.: Discussione: L'Accademia Brera deve essere difesa

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 11 Ott 2010 - 14:55
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Da milano.corriere.it:

L'istituzione è senza il vertice; l'anomalia di due consigli contrapposti

Brera, la rivolta dei prof:
«Subito un commissario»


Bufera sulla nomina del presidente dell'Accademia. Esposto in Procura e appello al ministro Gelmini

MILANO - Un Aventino, a Brera, non s'era ancora visto. Il vecchio Consiglio accademico, «licenziato in anticipo, esautorato» dal direttore, si è autoconvocato, convive «in aperto conflitto» col nuovo collegio e lo farà almeno fino al 31 ottobre: «Siamo al dissesto istituzionale». Il presidente, Gabriele Mazzotta, ha esaurito il mandato ma deve restare al suo posto per sbrigare la «gestione ordinaria»: il successore non c'è. Il Consiglio d'amministrazione, in ogni caso, non può riunirsi: paralizzato. L'uomo al centro delle polemiche, il direttore Gastone Mariani, tira dritto, non si scompone: «Ho agito secondo le regole, chiarirò tutto».

Le regole, a Brera, sono d'ingaggio: la scuola è travolta
da una guerra interna; un gruppo di docenti ha presentato un esposto in Procura contro Mariani e scritto una lettera al ministro Mariastella Gelmini, invitandola a «ristabilire il rispetto delle normali regole democratiche, di trasparenza e legittimità». Un professore utilizza un'immagine eloquente: «L'Accademia è come un'azienda in cui tutti litigano e il padrone è in lotta col Cda. Senza una strategia, non si va lontano». Stallo? «E giochi di potere». All'orizzonte si profilava una stagione di rilancio, investimenti e piani di ampliamento della Grande Brera, in fondo a trent'anni di progetti abortiti. Siamo allo scontro tra fazioni. Una parte del corpo docenti contro l'altra. Il vertice manageriale senza una guida. Ombre, veleni. Il Consiglio sull'Aventino denuncia «un oggettivo abuso dei compiti e delle prerogative» da parte di Mariani: questione di tempi non rispettati, scadenze ignorate, «opacità» nel governo dell'istituzione, «finalità non conosciute e comunque estranee al pubblico interesse». Il nuovo Consiglio, insediato in anticipo sull'avvio dell'anno accademico, deve affrontare scelte cruciali da una posizione scomoda, «imbarazzante e dimezzata». I professori si riuniranno mercoledì per votare una nuova terna dei candidati alla presidenza. Un elenco, in verità, c'era. Ma è stato cancellato.

Per capire cosa sta succedendo a Brera bisogna fare un passo indietro.
È il maggio scorso. Mazzotta è in scadenza, il Consiglio deve indicare tre nomi per la successione: la nomina spetta al ministero per l'Istruzione. Qualcosa va storto. L'assemblea approva una delibera, poi ci ripensa, la riscrive e vota una seconda volta, senza annullare la precedente. È a questo punto che si apre la frattura tra il direttore e il Consiglio. Mariani blocca l'iter: «È irregolare». I professori lo sfidano, ratificano la rosa (Davide Rampello, Luciano Caramel e Marco Dezzi Bardeschi) e lo «obbligano» a inviarla a Roma. Mariani non cede, chiede un parere all'Avvocatura di Stato («Sono nel giusto», dice) e trattiene le carte. Dieci giorni fa, la resa dei conti. Il Consiglio 2007/2010 viene pensionato, ma sui tempi non c'è accordo, si ribella: decidano la Gelmini e la Procura. Il nuovo Consiglio, alla prima riunione, cancella gli atti di maggio e rimette tutto in discussione.

Lo strappo passa di misura: 7 favorevoli, 6 contrari. Qualcuno, sotto anonimato, sollecita una soluzione di forza: «Il ministro decida il commissariamento».Mercoledì sarà riunito nuovamente il Consiglio: all'ordine del giorno, le candidature alla presidenza. «Le colpe? Sono di tutti», riflette Filippo De Filippi, docente e figlio di Fernando, ex direttore di Brera: «La mancanza di chiarezza fa male all'istituzione e agli studenti». I nomi di Rampello (presidente Triennale), Caramel (storico dell'arte) e Dezzi Bardeschi (architetto) potrebbero essere ripresentati. Nelle ultime ore sono stati inseriti nel toto-Brera l'ex assessore alla Cultura, Salvatore Carrubba, e l'architetto Alessandro Mendini. Qualcuno, l'altra notte, è entrato in Accademia e ha rubato sette computer portatili. Non c'è pace.

Armando Stella
11 ottobre 2010

In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 27 Ott 2009 - 18:42
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