Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
149°Assemblea Generale del BIE
Parigi, Sede OCSE
14 giugno 2011
Signor Presidente dell’Assemblea Generale,
Signor Segretario Generale,
Rappresentanti dei Paesi membri del BIE
E’ un grande onore e piacere per me prendere parte all’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions -BIE- in qualità di neo – Sindaco della Città di Milano, la Città che ospiterà nel 2015 l’Esposizione Universale.
Vorrei aprire il mio intervento con una due semplici parole: impegno e responsabilità.
Per Milano, per l’Italia e per il mondo.
Desidero altresì esprimere il mio sincero apprezzamento per il lavoro fin qui svolto dalla società organizzatrice, Expo 2015 S.p.A.
Il progetto sviluppato dall’Amministratore Delegato e dal suo management team ha trovato il pieno sostegno del BIE in occasione della Registrazione di Expo 2015 da parte dell’Assemblea Generale lo scorso 23 novembre e ne vogliamo oggi ribadire la piena validità.
Nei giorni scorsi è stato risolta una delle questioni più complesse legate a Expo Milano 2015, quella dei terreni, come ha avuto modo di illustrarvi nel dettaglio il Presidente Formigoni.
Expo Milano 2015 sarà un volano per lo sviluppo economico della nostra città, uno strumento importantissimo di evoluzione sociale, culturale ed economica. Abbiamo davanti un importante e impegnativo percorso. Arriveremo in fondo con successo solo se saremo in grado di camminare tutti insieme.
Il mio contributo personale e politico per Expo Milano 2015, come Sindaco di Milano, si concentrerà sul rafforzamento di alcuni dei concetti chiave del progetto contenuto nel Dossier di Registrazione.
Mi riferisco in primo luogo alla dimensione “solidale” dell’Expo nella quale il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” trova piena espressione.
Nonostante i leader mondiali, con il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, si siano proposti di dimezzare entro il 2015 la percentuale di popolazione colpita dalla fame, negli ultimi anni il numero di persone affamate è di fatto cresciuto toccando nel 2010 il miliardo di persone.
E’ questa una sfida alla quale Milano ed Expo 2015 non possono sottrarsi.
Lo sviluppo di progetti di Cooperazione Internazionale legati al tema dell’Expo; un concreto aiuto per la partecipazione dei Paesi in Via di Sviluppo all’Expo; e la creazione, come eredità immateriale dell’evento di un Centro per lo Sviluppo Sostenibile, sono gli elementi portanti del carattere “solidale” della nostra Expo.
Milano è nota per essere la capitale della solidarietà e cooperazione internazionale grazie alle centinaia di associazioni, ONG e fondazioni che operano sul territorio e che hanno già contribuito a promuovere nei Paesi del Sud del mondo progetti legati al tema di Expo.
Chiameremo la Milano della solidarietà a mobilitarsi su questa sfida con l’aiuto di Expo Milano 2015. E approfitteremo di questa grande occasione per cominciare a disegnare un futuro sostenibile e più giusto.
La Milano che tutti i cittadini vogliono e per la cui realizzazione sono stato eletto è, e vuole essere, una città sostenibile ed ecologica.
Expo Milano 2015 dovrà quindi non solo essere realizzata avendo come riferimento questi principi, ma aiutare a metterli in pratica nella trasformazione della Città.
Proprio per questo, e per gli obiettivi che vogliamo e intendiamo raggiungere, dobbiamo tutti insieme operare per rendere reale la progettualità connessa alla preparazione dell’evento, sulla base di quanto vi illustrerà adesso l’Amministratore Delegato di Expo 2015.
Il mio impegno sarà perché vi sia un grande coinvolgimento sin da subito di tutta la cittadinanza.
Non una Expo di pochi e per pochi, ma una Expo per tutti.
Lascio la parola all’amministratore delegato della Società Expo 2015, Giuseppe Sala, che illustrerà la progettualità connessa alla preparazione dell’evento.
Grazie per l’attenzione.
Il segretario generale Loscertales: a Milano il 22 giugno per fare chiarezza
Letizia Moratti lascia l'incarico Expo
E ora sui ritardi è allarme
Ultimatum del Bie: «Lavori entro ottobre o trarremo conseguenze». Pisapia: «Un incoraggiamento»
MILANO - Letizia Moratti lascia l’incarico di commissario straordinario di Expo. E l'annuncio l'ex sindaco di Milano lo fa parlando alla platea dell'assemblea generale del Bie a Parigi. «È con il dovuto rispetto del nuovo sindaco Giuliano Pisapia e della sua coalizione - ha detto la Moratti - che intendo rinunciare al mio ruolo di commissario straordinario di Expo 2015». L'ex primo cittadino, che nel 2008 era stata insignita della carica «ad personam» dal governo, ha spiegato di aver già comunicato la sua decisione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
I RITARDI - Il «licenziamento» della Moratti dunque non è un fulmine a ciel sereno, ma lascia aperta l'incognita sulla nomina di un eventuale nuovo commissario, che potrebbe essere una garanzia per evitare nelle gare d'appalto ricorsi e ritardi con conseguenze disastrose. Proprio sui ritardi, il presidente del Comitato esecutivo del Bureau des Expositions, Steen Christensen, ha bacchettato l'Italia parlando di «preoccupazione» e «problema di credibilità». «Consideriamo indispensabile - ha spiegato - lanciare le gare entro luglio e iniziare i lavori al più tardi a ottobre o non sarà possibile arrivare in tempo» per l'apertura del primo maggio 2015 e «dovremo prendere le decisioni conseguenti». Per ora, però, Christense non ha detto quali siano. Il sindaco ha preso le sue per «parole di incoraggiamento».
