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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 24/07/2006 - 16:48
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/07_Luglio/24/moratti.shtml

Martedì Prodi e Letta in città per l'apertura del «Tavolo Milano»

Moratti: «Più poteri per la città metropolitana»

Incontro della Provincia sugli enti locali, presente il ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta: «Reintrodurre la logica dei saldi»

Lo aveva promesso in campagna elettorale e tre mesi dopo il successo che ha consentito la nascita del suo secondo governo, Romano Prodi arriva a Milano per aprire il tavolo istituzionale dove studiare gli interventi possibili per il rilancio della città. Il presidente del Consiglio sarà accompagnato dal sottosegretario Enrico Letta, dai ministri Barbara Pollastrini e Linda Lanzillotta e si incontrerà in Prefettura con i presidenti di Regione e Provincia, Roberto Formigoni e Filippo Penati, e con il sindaco Letizia Moratti. L'annuncio che il suo governo avrebbe avuto un occhio di riguardo per Milano, la città dove ha studiato all'Università Cattolica e dove ha avuto il suo primo impiego, Prodi l'aveva dato in un incontro al teatro Carcano in piena campagna elettorale e il giorno della fiducia all'esecutivo aveva fatto una visita lampo in città per ribadire l'impegno. «Siamo convinti che senza il rilancio di Milano questo Paese non è in grado di ripartire» ha detto il premier.

I TEMI - Nasce così il «Tavolo Milano», che prende avvio ufficialmente martedì anche se in questi mesi sono già state numerose le occasioni di incontro istituzionale per definire i temi da affrontare. Quattro erano stati i punti strategici indicati da Prodi per lo sviluppo di Milano: il rafforzamento del ruolo finanziario, l'innovazione e la ricerca, le infrastrutture e i servizi e i mezzi operativi in un'ottica simile a quella di Roma capitale. Per l'appuntamento le tre istituzioni locali (Comune, Regione e Provincia) presenteranno al governo i temi più scottanti. Dalla necessità di dare il via ai progetti per le grandi infrastrutture (BreBeMi, Pedemontana e tangenziale est esterna), alla mobilità con l'emergenza smog e alla possibilità di scegliere Milano come sede di un grande evento per il rilancio internazionale. Sfumata l'occasione delle Olimpiadi, la richiesta potrebbe orientarsi sull'Expo del 2015.

LEGGE SPECIALE - Anche Milano sollecita una legge che garantisca alla città alcuni dei poteri speciali che altre, come Roma, in parte hanno già. Lo ha detto il sindaco Letizia Moratti, alla vigilia dell'incontro con il presidente del Consiglio Romano Prodi. «Milano come tutte le città metropolitane è dedita allo sviluppo del territorio sia in termini di creazione di ricchezza che di occupazione - ha detto il sindaco, a margine di un incontro della Provincia sugli enti locali, presente il ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta - quindi ha necessità di avere delle leve che consentano di gestire al meglio politiche di pianificazione del territorio, delle grandi reti infrastrutturali, delle opere pubbliche». Secondo Letizia Moratti l'area metropolitana milanese ha quindi bisogno di strumenti concreti e misure specifiche che dovrebbero essere inserite già nella legge finanziaria. Tra le urgenze, secondo il sindaco, la riforma del catasto. «Ai centri di responsabilità devono poter corrispondere leve per poter valorizzare al meglio le proprie risorse - ha detto -. Quindi il passaggio del catasto dall'agenzia governativa al Comune, e non solo a quello di Milano, è importantissimo per poter conoscere le risorse e il patrimonio di Milano e fare quindi politiche appropriate». Sulla questione del catasto, la Lanzillotta si era soffermata durante il suo intervento ribadendo di essere d'accordo ad un coinvolgimento degli enti locali nella partecipazione all'agenzia che lo gestisce.

AREA METROPOLITANA - «C'è bisogno di una modernizzazione dell'organizzazione della governance metropolitana milanese: uno dei fattori che penalizzano la competitività nella nostra area è la frammentazione delle decisioni su alcuni temi» ha detto il presidente della Provincia Filippo Penati nel suo intervento.

TESTO UNICO - La Lanzillotta ha anche detto che il Governo sta definendo un nuovo Testo Unico che offra modelli organizzativi più efficienti per gli enti locali, con un sistema di funzioni e di risorse che garantirà la modernizzazione della loro capacità operativa. «Occorre razionalizzare, semplificare, trovare modelli alternativi» ha detto il ministro. In attesa del Testo Unico alcune urgenze sono già state inserite nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria. In primo luogo, ha spiegato il ministro «per quanto riguarda il passaggio dalla logica dei tetti, cioè limiti rigidi alla spesa e quindi alla gestione degli enti locali, alla logica dei saldi. «Ossia ciascuno pur stando entro quei limiti - ha precisato - può scegliere quali spese fare e come finanziarle: è una risposta a un'esigenza prospettata in modo forte dagli enti locali». Letizia Moratti si è detta d'accordo su questo punto: «Il ritorno alla politica dei saldi è un passo avanti rispetto ai DPEF degli anni passati». Inoltre occorre accelerare le procedure per consentire agli enti locali di cominciare ad operare subito. Ma tra i sacrifici richiesti agli enti, ha aggiunto il ministro, ci sono quelli di contenere e razionalizzare la spesa sanitaria, semplificare le burocrazie evitando duplicazioni e adottare politiche di liberalizzazioni che concorrono ad aumentare la crescita e riducono le spese. Lanzillotta ha anche garantito che il governo si impegna sul federalismo fiscale con l'attuazione del titolo V della Costituzione. «Alla capacità autonoma di gestione della spesa deve corrispondere la responsabilità di trovare risorse attraverso la fiscalità sul territorio» ha detto.

SINDACATI - I segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil, Rosati, Giacomassi e Monticelli, alla vigilia dell'apertura del «Tavolo Milano» hanno scritto una lettera aperta al premier Romano Prodi, annunciando che non saranno presenti ai lavori e chiedendo comunque un incontro. «Cgil, Cisl e Uil di Milano - scrivono i tre segretari - hanno da tempo posto alle amministrazioni di Regione, Provincia e Comune la necessità, vitale anche per il Paese, di intraprendere iniziative comuni volte a superare gli attuali limiti allo sviluppo locale milanese che, per la loro rilevanza, condizionano anche il contesto produttivo del Paese». «Ora - aggiungono nella lettera - si sono determinate le condizioni per aprire il Tavolo Milano. Ci duole unicamente segnalarle che questo importante evento non vede la presenza della parti sociali e segnatamente delle organizzazioni sindacali confederali di Milano».

EMERGENZE SOCIALI - Dal canto suo, la Confederazione unitaria di base (Cub) ha chiesto di inserire all'ordine del giorno del Tavolo Milano un capitolo sulle emergenze sociali riguardanti la reindustrializzazione delle aree dismesse, la precarietà lavorativa, il sostegno al reddito. Il sindacato ha sottolineato in particolare la situazione dello stabilimento dell'Alfa Romeo di Arese chiedendo «un impegno concreto e un posto di lavoro per tutti i lavoratori in cassa integrazione».

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 12/07/2006 - 08:27
Il caso del giorno

I giovani, Milano e la famiglia «Senza casa noi ce ne andiamo»

Giangiacomo Schiavi

La cronaca del Corriere offre uno spazio quotidiano «dalla parte del cittadino», per segnalare e approfondire casi e problemi della vita milanese. All'indirizzo di via Solferino 28 (fax 02/62827703) o via mail i lettori potranno documentare le piccole e grandi assurdità che spesso non trovano un interlocutore: insieme, cercheremo di accorciare le distanze tra il cittadino e la burocrazia per migliorare, nell'interesse di tutti, la qualità della nostra vita.

