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Oliverio


Oggi - festa del 2 Giugno - passano i camion AMSA per ritirare i sacchi neri ma nessuno li ha esposti, non sapendo se l'AMSA sarebbe passata.
Sul sito http://www.amsa.it non ci sono mai in vista informazioni sulla raccolta nei festivi.
Sul sito http://www.comune.milano.it non vedo alcuna informazione
E' cosi' difficile per chi decide il calendario delle raccolte nei giorni festivi avvisare i cittadini sul web? Se non e' capace, cambiamolo, basta sprechi e malfunzionamenti!


Sabato mattina stavo camminando in C.so Italia. La giornata era bella e fresca. C' era poco traffico e poca gente. La zona era pulita e ordinata (salvo le solite scritte dei soliti centri sociali su una facciata d' epoca).
Mi sono detto che la mia citta' natale poteva essere bella ed accogliente e piacevole da vivere. E un posto molto "sociale" per tutti anche senza rivendicazioni di "spazi sociali", ma solo per la possibilita' di percorrere strade e merciapiedi in tranquillita'.
In quel momento mi e' sfrecciato di fianco, sul marciapiede, un cliclista. E poi un altro.
Mi sono molto arrabbiato. Ho lanciato qualche improperio agli ... stron... e poi intristito me ne sono tornato a casa in fretta. Mattina rovinata.
In effetti quando le regole non vengono rispettate crolla tutto. Non ci si sente piu' a casa propria, e si subisce violenza. Ogni forma di socialita' e di senso di appartenenza svanisce.
Il rispetto delle regole, soprattutto in una citta' , e' fondamentale. Rispettare le regole e' il primo ed insostituibile modo per rispettare gli altri.
Violare le regole viceversa e' una rovina, non solo e non tanto per il danno provocato (che potrebbe essere minimo), ma per la violazione del senso comune di appartenenza e di Ethos. Io rispetto le regole e tu no? Mi sento preso per i fondelli....
Il ciclista che crede di migliorare la citta' e portare avanti una "battaglia di civilta'" violando le regole e transitando sui marciapiedi, in realta' e' solo un distruttore di societa' e di etica.
Putroppo oggi c' e' trappa gente arrogante e presuntuosa che, ritenendosi portatrice di non si sa bene quale "civilta' superiore" si arroga il diritto di infrangere le regole , insultando quelli che invece le regole le rispettano acnhe se non gli piacciono, e che si ritrovano cornuti e bastonati.
Ciclisti "arrabbiati", animalisti fanatici, eco-terroristi, noglobal, graffitari....
Oggi c' e' troppa gente che sic rede in diritto di fare quello che vuole in barba alle leggi e alle regole.
Vogliono passare come paladini di non si sa bene cosa.
Ma che in realta' distruggono la cosa piu' importante.
E sono solo dei tiranni.


Il giorno 26 marzo il WWF e altre associazioni ecologiste, hanno organizzato la cosiddetta "Ora della terra".
Tutti saremo invitati a spegnere le luci (e magari anche le televisioni, i frullatori e i frigoriferi), dalle 20,30 alle 21,30 per "salvare il pianeta".
No so se anche a Milano qualcuno e' cascato nel tranello.
Invito tutti i cittadini dotati di senno, di opporsi con tutte le loro forze a questa colossale prova di idiozia collettiva e demagogia.
WWF & C, cercano di far passare sempre piu’ la logica eco-nazista, per cui la soluzione dei "problemi del pianeta" (veri o presunti che siano) consisterebbe nella "rinuncia". Nel bloccare e criminalizzare progressivamente le attivita' umane, illuminazione compresa!
Secondo gli eco-oscurantisti, gli uomini dovrebbero smetterla di darsi da fare per mantenere e migliorare il loro livello di vita. Al contrario, dovrebbero mettersi nell’ottica del “sacrificio” e della fatica.
Ribaltando con cio' l' ordine dei valori e il senso stesso della presenza umana sulla terra.
L' oscuramento di uffici, case, strade e piazze e' un' icona perfetta della mentalita' assurda e disumana di coloro questi nuovi fanatici.
Ribadisco che e' la TERRA che serve all' uomo e non il contrario.
E l' uomo deve poter continuare ad USARE il pianeta (che gli e' stato dato da Dio proprio per questo) e le sue risorse. E non solo per sopravvivere, ma anche per avere una vita sempre piu' piena, ricca, piacevole e tecnologica. E per mantenere, nelle condizioni migliori di dignita' un numero crescente di esseri umani, che non sono il "Cancro del pianeta", ma sono il vero dono di Dio e scopo della terra.
Diciamo "BASTA" alle caste eco-naziste che vogliono imporci in modo sempre piu' invadente (e appoggiati purtroppo dal conformismo mediatico), una vita al servizio delle loro fisime “verdi” e capricci da ricchi viziati (tanto loro hanno le ville e le tenute... vero Principe Carlo?).
ECOLOGISTI, i sacrifici fateli voi. Le luci spegnetele nei vostri palazzi !
Concludiamo invitando quelli del programma radiofonico Caterpillar (rai radio 2) , che da anni ci ossessionano con una propaganda oscurantista ideologica (a senso unico e a carico dei contribuenti), ad essere coerenti con se stessi, e spegnere FINALMENTE la loro radio. Il che ci sonsentirebbe un bel risparmio energetico. E anche un risparmio di castronerie e volgarita’ pagate coi soldi pubblici
PS: invito tutti, il giorno 26 Marzo, dalle 20.30 alle 21,30, ad accendere quante piu' luci possibile, Ed anche motorini, frullatori, aspirapolveri, stufe elettriche e quant' altro. FORZA, DIAMOCI DA FARE.


