.: Per una Milano sostenibile...
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 21/06/2011 - 23:12

... vedi la relativa news per saperne di più e partecipa subito al nuovo forum (magari trasferendo lì le tematiche che ti stanno a cuore)!
Smile
Oliverio

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Mario Maggi il Gio, 02/06/2011 - 08:13

Oggi - festa del 2 Giugno - passano i camion AMSA per ritirare i sacchi neri ma nessuno li ha esposti, non sapendo se l'AMSA sarebbe passata.

Sul sito http://www.amsa.it non ci sono mai in vista informazioni sulla raccolta nei festivi.

Sul sito http://www.comune.milano.it non vedo alcuna informazione

E' cosi' difficile per chi decide il calendario delle raccolte nei giorni festivi avvisare i cittadini sul web? Se non e' capace, cambiamolo, basta sprechi e malfunzionamenti!  

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Mar, 10/05/2011 - 17:22

Sabato mattina stavo camminando in C.so Italia.  La giornata era bella e fresca.  C' era poco traffico e poca gente. La zona era pulita e ordinata (salvo le solite scritte dei soliti centri sociali su una facciata d' epoca).
Mi sono detto che la mia citta' natale poteva essere bella ed  accogliente e piacevole da vivere.  E un posto molto "sociale"  per tutti  anche senza rivendicazioni di "spazi sociali", ma  solo per la possibilita' di percorrere strade e merciapiedi in tranquillita'.
In quel momento mi e' sfrecciato di fianco, sul marciapiede,  un cliclista.   E poi un altro.
Mi sono molto arrabbiato. Ho lanciato qualche  improperio agli ... stron...   e poi  intristito me ne sono tornato  a casa in fretta.  Mattina rovinata.

In effetti quando le regole non vengono rispettate crolla tutto.  Non ci si sente piu' a casa propria,  e si subisce violenza.  Ogni forma di socialita' e di senso di appartenenza svanisce.

Il rispetto delle regole, soprattutto in una citta' , e' fondamentale.  Rispettare le regole e' il primo ed insostituibile modo per rispettare gli altri. 
Violare le regole viceversa e' una rovina, non solo e non tanto per il danno provocato (che potrebbe essere minimo), ma per la violazione del senso comune di appartenenza e di Ethos. Io rispetto le regole e tu no?   Mi sento preso per i fondelli....

Il ciclista che crede di migliorare la citta' e portare avanti una "battaglia di civilta'"  violando le regole e transitando sui marciapiedi,  in realta' e' solo un distruttore di societa' e di etica.

Putroppo oggi c' e' trappa  gente arrogante  e presuntuosa che, ritenendosi portatrice di non si sa bene quale "civilta' superiore" si  arroga il diritto di infrangere le regole , insultando quelli che invece le regole le rispettano acnhe se non gli piacciono,  e che si ritrovano cornuti e bastonati.

Ciclisti "arrabbiati", animalisti fanatici, eco-terroristi,  noglobal,  graffitari....
Oggi c' e' troppa gente che sic rede in diritto di fare quello che vuole in barba alle leggi e alle regole.

Vogliono  passare come paladini di non si sa bene cosa.

Ma che in realta' distruggono la cosa piu' importante.

E  sono solo dei tiranni.  

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Ven, 25/03/2011 - 11:02

Il giorno 26 marzo il WWF e altre associazioni ecologiste, hanno organizzato la cosiddetta "Ora della terra".
Tutti saremo invitati a spegnere le luci (e magari anche le televisioni, i frullatori e i frigoriferi), dalle 20,30 alle 21,30 per "salvare il pianeta".
No so se anche a Milano qualcuno e' cascato nel tranello.