Gentile sindaco Moratti, mi chiamo Enrico Maraffino, attualmente mi occupo di divulgazione scientifica, ma come molti giovani italiani lavoro in modo «precario». Poco importa, ci rimbocchiamo le maniche, io e la mia compagna dalla quale aspetto un figlio, e andiamo avanti. E stiamo andando davvero avanti fra difficoltà e incertezze, perché noi siamo di quella generazione a cui niente viene regalato e se ha qualcosa di speciale, questo qualcosa viene fuori e trova, a fatica, i propri spazi. Ma per quanto avanti si possa andare, c'è sempre un muro fra questa generazione di splendide individualità (e famiglie) e Milano: il prezzo della casa. Completamente fuori controllo e fuori ogni logica, rispetto allo stile di vita e di lavoro italiano, l'escalation insensata e vergognosa che ha riguardato il costo del mattone non ha avuto nelle istituzioni mai un controllo, mai un freno, e viene quasi da pensare che sia stata addirittura agevolata.

Il risultato è semplice: nell'epoca in cui le città di tutto il mondo crescono e si arricchiscono, Milano si svuota e si impoverisce del suo futuro. Andiamo via, sindaco Moratti, noi di questa generazione complessa e coraggiosa, andiamo via a raccontare cosa ci ha allontanato, la schifezza di vedere buchi di 30 metri quadri a 150 mila euro. Tutti pensiamo la stessa cosa: no, mio figlio non nascerà in un ambiente simile. Ci chiedono nelle altre città italiane e all'estero: e il Comune? Il Comune parla di traffico, di multe, di fiere, di ipotetiche olimpiadi in una città senza strutture per un'accoglienza di massa, parla di tutto, ma si dimentica che chi vive a Milano ed è addirittura residente, come me, deve avere le chiavi in mano di casa sua e non deve guardare quelle chiavi come alla condanna della sua vita. Chi ha un'anima e un futuro da costruire, non se la sente di regalare la sua anima e il suo futuro al fortunato proprietario. Non regala il meglio di sé a un sistema di costruttori e agenzie venuto fuori nella totale assenza di controllo istituzionale. Se ne va.

Per favore, risparmiate alla nostra generazione, che già fa tanta fatica a far notare le proprie qualità, il valzer delle politiche di questo o di quello, dimenticando che la casa (di casa, stiamo parlando, non di un optional) costa troppo. Se non ha intenzione di ridurre i prezzi della casa, Sindaco Moratti, in bocca al lupo per il suo Governo della Città dei Tecnici. Noi andiamo a farci un futuro altrove.

Enrico Maraffino

La lettera aperta al sindaco che pubblichiamo a fianco è una delle tante testimonianze di giovani costretti a lasciare Milano per i prezzi troppo alti delle case. Un fenomeno più volte segnalato, che ha spinto negli ultimi anni migliaia di persone tra i venti e i trent'anni (50 mila secondo il rapporto Ambrosianeum) a trasferirsi in provincia.

Milano sta diventando una città per ricchi, per chi si può permettere certi costi, per chi ha una famiglia alle spalle che in anni più facili ha investito nel mattone pensando al futuro dei figli. Da anni manca un piano casa, da anni non si costruiscono alloggi popolari, da anni l'edilizia convenzionata non esiste. C'è un'edilizia sociale che garantisce i meno abbienti (ma gli alloggi non bastano) e lascia fuori chi ha un reddito appena superiore ai limiti di legge. Ci sono i grandi progetti urbanistici nelle aree dell'ex Fiera, Garibaldi-Repubblica e Santa Giulia, ma non servono ai giovaniricercatori- precari-milleuristi: loro sono destinati a cercar casa altrove, fuori dall'area urbana, diventeranno pendolari, «city users». In questi anni il valore degli immobili è aumentato, ma per chi compra la prima casa non è un vantaggio. Se per i giovani Milano vuole continuare a essere un luogo dove vivere, non deve lasciarli andare via così: questa è una perdita, non un vantaggio.

di Giangiacomo Schiavi

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Inserito da il Inserito da Andrea Benaglia il Mer, 28/06/2006 - 17:05

OLTRE 100 FAMIGLIE DIN CORSO DI PORTA TICINESE A SOTTOSCRIZIONE DEL MIO ESPOSTO E CONTRARIE ALL'INIZIATIVA, OTTENUTE TUTTE PER AGGREGAZIONE SPONTANEA SEMPLICEMENTE LASCIANSO UNA COPIA DEL DOCUMENTO DA SOTTOSCIVERE NELLE PORTINERIE.
SE SERVE PER DIMOSTRARE QUANTO INOPPORTUNA E' REPUTATA DAL QUARTIERE L'INIZIATIVA POSSO INIZIARE IL PORTA PORTA.

AVREI PIACERE DI AVERE DA ASSESSORATI AL TRAFFICO E POLITICHE ECONOMICHE UNA RAGIONE DEL RAZIONALE DELLA CONCESSIONE.
SO DA LORENZO CASTELLINI ORGANIZZATORE CHE AVEVA CHIESTO ALTRI SPAZI (PIAZZA SANTO STEFANO E PIAZZA DEL CANNONE AL PARCO).

E' INVECE STATO CONFISCATO L'UNICO PARCHEGGIO DEL QUARTIERE ED E STATO DECISO DAL COMUNE DI APRIRE UN TENDA BAR ALL'APERTO CON BIRRA CONTINUAMENTE SERVITA E SCHIAMAZZI FINO ALLA 1.30 DI NOTTE NEL CUORE DI UN ABITATO CON 5 FACCIATE DI FINESTRE INTERNE (CAMERE DA LETTO) CHE SI AFFACCIANO SULLO SPAZIO DELL'INIZIATIVA, QUALE LA RAGIONE DELLA SCELTA?

ASPETTEREI DA SINDACO E ASSESSORI UNA CORTESE RISPOSTA DI MERITO E NON DI FORMA,
VENERDI' INOLTRERO' I FAX CON LE FIRME,

ANDREA BENAGLIA

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 28/06/2006 - 11:03
da ViviMilano - speciali

http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/06_Giugno/27/moratti.shtml

Faccia a faccia stasera in Sala Montanelli

Il sindaco Moratti: «Chiedete, risponderò»

Incontro con i lettori: «Un'occasione per conoscere e ascoltare i concittadini. Parlare e spiegare per me è fondamentale»

Lo aveva già annunciato durante la campagna elettorale: «Non sarò un sindaco blindato in ufficio, perché voglio parlare ai milanesi e rendermi conto di persona, per quanto mi sarà possibile, dei problemi di chi vive ogni giorno la città». Letizia Moratti ha perso l’aria da manager severo e distaccato, ha appeso nell’armadio i tailleur austeri sfoggiati da presidente della Rai e da ministro della Pubblica Istruzione e, eletta sindaco di Milano, è decisa a giocare la carta dell’amore per la città e dell’ascolto dei cittadini. Anche per questo motivo il neo-sindaco di Milano ha accettato di rispondere alle domande dei lettori del «Corriere della Sera», incontrandoli di persona nel corso di un «Faccia a Faccia» organizzato da ViviMilano che si svolgerà questa sera alle 21 in Sala Montanelli: «E’ un’occasione d’oro per incontrare i miei concittadini, ascoltare le loro istanze, le richieste e le aspirazioni», spiega.

Il concetto è lo stesso espresso la scorsa settimana, al momento della presentazione della squadra di giunta che la accompagnerà nel prossimo quinquennio: «Abbiamo cambiato le deleghe degli assessori rispetto al passato perchè puntiamo tutto a soddisfare i bisogni dei cittadini. Ora dobbiamo lavorare per il bene dei milanesi e lo faremo cercando il massimo consenso e collaborazione, anche con l'opposizione». Molto gioco di squadra e molta disponibilità a muoversi di persona, ad andare sul posto a vedere con i suoi occhi: come è successo nel caso dei Navigli. C’era in discussione l’opportunità, o meno, di ripetere anche quest’anno la chiusura alle auto in zona. I commercianti protestavano, i residenti volevano dire la loro. La Moratti si è prima fatta spiegare la situazione dai suoi collaboratori, poi si è presentata sui Navigli, ha incontrato i commercianti e ascoltato chi vive lì, ha ascoltato le loro opinioni e ha chiuso il caso.

