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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 09/12/2008 - 17:54

Dal sito Web del Comune di Milano:

Premiato il management di via Larga

Servizi al cittadino: Milano prima

L'assessore Mascaretti premia il direttore Bua: "Grazie al suo contributo il Comune è in grado di avvicinarsi ai bisogni e alle esigenze dei cittadini rendendo Milano più semplice per tutti gli utenti"

Milano, 9 dicembre 2008 – Antongiulio Bua, direttore centrale Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione e Servizi civici del Comune di Milano si è aggiudicato, in occasione della 6° giornata Nazionale della “Relazione con il Cliente per Riconoscere ed essere riconosciuti”, il premio di miglior manager dell’anno per i Servizi al cittadino.

L’iniziativa, promossa da CMMC - Customer Management Multimedia Competence, volta a premiare le aziende pubbliche e private ed i manager che si sono contraddistinti per la qualità del servizio erogato al cliente, e ideata da Mario Massone, fondatore CMMC, si è svolta questa mattina presso la sede sia ssb di Milano.

A consegnare il premio è stato l’assessore alle Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Andrea Mascaretti.

Questa la motivazione: “Per la sua interpretazione della nuova organizzazione della PA. A lui va riconosciuto il merito di aver elaborato, contribuito e sostenuto diversi progetti per semplificare l'accesso dei city user ai servizi, tra cui il progetto "La PA va ai cittadini", che prevede la costituzione di un front-office vicino al cittadino in termini di fruibilità della risposta e della trasparenza, disponibile h24 per 365 giorni all'anno. Altro progetto da segnalare é lo "Sportello Milano Semplice", uno sportello integrato e polifunzionale in grado di erogare direttamente tutti i prodotti e tutti i servizi amministrativi al cittadino tradizionalmente resi dalla lenta organizzazione comunale. La sua è l'estrema volontà d'innovare la PA a totale disposizione di tutti i cittadini, introducendo quanto di più tecnologico possibile per semplificare i processi. Rappresenta uno dei migliori casi di successo del settore, perché associa a progetti innovativi e particolarmente complessi, professionalità e propensione al risultato”.

“Mi fa molto piacere consegnare al direttore centrale Bua questo premio, - ha dichiarato l’assessore Mascaretti - perché il servizio al cittadino riveste un’importanza fondamentale all’interno della Pubblica Amministrazione, soprattutto in un Comune così grande come quello di Milano. La Pubblica Amministrazione è molto complessa, e dare la possibilità ai cittadini di ricevere informazioni in modo semplice e mirato rappresenta una grande conquista per la nostra Città. E in questo il lavoro svolto dal direttore è stato fondamentale, perché grazie al suo contributo il Comune di Milano oggi è in grado di rispondere e di avvicinarsi  ai bisogni e alle esigenze dei cittadini rendendo Milano più semplice per tutti gli utenti.”

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Inserito da il Inserito da Luca Gandolfi il Lun, 08/12/2008 - 17:42

Ancora una volta la Maratona di Milano si è svolta in un percorso che in molte vie doveva convivere con le auto: a volte nella corsia opposta, a volte in quella di fianco ai corridori e altre ancora in cui chi correva aveva pochi metri a disposizione perché su tre corsie una sola era per chi correva. Per non parlare poi degli incroci dove c'erano code enormi di auto bloccate coni motori accesi. Ma che senso ha continuare in questa situazione promiscua che non è né carne, né pesce. Se si decide che Milano deve avere la sua Maratona perché è un modo come un altro per conquistarsi uno spazio mediatico nel mondo, allora che si abbia la coerenza di fare tutte le logiche scelte conseguenti, cioè di farla coincidere con una domenica ecologica o almeno di bloccare il traffico per tutta la durata della maratona. E tanto per non essere fraintesi, quando parlo di "bloccare il traffico" intendo impedire la circolazione dei veicoli e non il bloccarli in code interminabili di automobilisti stressati e incattiviti che pur non andando avanti di un metro continuano a tenere i motori accesi facendo respirare i miasmi inquinanti a chi corre a pochi metri.

In questi ultimi anni il gruppo dell’Italia dei Valori ha già presentato due mozioni (di cui sono l’estensore e primo firmatario) in cui si chiede di far coincidere la Maratona di Milano con una domenica ecologica o almeno con un blocco della circolazione per la durata della maratona; le mozioni sono state entrambe approvate all'unanimità dal C.d.Z. 5.

Purtroppo però il Consiglio Comunale e la Giunta Moratti da quest'orecchio non ci sente proprio e continua a perseverare diabolicamente nell'errore. Invitiamo il Sindaco e la Giunta a riflettere su quale risultato becero stia ottenendo in questo modo: automobilisti scontenti (anche se sarebbe più appropriato un termine più colorito) perché si ritrovano chiusi nelle auto e bloccati in interminabili code; maratoneti delusi dei ripetuti rischi e disagi a cui sono costretti (come se non bastasse la fatica di correre per 42 km); e, per finire, l'immagine che viene data nel mondo è quella di una città piena di traffico e senza una diffusa cultura sportiva. Proprio un bel risultato: complimenti!