Invito tutti i cittadini dotati di senno, di  opporsi con tutte le loro forze a questa colossale prova di idiozia collettiva e demagogia.
WWF & C,  cercano di far passare sempre piu’ la logica eco-nazista,  per cui la soluzione dei "problemi del pianeta" (veri o presunti che siano) consisterebbe nella "rinuncia".  Nel bloccare e criminalizzare progressivamente le attivita' umane, illuminazione compresa!
Secondo gli eco-oscurantisti, gli uomini dovrebbero smetterla di darsi da fare per mantenere e migliorare il loro livello di vita.  Al contrario, dovrebbero mettersi nell’ottica del “sacrificio” e della fatica.
Ribaltando con cio' l' ordine dei valori e il senso stesso della presenza umana sulla terra.
L' oscuramento di uffici, case, strade e piazze e'  un' icona perfetta della mentalita' assurda e disumana di coloro questi nuovi fanatici.
Ribadisco che e' la TERRA che serve all' uomo e non il contrario.
E l' uomo deve poter continuare ad USARE il pianeta  (che gli e' stato dato da Dio proprio per questo) e le sue risorse. E non solo per sopravvivere, ma anche per avere una vita sempre piu' piena, ricca, piacevole e tecnologica.   E per mantenere, nelle condizioni migliori di dignita' un numero crescente di esseri umani,  che non sono il "Cancro del pianeta",  ma sono il vero dono di Dio e scopo della terra.
Diciamo "BASTA" alle caste eco-naziste che vogliono imporci in modo sempre piu' invadente (e appoggiati  purtroppo dal conformismo mediatico),  una vita al servizio delle loro fisime “verdi”  e capricci da ricchi viziati (tanto loro hanno le ville e le tenute... vero  Principe Carlo?).
ECOLOGISTI,   i sacrifici fateli voi.  Le luci spegnetele nei vostri palazzi !
Concludiamo invitando quelli del programma radiofonico Caterpillar (rai radio 2) , che da anni ci ossessionano con una propaganda oscurantista ideologica (a senso unico e a carico dei contribuenti),  ad essere coerenti con se stessi,  e spegnere FINALMENTE la loro  radio.  Il che ci sonsentirebbe un bel risparmio energetico.  E anche un risparmio di castronerie e volgarita’ pagate coi soldi pubblici

PS:  invito tutti, il giorno 26 Marzo, dalle 20.30 alle 21,30, ad accendere quante piu' luci possibile,  Ed anche motorini, frullatori, aspirapolveri, stufe elettriche e quant' altro.  FORZA, DIAMOCI  DA FARE.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Andrea Giorcelli il Dom, 06/03/2011 - 23:08
È stata avviata in città la sostituzione di tutti i cestini per rifiuti, fissati a pali o paletti, con i cestoni per rifiuti da 100 l, di colore verde scuro (a proposito, chi ricorda lo spreco della sostituzione nelle aree verdi di tutti i cestini di colore verde chiaro con quelli verde scuro, ricambiati dopo soli due o tre anni con quelli verde chiaro?), motivata da AMSA con il fatto che i primi, pur essendo destinati solo ai piccoli rifiuti, vengono usati scorrettamente da persone incivili per depositarvi dentro o vicino sacchetti e rifiuti ingombranti e quindi fossero sempre pieni o debordanti.
Non è assecondando le tendenze sbagliate che si risolvono i problemi. Peraltro i cestoni "hanno le gambe e si muovono" (voglio dire che non essendo fissi, perché non ancorati al suolo, immancabilmente vengono dagli stessi incivili di cui sopra facilmente spostati o ruotati): in questo modo, oltre alle loro grandi dimensioni che fanno da migliore supporto a scritte e adesivi, per non parlare della sporcizia che si deposita accumulandosi sotto i cestoni, il senso di disordine e sciatteria dell'arredo urbano di questa città viene notevolmente aggravato grazie alla sciagurata e immeditata iniziativa.
Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)
In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 09/02/2011 - 12:37

Da milano.corriere.it:

Presentata una denuncia. Ieri polveri quasi quattro volte oltre i limiti

«Danni smog, risarcimenti dal Comune»


L'ambientalista Fedrighini: faremo una class action per spingere le amministrazioni a intervenire