Un sindaco fin troppo decisionista? Qualcuno teme che l’efficienza («Un tratto tipico delle donne: noi siamo pragmatiche - ­va ripetendo il sindaco­ e quando ci svegliamo al mattino abbiamo già chiara l’organizzazione della giornata, altrimenti non potremmo sopravvivere ad impegni e responsabilità») possa diventare esclusione di tutto il contorno: degli assessori, ma anche dei partiti e del consiglio comunale. La Moratti rassicura: «Faremo squadra nell’interesse di Milano e dei cittadini». Non solo con l’ascolto, ma anche con la comunicazione: «Raccolgo l’eredità di una giunta che ha molto fatto e fatto bene, ma che non sempre ha comunicato come sarebbe stato necessario le realizzazioni concluse e quante possibilità offre Milano. Noi faremo lo sforzo di parlare, spiegare, tenere rapporti diretti. Tutte le volte che potremo». Si comincia questa sera, in sala Montanelli.

INFORMAZIONI

«Faccia a Faccia» con Letizia Moratti, stasera ore 21. Sala Montanelli, via Solferino 26. Il coupon e le indicazioni per partecipare sono pubblicati sul ViviMilano in edicola oggi
di Elisabetta Soglio

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Inserito da il Inserito da Andrea Benaglia il Lun, 26/06/2006 - 23:19

PUBBLICO IL TESTO INTEGRALE DELL'ESPOSTO PRESENTATO OGGI AL SINDACO E DELLA RICHIESTA DI SOSPENSIVA URGENTE DELL'AUTORIZZAZIONE PER L'INIATIVA UPSIDE TOWN IN CORSO NEL PARCHEGGIO DI ADIACENTE A CORSO DI PORTA TICINESE 62. INFORMO CHE STO AVENDO UN GROSSO SEGUITO SIA COME PETIZIONE CHE COME RACCOLTA FIRME ED AGGREGAZIONE DI UN COMITATO DI ZONA SPONTANEO.

FAX COVER: 5 pagine inclusa la presente

Cortese attenzione: Assessore Al Commercio
Fax: 02 88.45.05.91
Oggetto: Esposto per l’iniziativa UPSIDE TOWN -FERMATA ESTEMPORANEA BIRRA MILLER, Parcheggio di Corso di Porta Ticinese 62
Di seguito la richiesta di sospensiva d’urgenza dell’autorizzazione dell’iniziativa Upside Town per ragioni di ordine pubblico, disturbo alla quiete pubblica, disagio viabilità e parcheggi, sicurezza che sta creando un forte disagio a noi tutti, abitanti della Zona.
Resto in attesa di un gentile riscontro in merito alla presente, Vi allego anche l’esposto trasmesso a mezzo fax e raccomandata urgente al Sindaco della città di Milano che Verrà depositata anche presso il consiglio di Zona e che darà luogo anche ad una petizione con raccolta di firme per testimoniare la diffusione del disagio creato dall’iniziativa tra gli abitanti della zona.
Distinti saluti,
Andrea Benaglia
 
Cortese attenzione: Assessore al commercio
Oggetto: richiesta di sospensiva d’urgenza dell’iniziativa UPSIDE DOWN, Corso di Porta Ticinese 62
Gentile Assessore,
in allegato l’esposto inviato al Sindaco ed al Presidente della Giunta con riferimento all’autorizzazione concessa fino al 30 giugno nel parcheggio di Porta Ticinese all’altezza del numero civico 62.
Sia il mio esposto che la presente catalizzano il sentimento ed opinione degli abitanti della zona, testimoniata da una raccolta di firme tuttora in corso e con ampio seguito di cui darò prima visibilità via FAX domani e di cui produrrò aggiornamenti continui.
Vi invito a considerare le ragioni di ordine pubblico, disturbo alla quiete pubblica  e non coerenza dell’autorizzazione concessa con le misure ed atteggiamento che l’Amministrazione Comunale sta avendo per gli altri spazi limitrofi e a valutare in modo serio le conseguenza di disagio e perdita di immagine per l’amministrazione comunale che l’iniziativa sta creando.
In virtù della volontà diffusa tra gli abitanti del quartiere che rappresento con il comitato spontaneo di raccolta delle firme, del disagio che si sta creando e del potenziale di rischio per ordine pubblico e quiete pubblica e danno alla viabilità per i residenti con abolizione dell’unico parcheggio disponibile Vi chiedo di sospendere con decorrenza immediata l’autorizzazione concessa ed in futuro a non concedere più simili permessi.
Sono contattabile per dettagli sulle richieste formulate e richiedenti e per un franco confronto sulle esigenze della zona per gli abitanti agli estremi sopra esposti,
Distinti saluti,
Andrea Benaglia

Milano 24 giugno 2006
Al Sindaco della città di Milano: Letizia Moratti
Al Presidente del Consiglio Comunale: Manfredi Palmeri
Oggetto: Esposto per le autorizzazione dell’iniziativa Fermata Estemporanea Birra Miller, Porta Ticinese 62
Gentile Sindaco e gentile Presidente,
il presente esposto è motivato dalla situazione di disagio che ha creato l’iniziativa fermata Estemporanea di Birra Miller permessa nel parcheggio a metà di corso di porta Ticinese e pianificata come occupazione del suolo pubblico fino al 10 luglio 2006.
Premetto che non sono a conoscenza di chi abbia concesso l’autorizzazione, se questa giunta o la precedente.
Ritengo questa sia però un’iniziativa assolutamente lesiva sia del contesto e sicurezza del quartiere che del benessere e qualità della vita dei suoi abitanti.
Sto pertanto procedendo al fine di aggregare un comitato di opinione dei residenti con cui agire a tutela della serenità e tranquillità di chi abita nella zona.
Ritengo l’iniziativa inopportuna per cinque ragioni fondamentali:
-         quiete pubblica e diritto al riposo di chi si affaccia sull’area oggetto del permesso (forte musica anche con i vetri doppi chiusi fino alla una di notte, come testimoniato dalla pattuglia dei vigili che è intervenuta dopo mie continue chiamate dalle 7 alle 11.45 di sera) e che ha verificato la regolarità dei permessi (concessi dal Comune) per attività fino alla 1 di notte (musica e bar all’aperto)
-         ordine pubblico, non coerenza dell’iniziativa con gli sforzi che vengono profusi dalla forza pubblica nella zona delle colonne di San Lorenzo per contenere i fenomeni di aggregazione spontanea notturna e relativi disagi per gli abitanti
-         sicurezza, l’iniziativa in una zona nota per spaccio e frequentazioni e di senza tetto PUNK e altre tipologie e peraltro scarsamente o per nulla presidiata dalle forze dell’ordine, crea un ulteriore polo di aggregazione poco utile agli obiettivi di ordine del quartiere con musica continua ad alto volume dalle 7 di sera alla 1 di notte ed un aspetto di bivacco conferito al luogo da una terrazza con circa 50 amache, rifugio ideale per la notte milanese dei senza tetto
-         non coerenza con le altre scelte della giunta in materia di ordine nella zona (azione per la chiusura dell’area navigli e chiusura da parte delle giunte precedenti del parco delle basiliche per le stesse ragioni di ordine pubblico che motivano questo mio esposto)
-         parcheggi, in un’area per i residenti povera di parcheggi auto per tutti gli spazi occupati da bar e locali, si toglie l’unico possibile parcheggio disponibile
Intendo dopo una verifica della disposizione di permesso concessa e relativi contenuti muovermi in quattro sensi:
-         il presente esposto
-         petizione con sottoscrizione di firme contro questa iniziativa ed altre simili future
-         verifica con il mio legale degli estremi di non osservanza della legge sull’ordine pubblico da parte di chi ha concesso le autorizzazioni (il regolamento comunale prevede la cessazione di musica entro le ore 11 della sera negli abitati)
-         eventuale denuncia per il recupero dei danni in caso di non applicazione da parte del comune di una sospensiva d’urgenza dei permessi per le suddette ragioni
Rammento che l’isola pedonale è uno spazio che va presidiato per la delicatezza del rapporto tra chi vive e chi frequenta ed auspico da parte della Vostra nuova Amministrazione un primo segnale molto forte per interrompere questa poco felice iniziativa che trasforma uno spazio vivibile in un’area più simile ad un bivacco di nomadi.
Sono contattabile per informazioni in merito alle condizioni in cui è maturata la decisione della precendente giunta di concedere un tale scempio al 349.4414448.
Avrei piacere di avere con Voi un franco scambio di opinioni sulle misure necessarie per tutelare chi vive nella zona,
Cordiali saluti,
______________
Andrea Benaglia

