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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Sab, 17/07/2010 - 16:21

Ha riaperto l'Arco della Pace, dopo ben 15 anni di chiusura per lavori di restauro durati troppo, in modo discontinuo, spesso privi di fondi e coperture funzionali a garantirne il completamento. L'Arco della Pace vide Napoleone III entrare nella città, così come Vittorio Emanuele II dopo la vincente battaglia di Magenta. Ha un significato storico fondamentale per la storia della città, ma intere generazioni non ne hanno potuto assaporarne la portata essendo fino a oggi impedito l'accesso per lavori di intervento. Il risultato della ristrutturazione è ottimo: l'Arco riecheggia nella sua lucentezza e maestosità, campeggiando alla fine della bellissima prospettiva che si può gustare da Piazza del Cannone. Il costo dell'operazione complessiva è stato elevato, un milione di euro in tutto, 700.000 disposti dal ministero dei Beni culturali e 300.000 da introiti pubblicitari dai trompe l'oeil del cantiere. Altre donazioni e altri contributi hanno portato comunque a una copertura complessiva di 2,5 milioni, "con finanziamenti non del tutto continui", come afferma la sovrintendente ai beni culturali, Caterina Bon Valsassina. I lavori nella loro interezza non sono mai stati costanti, coerenti, discontinui. Ora l'Arco può essere vissuto e apprezzato dalla cittadinanza e dai turisti, ma c'è qualcuno che già prevede una sua recintazione. Altre barriere, altre inferriate, altre cancellate perchè si temono "invasioni barbariche" da parte di writer impazziti, di clochard bivaccanti, di "persone notturne" imbrattatrici, mentre non si comprende come la politica delle cancellate sia una misura fallimentare in quanto non politica, ma dell'ordine di facciata, della sicurezza delle parole, dell'utilizzo della forza fine a sè stesso, quasi muscolare, molto propagandistica, elettoralistica. Comprendo che siamo ormai prossimi alla campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione, e spero che il rinnovo sarà totale, ma parlare con slogan e provvedere ad adottare misure a effetto è stata una prassi che ha condotto la vicereggenza di De Corato al Comune di Milano da quando si è insediato. Signor De Corato da buon amministratore dovrebbe fare dei bilanci positivi e interessanti sulle misure da lei sempre adottate fino a oggi. Che cosa hanno apportato le cancellate in Piazza della Vetra, oppure nel parchetto di Viale monte Nero? Che effetto hanno avuto gli sgomberi dei centri sociali, delle case occupate da lei condotti sfoggiando la sua potenza e abilità? Tutto è rimasto come prima, con un maggiore disagio e degrado in diverse situazioni. Tutto è rimasto come prima con la politica dei divieti, che non è politica in quanto non è una soluzione che interessa e coinvolge la città, che interpreta la città, i suoi bisogni, le sue necessità, le sue caratteristiche geosociali e geoculturali.  Esiste una soluzione alternativa alla linea del non dialogo e dell'autoritarismo autoreferenziale, quasi autistico? Esiste una politica che possa dare soluzioni adeguate a prevenire forme di deturpazione di monumenti importanti e storici della città, patrimonio della metropoli e dell'umanità? Esistono e sono quelle indicate anche dallo stesso assessore alla cultura: arricchire gli spazi di protagonismo civile con animazioni culturali, intendendo per animazioni non quelle "balneari" di basso contenuto, ma quelle culturali, sociali, aggregative di qualità. La nostra è una metropoli che vuole vivere e agire nella sua dimensione sociale, civica e storica. Viviamo situazioni paradossali in cui fa notizia la "movida", una situazione che in una città europea dovrebbe non essere novità allarmante, ma caratteristica tipica della notte in città, di una città che vede persone che vogliono vivere le offerte culturali e aggregative di una metropoli. Viviamo situazioni in cui per godere della bellezza di un monumento di mette quest'ultimo dentro una capsula, come quando si compra un divano che, ritenuto essere troppo bello, lo si tiene sempre ricoperto col celofan. Che senso ha, mi domando? Che cosa risolve? Apriamo questa città e riteniamo la cittadinanza essere protagonista e responsabile, non come un insieme di scolaretti da mantenere in silenzio tramite gli ammonimenti continui. Non abbiamo bisogno, signor De Corato del suo sempre ostentato paternalismo ottocentesco, ma abbiamo bisogno fortemente di rendere questa città nostra, patrimonio comune e pubblico, civilizzando le persone propense all'individualismo alla cultura civica della dimensione collettiva. Si previene portando la dimensione sociale a essere unica forma di deterrenza per chi voglia commettere atti inopportuni e odiosi per la collettività. Non è giunto il momento, come più volte sostenuto in occasione della volontà più volte espressa di impacchettare le colonne maestose di San Lorenzo, forse, di cambiare linea amministrativa, dato il fallimento universale avutosi in ripetute occasioni di transennamento di spazi pubblici, affidando alla cultura e all'arte usufruibile pubblicamente e pubblicamente offerta il ruolo di prevenire forme di disgressione sociale? Lo ripeto per la seconda volta, spero che qualcosa con il prossimo anno possa cambiare veramente rendendo la città non più patria delle paure, delle ansie, delle angosce, dei pregiudizi, dei divieti, dei dictat, dei moralismi paternalistici. Esiste una cittadinanza attiva e considerandola matura, in quanto lo è molto di più di certi amministratori che inventano soluzioni superficiali e inefficaci, obsolete. 

 Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo 

Consiglio di Zona 4 Milano 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 14/07/2010 - 16:14

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Orientamento professionale

Giovani stagisti a Palazzo

Firmato protocollo d'intesa tra il Comune e l'associazione “ProSpera - Progetto Speranza" per aiutare i ragazzi a inserirsi nel mondo del lavoro. Tirocinii nelle Direzioni e negli assessorati. Si punta alla valorizzazione del talento femminile

Milano, 14 luglio 2010 – Siglato, oggi, a Palazzo Marino, il Protocollo d’Intesa tra il Comune di Milano e l’Associazione culturale senza fini di lucro “ProSpera – Progetto Speranza" per condurre una serie di iniziative che aiuteranno i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso la promozione di tirocini formativi e di orientamento professionale.

L’accordo, firmato dal direttore generale del Comune di Milano Antonio Acerbo e il presidente dell’Associazione ProSpera Pier Luigi Curcuruto, mira alla realizzazione di progetti insieme con le Direzioni Centrali comunali dei settori dei servizi sociali, viabilità, trasporti, traffico, ambiente, pulizia e servizi educativi e scolastici, con particolare attenzione alla valorizzazione del talento femminile.

Tali progetti verranno realizzati attraverso il supporto di stagisti che lavoreranno presso gli uffici comunali e saranno selezionati dal Comune. L’associazione ProSpera, infatti, individuerà una rosa dei candidati più idonei a soddisfare le esigenze dell’Amministrazione. I giovani più meritevoli verranno indicati dagli Istituti Universitari e dai Centri di Ricerca.
L’accordo prevede il supporto di un “Comitato di Coordinamento" che avrà il compito di pianificare e coordinare l’attività e gli ambiti di collaborazione.

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Inserito da il Inserito da Luciana Pellegreffi il Mer, 14/07/2010 - 08:38

Lo scorso 5 luglio mi sono sottoposta ad un esame all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, una grande e storica struttura ospedaliera della città con il ritiro del referto “dopo 3 giorni lavorativi dalla data di effettuazione dalle ore 8.00 alle ore 16.00” (*)  come stampato nel modulo 7049 stamp (reg.426) che mi è stato consegnato.

 

Sabato 10 luglio prima delle ore 8.00, nonostante le mie precarie condizioni di salute e la mia residenza non vicina all’ospedale, ho deciso di uscire pensando che il sabato mattina avrei fatto tutto presto: poco traffico e poca gente in giro.

 Ho avuto il dubbio che al sabato avrei potuto trovare chiuso, ma dopo attenta lettura del modulo  7049 dove non compare “sabato escluso” (*),  sono uscita fiduciosa.

 Inizialmente mi sono recata in via Fatebenesorelle dove ricordavo di aver visto lo sportello per il ritiro dei referti: l’ingresso era sbarrato da una saracinesca, senza alcun avviso utile alle mie necessità: il dubbio di aver sbagliato giorno si insinua nella mente, ma decido di andare fino in fondo, forte del mio modulo 7049.

