ci vorrei trovare all'imbrunire...
parco di viale Ortles: è di fianco al dormitorio pubblico!
rotonda di P.le Gabriele Rosa: non è recintata, non è riservata al gioco dei bambini.

Scrivo questo post per avere suggerimenti dagli altri cittadini.

Grazie
Angela Abbruzzo

In risposta al messaggio di inserito il
2 3 4 5 6 7 8 9
...
RSS feed