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Inserito da il Inserito da Cecilia Bonatti il Dom, 14/06/2009 - 08:20

Cool Dopo l'inizio della discussione sul cibo nelle mense scolastiche milanesi, vorrei porre l'attenzione sulle vacanze scolastiche delle scuole primarie e secondarie.  Mentre per i  Nidi e le Scuole dell'infanzia  i termini sono alla fine di giugno per le scuole d'infanzia e 15 o anche 30 luglio per i nidi, le scuole primarie hanno terminato il giorno 10 giugno, per ricominciare il 14 settembre, mentre, ovviamente i Nidi riprendono il 1° settembre così come pochi giorni dopo le scuole d'infanzia.
Una mamma che lavora come fa con tutte queste date assurde?
Solo da noi i bambini stanno a casa dal 10 giugno al 14 settembre, e per una mamma che lavora ed ha figli che frequentano scuola d'infanzia e scuola elementare  ( ad esempio), il problema è davvero enorme.
Sì, certo ci sono i centri estivi, ma prima di tutto costano non poco, in secondo luogo hanno orari ben definiti, in terzo luogo i bambini vanno accompagnati e ripresi sempre ad orari ben definiti che non sempre coincidono con quelli della mamma , magari sola e lavoratrice.
Queste osservazioni sono state formulate dopo un attento esame della situazione di tante mamme che ho incontrato all'uscita della scuola e che avevano non pochi problemi a sistemare i bambini per un periodo così lungo.
Nell'Amministrazione comunale ( Moratti in testa) le donne che lavorano hanno tutte baby.sitter, colf, o altri aiuti?
Ma la quasi totalità delle donne milanesi vive una ben diversa realtà.
Le tanto decantate autonomie non possono essere messe al servizio del cittadino pensando anche ai disagi delle famiglie, proponendo dall'alto un calendario tanto assurdo?

 Grazie per l'attenzione
Cecilia Bonatti

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Inserito da il Inserito da Fabio Cremascoli il Gio, 04/06/2009 - 11:48
Come associazione di volontariato abbiamo creato una "petizione on line" che sarà poi inviata con una nota di accompagnamento al Comune di Milano, a Milano Ristorazione (società comunale che gestisce la ristorazione scolastica)  e alla Provincia, per chiedere di introdurre cibi  esclusivamente biologici nelle mense scolastiche (asili nido, materne, elementari,...) comunali.
Se siete d'accordo potete leggere il testo della petizione e  sottoscriverla a questo link:

http://www.petitiononline.com/mensebio/petition.html

Grazie mille
carissimi saluti
Smile

ass. Perterra - persone, territorio, ambiente (Milano)

perterra@gmail.com
http://perterra.wordpress.com

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Inserito da il Inserito da Anna Celadin il Ven, 29/05/2009 - 11:47

Lettera aperta alle istituzioni comunali nell’ANNO DEDICATO AL RESPIRO
 
L’Associazione Dialoghi Necessari è da sempre impegnata per l’affermazione della sicurezza sui luoghi di lavoro e per la tutela della salute delle cittadine/cittadini e lavoratrici/lavoratori.
Il 2009 è l’ANNO DEL RESPIRO, mentre il mese di Maggio è stato dichiarato MESE CONTRO IL FUMO da Lega Tumori ed altri; anche noi come Associazione vogliamo essere in prima linea per questa battaglia di civiltà.
 
La nostra specificità in questa campagna ha un valore aggiunto in termini di richiesta di più educazione e di cultura, soprattutto, legata alla politica della prevenzione sulla dipendenza dal tabacco e alla gravità delle conseguenze.
 
Di prevenzione si parla tanto ma si fa poco e male anche nei luoghi di lavoro. Si investe molto per la diagnosi precoce delle malattie da “fumo” e quasi nulla verso l’educazione per garantire e tutelare la salute delle persone proprio dai pericoli del fumo attivo o passivo.
 
Sempre più spesso riceviamo sollecitazioni e lamentele cittadini e dipendenti comunali per le quotidiane violazioni alla LEGGE sul divieto di fumo negli uffici civici.
 
