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Inserito da il Inserito da Davide Greci il Dom, 19/10/2008 - 10:04

Buongiorno,

alla ripresa dei corsi di tennis adulti gestiti da MilanoSport grazie alla convenzione con il Comune di Milano, una sorpesa: la tariffa richiesta per il corso adulti (4 allievi più il maestro), passa da 137€ a 170€ (+24%).

Gli aumenti degli scorsi anni erano stati del 4% nel 2005, del 2,3% nel 2006, del 3% nel 2007, aumenti in linea con l'andamento inflazionistico.

Le attrezzature invece non cambiano, i "palloni" sono sempre gli stessi, i campi in terra spesso in cattive condizioni, le palline in dotazione in stato vergognoso.

Cosa si può fare? esiste un compito di controllo del Comune e chi lo esercita?

Cordiali saluti,

Davide

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Inserito da il Inserito da Angelo Mandelli il Sab, 18/10/2008 - 09:33

I writers cercano di imbrogliarci con discorsi superficiali e puerili.

Come quello per cui loro “colorano la città grigia”.

In primo luogo la città non è per niente grigia, ma è piena di colori. Solo che si tratta di colori tenui (come è giusto che sia) e non violenti, come quelli dei graffiti.

In secondo luogo sono colori distribuiti, a comporre un macro-paesaggio urbano, che deve essere rispettato.

E’ la città tutta il “graffito”. Mentre i graffiti  dei writers sono solo elementi di intrusione, che rovinano il graffito generale.

Questa gente non può insultare il nostro buon gusto e buon senso dicendo che “migliorano il paesaggio”, solo  perché mettono delle macchie di colore dove prima non c’ era. Anche una lattina di Coca Cola sul selciato inserisce una macchia di colore, ma è sempre spazzatura.

I writers li vedo come quelli che vanno a fare un bel disegnino  sul naso della Gioconda, e poi , a chi protesta  per il deturpamento, dicono di guardare il loro disegnino che è tanto bello, ohibo!

Del resto nessuna persona normale, quando si costruisce una nuova casa (che gli è costata un sacco di soldi e sudore, per cui ci tiene tantissimo) la ricopre di graffiti, ma cerca di tenerla la più linda e pulita (e a tinta unita) che può... Solo la demagogia dei writers e di certi Enti Pubblici (tanto è roba degli altri....) può acconsentire al graffitismo, vandalico o artistico che sia.

Per quanto riguarda, poi, il grigio, va detto che è un colore bellissimo e riposante. Magari le "periferie grigie" venissero tenute come tali e non imbrattate di graffiti!  Pure le pareti del Cervino sono grigie, ma vanno benissimo così. E poi, anche dove ci sono muri grigi, ci sono tanti altri colori di contorno, come il verde dell’ erba e degli alberi,  l’ azzurro del cielo.

Dei graffiti sentono il bisogno solo loro, i graffitari, fabbricanti di ciarpame e bisogni inutili. E sono anche miopi (nel vero senso del termine). Vedono solo il loro "particulare".

Inoltre sono una nuova  versione dei dittatori del passato, altro che artisti. Picasso non faceva Guernica sui muri dei palazzi, ma su tela, dove solo chi vuole lo vede.

Per favore, se qualcuno risponde,  ci risparmi la solita frase "ci sono vandali e ci sono artisti...".  Nessuno contesta che siano artisti. Si contesta solo che facciano le loro robe sui muri (e su saracinesche, muraglioni, treni, cabine enel, ecc.). Le stesse cose le possono fare su tele o carta, o su muri INTERNI alle loro case o capannoni (se li comprino!).   Se pretendono i muri ( e sempre muri molto visibili) non è per esigenze artistiche, ma solo per invadenza e ... prepotenza.  La Street Art è "arte fuori luogo".

Al piu'  si comprino spazi commerciali (cartelloni pubblicitari) , come tutte le persone normali che vogliono propagandare la loro attività.

E non ci parlino più di "arte", per favore.

