PROGETTO RADIOBUS BY NIGHT
Gianfranco Baldassarre (Forza Italia)
Carlo Fidanza (AN)
Lorenzo Malagola (Forza Italia)
Pierfrancesco Maran (Ulivo)
Alan Rizzi (Forza Italia)
Da 6 porte della città (P.za XXIV Maggio, P.ta Nuova, P.ta Venezia, P.le Medaglie d’Oro, P.le Cadorna, Corso XXII Marzo) partiranno ogni ora 2 radiobus che porteranno a casa i ragazzi in totale sicurezza. Il costo del viaggio sarà per gli utenti di 2 euro.
Il progetto costerà al Comune circa 200mila euro, che i consiglieri proponenti chiedono siano messi nel bilancio 2007
Permetterà di farlo in sicurezza, questo lo rende particolarmente adatto per le ragazze e per i minori, che saranno riaccompagnati sino al portone di casa.
E’ un servizio economico, comparato ai taxi.
Copre una fascia oraria oggi praticamente del tutto scoperta del trasporto pubblico e, a differenza del servizio Radiobus dalle 20 alle 2, non necessita di prenotazione (per quanto possibile fino alle 2).
Se utilizzato a pieno regime può permettere a 750 giovani, nelle notti di venerdì e sabato, di tornare a casa in sicurezza.
Infatti, ormai da qualche anno l’ abitudine dei Cittadini e di molte Società è di chiudere 1 o 2 settimane, mentre il restante periodo puo’ considerarsi lavorativo.
In ordine ai recenti arresti di nuovi appartenenti alle brigate rosse, per le quali sono da tempo in corso indagini (Giudice Ilda Bocassini), bisogna che la politica rifletta e faccia meglio il suo dovere, per scongiurare il pericolo di ripiombare in anni bui come trent'anni fa e azzerare ogni velleità criminosa.
Faccio la premessa che il primo risultato raggiunto è stato quelo di smontare l'accusa immotivata di Toga Rossa alla Giudice Ilda Bocassini, una montatura abbastanza fantasiosa e forzosa, visto che certa autorevole parte del Centrodestra ne ha fatto il bersaglio d'ogni possibile invettiva, per intuibili ragioni eticamente aberranti.
Oggi questo "qualcuno" deve, vergognandosi, fare ammenda e scusarsi pubblicamente rimangiandosi passo dopo passo tutto.
Entrando nel merito della questione sottolineo che bisogna riflettere seriamente sul perchè c'è ancora chi spera di fare proseliti con presupposti, finalità e schemi sbagliati, votandosi allo scontro frontale con la legalità, proponendo cose raccapriccianti ed insensate, frutto probabilmente di un isolamento politico-culturale innanzitutto patologico.
Questa impostazione "patologica" non è certo meno pericolosa di altre precedenti manifestazioni, perchè ha l'obiettivo primario di aggredire il movimento sindacale infiltrandosi e dialogando con la base operaia, cercando di stordirne gli ideali e stabilendo un volano movimentista molto pericoloso, attaccando sopratutto i più fragili.
La stessa agressione la stanno subendo i centri sociali ed il movimento no-global che, pur nel loro antagonismo a tutto campo, in tempi con molte ingiustizie e contraddizioni, hanno matrice e finalità ben diverse dal brigatismo rosso, ma che hanno intrinsecamente un tasso di fragilità molto più elevato persino del movimento sindacale, che ha una sua etica ed una sua forza tradizionalmente nota e ben definita.
A tutto questo non possiamo rimanere indifferenti, nè creare ghetti da colpevolizzare troppo facilmente e gratuitamente, sbagliando ancora una volta metodo come quello dei proclami verbali violenti e beceri di certa politica legata a movimenti filo-seccesionisti, quelli che sperano nel polverone per guazzare nel torbido, di chi vorrebbe attentare all'unità della nazione, anche questo un progetto criminoso grave da reprimere con energia, che tenta invano sfacciatamente di omologarsi come movimento moderato (!).