 Ho percorso quindi parte del perimetro del grande edificio ospedaliero, raggiungendo l’ingresso principale di corso di Porta Nuova, da lì il lungo tragitto sotterraneo che conduce a “Medicina Nucleare”  dove avrei finalmente raggiunto lo sportello per il ritiro del referto, ma l’accesso era sbarrato da una porta a vetri bloccata senza alcun avviso.

 Incredula ho cercato qualcuno nei sotterranei, ma pur potendo entrare in sale con apparecchiature e strumentazioni completamente incustodite, non vi era anima viva.

 Scoraggiata, sul lungo percorso di ritorno ho sentito delle voci in lontananza che immediatamente seguo arrivando nei pressi della sala mensa dove, in una stanza attigua, trovo due persone in divisa bianca.

 Espongo il mio problema e mi dicono che forse al sabato non si effettuano ritiri di esami, ma non ne sono sicuri. Mostro il modulo 7049 e non sanno che dirmi, tranne l’indicazione del percorso per raggiungere un’uscita in “superficie” dalla quale avrei dovuto, attraversando un cortile interno, raggiungere la guardiola che da su corso di Porta Nuova e lì chiedere.

 La persona che trovo mi indica un ingresso sotto una tettoia sporgente di un edificio in fondo al cortile, all’interno del quale scendere le scale che vanno al sotterraneo e seguire le indicazioni.

 Mi sono ritrovata nello stesso corridoio infinito e davanti ad un’altra porta chiusa; ho provato a cercare qualcuno salendo e scendendo scale, percorrendo quel corridoio sotterraneo in direzioni diverse non incontrando mai anima viva.

 Il tragitto nel sotterraneo è molto lungo e conduce a differenti reparti, è privo di allarmi nel caso qualcuno si senta male e di servizi igienici;  ho percorso più volte quel corridoio seminterrato senza incontrare nessuno, se fossi stata male, mi sono chiesta quando mi avrebbero trovata...

 Rifaccio quindi il percorso a ritroso e raggiungo nuovamente la guardiola spiegando al custode che l’accesso allo sportello è chiuso, mi ha risposto che probabilmente il sabato sono chiusi,  mostro il modulo 7049 e lui gentilmente telefona a qualcuno che conferma la chiusura al sabato. 

Superando lo sconforto ho chiesto dove si trova la direzione sanitaria per fare un reclamo. Mi ha indicato l’ingresso principale di corso di Porta Nuova, attraversando il quale avrei trovato una porta sul cortile interno, sotto un portico a sinistra al primo piano avrei trovato la direzione sanitaria, ma che probabilmente sarebbe stata chiusa di sabato.

 Sono uscita nuovamente in strada, ho rifatto il giro dell’edificio fino all’ingresso principale, nel dubbio di perdermi ho chiesto alla signora delle informazioni se c’era il direttore sanitario e dove fosse il suo ufficio: ricevo risposta affermativa sulla presenza, ma per dirmi come raggiungere il suo ufficio vuole sapere il motivo della mia richiesta.

 Nel frattempo sono le 9.00 passate, sono esausta e insisto per avere l’indicazione che non ricevo perché senza dirle il motivo lei non può decidere se darmi o meno l’informazione.

 Ho quindi perso la pazienza in quanto non ritengo che la signora sia preposta a giudicare se dare o meno informazioni, ma a darle e basta.  Informazione che, per altro, mi è stata data senza alcuna difficoltà da altro personale nel corso della mia permanenza in loco.

 Decido quindi di seguire quello che ricordo delle indicazioni e raggiungo finalmente la porta dell’ufficio della direzione sanitaria che è chiusa e senza alcuna indicazione di giorni e orari di apertura.

 Torno nell’atrio principale e, prima di gettare la spugna, spiego il mio travaglio all’impiegata dello sportello “accettazioni” la quale mi conferma che il ritiro dei referti non si effettua il sabato; riconosce che nel modulo 7049 non si fa riferimento a tale limitazione e che la direzione sanitaria è chiusa il sabato.

 Chiedo quindi se vi è un ufficio relazioni con il pubblico : “Si c’è ma è chiuso il sabato”.

 Chiedo un modulo per compilare un reclamo: “I moduli sono all’interno dell’ufficio relazioni con il pubblico che oggi è chiuso”.