L'ADDIO ALL'EXPO - «Come commissario straordinario di Expo - ha detto Moratti nel suo intervento - ho rappresentato il governo italiano nei rapporti con il Bie e agito da garante per la realizzazione di Expo 2015. È stato un onore e un privilegio servire il mio Paese in questi impegni» e nel portarli avanti «ho trovato preziosi nuovi amici e alleati in tutto il mondo. Ora è il momento di guardare oltre. Anche se Expo è un evento che coinvolge tutta l’Italia, le sue radici e il suo spirito sono profondamente legati a Milano. Come sapete, due settimane fa a Milano è cambiata la maggioranza politica e io non sono più il sindaco della città». Un ringraziamento personale e istituzionale alla Moratti «per tutto quanto ha fatto in questi anni, per il successo della candidatura di Milano a sede Expo e per quanto ha fatto fino ad oggi» è arrivato dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni. «È una notizia che ci commuove. Lo avevi detto al presidente del Consiglio - ha osservato rivolgendosi a Moratti - ma non ci avevi informato». Una sorpresa che impedisce al presidente di dire se sarà necessario nominare un nuovo commissario del governo o meno. «Non abbiamo esaminato il problema - ha concluso -. La competenza è del presidente del Consiglio. Ci rifletteremo».
Quanto al neoeletto primo cittadino, Giuliano Pisapia, ha voluto iniziare il suo primo discorso al Bie ringraziando per l'impegno l'ex sindaco. «Voglio ringraziare Letizia Moratti a nome mio e di Milano - ha detto - per l'impegno e per il successo di Expo 2015». «Grazie di cuore» ha aggiunto assicurando che la nuova amministrazione è pronta a impegnarsi.
«SERVE PIÙ CHIAREZZA» - Nel corso dell'assemblea parigina - banco di prova per il futuro dell'evento e anche per il sindaco Giuliano Pisapia - il segretario generale del Bie Vicente Loscertales ha chiesto «chiarezza su Expo». E a questo proposito ha annunciato una visita nel capoluogo milanese per fare il punto sull'organizzazione dell'Esposizione: «Sarò a Milano il 22 o 23 per incontrare il sindaco, il presidente Formigoni e la società Expo. Vedremo insieme tutto quello che s’è detto negli ultimi due anni e faremo un po’ di chiarezza. Perché i cittadini hanno informazioni poco chiare. Tutti hanno parlato di Expo in tutte le occasioni - ha osservato Loscertales facendo riferimento anche alla recente campagna elettorale - e abbiamo fatto confusione».
«Non perdiamo altro tempo», ha aggiunto Loscertales. «Io sono sempre ottimista, un ottimista attivo» ma «per Milano dobbiamo lavorare». Per il segretario del Bureau «non dobbiamo perdere altro tempo» per la realizzazione dell’Expo, per la quale non ci saranno problemi «se tutto si fa nei tempi, se a luglio si fanno le gare e i lavori partono ad ottobre. Ma non perdiamo altro tempo».
I TERRENI - Anche il presidente del Comitato esecutivo Christensen è stato estremamente chiaro e inflessibile sulla questione dei tempi: «Consideriamo indispensabile - ha spiegato - lanciare le gare a luglio e iniziare i lavori al più tardi a ottobre o non sarà possibile arrivare all'Expo in tempo». Anzi, ha aggiunto ancora più chiaramente, se non si farà in tempo per l'apertura del 1 maggio 2015 «dovremo prendere conseguenze». Christensen non ha detto quali potrebbero essere ma ha ricordato che già in passato c'erano state rassicurazioni sul possesso dei terreni dove verranno costruiti i padiglioni. Ha ricordato che ci sono state garanzia sulle aree a ottobre dell'anno scorso e sei mesi dopo non c'era ancora la disponibilità. Ora la Regione ha costituito una società per l'acquisto dei terreni e ha presentato assicurazioni degli attuali proprietari. «La soluzione sembra conforme alle richieste - ha ammesso Christensen -. In ogni caso consideriamo indispensabile lanciare le gare a luglio e iniziare al più tardi a ottobre con i lavori».
«UN INCORAGGIAMENTO» - La durezza delle sue parole non ha preoccupato però il neosindaco, il governatore e l'amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala. Secondo il sindaco, infatti, si è trattato di una sorta di sferzata, «bisogna valutare le parole dette - ha aggiunto - come un incoraggiamento. È un invito ad andare avanti con parole un pò severe ma piene di speranza». Anche Sala ha detto che non si tratta di una sorpresa assicurando che i tempi saranno rispettati. «Siamo sempre arrivati in tempo - ha concluso Formigoni - a tutte le scadenze del Bie».
Redazione online
14 giugno 2011
Grazie alla rete di ospitalità "dolce" garantita lungo tutto il percorso, il Cammino diventa da oggi un'esperienza concreta di turismo "lento e sostenibile" pienamente fruibile e praticabile sui territori della Brianza, di Milano, Pavia, Genova e territori limitrofi, percorsi secondo l'itinerario definitivo e completo di 770 km.