Il tanfo di fumo si avverte spesso già nelle scale, negli atri, nei corridoi e anche nei bagni. Luoghi questi non adibiti al libero fumare. Ci sono luoghi e/o uffici, con esempi a bizzeffe, dove si fuma impunemente nonostante cartelli agli ingressi, avvisi sui piani, ordinanze vigenti.
 
Ci sono numerosi episodi di trasgressori che si mettono alle finestre – ed è come se fumassero all’interno degli uffici – lasciano cadere la cenere sui davanzali e gettano le cicche sulla parte interna ovvero sulle coperture.
 
Questi fatti sono evidenti a tutti: lo spettacolo che si presenta sotto gli occhi di chiunque è indecoroso per usare un eufemismo e non è detto che possano pregiudicare anche la sicurezza delle diverse strutture comunali.
 
Dialoghi Necessari sostiene queste iniziative di monitoraggio e prevenzione della sicurezza sui luoghi di lavoro e per la tutela della salute (art. 32 della Costituzione) e si rende disponibile a raccogliere segnalazioni e reclami (nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy).
 
La Presidente
Anna Celadin
Milano 21 maggio 2009
 
 
Il presente testo viene inviato:
SINDACO LETIZIA MORATTI
VALERIA PEVERELLI
GIUNTA COMUNALE
DIRETTORE GENERALE GIUSEPPE SALA
SEGRETARIO GENERALE GIUSEPPE MELE
DIFENSORE CIVICO ALESSANDRO BARBETTA
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE MANFREDI PALMERI
DATORE DI LAVORO DELEGATO DEL COMUNE DI MILANO RICCARDO ALBERTINI
MINISTERO DELLA SALUTE D. GALEONE

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Inserito da il Inserito da Lucio Chiappetti il Mar, 26/05/2009 - 17:13

Spero che questa segnalazione sia accettabile su questo o eventualmente un altro forum.

 

Un collega che gia' lavorava presso il mio istituto, ora professore a Pavia, accademico dei Lincei, gia' presidente della Agenzia Spaziale Italiana, e' candidato alle elezioni europee nel collegio di nord-ovest.

Con un programma  orientato su "futuro e ricerca".

Ha anche un sito che chi fosse interessato puo' consultare per dettagli  http://www.giovannibignami.it/

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 25/05/2009 - 13:57

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

SERVIZI COMUNALI. NUMERO VERDE PER ESPRIMERE GRADIMENTO DAL CELLULARE

Milano, 25 maggio 2009 – Da oggi i milanesi potranno esprimere il proprio grado di soddisfazione sui servizi erogati dagli sportelli ‘Milano semplice’, utilizzando anche il telefono cellulare.

Sono stati messi a disposizione dei cittadini tre numeri verdi, chiamando i quali si può esprimere la propria opinione.

Dopo la telefonata l’utente riceverà un SMS di ritorno con un messaggio di ringraziamento e di avvenuta registrazione della valutazione espressa. I numeri sono: 800.765800 (giudizio positivo), 800.765801 (giudizio sufficiente) e 800. 765802 (giudizio negativo).

Solo in caso di giudizio negativo, l’utente riceve un sms di richiesta di suggerimenti per il miglioramento del servizio e avrà a disposizione altri 4 numeri per spiegare il motivo della propria insoddisfazione: mancata professionalità dell’impiegato/a, necessità di tornare, risposta negativa e tempi di attesa troppo lunghi.

“Come promesso, estendiamo il nuovo sistema di valutazione a uno dei punti più nevralgici del Comune mettendoci, dunque, fortemente in gioco – ha detto l’assessore ai Servizi civici e Semplificazione Stefano Pillitteri -. Non è tanto una sfida, quanto la scelta di dotarci di un ulteriore strumento per capire dove e come migliorare i nostri servizi”.

Da lunedì 19 maggio, inoltre, il Comune ha introdotto un altro sistema per dare il voto ai suoi servizi. Per valutare l'efficienza dell’Infoline 02.02.02, i cittadini sono invitati, dopo aver parlato con l'operatore, a digitare un numero sulla tastiera del telefono corrispondente a un giudizio: 1 per il voto positivo, 2 per la sufficienza e 3 per quello negativo.