Il 23 giugno 2006 alle 23:33 avevo scritto:

Esiste una proposta seria e concreta per mettere ordine, stasera mi son trovato un concerto abiusivo sotto casa dopo che il comune ha annunciato misure restirttive per i navigli.
Patetico, organizza birra miller ho chiamato dalle 7 alle 12 vigli, carabinieri e polizia nessuno sa nulla non da informazioni. Vorrei vivere a ginevra o zurigo dove lavoro molto scuola di civiltà urbana rispettoa questa barbarie.
Andrea Benaglia
PS. non bastano gli slogan biosogna fare, questa è la prima operazione della nuova giunta in passato una cosa così non si era mai vista!
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Inserito da il Inserito da Benedetta Borsani il Lun, 29/05/2006 - 09:21

5/29/2006


E' ORA DI FINIRLA!

Sono assolutamente indignata dal comportamento del nuovo Premier e dei suoi ministri che in una giornata di elezioni si permettono di fare dichiarazioni catastrofistiche per spaventare gli Italiani e condizionarne così il voto!
Ma come si permettono? E' questa la democrazia che ci meritiamo?

Il mio è un appello accalorato a chi ancora non è andato a votare perchè si decida a lanciare una messaggio forte a questi governanti imbroglioni, che parlano giusto per far prendere aria alla bocca. Con quella loro aria piaciona, fingono di volere il bene comune e poi fanno donazioni miliardarie ai figli prima di cambiare le regole...
Un messaggio diretto a questa maligne cassandre che prima terrorizzano e poi improvvisamente dicono che l'economia è ripartita. Che dicono che gli Italiani non arrivano a fine mese, e poi però sono tutti via nel fine settimana. Che in campagna elettorale invocano a gran voce la concordia tra Italiani e il dialogo...e poi danno l'esempio occupando tutte le cariche dello Stato! Che sanno che nel 2007 si terranno gli europei di calcio con tutto l'indotto che questo genererà...e guarda caso ora abbiamo certi magistrati nel pallone.

ALLORA: CI VOGLIAMO SVEGLIARE?
VOGLIAMO CAMBIARE LE COSE! ANDIAMO A VOTARE!!!!
LANCIAMO UN SEGNALE FORTE DA MILANO, DA ROMA, DA NAPOLI, DA TORINO!!!
MA CI PRENDONO PER CRETINI?
PENSANO CHE SVENTOLANDO L'INVIDIA PER IL SINGOLO AVVERSARIO...CHE SIA BERLUSCONI, CHE SIA LA MORATTI...ECC... POSSANO CONTINUARE AD INGANNARCI?

UN PO' DI DECENZA, CHE DIAMINE!
LA POLITICA E' UN MESTIERE PER PROFESSIONISTI, UN'OPPORTUNITA' PER IL SINGOLO DI DARE L'ESEMPIO, ESALTARE I PREGI DELLA SOCIETA' ITALIANA E ALLO STESSO TEMPO CANCELLARNE I DIFETTI, AGENDO IN PRIMA PERSONA.

GLI ESEMPI LI ABBIAMO SOTTO GLI OCCHI: SCEGLIAMO QUELLI CHE POSSONO LANCIARE UNA VERO SEGNALE DI CAMBIAMENTO!

Le elezioni si svolgono oggi fino alle ore 15: il tempo per provare a modificare le cose c'è: sfruttiamolo!

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Inserito da il Inserito da Marcello Stallone il Ven, 26/05/2006 - 20:47

Mancano ancora poche ore e calerà il sipario....

su una campagna elettorale che ci vede tutti euforici e stanchi; speranzosi e dubbiosi; felici e scontenti.

Al di là del risultato che uscirà dalle urne, sovrano e rappresentativo della volontà dei cittadini mi corre l'obbligo di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Noi Candidati potessimo ottenere la piccola e/o la grande visibilità attraverso questo sito internet.

Ho appreso questo pomeriggio che il Corriere della Sera, nella giornata di ieri, ha ritenuto di non dover più reindirizzare dalle pagine di ViviMilano al sito "Comunali Milano 2006". Non ne comprendo le ragioni. Politiche aziendali (forse).

Chiedo a ciascun collega che abbia avuto, negli ultimi mesi o nelle ultime settimane, modo di iscriversi "loggarsi" in questo sito e proficuamente raggiungere i propri elettori di poter dimostrare publicamente mediante un proprio "post" il proprio plauso e commiato.

Siamo ancora in un paese civile e come tale sono propri i sentimenti di  libertà di pensiero e di espressione.  

Grazie CM2006, GRAZIE RETE CIVICA, GRAZIE MILANO.

Marcello Stallone

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Inserito da il Inserito da Rossella Traversa il Ven, 26/05/2006 - 15:42

Ho appena appreso la notizia che ViviMilano non linkerà più a questo sito, privilegiando le nuove pagine dedicate alle elezioni comunali, a cura del Comune. Una breve considerazione: chi scrive è candidata al Consiglio Comunale. Una "sfida" alla quale ho creduto e per questo dedicato ore della mia già dura esistenza milanese (come per tutte/i i miei concittadini). Sono una candidata senza budget. Senza sponsor. Unici sostenitori della mia candidatura, la famiglia, i colleghi, le amiche ed amici di sempre e le persone che ho incontrato in tutti questi anni di impegno concreto sociale. I "santini" (200) li ho riprodotti a mie spese e distribuiti personalmente e in modo oculato. Il Partito che mi ha chiesto di candidarmi mi ha fornito di un cartoncino standard, uguale per tutti.... siamo un Partito dalle risorse economiche ridottissime, non mi aspettavo di più. Tutto questo per dire che questo sito è stata l'unica vera occasione di presentarmi alla città, al di là della rete delle relazioni personali.
Sono quindi molto dispiaciuta che il quotidiano per eccellenza dei milanesi non abbia compreso il valore di questa iniziativa: dare voce a tutte quelle candidate e candidati che hanno creduto di poter sfidare "il palazzo". Che credono (ingenui??) di arrivare alla competizione elettorale ad armi pari: come cittadini che vogliono mettere a disposizione la propria intelligenza ed operosità a favore della collettività.
Ben venga il portale del Comune con gli elenchi ufficiali: ma le nostre pagine - che sono realmente democratiche - meritano la massima visibilità proprio per le ragioni che ho sopra illustrato. Grazie comunque per avermi dato questa opportunità e un grazie particolare a Oliverio, per la sua gentile disponibilità nel districarmi tra le procedure informatiche...
Rossella Traversa candidata indipendente al Consiglio Comunale nella lista del Partito dei Comunisti Italiani

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 25/05/2006 - 12:57
E sul traffico: «Ticket di ingresso? Solo per i veicoli inquinanti»

Moratti, appello a Prodi: salvate Malpensa

La candidata sindaco della Cdl chiede al governo di non sacrificare l'aeroporto milanese a favore di Fiumicino: «Scelta distruttiva»

MILANO - Il governo non dia il suo avallo ad un'operazione di svuotamento di Malpensa per favorire Fiumicino: sarebbe deleteria perché il traffico che oggi gravita sullo scalo milanese non si trasferirebbe a Roma, bensì a Zurigo o Francoforte. Lo sostiene Letizia Moratti, candidato sindaco del centrodestra a Milano, che nel corso della videochat con i lettori lancia un appello a Romano Prodi: «Sì al rilancio di Fiumicino, no alla distruzione di Malpensa». In un'ora di colloquio con i lettori, l'ex ministro dell'Istruzione del governo Berlusconi ha parlato anche di traffico, di edilizia, di ambiente e di cultura. Ecco un'ampia sintesi di questo botta e risposta online.