E pensare che in una città molto più grande e complessa come New York i maratoneti corrono tra due ali di folla che li incitano dal primo metro fino all’ultimo km. Qui a Milano invece si corre tra file di auto strombazzanti e gli insulti di molti automobilisti inviperiti.

Un grazie immenso va a tutti quei volontari e i vigili urbani che si sono prodigati per aiutare i maratoneti a giungere sani all'arrivo (ma intossicati dai fumi respirati durante il percorso).

Se il canale istituzionale fino ad ora non ha prodotto i risultati desiderati, proviamo a vedere se ci riesce internet con le sue varie forme in cui si possono incanalare sia le proteste che le proposte.

Con questo intento ho fatto partire sul social network Facebook (www.facebook.com) una Causa Per una Maratona di Milano senza auto” che vi invito a sottoscrivere e diffondere:

http://apps.facebook.com/causes/158494?m=8c3a5226&recruiter_id=22797366

Al seguente link invece potete vedere alcune delle foto che ho scattato durante la Maratona:

http://www.facebook.com/album.php?aid=10460&id=1317028236 

Curioso che la causa su Facebook sia stata sottoscritta anche dall'assessore allo Sport Giovanni Terzi, col quale ho anche avuto modo di scambiare qualche considerazione tramite dei post all'interno di un gruppo di runner milanesi, sempre su Facebook. Alla fine l'assessore si è impegnato pubblicamente a portare avanti la proposta (già votata due volte all'unanimità dal C.d.Z. 5) di far coincidere la Maratona di Milano con una domenica ecologica, ricordando però che la competenza istituzionale per le domeniche ecologiche spetta alla Regione.

Luca Gandolfi

Consigliere di Zona 5

Di Pietro Italia dei Valori 

info@lucagandolfi.it

www.lucagandolfi.it

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Dom, 07/12/2008 - 15:29

Dal sito Web del Comune di Milano:

Sant'Ambrogio 2008

Responsabilità e dialogo: una nuova alleanza per Milano

Il Sindaco Moratti interviene al Teatro Dal Verme per la Benemerenze Civiche
 
Milano, 7 dicembre 2008 - Domenica 7 dicembre è la giornata dedicata a chi ama Milano. Festa del patrono della città, al Teatro Dal Verme, il Sindaco Letizia Moratti è intervenuto alla tradizionale cerimonia per il conferimento delle Benemerenze Civiche.

L'intervento del Sindaco

"Cari amici, rivolgo il mio saluto a tutti voi. È un saluto che estendo a tutta la città. Come ogni anno ci incontriamo per la festa di Sant’Ambrogio, del nostro Santo patrono, per riflettere sulla nostra città. Per riscoprire e rinnovare l’anima più profonda e vera di Milano.
Guardando Voi vediamo il volto più bello della nostra Città. Nei vostri sguardi vedo quelli di tutti i milanesi che costruiscono ogni giorno una città solida, libera. 
Con la cerimonia di oggi vogliamo premiare in voi l’impegno e la passione civile, la stessa di tutti coloro che con senso di responsabilità lavorano per il bene comune. In voi sono premiati tutti loro.

CHIAMATI ALLA RESPONSABILITA’
La giornata di oggi è dedicata, in particolare, a chi ama Milano. A chi, cioè, non attende che altri agiscano, ma si assume la responsabilità del bene comune in prima persona. A chi conosce e interpreta un principio irrinunciabile, così come l’ha sottolineato l’Arcivescovo nel suo Pontificale: quello della responsabilità.
La responsabilità è una energia che nasce dal singolo e si riversa immediatamente nella collettività. La responsabilità è l’unico atteggiamento capace di far coincidere il bene personale con il bene di tutti. È l’assunzione della responsabilità personale che ci porta a confrontarci in maniera costruttiva gli uni con gli altri. È la responsabilità personale di ciascuno di noi che ci fa tendere a comprendere gli altri per costruire assieme una convivenza serena.
Ognuno di noi porta con se la propria storia, la propria formazione e il proprio percorso di vita. E proprio la responsabilità personale di ciascuno ci fa aprire agli altri, ci fa guardare oltre ciò che è “nostro” per aiutarci a dialogare, ascoltare e comprendere l’altro.

