.: Al Consiglio Comunale vorrei dire che...
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Inserito da il Inserito da Giancarlo Pagliarini il Dom, 24/12/2006 - 09:28

Care e cari,

vi allego una mia mozione presentata il 5 dicembre scorso in Consiglio Comunale.

 

Buon Natale!

 

Giancarlo Pagliarini 

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Inserito da il Inserito da Annalisa Barbieri il Gio, 21/12/2006 - 18:02
I CITTADINI POTREBBERO PRENDERE PARTE AI LAVORI DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE INDIVIDUANDO UNA SERIE DI PRIORITA' PER POI INSERIRLE ALL'INTERNO DEL BILANCIO DI PREVISIONE.
DARE AI CITTADINI LA POSSIBILITA' DI INTERVENIRE NALLA SUDDIVISIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE, DIALOGANDO CON L'AMMINISTRAZIONE SAREBBE  GARANTIRE ULTERIORMENTE LA "PARTECIPAZIONE".
SI POTREBBE COSI DESTINARE UNA QUOTA DI BILANCIO ALLA DECISIONE DIRETTA DEI CITTADINI CHE ESPRIMONO LE LORO PRIORITA' E PER LE QUALI L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE SI IMPEGNA A  REALIZZARE SECONDO TIPOLOGIE E LIMITI DI SPESA AMMESSI.
MOLTE CITTA' HANNO GIA' ATTIVATO QUESTE ESPERIENZE ALCUNE SONO MODENA , PIACENZA, ALCUNI COMUNI COME PIEVE EMANUELE , PADERNO ECC.,  SENZA DIMENTICARE OVVIAMENTE L'ESPERIENZA DI PORTO ALEGRE. 

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mer, 20/12/2006 - 13:47

Lettera pubblicata da Il Manifesto il  25-10-06
COMITATO INQUILINI MOLISE-CALVAIRATE-PONTI
Via degli Etruschi, 1 - 20137 – Milano - Tel/Fax 02/55011187

e-mail: basta.esclusione@tiscalinet.it - http: web.tiscalinet.it/bastaesclusione
in collaborazione con
CARITAS DECANALE ROMANA-VITTORIAAssociazione Luisa Berardi – Milano
A Letizia Moratti
Sindaco di Milano
Milano
Signor Sindaco, nel febbraio scorso Lei ci ha invitati ad un incontro nel Suo ruolo di candidata alle elezioni amministrative. In quell’occasione, il 13 febbraio, nel poco tempo di cui Lei  disponeva,  Le abbiamo esposto le richieste che abbiamo presentato nel corso degli anni ai responsabili istituzionali rispetto alle condizioni di degrado e di esclusione di questi Quartieri e, dal 2004, per un cambiamento della conduzione del Contratto di quartiere,  gravemente inadeguata nella sua impostazione generale e negli indirizzi specifici relativi alle problematiche edilizie e sociali. Se sarà possibile, ci ha detto, ci incontreremo nuovamente. Durante la campagna elettorale non Le è stato possibile.
In data 10 luglio Le abbiamo chiesto l’incontro che è stato nella nostra attesa dopo la Sua elezione. Nel corso della campagna elettorale abbiamo considerato con attenzione alcune Sue dichiarazioni: se sarò eletta andrò nei quartieri… per le periferie faremo come a Lione. In data 9 corr. abbiamo telefonato alla Sua segreteria e la risposta che ne abbiamo ricevuto alla nostra lettera del 10 luglio è stata: “Il Sindaco non riceve privati cittadini. Il vostro incartamento è stato trasmesso all’Assessore Colli.”
Signor Sindaco, la situazione oggi è ben più grave di quella che Le abbiamo esposto a febbraio.
Abbiamo chiesto e ottenuto un lavoro di monitoraggio nel quartiere Calvairate, fino ad oggi eseguito con risultati parziali, per modificare in base alla conoscenza delle condizioni degli alloggi e delle famiglie i progetti preliminari degli interventi di ristrutturazione edilizia, non partecipati, confermati come progetti definitivi, non partecipati.  Assente il Comune in conseguenza di decisioni di riassetto della struttura responsabile dei Contratti di quartiere, l’ALER vanifica il lavoro del  monitoraggio fin qui compiuto  e avvia il lavoro di definizione dei progetti esecutivi di ristrutturazione edilizia confermando la progettazione non partecipata del 2004: un intervento pesante su un blocco di tre isolati per 686 alloggi, un cantiere aperto per dieci anni in un’area abitata da molti anziani e persone in difficoltà, che dovrebbero affrontare il trasferimento ad altro alloggio per la durata dell’ intervento, eseguito  per lotti di due scale. E’ decisa la demolizione di alloggi ristrutturati dagli inquilini con l’investimento dei loro risparmi o  della liquidazione ottenuta con il pensionamento, in mancanza di certificazione, mentre rimangono senza risposta i restanti alloggi del quartiere con i servizi igienici forniti di solo water, privi di doccia o vasca, o per altri aspetti in condizioni invivibili. Non si comprende perché non sia possibile inserire gli ascensori esterni, tenuto conto dello sconquasso che determinerebbe lo sventramento all’interno delle scale.
Un grande numero di persone e famiglie  non intendono subire queste decisioni e lasciare il loro alloggio per l’esecuzione degli interventi.    L’ALER  non ha dato alcuna informazione agli inquilini,  che devono aprire la porta ai tecnici incaricati della progettazione esecutiva ignorando che cosa sia stato deciso.  Nessuna attenzione ad una possibilità di lettura del monitoraggio che cambi la progettazione originaria imposta  in base all’impostazione assurdamente rigida  e costrittiva del Bando della Regione Lombardia, astratta rispetto alle reali condizioni dei quartieri,  con unilaterali criteri tecnico-economici. Nessuna impostazione del Contratto per quanto riguarda le gravi problematiche sociali. Quale decisione, dunque, rispetto  alla richiesta di  considerare infine la reale condizione dei quartieri e della popolazione, i bisogni a cui dare risposta? In conseguenza di questa situazione abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione al Laboratorio di quartiere, continuando il nostro impegno nei Quartieri e per il Contratto di quartiere,  in attesa di conoscere le Sue risposte, le Sue assunzioni di responsabilità.
Le rinnoviamo la richiesta di un incontro  di lavoro nei nostri Quartieri, per noi urgente. Ora si può disporre del tempo necessario per ascoltare, per conoscere, per studiare le soluzioni migliori possibili, rispettando la partecipazione e non mortificandola, Invece precipitano  decisioni dall’alto che offendono gli abitanti, con il rischio di spreco delle risorse pubbliche.
Le inviamo il nostro saluto.
Franca Caffa – Presidente Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti
Ing. GiovanBattista Barbarossa – Volontario Comitato Inquilini Molise-Calvairate-Ponti
Don Luciano Pozzi – Responsabile Caritas Decanale Romana-Vittoria
Mariangela Simini – Presidente Associazione Luisa Berardi
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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 16/12/2006 - 08:07