Esperienza turistica - questa - pienamente in linea con il tema ispiratore di Milan Expo 2015: "nutrire il pianeta, energia per la vita".
La rete di ospitalità consta di 44 strutture ricettive convenzionate "low cost", grazie alle quali l'idea di un "Cammino di Compostela" tra la Brianza, Milano, Pavia e Genova in direzione nord-sud (nel nome del Santo venerato nella basilica di San Pietro in Cieldoro, a Pavia) diventa finalmente una realtà fruibile e pienamente praticabile.
Per ulteriori informazioni:
Verso il 2015. Il 30 aprile festa di bandiere per l'esposizione
Terreni Expo, via libera dal Bie Sala: ora il contratto per le aree
Il Comitato ha «promosso» l'accordo sulla newCo. Il sindaco: eventi sul modello del Salone del Mobile
MILANO - Il Bureau International des Expositions si fida di Milano: i commissari hanno valutato positivamente la relazione fatta ieri al Comitato esecutivo dall'amministratore delegato Giuseppe Sala. Si tratta di «un positivo passo avanti», ha commentato Sala precisando che «abbiamo consegnato l'accordo siglato sabato scorso dai soci per la nascita di una newCo che acquisterà i terreni e una lettera del commissario Moratti». Il Bie «ha preso atto e ci ha chiesto di produrre i documenti in inglese e di presentare i contratti di disponibilità delle aree». Atti, questi, che secondo Sala «saranno stipulati entro fine maggio».
Il sindaco Moratti dà resoconto della missione a Parigi nella sede del Museo Archeologico, che giusto ieri ha inaugurato la sede ampliata in corso Magenta: «Questo è uno dei tanti spazi culturali che rendono Milano città turistica e attrattiva e qui è ospitato un percorso espositivo sul significato simbolico del cibo nel mondo antico e sul concetto del nutrire il corpo e la mente». Tema vicino a quello di Expo, insomma: «Puntiamo a organizzare - conferma la Moratti - un palinsesto di eventi che facciano vivere la città in una sorta di fuori Expo, sul modello già sperimento con il Salone del mobile, con la Bit, e con la moda».
Si guarda avanti, insomma. Sala annuncia che giusto oggi è arrivata la diciannovesima adesione all'Expo del 2015 da parte dell'Uzbekistan: «Il Bie ha valutato molto positivamente il fatto che in soli tre mesi abbiamo già una ventina di risposte dei Paesi interpellati». E la società sta preparando, per i prossimi 29 e 30 aprile, un Expo day che si ripeterà ogni anno e che sarà caratterizzato da una serie di eventi, tra cui una serie di film sul tema del cibo scelti dal critico del Corriere Paolo Mereghetti e proiettati all'Anteo. Il 30 si installeranno lungo via Dante, dalla sede di Expo in via Rovello, tante bandiere quanti sono i Paesi che man mano avranno aderito: una processione di bandiere appositamente realizzate da creativi che andranno fino al Castello Sforzesco. E poi ci sarà la Carta di Milano, che verrà presentata sabato insieme al professor Umberto Veronesi e che darà le linee guida sull'alimentazione e sugli stili di vita. Infine, partirà in quei giorni il voto popolare fra i due marchi per Expo realizzati da giovani designer e selezionati a una giuria presieduta da Giorgio Armani.
Elisabetta Soglio20 aprile 2011
Il console Cestari: a rischio la partecipazione dei Paesi dell'Africa
Aree Expo, si tenta l'acquisto
Letta: troppe liti nel centrodestra
Agenzia Territorio, martedì la decisione. Si pensa a un'alternativa
MILANO - «Finché ci sono stati il governo Prodi e Penati in Provincia, Moratti e Formigoni cooperavano tra loro. Quando tutte e quattro le istituzioni sono finite in mano al centrodestra è esploso lo scontro e hanno paralizzato tutto». L'onorevole Enrico Letta era sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando, nel 2006, il Consiglio dei ministri finanziò 5 milioni per sostenere la candidatura di Milano per l'Expo 2015. Tre anni dopo la vittoria su Smirne i soci pubblici non hanno ancora deciso per la titolarità dei terreni.
Martedì arriverà il parere dell'Agenzia del Territorio sul comodato d'uso: ma potrebbe non essere ancora decisivo e si sta pensando a un piano B. Mercoledì si riunisce il cda per discutere di bilancio. E intanto, giusto per aggiungere tranquillità, il presidente della Camera di Commercio Italafrica Alfredo Cestari ha paventato ieri che la crisi libica possa indurre diversi Paesi africani alla defezione.
Onorevole Letta, perché avevate scelto proprio Milano?
«Volevamo dare al Nord un forte segnale di attenzione, che durasse nel tempo. Aspiravano all'evento anche i "nostri" sindaci Chiamparino, Illy e Bassolino: ma scegliemmo Milano, perché pareva che avrebbe potuto trascinare tutto il Paese».
Lo pensa ancora?
«Sì, anche se ci sono molti problemi, a partire dai rapporti fra rappresentanti della stessa coalizione. Oggi l'immagine di Expo, anche all'estero, è legata alla parola "divisione"».
Pessimista?
«Io tifo perché le cose vadano bene e abbiamo fiducia negli organi tecnici di Expo ben coordinati dall'ad Giuseppe Sala. Ma la guida politica è divisa su tutto e ha un ritardo di un anno e mezzo sul cronoprogramma».
