.: Muoversi a Milano
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Ven, 30/07/2010 - 09:58
Le conseguenze deleterie della scure della finanziaria si assaporeranno nella loro portata in modo drammatico il gennaio prossimo. L'assessore ai trasporti della Regione Lombardia, Cattaneo, ha fatto sapere che saranno destinati all'ATM 85 milioni di euro in contributi pubblici, a fronte di una destinazione precedente di 300 milioni. Il taglio sarà poderoso, ma il sindaco Brichetto non ha mai palesato la sua preoccupazione a riguardo, dato che all'uscita dall'incontro con il Ministro dell'Economia Tremonti si era detta soddisfatta del dialogo intrapreso con il governo in riferimento ai trasferimenti agli enti locali. Lo stesso Governatore Formigoni si era detto sorpreso dell'ilarità del sindaco di Milano, chiedendole di trasferirgli una dose di ottimismo e serenità che lui stesso, da tempo impegnato in un fronte di critica ai tagli attuati dal governo "federalista" di centrodestra alle Regioni e ai Comuni, non avvertiva assolutamente. Cattaneo invita, quindi, a pensare di ridimensionare, così, le corse dei treni regionali, dei bus cittadini, dei trasporti interurbani, a meno che, avverte, non si proceda ad aumentare le tariffe a partire dal prossimo 1 gennaio. Credo che il federalismo in salsa leghista abbia finora palesato non solo la sua inesistenza e inefficacia, ma anche la sua fallacità dato che da quando il governo è in carica si sono avuti solo ridimensionamenti drastici ai trasferimenti, con il precedente dell'eliminazione totale dell'ICI. I Comuni navigano a vista, tanto che diversi municipi hanno appostato in segno di futura dismissione striscioni in segno di chiusura dell'Ente e, pertanto, di seria protesta. Ma per il sindaco Brichetto, che sotto il governo Prodi, nonostante i sostegni e gli aiuti avuti dal precedente governo, denunciava la mancanza di risorse umane per le forze dell'ordine, palesando una certa faziosità e strumentalizzazione, "tutto va bene Madama la Marchesa" si cantava un tempo. Si parla di ecopass, si parla di estensione della "tassa" sull'entrata in Milano, si parla di come procedere in un provvedimento che ha solo dimostrato la propria inefficacia e irrilevanza, senza comprendere che un aumento delle tariffe per il trasporto pubblico a fronte di un netto ridimensionamento delle corse e del personale, quest'ultimo dato è già ampiamente presente da alcuni anni, determineranno un peggioramento della qualità del servizio pubblico di trasporto tanto da rendere sconveniente per l'utente optare per l'utilizzo dei mezzi pubblici rispetto all'utilizzo del mezzo privato, con buona pace di chi, come i Genitori Antismog, da sempre lamentino un esponenziale aumento di malattie respiratorie nei bambini e, aggiungerei, non solo.
Che fare? E' vero come dice Catteno che nel resto dei paesi europei il costo dei servizi pubblici è leggermente elevato rispetto a quello applicato in Italia e in Lombardia, ma è anche vero che nel resto d'Europa ci sono provvedimenti atti a rendere l'utilizzo del mezzo pubblico competitivo rispetto a quello del mezzo privato: le linee di trasporto coprono capillarmente i territori, esistono forti possibilità di scambio intermodale, esiste una mappa ricca di piste ciclabili, esistono agevolazioni per diverse fasce generazionali e sociali, esiste un'organizzazione urbanistica complessiva funzionale a garantire un effetto deterrente su chi volesse procedere in automobile all'interno dei centri abitati, non solo le grandi città. Mi riferisco per quest'ultimo punto ai grandi parcheggi non pertinenziali presenti fuori dalle città e dai comuni, con una fitta rete di trasporto e di comunicazione con la città stessa, i luoghi di lavoro, di studio. In Lombardia è presente tutto questo? Il servizio che si riceve in Lombardia e a Milano, dove il passante ferroviario vede una forte insufficienza di corse dei treni, dove a Milano nel mese di agosto e di luglio viene applicato l'orario festivo e prefestivo, non concependo che Milano è una metropoli e che non è necessariamente conseguenziale il fatto per cui essendo mesi di vacanza ci sia una netta diminuzione della domanda e della richiesta da parte dell'utenza. Io mi domando semplicemente che cosa la Giunta Comunale abbia intenzione di proporre in materia di promozione di una nuova politica nella mobilità: una politica europea, più vicina alle esigenze e alla configurazione sociale e culturale dell'odierna società. Non parlo di canonica "mobilità sostenibile": in questo caso esiste la necessità avvertita dalla maggioranza della cittadinanza di promuovere un servizio buono e di qualità, seppure siamo in presenza di un governo che taglia i fondi di trasferimento agli Enti Locali con una "sforbiciata" generalizzata, quasi fosse un parrucchiere da caserma. Il problema in questo caso è politico e consiste nel fatto che non è mai esistita in modo assoluto una politica equilibrata ed efficace nell'ambito della mobilità. Una deficienza ormai storica che sarà difficile sanare in pochi mesi, se non attraverso una finanziaria comunale che possa disporre investimenti oculati e proficui per la cittadinanza, non severi ridimensionamenti applicati in modo universale senza una tabella semplice e pulita delle priorità politiche. Forse, temo, è chiedere troppo viste le premesse attuali e i precedenti degli ultimi 15 anni di governo di centrodestra.
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Maurizio Mottini il Gio, 22/07/2010 - 14:15