Perché ha scelto di utilizzare il nome del marito e non il suo?
«Quando mi sono spostata 33 anni fa si usava avere il nome del marito. Mia madre ha sempre portato il nome di mio padre. Per me cambiare il nome che ho sempre usato dopo 34 anni sarebbe stato impensabile. E poi anche il cognome dà il segno dell'unità della famiglia».

Traffico e inquinamento. Ha intenzione di proporre la tassa road pricing sul modello di Londra? nel suo programma si impegna a ridurre di 230 mila le auto circolanti a Milano; in quanto tempo pensa di riuscirci?
«Non penso a un ticket di ingresso come quello di Londra. Nel programma c'è una tariffa sui veicoli inquinanti per chi non è residente a Milano. Pensiamo a una tariffa di 2 o 3 euro per i veicoli inquinanti che entrano in città. Contiamo di ridurre il traffico del 25%. Per quanto riguarda il numero di veicoli in meno, gli strumenti sono diversi. Innanzitutto realizzare infrastrutture esterne a Milano come la tangenziale Est esterna che permetterà di tenere fuori il traffico che passa da Milano ma non ha Milano come destinazione finale. Poi pensiamo di costruire un anello sotterraneo all'altezza dei bastioni. Infine potenzieremo i mezzi pubblici con una politica integrata con provincia e Regione perché il grosso del traffico arriva da fuori Milano e occorre incentivare l'uso del mezzo pubblico».

E' favorevole o contraria a chiusura del centro storico alle auto?
«In linea di principio il centro chiuso sarebbe bello per tutti. Ma Milano è città dinamica, che lavora, e il centro è rappresentato anche da uffici e negozi e altri luoghi dove la gente deve potere arrivare e nel modo più comodo possibile. Per questo non sono d'accordo».

Come pensa di rendere Milano più decorosa come ad esempio il centro di Parigi?
«Ho iniziato a parlarne con l'Amsa. Nei primi 100 giorni penso di pulire almeno 100 palazzi della nostra città. Non è sufficiente ma se si riuscirà a fare di più sarà meglio. Si possono anche studiare meccanismi per far depositare le polveri per non creare inquinamento e aria sporca. Esistono poi vernici speciali che oggi si usano solo per alcuni monumenti e potrebbero invece essere impiegate maggiormente perché così i muri non si imbrattano più. C'è poi tanta informazione e tanta educazione civica da fare. Mi auguro coinvolgimento di tante associazioni ambientaliste, come Italia Nostra, che hanno a cuore la cura della nostra città, per incentivare gli studenti a tenere pulita la nostra città».

Parliamo di sostegno al reddito delle famiglie: come può farlo il Comune?
«Ad esempio aumentando le detrazioni dell'Ici sulla prima casa e portandola fino a 500. Vale a dire che fino a 500 euro non si pagherà più l'Ici. Questo riguarda 300 mila cittadini. E significa lasciare 100 milioni in più nella disponibilità dei milanesi.

Senza i proventi dell'Ici, come finanziare progetti e investimenti?
«L'Ici pesa solo per un 6% sul bilancio quindi si copre con un recupero di efficienza. Altre infrastrutture sono già finanziate. E la tariffa sull'inquinamento consentirà di finanziare altre misure per abbassare l'inquinamento con maggiore verde nella città e nuovi investimenti nel settore sportivo e culturale».

Il parcheggio sui marciapiedi sarà ancora consentito? E poi questi vigili ci hanno vessato con troppe multe. Ha qualche proposta sulla nomina del nuovo comandante? Potrebbe essere una donna?
«Ci sono marciapiedi che già prevedano opportunità di parcheggio, in zone dove non crea problemi. Ma il problema è che si parcheggia sui marciapiedi perché entrano 600 mila auto in città. Bisogna fare più parcheggi e questo consentirebbe di tenere le auto fuori della strada e rendere il traffico più fluido. Non intendo chiedere poteri straordinari sul traffico ma lavorare con i consigli di zona che rappresentano direttamente i cittadini e affrontare con loro i problemi. Su un comandante donna, non ci sono preclusioni».

Caro affitti a Milano: cosa intende fare?
«Pensiamo di costruire nei prossimi anni 45 mila nuove case. Ho parlato con operatori pubblici, cooperative e privati. Daremo diritti di superficie gratuiti che consentiranno di abbassare i costi di costruzione delle case. Ma una parte sarà bloccata per case in edilizia convenzionata per coloro che non si possono permettere i prezzi di mercato: giovani coppie, anziani, lavoratori che vengono da fuori. Ipotizziamo un bilocale in una zona non centrale lo si potrà trovare a 150 euro in meno rispetto ai prezzi attuali. Il Comune potrà controllare il prezzo finale. Anche sull'acquisto delle case pensiamo di poter dare un contributo: nelle zone non centrali vorremmo ridurre il costo di acquisto di almeno 500 euro, passando dagli attuali 2.200 euro al metro quadrato a 1.700».

Come risolverà il problema delle occupazioni abusive?
«Abbiamo impostato un lavoro con la Regione che ha fatto passare una legge che consente al Comune di Milano di occupare subito una casa appena libera. E' il primo passo per evitare che venga occupata. Poi bisogna essere più rigorosi: la titolarietà della sicurezza spetta al prefetto e le abitazioni abusive vanno riportate in una situazione di legalità.

Sta aspettando ancora scuse da Ferrante per la battuta sui padroni del 1° maggio?
«Pensavo me le avrebbe fatte, non le ho ancora avute...».

Lei ha accettato un apparentamento con Mussolini e Fiamma Tricolore dopo la partecipazione al corteo del 25 aprile con suo padre ex deportato. Non si sente un po' a disagio?
«Credo che un sindaco debba essere garante e custode di alcuni valori e su questo debba essere assolutamente fermo. Libertà, Tolleranza, solidarietà e democrazia sono i miei valori. E se sarò sindaco ne sarò garante . Chi non ci si ritroverà non resterà nello schieramento».

Ha già la lista degli assessori? Quante donne entreranno in giunta?
«Non ho assolutamente la lista degli assessori anche perché sto riflettendo su accorpamenti e modifiche degli assessorati. Lo farò se vincerò. Per ora continuo nel mio percorso di dialogo. Non ci saranno "quote rosa" anche perché le promesse su quote non vengono mantenute, come è successo al governo nazionale. Preferisco non fare promesse e lavorare dopo per avere persone migliori nei posti giusti».

Tra Zecchi e Sgarbi, chi farà assessore alla Cultura?
«Per come concepisco la cultura non può essere ristretta in un assessorato alla Cultura. La cultura significa molto di più: attenzione all'urbanistica, ad espressioni culturali diverse tra loro, il cinema e l'editoria. C'è dunque posto per tante professionalità che arricchiranno la città con la loro competenza».

Quali nuovi eventi culturali le piacerebbe proporre?
«Tante iniziative: un festival della musica che abbracci tutti i generi; un rilancio dell'arte contemporanea perché abbiamo grandi galleristi e artisti di grande fama e dobbiamo poter fare una Basilea 2; abbiamo un'editoria straordinaria e non penso ci debba essere solo Torino con la Fiera del Libro; e poi il cinema: Milano ha molte competenze; penso al cinema digitale e i "corti" potrebbero essere uno strumento per far crescere nuove creatività. Spero id mettere mia esperienza internazionale a disposizione della mia città».