 

Angelo Mandelli

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 17/10/2008 - 21:07

Dal sito Web del Comune di Milano:

Sviluppo Sostenibile

A ogni via una "classe" di rumore

Presentato il Piano di Azzonamento Acustico del Comune. Individuati 750 recettori sensibili dove la città abbassa la voce. L'assessore Croci: "Un importante strumento per il governo del territorio". Rafforzata l'attività di controllo

Milano, 17 ottobre 2008 - Presentato ai Consigli di Zona il Piano di Azzonamento Acustico che detta le norme in materia di inquinamento da rumore e stabilisce i criteri per la classificazione delle zone del territorio comunale con l’obiettivo di prevenire il deterioramento di alcune aree cittadine e fornire al tempo stesso uno strumento di pianificazione.

 

“Abbiamo compiuto un lavoro approfondito e importante che ci permetterà finalmente di mettere in atto una seria azione di prevenzione e di controllo sui danni provocati dall’inquinamento acustico in città - ha detto l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci –. Il piano esamina la città in modo capillare, tiene conto degli sviluppi urbanistici già pianificati e costituisce la base per il successivo piano di risanamento acustico e per attivare i controlli della vigilanza urbana”.

Il Piano è stato presentato ai Presidenti dei Consigli di Zona che trasmetteranno i loro pareri entro il 7 novembre. Successivamente passerà all’esame del Consiglio comunale e sarà poi oggetto di consultazione pubblica prima della sua adozione definitiva.

Il Piano, che è un “atto di governo del territorio” (stabilito dalla “Legge Quadro sull’inquinamento acustico” 447/95, dalla Legge Regionale 13 del 10/08/01 e dal documento tecnico regionale di riferimento), introduce una classificazione del territorio in zone omogenee, assegnando ad ogni porzione una classe acustica tra le 6 individuate dalla normativa.

All’interno di ogni classe acustica si applicano determinati valori limite di rumore: i limiti più bassi sono quelli stabiliti per la classe I, la più protetta, e vanno via via crescendo per raggiungere i valori più alti in corrispondenza della classe VI. Come unità minima territoriale, ai fini della definizione delle classi acustiche omogenee, è stato considerato l’isolato.

La più alta percentuale di territorio rientra nelle classi III e IV, che da sole rappresentano circa l’85% dell’intera superficie comunale, e sono le aree a più intensa attività umana e densità di popolazione. La percentuale di territorio compresa nelle classi estreme, I e VI, è molto bassa: si tratta di aree particolarmente protette (classe I) e di aree esclusivamente industriali (classe VI).

La classificazione acustica di ogni area tiene conto dei vincoli derivanti dalla normativa: struttura del territorio, densità di popolazione, presenza e densità di attività artigianali, commerciali ed industriali, vicinanza con le infrastrutture di trasporto, presenza di recettori sensibili, classificazioni acustiche dei comuni confinanti e da altri fattori.

Il piano individua anche i recettori sensibili, dal punto di vista acustico, che necessitano di una protezione elevata: si tratta di 750 tra strutture scolastiche di ogni ordine e grado e biblioteche, 52 strutture sanitarie con degenza, 64 Residenze Sanitarie Assistenziali e 78 tra parchi e giardini pubblici. L’individuazione delle infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali, ha inoltre permesso la classificazione delle aree limitrofe.

Il piano costituisce un elemento importante di una più vasta strategia antirumore promossa dall’Amministrazione comunale che prevede anche la stesura di un regolamento per la riduzione dell’impatto acustico, sulla scorta dell’esperienza già maturata la scorsa estate in occasione dei concerti allo stadio San Siro e con la definizione di un protocollo volontario con i gestori dei locali notturni. La strategia antirumore adottata dal Comune prevede anche il rafforzamento dell’attività di controllo da parte della vigilanza urbana per garantire il rispetto delle norme.

Dal gennaio di quest’anno, la Polizia municipale ha effettuato 8.686 controlli. Nel 2007 le verifiche sono state complessivamente 13.129.

SCHEDA - La mappa del Piano di Azzonamento Acustico del Comune di Milano

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 16/10/2008 - 12:52

Dal sito Web del Comune di Milano:

Servizi ai cittadini

A Milano si studia la qualità

Al via una due giorni di incontri del network di comuni Benchmarking Q-Club, a cui parteciperà anche l'assessore Pillitteri, dove saranno analizzate le Linee Guida del Comune per la gestione dei reclami e della customer satisfaction

Milano, 16 ottobre 2008 - Per due giorni a Milano si studieranno le migliori prassi per offrire ai cittadini servizi sempre migliori. Giovedì 16 e venerdì 17 ottobre si riuniranno presso la Direzione centrale Qualità e Semplificazione i membri del Benchmarking Q-Club (Bqc), un network di comuni che utilizzano strumenti di benchmarking come strumenti di crescita, dove il Servizio Customer Care del Comune di Milano presenterà le Linee Guida per la gestione dei reclami e della customer satisfaction, che in quanto migliore pratica saranno testate e adottate dai membri del Bcq.