Consigliere della zona 7 (capogruppo Verdi)


Presentata una denuncia. Ieri polveri quasi quattro volte oltre i limiti
«Danni smog, risarcimenti dal Comune»
L'ambientalista Fedrighini: faremo una class action per spingere le amministrazioni a intervenire
MILANO La battaglia sullo smog si sposta in Tribunale. È l'esito di un inizio d'anno nero in cui Milano, due giorni fa, ha già toccato 35 giorni con l'inquinamento fuorilegge dall'inizio di gennaio (il «bonus» massimo che le norme europee concedono per i dodici mesi). E proprio sulle leggi comunitarie si fonda l'azione legale di fronte al Tribunale civile. Si tratta di una richiesta di risarcimento che segue un percorso già tracciato: ci sono i limiti per lo smog, le stesse regole europee dicono che vivere in una zona con l'inquinamento al di sopra delle soglie provoca un danno alla salute, i responsabili della qualità dell'aria sono gli enti locali e il governo. Dunque i cittadini reclamano una compensazione per quel danno. Si tratta di un'azione legale completamente diversa da quelle intraprese in passato, che chiedevano al Tribunale di imporre alle amministrazioni un intervento per migliorare la qualità dell'aria. Formalmente non si può parlare di una «class action», ma nella sostanza è un'azione che ci si avvicina molto. Il Comune però risponde: «Siamo all'accanimento terapeutico degli ambientalisti sponsor del centrosinistra».
Il consigliere dei verdi, Enrico Fedrighini, spiega modi e obiettivi dell'iniziativa legale: «Ogni cittadino può aderire per chiedere un adeguato risarcimento da parte dell'amministrazione colpevole di mancato rispetto delle leggi poste a tutela della salute pubblica. È chiaro che il fine di tale azione va oltre l'aspetto meramente risarcitorio: l'obiettivo di interesse generale è smuovere dalla palude dell'inerzia il decisore politico. Non si può diffondere tra i cittadini la sensazione che ci si debba rassegnare all'attuale stato di cose». C'è già un gruppo di cittadini che promuoverà la causa pilota. Esiste però un sito al quale si può segnalare la propria volontà di adesione alla «class action» (www.greg.it/ariapulita). Spiega l'avvocato Claudio Linzola: «Le leggi europee recepite dall'Italia stabiliscono già che vivere in condizioni di inquinamento sopra le soglie determina un danno, che potrebbe essere quantificato dal tribunale in via equitativa». In sintesi: rispetto a una consueta causa di risarcimento, in questo caso la fase istruttoria sarebbe già definita dalla legge e dalla mole di studi scientifici che la Commissione europea stessa ha posto a base della direttiva. E nelle intenzioni dei promotori anche un risarcimento simbolico sarebbe sufficiente per la causa-pilota.
Le previsioni dell'Arpa parlano di condizioni meteo favorevoli a un continuo accumulo di inquinanti nell'aria almeno fino a venerdì. Lunedì il Pm10 ha toccato i 181 microgrammi per metro cubo in via Senato, quasi quattro volte sopra il limite di 50. Il vicesindaco Riccardo De Corato ribatte: «Siamo all'accanimento terapeutico, tra l'altro mal riposto, contro l'unico Comune di tutta la Val Padana che ha fatto qualcosa in questo inizio d'anno: due domeniche a piedi, divieti molto più rigidi per l'Ecopass. Abbiamo la coscienza di aver lavorato. E ricordiamo che Milano è in una condizione non diversa da Torino, Padova, Piacenza, Brescia e molte altre città del Nord. Solo che il teatrino degli ambientalisti sponsor della campagna elettorale di Pisapia avviene solo qui da noi». Legambiente Lombardia sposta però il discorso sulle inadempienze verso Roma: «C'è un decreto sul piano aria nazionale che giace colpevolmente nel cassetto da dicembre. È ora che le autorità milanesi e lombarde facciano fronte comune per chiedere al governo di sbloccare il decreto e fare la sua parte».
Gianni Santucci09 febbraio 2011
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Giovedì l'incontro per la localizzazione dell'area del nuovo termovalorizzatore.
Rifiuti, in città 600 inchieste aperte
Pecorella, presidente della Commissione ecomafie: «In Lombardia guadagni illeciti dalle bonifiche»
Alessandra Coppola
01 febbraio 2011