NON GENERALIZZARE
Tornare al senso di responsabilità personale, come ci ha invitato Sua Eminenza Tettamanzi, significa anche non formulare generalizzazioni affrettate. Siamo sempre più chiamati a conoscere e distinguere il valore di ciascuno, le aspettative come le risorse di ogni persona. È sempre più necessario riconoscere il merito che ciascuno porta in ogni ambito della propria azione.
Partiamo tutti da posizioni diverse, ma attraverso il dialogo e il confronto possiamo andare a costruire il bene comune.

LA COSTRUZIONE DEL BENE COMUNE
Il bene comune non si può delegare. È un patrimonio che nasce dalla sintesi della nostra responsabilità che diventa azione. Viviamo situazioni e responsabilità diverse.
Come padri  e madri, come educatori, come politici e amministratori, come imprenditori, come cittadini. Giocando la nostra responsabilità nella tensione al bene comune possiamo ritrovare la fiducia necessaria, tra noi così come tra le Istituzioni e i cittadini.
C’è davvero bisogno di tutti: ciascuno può e deve sentirsi chiamato alla costruzione di una città sempre più a misura d’uomo. Ciascuno con le proprie esperienze, con le proprie energie, con la propria forza, la propria passione. Ciascuno con la propria storia e identità. La città sarà libera e accogliente se potrà contare su donne e uomini coscienti della propria identità. E proprio perché coscienti e forti della propria identità aperti agli altri.
Si arriva così a costruire un “noi” in cui le ragioni di tutti e di ciascuno coesistono, si sviluppano e si arricchiscono vicendevolmente.
In questo momento storico, segnato in Italia come in tutto il mondo da prove e difficoltà, abbiamo bisogno di sentirci di nuovo parte di un’unità che cresce. Abbiamo bisogno di una nuova grande alleanza civile.

IL “BENE COMUNE” DI MILANO OGGI
Il nostro tempo è ricco di opportunità, ma anche di difficoltà. Lo vediamo bene oggi con il momento di rallentamento dell’economia mondiale. Per questo è ancora più decisivo mettere a fattor comune le risorse, l’intelligenza, il contributo di ciascuno. Ma cosa significa “bene comune” oggi a Milano?
Milano vive profondamente diverse dimensioni. La cultura, l’innovazione, la politica, il volontariato, l’internazionalità e soprattutto il lavoro e l’impegno che attraversa tutti questi ambiti.
Riscopriamo, dunque, il valore più alto del lavoro: la capacità e il coraggio nel lavoro di ciascuno che s’intrecciano ad un forte senso di cittadinanza, a vantaggio sì del successo personale, ma facendo crescere tutta la società.
Senza bisogno di patti scritti, di proclami, di atti clamorosi, ma con la forza tranquilla della collaborazione quotidiana, con il lievito del dialogo. Milano è ricca di esempi e testimonianze di questa quotidiana operosità, nelle aziende come nei settori della salute, dell’educazione e della cultura.
Penso al Conservatorio Giuseppe Verdi, che da due secoli lega il suo nome a quello della nostra città. Penso all’Umanitaria, all’Istituto dei Tumori, ad una azienda come la Mondadori, che da cento anni è un ponte tra l’Italia e il mondo nel campo della cultura.
Penso all’Ispi, sempre attivo nel proporre occasioni di conoscenza e studio di Istituzioni e identità diverse.
E penso soprattutto al volontariato. Ben 29 attestati tra quelli che consegniamo oggi si riferiscono a realtà che vivono grazie al volontariato. È un giacimento di coraggio di forza che va potenziato, sostenuto, sviluppato.
Le realtà del volontariato hanno un punto di forza proprio nella capacità di essere sempre aperte al dialogo, al fare insieme. Sono realtà abituate a lavorare in rete, alla collaborazione con le Istituzioni e con il sociale.

I SEMI DI QUESTA ALLEANZA SONO GIA’ PIANTATI
I premi che vengono consegnati oggi grazie al lavoro del Consiglio comunale ci dicono con chiarezza che non partiamo da zero. Che i semi di questa nuova alleanza sono fertili nel territorio. Voi ne siete la prova.
Senza dimenticare nessuno, ma per esaltare le qualità di tutti, permettetemi di ricordarne alcuni in modo particolare.
Voglio ringraziare Edward Gardner, per molti semplicemente Eddy, che a rischio della sua stessa incolumità personale attraversa la nostra Città per aiutare i giovani a liberarsi dalla schiavitù della droga.
Un pensiero colmo di gratitudine va a Alma Cappiello, testimone appassionata dei diritti della donna nelle Istituzioni  e nella Società. Ravvivando la sua memoria desidero salutare le molte donne che oggi premiamo, e che bene rappresentano la forza di quello che in tanti Paesi è il vero motore della società.
Sono felice di ricordare anche due esperienze di dialogo tra fedi come il Centro Religioso Islamico in Italia o la scuola ebraica del Merkos. Sono realtà che tessono tutti giorni alleanze e dialogo tra le diversità, senza cedere nulla della propria identità, ma offrendola alla costruzione di una identità comune più ricca.