Aeroporti. Cosa farà per difendere gli scali milanesi?
«Ne approfitto per un appello a Prodi, perché c'è stato un accordo tra Veltroni e Alitalia per spostare alcuni voli intercontinentali da Malpensa a Fiumicino. Cerchiamo di non perdere le tratte che vanno in Asia come successo con quelle per l'America Latina. A Milano vengono venduti il 66% dei biglietti del totale nazionale. Molte persone non andrebbero a Fiumicino ma a Zurigo o Francoforte o altre città. Faccio dunque appello a Prodi perché difendendo Milano si difende sistema nazionale».

Se Malpensa chiude spesso per nebbia è normale che compagnie aeree passino altrove...
«La nebbia a Milano è diminuita moltissimo. La decisione presa non dipende da nebbia. Malpensa è il 5° hub internazionale d'Europa. E ha già il 34% di traffico di interscambio. E' una realtà che va preservata: non possiamo distruggerla per salvare Fiumicino. Bisogna potenziare Fiumicino senza distruggere Malpensa. Prendiamo traffico di Francoforte e Zurigo, invece di perdere Malpensa».

Che ne dice di spingere per diminuire tasse aeroportuali e fare di scali milanesi degli scali appetibili per le compagnie low cost?
«E' una politica che si può anche prendere in considerazione, l'esempio di Bergamo dimostra i buoni risultati».

L'aria che respiriamo è pessima: è favorevole targhe alterne? Chiederà blocco totale del traffico?
«Le targhe alterne non danno risultati, anche se fatte tutti i giorni la diminuzione dell'inquinamento sarebbe limitato. La soluzione migliore è la tariffa sui veicoli inquinanti che ci darà 150 milioni all'anno che ci permetteranno ad esempio di sostituire le caldaie, responsabili anch'esse per gran parte dell'inquinamento. C'è poi una parte di inquinamento che deriva da fonti non interne alla città. Cercheremo di lavorare in sintonia con la Regione affinché si possa intervenire su quelle fonti».

Il quartiere Fiera, sarà interessato da grande operazione immobiliare. Quale impegno preciso pensa di prendere circa altezza edifici, tutela del verde, traffico, parcheggi...
«Ho incontrato i comitati del quartiere Fiera, non sono ancora in grado di dare una risposta perché non sono entrata nel dettaglio del progetto. Ma penso che come tutti i progetti può essere monitorato per dare quelle soluzioni che i cittadini domandano. Il verde è già previsto ma ci si lamenta perché spesso viene definito verde una piazza. E' vero, ma il verde nel progetto è tanto. E' un progetto che ha tanti lati positivi. Questi vanno portati avanti e se ci sono ancora delle criticità si deve lavorare insieme per risolverle».

Secondo un lettore lei è una brava persona, poi però c'è dietro Berlusconi...
«Io riconfermo la mia stima nei confronti di Berlusconi, ho lavorato 5 anni con lui nella più totale indipendenza. Non ha mai interferito nelle decisioni che erano di mia competenza. E questo anche quando ero in Rai e ho distrutto Mediaset. Credo che lui sempre apprezzato la mia indipendenza. Non ci sarà nessun cambiamento da parte ma. Quando si vota il sindaco si vota la persona, con la sua storia e la sua professionalità, valutando quello che possa fare nell'amministrare la città. Credo di avere in questo l'esperienza necessaria».

Se non venisse eletta cosa farà?
«Io conto di vincere»

Sarebbe disposta se fosse eletta ad incontrare genitori e studenti di Milano che hanno criticato la sua riforma scolastica?
«Assolutamente sì, sono sempre stata favorevole al dialogo. A proposito della riforma, vorrei ricordare che la protesta degli universitari davanti a Montecitorio fu fatta senza leggere la riforma».

Ha già un'idea sulla persona a cui potrebbe affidare gestione del teatro degli Arcimboldi?
«No, non voglio avere idee prima di entrare ed approfondire tutte le tematiche. Sarebbe sbagliato. Preferisco prima ascoltare e vedere e lavorare con le persone che da dentro mi possono portare la loro esperienza. E poi decidere».

Se potesse dedicare una via ad un personaggio, chi sceglierebbe?
«A Fratel Ettore: ha dato tanto a Milano nel settore della solidarietà e dell'emarginazione».

----FINE CHAT con Letizia Moratti

----INIZIO CHAT con Bruno Ferrante

25 maggio 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/05_Maggio/25/diretta_ferrante.shtml

E tra i progetti anche quello di un nuovo assessorato all'infanzia

Ferrante: «Meno traffico e centro ai pedoni»

La videochat del candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Milano. «Nella mia giunta il 50% di donne»

MILANO - Una lotta senza quartiere al traffico, per una città più bella e più vivibile. Una città aperta e dialogante. E magari con un centro interamente pedonale dove incontrarsi sia più facile. Bruno Ferrante, ex prefetto e candidato sindaco del centrosinistra per le elezioni del 28 e 29 maggio, ha raccontato in diretta web ai lettori di Corriere.it il suo progetto di città. Un progetto che vorrebbe condiviso: «La pedonalizzazione del centro, ad esempio, va decisa insieme, magari con un referendum». Ecco di seguito un'ampia sintesi del botta e risposta moderato da Elisabetta Soglio.

Traffico e centro storico sono stati anche al centro del dibattito con Letizia Moratti, nella videochat di lunedì scorso. Lei cosa ha intenzione di fare?

«La politica del traffico di Albertini è stata sbagliata, i poteri speciali che ha ottenuto non sono serviti: il traffico è peggiorato. Bisogna rendere città più veloce, trasferendo più trasporto privato verso il trasporto pubblico. Quest'ultimo va potenziato di almeno il 20%. Abbiamo poi l'idea di creare isole pedonali che servano anche per migliorare la qualità dell'aria. Vogliamo riprendere un'idea che fu della giunta Tognoli, quella di chiudere il centro storico. E ci piacerebbe decidere con un referendum: già ne venne organizzato uno e la maggioranza dei milanesi si disse favorevole».

Non si potrebbe puntare anche sui Navigli per il trasporto?
«I Navigli sono una risorsa da valorizzare sia come luogo del turismo e del tempo libero, ma il mio sogno è di riaprirne alcuni tratti per riscoprire anche un po' di romanticismo di questa città».

A proposito della Darsena: è favorevole al parcheggio sotterraneo?
«E' un'opera imponente e troppo invasiva quella che è stata ipotizzata. Quell'area va però valorizzata, anche usando zona stazione Porta Genova, che deve chiusa. Lì potrebbe sorgere ad esempio un museo della ferrovia».

Parliamo dei progetti Garibaldi e Fiera: qual è la sua opinione?
«Penso che i progetti già avviati debbano andare avanti, ma ci sarà attenzione dell'amministrazione comunale sui punti controversi».

Cosa intende fare per la situazione dei locali pubblici frequentati di sera e dei disagi che portano ai residenti?
«Bisogna trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di riposo dei residenti e quelle dei giovani di stare insieme e vivere la notte. Vanno però stabilite delle regole: orari di chiusura precisi, norme di comportamento all'esterno coinvolgendo anche gli esercenti. Non mi convince l'idea che la metropolitana a una certa ora chiuda: è bene invece potenziare il trasporto pubblico prorogando l'orario di funzionamento. Bisogna rendere Milano bella di giorno ma anche bella di notte».

Riqualificazione zona Fiera: il progetto resterà come è stato approvato?
«Va discusso e approfondito, ci sono aspetti che non convincono neppure me. L'errore di certi progetti attivati è stato quello di lasciare solo al privato di decidere cosa realizzare. L'amministrazione pubblica deve poter esprimere un orientamento. Quello per la Fiera è un progetto importante ma occorre capire quali ripercussioni avrà sulle aree circostanti».