dalla parte del cittadino
Vogliamo costruire una città più respirabile
Giuseppe Perucelli
Belle parole le sue, nelle quali vorremmo davvero riporre fiducia. Certo, tutti insieme qualcosa potremmo fare, e non soltanto sognare, ma se la politica non dà il «la», e un «la» molto deciso, anche contro gli interessi di molti, ben poco, purtroppo, succederà. E sulle decisioni politiche in questo campo non mi sento di essere particolarmente ottimista. Pensi ai referendum per l'ambiente, per esempio, infine varati con molto ritardo: le pare possibile che serva una consultazione popolare per prendere delle iniziative che tutelino l'aria che respiriamo?
Isabella Bossi Fedrigotti28 gennaio 2011


Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
MOBILITA’ E AMBIENTE. UN MILIONE E MEZZO DI EURO PER I TAXI ECOLOGICI.
APERTO UN BANDO PER I NUOVI MEZZI PIU’ RISPETTOSI DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE DEI CITTADINI.
Milano, 12 gennaio 2011 - In attuazione dell’accordo sottoscritto con i rappresentanti della categoria dei tassisti, è stato messo a disposizione 1.500.000 euro per la sostituzione delle auto pubbliche con veicoli ad emissione zero o a basso impatto ambientale.
Con un primo impegno di spesa per una somma di 1.000.000 di euro l’Amministrazione Comunale, analogamente a quanto già avvenuto per l’anno 2008, provvederà a predisporre un apposito bando per il rilascio dei contributi per l’acquisto di nuovi taxi “ecologici” effettuati nel corso del biennio 2009 e 2010.
“Con questo milione di euro messo a disposizione dal Comune - ha detto il Sindaco Letizia Moratti – intendiamo sostenere le esigenze di mobilità dei cittadini e dei turisti assieme alla tutela del nostro ambiente e della nostra salute. I nostri taxi sono uno dei biglietti da visita della Città: contribuire al rinnovo del loro parco auto con mezzi più ecologici è un’ulteriore conferma di quanto abbiamo fatto e continuiamo a fare per quella mobilità eco-sostenibile che a Milano è sempre più una realtà concreta”.
“Il provvedimento- ha commentato il Vice Sindaco Riccardo De Corato - che ha lo scopo di incentivare la sostituzione dei taxi con veicoli ad emissione zero o a basso impatto ambientale, si inserisce pienamente nella logica delle politiche anti-inquinamento portate avanti dall’Amministrazione che hanno permesso di raggiungere risultati mai registrati prima, per quanto riguarda la qualità dell’aria a Milano”.
“Siamo riusciti a reperire i fondi necessari per sostenere questo bando nonostante le ristrettezze di bilancio in cui ci troviamo ad operare” ha sottolineato l’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta “venendo incontro alla esigenze che i rappresentanti di categoria dei tassisti ci avevano sottoposto”.
Il contributo finanziario sarà erogato ai soggetti, titolari di licenza taxi del Comune di Milano, interessati dall’acquisto di veicoli aventi le seguenti caratteristiche:
autovetture alimentate esclusivamente a metano o a gpl;
autovetture alimentate esclusivamente a trazione ibrida elettrica;
autovetture con doppia alimentazione benzina/metano;
autovetture con doppia alimentazione benzina/Gpl;
Le autovetture devono essere nuove di fabbrica, di prima immatricolazione e conformi allo standard Euro 4 o successivi.
Il contributo sarà riconosciuto anche per la trasformazione avvenuta nell’intervallo temporale sopra richiamato di veicoli Euro 3 o Euro 4, già immatricolati come autopubblica, da alimentazione a benzina ad alimentazione a gas metano o Gpl.
Saranno considerati prioritariamente i mezzi con alimentazione ibrida, metano o gpl.
Il contributo sarà assegnato in misura equa fino ad esaurimento dei fondi disponibili a tutti i richiedenti in possesso dei requisiti previsti dal bando.
Il contributo riferito a ciascun veicolo, comunque, non potrà superare l’importo di 1.000 euro nel caso di acquisto di nuovi veicoli con alimentazione ibrida, gpl o metano, ovvero di 750 euro in caso di trasformazione a gpl o metano di veicoli Euro 3 o Euro 4.