All’incontro prenderanno parte l’assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione Stefano Pillitteri, il direttore centrale Antongiulio Bua e il direttore del Settore Qualità e Semplificazione Alessandro Palumbo, oltre ai rappresentati dei comuni che fanno parte del Bcq, del Dipartimento Funzione Pubblica, di Formez, di UniRomaTRE e di Cittadinanza Attiva.

Il Bcq è composto dai comuni di Bergamo, Bolzano, Genova, Milano, Modena, Torino, Trento e Venezia. È nato a fine 2007 con il patrocinio del Dipartimento Funzione Pubblica ed ha condotto alla realizzazione di gruppi di lavoro e di confronto fra comuni capoluogo di provincia che da tempo vantano esperienza nell’applicazione di sistemi gestione qualità ed eccellenza, sia in ambito nazionale sia internazionale. Milano ha la miglior prassi per quello che concerne i servizi di ascolto ai cittadini e guida il gruppo di lavoro che si occupa di trovare la migliore prassi in questo settore.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 16/10/2008 - 10:45

Da ViviMilano:

In piazza Santo Stefano musica folk e clownerie con Parada

Una notte in sacco a pelo accanto ai clochard

Venerdì 17 ottobre brividi e arte di strada per 150 volontari di varie associazioni, per sensibilizzare sull'emergenza freddo

MILANO - Un’intera nottata all’addiaccio, sdraiati in sacco a pelo sotto le stelle a due passi dal Duomo, in solidarietà con i tanti clochard che vivono in città e che a breve dovranno affrontare l’emergenza freddo. Brividi e arte di strada, con musica folk e le clownerie dei ragazzi di strada di Bucarest. Saranno almeno in 150 i «saccopelisti» che venerdì 17 ottobre si ritroveranno per «La Notte dei Senza Dimora». Promossa in occasione della giornata mondiale Onu di lotta alla povertà e ormai all'ottava edizione, l’iniziativa si tiene contemporaneamente in varie località italiane (Bergamo, Bologna, Como, Cremona, Foggia, Lecco, Parma, Pavia, Pisa, Roma, Rovigo, Vicenza, Voghera) ed è coordinata a livello nazionale da Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus (www.terre.it). A Milano la manifestazione è organizzata dal comitato «Quelli della Notte», comprendente anche altre realtà: la Casa di Gastone (www.casadigastone.org), la Cena dell’Amicizia (www.cenadellamicizia.it), il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana (www.crimilano.it/unita_di_strada.htm), il Progetto Arca (www.progettoarca.org) e la Ronda della Carità (www.associazioni.milano.it/rondacarita).

Il ritrovo è, come gli scorsi anni, in piazza Santo Stefano, dove saranno allestiti gli stand di decine di associazioni di volontariato che si occupano di emarginazione e povertà. Problemi sempre più diffusi, come ha dimostrato il settimo rapporto della Caritas ambrosiana presentato circa un mese fa: nel capoluogo lombardo circa 5 mila persone non hanno un’abitazione e si avvalgono di strutture di accoglienza. E 85 mila, secondo una ricerca dell’Università Bicocca, sono «a rischio», ovvero a un passo dal precipitare in condizioni di indigenza.

In questo contesto «La Notte dei senza dimora» assume un forte valore simbolico: l’obiettivo è di sensibilizzare la cittadinanza, ma anche di chiedere alle autorità un maggior impegno per aiutare i senzatetto e in generale i meno abbienti. Si inizierà alle 20 con una cena conviviale offerta dalla Croce Rossa Italiana, dopodiché andrà in scena «Parada», spettacolo del celebre gruppo clown di Bucarest creato da Miloud Oukili e formato da ex ragazzi di strada, protagonisti anche del recente film «Pa-ra-da» di Marco Pontecorvo. Chiuderà i festeggiamenti la folk band lombarda «Giù Il Cappello». A mezzanotte sacchi a pelo distesi sul selciato e all’alba colazione offerta dai gruppi scout locali.