A quasi due mesi dal debutto degli "emoticon", voluti dal Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, i giudizi positivi dei cittadini sugli sportelli di via Larga sono al 76%: più di sette "faccine" su dieci sorridenti per i servizi dell'anagrafe del Comune.

L’iniziativa fa parte del progetto “Mettiamoci la faccia” che ha lo scopo di migliorare i servizi, intervenendo con tempestività sulle aree critiche evidenziate dal giudizio negativo espresso dai cittadini-clienti.

locandina dell’iniziativa

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Inserito da il Inserito da Antonella Fachin il Ven, 22/05/2009 - 14:00

Il disegno di sconvolgimento di ogni regola amministrativa in materia urbanistica sta andando avanti, come ci segnala la giornalista A. Pozzi sul notiziario ChiamaMilano di oggi.
L'Assessore Masseroli dovrebbe preoccupasrsi di definire il piano di governo del territorio (PGT)... ma sta cercsando di mandare avanti ogni variante e modifica PRIMA di dover approvare il PGT: Milano dovrebbe essere commissariata  per avere certezza del diritto!!!

Questo approccio è ben noto agli urbanisti ma Milano, così ricca di università, di menti e di ricercatori,  li tratta con sufficienza, li ignora, come voci che gridano nel deserto!
Fabrizio Bottini e Maria Cristina Gibelli hanno scritto:

"I pilastri di tale modello sono costituiti:
- dalla possibilità che sia l’iniziativa privata a prefigurare l’organizzazione del territorio e non che essa sia, innanzi tutto, sottoposta a regole precise e possa essere chiamata a riempire di contenuti progettuali le opportunità offerte dall’amministrazione pubblica;
- dall’assegnazione del compito di difesa degli interessi collettivi a un processo di negoziazione fra pubblico e privato che, ben lungi dall’essere inquadrato entro regole chiare e soprattutto dall’attuarsi secondo principi necessari di trasparenza, si sviluppa secondo casualità, soggettività e differenziazione nel trattamento di interessi, comunicazione improntata a stili di marketing invece che a stili di responsabilità e accountability pubblica, parziale opacità e sbilanciamento a favore del privato nei benefici dei progetti di trasformazione;
- esplicita sfiducia per la pianificazione in quanto tale (rispecchiata anche nel Disegno di Legge nazionale Principi in materia di governo del territorio di Maurizio Lupi, ex assessore all’Urbanistica al Comune di Milano) e auspicio di un ritorno al puro mercato, simile nella sostanza ad alcune recenti riflessioni colte (MORONI 2007) che sottovalutano i ben noti ‘fallimenti del mercato’ quando si è in presenza di beni pubblici, vaste esternalità generate dai comportamenti privati, effetti di rete."
Questo è il modo di procedere dell'assessore Masseroli!

Per chi desidera approfondire l'argomento, riporto qui di seguito le conclusioni della relazione degli urbanisti sopra citati (comunque allego per intero la relazione) e l'articolo di ChiamaMilano.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
PS: candidata al collegio 12 Milano Lambrate - Forlanini per la
lista civica "un'ALTRA PROVINCIA" Massimo Gatti Presidente
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stralcio da Ci pensa il privato: considerazioni sul modello di governo del territorio lombardo.
di Fabrizio Bottini e Maria Cristina Gibelli