Da dove ripartirebbe?
«Serve uno sprint: decidano sui terreni che crediamo andrebbero acquistati, valutando la forma migliore per farlo. Poi, il governo sblocchi i fondi 2010 e 2011 e dica parole chiare perché spesso pare non considerino Expo come una priorità: avessimo usato noi questo atteggiamento, Milano avrebbe annunciato la secessione...».
Il governo non si impegna?
«Non abbastanza. Era stato approvato un ordine del giorno dell'onorevole Peluffo che li impegnava a relazionare in aula su Expo: mai accaduto».
04 aprile 2011
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
Palazzo Marino
Consiglio comunale, il discorso del Sindaco
Milano, 28 marzo 2011
Cari Consiglieri,
siamo qui per presentare alla città gli sviluppi di Expo Milano 2015.
Vorrei anzitutto ringraziare il Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione, dopo l’importante approvazione del bilancio e del Piano di governo del territorio, risultati importanti per Milano e per l’Expo. Sono certezze in più che arrivano dopo l’importante decisione del Governo che nei giorni scorsi ha confermato il versamento del contributo di 25 milioni di euro come quota per il 2010. Il via libera dei Ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture è un atto procedurale, poiché i finanziamenti erano stanziati da tempo. In ogni circostanza abbiamo rispettato gli impegni: ci siamo sempre presentati alle scadenze internazionali offrendo un’immagine di efficienza e serietà.
Non abbiamo mai avuto ritardi sia nella fase di presentazione del dossier di candidatura che in quello di registrazione. Abbiamo sempre rispettato le scadenze e continueremo a farlo.
Il prossimo 19 aprile saremo davanti al Comitato Esecutivo del Bie con le carte in regola, come è sempre avvenuto, nei tempi previsti, come sempre avvenuto.
Milano ha vinto l’Expo grazie ad un eccellente Dossier di candidatura, confermato dal dossiere di registrazione. Un Dossier che è la carta di identità di Expo: un documento che ha convinto una qualificata giuria internazionale e decine di Paesi dei cinque continenti che hanno dato il loro voto a Milano.
Expo vuole essere un progetto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo. Un progetto che può dare un contributo alle sfide del mondo. Expo è un percorso e non solo una esposizione di 6 mesi. Un percorso sui temi relativi all’alimentazione, all’acqua, all’energia e all’ambiente. Tutte le ricerche economiche evidenziano come agricoltura urbana, periurbana e familiare siano una risposta alla fame nel mondo. L’expo è un percorso culturale, formativo, scientifico, di innovazione tecnologica, di cooperazione internazionale che vuole anche accogliere le esperienze di altri Paesi per dare risposte al mondo. E’ un progetto culturale, iniziato dal momento dell’assegnazione e che va oltre i 6 mesi di esposizione ma prosegue dopo il 2015. Tra le sfide del mondo c’è quella della sicurezza alimentare dove metà della popolazione mondiale muore di fame e metà vive nell’abbondanza. Expo rappresenta un momento di condivisione tra i Paesi in via di sviluppo e quelli più sviluppati per vincere le sfide per una alimentazione sana e sicura.
La Lombardia è la prima regione agricola italiana e tra le prime in Europa.
Milano è il secondo Comune agricolo d’Italia. Un vero laboratorio di agricoltura moderna, intensiva, diversificata e rispettosa dell’ambiente.
Caratteristiche che ne fanno la base da cui diffondere nel mondo strategie vincenti contro la fame, la mancanza d’acqua, la desertificazione, il sottosviluppo. L’agricoltura del Milanese è destinata ad essere uno degli assi portanti dei progetti di cooperazione per contribuire al raggiungimento dell’obbiettivo di sradicare la fame e la povertà nel mondo: un impegno preciso di Expo Milano 2015.
È questa la filosofia al centro dei progetti che abbiamo avviato in decine di Paesi lavorando con le nostre Università, con i centri di ricerca e con le Organizzazioni Non Governative che operano sul campo e che danno garanzie e risultati concreti.
Progetti legati a Expo, che ne interpreta perfettamente i motivi ispiratori: creare un pianeta più equo, più sviluppato, più vivibile attraverso la diffusione e la condivisione del know how e delle eccellenze della nostra agricoltura.
Il sito dove si svolgerà l’esposizione universale è solo una componente di Expo. Expo è un progetto molto più ampio e articolato. Milano firmerà una Expo ancora più verde di quanto previsto. La percentuale di area verde e acqua sarà del 56%: più di quanto previsto dal Dossier di candidatura. Ci saranno le serre bioclimatiche che illustrano i climi e le colture del mondo del mondo. Accanto a questa dimensione ci saranno l’innovazione e la tecnologia: non potrebbe essere altrimenti. L’innovazione e la tecnologia non sono in opposizione all’idea di verde. Tecnologia significa agricoltura intensiva, fonti energetiche alternative, microirrigazione, agricoltura urbana, bioagricoltura, bioteconologie per la filiera alimentare. Non c’è contraddizione, ma integrazione. Una integrazione cui lavorano grandi architetti internazionali come Jacques Herzog e Ricky Burdett. Attendiamo con fiducia il pronunciamento dell'Agenzia del Territorio, il soggetto terzo a cui ci siamo rivolti per avere una valutazione economica del progetto del diritto di superficie.