Perché continuare a spendere soldi come per nuova Fiera quando c'è gente a Milano che non può permettersi una casa?
«Il polo fieristico sull'area Rho-Pero è stato corretto portarlo al di fuori del centro. Poi ci sono altri problemi sociali a Milano ma non vanno messi in relazione alla Fiera. Per quanto riguarda il problema della casa, io lne evidenziai l'emergenza già da prefetto tre anni fa. A Milano chi possiede la propria casa può vivere in maniera decorosa, viceversa chi non ce l'ha vive in condizioni di difficoltà. Pensiamo di utilizzare la leva dell'Ici per agevolare i canoni di affitto. Ma bisogna intervenire di più anche nel campo dell'edilizia pubblica residenziale e rendere efficienti le assegnazioni. A piazzale Dateo, ad esempio, c'è un palazzo ristrutturato con i soldi dei milanesi, con 200 alloggi disponibili, che non vengono assegnati.

Si parla spesso di road pricing, ovvero di ticket di ingresso: è una soluzione che condivide?
«No, perché da solo il road pricing non risolve il problema del traffico, è solo un modo di monetizzare un bisogno. Poi a me non piace l'idea di una città chiusa: far pagare un pedaggio è una pratica medievale».

I taxi sono pochi e cari. Bisognebbe dare una svolta...
«Bisogna intervenire con decisione in accordo con la categoria. I tassisti sono le prime vittime del traffico poco scorrevole che impedisce a loro di muoversi in maniera tempestiva. Anche il costo del viaggio sarebbe inferiore. Vanno realizzate più corsie preferenziali per taxi e bus. E con la categoria rivedere i turni di servizio e valutare se è il caso di aumentare le licenze».

La Moratti ha intenzione di realizzare strade sotterranee. Lei che progetti ha?
«Non sono in linea di principio contrario, soprattutto attorno ad alcuni svincoli. A me piacerebbe vedere meno semafori in città per creare zone più vivibili per i cittadini, mettendo nel sottosuolo alcune strade e incroci. Un sottopasso lo farei per collegare i due rami del parco delle Basiliche per consentire alla gente di camminare nel verde da Sant'Eustorgio a San Lorenzo e con le auto sottoterra per 300 metri».

Olimpiadi: Milano tagliata fuori ancora una volta?
«Dobbiamo batterci per portare le Olimpiadi a Milano. Potrebbero essere anche le Universiadi. Milano ha bisogno anche di un grande evento. Dobbiamo lavorarci, sapendo però che la città ancora manca di strutture come una piscina olimpica o un palazzo dello sport».

In giunta donne e giovani: in che percentuale? Farà come prodi che piegato al maschilismo dei partiti?
«L'impegno è di creare una giunta con il 50%di donne, penso che sia giusto. Il concetto di parità e della donna come soggetto politico deve fare breccia nella cultura di tutti quanti noi.

In tv disse che donne devono fare un passo indietro. Su questo è forse stato equivocato. Dia una risposta nominando un vicesindaco donna...
«Può essere una risposta da dare. Io in tv non avevo mai detto che le donne devono fare un passo indietro ma che mia moglie aveva scelto di non partecipare alla mia vita pubblica ma di restare dietro le quinte. Un vicesindaco donna non mi dispiacerebbe, anche se bisognerà vedere quali saranno gli equilibri della coalizione...».

Ha già in mente alcuni nomi per la squadra di giunta?
«Faccio dei nomi anche se si tratta di persone che ancora non ho sentito sulla loro eventuale disponibilità. Ad esempio Livia Pomodoro e Susanna Mantovani, impegnate sull'infanzia. Altri nomi potrebbero essere Valerio Onida e Elio Fiorucci».

Lei è favorevole ai Pacs e a un registro per le unioni civili?
«La coalizione non è del tutto unita su questi temi, ci sono sensibilità diverse. Ma nel programma si parla del registro delle coppie da creare a Palazzo Marino. Questo va poi coniugato con la tutela della famiglia. La questione Pacs va però affrontata a livello nazionale, il comune fa poco».

Chiede un lettore originario del Salento: farà conoscere la nostra «pizzica»...
«Non ricordo se si tratta di un ballo o di un alimento. Ma sarebbe bello creare un gemellaggio tra Milano e Lecce». (un lettore interviene poi per confermare che si tratta di un ballo tipico pugliese)

Il suo accento pugliese le ha mai creato problemi? E per il dialetto milanese, ha intenzione di fare qualcosa per salvaguardarlo?
«Manco da Lecce da quando avevo 18 anni, la mia cadenza non mi ha mai creato imbarazzi, in particolare la mia zeta mi dicono essere tipicamente salentina... I dialetti vanno tutelati e salvaguardati e certo bisogna farlo per quello milanese».

Fischi alla Moratti il 25 aprile: non si poteva fare qualcosa per controllare la piazza in quei giorni? Non si è pentito di averla definita "parona" quando poi nella sua lista c'è la cognata Milly che è moglie di un altro padrone?
Il giorno prima della manifestazione avevo rivolto appello a non contestarla e dopo il 25 aprile sono stato il primo a difenderla. Peccato che poi dopo due giorni la Moratti abbia sottoscritto un patto con le forze di orientamento fascista. Allora ho pensato che il suo era stato opportunismo bello e buono e ne ho avuto conferma quando si è presentata il 1° maggio cercando volutamente i fischi. Ho parlato di padrona intendendo il suo atteggiamento padronale, il fatto che sia decisionista e che lo sia in modo arrogante. Milly è completamente diversa».

C'è una qualità che riconosce alla sua avversaria? Le piace come donna?
«Io invidio a lei il marito. In quanto donna, i miei gusti sono diversi».

Che ne pensa dello scandalo del calcio?
«Mi fa molto male, è molto grave perché tocca anche le istituzioni. Bisogna riflettere sulle regole e sugli uomini. E fare molta piazza pulita».

Cosa farà per la carenza di posti negli asili nido a Milano?
«Vogliamo intanto creare un assessorato all'infanzia per dare maggiore attenzione ai bambini. Servono certo più asili nido e non dare bonus bebé che servono solo per lavarsi la coscienza. Ci sono già fondi messi a disposizione da istituzioni, come la provincia, ma anche da alcune banche».

Dario Fo l'ha spesso contestata su alcuni punti programmatici. Lei come vede Fo: è un problema o una risorsa? Sarà in giunta?
«Lui è una risorsa per tutta l'Italia, la sua presenza ha vivacizzato anche le primarie. Va valorizzato e in che modo lo vedremo insieme. Io e lui abbiamo percorsi di vita diversi, ma in molte cose ci ritroviamo».

Berlusconi ha aiutato molto la Moratti. Prodi ha fatto altrettanto con lei? Si aspettava più aiuto dai leader dell'Unione?
«L'appoggio dei leader nazionali e dei dirigenti locali dei partiti l'ho sempre avuto. Prodi sarà oggi a Milano con me. E questa sera in piazza Duomo ci saranno tutti i leader».

La Moratti ha promesso 100 mila posti di lavoro a Milano. E lei?
«Non propongo nulla che non posso mantenere. Non so come da sindaco possa creare così tanti posti di lavoro, se non assumendoli tutti in Comune. E' una bufala come quella dei 45 mila alloggi: a Milano non c'è neppure lo spazio per realizzarli».

Quanti alberi pianterà a Milano?
«Moltissimi, mi piacerebbe vedere tutti i "panettoni" trasformati in alberi. Non solo un albero per ogni bambino che nasce, ne servono molti di più».

Ci sono chances di vincere al primo turno o si punta tutto sul ballottaggio?
«C'è l'opportunità di farcela anche al primo turno, è una battaglia che possiamo vincere».

Se la Moratti vincesse farebbe come Albertini, privilegiando solo i cittadini con più disponibilità economiche?
«Sì, lei è in continuità con Albertini ed è appoggiata dalla stessa coalizione. Una continuità che ha sottolineato anche Berlusconi in una lettera».

Intende continuare a installare telecamere che videocontrollano la vita di noi milanesi?
«No, possono essere utili per condizioni di sicurezza, ad esempio nei metrò. Ma senza invadere la vita privata dei cittadini».