"Il modello di governo del territorio all’opera in Lombardia, così come tratteggiato sinora, rischia di ‘far morire’ sia la città che la campagna? Molti indizi fanno temere che questo scenario non sia del tutto irrealistico:
-         il modello di negoziazione che viene proposto, e attuato, è senza rete e senza regole; manca inoltre delle necessarie condizioni di trasparenza;
-         il potere discrezionale dei comuni è altissimo, anche grazie a una scorretta interpretazione del principio di sussidiarietà: ai Comuni vengono attribuite competenze esclusive in merito a problematiche che non possono essere affrontate in maniera ‘efficiente’ alla scala locale (problemi, decisioni e impatti che riguardano la scala sopracomunale);
-         il potere discrezionale dei privati è elevatissimo, anche grazie a una scorretta interpretazione del principio di sussidiarietà orizzontale (si estendono ai privati, che agiscono per profitto, funzioni, mezzi e valori di riferimento che sono attribuibili esclusivamente al Terzo settore e alle imprese non profit) (CONSIGLIO DI STATO 2003);
-          è il mercato (immobiliare) a dettare le priorità, gli ambiti di intervento e le regole da applicare ai singoli progetti: le leggi lombarde dell’ultimo decennio hanno rimosso vincoli, affossato principi ampiamente consolidati di tutela della città pubblica, concesso incentivi e premi volumetrici, accelerato procedure approvative in una sorta di ‘frenesia autodistruttiva’ della autorità pubblica che forse occorre interpretare come l’esito non tanto, o soltanto, di un profondo intreccio di interessi, ma come il segnale di un drammatico vuoto culturale;
-         è possibile praticare un modello radicale di perequazione urbanistica con attribuzione di diritti edificatori omogenei su tutto il territorio comunale, incluse le aree agricole o tutelate, e non soltanto sulle aree destinate a trasformazione urbanistica;
-         in tutto questo percorso riformatore non appare in alcun modo rappresentata la necessità che i Comuni, in un quadro di ‘federalismo urbanistico’, possano disporre di risorse indipendenti dalla fiscalità immobiliare/edilizia per coprire le loro esigenze sia di investimento che di gestione. Anzi, il mantenimento di livelli assai bassi degli oneri e la mancata opposizione alle strategie nazionali sulla abolizione dell’ICI sulla prima casa senza avere contropartite fatalmente spingeranno sempre più i Comuni verso lo sviluppo edilizio;
-         infine, il tema della promozione e del sostegno all’associazionismo volontario intercomunale e della pianificazione in forma associata appare decisamente trascurato, proprio quando in tutte le aree più sviluppate d’Europa è in questa dimensione che viene affrontato l’equilibrio fra le esigenze certo irrinunciabili dello sviluppo e quelle della sostenibilità, della qualità della vita e del rafforzamento del senso identitario locale.
La qualità della vita, nella prospettiva di sviluppo lombarda così come è stata proposta da queste note, appare invece molto orientata in senso piuttosto tradizionale, se non peggio, di espansione dei consumi, o al massimo di cieca fiducia nelle capacità del solo ‘mercato’ (inteso spesso semplicisticamente come sommatoria aritmetica di interessi puntuali). Dobbiamo attenderci città sempre più congestionate e invivibili e, di conseguenza, consumo esasperato di risorse territoriali dettato dalla ricerca di ambienti di vita di migliore qualità nei centri minori o nelle aree suburbane e rurali: uno schema che ricalca il passato prossimo di altre regioni sviluppate del mondo. Ciò vale sia per la residenza, sia  per altre attività e servizi, a partire da quanto il gergo urbanistico definisce LULU, locally unwanted land use, ovvero discariche, inceneritori, o tristi emergenze contemporanee come i campi nomadi e altro. Si è già citata l’area pavese, sia in quanto esurbio della regione metropolitana centrale nella zona collinare dell’Oltrepo, sia come spazio di sperimentazione del nuovo modello di sviluppo territoriale a orientamento autostradale con l’arteria della Lomellina e la sua funzione di ‘servizio’, per molti versi simile a quello auspicato negli anni ’60 con gli svincoli della rete al Sud. Leggendo recenti studi di associazioni e comitati locali, emerge anche per l’area pavese un altro ruolo, appunto di ricettacolo di LULU, e insieme di rapida e strisciante urbanizzazione diffusa (ITALIA NOSTRA 2008), con il vero e proprio dispiegamento di una sessantina di grossi progetti di trasformazione in cui si sommano, piuttosto alla rinfusa, bretelle stradali, lottizzazioni produttivo-commerciali, impianti nocivi, con una superficie urbanizzata che nell’arco di mezzo secolo è passata da poco più di 10.000 ha a quasi 25.000 ha. E la legge lombarda sul governo del territorio, sempre secondo le associazioni e i comitati, sembra legittimare questo stato delle cose e promuoverlo a obiettivo auspicabile di ‘sviluppo del territorio’.
Sulla base di queste considerazioni, non si può che concordare con le desolate constatazioni delle comunità locali. Comunità locali che possono rappresentare però, anche se non in forme direttamente istituzionali, un contraltare importante al decisionismo ufficiale e al potere dei grandi operatori economici. Si è già detto dell’inatteso sviluppo della polemica sui parchi, e probabilmente molto ancora ci si può attendere dalla crescita, sia culturale che di consapevolezza diffusa, derivante dai processi di VAS che mettono a disposizione diretta dei cittadini la documentazione dei piani e progetti di trasformazione. Una consapevolezza in crescita che, indipendentemente dall’aspetto pur essenziale della rappresentanza politica e nelle amministrazioni locali, può in parte controbilanciare propositivamente le scelte in gran parte miopi e discrezionali dell’attuale classe dirigente.
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MASSEROLI E LE B2
Ancora cantieri e cemento. Ovviamente “sempre per il bene della città