Governo, Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio hanno condiviso finora un percorso che è quello del diritto di superficie. La soluzione prescelta sarà quella che più di tutte potrà garantire l’interesse pubblico. Questo obiettivo - l’interesse pubblico - è per me una priorità.
Expo viene considerata con grande interesse a livello internazionale.
Questo è un dato fondamentale. Lo confermano le adesioni finora registrate: ben 14 Paesi a 50 mesi dall’evento. E’ proprio di queste ore ed ho il piacere di annunciarlo qui in Consiglio Comunale che la Cambogia ha aderito. È un risultato straordinario, mai avvenuto prima d’ora per nessun altra Esposizione Internazionale.
La prima lettera di adesione a Expo, dopo la registrazione ufficiale del Bie, è arrivata dalla Svizzera. Un’adesione immediata ed entusiasta che ha per noi un forte significato. Dopo la Svizzera hanno aderito altri 13 Paesi:
Azerbaijan, Egitto, Germania, Guatemala, Montenegro, Perù, Romania, Russia, San Marino, Togo, Turchia, Uruguay, Cambogia.
Ognuno dei progetti messi in campo, ognuna delle collaborazioni avviate è un tassello del grande mosaico che sarà Expo 2015.
Il simbolo di questo metodo di lavoro sarà il Centro per lo Sviluppo Sostenibile, un punto di riferimento internazionale che da Milano promuoverà una rete di conoscenze, formazione e iniziative per tutti i Paesi.
Expo è un evento che promuoverà Milano, la Lombardia, l’Italia.
Milano e l’Italia stanno mettendo in campo un grande impegno finanziario per un Expo 2015 che sia raggiungibile, visitabile, fruibile da tutti.
Impegno per costruire nuove linee metropolitane, nuove strade e autostrade; per mettere in rete i diversi sistemi aeroportuali; per implementare l’alta velocità ferroviaria.
Tutto questo ci è stato riconosciuto. Il 23 novembre scorso a Parigi l’Assemblea Generale del Bureau des Expositions ha approvato il dossier di registrazione di Milano per l’organizzazione dell’evento.
Per Milano e la Lombardia Expo significa lavoro, turismo, infrastrutture.
Un segno concreto delle ricadute positive di Expo è la crescita dell’economia e dell’occupazione. Secondo le proiezioni dell’Università Bocconi, Expo Milano 2015 immetterà nel sistema economico italiano.
L’occupazione generata in modalità diretta, indiretta ed indotta sarà pari, nel decennio 2011-2020, a circa 61 mila persone occupate in media ogni anno.
Expo produrrà, inoltre, una maggiore conoscenza nei circuiti turistici mondiali di Milano e dell’Italia, aumentando l’attrattività del nostro Paese e generando un flusso aggiuntivo di turisti anche in momenti diversi dai mesi di apertura dell’esposizione.
Expo lascerà in eredità un miglioramento delle infrastrutture ricettive: un asset che rappresenta un valore nel mercato del turismo culturale e congressuale.
Le infrastrutture.
L’avvio dei lavori per le due nuove linee della metropolitana, la M4 e la M5, a vent’anni dall’ultima inaugurazione, sono un fatto storico, impensabile senza lo slancio impresso da Expo e senza la collaborazione del Governo che ha investito nell’evento e che ci crede fermamente. Stiamo prolungando le linee metropolitane esistenti. La Lombardia avrà tre nuove autostrade, Tem, Brebemi e Pedemontana, opere necessarie per promuovere la nostra competitività internazionale.
Il sistema aeroportuale milanese è già oggi in crescita e crescerà insieme ad Expo. Malpensa ha registrato, nel 2010, una crescita esponenziale del traffico sia nel comparto passeggeri (+9%) sia in quello merci (+39,3%).
Malpensa è oggi il terzo scalo europeo per crescita passeggeri.
Stiamo lavorando sull’Expo della conoscenza.
Stiamo costruendo insieme alle eccellenze scientifiche e culturali di Milano una Expo basata sulla conoscenza, sullo scambio di dati per costruire strategie per lo sviluppo sostenibile.
Abbiamo sottoscritto un accordo con i Rettori delle Università Milanesi che ha dato via a diversi progetti di innovazione per Milano: progetti strategici nei settori della ricerca, dell'innovazione e dello sviluppo, promossi e finanziati dal Comune in collaborazione con le Università milanesi. La Camera di Commercio di Milano ha creato nove tavoli di lavoro, per coinvolgere oltre 300 opinion leaders e rappresentanze di interessi e diffondere il messaggio di Expo.
Abbiamo dato il via al Laboratorio Interattivo sull’Alimentazione al Museo della Scienza e della Tecnologia che farà incontrare il grande pubblico con i temi e i progetti Expo, dalle tecnologie alimentari alla bioagricoltura.
Abbiamo avviato con le scuole elementari milanesi il progetto “Orti didattici”: 40 orti scolastici nuovi o riqualificati che diventano parte integrante dell’offerta formativa per oltre 250 classi e 6mila bambini degli istituti coinvolti. Una vera e propria “aula all’aperto” dedicata ai temi di Expo Milano 2015.
Stiamo valorizzando lo straordinario sistema di Agricoltura urbana e periurbana di Milano. Stiamo recuperando le 14 cascine storiche dismesse su un totale di 59 destinandole alle associazioni per progetti in tema con Expo. Stiamo lavorando con gli agricoltori del sud Milano, dell’Abbiatense, della Brianza e del Lodigiano: presto attiveremo con ciascun distretto agricolo interventi e iniziative condivise per la valorizzazione, attraverso Expo, delle eccellenze tecnologiche, agricole ed enogastronomiche dei distretti agricoli lombardi, e per creare nuove imprese nel settore dell’agroindustria.