15 ottobre 2008

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Inserito da il Inserito da Maria Lucia Caspani il Mer, 15/10/2008 - 06:44

Caro Mario, 
amico carissimo di tanti, indimenticabile collega, ricevi ancora un ideale potente abbraccio da tutti noi.
Di te ricordo la sorridente caparbietà, la franchezza e disponibilità in ogni campo e il senso profondo del confronto, valori che sono testimonianze e impronte da raccogliere.
Così come è stato stimolante e prezioso il nostro incontro prima all'Associazione Amici Cascina Linterno, con Gianni Bianchi, al Filologico e poi al 18, quando ancora ero Responsabile delle Guardie Ecologiche di zona.
Ora alimenti un ulteriore livello di miglioramento per approfondire la realtà territoriale, il fermento della storia e delle tradizioni, le sue sfaccettature, l’intrecciarsi di sentimenti che restano patrimonio della collettività.
Ti promettiamo che daremo seguito al tuo splendido lavoro per la diffusione della cultura meneghina anche attraverso la scoperta di incantevoli scorci del nostro quartiere, la promozione e la riscoperta di conoscenze dirette, proprio dell’identità della città ad ovest.
Sarai sempre la mia, la nostra guida come esempio di instancabile disponibilità e vita familiare.
Tutti siamo increduli per la tua improvvisa scomparsa e ci stringiamo forte alla dolce signora Marisa e ai tuoi familiari.
Ciao Mario carissimo. 

Maria Lucia Caspani

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 14/10/2008 - 10:02

Da ViviMilano:

Entrate Ici, Sea, assistenza ai minori e scuola i settori più penalizzati

Comune, allarme conti: mancano 100 milioni

Moratti: «L'Expo? Roma ci blocca». Buco da 15-20 milioni di euro per l'azzeramento dell'Ici. Oggi vertice con la maggioranza

MILANO - «È Roma che ci blocca». Letizia Moratti lo dice chiaro e tondo. Il tema è, ovviamente, quello dell'Expo. L'occasione è la presentazione al Teatro San Babila di un libro dedicato proprio all'evento del 2015. Un affondo diretto. E insistito: «Le istituzioni lombarde un accordo l'hanno trovato già dal 7 agosto. È proprio Roma che ci blocca». L'Expo non è la prima spina. La seconda sono i tagli al bilancio comunale. Tanto che la Moratti ha cambiato in corsa l'ordine del giorno del vertice di centrodestra che si svolgerà oggi in due tappe: prima, a Milano con i capigruppo e i capidelegazione; poi, a Roma con i segretari cittadini e regionali. Il sindaco porrà a tutti il problema dei tagli al bilancio comunale, che la giunta vorrebbe come lo scorso anno approvare prima di Natale: tagli provocati per lo più dai mancati trasferimenti del Governo.

Il buco viene oggi quantificato intorno ai 100 milioni di euro, anche se le stime precise non sono ancora state fatte. Si comincia con i 15-20 milioni di euro che ancora mancano all'appello rispetto all'azzeramento dell'Ici per il 2008: Palazzo Marino aveva ricevuto lo scorso anno 166 milioni di euro e la copertura dello Stato rispetto a questa mancata entrata non è ancora completa, come del resto ha denunciato nei giorni scorsi anche l'Anci. Ancora più dubbio poi quello che potrebbe accadere per l'anno successivo, sul quale si basa il preventivo in discussione. Ci sono poi decine di milioni di mancati trasferimenti su vari settori, per i quali il Comune è tenuto ad intervenire per conto dello Stato, soprattutto in tema di servizi alla Persona: uno dei casi che la Moratti ha più volte citato è quello dell'assistenza ai minori senza famiglia.

Il sindaco e gli uffici della Ragioneria hanno poi già considerato che ci saranno minori entrate dai dividendi delle municipalizzate, che negli scorsi anni servivano per far quadrare i conti. Non ci si aspettano soldi dalla Sea, vista la situazione complessiva del sistema aeroportuale e i riflessi della crisi Alitalia. Per i dividendi di A2A bisogna invece capire che cosa decideranno insieme i comuni di Milano e Brescia. In compenso bisognerà poi intervenire, ad esempio, per sostenere nuovi costi: come quello provocato dall'aumento del prezzo del gasolio. La Moratti illustrerà il quadro ai colleghi, chiedendo solidarietà, proposte e un'azione congiunta nei confronti del Governo.

