.: Discussione: Bilancio di previsione 2010 del Comune di Milano

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 11 Apr 2010 - 16:21
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Riporto qui di seguito il testo di una lettera aperta al Sindaco Moratti sul bilancio preventivo 2010 del Comune di Milano, che ha scritto il Consigliere Giuseppe Landonio.
Siamo ad aprile e questa maggioranza non è stata ancora in grado di approvare il bilancio preventivo del Comune di Milano, al punto da rischiare la procedura di commissariamento del Comune!!!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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Un bilancio di pura sussistenza
 

Signor Sindaco,

un bilancio “di sussistenza”. E’ quello che si può dire della manovra di bilancio preventivo 2010 del Comune di Milano.

 

Pesano i minori trasferimenti dello Stato e della Regione. Il mancato ristorno dei dividendi A2A e di ATM. Le incertezze sulla operazione derivati. Le conseguenze del patto di stabilità.

Non ci fossero, dicevo, queste incertezze sulla costruzione del bilancio, pesa l’incertezza dei tempi. Siamo passati dai primi della classe (l’anno scorso: un’approvazione imposta entro Natale) agli ultimi, al punto da rischiare la procedura di commissariamento del Comune.

 

Parto dalla prima pagina, ossia da un dato apparentemente sganciato dal bilancio in sé, ma che dice molto: la popolazione di Milano. Risultano al 31.12.2008 1.296 mila abitanti, con un saldo negativo rispetto all’anno precedente di oltre 2.000 unità, frutto sia di una minor incidenza di nascite rispetto alle morti (12.500 vs 14.000), sia degli emigrati vs gli immigrati (37.000 vs 39.000). Si conferma una città che invecchia e che perde più che accogliere. Ma quello che più colpisce è che, secondo i dati del Comune, questo trend si manterrà in tutti i prossimi anni, fino al fatidico 2015. Da notare che questo dato si scosta significativamente sia dalle previsioni del Piano di Zona, che prevedeva per quella data 1.340 mila unità, ma soprattutto dall’effetto Masseroli, che vagheggia una città con molti più abitanti.

 

Ma vado oltre: parliamo (è il motivo forte delle politiche di welfare) di tutela delle famiglie. Per poi scoprire che circa il 40% dei cittadini milanesi vive solo. E mi sa Lei dire se oggi, con la crisi che c’è, sia più difficile affrontare le difficoltà economiche da soli o all’interno di un nucleo familiare, calcolando che la maggior spesa (circa un quarto del reddito medio) va nell’abitazione, un quinto nei trasporti, un sesto nel mangiare? Forse dovremmo ripensare a qualche aspetto del welfare, o no?

Esistono, evidenti, nuove povertà: dei giovani che non trovano lavoro e che continuano a pesare sul reddito familiare; degli adulti (soprattutto donne) che il lavoro lo perdono; degli anziani in difficoltà. Ma anche degli immigrati, in cerca di occupazione, di casa, e di diritti. Per non dire dei rom: dove sono finiti, a proposito, i rom, che in questo bilancio quasi non se ne parla?

 

Ma vado al “dunque” del bilancio, per sottolineare come quest’anno le voci di budget sono tutte in riduzione:

-         4.15% sulla mobilità, trasporti e ambiente

-         3.20% sull’arredo, decoro urbano e verde

-         2.08% sulla polizia locale e sulla sicurezza

-         1.47% sulla cultura

-         1.32% su famiglia, scuola e politiche sociali

Per un taglio complessivo del 16%, che non si vede come possa essere compensato se non dal taglio di alcuni servizi.

 

Ma ancor più significativi risultano i tagli se il confronto lo si fa tra il preventivo di quest’anno e l’assestato dello scorso anno, ossia con quello che si è veramente speso. Risultano cifre inquietanti:

-         13% per territorio e ambiente

-         10% per il turismo

-         8% per lo sport e il tempo libero

-         8% per l’amministrazione generale

-         5% per i servizi sociali

-         4% per viabilità e trasporti

-         1% per l’istruzione pubblica

In media il 5% in meno, pari a oltre 100 milioni di euro “reali”. Come sarà concretamente possibile realizzare questi “tagli”?

 

Ci sono peraltro spese poco giustificabili con le attuali “lune” della situazione economica: gli oltre 2 milioni di euro per l’eliminazione dei graffiti; i 900.000 mila euro che si pensano di spendere per implementare il nucleo a cavallo; i 4 milioni di euro previsti per l’erogazione a tutti gli alunni delle medie residenti a Milano del buono libri, senza alcuna gradualità legata al reddito; le spese per le consulenze, che aumentano di circa un milione di euro.

 

Un quadro per lo meno allarmante, che dovrebbe indurre a rivedere con attenzione tutti i capitoli e le scelte conseguenti. Insieme ad altri Consiglieri di opposizione, Le avanziamo alcune proposte per combattere una crisi che si fa ogni giorno più problematica e che rischia di diventare drammatica nel corso del 2010:

-         rivedere le voci di bilancio che insistono sul tema delle vecchie e nuove povertà, per dare un incentivo chiaro e non solo di immagine al tema delle misure anticrisi

-         pretendere che la Fondazione Welfare Ambrosiano, creata ormai da un anno, svolga finalmente la sua funzione, soprattutto sul terreno dell’erogazione del microcredito, per venire incontro a chi il lavoro non ce l’ha, o l’ha perso, e tutelare così le fasce più deboli, soprattutto femminili

-         garantire maggiori risorse a settori in chiara sofferenza, come quello dei disabili e della salute mentale

-         intervenire con maggiori risorse sul diritto allo studio e sul disagio giovanile

-         sviluppare comunque il settore della cultura – e della cultura diffusa – anche a fronte della ulteriore contrazione del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo), attraverso tutte le forme di incentivazione possibile  delle numerose offerte che la nostra città propone (dagli spettacoli, ai musei, alle biblioteche fino alla poesia), come occasione per combattere la crisi non solo dal punto di vista economico, ma spirituale e appunto culturale.

 

Infine, una considerazione su una voce di spesa prevista in conto capitale: è l’appostazione di oltre 100 milioni di euro per un’opera giudicata strategica per Expo come la Gronda Nord. Noi Le chiediamo di soprassedere e di trasformare il progetto in uno, più virtuoso, di percorso per una metrotranvia veloce, oltre a una pista pedonale e ciclabile. Il costo sarebbe pari a circa la metà, con la possibilità di investire le risorse residue o in un ulteriore piano di manutenzione sia straordinaria sia ordinaria dei numerosi plessi scolastici obsoleti, o in una piano mirato per l’edilizia sociale. Due piccioni con una fava: evitare un’opera non necessaria, e che ha finora incontrato l’opposizione di molti cittadini, e finanziare opere invece più che necessarie alla città.

 

Mi auguro ci sia, da parte della maggioranza, una disponibilità al confronto. Per evitare, nell’interesse di tutti, l’ennesima pagina “grigia” per il Comune di Milano.

 

Milano 8 aprile 2010                           il Consigliere comunale Giuseppe Landonio

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 12 Feb 2010 - 22:20
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