MILANO CAPITALE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Un ultimo pensiero speciale, per la dimensione caratteristica della nostra città che è la cooperazione internazionale,  lo rivolgo al professor Frigiola. Nel corso della sua carriera di chirurgo ha salvato centinaia di bambini nel mondo, specialmente nei Paesi più poveri, senza distinzioni di provenienza o appartenenza etnica e religiosa.
E per questo stesso motivo sono particolarmente felice che il Cardinale Tettamanzi abbia colto il senso più profondo di Expo  2015.
“Qual è la ricchezza più vera dell’Expo?” – ci ha domandato il nostro Arcivescovo.
È “L’occasione di ripensare il futuro di Milano, per iniziative sull’emergenza alimentare, e per mostrare un volto che è la manifestazione dell’anima e del cuore della Città”.
Come il Cardinale Tettamanzi ha sottolineato, si tratta di “iniziative concrete, già in parte avviate ad opera di Istituzioni e di Organizzazioni di Volontariato in alcuni Paesi del mondo, dove l’emergenza alimentare è più forte.
In questo senso l’Expo è già cominciata: e questo inizio è un segno che fa ben sperare per la crescita culturale e operativa di una solidarietà sempre più ampia”.

GRAZIE AI TESTIMONI
A voi, che siete testimoni di questa solidarietà così come di tutti i valori che Milano interpreta e sa vivere, voglio dire il mio grazie, di cuore.
Voglio rivolgervi un ringraziamento e un augurio, perché la vostra forza, la vostra energia e il nostro impegno e passione si diffondano e siano di esempio a tutti. In modo speciale ai più giovani, che sempre più hanno bisogno di punti di riferimento e di speranza.
È l’augurio che possano costruire un percorso di vita che sia pieno e portatore di felicità per se e per gli altri come è il vostro. Grazie"

Benemerenze Civiche 2008 - TUTTE LE MOTIVAZIONI

Speciale Sant'Ambrogio 2008 - GLI EVENTI

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Ven, 05/12/2008 - 15:50

Da ViviMilano - caso del giorno:

http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/12/05/caso.shtml

Il caso del giorno

Area protetta Biagi in Galleria con Saviano

La proposta: creare un luogo per tutti coloro che sentono il bisogno di discutere e confrontarsi alla ricerca di una «strada nuova»

- Il blog di VivereMilano

Caro Schiavi, leggo dell'interminabile polemica sull'Ambrogino negato a Enzo Biagi. Sono sicuro che lui avrebbe tagliato corto con una delle sue taglienti frasi già da un pezzo. D'altronde la politica di oggi vive solo di «scandali» inventati e/o cavalcati essendo oramai completamente vuota di contenuti. Una cosa che credo sarebbe piaciuta a Enzo Biagi, forse sarebbe un spazio in Galleria intitolato a suo nome (un'area Biagi — un'area protetta dal mondo della disinformazione, della notizia montata ad hoc), dove i cittadini possano incontrare i personaggi dell'impegno politico e sociale di questa Italia allo sbando. Un luogo (un po' come il vecchio Camparino che vedevo da bambino) dove tutti coloro che sentono il bisogno di discutere e confrontarsi alla ricerca di una «strada nuova» si possano incontrare e cercare di crearla insieme. Incontrare Saviano (una delle ultime interviste televisive di Biagi tra l'altro), un eroe vero dei nostri giorni, che oggi rischia di venire strumentalizzato dalle ridicole polemiche di alcuni «protagonisti politici» sarebbe un incontro importante: non per parlare solo di mafia, ma dell'impulso inarrestabile che porta un uomo a dedicare la sua vita ad un ideale, a combattere un nemico della società, un nemico del bene comune. Questa sarebbe una lezione di vita, e ne potrebbero seguire molte altre, nell'area protetta Biagi.

Cesare Fracca

Caro Fracca,
è triste vedere il nome di Enzo Biagi strapazzato nel sottoscala della politica, messo in un tritacarne e maciullato per un Ambrogino. Non ce n'era bisogno. Anche perché l'interessato non c'è e non può dire la sua. Ogni volta che qualcuno tenta di giustificare il veto del centrodestra si va a impantanare con argomentazioni improbabili. Rimedieremo il prossimo anno, si è sentito dire. Ma no, lasciate perdere. Enzo Biagi un Ambrogino vero l'aveva già ricevuto, senza tante manfrine. Il suo nome è nella storia del giornalismo di questo Paese e nel cuore di tanta gente: non tiriamolo più per la giacca, evitiamo altre polemiche sguaiate. La rissa non fa per me, diceva il grande Enzo, porto gli occhiali fin da quando ero piccolo. Ma per una buona causa era pronto a battersi, sempre. L'ha ricordato anche il sindaco Moratti: nei momenti più difficili, Biagi c'era. È questa la lezione che Milano deve ricordare, l'esempio da dare ai giovani. La Galleria sarebbe il posto giusto per una dedica nel tempo: era lì la sua bottega. Farne un'area protetta, per un giornale parlato, è una bella idea. Ma forse piace solo ai sognatori.

