.: Discussione: Matti da (s)legare - Centro Psicosociale via Soderini

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Anna Di Scipio

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Inserito da Anna Di Scipio il 27 Nov 2009 - 05:23
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Ogni anno 33mila persone entrano per la prima volta in contatto con i Centri Psicosociali della Lombardia, i dipartimenti per la salute mentale che agiscono a livello territoriale. Sono persone che hanno problemi di schizofrenia, ma anche casi di depressione o ansia.Nella zona 6 il centro e' in V.SODERINI Complessivamente questi centri si occupano di circa 97mila persone all'anno. La Regione Lombardia ha fornito i dati sulle strutture che funzionano, prevalentemente pubbliche, nella regione. Si dividono in Centri Psicosociali (101), Centri Diurni (63), Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (54), Comunità Protette (115) e Centri residenziali Terapie Psichiatriche (41). Nel 2008 circa lo 0,5% della popolazione ha preso contatti con uno di questi dipartimenti. Quasi il 50% ha problemi di schizofrenia. Ma di questi, due terzi hanno bisogno di un trattamento unicamente territoriale, mentre quelli che necessitano di cure più adeguate sono circa il 4%. Nei Centri residenziali di terapie psichiatriche il 71% dei ricoveri dura meno di 60 giorni. Nelle Comunità Protette le degenze sono invece molto più lunghe, i pazienti ricoverati hanno più di 45 anni e sono prevalentemente maschi. Nel 70% dei casi di tratta di schizofrenici e l'attività erogata dalla struttura riguarda soprattutto la riabilitazione e la risocializzazione.

 

Purtroppo nella nostra zona questo servizio e' carente per due ragioni particolari:

1) i pazienti vengono abbandonati a se stessi presso le proprie abitazioni a carico totale delle famiglie ;

2) i casi di depressione e ansia vengono curati nello stesso dipartimento.perdippiu' si tratta di donne con trascorsi e storie di vita problematici che hanno dato come risultato o ansia o depressione.

Fattosta' pero' che nel centro psicosociale di via soderini e' d'uso un curioso comportamento…

Una volta preso in carica un soggetto lo si introduce in un  progetto che lo porta sia alla cura che alla naturale risocializzazione.

Questi pazienti  una volta risocializzati non sono piu' pazienti perche' guariti, e  percepiscono una piccola pensioncina sociale di circa € 254 che a malapena riescono a sopravvivere e sollecitano le assistenti sociali del presidio per poter avere un piccolo sussidio ad integrazione della pensione ma purtroppo questo non avviene.

Portate praticamente alla disperazione si riversano presso i servizi sociali uffici "adulti in difficolta'" di viale ortles  del Comune di Milano che eroga dei piccoli sussidi, utili si, in quanto continuativi nel tempo, dove ci sono altri servizi con altre assistenti sociali che puntualmente rispediscono la persona al mittente .

In varie occasioni le stesse assistenti sociali del comune sono intervenute presso il centro psicosociale per ottenere una dichiarazione di guarigione per soggetti che da almeno due anni  non assumevano terapia  e non si servivano  dei servigi della asl ma la loro richiesta e' rimasta inevasa.

E' palese che una buona parte di soggetti deboli rimane come nel limbo in attesa che venga praticamente ( s )legata da questa specie di ingranaggio burocratico.

E' forte il sospetto che la ASL adotti questo modus operandi per poter avere piu' pazienti non pazienti in carico con la liberta' di non assistenza.

Ora , alla luce dei fatti cari consiglieri tutti, chi di voi (e mi rivolgo particolarmente alla commissione servizi sociali ) e' in grado di peronare la causa o almeno darci una risposta ?

Saluti di scipio anna  "associazione consiglieri di strada" via g. Bellini 11 milano

Telef. Sede 02-30918732
Mobile 3470587857