MILANO La battaglia sullo smog si sposta in Tribunale. È l'esito di un inizio d'anno nero in cui Milano, due giorni fa, ha già toccato 35 giorni con l'inquinamento fuorilegge dall'inizio di gennaio (il «bonus» massimo che le norme europee concedono per i dodici mesi). E proprio sulle leggi comunitarie si fonda l'azione legale di fronte al Tribunale civile. Si tratta di una richiesta di risarcimento che segue un percorso già tracciato: ci sono i limiti per lo smog, le stesse regole europee dicono che vivere in una zona con l'inquinamento al di sopra delle soglie provoca un danno alla salute, i responsabili della qualità dell'aria sono gli enti locali e il governo. Dunque i cittadini reclamano una compensazione per quel danno. Si tratta di un'azione legale completamente diversa da quelle intraprese in passato, che chiedevano al Tribunale di imporre alle amministrazioni un intervento per migliorare la qualità dell'aria. Formalmente non si può parlare di una «class action», ma nella sostanza è un'azione che ci si avvicina molto. Il Comune però risponde: «Siamo all'accanimento terapeutico degli ambientalisti sponsor del centrosinistra».

Il consigliere dei verdi, Enrico Fedrighini, spiega modi e obiettivi dell'iniziativa legale: «Ogni cittadino può aderire per chiedere un adeguato risarcimento da parte dell'amministrazione colpevole di mancato rispetto delle leggi poste a tutela della salute pubblica. È chiaro che il fine di tale azione va oltre l'aspetto meramente risarcitorio: l'obiettivo di interesse generale è smuovere dalla palude dell'inerzia il decisore politico. Non si può diffondere tra i cittadini la sensazione che ci si debba rassegnare all'attuale stato di cose». C'è già un gruppo di cittadini che promuoverà la causa pilota. Esiste però un sito al quale si può segnalare la propria volontà di adesione alla «class action» (www.greg.it/ariapulita). Spiega l'avvocato Claudio Linzola: «Le leggi europee recepite dall'Italia stabiliscono già che vivere in condizioni di inquinamento sopra le soglie determina un danno, che potrebbe essere quantificato dal tribunale in via equitativa». In sintesi: rispetto a una consueta causa di risarcimento, in questo caso la fase istruttoria sarebbe già definita dalla legge e dalla mole di studi scientifici che la Commissione europea stessa ha posto a base della direttiva. E nelle intenzioni dei promotori anche un risarcimento simbolico sarebbe sufficiente per la causa-pilota.

Le previsioni dell'Arpa parlano di condizioni meteo favorevoli a un continuo accumulo di inquinanti nell'aria almeno fino a venerdì. Lunedì il Pm10 ha toccato i 181 microgrammi per metro cubo in via Senato, quasi quattro volte sopra il limite di 50. Il vicesindaco Riccardo De Corato ribatte: «Siamo all'accanimento terapeutico, tra l'altro mal riposto, contro l'unico Comune di tutta la Val Padana che ha fatto qualcosa in questo inizio d'anno: due domeniche a piedi, divieti molto più rigidi per l'Ecopass. Abbiamo la coscienza di aver lavorato. E ricordiamo che Milano è in una condizione non diversa da Torino, Padova, Piacenza, Brescia e molte altre città del Nord. Solo che il teatrino degli ambientalisti sponsor della campagna elettorale di Pisapia avviene solo qui da noi». Legambiente Lombardia sposta però il discorso sulle inadempienze verso Roma: «C'è un decreto sul piano aria nazionale che giace colpevolmente nel cassetto da dicembre. È ora che le autorità milanesi e lombarde facciano fronte comune per chiedere al governo di sbloccare il decreto e fare la sua parte».

Gianni Santucci
09 febbraio 2011

Notizie correlate:

Smog, tavolo sindaci provincia. Formigoni: pronti nuovi piani (9 febbraio 2011)

Come difendersi dallo smog: il manuale con il Corriere

Smog, esaurito il bonus Ue, 35 giorni fuori legge

Secondo blocco delle auto, il Pm10 non cala (7 febbraio 2011)

Pm10, tra 5 giorni scade il bonus Ue (3 febbraio 2011)

Smog in aumento durante il blocco. Ma il prossimo stop sarà flessibile» (1 febbraio 2011)

Stop ai mezzi inquinanti nell'area dell'Ecopass (31 gennaio 2011)

Giornata senz'auto: 500 multe. «Ma la città ha risposto bene» (31 gennaio)

Domenica a piedi, multe da 155 euro. «E il 6 febbraio si replica» (28 gennaio 2011)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 01/02/2011 - 17:42

Da milano.corriere.it:

Giovedì l'incontro per la localizzazione dell'area del nuovo termovalorizzatore.