Giangiacomo Schiavi

05 dicembre 2008

 

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Inserito da il Inserito da Cittadino Anonimizzato a posteriori il Sab, 29/11/2008 - 18:10

Credo che a Milano l'offerta culturale debba arricchirsi di film, produzioni teatrali e spettacoli in lingua originale.

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mar, 25/11/2008 - 23:23

Dal sito Web del Comune di Milano:

Approvato dalla Giunta

Moratti: "Bilancio 2009 nel segno di efficienza ed equità"

Il Sindaco ha presentato la manovra economica. Per la ristorazione scolastica sgravi per 13 mila famiglie dai redditi più bassi. Gli assessori e le direzioni tagliano le spese generali di gestione. Aumenta il ruolo dei privati nella realizzazione di opere infrastrutturali
 
Milano, 25 novembre 2008 - Una manovra economica che si poggia su due pilastri: “efficientamento” ed “equità”. Così il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha presentato il  Bilancio di Previsione 2009 di parte corrente, approvato oggi dalla Giunta e che sarà portato al vaglio del Consiglio.

Un bilancio definito “difficile” dal Sindaco, sul quale pesano i 76,5 milioni di euro di mancati trasferimenti e le ricadute della crisi di Alitalia, oltre a maggiori spese per migliorare i servizi (41,5 milioni di euro). In totale l’Esecutivo di Palazzo Marino ha dovuto trovare risorse per 160 milioni di euro.

“Affrontiamo il problema con misure straordinarie – ha commentato il Sindaco - proseguendo il percorso di razionalizzazione della spesa e aumentando l’efficienza della struttura. Arriviamo così a colmare le minori entrate senza penalizzare la Città e i servizi”.

In sostanza, rispetto allo scorso anno, il Comune di Milano consolida le spese per i servizi ai cittadini ma non mancano alcune novità a beneficio delle famiglie con reddito basso.
Sono infatti più di 13mila le famiglie milanesi che spenderanno meno per la scuola d’infanzia, le scuole primarie e secondarie di primo grado. Le variazioni riguardano i servizi di mensa. Verranno infatti applicate tariffe differenziate in base al reddito – hanno spiegato il Sindaco e, nel dettaglio  l’assessore Mariolina Moioli - in modo da far pagare di più a chi ha un reddito alto e di meno ai redditi bassi, il tutto tenendo conto della composizione familiare attraverso l’ISEE.

Dall’anno scolastico 2008-2009 la Regione ha istituito una Dote scuola come sostegno alle famiglie per la mensa, il trasporto scolastico e i libri di testo. Poiché il Comune di Milano eroga già questi servizi, la dote scuola potrà essere utilizzata come contributo delle famiglie al Comune per il servizio di mensa. In tal modo famiglie con reddito ISEE inferiore ai 2.000 euro potranno disporre di un servizio totalmente gratuito mentre, con 11 mensilità di servizio (uno in più rispetto al passato) si arriva fino a 119 euro di “sconto” per redditi fino a 6.500 euro.

Sul tema dell’efficientamento, il Sindaco ha avuto anche modo di ringraziare tutta la Giunta per la complessità della manovra, “l’impegno e il senso di responsabilità”.
Si è proceduto così all’esternalizzazione di taluni servizi e da minori contributi per capitoli di spesa che gli assessorati e le direzioni hanno valutato all’interno del proprio settore. Ecco così 28,6 milioni di euro in meno grazie a una razionalizzazione delle spese per assessorati e servizi; 16 milioni dalle spese generali di gestione e  11,9 milioni per efficientamento della struttura. A questo risparmio si somma l’applicazione dei 17 milioni di avanzo del 2007.
Per quanto riguarda le spese in conto capitale, cioè gli investimenti in opere pubbliche, nel 2008 è stato pari a 1 miliardo 709 milioni di euro. Nel 2009 la cifra sale a 2 miliardi 985 milioni di euro.

“È cresciuta l’adozione del project financing,  la finanza di progetto, cioè l’intervento dei privati – ha aggiunto la Moratti - Nel 2008 l’apporto è stato di 31 milioni di euro, nel 2009 sarà di circa 404 milioni di euro e si concentrerà soprattutto nel campo delle infrastrutture per le metropolitane. Abbiamo consolidato gli altri investimenti che sono stati nel 2008 di 614 milioni di euro e nel 2009 di 671 milioni di euro”.