La politica deve fare tre cose importanti:
1. isolare i violenti, anche verbali, espellerli dal club della democrazia, controllarli a distanza, incominciando da quelli che nelle sagre strapaesane in doppio petto si lanciano in becere invettive per infiammare gli animi;
2. accelerare i processi politici ed amministrativi, migliorare le capacità decisionali, puntare sull'etica e la pulizia, sulle regole ed il rispetto delle stesse, e poi la velocià della politica, traguardare una più rapida soluzione dei problemi che spesso inspiegabilmente galleggiano per anni, ridando fiducia ai cittadini che la macchina della politica pian piano sta iniziando a perdere la sua autoreferenza, per ritornare al servizio della democrazia;
3. mantenere alta la guardia contro i gruppi eversivi d'ogni colore e finalità, dando fiducia alla Magistratura (fin troppo vilmente delegittimata da certuni per interessi personali) e agli investigatori, creando quel clima sereno, fermo e unito di appoggio politico all'intento encomiabile, indispensabile per la salvaguardia delle istituzioni democratiche.
I provvedimenti di Regione Lombardia sono criticabili perchè tardivi e insufficienti, mentre da Roma anzichè auspicabili incoraggiamenti, sostegni e correttivi costruttivi, vengono segnali bizantini di squallida belligeranza, inopportuna e sgradita, senza che vi sia un quadro nazionale di interventi decisi e condivisi, per mettere ordine in questa materia. Il non rispetto delle autonomie da una parte, ed il non saper creare una corretta impostazione nazionale, fanno sì che il problema venga solo sfiorato, annaspando e giocando col morto (la salute dei cittadini milanesi). Da parte sua il Comune di Milano deve porre in atto i provvedimenti che gli competono, come la riconversione delle caldaie a carbone, gasolio, olio combustibile, pubbliche e private, innanzitutto, a seguire il resto arcinoto. Sarebbe comunque bene che REGIONE LOMBRDIA pensasse a interventi strutturali e meno ad interventi episodici e criticabili, non ben coordinati e strutturati, sintomo di una malsana impacciata navigazione a vista che toglie ogni residua credibilità alle istituzioni e danneggia la salute pubblica.
Ma i Ministeri della Sanità e dell'Ecologia cosa li abbiamo istituiti a fare oltre alle brutte figure?
Enrico Vigo
Bisogna che il Comune di Milano prenda le redini della città, le imprese di costruzione dei dei box interrati, in molti casi lenti oltre il ragionevole, tardano a completare i lavori di ripristino delle aree in superficie e così i cittadini non possono usufruire degli spazi in superficie per molti anni, contrariamene ai patti stipulati in sede di rilascio di licenza edilizia. Il tutto si rivela essere un gioco perverso dove il Comune di Milano viene preso in giro (in Zona 6 ci sono cantieri non terminati da 4 anni), nessuno controlla, nessuno interviene.
Si richiede un intervento specifico del Sindaco Moratti e porre fine a questo degrado, ripristinando la certezza delle regole e del rispetto delle stesse.
A MILANO NON FANNO ROTONDE! In barba alle direttive Europee e del Ministero dei Trasporti. In compenso ogni anno il Comune spende circa 20/milioni/euro per piantare, rifare e riparare semafori.
A chi, come al sottoscritto, capiti spesso di viaggiare e di confrontare la realta’ viabilistica di Milano con altre, cio’ risulta assurdo.