Rifiuti, in città 600 inchieste aperte

Pecorella, presidente della Commissione ecomafie: «In Lombardia guadagni illeciti dalle bonifiche»

MILANO - Non è un problema solo del Sud. Il presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sugli illeciti legati al ciclo dei rifiuti - in sintesi: ecomafie -, Gaetano Pecorella, porta a Milano l'esperienza di due anni di audizioni e approfondimenti: «La Lombardia deve prendere coscienza delle infiltrazioni della criminalità organizzata anche in questo settore: sono 600 le inchieste aperte, la metà per associazione a delinquere». L'occasione è il convegno organizzato sul tema dal presidente della Provincia Guido Podestà. Se da noi il passaggio ai termovalorizzatori - e quindi l'eliminazione delle discariche che favoriscono le organizzazioni che controllano il territorio - ha ridotto i rischi nella fase dello smaltimento, restano ampi i margini di guadagni illeciti all'ultimo stadio del ciclo: le bonifiche. Più qui, terra di sviluppo industriale che ha negli anni ha prodotto scorie tossiche, che al Sud, dove in molti casi i rifiuti illegali del Nord sono arrivati. È questo il fianco scoperto della Lombardia, avverte Pecorella: «Sembra un territorio felice», e invece «ci sono 600 siti contaminati, di cui 7 di rilevanza nazionale, 1535 parzialmente inquinati, sotto verifica delle autorità competenti». «La Provincia di Milano intende contribuire, attraverso autorizzazioni e controlli degli impianti, alla gestione sana del ciclo dei rifiuti - interviene Podestà -. È un impegno sul quale, pur con un bilancio difficile, stiamo investendo anche risorse finanziarie». Giovedì in Provincia l'incontro decisivo per la localizzazione dell'area (sfumata l'ipotesi di Opera) dove costruire il nuovo termovalorizzatore.

Alessandra Coppola

01 febbraio 2011

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 28/01/2011 - 17:01

Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Vogliamo costruire una città più respirabile

Gentile signora Bossi Fedrigotti, è passato un anno da quando il 30 gennaio 2010 i Genitori Antismog, dopo oltre 20 giorni consecutivi di superamento delle soglie di inquinamento da Pm10, scendevano in piazza per chiedere provvedimenti più incisivi nella lotta allo smog. Settimana scorsa la situazione era anche peggio di quella di un anno fa e la centralina di via Senato segnava un livello di Pm10 pari a 157 microgrammi/m3 ben tre volte il limite di 50 mg/m3 che la Comunità europea giudica pericoloso per la salute. La situazione è grave e non possiamo accontentarci di sentirci dire che, forse, si fermeranno le macchine, ora come un anno fa, per poi lasciare cadere tutto nel nulla e risvegliarci nel gennaio 2012 con gli stessi problemi. Pretendiamo che i cittadini siano messi in grado di non usare la macchina in ambito urbano, che possano avere valide alternative, che possano usare biciclette ed autobus rapidi ed efficienti. Ci piace sognare, ci piace pensare ad autobus che si muovono su corsie preferenziali e che attraversano la città in poco tempo, ci piace pensare ad una rete di piste ciclabili che ci permettano di portare i nostri figli a scuola in sicurezza, ci piace pensare a treni regionali frequenti e puliti che liberino i pendolari dall'incubo di ore di coda in tangenziale quando la mattina oltre 500 mila auto entrano in Milano. E allora rimbocchiamoci le maniche tutti quanti, destra, sinistra, centro e pensiamo come cambiare. Il prossimo anno non vantiamoci più dei grandi risultati ottenuti nel contenimento dello smog dovuto in realtà semplicemente a un anno piovoso, ma vantiamoci di cose concrete: di chilometri di piste ciclabili costruite, di corsie preferenziali costruite, di autobus acquistati e di treni frequenti e puntuali. Se tutti ci mettiamo impegno e coraggio ce la possiamo fare e presto anche i più accaniti dell'auto a tutti i costi capiranno che non conviene a nessuno far finta di nulla e che in una città piccola e piana come Milano si può vivere veramente bene, per noi e per il futuro dei nostri figli.