Disordine urbano, sprechi.

E' giunto il momento di pensare ad uno sfoltimento razionale delle stazioni di servizio carburanti in ambito urbano nell'ambito di un piano regionale di riduzione dei siti (riduzione dei costi di distribuzione), alcune già in disuso con spazi da risanare e recuperare, altre ubicate in aree di pregio da ripensare etc.

La città va profondamente risanata, la questione distributori in città (competenza Regionale) va studiata con molta attenzione, ed anche il Comune di Milano deve dettare le sue regole e dare indirizzi con propose precise, per riappropriarsi di aree importanti da riconvertire secondo le specifiche esigenze locali.

Poi rimane la questione del costo ingente della distribuzione dei carburanti che si riversa sul prezzo finale dei carburanti, a danno dei consumatori, dobbiamo allinearci in fretta alle medie europee da cui siamo ben lontani e ridare alla città di Milano un aspetto meno disordinato e più gradevole.

Anche questo capitolo va inserito nei progetti mirati a cambiare il volto di Milano in vista dell’EXPO-2015.

Per questo serve un preciso impegno della Giunta Comunale.

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mar, 12/12/2006 - 15:50
Da Barcellona a Carugate abbiamo esempi municipali di amministrazione politica all'insegna del risparmio energetico e del dimensionamento dell'impatto ambientale delle nuove strutture edilizie, siano esse pubbliche, siano private, affiancate da un sostegno e incentivo economico che antepone l'interesse generale, quello di città vivibili, a quello inividuale, quello speculativo e di massimizzazione del profitto.
Un mondo sostenbile e altro è possibile, quindi, a partire dai Municipi. La città di Barcellona ne è un esempio: con la sua ordinanza del giugno 1999 il Comune ha disposto l'obbligatorietà per gli edifici di nuova costruzione o sottpposti a ristrutturazione dal 2000 di porre fonti di energia rinnovabile e naturale, come quella solare, come unico strumento di riscaldamento interno all'abitazione. Il livello minimo di applicazione della nuova disposizione era attestata in base al parametro di valutazione della quantità di acqua consumata dall'edificio: 4000 litri al giorno. Il coefficiente è stato abbassato a 2000 litri. Le norme previste dall'ordinanza sono state novate nell'ultimo periodo, abbassando il livello di quantità da 4000 a 2000 litri al giorno di consumo di acqua. Il risparmi di energia e di risorse naturali è la filosofia essenziale di questo provvedimento, che apre un precedente nella storia amministratrice comunale europea, essendo Barcellona la prima città continentale che agisce concretamente per dare una soluzione al consumo estremo di acqua e garantire un'ecosostenibilità dell'impato esterno che l'edificio può determinare nei confronti dell'ambiente. Infatti vengono previste, di concerto con l'ente regionale, disposizioni di forte incentivazione economica alla realizzazione di edifici costruiti su materiali ecocompatibili, con un'utilizzazione dei principi stabilità dalla coibernazione, ossia l'impiego di strutture architettoniche termodinamiche e di non dispersione del calore e dell'equilibrio termico e acustico interno alla struttura e non inquinanti esternamente. Carugate ha seguito l'esempio, adottando un regolamento all'avanguardia in Italia, nel luglio 2003, dove si statuisce definitivamente l'obbligo di installare pannelli solari termici, quale l'acqua calda negli edifici residenziali, privati e pubblici, di nuova costruzione. A Barcellona ogni edificio già esistente era sottoposto a obbligo di disporre nella propria struttura una fonte di energia rinnovabile ed ecocompatibile all'insegna della sostenibilità, come pannelli solari. Le infrazioni di queste disposizioni a Carguate come a Barcellona sono molto salate: da 6000 a 60000 euro a Barcellona. Non solo nel regolamento del Comune di Carugate è statto aumentato l'indice di coibentazione, da 0,28, secondo la disposizione legislativa esistente, a 0,40: una norma, è questa, che dispone una forte prevenzione della dispersione gravosa di energia dell'edificio e di miglioramento non indifferente della qualità acustica. Le nuove disposizioni regolamentari determinano un notevole risparmio del 30% delle energie termiche. A contornare questo atto di grande portata amministrativa e politica all'insegna dell'ecologismo sostenibile è stato posto l'obbligo di piantare ogni 50 metri un albero, che da sempre è considerato fonte di ossigeno, ma anche disposto naturale per mantenere l'abitazione in un clima fresco nei mesi estivi, riprandolo dal sole, e caldo in quelli invernali, facendone filtrare i raggi: diposizione "giardino" è stata definita in modo diretto la norma. La via dell'altro sviluppo possibile passa dai comuni: è un esempio di quanto l'amministrazione lòocale può fare per migliorare le condizioni di vita della cittadinanza, operando praticamente nei dettagli inerenti un incremento urbanistico sostenibile e compatibile. Le generazioni future potranno ringraziarci di queste accortezze, che sembrano a prima vista superflue ma che, invece, denotano una cultura diversa a livello politico per cambiare il nostro pianeta, "da consumarsi" entro e non oltre il 2050. Il risparmio di risorse e la loro giusta utilizzazione in senso equo e responsabile sono le misure che maggiormente definiscono una filosofia di alternativa possibile e necessaria.  Basta, ovviamente, avere la volontà politica di intraprendere queste strade rivoluzionarie nel loro piccolo. La glocalità è la dimensione di azione in cui operare per un futuro umano migliore
Il testo dell'ordinanza del Comune di Barcellonaè consultabile al seguente link:
http://www.bcn.es/mediambient/cat/web/cont_leg_anexmedi.htm
Il testo del nuovo regolamento edilizio del Comune di Carugate è consultabile al seguente url:
http://www.fire-italia.it/eell/carugate.pdf
Per maggiori dettagli e rimandi concettuali e di informazione consultate il seguente link:
http://www.lifegate.it/ambiente/articolo.php?id_articolo=1896&parte=1

In allegato il testo del Nuovo Regolamento edilizio del Comune di Carugate

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 09/12/2006 - 19:10

Milano non riesce ad attrarre abbastanza i suoi abitanti che appena possono scappano fuori città: mare, monti, laghi, comunque altrove. Questa è una cultura radicata e non si potrà per nulla cambiare questa tendenza perché la città è brutta, sporca, scomoda ed inospitale. La grande “fabbrica-Milano” non funziona come dovrebbe, fa acqua da tutte le parti, il comportamento dei suoi cittadini ne è un palese inequivocabile sintomo. C’è tanto da fare che non basteranno i prossimi 20 anni, ma bisogna pur cominciare. Restyling, pedonalizzazioni, parchi, verde diffuso, mezzi pubblici, servizi, aria non ammorbata, sicurezza. Rimbocchiamoci le maniche, bisogna invertire la tendenza perversa.