IL PROGETTO
"Milano mangerà a chilometro zero"
Ecco il progetto firmato Slow Food
Petrini lancia un piano per convertire la città. Le proposte: filiera corta per le mense di scuole e ospedali, mercati di prodotti locali ogni settimana. Per scoprire che la campagna è vicina
di ANNA CIRILLO
Portare ai consumatori milanesi, ma anche nelle mense scolastiche e ospedali, prodotti della terra, di qualità e a chilometro zero, provenienti da un magnifico serbatoio agricolo a due passi da Milano. Far incontrare la città con la campagna produttiva che la circonda, il parco agricolo Sud, poco conosciuto dai cittadini, e realizzare un connubio felice: questo è il sogno di Carlo Petrini, patron di Slow Food, cheha presentato i primi passi concreti del progetto "Nutrire Milano, energie per il cambiamento" avviato un anno fa. E che deve arrivare nel 2015, questa la tappa, con una serie di realizzazioni concrete. Per definire un modello agroalimentare metropolitano basato sull’equilibrio tra la città e il suo territorio.
L’obiettivo non è dietro l’angolo: una indagine commissionata da Slow Food a Ipsos dice che i milanesi sono sì forti consumatori di frutta e verdura, ma che solo il 44 per cento apprezza veramente gli alimenti a chilometro zero, contro il 76 per cento del campione nazionale. Forse perché il territorio intorno alla metropoli non è percepito per quello che è, una realtà agricola con produzioni di qualità. Infatti il parco Sud è conosciuto solo dal 39 per cento dei milanesi, anche se gli intervistati dicono di volere più informazioni su questo mondo.
«È un’impresa difficile, ridare speranze a chi vuole lavorare la terra e far incontrare contadini e consumatori, ora così distanti. Ma se ci riusciremo sarà questo il vero biglietto da visita di Milano per l’Expo — spiega Petrini — Anche perché se perdiamo la scommessa il parco Sud è già pronto per finire ad altra destinazione» evocando con queste parole lo spettro della cementificazione o quello non meno inquietante «dei pannelli solari che desertificano il terreno». E allora ecco, in questo primo anno Slow Food (con la consulenza di Politecnico, università di Scienze gastronomiche e il contributo di Fondazione Cariplo e Comune) ha messo in piedi il sito www.nutriremilano.it, dove si trovano tutte le notizie del work in progress e indicazioni pratiche sulla promozione delle filiere. Ma sono stati avviati anche alcuni progetti pilota, vera forza di "Nutrire Milano".
Il Mercato della Terra, per esempio, che tutti possono toccare con mano ogni terzo sabato del mese nell’ex largo Marinai d’Italia, dove arrivano gli agricoltori con i loro prodotti. E qui Petrini chiede al Comune che il mercato, molto gradito vista l’affluenza del pubblico, diventi almeno settimanale. In lavorazione, poi, c’è anche la ricostruzione della filiera corta per il pane: sono stati ricercati dei campioni di farina bio all’interno del parco, verranno seminati 8 ettari, il prodotto verrà macinato e panificato per avere, già nel 2011, 340 quintali di pane. In fase di studio la filiera orticola e frutticola, per creare «cassette del contadino» del parco da acquistare sul sito, da distribuire a domicilio o attraverso i Gas e i mercati contadini.
Ma in ballo c’è pure l’attuazione di una filiera della carne, con il recupero della varzese, unica razza bovina autoctona lombarda. Nel giro di pochi anni il progetto intende creare una rete di piccoli allevamenti con carne di qualità da inserire anche nel circuito alimentare delle mense scolastiche e ospedaliere. «Se Milano si metterà a consumare i prodotti del suo territorio allora avremo vinto — conclude Petrini — Stiamo lavorando per ridare valore al cibo e questo è anche il tema centrale dell’Expo».
(15 dicembre 2010)