Giuseppe Perucelli

Belle parole le sue, nelle quali vorremmo davvero riporre fiducia. Certo, tutti insieme qualcosa potremmo fare, e non soltanto sognare, ma se la politica non dà il «la», e un «la» molto deciso, anche contro gli interessi di molti, ben poco, purtroppo, succederà. E sulle decisioni politiche in questo campo non mi sento di essere particolarmente ottimista. Pensi ai referendum per l'ambiente, per esempio, infine varati con molto ritardo: le pare possibile che serva una consultazione popolare per prendere delle iniziative che tutelino l'aria che respiriamo?

Isabella Bossi Fedrigotti
28 gennaio 2011

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 12/01/2011 - 22:35

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

MOBILITA’ E AMBIENTE. UN MILIONE  E MEZZO DI EURO PER I TAXI ECOLOGICI. 

APERTO UN BANDO PER I NUOVI MEZZI PIU’ RISPETTOSI DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI.

Milano, 12 gennaio 2011 - In attuazione dell’accordo sottoscritto con i rappresentanti della categoria dei tassisti, è stato messo a disposizione 1.500.000 euro per la sostituzione delle auto pubbliche con veicoli ad emissione zero o a basso impatto ambientale. 

Con un primo impegno di spesa per una somma di 1.000.000 di euro l’Amministrazione Comunale, analogamente a quanto già avvenuto per l’anno 2008, provvederà a predisporre un apposito bando per il rilascio dei contributi per l’acquisto di nuovi taxi “ecologici” effettuati nel corso del biennio 2009 e 2010

“Con questo milione di euro messo a disposizione dal Comune - ha detto il Sindaco Letizia Moratti – intendiamo sostenere le esigenze di mobilità dei cittadini e dei turisti assieme alla tutela del nostro ambiente e della nostra salute. I nostri taxi sono uno dei biglietti da visita della Città: contribuire al rinnovo del loro parco auto con mezzi più ecologici è un’ulteriore conferma di quanto abbiamo fatto e continuiamo a fare per quella mobilità eco-sostenibile che a Milano è sempre più una realtà concreta”. 

“Il provvedimento- ha commentato il Vice Sindaco Riccardo De Corato - che ha lo  scopo di incentivare la sostituzione dei taxi con veicoli ad emissione zero o a basso impatto ambientale, si inserisce pienamente nella logica delle politiche anti-inquinamento  portate avanti dall’Amministrazione che  hanno permesso di raggiungere risultati mai registrati prima, per quanto riguarda la qualità dell’aria a Milano”. 

“Siamo riusciti a reperire i fondi necessari per sostenere questo bando nonostante le ristrettezze di bilancio in cui ci troviamo ad operare” ha sottolineato l’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta “venendo incontro alla esigenze che i rappresentanti di categoria dei tassisti ci avevano sottoposto”.

Il contributo finanziario sarà erogato ai soggetti, titolari di licenza taxi del Comune di Milano, interessati dall’acquisto di veicoli aventi le seguenti caratteristiche:

autovetture alimentate esclusivamente a metano o a gpl;

autovetture alimentate esclusivamente a trazione ibrida elettrica;

autovetture con doppia alimentazione benzina/metano;

autovetture con doppia alimentazione benzina/Gpl;

Le autovetture devono essere nuove di fabbrica, di prima immatricolazione e conformi allo standard Euro 4 o successivi.

Il contributo sarà riconosciuto anche per la trasformazione avvenuta nell’intervallo temporale sopra richiamato di veicoli Euro 3 o Euro 4, già immatricolati come autopubblica, da alimentazione a benzina ad alimentazione a gas metano o Gpl.

Saranno considerati prioritariamente i mezzi con alimentazione ibrida, metano o gpl.

Il contributo sarà assegnato in misura equa fino ad esaurimento dei fondi disponibili a tutti i richiedenti in possesso dei requisiti previsti dal bando. 