Dopo le aree a vincolo decaduto, l’assessore Masseroli libera anche le aree B2, e incontra piccoli proprietari e costruttori per spiegare loro, accorsi in massa, come fare per costruire in quelle 147 aree sparse ovunque tra centro e periferia. 147 buchi che è meglio tappare, sia mai che si respiri un po’. In fondo una città è fatta di case ed edifici, e se fossero tutti alti uguali sarebbe anche meglio.
Tanto per quantificare, si parla di 10 chilometri quadrati e mezzo di città: “bloccati” per trent’anni, in quanto individuati dal PRG vigente come “zone di recupero” (ai sensi dell’art. 27 della legge 457/78) e quindi limitate dai disposti della stessa legge.
Ora finalmente questi 147 ambiti “caratterizzati da una generale disomogeneità della qualità edilizia e da un tessuto urbano frammentario” sono stati liberati dall’Assessore all’Urbanistica, applaudito da tutti gli interessati che non vedevano l’ora di avere il via libera del Consiglio comunale.
Le aree, di cui 17 in centro e che comprendono spazi eterogenei –si va dell’ex cinema Maestoso di Piazza Lodi al borgo di Chiaravalle a via Tortona– saranno destinate a residenza per il 75% e a funzioni compatibili per il 25%. Masseroli ha parlato di 23mila nuovi abitanti, come se poi abitare volesse dire solo avere un appartamento e non anche del verde, dei servizi o degli spazi pubblici da condividere.
Certo in questa operazione B2 non sono contemplate aree a standard, quindi niente strutture pubbliche o parchi, per intenderci.
Ma poi, dato il momento di crisi che ha bloccato il mercato immobiliare, c’è davvero tutto questo interesse a costruire?
Masseroli ( ascolta l'intervista) sembra piuttosto ottimista  e giura che le richieste presentate in Comune sono numerose, e che persino lui si è stupito dell’afflusso al workshop in merito: ne avevano previste una settantina, ma le presenze erano oltre settecento.
Insomma una rivoluzione urbanistica, con una previsione di investimento complessivo di 9 miliardi di euro, di cui 3 per il completamento del tessuto edilizio (senza ricostruzioni) e 6 per le nuove edificazioni (stime Ance): un giro d’affari che darà lavoro, secondo l’Assessorato, complessivamente tra cantieri e indotto a 100mila persone.
Ma al di là delle stime bisognerà confrontarsi coi dati reali e la flessione di un mercato che non appare più così florido: ma Masseroli l’ottimista è fiero del suo operato, di questo “piano casa alla milanese che  riqualificherà le aree degradate che destrutturato l’omogeneità urbana.” Del resto la parola “riqualificazione” non ha lo stesso significato per tutti.

Antiniska Pozzi

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Lun, 18/05/2009 - 16:02

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

FONDAZIONE EXODUS. MORATTI: “UN SIMBOLO DI VITA, DI IMPEGNO E DI SPERANZA”

Milano, 18 maggio 2009 - “Sono felice di incontrarvi qui, nella vostra casa. Una casa che è diventata, in 25 anni, un luogo simbolo per la Citta, un simbolo di vita, di impegno e di speranza”.

È il messaggio del Sindaco di Milano Letizia Moratti durante la visita a Don Antonio Mazzi, ai suoi ragazzi, agli educatori e i volontari riunitisi alla Fondazione Exodus. Insieme al Sindaco erano presenti l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli e l’assessore alla Casa Giovanni Verga.