Per prendere decisioni per il futuro bisogna conoscere il passato. Questo è tanto più vero nel caso dei parcheggi in aree pubbliche a Milano.

Nell'allegato c'è il tentativo di fare una cronistoria, certo non perfetta, di come sono andate le cose. Da qui si può forse avviare un discorso sul "che fare" , tenendo in debita considerazione che stiamo parlando di un Comune che ha una sua continuità specie quando sue determinazioni hanno creato diritti soggettivi. In altre parole i cambiamenti si spossono fare, ma gestendo i rapporti pubblico-privato con la dovuta attenzione. Su che cambiamenti si possono fare il discorso non è breve. Nell'allegato ci sono alcuni spunti. ma è doveroso uno sforzo più organico con alcuni amici ci stiamo lavorando. Ci sarà quindi un seguito.

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 30/06/2010 - 13:47

Da milano.corriere.it:

L'INTERVENTO - EXPO 2015 E I SERVIZI DELLA CITTA’

Un tram per la notte, come a New York

Investire sul servizio pubblico notturno favorisce la riduzione dell'uso dell'auto: un beneficio collettivo

di  EDOARDO CROCI

Chi vive a New York fa volentieri a meno dell'auto, sia perché il costo per l'uso dello spazio per parcheggiare è elevato, sia perché può contare su un sistema efficace di trasporto pubblico. La metropolitana è aperta 24 ore su 24, i taxi sono economici e facilmente reperibili a qualsiasi ora (tranne quando piove, proprio perché tutti li usano). Infatti a Manhattan, il quartiere più densamente popolato di New York, circolano solo 17 auto ogni 100 abitanti, contro le 55 di Milano, che pure figura tra le città più virtuose in Italia.

Investire sui servizi di trasporto pubblico notturno, oltre ad andare a vantaggio degli utenti, che possono così muoversi a basso costo, favorisce la riduzione dell'uso dell'auto privata e comporta un beneficio collettivo in termini di ambiente, sicurezza e socialità. A Milano da maggio è stato «sospeso per ragioni tecniche» il prolungamento, avviato due anni fa, della metropolitana fino alla 1.30 il sabato notte. Da gennaio era già stato «sospeso» l'allungamento del servizio del bike-sharing fino alle 2 (a Parigi funziona 24 ore su 24). Questi ed altri servizi notturni, come il bus by night, che opera dalle 2 alle 5 nei weekend, e il bus di quartiere avviato sperimentalmente in alcune aree periferiche dalle 22 alle 2, hanno riscontrato il gradimento dei milanesi. Nel loro complesso fanno parte di una precisa visione di sviluppo della città che richiede semmai, oltre al ripristino di quanto sospeso, di estendere i servizi di trasporto notturno. A questa visione può dare un contributo determinante la diffusione dei nuovi servizi personalizzati ed in condivisione, come il bike sharing e il car sharing (utilizzando veicoli elettrici, come a Parigi), che possono funzionare senza limiti di orario.