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Ven, 01/12/2006 - 07:40
La città non rispetta i patti stipulati con i cittadini relativamente  alla costruzione dei box sotterranei, patti che dovrebbero indurre i costruttori a rilasciare le aree in superficie, previste dalle licenze edilizie, alla collettività in buon ordine. Sono mesi, anni che denuncio in Zona 6 lo scempio di ben tre cantieri lumaca (Vie De Nicola, San Vigilio, San Paolino – Zona 6 Milano) e non succede nulla, le aree non vengono completate e i patti non vengono rispettati. Nessuna credibilità quindi al Comune di Milano, alla Giunta Moratti,  che come quella del suo predecessore Albertini non sa far rispettare i patti sottoscritti per le iniziative di costruzione dei box sotterranei,, neppure quelli previsti per legge dalle licenze edilizie che dovrebbero essere vincolanti. Credibilità zero quindi per questa Amministrazione Comunale, per ogni futura iniziativa fino a che non verranno sanate le situazioni vergognose in Zona 6, e che non verranno ristabilite le regole non osservate e infrante con troppa leggerezza a danno dei cittadini lasciati soli con i loro problemi. Le preoccupazioni dei comitati hanno quindi ben ragione di essere, non c’è rispetto né per i cittadini milanesi, né per la stessa Città di Milano, questa vergognosa situazione contrasta con la volontà solo chiacchierata di voler emancipare la città di Milano, chiacchere al vento, ne è dimostrazione lampante quello che da anni accade in Zona 6.

