.: Discussione: Il Comune di Milano sembra intenzionato a rinunciare alla Difesa Civica a Milano

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 15 Gen 2010 - 17:16
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E all’estero com’è la situazione?
Figure molto simili esistevano già tra i Greci antichi e nel 3° secolo dopo Cristo esisteva una figura romana che era nota comunemente con il nome di defensor civitatis.
Nel corso del XX secolo la figura del difensore civico ebbe un notevole successo e si diffuse nel mondo all’interno dei diversi ordinamenti statali.
Per l'ONU il difensore civico è ricompreso tra le Istituzioni di tutela dei diritti umani.
Per quanto concerne il contesto europeo, il Consiglio d’Europa si è espresso più volte sin dal 1985 sull’opportunità di istituire un ombudsman nazionale per gli Stati Europei.
In Europa, a livello nazionale, il difensore civico è presente nei principali Stati:
-         in Svezia (“Ombudsman”, ove il termine significa letteralmente “uomo che fa da tramite” e quindi si rileva al ruolo conciliativo) è stato istituito con la Costituzione del 1809,
-         in Finlandia (“Ombudsman”) risale alla Costituzione del 1919,
-         in Norvegia (“Ombudsman”) introdotto con delibera del Parlamento del 1952,
-         in Danimarca (“Ombudsman”) istituito con la Costituzione  del 1953,
-         in Germania (“Ombudsman”) dal 1956,
-         in Gran Bretagna (“Parlamentary Commissioner”, ove il riferimento è al legame con il Parlamento) dal 1967
-         in Francia (“Mediateur”) con legge del 1973,
-         in Portogallo (“Provedor de Iustiça”, ove il riferimento è a una dimensione “giustiziale”) risale alla Costituzione  del 1976,
-         in Spagna (“Defensor del Pueblo”) è previsto in Costituzione dal 1978 ed è attivo dal 1981, ove è una realtà indiscutibile, conosciuta e apprezzata: tant’è, che molte riforme o proposte di riforme di tale istituto giuridico in diversi Paesi europei fanno riferimento, con particolare attenzione e interesse, all’esperienza spagnola.
-         in Austria (“Volksanwalt” e cioè avvocato del popolo, dei cittadini) istituito per legge costituzionale regionale dal 1984
Nell’Europa orientale, prima della caduta del muro di Berlino, la figura dell’ombudsman era chiaramente incompatibile con la natura autoritaria dei regimi che lì si erano affermati: nei quali, non solo la critica e la censura al potere esecutivo erano vietate, ma in ragione del fatto che essi stessi erano uniformati a principi ben lontani dall’ammettere o semplicemente dal concepire la possibilità di un organo di controllo indipendente dal potere esecutivo e dal Partito unico. Ora tale figura è operante da vari anni in Polonia e istituita di recente in Ungheria.
In alcuni Paesi europei, specie in quelli con impianto federale, l’ombudsman è istituito anche in sede locale: solitamente regionale, ma in alcuni casi anche comunale. A livello locale tale istituzione è prevista, oltre che in Italia, in Gran Bretagna, in alcuni Land della Repubblica Federale Tedesca, in Spagna e in Austria.
 
In Italia il difensore civico è stato previsto solo negli anni ’80 a livello regionale e per iniziativa di singoli Consigli regionali delle Regioni del centro e del nord.
Negli anni ’90 è stato finalmente previsto per i Comuni e le Province e però la sua istituzione è solo una facoltà, non un obbligo per le Amministrazioni locali (cfr. art 8 Legge 142/90 e art. 11 Decreto Legislativo 18.8.2000 n. 267).

Il fatto che la istituzione del difensore civico sia stato introdotta nel 1990 come una facoltà e non un obbligo dimostra quanto la cultura giuridica italiana in tema di controllo dell’operato della Pubblica Amministrazione e di tutela dei diritti dei cittadini stenti a diffondersi in Italia in maniera efficace.
 Nel 20010 il Governo Berlusconi -falsamente per la liobertà e la modernità, ma concretamente per il controllo della gente- ha emanato provvedimenti -poi approvati dal Parlamento- di eliminazione degli organi amministrativi di DEMOCRAZIA PARTECIPATA (v. consigli di zona e difensore civico), perchè i cittadini non devono essere attivi, ma devono ritornare ad essere il POPOLO BUE, facilmente controllabile e plasmabile (v. reality e giochini televisivi che rimbambiscono non solo gli adolescenti, ma anche gli adulti), perchè ormai incapace di consapevolezza e di autodeterminazione e perciò anche di critica e biasimo.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Gen 2010 - 14:47
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