La minaccia presente nella recente manovra finanziaria di un taglio dei contributi statali per il trasporto pubblico locale non deve essere un alibi per interrompere la prosecuzione dei piani di mobilità sostenibile già avviati, che si possono realizzare attraendo nuovi utenti e rendendo più efficienti i servizi esistenti. Milano è già oggi in grado di competere con le altre metropoli nel mondo per quanto riguarda l'offerta culturale e ricreativa notturna, che — se ben regolata e controllata — costituisce una ricchezza dal punto di vista economico e sociale. A questo proposito le esperienze estere ci insegnano che la vivibilità e la sicurezza aumentano con la presenza di esercizi commerciali aperti tutta la notte, non certo imponendo «coprifuoco» a macchia di leopardo. Non dimentichiamo poi che Milano è anche una grande città universitaria, con quasi 200 mila studenti, la seconda città italiana per numero di presenze turistiche, nonché sede del primo polo fieristico del Paese e di eventi di richiamo internazionale che fanno vivere l'intera città.

Per non perdere l'appuntamento con l'Expo 2015 bisogna, oltre a realizzare l'evento, cogliere l'opportunità di trasformazione dello spazio urbano, dei servizi collettivi e dei comportamenti individuali che porta con sé e che rimarrà come eredità alla città.

30 giugno 2010

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 15/06/2010 - 18:20

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Mobilità cittadina

“Circle line” cambierà il modo di muoversi in città

La nuova rete di trasporti prevede sei nuove stazioni, un treno ogni sei minuti e punti di intersezione con la metro. Sarà a regime entro quattro anni. Masseroli: “Una rivoluzione a basso costo. Diventerà un sistema complementare alla metropolitana e al passante”


Milano, 15 giugno 2010
- “Una rivoluzione nel sistema della mobilità cittadina. La Circle line diventerà, a basso costo, un sistema di trasporto complementare alla metropolitana e al passante. Essa permetterà di spostarsi senza passare dal centro trasformando, di fatto, la struttura radiale in una rete”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli durante un sopralluogo sul tracciato ferroviario interessato dalla realizzazione della Circle line.

Sul tracciato di 27 km del passante esistente saranno realizzate 6 nuove stazioni (Dergano, Istria, Forlanini, Zama, Tibaldi, Canottieri) che, con le 9 già in esercizio, andranno a incrociare le linee metropolitane facilitando tutte le interconnessioni. La frequenza dei treni passerà dagli attuali 30 a una media di uno ogni 6 minuti. Un’operazione che si potrà effettuare con l’acquisto di una decina di nuovi mezzi e con l’aumento della velocità di percorrenza che potrebbe portare a compiere il percorso intorno a Milano da nord-ovest a sud-ovest in meno degli attuali 30 minuti.

Un sistema innovativo ed economico di trasporto circolare che raggiungerà e collegherà  i quartieri di prima periferia mettendoli in rete con tutte le linee della metropolitana oggi esistenti, interscambiando a Garibaldi con le linee M2, M5 e Passante Ferroviario; a Rho-Pero con la linea M1; a Dergano con la linea M3; a Istria con la linea M5; a Lambrate con la linea M2;  a Forlanini con la linea M4; a Zama con il Passante Ferroviario; a Rogoredo con la linea M3; a Porta Romana con la linea M3; a Romolo con la linea M2; a San Cristoforo con la linea M4.

“Il progetto costerà 140milioni di euro – ha detto Masseroli - finanziati integralmente dal progetto di riqualificazione degli scali ferroviari cittadini. La realizzazione della Circle line costerà un ventesimo circa di una nuova linea metropolitana, ma l’aumento della frequenza dei treni garantirà una capacità oraria di circa 12mila persone, pari a quella delle nuove M4 e M5. I treni oggi sono vuoti - ha aggiunto l’assessore - perchè i passanti non sono ancora considerati un sistema di mobilità cittadino e questo costituisce uno spreco, anche se si tratta di un sistema che ha grandissime potenzialità, che noi vogliamo valorizzare. Ecco perché la nuova metropolitana di superficie toccherà tutti gli scali ferroviari che verranno riqualificati”.