Enrico Vigo

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Mar, 28/11/2006 - 13:36

Volevo informare che sul blog personale del consigliere Alessandro Rizzo, capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano, è aperta e attiva una sezione/capitolo dedicata al tema della "partecipazione" municipale. Roma diviene sempre di più, per qualsiasi area metropolitana italiana il simbolo per antonomasia della partecipazione e della condivisione dei processi decisionali in merito al governo del territorio. A Milano diversi sono i tentativi, possiamo dire non di fonte governativa, ma, bensì, di fonte istituzionale periferica, nonchè di iniziativa di alcuni consiglieri comunali, dove si attua la condivisione delel scelte in merito soprattutto agli oneri di urbanizzazione di importante impato sociale e collettivo riguardanti opere pubbliche di qualità e di interesse comune: è un tentativo, questo, molto timido, fortemente prodromico e possiamo dire pionieristico nella garanzia di uno sviluppo della partecipazione al laboratorio di governo del territorio. In una delle mie interrogazioni ho sottoposto la questione, invitando il Consiglio di Zona 4 di Milano a provvedere a istituire e a dare compimento a questo operato, a questa buona pratica democratica di governo. Volevo sottolineare che da 3 anni si è costtuita la Rete del Nuovo Municipio: è una realtà, questa, molto interessante perchè mette in relazione esperienze di governo e pratiche di buona amministrazione condivisa presenti sul territorio italiano, valorizzandole e cercando di promuoverle, relazionando le diverse amministrazioni e i diversi organi consliari preposti, di diverso livello, da quello regionale a quello municipale. Una sezione è dedicata a due aspetti particolarmente interessanti di pratica amministrativa, che hanno avuto conseguenze legislative e di proposta di atti che potessero statuire questa modalità di percorso democratico reale e diretto: un dossier particolare su Roma, la sua riforma istituzionale del decentramento, che vede Municipi reali con funzioni amministrative e deliberative incisive e decisionali vincolanti; un dossier sulla Regione Toscana dove è in corso l'approvazione e la discussione di una proposta di legge sulla partecipazione, attivandola come forma istituzionale ufficiale e imprescindibile per il prosieguo delle attività amministrative del territorio. Come consigliere ho proposto anche, nella stessa visione poliica fortemente innovativa, che tende a eliminare ogni sterilizzazione del processo decisionale basato sul mero e fine a sè stesso principio di "delega", ossia il porre in essere un principio di rappresentatività che non sia ricco e denso di una pratica di periodica e continuativa verifica dell'operato consliare, nonchè di una messa in azione di canali atti a garantire una reale partecipazione e incisione nelle scelte deliberative degli organi preposti, da parte della cittadinanza, delle associazioni e dei comitati che vivono la microrealtà politica della zona, del municipio. Appongo e propongo questa discussione, invitandovi ancora una volta a visitare il blog personale all'indirizzo http://www.comunalimilano2006.it/?q=blog/172/ , nel momento in cui si profila una discussione della revisione dell'attuale regolamento sul decentramento amministrativo per Milano, che vede naturalmente e necessariamente interessati in primo luogo i Consigli di Zona, azzonati, ridefiniti nella loro dimensione solamente ed esclusivamente geografica, attualmente parlando, con una caratteristica territoriale che potrebbe essere delineata come "dimensione muncipale". La struttura geo istituzionale oggi esistente è talmente vasta che comprende sistemi sociali e realtà economico civili complesse richiedenti interventi in misura di provvedimenti politici fortemente vincolanti, sorpassando lo sterile potere attribuito ai Consigli di organi consultivi e non decisionali, e creando le condizioni di una partecipazione reale della cittadinanza nell'occasione di discussione sui provvedimenti che riguardano la propria realtà, la propria