La Moratti ha lanciato appello a Prodi per Malpensa. Lei pensa che il governo voglia favorire Fiumicino?
«Noi dobbiamo sostenere Malpensa, la giunta fino ad ora ha fatto molto poco. Malpensa è strategica per lo sviluppo e dobbiamo impegnarci per sostenerla».

Se si dovesse sostituire il comandante della polizia municipale, potrebbe essere una donna?
«Non conosco i quadri dirigenziali della vigilanza urbana, ma non ho nulla in contrario. Vorrei però privilegiare la dirigenza interna, senza andare a pescare altrove, dai carabinieri o dalla polizia. Valorizziamo le risorse che già ci sono».

Cosa farà per eliminare le barriere architettoniche dalla città?
«E' necessario dare uguaglianza e parità a tutti. Vanno abbattute le barriere architettoniche ma anche quelle culturali».

Milano è sporca. Cosa intende fare?
«La prima cosa che farei da sindaco sarebbe proprio una telefonata all'Amsa per chiedere che la città sia pulita meglio e che vengano rimossi i graffiti».

E' vero che l'appoggerà Adriano Celentano?
«Mi farebbe piacere, ma non saprei».

Perché votare lei e non la Moratti?
«Perché vediamo la politica in maniera diversa: lei è una tecnocrate, io vedo la politica anche come valore democratico e come capacità di stare a contatto con la gente e parlare con i cittadini».

Cosa chiederà a Prodi per Milano?
«Un impegno del governo molto vigile sulle infrastrutture. Serve assolutamente la metropolitana fino a Linate. Deve essere realizzata la Pedemontana per liberare la cintura milanese. Ma un impegno glielo chiedo anche sul piano della cultura: serve ad esempio maggiore attenzione per la sede Rai di Milano».

Se non dovesse vincere, resterà in consiglio comunale?
«Ho sempre svolto nella mia vita una funzione pubblica e quindi svolgerò la funzione che i cittadini riterranno che io debba svolgere. Quella di sindaco o quella di consigliere comunale».

----FINE CHAT con Bruno Ferrante

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Inserito da il Inserito da Karen Maria Caterina Donofrio il Lun, 22/05/2006 - 09:29

E' tutta colpa delle madri?
Quando attraversiamo perodi bui della nostra esistenza accade spesso di dover affermare che "tutto, ma proprio ogni ambito della nostra vita, inspiegabilmente, si é messo ad andare male", crediamo che gli episodi che ci autodeterminano siano scollegati fra loro perché appartenenti a percorsi differenti del nostro esistere, ma non é così. La vita degli individui é collegata da un "fil rouge"(come affermava Kieslovski nella sua famosa trilogia cinematografica) all'esistenza di chi li circonda e, fatto ancora più pregnante,  il presente ed il passato degli uomini tendono a riflettersi  uno nell'altro.  é possibile rintracciare Le basi teoriche di quanto detto sin ora negli studi condotti da Bowlby, Klagsbrun e tutti i teorici "dell'attacamento" i quali dimostrano che i caratteri individuali di ogni adulto abbiano quale matrice quelli sviluppati in tenerissima età e costruiti e sperimentati attraverso il rapporto con la madre.
Secondo questi studiosi l'esplorazione,  così come la gestione della paura, sono facoltà che si vengono a costruire grazie al rimando positivo o meno che  ne ha dato la madre entro il primo anno di vita e che poi si consolidano entro il terzo.
tutto il sistema comportamentale successivo, seppur segnato da nuovi episodi é orientato strategicamente secondo il modello adottato durante quel periodo. I bambini considerati "sicuri" sono coloro che riescono dopo il primo anno di vita ad esplorare il mondo pur tornando frequentemente vicino alla mamma per ottenere quella dose di sicurezza che li "caricherà positivamente" per il prossimo "viaggio"; da adulti saranno meno diffidenti nei rapporti con gli altri, più propensi a manifestare il loro affetto a partner e figli, maggiormente in grado di gestire cambiamenti e crisi.
nell' ottica di una  visione  sistemica della vita sembra allora chiaro come anche le istituzioni dovrebbero rimettere a fuoco la centralità del ruolo materno facendo pressione sul mondo del lavoro affinchè il diritto ad essere madre e lavoratrice allo stesso tempo, non passi soltanto per leggi formali di fatto ma estremamente aggirabili dalle aziende.
In alcuni paesi, prima fra tutte la Danimarca,  la rete istituzionale consente di tenere i propri figli vicino a sé durante il lavoro, chiaramente in luoghi attrezzati per consentire alla coppia mamma/bambino di vedersi anche ogni ora se l'età e le condizioni lo richiedono. I risultati di questa filosofia sembrano dimostrare che l'assenteismo femminile dai luoghi di lavoro si sia notevolmente ridotto così come pure la tensione tre colleghi e le incomprensioni "verticali" fra ruoli aziendali; Contemporaneamente,  a  livello macrosociale é sensibilmente diminuito il numero delle richieste di prestazione sanitaria per i bambini di età compresa tra 0 e 2 anni così  come la spesa degli istituti di igiene mentale rivolti alle donne.
Dunque la vita degli adulti e quella dei bambini è un legame che non si esaurisce con le cure "primarie" o meglio ancora "primario" ha assunto uno spessore che va aldilà dell'accudimento materiale e nella direzione di una fondamentale stabile sintonia tra il sentire della madre ed il sentito/agito del suo bambino.
E' fondamentale dunque che chi governa sia anche lettore della società che rappresenta e che sappia prefigurarsi il divenire delle nuove generazioni così da incentivare la costituzione di "reti" di ascolto e aiuto alle madri in difficoltà anche all'interno delle aziende. Purtroppo ad oggi, nella nostra società questo tema viene affrontato solo  quando accadono gli spiacevoli episodi di cronaca di qui tanto leggiamo arrivando così a stereotipare la "difficoltà materna" in un qualcosa di patologico del quale vergognarsi.Sono osservabili, invece,  migliaia di situazioni di frustrazione, ansia, tensione dettate esclusivamente dal non potersi dedicare come e quanto  il bimbo ha bisogno. la mamma avverte i   bisogni del bambino ma é costretta a scegliere tra il ruolo di madre e quello di lavoratrice, entrando in conflitto con sé stessa e la struttra che non la sostiene.
L'adulto che ha avuto un legame insicuro (detto anche ambivalente dagli studiosi) é stato allevato da una madre imprevedibile alle risposte del bambino, portatrice di un comportamento a tratti molto affettivo a tratti rifiutante dettato da spinte, della famiglia, dell'ambiente a lei circostante, del lavoro ad assumere contemporaneamente ruoli standard scollegati gli uni dagli altri.
Quanti di noi hanno avuto a che fare o si riconoscono in coloro che hanno difficoltà ad instaurare nuove relazioni, ad essere genitori intrusivi e controllanti, ad evere attegiamenti di disconferma del prossimo e poca responsività alle sofferenze degli altri! E' tutta colpa delle madri? chiediamolo ai neo politici che  si appresteranno a governare le nostre città, ed a gestire le  politiche sociali  di metropoli grandi e per questo ospiti di tante realtà familiari che richiederebbero un attenzione particolare. L'invito é che in politica entrino "più madri ad  aiutare le madri" affinché come donne possano gioire di aver messo al mondo un figlio sapendo di poter dare loro ben più di quel benessere apparente che ci propongono le vetrine degli imperanti centri commerciali. Si é detto spesso che la famiglia tradizionale é in crisi,   forse dovremmo chiederci come evitare che la crisi entri dentro le famiglie: disturbi emotivi, disturbi psicosomatici e della condotta, isolamento sociale, aggressività sono tutte manifestazioni in dilagante aumento che andrebbero analizzate nell'ottica di ricucire legami e ridare un tempo interiore "soft" alla diade madre/figlio; per progredire socialmente é indispensabile  consentire agli esseri umani di  non spezzare precocemente quel "fil rouge" che inconsapevolmente poi ricercheranno per tutta la loro esistenza.
Maletta  Mariajole
letture consigliate: di Maria grazia Attili "introduzione alla psicologia sociale"

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