Perché la Circle line sia operativa a regime ci vorranno 4 anni: il tempo necessario per realizzare le plusvalenze derivanti dalla riqualificazione degli ex scali ferroviari che finanzieranno il progetto, ma qualche intervento intermedio su frequenza e nuove stazioni potrebbe essere realizzato già nel giro di un anno. Perché la Circe line diventi realtà non solo dovrà essere adottato il Piano di Governo del territorio che la prevede, ma anche sottoscritto l'accordo di programma con le Ferrovie dello Stato e la Regione Lombardia relativo alla valorizzazione degli scali.

“Il passaggio in Giunta prima e successivamente in consiglio - ha concluso Masseroli - dovrebbe arrivare entro fine anno. A luglio intanto apriremo un tavolo tecnico con le Ferrovie che potrebbe decidere di anticipare parte delle plusvalenze per realizzare alcuni dei primi interventi della Circle line”.

cartina con il tracciato della Circle line

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Lucio Chiappetti il Lun, 14/06/2010 - 14:32

Stamattina mentre aspettavo ho dato un occhio alle tabelle  orarie  a Cimiano direzione Abbiategrasso. E ho visto che invece delle tabelle nello stile precedente, che riportavano gli orari di passaggio di tutte le corse (cosa che consentiva di rendersi conto di quanti treni passavano esattamente ogni ora) quelle nuove, per tutta la parte centrale della giornata, riportano una dicitura come "ogni 3-6 minuti" (che per la direzione opposta verso fuori citta' diventa "ogni 6-12 minuti" !).

Come se un fattore due non fosse nulla ... aspettare 6 minuti invece di 3 fa una certa differenza.

Questa(cattiva) abitudine di indicare solo le frequenze e non gli orari esatti di passaggio alle fermate era gia' stata presa per le linee di superficie col pretesto che a causa del traffico non si potevano garantire i passaggi in orario. Ma in metropolitana non c'e' traffico ! E poi in superficie scrivono p.es. "ogni 10 minuti", non ogni 3-6 o 6-12.

Non e' che vogliono riservarsi di tagliare le corse durante l'estate (il famigerato "orario estivo ridotto") senza annunciarlo esplicitamente ?

Le stesse tabelle incomplete compaiono anche sul sito web ATM.

Lo stesso dove per le linee di superficie le fermate sono elencate in ordine alfabetico anziche' di percorso, e dove compaiono i PDF delle stesse tabelle orarie alle fermate. Di modo che non esiste piu' alcuna tabella che indichi invece il tempo necessario per andare da una fermata all'altra (cosa che torna utile se uno deve andarein un posto dove di solito non va). Ora immagino che i guidatori abbiano sempre bisogno delle tabelle della singola corsa, e dunque l'informazione esista nei database ATM.  E immagino anche che non vi sia alcuna difficolta' tecnica a metterla sul sito web, dato che il sito precedente le riportava. Era utile e ben fatto e lo hanno tagliato !

 Perche' questa voluta mancanza di trasparenza ? Per disprezzo verso l'utenza ?

Fra l'altro in metropolitana alcune linee sono sbinate (hanno le diramazioni) ed altre (quelle che vanno fuori dal territorio comunale) hanno spesso frequenze assai ridotte, per cui sapere l'orario esatto di quando passa la corsa per Bisceglie o per Gessate puo' consentire di non perdere tempo nell'attesa (e sappiamo che a noi milanesi non piace perdere tempo). Ma con le nuove tabelle orarie questo non e' piu' possibile 

 

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Claudio Edossi il Ven, 11/06/2010 - 12:54

Sono nato nel 1981 e da quando ho memoria ogni venerdì c'è da domandarsi se sia o meno un venerdì di sciopero ATM...che tristezza! Non è possibile pensare a un futuro di non dipendenza dalle auto se questa è la situazione. Lo sciopero è sacrosanto e bla bla bla, ma come si può, veramente, pensare a un futuro così?

Sarebbe ora che tutti noi (cittadini, amministrazione, vertici di ATM, dipendenti di ATM) provassimo a trovare una soluzione, non credete?