“E’ un Bilancio, questo del 2009 – ha concluso il Sindaco – che ci auguriamo non definitivo. La trattativa in corso tra Governo e Associazione dei Comuni Italiani potrebbe portare ad aprile nelle casse comunali 20 milioni di euro come ristoro completo del mancato gettito dovuto all'abolizione dell'Ici sulla prima casa”.

SCHEDA - Refezione scolastica - dati di confronto - sgravi e aumenti contributi

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Inserito da il Inserito da Anna Silvani il Ven, 21/11/2008 - 11:17

                                                                                                         
Una città senza barriere con Duracell & Parkour

Il 22 novembre a Milano
l’energia degli appassionati di parkour al
 “Duracell Ultrachallenge Contest Game”

le batterie migliori sul mercato e la community più dinamica d’Italia
insieme per esprimere tutta l’energia del freerunning italiano
novembre 2008 – Sabato 22 novembre a Milano, all’uscita metropolitana Romolo, dalle 13 alle 17, si svolgerà un incontro gratuito collegato al concorso “Duracell Ultrachallenge Contest Game” per tutti coloro che amano, seguono e praticano il Parkour.
Il tema delle esibizioni è l’energia e a Milano i traceurs potranno esprimere tutta la propria creatività.
Duracell metterà a disposizione un UltraTutor che aiuterà a capire i segreti delle tecniche e della logica di percorso oltre a filmaker con esperienza nel mondo Parkour. Alle esibizioni assisteranno anche un rappresentante di Duracell e di Parkour.it.
Al partecipante/traceur sarà consegnata una chiave USB contenente le sue evoluzioni filmate, con le quali potrà realizzare un video promo.
Collegandosi al sito www.parkour.it è possibile prenotarsi all’incontro di Milano e ottenere tutte le informazioni e il regolamento per partecipare anche al concorso nazionale.
 
Duracell condivide quindi con Parkour la voglia di divertimento e libertà, ma soprattutto l’inesauribile energia che li accomuna e contraddistingue.

La collaborazione tra Duracell e l’Associazione italiana Parkour parte con il concorso Duracell Ultrachallenge Game e accompagna il lancio delle nuove pile Duracell Ultra. In questa prima fase, e fino al 21 dicembre 2008, gli utenti della rete sono invitati a creare e caricare on line un video che esprima l’energia delle nuove Duracell Ultra. Il concorso si divide in due categorie: Open, per chi desidera raccontare la propria visione di energia con un filmato, e Parkour, per chi vuole mettersi alla prova in prima persona con l’arte dello spostamento, liberando la propria immaginazione attraverso atletiche evoluzioni.
I membri della community avranno inoltre il compito di commentare tecnicamente i video e di segnalare quelli non conformi all’etica Parkour e freerunning, le cui regole fondamentali si basano sul rispetto degli altri e dell’ambiente.

L’appuntamento di Milano del 22 novembre, è l’ultimo di un mini-tour per l’Italia che si è già svolto, con ampia partecipazione degli appassionati parkour, a Roma e Trani.
Questa è solo la prima parte di un insieme di attività che coinvolgeranno Duracell e Parkour fino alla prossima primavera. La partnership fra Duracell e Parkour sarà seguita passo dopo passo sulla sezione del sito www.parkour.it dedicata all’iniziativa.

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Per ulteriori informazioni:
Giusi Viani – Eleonora Moretti
MS&L●Italia – Ufficio Stampa Duracell
C.so Venezia 16, Milano
Tel. 02-77336.350 – 02-77336.298
giusi.viani@mslitalia.com - eleonora.moretti@mslitalia.com
Anna Feola – 333 2135978 – anna_feola@libero.it