Lavoriamo anche per rafforzare il dialogo tra Expo e la città, per favorire la partecipazione dei cittadini.
Expo vuole lavorare con tutti i milanesi, i giovani, i talenti, le imprese, il mondo della cultura.
Per tutti questi mondi vuole creare opportunità. È un dialogo che ritengo fondamentale per il successo di Expo e per costruire un percorso di progettazione condivisa che faccia di Expo un laboratorio aperto a tutti, interattivo, capace di produrre idee.
Serve un clima di fiducia e di collaborazione da parte di tutti. Expo merita questo impegno.
Abbiamo da poco festeggiato l’Unità d’Italia. Impegniamoci per essere davvero uniti non solo nei discorsi ma nelle cose concrete.
Essere uniti anche quando le appartenenze politiche ci dividono se è in gioco il futuro della nostra città e del nostro Paese.
Milano è una città straordinaria. Una città che sa andare oltre gli orizzonti ristretti delle diverse appartenenze, delle polemiche, degli interessi contrapposti quando si tratta di raggiungere una meta importante.
Expo è una meta che ci farà entrare nella storia.
L’abbiamo ottenuta tutti insieme questa opportunità. Insieme porteremo a termine il lavoro che abbiamo cominciato. E lo faremo come sappiamo fare:
mostreremo al mondo di cosa è capace Milano, di cosa è capace l’Italia.
Grazie.
Milano 2015/ La scelta per «attirare gli investitori»: «Punteremo su tecnologia e ricerca»
L'Expo cambia l'Orto botanico: «Meglio un supermarket del futuro»
Il Pd: si vuole una colata di cemento. L'ad Sala: falso, meno padiglioni Il primo progettista
L'annuncio arriva nel bel mezzo di una seduta di commissione consiliare convocata per fare il punto sulla situazione di Expo. Infatti, ci sono questioni importanti ancora aperte: dalla titolarità delle aree su cui sorgerà l'evento (ancora oggi di proprietà della Fondazione Fiera e della famiglia Cabassi) ai conflitti interni ai soci, ad esempio. Ma le affermazioni di Sala scatenano l'opposizione: «Se volete fare una colata di cemento invece del parco tematico di cui si parla nel dossier di registrazione, dobbiamo ridiscutere tutto», tuona il capogruppo del pd, Pierfrancesco Majorino. Sala smentisce e replica: «Gli spazi dedicati alle serre, ai climi temperati e alla collina Mediterraneo ci sono e restano inalterate le cubature», assicura. E aggiunge che «per convincere un visitatore a venire a Milano dobbiamo dargli qualcosa di più e unico che le serre, per quanto suggestive». Il tema scelto da Milano, («Nutrire il pianeta, energia per la vita») sembra piacere molto: «Infatti non è mai accaduto che a 50 mesi dall'inaugurazione già 13 Paesi abbiano dato la loro adesione», insiste Sala. Ma serve uno spunto nuovo: «Vorremmo poter mostrare cose uniche, come un padiglione dedicato al supermarket del futuro, o a luoghi che spieghino cosa e come mangeremo tra vent'anni e così via».
Boeri, che è anche capolista del Pd per le prossime amministrative, difende il lavoro fatto: «Il nostro era un progetto avanzato, meno costoso di un Expo tradizionale, fatto di capannoni e padiglioni, e capace di lasciare in eredità a Milano il più moderno parco agroalimentare europeo, in grado di attirare investimenti, produrre ricerca e ospitare un grande salone dell'alimentazione in contatto con la fiera di Rho Pero e il mondo della ristorazione milanese». E poi: «Resta piuttosto il sospetto che una revisione "tecnologica" dell'orto botanico nasconda in realtà l'intenzione di realizzare un Expo con più volumi costruiti, cedendo così, una volta di più, alle aspettative dei privati proprietari dell'area». Sala è categorico: «Le volumetrie dei padiglioni sono addirittura diminuite rispetto al concept plan di Boeri e degli altri architetti. Il sito conserva integralmente le sue caratteristiche di vivibilità e grande equilibrio ambientale e paesaggistico. Restano infatti inalterati sia il progetto delle serre che quello degli agrosistemi. Dal punto di vista della sostenibilità stiamo quindi confermando tutti gli impegni previsti». L'ultimo dato è che «da tutto il mondo, come dalle categorie produttive italiane, ci giungono quotidianamente sollecitazioni per realizzare un'esposizione universale sulle frontiere della tecnologia, della ricerca e del futuro». E l'europarlamentare Carlo Fidanza assicura che «non c'è nessun ripensamento rispetto all'idea originaria, ma certamente ora dobbiamo rendere attraente il "prodotto Expo" per i Paesi e le imprese, coniugando verde e serre con la tecnologia e il futuro». Serve una svolta, quindi.
26 marzo 2011
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
Cascina Merlata
Un quartiere verde per Expo
Milano, 24 marzo 2011 – Un nuovo quartiere per l’Expo 2015. È stato presentato questa mattina il Masterplan dell’area Cascina Merlata che si estende su una superficie di oltre 520mila mq e ospiterà il Villaggio Expo 2015 per poi essere riconvertita in residenze e servizi.
