.: Discussione: Edilizia pubblica in via ovada

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 21 Ott 2009 - 13:57
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Cara Adele (e caro Valdameri!)

ogni tanto bisognerebbe avere il coraggio di aprire le finestre e cambiare l'aria, fare delle valutazioni oggettive rinunciando a pezzetti di equità a scapito di altre ingiustizie indotte da provvedimenti parziali e iniqui che non risolvono assolutamente nulla e concorrono solo a creare stratificazioni tra poveri di serie A e di serie B, con una selva di prelazioni oramai da rifondare che perlopiù sono obsolete o cervellotiche.

E' in questo marasma di pseudo-giustizie che si vuole creare una ulteriore categoria che passerebbe così dalla serie B alla serie A? Non è questa l'emancipazione che serve.

Pensiamo a quali categorie mi riferisco, solo per fare esempi, che restano fuori: sfrattati, pensionati a basso reddito, famiglie con disabili a carico, extracomunitari che sono in Italia da tanti anni con regolare permesso e che pagano le tasse, giovani meridionali che lavorano in imprese private etc. etc.

Che significa la proposta del Consigliere Uniti per queste categorie? Vedersi chiudere una porta in faccia senza giustificato motivo perchè non hanno gli occhi azzurri, le calze rosa e le mutande gialle?

Sono sicuramente d'accordo di unire, ma allora non mettiamo neppure quei piccoli privilegi assurdi in un contesto di grandi e ampi bisogni da soddisfare, piccoli-grandi privilegi per chi comunque ne avrebbe bisogno in una situazione-casa che va affrontata in modo più serio e completo, rinunciando ad una falsa equità, lasciando più spazio a tutti coloro che hanno comunque bisogno di casa e non hanno la fortuna nè di essere catalogati in qualche modo o sponsorizzati dall'amministratore pubblico di turno. 

Se invece le motivazioni sono altre, tiriamole fuori in trasparenza e discutiamole con onestà intellettuale.

Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Adele Vignola inserito il 21 Ott 2009 - 06:58
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