da ViviMilano
Il caso del giorno
Il Comune online non risponde E sulle assunzioni c'è un esposto
Il Comune ha nel suo sito uno spazio riservato alle comunicazioni dell'utenza, «Scrivi al Comune»: funzionava (qualcuno rispondeva sempre, anche se poi non operava) nell'era Albertini. Ora, nell'era Moratti (che ho votato) e che durante la campagna elettorale aveva investito tanto nella comunicazione, le segnalazioni e/o richieste vengono ignorate. Va bene volare alto, ma ogni tanto guardiamo verso il basso. Camilla Merlini Secondo me è troppo facile prendersela sempre e solo con i politici che non consultano, non spiegano, non informano. Non è pensabile che il politico, cioè l'assessore, legga tutte le lamentele e vada poi a cercare i dirigenti competenti — perché solo loro, o magari addirittura i sottoposti, sanno rispondere. Se poi il giornalista, che come lei ha detto ha una funzione particolare di mediazione e di «guardia» non si preoccupa di verificare la fondatezza delle lamentele (vedi i 48 dirigenti a 200 mila euro che non sono neanche 10, o le uscite estemporanee di Sgarbi) ma pubblica tutte le lamentele più «di moda» e critica il Comune anche quando non c'entra, ecco che si verifica la sensazione di distanza che lei descrive. Non è una critica personale ma un atteggiamento generale, che noto.
Stefano Bianchi
Avvicinare di più il cittadino alla politica comunale è un modo per ristabilire un senso di comunità, un rapporto partecipato alle questioni che ci riguardano. Chiedere ai politici di fare uno sforzo per semplificare certi bizantinismi è legittimo e oggi gli strumenti ci sono: sul sito del Comune ( www.Comune.Milano.it ) si possono trovare informazioni utili e notizie di servizio e si può anche segnalare un problema. Se queste segnalazioni siano poi ignorate noi non siamo in grado di verificarlo: magari il sito è in una fase di perfezionamento... o magari uno dei famosi nuovi funzionari assunti dal sindaco sta mettendo mano al dialogo online per renderlo più facile e accessibile. Ai lettori credo sia giusto segnalare anche Rete Civica Milano, il sito pionieristico per la comunità virtuale milanese, che da più di dieci anni cerca di far dialogare cittadini e amministratori locali. Poi però, per costruire un rapporto partecipato, nulla può sostituire un rapporto umano: è questo che molti chiedono, ed è questo che spesso manca. Dissento invece da quanto scrive il signor Bianchi: perché un politico non deve leggersi tutte le lamentazioni che lo riguardano? Fa più parte del suo mandato la soluzione dei problemi segnalati dai cittadini oppure presenziare a convegni, dibattiti, consigli, inaugurazioni, cocktail, tagli di nastri, prime teatrali, eccetera? Una cosa non esclude l'altra, e comunque i seimila euro lordi di stipendio mensile di un assessore, più rimborso spese, autista, staff, segreteria, comprendono anche la lettura della posta. Esercizio utile e fondamentale per tenere sempre i piedi per terra anche quando si cerca di volare alto. Quanto alle sviste del giornalista, caro Bianchi, la ringrazio per avercele ricordate. Ne facciamo tante, e di questo non sempre presentiamo ammenda. Ma sui funzionari assunti dal Comune non ho inventato nulla. In un esposto presentato alla Corte dei Conti dai consiglieri d'opposizione c'è scritto che da settembre a ottobre Palazzo Marino ha assunto non meno di 63 persone esterne all' amministrazione, di cui 49 in ruoli di dirigente. La spesa complessiva è di 9 milioni e 20 mila euro, e per i dirigenti la media dello stipendio va dai 140 ai 190 mila euro. Il ricambio dello staff nei posti chiave non è uno scandalo, ma certi numeri e certi criteri vanno spiegati e giustificati. Anche perché la coperta è corta e se i soldi pubblici vanno in una direzione, da qualche parte qualcuno ci rimette. Comunque, sono pronto a fare ammenda.
di Giangiacomo Schiavi
Anche l'Assessore Regionale alle Infrastrutture ha avuto modo di accertarsi di persona nei giorni scorsi dello stato dell'opera slittata inesorabilmente oramai al 2008 (doveva essere aperta nell'Ottobre 2006, apertura poi rimandata al 2007 e poi ...). Vista la situazione disastrosa ha richiesto che si anticipi di almeno tre mesi alla primavera del 2008.