“Cascina Merlata – spiega il Sindaco Letizia Moratti – è una nuova tappa di avvicinamento a Expo 2015 nata da un Accordo di Programma nel quadro del nuovo Pgt. Un esempio di rigenerazione di un’area urbana finora esclusa dall’utilizzo pubblico. Un vero progetto di grande architettura e progettazione del verde, fatto di servizi pubblici, parchi, aree per la cultura e lo sport, housing sociale, al fine di garantire una casa per tutti, e snodi di trasporto fondamentali per Milano”.
Presenti con il Sindaco Moratti alla presentazione del Masterplan l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, l’Amministratore Delegato di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, l’Amministratore Delegato di Cascina Merlata Alessandro Pasquarelli e gli architetti Paolo Caputo e Antonio Citterio.
Situata in prossimità del polo fieristico di Rho- Pero, dell’area Expo 2015 e della direttrice Nord-Ovest prioritaria per il futuro sviluppo della città, Cascina Merlata mira a promuovere la realizzazione di un innovativo habitat metropolitano progettato secondo avanzati principi della sostenibilità ambientale.
Cascina Merlata Spa, società promotrice del progetto, ha indetto nel gennaio 2008 un concorso di idee per la redazione del masterplan dell’area, a cui sono stati invitati a partecipare undici fra i maggiori studi di architettura italiani tra cui Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, Caputo Partnership e MCA, che sono poi risultati vincitori ex – aequo. In seguito la progettazione architettonica è stata affidata ai primi due studi, che hanno elaborato l’attuale masterplan che prevede un mix funzionale a destinazione residenziale, pubblica, terziaria, ricettiva e commerciale.
Le residenze avranno una superficie totale di 323.507 mq e saranno suddivise in diverse tipologie, libera, convenzionata e agevolata. Sorgeranno all’interno di un parco pubblico attrezzato di 200 mila mq circa, integrato con il contesto territoriale e con gli spazi a verde preesistenti ai margini dell’area, attraversato dal percorso ciclopedonale “raggio verde 7” che collega il centro di Milano con l’area Expo. A quest’arteria verde si aggiungono gli oltre 6 Km di piste ciclabili e la passerella pedonale che permetterà di raggiungere a piedi l’Expo.
È inoltre prevista la realizzazione di funzioni di interesse pubblico, integrate con il sistema degli spazi verdi e connesse alla rete dei collegamenti, a servizio del quartiere e dell’intera città. Uno degli elementi qualificanti del progetto è proprio il sistema degli spazi pubblici, in particolare il parco che non è concepito, come spesso accade, come elemento di “risulta”, ma con un ruolo centrale nel progetto. Insieme con le piazze e le corti giardino, funge da elemento connettivo tra i diversi luoghi progettati: residenze, attrezzature pubbliche, servizi e contesto generale. Questa connessione si ispira agli elementi urbani classici delle città storiche italiane.
Il dialogo con gli uffici pubblici si arricchirà con la realizzazione di un complesso scolastico - che si svilupperà su un’area di 12.000 mq e sarà destinato alla scuola per l’infanzia e alla formazione primaria e secondaria – due asili nido e un centro socio ricreativo per anziani.
Il quartiere di Cascina Merlata sarà fortemente orientato ai principi della sostenibilità e all’utilizzo di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Ad esempio, la climatizzazione estiva sfrutterà lo scambio termico con l’acqua di falda e il progetto della vegetazione mirerà ad attenuare il calore sugli edifici. A completare il mix funzionale, a nord, in prossimità dell’autostrada Milano – Torino, è previsto l’insediamento di un centro commerciale di 45 mila mq, di un albergo di 15 mila mq e di uffici per 10 mila mq.
La trasformazione urbanistica dell’area di Cascina Merlata porterà alla nascita di un polo territoriale in stretta relazione con le aree che andranno a ospitare il pubblico internazionale in visita al polo fieristico di Rho–Pero e all’Expo 2015. Molte opere saranno realizzate entro aprile 2015, tra cui il parco centrale attrezzato che collegherà via Gallarate con la piazza su cui si attesterà la passerella pedonale verso Expo, la connessione con il “raggio verde 7” che collegherà il centro di Milano con l’area Expo, il recupero del fabbricato Cascina Merlata anche per attività connesse all’evento espositivo universale, il collegamento A4-via Gallarate e quasi tutta la viabilità interna al nuovo quartiere.
Le residenze - Avranno una superficie totale di 323.507 mq, sorgeranno all’interno del parco pubblico attrezzato e saranno suddivise in diverse tipologie: libera, convenzionata e agevolata. Tutti i parcheggi degli edifici privati saranno interrati.
Il parco e il verde - Il progetto definitivo è caratterizzato dalla presenza di un Parco pubblico, attrezzato, di oltre 200 mila mq. Il percorso del verde di Cascina Merlata sarà continuo in ogni parte dell’area: dal Parco vero e proprio, alle isole intorno alle residenze, alle corti interne. Un unicum che attraversa e percorre tutta Cascina Merlata per una lunghezza di circa 2 Km ed una larghezza di circa 120 m, misura studiata per rendere il verde vivibile e sicuro grazie a un presidio visivo continuo da ogni posizione.
