.: Discussione: Circa i Rom al Rubattino

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Set 2010 - 09:10
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Da milano.corriere.it:

La preoccupazione delle maestre: «i piccoli avevano già iniziato il prescuola»

Rom, nuovo sgombero in via Rubattino


Blitz della polizia nell'area ex Innocenti: allontanati da tende e baracche circa 150 rom romeni, 45 bambini

MILANO - Annunciato più volte negli ultimi mesi, lo sgombero dell'insediamento rom nell'ex area industriale di via Rubattino a Milano è stato portato a termine martedì mattina, all'alba della prima vera giornata d'autunno dell'anno, con pioggia e aria fredda. Le 250 persone rom romene che da mesi bivaccavano tra le rovine cadenti dell'ex insediamento industriale dell'Innocenti sono state allontanate dalla polizia, per trovare un primo, provvisorio rifugio, pochi metri dopo l'uscita del campo, sotto il ponte della tangenziale est. A eseguire lo sgombero sono stati circa 200 agenti, tra Forze dell'ordine e Polizia Locale. Intorno alle 7 sono iniziate le operazioni nell’insediamento abusivo, composto da un centinaio tra tende e baracche in cui vivevano solitamente circa 250 rom, tra cui 45 bambini, in un'area degradata e con condizioni igieniche molto precarie. Sul posto sono intervenuti anche i servizi sociali del Comune. Le ruspe hanno rimosso un centinaio fra baracche e tende, fatiscenti, costruite sul posto. Le operazioni si sono svolte senza incidenti.

Sgombero in via Rubattino VIDEO

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LO SGOMBERO - Lo sgombero era stato autorizzato dalla Prefettura e previsto da tempo. All'arrivo degli agenti, nel campo sono stati trovati circa 150 immigrati romeni. La gran parte si è allontanata, mentre una quarantina di stranieri è rimasta per un po' a parlare con i funzionari dei servizi sociali del Comune, presenti con un gazebo fornito di bottiglie d'acqua e thermos di caffè per prestare assistenza a donne e bambini. La società proprietaria dell'area ex Innse, la Aedes, ora si è impegnata con il Comune - che ha inoltrato due diffide - a predisporre un servizio di guardiania fissa per evitare nuove intrusioni. Dovrà anche provvedere alla messa in sicurezza dell'area, come previsto da una convenzione stipulata con l'Amministrazione nel 2008, e sostenere i costi per l'abbattimento, eseguito dall'Amsa, di circa 74 baracche e 35 tende e la rimozione di diverse tonnellate di rifiuti.

I BAMBINI
- Una ventina di bambini dell'insediamento avevano iniziato la scorsa settimana il prescuola, organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, dai volontari della parrocchia dei Santi Martino e Gerolamo Emiliani e da due delle insegnanti delle scuole elementari della zona. «È un'iniziativa del gruppo dei volontari che da mesi sta cercando di aiutare le famiglie rom- racconta Flaviana Robbiati, maestra nella scuola di via Feltre -. Siamo preoccupati, perché si profila ancora una volta uno sgombero senza alternative. I bambini sono iscritti nelle scuole della zona, se le loro famiglie vengono mandate via senza un progetto di inserimento sociale, rischiano di perdere l'anno scolastico». «Questo sgombero interromperà l'esperienza - dice Silvia Borsani, maestra elementare -. Oggi una bambina mi ha chiesto: "Maestra, ma riuscirò ancora ad andare a scuola?"».

DE CORATO: RESIDENTI MI RINGRAZIANO - Soddisfazione viene invece espressa dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato: «I cittadini, che da mesi sono stati tenuti sotto assedio da questi nomadi, mi stanno già inviando numerosi messaggi di ringraziamento per l’intervento, che proseguirà nei prossimi giorni - ha detto -. La proprietà, grazie anche a due diffide inoltrate dal Comune, sta già provvedendo alla messa in sicurezza dell’area, come è previsto da una convenzione stipulata con l’Amministrazione nel 2008. E ha chiamato Amsa, sostenendo così i costi, per l’abbattimento di circa 74 baracche e 35 tende e la rimozione di diverse tonnellate di rifiuti. E predisporrà un servizio di guardania fissa per evitare nuove intrusioni». «I residenti - ha detto ancora De Corato - hanno continuato a segnalare l’aumento di furti e molestie nei confronti di donne del quartiere». E ha citato anche violazioni di domicilio, furti in appartamento, nei cantieri edili, negli esercizi commerciali, nei bar, in ristoranti, accattonaggio, aggressioni e intimidazioni varie e allacci abusivi alla rete idrica e elettrica.

PERICOLI NELL'AREA - Nell'ex area industriale «la situazione era pericolosissima - dice Tullio Mastrangelo, comandante della polizia locale di Milano -: ci sono plafond in ferro che penzolano dal tetto, qua e là buche profonde tre metri, come foibe, con il pericolo che qualcuno possa caderci dentro in ogni momento. Il comune e i servizi sociali hanno chiesto se accettavano l'accoglienza, per gli uomini in una struttura, per le donne e i bambini in un'altra, ma loro tendono a voler stare insieme». Sui rom di via Rubattino è intervenuta anche Patrizia Quartieri, consigliera comunale di Rifondazione Comunista: «Non si può aspettare oltre senza pensare a soluzioni vere: abitazioni e accompagnamenti lavorativi che mettano in grado queste famiglie di poter pagare l'affitto, mandare i figli a scuola e integrarsi realmente. Tutto questo sarebbe costato meno degli sgomberi. Gli sgomberi perpetuano i campi abusivi e le situazioni di pericolo, di cui le istituzioni diventano responsabili».

Redazione online
07 settembre 2010

In risposta al messaggio di Paolo Marzano inserito il 30 Ago 2010 - 13:18
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