Lo stato di avanzamento oggi è inferiore al 50% (fonte www.varesenews.it ) , la gravità della notizia impone che venga sollecitato il Ministro Di Pietro , Ministero Infrastrutture, ad aprire una inchiesta ministeriale sui ritardi e coordinare con l'ANAS e le imprese un ragionevole incremento delle turnazioni di lavoro per accelerare sensibilmente i lavori che tuttora procedono a rilento, e con questo andazzo si rischia di sforare anche le ultime previsioni.
Se Regione Lombardia non ha la capacità l'autorevolezza di dotare la Lombardia di infrastrutture in tempi brevi, di governare i processi, bisogna ricorrere al Governo Prodi senza indugi.
Il Comune di Milano, e la stessa Provincia di Milano sono tra i principali danneggiati da questi incredibili ritardi a quasi 10 anni dall'apertura di Malpensa 2000.
Milano arranca anche per questa indolenza che accompagna la costruzione delle infrastrutture, lasciate senza una governance pubblica degna di tale nome.
E' questo l'oggetto di dibattito della Tavola Rotonda, che avrà corso oggi, in via Torino, alla Fnac . Segnalo l'appuntamento , anche se - forse - non è questo lo spazio deputato a farlo...
Cominciano a fiorire - ho notato - articoli nelle testate più varie che rilevano, o testimoniano, come l'Economia si stia accorgendo - (meglio tardi che mai, si puo' dirlo? libri in tal senso esistono da anni) - dei cambiamenti climatici . Un disatro ambientale, che si rileva più accelerato delle previsioni, danneggerà il business e allora ci si sveglia anche nei dorati lidi della grande finanza...Anche se, rilevava un articolo che riferiva da Londra, il mondo degli Affari, pur prendendo atto del problema inpellente, non arriva per ora a consigliere strategie radicali di cambiamento del modo di vivere, ma si limita a suggerire soluzioni che, a dire il vero, da decenni le persone attente, gli esperti attenti e sensibili, gli ambientalisti, le persone di buon senso caldeggiano.
L'incontro di cui riferisco, (con ritardo anche io, ma lo ho saputo tardi), e' organizzato da una serie di associazioni impegnate ognuna nel territorio e che non da ora parlano anche del problema ambientale; e ritengo sia espremamente utile parteciparvi.
Ecco di seguito:
TERREMUTANTI
Il termovalorizzatore è un impianto che brucia i rifiuti provenienti da raccolta differenziata, un inceneritore che usa il calore prodotto per generare energia. Tuttavia, pur essendo meno inquinanti degli obsoleti inceneritori, i termovalorizzatori anche se di ultima generazione supertecnologici non riescono ad eliminare la diossina, tossica e cancerogena, presente nei fumi di scarico.
Studi sul particolato e sulle nanopolveri ne mettono seriamente in dubbio la compatibilità ambientale. E proprio per i dubbi sulla loro tossicità, i termovalorizzatori sono poco diffusi e molto osteggiati dalla popolazione, a nulla valgono le rassicurazioni sulle ultime aggiornate tecnologie, non spostano di una virgola i problemi insiti nel DNA dell’impianto, problemi senza soluzioni tecniche possibili.
Ma esiste il modo di smaltire i rifiuti urbani, con un impatto ambientale minimo, producendo eco-energia (avviati impianti in Germania e in Islanda, in Italia se ne sta interessando l’Enea). La tecnica che trasformerà la maggior parte dei rifiuti in energia termica ed elettrica e che sostituirà gli inceneritori si chiama “PIROLISI”.
La “PIROLISI” è un processo di degradazione termica in assenza di ossigeno. E' una tecnica che, con particolari accorgimenti tecnici, l'utilizzo di uno speciale tipo di forno (kiln), la dissociazione molecolare tra 400 e 800°C (contro i 1300 °C degli inceneritori), può raggiungere prestazioni ottimali, quali la totale assenza di diossine e furani, oltre ai fumi con le polveri. È un processo endotermico (per spezzare i legami tra gli atomi dei reagenti occorre fornire energia) e può essere regolato, cioè abbassato o aumentato. È particolarmente indicata proprio in presenza di materiali diversi fra di loro. Può operare con a monte la raccolta differenziata, ma anche senza.