Slitta invece la discussione sul rimpasto. Dopo un incontro con i vertici di Forza Italia, si è scelta la soluzione del rinvio. Anche perché in questi due mesi che la Moratti si è presa si potrà valutare il comportamento del gruppo durante il dibattito, appunto, sul bilancio. E se tutto filerà liscio, uno o due consiglieri potranno ottenere l'attesa promozione in giunta.

Elisabetta Soglio
14 ottobre 2008
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Inserito da il Inserito da Gianluca Boari il Ven, 10/10/2008 - 11:22
Milano, 9 ottobre 2008

Provincia di Milano, clamorosa votazione. Il consiglio Provinciale censura all'unanimità il Presidente Penati sulla questione nomine.

"Il Consiglio Provinciale ha avuto la schiena dritta", ha commentato Max Bruschi, consigliere di Forza Italia alla Provincia di Milano. "All'unanimità ha infatti approvato l'ordine del giorno della Commissione Garanzia e Controllo, presieduta da Bruschi, che prende atto di nomine effettuate dal Presidente Penati in violazione del Regolamento nella forma e nella sostanza. In particolare, la censura è rispetto alla nomina del Direttore generale dell'Ente, Giancarlo Saporito, alla guida del Collegio dei revisori dei conti di ASAM, la holding con in pancia il controllo di Serravalle, avvenuta violando il regolamento".

Il collegio dei revisori della società era stato azzerato dopo che si era opposto, codice civile alla mano, al golpe attraverso il quale era stato azzerato il Consiglio di Amministrazione presieduto dal professor Giulio Sapelli.

Il testo della mozione:

La Commissione Consiliare di Garanzia e controllo
ricordata
la relazione approvata dalla Commissione relativa alle incompatibilità ex art. 42 bis comma 4;
preso atto
della mozione approvata dal Consiglio Provinciale in data 18/10/2007 che invitava il presidente della Provincia "nelle future nomine a seguire il relativo regolamento consiliare nella forma e nella sostanza"
prende atto che,
successivamente a questi atti, sono state effettuate nomine che non rispettano il regolamento e chiede che dette situazioni di incompatibilità vengano sanate
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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Gio, 09/10/2008 - 14:02

Dal sito Web del Comune di Milano:

Giunta

City life, approvata la variante

Masseroli: "Con la decisione di oggi si chiude definitivamente l’iter amministrativo del progetto dell’area dell’ex Fiera Campionaria. Il piano prevede un aumento delle aree verdi, il nuovo museo di arte contemporanea e la diminuzione dei parcheggi

Milano, 9 ottobre 2008 - La Giunta comunale ha approvato la variante urbanistica al progetto Citylife, riguardante l’area dell’ex Fiera Campionaria. Lo ha annunciato l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli al termine della riunione dell’esecutivo comunale.

"Con la decisione di oggi – ha spiegato Masseroli – si chiude definitivamente l’iter amministrativo del progetto Citylife. Il ruolo di regia svolto dall'Amministrazione comunale è segno del nostro impegno nella condivisione con i cittadini dei progetti previsti per Milano”.

Nella variante si prevede un aumento del verde rispetto alla prima stesura del progetto: l’area destinata a parco passa da 86.373 a 100.468 metri quadri con un incremento di oltre il 16 per cento. La superficie verde aumenterà di ulteriori 65 mila metri quadrati grazie alla cessione al Comune di un’area di proprietà di Fiera Milano. In questo modo il parco raggiungerà un’area complessiva di 165.468 metri quadrati.

“Il piano approvato oggi dalla Giunta - ha aggiunto l’assessore Masseroli – prevede il nuovo museo di arte contemporanea e la diminuzione dei parcheggi: dagli iniziali 72 mila metri quadrati si passa agli attuali 27 mila, per incentivare il trasporto pubblico dal momento che proprio al centro dei grattacieli è prevista una fermata della linea cinque della metropolitana. La presenza del metrò ridurrà del 45 per cento il traffico indotto dal piano urbanistico”.

