.: Discussione: Terreni e grandi opere, i rebus dell'Expo - Expo, basta con le incertezze: lo Stato dica se ci crede davvero

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 19 Apr 2010 - 12:06
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Da milano.corriere.it:

Lunedì l’incontro sulle aree con i vertici della Fondazione Fiera

Il governo: verifiche sul bilancio dell’Expo

«Rivedere le stime sulle entrate». Probabile l’arrivo di un dg a fianco di Stanca. Formigoni: «Ora una vera svolta»

MILANO - Comincia la settimana decisiva per Expo. Restano infatti poche ore per sciogliere i nodi ancora insoluti, in vista delle registrazione ufficiale del dossier al Bureau International des Expositions. Oggi si riunisce al Pirellone, convocato dal presidente Roberto Formigoni, il Tavolo Lombardia che soprintende al tema delle infrastrutture, ma che si occuperà anche di esaminare i contenuti del dossier di registrazione e di verificare lo stato di avanzamento delle opere legate all’evento. «Col tavolo e con la firma della lettera comincia il periodo decisivo per Expo, quello che deve segnare il cambio di passo», insiste il Governatore. Già. Perché il destino della manifestazione si gioca di qui all’estate, periodo durante il quale non sono esclusi cambi al vertice, nel senso che sono sempre più insistenti le voci che vedono l’ad Lucio Stanca affiancato da un direttore generale.

All’incontro di lunedì parteciperanno
rappresentanti del Governo, il presidente Formigoni, l’amministratore delegato di Expo , Lucio Stanca, il sindaco-commissario Letizia Moratti, il presidente della Provincia Guido Podestà e della Camera di Commercio Carlo Sangalli, oltre ai rappresentanti di Anci, Upl e dei Comuni di Rho e Pero. E se il premier Berlusconi ha rassicurato personalmente la Moratti sul fatto che già oggi potrebbe firmare la lettera di accompagnamento del dossier al Bie, garanzia del sostegno del Paese a questo evento, resta aperta la questione delle aree. Stanca insiste perché la società acquisti i terreni, di proprietà delle famiglia Cabassi e della Fondazione Fiera: andrebbero sborsati 200 milioni di euro, ma in questo modo, si svilupperebbe poi un’operazione di valorizzazione delle aree che, secondo alcune stime, potrebbe dare un margine netto di circa 400 milioni di euro, consentendo così ai soci di poter ridurre i loro contributi.

Proprio a questo proposito e in vista dell’incontro
dei soci fissato a martedì, prima dell’assemblea di giovedì che dovrà chiudere la partita, oggi Stanca rivedrà il presidente della Fondazione Fiera Gianpiero Cantoni che aveva partecipato sabato al pranzo al Salone del Mobile organizzato in onore del premier Berlusconi, durante il quale proprio Berlusconi aveva dato rassicurazioni al sindaco in tema di Expo. Per lunedì è previsto un altro incontro informale: nel tardo pomeriggio, gli onorevoli Luigi Casero e Maurizio Lupi, il ministro Ignazio La Russa e il presidente Guido Podestà saranno dalla Moratti per discutere, oltre che di nomine, anche di Expo. Il discorso, in questa sede, potrebbe scivolare sulla questione dei bilanci: il Tesoro, infatti, vorrebbe che venisse fatta una stima anche considerando la possibilità che nei sei mesi arrivino meno dei 22 milioni di visitatori previsti, per poter garantire la stabilità fra costi e ricavi, che si basano prevalentemente sulla vendita dei ticket d’ingresso.

Elisabetta Soglio

19 aprile 2010


Da milano.corriere.it:

Il Sottosegretario alle Infrastrutture

Castelli: i soldi ci sono. Ma manca il tempo


Abbiamo 11 miliardi di infrastrutture, di cui più di 4 a carico dello Stato. Ma ora non c'è un minuto da perdere

MILANO -
«Io sono ottimista. Ma ci sono ancora tanti ostacoli di natura tecnica». Pausa. «E poi c’è il problema del tempo, che ormai è tiratissimo. Siamo in zona Cesarini, anzi forse l’abbiamo anche già superata». Il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli passa la domenica in casa: non ha neppure guardato il suo Milan («Anche perché ultimamente mi fa troppo soffrire») per lavorare alla relazione che terrà al Pirellone sullo stato di avanzamento delle infrastrutture per Expo.

Onorevole, siamo in ritardo?
«Ripeto. Io sono un ottimista: ma qui non possiamo distrarci neppure un attimo e non abbiamo neanche un minuto da perdere se vogliamo essere pronti all’appuntamento con il 2015».

Cosa la preoccupa?

«Il fatto che, adesso che abbiamo avuto i fondi e che si sono praticamente sciolti tutti i nodi burocratici, dobbiamo correre disperatamente».

Situazione delle metropolitane?