Vi porto l’esempio di Casale Monferrato; cittadina sfortunata in quanto ha una tangenziale incompleta (e in parte a pedaggio – odiosa parola - sulla A26) ed e’ attraversata da nord a sud da un traffico sostenuto. Sino a 3 anni fa su quest’asse c’erano una quindicina di semafori causa di code bestiali; in tre anni ed in attesa che qualche santo completi la tangenziale un sindaco intelligente ha eliminato TUTTI i semafori e costruito 15 rotatorie. Attraversare la citta’ nelle ore di punta richiede ora 15/20 minuti contro i 30/40 di prima. Allego anche foto di Vercelli e dintorni: piccoli capolavori di viabilità, semafori eliminati con 5.000 euro (invece qualche sindaco in mala fede giustifica i semafori col fatto che le rotonde costerebbero troppo: certo, se ci mette fontana e giardino…). Con 4 soldi le code sono sparite, si inquina meno e ci sono meno incidenti: con le rotonde si è “fisicamente” obbligati ad andare piano quindi è quasi impossibile che ci rimanga il morto. Vale sempre una massima del prof. Beretta, gia’ pres. Provincia di Pavia, che di rotonde ne ha fatte tante: meglio la più stupida delle rotonde che il più intelligente dei semafori.
Positivo esempio alle porte di Milano e’ quello di Pieve Emanuele città - eclusa la frz. Fizzonasco che è della Provincia la quale, come il Comune di Milano, fa le rotonde col contagocce, in contrasto con i sondaggi lanciati su www.provincia.milano.it/trasportiv .
A Milano continuano intanto a piantare semafori; c’e’ il semaforo persino in Piazza Frattini che è una rotonda già pronta. A mail di protesta il sig. Pietro Garbagnati, responsabile del Comune, ha risposto: è per la tutela dei pedoni! Giudicate Voi… Ma quale tutela se la rotonda con dosso all’ingresso e’ l’incrocio piu’ sicuro in assoluto?
Eppure nelle poche rotonde a norma si cammina: vedasi pza Po, Ple Siena, Pza De Agostini.
Ultima perla della zona 6 hanno rifatto ex novo (costo + o – Eu 50.000) il semaforo posto fra Via Zurigo e Via Inganni: prima il traffico era scorrevole mentre ora, con tutte quelle freccine, causa code interminabili (e vai col pm10…); riposta di Massimo Girtanner ad altra mail di protesta: alcuni cittadini ci avevano chiesto di agevolare la loro svolta a sinistra, pertanto abbiamo rifatto il semaforo. Gent.mo Girtanner, doveva rispondere, come faceva Gianni Mariani (purtroppo in pensione….) in Provincia 15 anni fa: se proprio volete il semaforo dovete pagarVelo di tasca Vostra, soldi per inquinare non ce ne sono!
Stesso prodigio era stato compiuto tre anni fa al semaforo del dazio in Via Lorenteggio (e rivai col pm10….).
Ma si puo’ continuare così? Bloccano il traffico per domeniche intere, propongono odiosi tickets, targhe alterne e poi continuano ad inquinare l’aria con i loro semafori.
Cari concittadini, Vi invito tutti a protestare con e-mail o lettere ogni volta che vedrete spendere i NOSTRI soldi in semafori: forse un giorno cambieranno rotta. Oppure da elettori li manderemo a casa e metteremo al loro posto chi crede in una città piu’ “rotonda” e meno inquinata.
Buon forum a tutti. Lorenzo.
Voglio segnalare che la linea atm del tram 14 è veramente penosa! Il tram si chiama "desiderio" infatti non arriva mai!!! Troppi ritardi. Ho scritto al comune ed all'ATM da ormai due anni ma mi hanno detto che stanno studiando la possibilità di dividere la tratta in due tronconi, dal cimitero maggiore a cairoli e da li a dove andrà a finire. Deve essere uno studio difficilissimo (prima era già così almeno per la tratta dal cimitero maggiore a Cairoli) oppure ci sono troppi ripetenti in quello studio.
Ne abbiamo le tasche piene e, come al solito, essendo cittadini abituati a pagare ed a subire in silenzio qualcuno se ne approfitta. Dobbiamo forse giungere a bloccare il traffico? Spero di non dovere agire in questo modo ma vi assicuro che molta gente da me intervistata "MUGUGNA" come i famosi mozzi genovesi!!!!