 Non mi resta altro da fare che ritornare a casa e capisco che la mia volontà di capire quale logica vi sia nel relazionarsi con l’utenza è battaglia troppo impari per le mie sole forze.

 Prima di gettare la spugna, però, passando davanti alla signora in divisa azzurra delle informazioni non resisto dal farle notare che: se deve dare le informazioni deve darle giuste – il direttore sanitario non è vero che c’è il sabato e che è improprio da parte sua arrogarsi il diritto di  scegliere quali informazioni dare e quali no. 

Sono entrata in ospedale alle ore 8.10 uscendo alle ore 9.20, sono rientrata a casa dopo due ore circa senza concludere nulla.

 Sono tornata per ritirare il mio referto,  così ho consegnato e fatto protocollare, nr 132 del 13/7/2010, questo esposto all'ufficio relazioni con il pubblico, mi risponderanno?

Luciana P. Pellegreffi
by NEURONIATTIVI

 

 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 13/07/2010 - 22:31

Da milano.corriere.it:

Le trasmissioni del «canale a basso costo» inizieranno a settembre

Traffico, inchieste, meteo: il bello e il brutto della città in onda sulle web-tv


L'ultima emittente della rete, siamomilano.org, nasce alla Cattolica. «Con lo zampino di Striscia la notizia»


MILANO
- C'erano una volta le tv «libere», oggi ci sono le web tv, le televisioni su Internet. Professionali o amatoriali, di interesse nazionale o solo locale. L’ultima nata è milanese. Si chiama siamomilano.org, diretta emanazione, fin dal nome, dell’associazione «Sìamo Milano» che coinvolge alcuni bei nomi della città per cercare di ridare smalto all’immagine, ma soprattutto alla qualità della vita meneghina, da troppo tempo appannata. A siamomilano.org lavorano una decina di studenti dell’Università Cattolica guidati da Francesco Mazza, uno degli autori di «Striscia la notizia». Età massima 30 anni, fanno tutti parte del master di Analisi e progettazione del prodotto televisivo. Gli studi sono in zona piazza Udine presso Neon Network, società del gruppo Magnolia di Giorgio Gori.

La tv, già online con alcuni reportage, è stata presentata il 28 giugno ma le trasmissioni vere e proprie inizieranno a settembre. «È una tv a basso costo che parla del territorio milanese attraverso notizie e inchieste, sia su quel che di bello succede a Milano, ma anche per evidenziare gli elementi negativi e suggerire i rimedi», racconta Mazza. «Il palinsesto è diviso in quattro canali: turismo, interviste a milanesi eccellenti, multiculturalismo (i ragazzi della web tv sono entrati nella moschea di via Meda per un reportage, ndr) e quello che chiamiamo videobox. Gireremo per i quartieri e per i mercati per raccogliere le voci dei milanesi sulla città». In più, informazioni sul traffico, sul meteo e tutto quanto può essere utile alla vita cittadina.

Idea e budget sono dell’assessore alle Attività produttive
del Comune di Milano Giovanni Terzi, anche se la tv si definisce «deideologizzata »: «Cerchiamo una chiave diversa per raccontare la nostra città. Giusto criticare quando è il caso di farlo, ma sul territorio ci sono anche tante esperienze di eccellenza che spesso non hanno risalto. Ecco perché mi piace definire il progetto come social tv». Come ogni emittente che si rispetti, anche siamomilano. org non sfugge alla regola della televisione generalista: inserire nel palinsesto nomi che attraggano telespettatori. Così, la neonata web tv può già contare su due collaboratori d’eccezione, il musicista Mario Lavezzi e il designer Fabio Novembre. «YouTube ha cambiato la vita di tutti e, nel suo piccolo, siamomilano.org diventerà il portale pop di Milano», dice Novembre che in autunno contribuirà al progetto con una serie di servizi su design e urbanistica milanese. «Descriveremo la città, cosa che ormai non si fa più. Gireremo i cantieri per far vedere come cambia e cresce Milano, le nostre telecamere esploreranno e monitoreranno il territorio». Telecamere che sono già entrate nello studio di registrazione di Lavezzi, alle prese con il nuovo album: «Mi auguro che questo progetto serva a sensibilizzare la coscienza civica dei milanesi. Sfrutterò la web tv per promuovere i giovani musicisti, per far scoprire al pubblico che a Milano si suona ancora dell’ottima musica ». Buona web-visione.