La prima cosa da evitare è sicuramente il mettersi a dire "questo sciopero è giusto, quello sciopero no", non si tratta di giudicare ogni singolo sciopero. Il problema però è che un'azienda di servizio pubblico non è in grado di garantire un servizio al 100%, perché a me non frega niente che sia garantito al 70%...se io devo usare quel 30% ho un disagio. Un disagio che facilmente mi farà pensare:

1) che qualunque sforzo io faccia (come pagare un ecopass o accettare che una via venga ridotta per la creazione di una corsia preferenziale) non abbia senso, visto che ci sarà sempre un giorno nel quale non potrò utilizzare i mezzi per muovermi e dovrò utilizzare un mezzo alternativo

2) che sebbene io mi possa impegnare a pensare a un futuro migliore per la mia città, c'è tanta gente che se ne frega (a cominciare dai dipendenti ATM!!!!!!!!)

3) che forse le persone come Elio Catania non si meritano lo stipendio visto che non riescono a evitare il mio disagio

 

Come si può fare? Idee per uscirne?

 

Claudio, un cittadino che oggi purtroppo NON crede nel trasporto pubblico... (lo stesso che normalmente trova giusto far pagare l'ecopass...)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 07/06/2010 - 09:17

Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Una Milano con meno auto
se tutti cambiamo mentalità

Vorrei iniziare questa mia lettera tessendo le lodi dell'auto. Faccio parte di Genitori Antismog e quindi può apparire strano da parte mia, tuttavia il miglioramento della nostra condizione apportato dall’auto è una verità. L'auto ci ha permesso di viaggiare, di scoprire, di sentirci liberi. Ma che senso ha, oggi, usare la macchina in un tessuto urbano denso? In un comune dove la distanza fra il centro città e l'estrema periferia non supera i 10 chilometri? In un comune di pianura dove in bici si potrebbe arrivare in centro in meno di mezz’ora e dove un autobus non bloccato dal traffico attraverserebbe la città in molto meno tempo di quanto fanno migliaia di auto in colonna? Ogni giorno entrano a Milano oltre 500 mila auto; se le mettessimo tutte in fila si tratterebbe di una colonna di 2.500 chilometri, come se tutti i giorni una infinita colonna di veicoli partisse dal paesino di Molde, sui fiordi norvegesi. Se poi provassimo a parcheggiare tutte queste auto una a fianco all’altra occuperebbero un quadrato di oltre 2 chilometri di lato, senza contare le macchine che già risiedono in città. E allora mi domando se l'amore per l'auto abbia ancora senso, se non sarebbe meglio evolvere verso forme di mobilità che ci consentano di riappropriarci della nostra aria, arricchendo la città di spazi verdi. Ritengo che sarebbe ora di smettere di investire i pochi soldi della comunità in incentivi all’auto, in parcheggi, in sanità per curare i polmoni malati; meglio sarebbe investirli in treni efficienti, in piste ciclabili, mezzi pubblici e in corsie preferenziali. Pensiamo a quanto migliorerebbe la vita di noi milanesi e dei tanti pendolari se potessimo lasciare l'auto a casa! I parcheggi sono delle calamite di traffico, non risolvono il problema perché si devono comunque raggiungere. E allora dobbiamo decidere o costruiamo parcheggi e autostrade per raggiungerli in un continuo rilancio di cemento, smog e rumore oppure capiamo che siamo in troppi per insistere su modelli di sviluppo obsoleti. Io amo questa città dove abito da oltre quarant'anni, ma non sono disposto a vivere ai bordi di una puzzolente autostrada con tanti bei parcheggi.

Giuseppe Perucelli

Quello che lei descrive succede già in molte grandi città europee: dunque non si tratta di utopia. Tale, però, temo resti per noi, chissà per quanto ancora. Oltre a una vera e propria rivoluzione— e noti che la metto al primo posto— della mentalità di politici e cittadini, servirebbero, infatti, una riprogrammazione totale del territorio e una straordinaria quantità di fondi. Ecco perché nutro poche speranze in proposito.