Vi chiedo, cortesemente, di intervenire al più presto per eliminare questo nostro grosso disagio, altro che campagne per l'utilizzo dei mezzi pubblici!!! NON SI PUO' ASPETTARE 35 MINUTI (QUANDO VA BENE) UN TRAM!!!!!
GRAZIE
Ho letto un messaggio che propone ai nidi e alle materne corsi di dialetto, mi viene da ridere al pensiero che il mio piccolino era stato accettato in un nido comunale e io ne ero proprio contenta, ma ha cominciato ad ammalarsi tanto e ho dovuto ritirarlo.
Vorrei pregare il comune di investire i soldi dei nidi con altre priorità:
- prima di tutto ad ogni bimbo il suo lettino per la nanna e non un materassone collettivo per 20 (VENTI!) bambini al di sotto dell'anno, con un unico lenzuolone lavato a turno dalle mamme.
- in secondo luogo ho potuto constatare che i nidi privati hanno il limite di 5 (CINQUE) bambini per educatrice per quelli sotto l'anno, mentre nel Comune di Milano si è elevato dall'anno scorso il limite a 7 (SETTE) bambini per educatrice.
Nel nido dove il mio era stato accettato vi erano 3 educatrici e mezzo (un part-time) con un totale di 21(VENTUNO!!) bambini al di sotto dell'anno. L'educatrice era bravissima, (precaria naturalmente!) ma le condizioni in cui lavorava mi sono sembrate demenziali.
I pasti della Milano Ristorazione in pratica erano tutti al livello di quelli non svezzati, per cui il mio che oramai mangiava quasi tutto ha dovuto ricominciare dalla pappa dei primi 4 mesi.
Venti bebe con tre tate... sembra uno standard africano. Proporrei un corso di swahili per l'assessore preposto all'organizzazione di questa genialata, almeno potrà confrontarsi con i suoi pari.
Non c'è da stupirsi che poi i bambini si ammalino di frequente, secca però pagare rette intere (465€ al mese) per servizi scadenti come questo, senza nessuno sconto se il bambino non può frequentare per malattia. E' chiaro che a questo punto è meglio un asilo nido privato che ti chieda 500 euro, ma offra un lettino singolo e un rapporto bambini/educatrici più corretto. Complimenti ai gestori del servizio!!
Ciliegina sulla torta: irritante il paternalismo cattolico che ti offre il nido a metà prezzo nel mese di dicembre, e offre d'ufficio le feste di natale, senza nemmeno chiederti cosa ne pensi. Non che questo sia davvero importante, ma irritante si.
Gentili sig.ri e sig.re,
vorrei porre alla vostra attenzione una proposta su ispirazione di un progetto nato da poco ad opera dell'assessore al Turismo, Marketing
territoriale e Identità, Massimiliano Orsatti che prevede
l'insegnamento del Milanese nelle scuole elementari e medie attraverso la storia di Milano a fumetti, l´abbecedario per imparare a parlare
in milanese, le canzoni di Giovanni D´Anzi e Nanni Svampa, i proverbi e i modi di dire, le filastrocche.
Due ore a settimana al pomeriggio nelle classi, per un corso di cultura e dialetto che il Comune regala
per la prima volta alle scuole elementari e medie che lo vorranno.
Mi chiedevo se non era possibile introdurre un progetto simile anche ai nidi e alle scuole d'infanzia, tramite le filastrocche e le favole in Milanese.
Attualmente con la nostra Associazione (Celtegh Medhelan) ci stiamo impegnando a tradurre le favole Milanesi dall'italiano al milanese, proprio per poter dare modo ai bambini di entrare in confidenza con la parlata locale che a Milano è sempre stata parte integrante della Tradizione Meneghina.
Cordiali Saluti
Paredi Elena
Milano