Roberto Rizzo
13 luglio 2010

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Inserito da il Inserito da Ilaria Diana il Mar, 13/07/2010 - 12:08

Ciao a tutti.

  Mi  chiamo Diana, ho 22 anni. Non so se è il posto giusto ma non sapevo più dove scrivere. Io abito in un palazzo grande al centro di Milano. La nostra portinaia, ormai è anziana, lavora qui da 24 anni. Poco tempo fa il condominio ha deciso di chiudere la portineria. Dopo che perderà questo lavoro le sarà tolto anche l'appartamento. Non ha un'altra casa e non sa dove andare. Alle persone (se si può chiamarle cosi) che abitano in questo palazzo non importa nulla. 

 Volevo chiedere se posso aiutarle a trovare qualche sistemazione, se qualcuno mi può dire a chi mi devo rivolgere per chiedere aiuto.

 Grazie.

                       Diana.

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Inserito da il Inserito da Antonella Fachin il Mer, 07/07/2010 - 12:16

Per opportuna informazione e partecipazione.

Giuliano Pisapia si è candidato per il posto di Sindaco della nostra città.
Numerose persone desiderano incontrarlo per invitarlo a confrontarsi, ad ascoltare le loro idee e le proposte, così come le idee e le proposte di tutti coloro che vorranno intervenire

 

lunedi 12 luglio alle 18.00

 

Teatro Litta, Corso Magenta 24

 

Sarebbe bello che i partecipanti fossero tanti, non solo coloro che si sono già orientati su questa scelta, ma anche tra quanti sono interessati a una discussione ampia a livello cittadino.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
Consigliera Zona 3
Lista civica Uniti con Dario Fo per Milano

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Tra poco meno di un anno ci troveremo a dover votare per il Sindaco di Milano e sarebbe bello poter andare alle urne, una volta tanto, con entusiasmo e con adesione convinta a un candidato e al suo programma.

 

La decisione di Giuliano Pisapia di candidarsi per il posto di Sindaco della nostra città va sicuramente in questa direzione.

 

In lui troviamo una persona per bene, con ideali chiari e con sincera disponibilità a servire la cosa pubblica;doti che, insieme al rispetto profondo della democrazia e dei valori di solidarietà, ha gia' ampiamente manifestato nel corso della sua carriera professionale e politica.

 

Si tratta pero' anche di capire se, oltre che una bella persona, Pisapia potrebbe essere anche un amministratore pubblico serio, capace ed efficiente.

 

Si tratta anche di sapere se è disposto a un percorso il più unitario possibile e con un programma non preconfezionato, ma costruito insieme ai tanti che vogliono risolvere i problemi enormi di Milano, lasciati non solo irrisolti ma anche aggravati, dall'attuale Giunta.

 

Cosa farebbe, se diventasse Sindaco, per i problemi del traffico, dell'aria e dell'acqua, della sicurezza, dell'integrazione, e, sempre in via solo esemplificativa, dell'EXPO che incombe?

 

Sarebbe poi disposto a confrontarsi con altri candidati in Primarie del centrosinistra da effettuarsi in autunno?

Per capire se Pisapia può essere un candidato su cui puntare, gli abbiamo chiesto di accettare di venire a confrontarsi con noi, di ascoltare le nostre idee e le proposte di tutti quelli che vorranno intervenire

lunedi 12 luglio alle 18.00

 

Teatro Litta, Corso Magenta 24

 

 

Ci farebbe piacere che ci trovassimo in tanti, anche non solo tra quanti si sono già orientati su questa scelta, ma sono interessati a quella discussione ampia a livello cittadino per vedere se riusciamo, una volta tanto, a individuare un candidato che ci spinga alle urne con entusiasmo.