«I soldi ci sono. Parlo in continuazione con il sindaco Moratti e so che lei è pronta con la delibera: aspettiamo che la Corte dei Conti registri la delibera del Cipe. È una questione che sto seguendo non giorno per giorno ma ora per ora e credo si sbloccherà in settimana».

Per le opere viarie?
«Domani (lunedì, ndr) dirò che il 23 aprile andrà al Cipe la Malpensa-Gallarate, grazie ad ulteriori 98 milioni: faccio gli scongiuri, ma se verrà approvata direi che siamo al 93 per cento del cammino. Sono anche appena stato al Tesoro per chiedere altri 270 milioni, tra l’altro, per il raccordo fra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa. Se avremo anche questi nel 2010, potremo davvero dire di avere portato a casa un miracolo».

Nel senso che?
«Nel senso che alla fine abbiamo 11 miliardi di infrastrutture, di cui più di 4 a carico dello Stato. Non si è mai vista una pioggia di finanziamenti del genere in Lombardia».

È stato così faticoso sostenere la causa di Expo a Roma?

«Parecchio. E anche negli ultimi mesi, almeno un giorno alla settimana ero a Roma solo a parlare di Expo».

Altri suoi colleghi erano qui a fare campagna elettorale.. (ride)
«Diciamo che se ho perso 15 voti per ogni giorno passato a discutere di Expo, mi sa che capisco perché mi sono giocato il ballottaggio...».

Elisabetta Soglio
19 aprile 2010


Da milano.repubblica.it:

Expo 2015, c'è il no di Tremonti

all'acquisto delle aree a Rho-Pero

Il Tesoro gela l'ad Stanca. E slitta la firma del premier Berlusconi sul badget per l'evento
di ANDREA MONTANARI

Giulio Tremonti ribadisce il suo no all’acquisto dei terreni dove si svolgerà l’Expo del 2015. Un veto che rischia di pesare come un macigno nel giorno della verità sul destino delle aree dove si svolgerà la manifestazione, attualmente di proprietà della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi. Oggi, è prevista la riunione tra i soci di Expo 2015 spa, che era stata convocata dall’amministratore delegato Lucio Stanca per scegliere tra la compravendita o l’acquisizione del solo diritto di superficie dei terreni.

«Siamo in dirittura di arrivo — si è sbilanciato Stanca al termine del tavolo Lombardia presieduto da Roberto Formigoni e con Letizia Moratti per fare il punto della situazione — Troveremo la soluzione prima della presentazione del dossier al Bie a Parigi il 30». A ribadire le riserve del ministero dell’Economia, che possiede ben il 40 per cento della società di gestione di Expo, è stato il sottosegretario Luigi Casero: «Decideremo nei prossimi giorni — ha precisato — ma noi vorremmo che la società rispettasse gli equilibri di bilancio e sia molto attenta nella gestione». Un concetto che sarà ripetuto sia a Stanca sia agli altri soci da Francesco Parlato, direttore generale Finanza e privatizzazioni del ministero di Tremonti, che rappresenterà il ministro alla riunione.

Un veto che rischia di complicare ulteriormente la già difficile trattativa ancora allo stato embrionale con il presidente di Fondazione Fiera, Gianpiero Cantoni, che Stanca non ha più incontrato da venerdì. Non è un mistero, infatti, che sia la Regione che la Fondazione puntino alla cessione del solo diritto di superficie dei terreni fino al 2015. Un’ipotesi che potrebbe far risparmiare alla società, ma anche al governo, circa la metà dei 200 milioni di euro chiesti dagli attuali proprietari. Mentre la Provincia e Stanca insistono ancora per la vendita. Così, il «cambio di passo» auspicato da Formigoni, sembra, almeno per il momento, ancora rinviato.

«Siamo in un momento storico decisivo per l’Expo 2015», ricordava il governatore. Ma la lettera di garanzia del premier Silvio Berlusconi da inviare al Bie non è ancora pronta. «È in fase di stesura», ha confermato il ministro Mariastella Gelmini. E il governo chiede, invece, di accelerare sulla realizzazione delle infrastrutture. «I tempi sono molto stretti, ma ce la possiamo fare», spiega il viceministro all’Expo Roberto Castelli.

Anche il sottosegretario Casero suona la sveglia: «Ora in Lombardia devono accelerare sulla realizzazione delle infrastrutture. Bisogna far sì che le due metropolitane, M4 e M5, vengano realizzate. Per l’Expo pensiamo possano essere utilizzate anche strutture esistenti come quelle che hanno permesso il successo del Salone del mobile». Il sindaco Moratti è ottimista: «L’Expo lascerà in eredità ai milanesi il più grande parco d’Europa». Il Pd no. «Il dubbio che non si riesca a ultimare le opere per l’inaugurazione dell’Esposizione non è solo del viceministro Castelli» dice il deputato Vinicio Peluffo.

(19 aprile 2010)

 

 

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 18 Apr 2010 - 14:45
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