Scheda. Progetto City Life

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Inserito da il Inserito da Antonella Fachin il Sab, 27/09/2008 - 15:29

Ho letto su Chiamamilano l'articolo di Giulia Cusumano, che riporto qui di seguito.
Sono pienamente d'accordo con la giornalista: uno dei tanti problemi di Milano è anche l'appiattimento della pubblica amministrazione verso le iniziative commerciali, l'attenzione rivolta solo verso i poteri economici (dagli immobiliristi agli ambulanti, per la responsabilità  dei quali, ad esempio, la superficie di via Benedetto Marcello non viene riqualificata da oltre due anni dalla fine dei lavori per i box sotterranei)e la mancanza di un respiro culturale ampio e coinvolgente.
Milano, rispetto a tante altre città  di medie e grandi dimensioni, dà  una pessima immagine di sè: una città  spenta, una città  grigia, una città  nella quale non è piacevole vivere e trascorrere i propri week-end, una città  per niente attrattiva e attraente.
Voi che dite?

Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliere Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
www.lasinistrainzona.it
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NON DI SOLA MODA
Da Torino a Modena, da Parma a Mantova a Piacenza è un fiorire di festival e iniziative culturali che a Milano sembrano impossibili

Belle da far girare la testa, alte da fare venire le vertigini, magre da far accapponare la pelle. Le vedi per le vie del centro e capisci subito: ci risiamo, la settimana della moda ha riaperto i battenti. Un appuntamento immancabile nel calendario milanese di settembre.
Mentre da noi "tira" la moda, altre città  del nord Italia stanno trovando soluzioni alternative per costituirsi polo d'attrazione e luogo d’interconnessione culturale d’inizio autunno.
Modena, Carpi e Sassuolo, ad esempio hanno appena fatto da scenario all'ottava edizione del "Festival della filosofia". Un weekend pieno zeppo di incontri, dibattiti, workshop e spettacoli gratuiti organizzato dai tre Comuni con la "volontà di proporre al pubblico occasioni per mettere in discussione le questioni che segnano la contemporaneità".
"Garantire una pluralità  di prospettive" invece l'obiettivo di "Torino Spiritualità", la maratona di incontri tra filosofi, scrittori, storici, scienziati, teologi di fama internazionale pronti a mettere in campo a disposizione di tutti il loro sapere.
A Piacenza si inaugura in questi giorni il "Festival del diritto", una tematica che oggi "i giuristi non possono affondare in solitudine e che richiede sensibilità  e occhi diversi".
Anche in altre città  lombarde la cultura viene intesa non più solo come forma di fruizione, ma soprattutto come occasione di scambio interattivo tra protagonisti e spettarori.
Mantova, che con l'ormai collaudato "Festivaletteratura" si trasforma in un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto per poeti, saggisti e letterati.
Pavia, che si proclama "centro di convivenza e di dialogo" con il "Festival dei Saperi" quest'anno incentrato sul binomio matematica-musica.
Esempi innovativi di marketing territoriale che riescono a catalizzare l'attenzione di grandi pubblici e che conciliano brillantemente l'obiettivo delle ricadute economiche connesse all'evento con l'offerta di qualità  e pluralità .
"Messa in discussione", "pluralità  di prospettive", "occhi diversi": a Milano forse tutto ciò manca. Proprio nella capitale dell'editoria e del giornalismo non si registra un evento di portata ultraterritoriale capace di far convogliare verso di sè pubblici eterogenei, nè il tentativo di uscire da alcuni clichè fissi e usurati, come le mostre o le rassegne.
Il Salone del Mobile, così come la Fiera della Moda o quella dell'Artigianato, si configurano come "luoghi" più che "venti", spazi che si prestano alla mera esposizione, kermesse destinate all'immediato rendiconto in termini economico-commerciali.
Nemmeno il "Milano filmfestival" appena conclusosi è concepito come un evento capace di mobilitare le masse. Rappresenta poco più che una rassegna di film e cortometraggi.
Manca una visione lungimirante in grado di rispondere a una domanda di cultura sempre più evoluta e bisognosa di interattività  e pluralismo. En passant...manca anche un assessore alla cultura.
Il rischio è quello di rimanere imbrigliati nei soliti vecchi schemi; quelli in cui l'attività  commerciale fa la parte del leone, cannibalizzando qualsiasi iniziativa destinata ai grandi pubblici.

Giulia Cusumano

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