Per aderire www.milanopuocambiare.it

Rosellina Archinto - Guido Artom - Natalia Aspesi - Silvia Ballestra - Maurizio Baruffi - Benedetta Barzini - Emilio Battisti - Bianca Beccalli Luca Beltrami Gadola - Bice Biagi - Carla Biagi - Otto Bijtjoka - Franco Bomprezzi - Luca Boneschi - Isabella Bossi Fedigrotti - Giovanni Cominelli - Franco D'Alfonso - Nando dalla Chiesa - Gerardo D'Ambrosio - Remo Danovi - Emmanuelle De Villepin - Antonio Delillo - Mario Fezzi - Francesca Floriani - Massimiliano Gaspari - Ricky Gianco - Laura Hoesch - Stefano Jesurum - Paolo Limonta - Susanna Magistretti - Guido Martinotti - Achille Mauri - Enzo Mingione - Letizia Moizzi - Stefano Nespor - Simona Peverelli - Marina Piazza - Gabriele Porro - Anna Puccio - Delfina Rattazzi - Alessandro Robecchi - Elisabetta Rubini - Assunta Sarlo - Fulvio Scaparro - Giuseppe Turani - Francesca Zajczyk

Nuove Adesioni

Cristina Tajani - Antonello Boatti - Luciano Muhlbauer - Marilena Arancio - Michele Achilli - Nicola Del Corno - Luciano Belli Paci - Carlo Brambilla - Giuseppe Landonio - Alba Chiavassa - Carla Nassuato - Olga Piscitelli - Roberto Escobar - Antonio Steffenoni - Lea Melandri - Andrea Parini - Valentina Morelli - Riccardo Alberti - Francesco Somaini - Marilisa D'Amico - Ileana Alesso

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 02/07/2010 - 16:49

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

COMUNE DI MILANO. ON LINE LA NUOVA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE

Milano, 2 luglio 2010 – Il sito del Comune di Milano cambia aspetto, è da oggi on line la nuova home page. La nuova struttura della pagina è stata realizzata con l’obiettivo di dare più informazioni ai cittadini, con una maggiore accessibilità. Aumenta lo spazio a disposizione per le notizie e per la prima volta viene introdotto un contenuto multimediale nella home page. Ci sarà, infatti, spazio per video giornalistici che racconteranno quello che succede in città e i principali eventi che avranno come protagonisti i suoi cittadini.
I servizi offerti on line del Comune sono raggiungibili dalla colonna di sinistra, mentre l’area centrale è dedicata alle notizie e ai contenuti multimediali. In un successivo sviluppo di quest’area si troveranno qui gli strumenti per aumentare l’interazione tra l’Amministrazione e i cittadini, come forum o blog.
La colonna di destra è invece dedicata alle iniziative speciali, indicate da un banner.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 02/07/2010 - 14:20

Da milano.corriere.it:

CHI E'

Acerbo, l’«uomo della Scala»
che viene dall’Aquila

Il nuovo direttore generale del Comune. Per 12 anni è stato direttore dei lavori pubblici

MILANO - L’uomo della Scala e dei box sotterranei («Ne abbiamo inaugurati almeno ottanta in dieci anni»). Ma anche degli Arcimboldi e del restyling della stazione Centrale. Antonio Acerbo da ieri è il nuovo direttore generale del Comune. Il sostituto di Giuseppe Sala, il manager passato alla sfida Expo, è un aquilano di 61 anni, arrivato a Milano 35 anni fa. Ingegnere in Montedison è stato chiamato a Palazzo Marino dall’allora city manager Stefano Parisi. Dodici anni sulla stessa poltrona, direttore dei lavori pubblici. Ora la promozione. Gli obiettivi sono già in agenda. «Le metropolitane, intanto. Dobbiamo aprire il cantiere della linea quattro entro la fine dell’anno». Prima, questione di giorni, ci sarà il primo taglio del nastro: il parcheggio di piazza Meda («un gioiello», assicura lui). E gli altri progetti contestati? Sant’Ambrogio, per dire? «Io rimango favorevole. Sono pronto a scommettere che una volta terminati i lavori la piazza sarà molto più bella di ora». Ci sono anche cantieri da non aprire. «Piazza Fontana. Lì le auto sottoterra non arriveranno». C’è un sogno però che non ha nome: «Risolvere i mille piccoli problemi della città. Dalle buche alle piccole manutenzioni. Vorrei annullare i tempi della burocrazia, ecco».