Il Parco sarà caratterizzato da un mix di essenze tipiche della Lombardia, come querce, frassini, ciliegi e tigli che saranno integrate tra loro per rispondere al meglio alle due funzioni principali di schermo e di guida.
La via di accesso al Parco avrà una larghezza di circa 200 metri, ideata per mettere in luce la presenza della Cascina. Da questa entrata, durante l’Expo, è previsto l’ingresso pedonale alla fiera internazionale.
Diverse funzioni di interesse pubblico saranno inoltre integrate con il sistema degli spazi verdi e connesse alla rete dei collegamenti, a servizio del quartiere e dell’intera città: il plesso scolastico, posizionato in maniera strategica rispetto al Parco nel punto di migliore esposizione e accesso dai quartieri limitrofi, e i centri sportivi.
Ai 200 mila mq del Parco di Cascina Merlata si sommano i confinanti 180 mila mq di proprietà del Comune di Milano dove sono presenti le attività dell’AMSA e della Protezione Civile, che garantiscono anche in quest’area un presidio continuo.
Le piste ciclabili - Il parco si integra al contesto territoriale, agli spazi verdi preesistenti ai margini dell’area ed è collegato al percorso ciclopedonale “raggio verde 7”, che collega il centro di Milano con l’area Expo. A quest’arteria verde si aggiungono gli oltre 6 Km di piste ciclabili e la passerella pedonale che permetterà di raggiungere a piedi l’Expo.
Il centro terziario-commerciale - Oltre alle residenze, il progetto nella parte nord prevede un insediamento di più edifici, tra cui un albergo, uffici e un centro commerciale che avrà una superficie di 45 mila mq e si svilupperà su tre piani. I primi due piani, posti a livello delle residenze, saranno dedicati ai parcheggi e il piano superiore, posto a livello autostradale, sarà dedicato al centro commerciale vero e proprio che ospiterà un ipermercato alimentare, una galleria commerciale composta da più strutture di vendita ed uno spazio adibito al tempo libero, con centri dedicati al food, al leisure e al fitness.
Entro un anno le aree devono essere sistemate e accessibili per ospitare il Papa
Expo, è allarme finanziamenti
Sala: l'estero ci guarda, non falliremo
L'ad: mediare tra i soci per questione terreni, ma «fare in fretta». L'amministratore: arriveremo alla sintesi
MILANO - «I problemi ci sono. Sono sostanzialmente riconducibili al finanziamento dell'evento; ma si arriverà a una sintesi anche perché è grande la fiducia con cui dall'estero si guarda alla nostra Expo». Giuseppe Sala, l'amministratore delegato della spa che curerà l'esposizione del 2015, ha un ruolo particolarmente delicato in questa fase: da una parte, deve cercare di mediare fra i soci (Comune, Regione, Provincia, soprattutto) che stanno dimostrando di non avere sempre la stessa idea sulla soluzione delle questioni aperte. Dall'altra, deve far lavorare la società per non perdere altro tempo. Anche perché, prima dell'appuntamento del 2015, c'è quello del 2012: con Expo che si è impegnata a mettere a disposizione i terreni, già sistemati e accessibili, per ospitare la messa che Benedetto XVI celebrerà a giugno, a conclusione della Giornata mondiale della famiglia.
L'ultima impasse è data dalla decisione di mandare deserta l'assemblea che, in seconda convocazione, oggi avrebbe dovuto ricapitalizzare la società, ripianando un disavanzo di 22 milioni di euro nell'esercizio. Regione e Camera di commercio gli unici due soci che hanno già messo a disposizione la propria quota parte per il 2011, hanno fatto sapere che comunque si presenteranno, soprattutto per marcare il dissenso dalla decisione del rinvio. Una decisione che è stata invece presa quando il ministero del Tesoro ha chiesto una decina di giorni per risolvere alcune questioni tecniche, prima del via libera ai fondi.
Sala ammette: «L'Expo è una grande opportunità, ma è anche un'operazione estremamente complessa». Entrando nello specifico, l'ad sa bene che «la questione dei terreni e del post Expo, di fatto, ne costituisce parte significativa, per cui mi rendo conto ci possano essere visioni non coincidenti fra i soci. Ma si arriverà ad una sintesi». Sala, che ha conquistato l'appoggio del Governo dopo momenti di grande incertezza, insiste: «Il ritorno di questo investimento per il nostro Paese è garantito. Nessuna edizione precedente ha avuto, a cinquanta mesi dall'apertura, 13 adesioni ufficiali di Paesi partecipanti».
Ed è da qui che si riparte. La Regione continua ad avere un ruolo di primaria importanza: il presidente Roberto Formigoni, oltre a coordinare il tavolo delle infrastrutture che sta rispettando la tabella di marcia, ha lavorato per mesi al tema della titolarità delle aree. Secondo il governatore, la strada maestra rimane quella dell'acquisto attraverso una newCo della quale entrerebbero a far parte i soci pubblici che hanno soldi a disposizione, insieme ai privati che conferiscono i terreni e resterebbero in minoranza. In effetti, tutte le esposizioni si sono tenute su aree di proprietà pubblica. Ora invece si attende il responso dell'Agenzia del territorio che pare difficile possa garantire la sostenibilità economica del progetto studiato al tavolo tecnico (con 160 milioni di euro che i proprietari, fra cash e contributo all'infrastrutturazione dell'area, dovrebbero pagare). Se questa ipotesi dovesse saltare, unica strada è quella della newCo.
21 marzo 2011