Inoltre, la pirolisi può trattare la frazione umida insieme con la frazione secca del rifiuto, con ottimi risultati che possono toccare punte del 90% di produzione di gas e 10% di residuo inerte in discarica, contro circa il 50% dei termovalorizzatori.
La "PIROLISI" consente la minimizzazione dell'impatto ambientale, un minor numero e minore uso delle discariche, che e' tra i primi obiettivi ambientali nella gestione rifiuti.
Inquinanti quali i composti dello zolfo, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio diminuiscono fino alla metà mentre quelli pesanti si riducono del 50%. Se poi un tale sistema venisse accoppiato con una tecnologia ad alta efficienza, quali le celle a combustibile ad alta temperatura che possono sfruttare in maniera ottimale il syn-gas prodotto, questa potrebbe rappresentare la soluzione tecnologica ottimale al problema dei rifiuti, dal punto di vista ambientale, energetico, sociale ed economico''.
Non sprechiamo la nostra salute (protetta dalla Costituzione Repubblicana) per grassa ignoranza.
annuale nominativo al mezzo pubblico, con ulterori incentivi per l'abbonamento "nucleo famigliare".
Chi non ha una partita IVA oggi non può scaricare questa spesa e sono milioni i lavoratori dipendenti
che potrebbero decidere di abbandonare finalmente l'auto a casa allettati dall'effetto salutare sulle
finanze della famiglia in termini complessivi.
Questo è il provdimento principe capace di attirare nuova utenza di massa avvicinando anche i più
scettici al mezzo pubblico, certo con anche adeguate implementazioni del servizio.
Bisogna rompere il muro di indugi e ipocrisie su questo punto, la questione è di estrema gravità ed
ha bisogno di misure innovative per soluzionare il problema dell'inqunamento della nostra città, con
il ripristino urgente di condizioni normali per il "Diritto alla Salute" dei cittadini garantito dalla
Costituzione Repubblicana e da recenti senenze del Tribunale di Milano.
Ai Consiglieri e ai passanti in attenta lettura del forum lascio questo scatto, preso ieri in via San Mamete, all'altezza delle scuole dell'infanzia e dell'elementare di quartiere Adriano.
Qui 10 giorni fa è stato investito un alunno che è tutt'ora in coma farmacologico e ha già subito a causa dell'incidente ben due importanti operazioni a cui seguirà una terza. Da anni e anni la Direzione didattica insieme ai genitori chiedono reiteratamente senza risultato un attraversamento sicuro (vi rendete conto dell'assurdità?) senza ottenere risposta. Siamo a Milano, ma la salsa d'accompagnamento è quella partenopea che non ci piace, nè qui nè a Napoli. Entrambe le città non la meritano. Neppure vorremmo rivedere la scorrettezza di questo vigile urbano, che sfrontatamente parcheggia in seconda fila l'auto della Polizia Municipale rendendo l'attraversamento ancora più pericoloso - di fronte c'è la fermata della 56/53 ed è proprio nel pertugio che si viene creare che si infilano le moto come quella che ha investito e trascinato il piccolo - .
Che cosa ne pensa il Comandante Bezzon?
Che cosa intendono fare i Consiglieri collegati per rendere possibile l'attuazione dopo anni e anni, tra tante cose semplici e non costose, di quella stradina in piena sicurezza di passaggio promessa da anni tra via San Mamete e via Amalfi, prevista nel progetto di riqualificazione di Piazza Costantino e realizzata per metà? (finisce addosso ad una rete)
Questa non è certo una interrogazione consiliare, sono solo pressanti domande di buon senso di tutti i residenti qui, in quartiere Adriano.
Qualcuno vorrà rispondere?
Elisabetta Pellarin
Al Consiglio Comunale vorrei dire che VORREI USARE I MEZZI PUBBLICI CON LE MIE BIMBE SENZA ANDARE IN BANCAROTTA
Sono appena tornata da Londra con due bimbe una di 4 anni e mezzo e una di poco più di 2 e sono incinta per la terza volta. A Londra ho preso la sana abitudine di usare la macchina il meno possibile, proprio come vorrebbe il nostro sindaco, e quindi cammino molto e tento di prendere i mezzi pubblici.
Per me usare i mezzi pubblici significa inquinare meno, insegnare ai bambini ad inquinare meno e invogliarli a camminare di più. Insomma tutto quello i nostri politici vorrebbero che noi facessimo, ma quanto mi costa a Milano essere una “cittadina” modello?