A. Se.
02 luglio 2010

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 30/06/2010 - 15:53

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

OCCUPAZIONE. COMUNE E SINDACATI DANNO VITA A UN OSSERVATORIO PERMANENTE SUL MERCATO DEL LAVORO

Milano, 30 giugno 2010 – L’assessore alle Attività produttive, Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Giovanni Terzi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per la creazione di un “Osservatorio permanente sulle dinamiche del mercato del lavoro, dei fabbisogni professionali e delle attività produttive”, che si avvarrà del supporto del settore Sistemi Integrati per i Servizi e Statistica del Comune di Milano

“Analizzare i fenomeni passati e in atto per migliorare il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici milanesi - commenta Terzi -. Con questo obiettivo nasce un Osservatorio Permanente che, in accordo con le organizzazioni sindacali, vuole essere un punto di partenza e di riferimento per nuove politiche attive, pubbliche e private, nei confronti dei lavoratori”.

I membri dell’Osservatorio si riuniranno periodicamente presso la sede dell’Assessorato alle Politiche del lavoro, in via Larga, allo scopo di:
- individuare gli argomenti da monitorare, 
- identificare elementi oggettivi per definire la “tracciabilità” del percorso del lavoratore,
- concordare la pubblicazione di rapporti statistici,
- lavorare per l’apertura di un portale pubblico che renda accessibile a tutti i materiali dell’Osservatorio, nonché per interagire con la cittadinanza,
- stipulare rapporti di collaborazione e interscambio con le università, i centri di ricerca, le istituzioni pubbliche e private utili al raggiungimento dei compiti istitutivi dell’Osservatorio,
- individuare i settori con maggiore possibilità di collocamento per formare, in breve tempo, i lavoratori.

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Inserito da il Inserito da Alessandro Rizzo il Lun, 28/06/2010 - 16:42

