.: Discussione: Circa i Rom al Rubattino

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 3 Dic 2009 - 22:58
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Gentile Sig. Abrate,

le uniche parole che Le chiedo di leggere e su cui riflettere: le generalizzazioni sono RAZZISMO!
comprendo la Sua rabbia: Lei ha subito un furto, forse compiuto da persone di etnia rom, forse no; forse da uno straniero, forse da un italiano; chi commette un reato va punito, non ci sono dubbi!
Tuttavia quando si generalizza e per il furto che Lei ha subito arriva a dire "in fondo i rom che fanno di diverso?" e quindi li considera tutti ladri; beh è lei che criminalizza tutta una etnia.
Come chi ha subito il morso da un cane e arriva a ritenere che tutti i cani siano morsicatori e pericolosi... e questo non è vero.

Forse non ha letto il documento che ho allegato qualche post fa e forse non ha mai partecipato a convegni  di approfondimento sui gruppi rom, a seguito degli studi di ricercatori e docenti universitari che da anni indagano sui tanti e diversi gruppi rom in Europa.
Se avesse avuto occasione avrebbe appreso che come tra noi anche tra i rom ci sono tantissime differenze: i ricchi e borghesi (lo sa che il proprietario di Gardaland è un rom?), la classe media, i poveracci. Alcuni sono stanziali, come noi, e altri sono nomadi; alcuni non lascerebbero mai il loro paese (i rom agricoltori che vivono in Romania) altri sono costretti a lasciare il loro paese per povertà estrema, come è successo anche agli italiani ai primi del '900.
I rom sono in quasi tutti i paesi europei: Spagna, Francia, Italia, Grrcia, Turchia, paesi slavi ecc.
Non solo parlano linque diverse ma hanno anche religioni diverse: sono cattolici, ortodossi, mussulmani...

Quindi, le generalizzazioni valgono tanto quanto valgono per noi.. cioè ZERO!

Cosa fanno quelli che erano in via Rubattino ed erano seguiti/assistiti dai volontari della comunità di Sant'Egidio?
Lavorano nei cantieri edili: muratore, manovale, piastrellista, idraulico, imbianchino.
Solo alcuni sono assunti in regola, potrebbero e vorrebbero prendere in affitto un appartamento per sé e la propria famiglia ma nessuno glielo vuole dare perchè sono "zingari". tutti gli altri lavorano in nero per degli italiani che così evadono i contributi previdenziali e assicurativi.

In genere i rom in Italia oltre a svolgere i lavori di cui sopra,
- lavorano come operai;
- lavorano nell'ambito delle giostre/circhi;
- le donne, se possono, fanno le pulizie;
- oppure, ai margini della nostra società, vivono come possono, vivono di espedienti: furti, accattonaggio, elemosine ecc.

Per quanto riguarda i rumeni di etnia rom di via Rubattino, non dimentichiamo i loro bambini, la futura generazione: 36 bambini andavano a scuola.
Dopo lo sgombero, sparsi ovunque, alcuni genitori hanno ripreso ad accompagnare i figli a scuola, ma con estrema difficoltà data la precarietà dell'attuale situazione: da 36 sono scesi a 13.
Le sembra un successo che 23 bambini non vanno più a scuola? e' troppo facile dare la colpa ai loro genitori, quando oggi sono sotto questo ponte, ma non sanno dove saranno domani e quindi tengono insieme l'unico bene che gli è rimasto: il nucleo familiare.
Per me è solo una sconfitta del processo di scolarizzazione che era in atto.
Lei pensa davvero che quei 36 bambini, frequentando le scuole dell'obbligo e forse anche degli istituti tecnici o dei licei, sarebbero poi andati ad elemosinare o a rubare?
Spero che voglia credere che avrebbero proseguito nel processo di integrazione, come in tutte le altre realtà in Italia e in Europa dove non c'è alcuna famigerata emergenza rom come da noi si vuole che rimanga.
Inoltre quei bambini, pur non avendo l'acqua nell'immobile in cui avevano trovato riparo, andavano a scuola puliti e vestiti decorosamente... quelli sono i bambini sgomberati, non quelli che lei vede per le strade. Non si deve generalizzare e parlare per stereotipi: bastava chiedere alle maestre e ai genitori dei bimbi italiani che andavano a scuola assieme.
Per fare un paragone, coloro che hanno voluto lo sgombero di via Rubattino insieme all'acqua sporca hanno buttato via l'acqua anche i bambini, perché non si è voluto separare la posizione dei nuclei familiari che avevano da quasi 2 anni inserito i bimbi a scuola e lavoravano, sia pure in maniera "irregolare" (in nero) da coloro che provenivano da altri sgomberi.  Peraltro anche tra coloro che da alcuni mesi avevano trovato riparo in via Rubattino vi erano famiglie che avevano iniziato, in altre parti della città, a mandare i figli a scuola, ma si erano poi trovati senza più nulla sbattuti nuovamente per strada e i primi a pagarne sono stati i bambini.

Per quanto riguarda i soldi, a Milano sono stati assegnati 13 milioni di euro che questa amministrazione sta spendendo non per risolvere il problema, ma solo per fare sgomberi (da 20 a 40.000 euro l'uno) che spostano i rom da una periferia all'altra e che distruggono i processi di integrazione in atto perchè non c'è alcuna differenza di trattamento tra chi manda i bimbi a scuola e chi li manda a mendicare.
Anzi, in questo modo, coloro che hanno cercato di integrarsi si sentono dire dagli altri: hai visto? non serve a niente! non ci vogliono e basta!

Inoltre nessuno dice che vi sono fondi europei destinati espressamente e specificamente per progetti di integrazione delle minoranze etiche rom e sinti: perchè l'Italia non li richiede, come gli altri Paesi europei?

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
In risposta al messaggio di Marco Abrate inserito il 3 Dic 2009 - 17:07
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