Isabella Bossi Fedrigotti
05 giugno 2010(ultima modifica: 06 giugno 2010)

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Giuseppe Criseo il Ven, 14/05/2010 - 09:32

http://somma-attiva.blogspot.com/2010/05/gpl-pericoloso.html

Venerdì 14 Maggio 2010 08:11 | PostAuthorIcon Author: Administrator | 

 

Associazione a tutela dei consumatori

Sito: www.lagrandefamiglia.com

e-mail: aeroportomalpensa@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

tel. 347 3142298

e

 

Viale G. Sirtori, 56 • 00149 Roma

| E-mail: info@europeanconsumers.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

sede Lombardia

Comunicato stampa del venerdì 14 maggio 2010

Gpl pericoloso

Non ci riferiamo in questo caso al pericolo del gas in quanto tale, e che è evidente a tutti, ma trattiamo un altro problema che stiamo registrando in questa settimana.

Gira per la Lombardia, una partita di gpl alquanto strana e che potrebbe portare danni ai veicoli.

I problemi si riscontrano sugli iniettori di gas che sembrano non funzionare più.

In realtà, ci ha spiegato un elettrauto e esperto di impianti del settore il problema è causato da una partita di gpl non ordinario che provocherebbe danni agli iniettori.

Interpellati diversi distributori sulla problematica, hanno risposto in maniera evasiva e tranquillizzante.

Il problema c’è e vanno segnalate eventuali anomalie.

Come?

E’ buona abitudine tenersi gli scontrini quando si fa rifornimento, poi occorre farsi fare una fattura in caso di problemi al motore, segnalandoci l’episodio che denunceremo alla Guardia di Finanza.

E’ ora di finirla con le speculazioni ai danni dei consumatori che, si trovano sulle spalle continui aumenti ingiustificati del gpl e ora pure possibili danni al motore.

Attendiamo segnalazioni precise e dettagliate con scontrini e fatture.

Giuseppe Criseo,

Presidente associazione consumatori “La Grande Famiglia”

www.lagrandefamiglia.com

e responsabile regione Lombardia europeanconsumers

 

 

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 09/03/2010 - 13:01

Da milano.corriere.it:

«Viaggi più veloci del 15%». E la Moratti presenta i bus a chiamata in periferia

Atm, parte la rivoluzione dei tram «Puntualità e più servizi ai pendolari»

Nuovi percorsi per cinque linee. Catania: così potenzieremo la rete

MILANO - La rivoluzione parte dal 2, un tram pesante, che taglia la città dal Naviglio al fianco della Centrale: il percorso viene accorciato e il capolinea spostato da viale Lunigiana a piazza Bausan. L’effetto è un domino. L’approdo del 3 arretra dalla Bovisa al Duomo: il percorso si dimezza, ma i passeggeri, sulla tratta «tagliata», avranno il 2. Nel complesso, la rivoluzione Atm sulla rete di superficie interessa 5 linee di tram. Il dossier discusso ieri dal presidente Elio Catania col vicesindaco Riccardo De Corato e i presidenti dei Consigli di zona s’intitola «Potenziamento e rinnovo delle rete»: sono 21 pagine sulle «criticità», le «modifiche» e i «vantaggi», si annunciati, in arrivo.

Centro storico decongestionato (i nodi Cordusio e Castello), viaggi più veloci del 15 per cento, linee più corte per avere corse puntuali, aumento delle frequenze alle fermate (più 20 per cento) e riduzione ai minimi dei trasbordi da un mezzo all’altro. È un ridisegno irrinunciabile, premettono Comune e Atm. La maglia del trasporto pubblico, in venticinque anni, si è appesantita, accavallata, stratificata; il metrò, in certe strade, doppia i tracciati dei tram; le linee più lunghe sono strozzate dal traffico. La trama dei binari sarà alleggerita. Meglio: razionalizzata. «Nessuna riduzione del servizio» assicura Catania, «ma un potenziamento della rete necessario per servire meglio» la città. «Efficienza e regolarità» sono gli obiettivi condivisi da De Corato. Il via libera definitivo è questione di settimane.