Carissime e carissimi,

vi scrivo come consigliere di zona 4, Capogruppo de La Sinistra - uniti con Dario Fo, su una questione che penso sia opportuno affrontare con determinazione (vedi discussione "Plastic: una chiusura che preoccupa" nella "Linea Diretta con il Consiglio di Zona 4"). Il Plastic, locale storico, dato che spesso la memoria storica in questa città rischia di essere drasticamente cancellata, "è stato luogo di avanguardia soprattutto musicale negli ultimi anni, ospitando nella sua lunga attività Andy Warholl, nella fase personale in cui era alla ricerca di nuovi stili di vita passando dalla città alla Factory e di stimoli artistici girando l’Europa". Questo è quanto ricordo nelle diverse interrogazioni che ho formulato all'amministrazione comunale e alla proprietà dello stabile, Casa Rosa srl, sottolineando come "nel 1980 l’esordio del locale avvenga con l’organizzazione delle prime serate gay milanesi, rientrando nei pilastri fondativi della gay life meneghina, dal titolo "Man To Man"". Chiudo questa breve parentesi storica dicendo quanto "il locale non abbia nulla da invidiare, essendo uno dei primi in Italia, ai tanti pub londinesi, dal momento che ha sempre ospitato nella sua fase iniziale serate London Loves, frutto della percezione dell‘importanza che avrebbe assunto il rock inglese con gli anni".
E' naturale che concluda questo mio intervento che vuole celebrare l'autorevolezza culturale e aggregativa del Plastic considerando la gravità dell'allarme derivato dalla chiusura e dalla cessazione del servizio del locale, dato che "determinerebbe una diminuzione della qualità della vita della città, inficiandone la portata di impatto sociale di alto contenuto e valore, aumentando alienazione e dispersione, soprattutto nelle fasce giovanili".
Diverse interrogazioni sono state formulate dal sottoscritto in Consiglio di Zona a cui la prima ha avuto come seguito una risposta della proprietà dello stabile, Casa Rosa srl, ricevuta in breve tempo dalla sua presentazione, in cui si assicura che esiste l'intenzione, ormai portata ad atto, di intervenire per la ristrutturazione dello stabile, ricavandone nuove unità abitative e necessariamente una diversa destinazione dei locali del piano terreno, oggi occupati dal locale e da una ristorante. La risposta mi sopravvenne all'alba del 24 febbraio e nella stessa si adducevano come infondate le mie informazioni circa il pericolo e la possibilità di vedere con la chiusura del Plastic progetti di ordine speculativo edilizio, quale anche l'abbattimento dello stabile e la costruzione di nuovi edifici, come sta avvenendo nella zona in diverse situazioni. Ricordo che pochi metri dietro al Plastic sorgeva il Rolling Stone, oggi anch'esso chiuso, in quanto si è dato spazio a un progetto di costruzione di un edificio di 7 piani all'interno del cortile dove sorgeva l'altrettanto storico locale, con impatto ambientale e urbanistico di notevole entità per i residenti. Stiamo diventando sempre più spettatori passivi di progetti di edificazione totalmente avulsi e destrutturati dai contesti urbani e abitativi, spesso senza alcun beneficio per la collettività, dato che i prezzi delle unità abitative sono alquanto irraggiungibili da parte della maggioranza dei potenziali acquirenti. Come dicevo sono preoccupato per la chiusura del Plastic non solo per quello che questo locale rappresenta per la storia culturale di questa città, a livello internazionale, ma anche e soprattutto per le conseguenze che ne deriverebbero per la città. Rimangono inevase, poi, diverse domande che ho espresso in ripetute mie interrogazioni alla proprietà, in primis. Come mai la proprietà definisce incompatibile la presenza del locale con i nuovi progetti di riqualificazione dello stabile? Come mai la proprietà procede alla riqualificazione dello stabile nel suo complesso senza informare il Consiglio di Zona circa l'entità volumetrica e le dimensioni delle nuove unità abitative, se sussistono variazioni volumetriche, nonchè la destinazione del piano terra, oggi adibito ad attività commerciale? Come mai la proprietà non abbia provveduto a riaprire un dialogo con la gestione del Plastic per rinnovare il contrasto di locazione, scaduto il 31 dicembre 2004, prorogato per altri 5 anni? Come mai la proprietà pensa che la presenza del Plastic possa nuocere alla struttura riqualificata? Quanto costeranno i nuovi appartamenti, secondo quali criteri saranno venduti? Chiedo anche come mai al primo piano, come da sopralluogo fatto dal sottoscritto, persista la presenza di un cantiere in funzione e attività chiuso al pubblico, se le regole sulla sicurezza sui luoghi di lavoro siano rispettate e come vengano rispettate? Più volte ho chiesto alla Polizia Locale di effettuare controlli e sopralluoghi per garantire che tali normative fossero assicurate e attuate. Credo che non avere risposte adeguate e puntuali su tali quesiti determini una perplessità circa il rapporto tenuto dalla proprietà con la gestione del locale. Ma ancora maggiormente voglio e chiedo chiarezza da parte della proprietà dello stabile, il motivo per cui l'intervento di riqualificazione venga fatto dopo anni e, infine, il motivo per cui l'amministrazione comunale rimanga silente, totalmente immobile, applicatrice di un insano significato di libero mercato. Non si tratta della chiusura di un qualunque locale, ma di una parte della storia culturale di questa città senza memoria, senza cura del proprio patrimonio sociale e civile che gli viene da un passato glorioso, di rinomanza internazionale, di una città in preda di ansie e paure, sempre più soggetta ai timori, alla solitudine, alla disgregazione civica, all'individualismo, all'atomizzazione. L'amministrazione comunale conferisce la Civica Benemerenza al Plastic in segno del riconoscimento che la città dovrebbe attribuire a uno spazio di circolazione dei saperi musicali e delle culture internazionali di avanguardia e sperimentali. L'amministrazione comunale non è disposta a garantire una soluzione adeguata a mantenere questo spazio di vitalità sociale e giovanile e di assicurare la prosecuzione di un'attività che può solo portare beneficio, in termini culturali, economici, civici, a una metropoli che si definisce europea? Cosa intende fare l'amministrazione comunale affinchè si possa aprire un dialogo tra due privati per assicurare la tutela di questo tempio della musica contemporanea degli ultimi 30 anni? Chiedo, in vista di un pericolo dalle conseguenze deleterie irreversibili per il tessuto culturale e civile della città, un intervento immediato agli organi competenti amministrativi affinchè si possa difendere un proprio patrimonio insostituibile e irripetibile, una volta dismesso. Chiamo la cittadinanza a raccolta affinchè si possa tutelare questa espressione di una contaminazione di culture musicali di grande pregio: quella cittadinanza che vuole essere abbattuta dalla logica della speculazione, dalla logica dell'affarismo, dalla logica perversa per cui sicurezza notturna debba significare desolazione e paesaggi urbani deserti e mortificanti. Vogliamo attendere ancora?

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

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