.: Discussione: Le contraddizioni dell’Expo - Più asfalto per l’eco-meeting

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 11 Mar 2010 - 15:10
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Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Le contraddizioni dell’Expo
Più asfalto per l’eco-meeting

Gentile signora Fedrigotti, il meneghino Pm10 sta tenendo banco un po’ dappertutto, ma forse pochi milanesi sanno che presto, tra Malpensa e tangenziale Ovest, potrà esserci un mostro d'asfalto, una nuova infrastruttura prevista dalla legge sulle grandi opere che vedrà cavalcavia alti fino a 12 metri, svincoli terribili, qualche interramento e buona parte del traffico del corridoio 5 Lisbona-Kiev.
Questo in pieno Parco Agricolo Sud e nel Parco del Ticino; questo se il Cipe darà il suo benestare all’opera il cui progetto, voluto da Regione e Anas, è già stato approvato nonostante ci siano cinque paesi con meno di 5 mila abitanti che stanno battagliando per un progetto alternativo meno impattante. Così per Expo dedicato all’alimentazione, una parte del Parco Agricolo Sud, quella più produttiva, verrà devastata se l'infrastruttura verrà completata: il primo tratto Boffalora-Malpensa infatti esiste già.
Bisogna risolvere la mobilità nel Sud-ovest, ma davvero serve una nuova superstrada quando c'è una ferrovia raddoppiata, la Milano-Mortara, che attende i treni regionali per diventare metrò leggero? Che senso ha — sempre per Expo 2015— battere sul turismo di nicchia del Sud-ovest lombardo che vanta ville nobili sul Naviglio, castelli, cascine, fontanili, campi se poi avremo il mostro che passerà a Robecco, Cassinetta di Lugagnano, Albairate, Cisliano, Cusago per arrivare dritto ai polmoni dei milanesi nei quartieri degli Olmi, Baggio e Muggiano? Eh sì perché anche Milano avrà la sua dose di traffico in più e allora a che servono le domeniche a piedi, l’Ecopass, il bike sharing se poi le tangenziali la domenica non chiudono e soprattutto se ne vogliono costruire altre?

Simona Borgatti

Non sono particolarmente esterofila, ma è difficile fare a meno di chiedersi perché le grandi città europee sono quasi tutte servite da una fitta rete di metrò di superficie che collegano i centri dell’hinterland con il cuore della metropoli, mentre Milano dispone, invece, soltanto di alcuni tratti. Immagino dipenda da antiche ma non lungimiranti scelte politiche che oggi paghiamo con l’inquinamento atmosferico, con il traffico furibondo e con le incombenti grandi opere che, come giustamente lei osserva, lo incrementeranno ulteriormente. L’Expo ci porterà una, forse due linee metropolitane in più: non potrebbe dare l’impulso, questa doverosa opera, ad ampliare e sviluppare quella altrettanto doverosa delle linee extraurbane? Ringrazierebbero anche i pendolari, probabilmente.

ibossi@corriere.it

Isabella Bossi Fedrigotti
11 marzo 2010