“Sono a conoscenza della fatica e dell’impegno di Don Antonio che nel 1984 – ha spiegato Letizia Moratti - fra l’incomprensione e l’indifferenza della gente comune verso i tossicodipendenti, ha iniziato il suo lavoro, senza paura di metterci la faccia e il cuore”.

“Milano ringrazia sentitamente Don Antonio – ha proseguito il Sindaco - perché ha avuto il merito di capire da subito la natura del problema legato alla droga che non è solo un problema medico, ma anche umano e ha portato avanti un percorso educativo, di lavoro, di arte e musica che sono il nutrimento di cui lo spirito ha bisogno”.

La musica, come ha sottolineato Don Mazzi, è parte integrante del percorso che la sua struttura porta avanti da venticinque anni e, a questo proposito, il Sindaco è stato ringraziato della sua presenza con l’esibizione di due giovani artisti, una pianista e un violoncellista.

Ascoltate con attenzione le testimonianze di ragazzi ed educatori, Letizia Moratti ha ricordato il valore dell’esperienza delle persone che passate attraverso le difficoltà e i problemi creati dalla droga, mettono a disposizione degli altri il loro iter fatto di difficoltà e successi: “Le testimonianze sono utili a tutti, ai tossicodipendenti e a chi non lo è, perché tutti abbiamo bisogno di fare un percorso di umanità, di condivisione e di solidarietà”.

Riferendosi alle attività all'estero della Fondazione Exodus, il Sindaco ha concluso auspicando una collaborazione con don Mazzi per l’Expo 2015. “Mi farebbe piacere essere insieme in questi progetti di solidarietà internazionale. Questo è il vero Expo, il tipo di Expo che vogliamo”.

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Inserito da il Inserito da Cittadino Anonimizzato a posteriori il Mar, 12/05/2009 - 23:26

Qualcuno può aiutare i poveri cittadini ignoranti come me a trovare on line una lista completa e precisa con tutte le formazioni politiche e i relativi candidati alle elezioni per il rinnovo della provincia di Milano 2009 ?
Ve ne sarei grato .
Intanto riporto in ordine alfabetico gli unici due siti di cui sono a conoscenza cioè quelli dei 2 " superbig " di centrodestra e di centrosinistra :
www.listapenati.it    www.podestapresidente.it

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Inserito da il Inserito da Cecilia Bonatti il Ven, 08/05/2009 - 10:05

Dalla stampa e da una comunicazione di un consigliere comunale, ho appreso l'entità ( reale o no?) degli aiuti erogati , come si suol dire " a pioggia" dal comune di milano.
Se qualcuno scorre gli enti che hanno beneficiato di ben 30.000,00 euro in totale, viene preso prima dall'incredulutà, poi dal raccapriccio e poi da una rabbia veramente forte: ma quando si decide di come utilizzare i soldi della cittadinanza, non c'è nessuno che controlla? nessuno che vaglia prima l'attendibilità dei richiedenti e soprattutto non si chiede mai giustificazione di come sono stati spesi i nostri ( quindi anche miei ) soldi?
In vista dell'EXPO (!) mi viene addosso un raccapriccio ancor maggiore ed una preoccupazione che non riesco a quantificare!
Chi mi rassicura o mi dà notizie più consolanti?
Cecilia Bonatti

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Inserito da il Inserito da Oliverio Gentile il Mer, 06/05/2009 - 15:57
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Ricevo da ST.ProgStrategici@comune.milano.it e condivido:

Gentili signori,
con la presente si informa che dal 4 maggio 2009 la documentazione integrale relativa alla variante al PRG, Rapporto Ambientale e Sintesi non Tecnica, in oggetto, è reperibile sul sito web del Comune di Milano e della Regione, dei quali si inviano i link per accedervi direttamente.
Si informa inoltre che la stessa documentazione, in formato cartaceo, è visionabile presso la segreteria del Settore Progetti Strategici, autorità procedente per la Vas, come da avviso allegato.
Alla presente si allega lettera ufficiale del Settore Progetti Strategici relativa al deposito della documentazione medesima.

Seguono i link per la documentazione depositata:

sul sito Web del Comune di Milano

sul sito Web della Regione Lombardia

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