Cambia il capolinea del 19, trasferito da via Cantù a Cairoli (e in quell’anello sostituito dal 29). La linea 29 abbandona il groviglio di via Broletto (nel dossier, «il collo di bottiglia» della rete su ferro) e viene trasferita in via Meravigli. Il nuovo percorso della linea 33, invece, cede agli autobus la tratta Centrale-Porpora-Lambrate. È una revisione profonda, che cerca di «ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta», soprattutto nei Bastioni, e di evitare che i ritardi accumulati in centro si «ripercuotano» in periferia. La logica: linee brevi e percorsi agili, meno travagliati. Ogni intervento sarà accompagnato da «compensazioni» e «potenziamenti », nessun ritocco è isolato: il metrò verde, da aprile, aumenterà le corse dal centro a Famagosta e saranno incrementati i passaggi sulle linee tranviarie 1, 2, 3 e 14 (con un aumento del 10 per cento dei posti). Il rinnovo della rete di superficie Atm dovrebbe essere integrato, a breve, dall’introduzione dei bus a chiamata nelle periferie: il nuovo servizio completerà l’offerta di mobilità, a partire dalle ore 22, con un raddoppio delle fermate sui percorsi «storici» e la possibilità di acquistare il biglietto in vettura.

Armando Stella

09 marzo 2010

In risposta al messaggio di inserito il
:Info Utente:







Inserito da il Inserito da Emanuele Vazzari il Mer, 17/02/2010 - 14:30

Serata di presentazione di ART e STEL.
Mercoledì, 24 febbraio, ore 21.00
presso la sala Mauri del Comune di Lentate sul Seveso, in via Garibaldi.

Mercoledì 24 febbraio le associazioni ART (Associazione Regionale Trasporti) e STEL (Salvaguardia Tranvie d'Epoca Lombarde) si presenteranno al pubblico.
Il loro scopo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla delicata problematica del trasporto urbano ed interunbano. La loro finalità è quella d'invitare Enti locali ed istituzioni a promuovere investimenti per la realizzazione di opere per il trasporto collettivo e l' utilizzo di quelle risorse che sono state, o che saranno, destinate alla motorizzazione privata.
Art e Stel propongono di razionalizzare le risorse già disponibili, distorgliendole dalle opere non prioritarie, o persino dannose, per il modello di sviluppo socio-ambientale e dei trasporti, per dirottarle su opere di carattere sociale e di supporto al lavoro.
Siamo aperti alla collaborazione di quei comitati e quelle associazioni, che volessero affiancarsi a noi, per portare contributi di idee, progetti e fattive collaborazioni.
Programma della serata:
-Esposizione conoscitiva di ART (Associazione regionale trasporti), che  ha la volontà di collaborare con i vari enti pubblici e i vari comitati esistenti, nella stesura organizzativa della pianificazione delle linee di trasporto;
-Presentazione di STEL (Salvaguardia tranvie d’epoca lombarde) interna ad ART, che promuove il recupero del materiale storico e d’archeologia industriale, focalizzando l'attenzione sui fondi da destinare all’organizzazione di centri professionali per inoccupati, in ex aree industriali ora abbandonate, dove i futuri allievi  potranno studiare ed imparare tecniche costruttive artigianali, affinchè queste aree vengano sottratte alla speculazione edilizia . STEL promuove anche il recupero dei macchinari in disuso per un loro riutilizzo nel contesto sociale.
-Verrà affrontato un argomento di grande importanza ed urgenza: la prossima prevista ristrutturazione della rete dei trasporto pubblico milanese. Ristrutturazione peggiorativa, perché presenta cali di servizio e soppressioni della rete di superficie: in completa antitesi ai reali bisogni dei cittadini, che vedono necessario il rinforzo ed il potenziamento del servizio ferroviario.  Un potenziamento che dimostri davvero come il trasporto su ferro possa essere alternativo all'auto, con la capacità d'agire sia all'interno di Milano che nei Comuni della Provincia e limitrofi. Il proposito, pertanto è quello di far ritirare il previsto provvedimento da ATM e Comune di Milano, per studiarne uno che preveda un’ampliamento generale del servizio e percorsi offerti.
Durante la serata, interverrà anche Angelo Elio Campi, presidente del Comitato Ambientale e per il recupero dell'area di Archeologia industriale ex-Schiatti.
Relatori della serata:                                            Moderatore:
-Diego Ferrariì                                                    Carlo Alberto Aceti, de “L’esagono”
-Luca Cossutti
-Emanuele Vazzari
P.S.
Interventi e domande, al termine delle principali esposizioni dei relatori.
Ulteriori informazioni: 3293638597
oppure
nidodaquila73@gmail.com

In risposta al messaggio di inserito il
1 2 3 4 5 6 7 8 9
...
RSS feed