vita quotidiana, la propria dimensione civica. Vorremmo sapere innanzitutto, come Capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano in Consiglio di Zona 4 di Milano, se - il Comune ha previsto commissioni e audizioni aperte alla partecipazione dei Consigli di Zona, nelle figure rappresentative delle rispettive presidenze, alla fase di discussione e di effettuazione della riforma del decentramento Lucchini, revisionato in pejus secondo lo schema attuativo Gallera, ex assessore del decentramento; - quale è la proposta definita e delineata dall'attuale amministrazione, dall'Assessora Colli, su quali elementi si struttura e su quali basi riformatrici si definisce; - si prevede oltre a funzioni di natura decisionale primaria e non ripartita anche autonomie di genere amministrativo ed economico, grazie alla partecipazione diretta, sentiti i pareri, le indicazioni e gli indirizzi, sotto forma di delibere, dei Consigli Circoscrizionali rispettivi; - si provvede, nella fase di riforma e revisione del regolamento, ad anticipare, come direzione dei servizi e come asessorato, preposto alla fase di proposta politica amministrativa, canali di coinvolgimento dei Consigli di Zona nella fase di assestamento del bilancio e nella fase di definizione dei fondi da destinare ai 9 consigli di zona presenti sul territorio milanese. Io credo che siamo ancora all'inizio della fase di eale decentramento MUNICIPALE di un'area METROPOLITANA quale può essere quella di Milano: una fase che ancora non viene definita nelle sue caratteristiche amministrative e politiche peculiari, di cui ancora non si conoscono le basi fondanti, nè i criteri, nè gli obiettivi preposti in modo chiaro e diretto. Il decentramento fino a oggi a Milano oltre a essersi dimopstrato, soprattutto nella fase attuativa, insufficiente e fallimentare, è considerabile come non rispondnete alle necessità del terrtiorio, alla sua dimensione, alla sua nervatura socio - economica complessa. La finanlità dovrebbe essere quella di dare a Milano una connotzione METROPOLITANA, con un'integrazione municipale e autonoma delle diverse realtà cittadine e comunali presenti sul territorio provinciale, con poteri che possano essere definibili come orizzontali nel senso verticale a quelli destinati alle attuali regioni: è il modello di Roma proponibile nella nostra dimensione urbana complessa e fortemente popolata. A Roma il percorso è in atto da alcuni anni ed è fortemente direzionato nel senso di costruzione di un Ente territoriale con poteri decisionali di natura regionale, definito nel futuro territorio della "Capitale". Milano non può essere da meno e non può perdere tempo nella costruzione di questo naturale e conseguente percorso. Un cordiale saluto Alessandro Rizzo Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano Consiglio di Zona 4 Milano

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Inserito da il Inserito da Germana Pisa il Sab, 25/11/2006 - 18:32
Chiedo cortesemente di avere informazioni sulla nomina del Garante degli Animali - nomina, a quanto mi è stato detto - avvenuta, con qualche strascico di polemiche, non so se per la figura scelta per questo incarico o per altro. Sarei molto grata a chi mi desse una risposta, grata come amante degli animali e come cittadina che desidera essere aggiornata. Grazie Distinti saluti. 

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Inserito da il Inserito da Enrico Vigo il Sab, 25/11/2006 - 10:05

Ridurre le aree dove transitano auto aiuta nella lotta all'inquinamento, e giova alla qualità del vivere urbano.

Lo strepitso successo delle zone pedonali di Milano dovrebbe indurre i Consiglieri Comunali a proporre nuovi progetti di pedonalizzazioni in Centro e nei vecchi centri delle Zone esterne 2-9. 

Le zone pedonalizzate sono letteramente invase di persone al passeggio, a fare acquisti etc., ma proprio nessuno dei Consiglieri Comunali di Milano se ne accorge e sente il bisogno di intervenire, proporre, realizzare nuove aree perennemente pedonalizzate? 

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