Mia figlia di 4 anni e mezzo, alta 104 centimetri, paga intero senza abbonamento. l’ATM mi ha gentilmente risposto che anche per lei e’ disponibile l’abbonamento che comunque e’ più caro di quello per gli anziani. Sui mezzi che mi consentono di entrare con il passeggino devo pagare il biglietto per il passeggino, vale a dire mia figlia di 2 anni paga il biglietto intero. Aggiungete il mio e 1 corsa mi costa quasi 3 Euro, 6 andata e ritorno. Vorrei segnalare che sui tram devo chiudere il passeggino (“per questioni di sicurezza” dice il regolamento) quindi con due bambine per mano il passeggino chiuso come lo tengo per salire e scendere? Ma soprattutto che rischio sono per gli altri passeggeri con una in braccio, una per mano ed il passeggino chiuso?
Non ci vuole molto a capire che Milano ha ben poco interesse per genitori e bambini, visto che siamo talmente pochi che i nostri voti sono irrilevanti, ma ciò non toglie che sia fortemente ingiusto “tassare” (una imposta indiretta, tra l’altro) chi ha figli e per di più vorrebbe agire nell’interesse della città.
Ho deciso di scrivervi per lanciare un appello alla Signora Moratti e al consiglio comunale affinché a Milano i bambini in età prescolare ed il loro passeggini possano viaggiare gratis sui mezzi pubblici. Come accade a Roma (fino ai 10 anni), a Helsinki (dove adulto che accompagna bambino non paga), a Bruxelles (gratis fino a 6 anni e poi abbonamento gratuito fino ai 12 se accompagnati da adulto pagante), a Zurigo (gratis fino a 6 anni), a Parigi (ridotto fino ai 10 anni), in Germania (gratis fino ai 6 anni, meta’ prezzo fino ai 14), a Londra (gratis fino ai 5 anni), in Lussemburgo (gratis fino ai 6 anni) e i passeggini non pagano da nessuna parte.
Non credo che sarebbe una grossa perdita per l’ATM, visto che con le attuali regole sono pochissimi coloro che viaggiano con i bambini sui mezzi pubblici.
Anche se per ora resisto mi chiedo ogni giorno quando cederò e comincerò ad usare la macchina? Visto che da un punto di vista economico mi conviene moltissimo cosi’ come da un punto di vista della comodità?
Lo so che siamo pochissimi genitori a votare perché ci sono pochi bambini a Milano ma non trattateci cosi male!!!!!
Un saluto ed un ringraziamento per la vostra attenzione
Elena Sisti
PS sul forum di vivimilano ci sono moltissime persone che hanno espresso il loro appoggio a questa petizione
Il comune di Milano ha stilato una "relazione sullo stato dell'Ambiente".......Quali linee programmatiche intende perseguire dopo quella relazione?
(1) degli edifici pubblici (ospedali, scuole, uffici, aeroporti, stazioni, etc.);
(2) dei grandi capannoni industriali e del terziario (logistica);
(3) dei palazzi condominiali privati;
con incentivi mirati alla installazione di impianti fotovoltaici, attraverso la creazione di un mercato sufficientemente vasto che funga da volano per la diminuzione dei costi d'impianto dell'energia fotovoltaica, facilitandone così la diffusione.
Il nostro paese privo o quasi di risorse energetiche, privo di centrali nucleari, ha un costo dell'energia enorme che influisce negativamente sull'economia italiana, una sindrome energetica che non riusciremo mai a scrollarci di dosso se non invertiremo la rotta.
Credo che sia oramai matura la stagione per incominciare ad incentivare l'energia fotovoltaica in modo robusto e strutturale, per ridurre l'inquinamento complessivo delle nostre città, per ridurre l'indebitamento causato dall'approvvigionamento energetico.
Il Governo Prodi saprà mostrare un radicale cambio di rotta almeno per la Finanziaria 2008 con una maggiore attenzione a questo problema del paese per troppo tempo snobbato e "maltrattato"?
Serve una operazione concertata Comune-Provincia-Regione, la battglia alle polveri sottili è sarà dura e lunga, prima la si comincerà prima avremo quei benefici che le leggi europeee ci obbligheranno a ricercare senza troppe indulgenze.