Il contributo riferito a ciascun veicolo, comunque, non potrà superare l’importo di  1.000 euro nel caso di acquisto di nuovi veicoli con alimentazione ibrida, gpl o metano, ovvero di 750 euro in caso di trasformazione a gpl o metano di veicoli Euro 3 o Euro 4.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 16/12/2010 - 13:19

Da milano.repubblica.it:

IL PROGETTO

"Milano mangerà a chilometro zero"
Ecco il progetto firmato Slow Food

Petrini lancia un piano per convertire la città. Le proposte: filiera corta per le mense di scuole e ospedali, mercati di prodotti locali ogni settimana. Per scoprire che la campagna è vicina
di ANNA CIRILLO

Portare ai consumatori milanesi, ma anche nelle mense scolastiche e ospedali, prodotti della terra, di qualità e a chilometro zero, provenienti da un magnifico serbatoio agricolo a due passi da Milano. Far incontrare la città con la campagna produttiva che la circonda, il parco agricolo Sud, poco conosciuto dai cittadini, e realizzare un connubio felice: questo è il sogno di Carlo Petrini, patron di Slow Food, cheha presentato i primi passi concreti del progetto "Nutrire Milano, energie per il cambiamento" avviato un anno fa. E che deve arrivare nel 2015, questa la tappa, con una serie di realizzazioni concrete. Per definire un modello agroalimentare metropolitano basato sull’equilibrio tra la città e il suo territorio.

L’obiettivo non è dietro l’angolo: una indagine commissionata da Slow Food a Ipsos dice che i milanesi sono sì forti consumatori di frutta e verdura, ma che solo il 44 per cento apprezza veramente gli alimenti a chilometro zero, contro il 76 per cento del campione nazionale. Forse perché il territorio intorno alla metropoli non è percepito per quello che è, una realtà agricola con produzioni di qualità. Infatti il parco Sud è conosciuto solo dal 39 per cento dei milanesi, anche se gli intervistati dicono di volere più informazioni su questo mondo.

«È un’impresa difficile, ridare speranze a chi vuole lavorare la terra e far incontrare contadini e consumatori, ora così distanti. Ma se ci riusciremo sarà questo il vero biglietto da visita di Milano per l’Expo — spiega Petrini — Anche perché se perdiamo la scommessa il parco Sud è già pronto per finire ad altra destinazione» evocando con queste parole lo spettro della cementificazione o quello non meno inquietante «dei pannelli solari che desertificano il terreno». E allora ecco, in questo primo anno Slow Food (con la consulenza di Politecnico, università di Scienze gastronomiche e il contributo di Fondazione Cariplo e Comune) ha messo in piedi il sito www.nutriremilano.it, dove si trovano tutte le notizie del work in progress e indicazioni pratiche sulla promozione delle filiere. Ma sono stati avviati anche alcuni progetti pilota, vera forza di "Nutrire Milano".

Il Mercato della Terra, per esempio, che tutti possono toccare con mano ogni terzo sabato del mese nell’ex largo Marinai d’Italia, dove arrivano gli agricoltori con i loro prodotti. E qui Petrini chiede al Comune che il mercato, molto gradito vista l’affluenza del pubblico, diventi almeno settimanale. In lavorazione, poi, c’è anche la ricostruzione della filiera corta per il pane: sono stati ricercati dei campioni di farina bio all’interno del parco, verranno seminati 8 ettari, il prodotto verrà macinato e panificato per avere, già nel 2011, 340 quintali di pane. In fase di studio la filiera orticola e frutticola, per creare «cassette del contadino» del parco da acquistare sul sito, da distribuire a domicilio o attraverso i Gas e i mercati contadini.

Ma in ballo c’è pure l’attuazione di una filiera della carne, con il recupero della varzese, unica razza bovina autoctona lombarda. Nel giro di pochi anni il progetto intende creare una rete di piccoli allevamenti con carne di qualità da inserire anche nel circuito alimentare delle mense scolastiche e ospedaliere. «Se Milano si metterà a consumare i prodotti del suo territorio allora avremo vinto — conclude Petrini — Stiamo lavorando per ridare valore al cibo e questo è anche il tema centrale dell’Expo».

(15 dicembre 2010)

In risposta al messaggio di inserito il
1 2 3 4 5 6 7 8 9
...
RSS feed