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Inserito da il Inserito da Andrea Giorcelli il Gio, 13/11/2008 - 00:07
Sono rimasto ancora una volta amareggiato dalle dichiarazioni di "Bros" e dall’articolo del Corriere Milano del 2/11 sul quindicenne “annoiato e insospettabile figlio della ricca borghesia milanese” che vive in centro, fa vacanze in posti da sogno, circondato dalla bellezza, ma non ha scrupoli a portare ulteriore bruttezza dove non vive lui, nelle tristi periferie che a suo dire e di Biondillo possono solo migliorare grazie alle “spruzzate di colore”.
Le scritte e disegni murali di tutti i tipi (perché chiamarli "graffiti"? un graffito è "un inciso o un disegno tracciato su roccia, metallo o ceramica con una punta che scalfisce la superficie in modo da scoprire parte di uno strato di colore diverso preparato di sotto, o riempiendo le incisioni con materiale di colore diverso", niente a che vedere con quello di cui si parla), oltre a esser espressione di nulla e spesso di dubbio valore artistico sono elementi entrati di forza e non invitati nello scenario cittadino, determinando, come anche gli onnipresenti cartelli e adesivi pubblicitari, un grande disordine, un inquinamento visivo che tutti si sono dovuti abituare a subire rassegnati e che influisce negativamente a livello psicologico.
L'aspetto della città dovrebbe essere una scelta di tutti cittadini, da tradurre a livello istituzionale con un'attenta e generale pianificazione urbanistica e dell'arredo urbano che la rispecchi, e non essere alterato da pochi imbrattatori.
Credo sia diseducativo proporre quest'attività in termini positivi, si deve invece separare nettamente l'elemento artistico dalla componente di danneggiamento e trasgressione, che spesso si fondono in maniera ambigua e strisciante.
Chi decide che cos’è arte e che cosa no? Non si può saperlo prima che l’opera sia realizzata, allora nel dubbio tutti gli aspiranti sarebbero autorizzati a utilizzare la città per esercitarsi a spese del decoro urbano e dei cittadini?
Oltre a sporcare muri, case, monumenti, fontane, tettoie per bici, vagoni, e tanto altro, con vernici solitamente per metalli inadatte al supporto murario che si scrostano in breve tempo, deteriorando gravemente i materiali di cui sono composti, il danno che provocano alla città è enorme e non è solo identificabile nei danni materiali o d’immagine.
Un altro effetto negativo del vandalismo in genere è che la gente diventa sempre piú chiusa e diffidente, che aree o piazze pedonali, giardini pubblici, fontane, porticati, cortili aperti, insomma gli spazi pubblici che da sempre caratterizzano la vita pubblica e la storia delle città, si sono trasformati in luoghi fortemente indesiderati dai cittadini, da evitare, da chiudere, da non realizzare, da non avere sotto casa, perché non sono vissuti come degli elementi di valore e vivibilità come dovrebbe essere se vivessimo un paese civile, ma come dei problemi, dei fastidi.

Perché dobbiamo sottostare al ricatto strisciante e puramente arrogante per cui, se non vengono destinate superfici per tale attività, ci si ritrova scuole, serrande e palazzi ricoperti di scritte?
Giudico patetica la giustificazione secondo cui ravvivano la città col colore, anzi, mi sembra che accentuino il senso di disagio, sporcizia e marginalità. Io dico che è cento volte meglio un muro o un cavalcavia grigio ma pulito, piuttosto che riempito d'orridi scarabocchi.

Anche la proposta di dedicare spazi appositi in determinati luoghi non mi sembra corretta — a meno di una valutazione dell'impatto d’insieme nel contesto urbano e dell'inserimento nell'ambiente  — perché la scelta ricadrà su qualche area periferica già colpita da degrado e non certo sul salotto buono del centro. Cosí come non è accettabile la soluzione di alcuni negozianti che, per evitare scarabocchi, si sono accordati coi "graffitari" per farsi dipingere con un disegno la serranda, che i regolamenti comunali prevedono invece di colore uniforme.

Che gli esercizi di stile e l'arte si sviluppino su supporti diversi, mobili e non immobili, interni e non esterni: facciamo realizzare i "graffiti" su pannelli rimovibili, magari messi a disposizione del Comune, da esporre, nei casi in cui si tratti di opere d'arte, in determinati spazi al chiuso o temporaneamente all'aperto. Altri spazi della città che potrebbero accogliere i murales sono i lunghi sottopassaggi, i corridoi di metropolitane e treni, dove non sarebbero visibili da lontano e quindi non avrebbero un effetto negativo sul paesaggio, che altrimenti ne subirebbe la disarmonia.

D’altra parte chi progetta la città futura (sia edifici, sia arredo urbano, ecc.) dovrebbe tener conto anche di questa minaccia, evitando superfici scrivibili accessibili dagli spazi pubblici, es. costruendo su pilastri, o realizzando basamenti molto ruvidi, pareti scabrose. Un'altra idea potrebbe essere piantare dei rampicanti per coprire i muri.

E per poter irrogare le nuove sanzioni agli “imbrattatamuri”, difficili da cogliere sul fatto, si potrebbe predisporre una catalogazione fotografica di tutte le scritte murali presenti nel territorio comunale e ritenibili segni di identificazione dell’autore (cosiddette “firme” o, in inglese, “tags”), nonché delle precise località in cui siano rinvenute, per poter procedere, in caso che sia colto in flagranza, alla contestazione di tutte le altre “firme” precedentemente catalogate riconducibili e quindi imputabili a quell’autore. Ciò permetterebbe anche di costringerli a ripulire tutte le proprie scritte.

Andrea Giorcelli
Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)

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Inserito da il Inserito da Dario Paladini il Mer, 12/11/2008 - 11:08

Buongiorno, sono Dario Paladini, uno dei giornalisti di Terre di mezzo. Vi scrivo per darvi questa notizia: dopo 14 anni Terre di mezzo muore. Ma, per fortuna, rinasce anche. Mi spiego meglio: chiudiamo il Terre vecchio formato e diamo vita ad un'esperienza editoriale e culturale nuova. Cambia veste grafica, ma soprattutto amplia i suoi contenuti e la sua diffusione. Collaborano con noi firme e realtà importanti: da Loretta Napoleoni (economista) a Pat Carra (vignettista) a Francesca Zajczyk (sociologa), da Esterni (associazione culturale che organizza il Milano film festival) alla scuola di scrittura Holden di Torino, dalla rivista musicale Rockit a Legambiente e tanti altri.

Terre di mezzo diventa uno "street magazine": le strade delle città in cui viviamo rappresentano per noi un luogo da vivere e condividere. È il punto di vista dal quale vogliamo raccontare i fatti. Per far rinascere Terre di mezzo però vogliamo coinvolgere i lettori. Come? Fondando insieme a loro il nuovo giornale. Per questo stiamo chiedendo a tutte le persone che conosciamo di far girare la notizia di quel che sta succedendo a Terre di mezzo. Il nuovo Terre non uscirà in forma cartacea fino a quando non avrà trovato almeno 2000 nuovi lettori: i loro abbonamenti infatti permetteranno al giornale di esistere.

Sul sito www.specialeterre.it potete trovare tutto sul nuovo Terre di mezzo. Andate a visitarlo e diteci che cosa ne pensate.

Grazie.

Dario Paladini 

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 20/10/2008 - 15:19

Da Milano 2.0:

Adunata di sindaci dei comuni "virtuosi", in marcia con Letizia Moratti contro i tagli
Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 10:20 in Milano cronaca, Milano politica

sindaci.png

Sindaci virtuosi in marcia contro i tagli e i soldi "regalati" a chi non se li merita. La Moratti (ma non solo) alla riscossa. L'invito è partito dal tavolo del Festival dell'Alimentazione (foto), visto che proprio questo tema è uno dei cardini della candidatura di Milano per ospitare l'Expo2015.

Il decreto latita (dovrebbe arrivare questa settimana) e in più il Comune di Milano si vede togliere fondi rispetto ad altri comuni. Per cui chiamata a raccolta dei comuni del Nord e del Sud che si "comportano bene".

"Chiunque voglia condurre la battaglia culturale in favore della meritocrazia dei Comuni mi avrà al suo fianco"

Anche perché i comuni svolgeranno un ruolo fondamentale nell'Expo. E non possono arrivare a un appuntamento così grosso con le casse vuote.

Parola di sindaco. Ignazio La Russa, come già aveva fatto qualche giorno fa, cerca di riaggiustare il tiro

"Ho parlato negli scorsi giorni con la Moratti e ci siamo trovati in perfetta sintonia. Qui non si tratta di essere "contro" qualcuno. Il governo ha fatto benissimo a dare i fondi a Catania e a Roma. Soldi che, lo segnalo, sono stati presi dal fondo per lo sviluppo del sud e che quindi mai sarebbero potuti arrivare a Milano. Ora, però, bisogna pensare al nord"

Il Corriere ha raccolto l'opinione di diversi sindaci.

Marta Vincenzi, sindaco di Genova

"Benissimo. Condivido in pieno. Tra noi amministratori c'è un'antica pratica che permette di superare le coloriture politiche. E questo federalismo fiscale è una scatola vuota"

Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte

"Tutti d'accordo. Lo abbiamo messo per iscritto nell'ultimo incontro con il governo. Questo modo di distribuire le risorse non va"

Roberto Bruni, sindaco di Bergamo

"Sì alla mobilitazione bipartisan, perché i soldi dati a Roma e a Catania sono un'offesa"

Leonardo Domenici, sindaco di Firenze

E' necessario riaprire il confronto col governo sul patto di stabilità per gli enti locali. La maggiore flessibilità deve valere anche per i Comuni

Nello Dipasquale, sindaco di Ragusa

"La Moratti ha assolutamente ragione, questa non è una questione di nord e sud. Per questo le ho suggerito di chiamare a raccolta i Comuni virtuosi per far sentire la propria voce"

Grandi assenti nelle casse dei comuni l'abolizione dell'Ici. Quello e altri fattori non porteranno più di 150milioni di euro. Mancano:

- 25 milioni di euro di dividendi Sea legati al ridimensionamento di Malpensa

- per l'abolizione dell'Ici sulla prima casa: 39 milioni

- introiti Ecopass: ci saranno solo 13 milioni di euro (anzichè 24) per potenziare i mezzi pubblici

- 30 milioni che lo Stato deve restituire per le spese di manutenzione del Palazzo di Giustizia

- 15 milioni di perdite legate ai derivati e alle vicende bancarie recenti

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