.: Discussione: Ecomostro in piazza Piemonte

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Lug 2010 - 10:36
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Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Il paradosso di piazza Piemonte: l’ecomostro diventa inamovibile


Gentile Isabella Bossi Fedrigotti, ogni sera, quando torno dal lavoro, ammiro la splendida facciata illuminata del Teatro Nazionale e mi sembra di essere un po' a Parigi... Poi abbasso lo sguardo e vedo tristemente l'ecomostro: così è stato battezzato dai cittadini l'edificio in cemento che serve i parcheggi sotterranei. Come ricorderà, a febbraio, dopo una serie di proteste dei cittadini (me compresa) l'assessore Simini aveva trionfalmente annunciato che era stato raggiunto un accordo con la Cooperativa del parcheggio per abbatterne una parte prima dell'estate. Ma siamo a fine giugno e la struttura da abbattere è sempre là. Ora temiamo che al danno si aggiunga la beffa: sa cosa abbiamo scoperto? Piazza Piemonte, in quanto bene culturale, è oggetto di tutela. Per questa ragione l'esecuzione di opere e interventi è subordinata ad autorizzazione del Soprintendente ai Beni ambientali e architettonici (art. 21.4 d.lgs 42/04). Però non risulta che la richiesta per tale autorizzazione sia stata mai inoltrata, per cui si arriva a un paradosso: ora probabilmente non possono modificare un edificio per il quale non era stata né chiesta né ottenuta la dovuta autorizzazione monumentale! Come cittadina sono amareggiata e scandalizzata. Però ho ancora la speranza che si possa trovare una soluzione, un compromesso pragmatico tra progetti edilizi e protezione del paesaggio, dato che la bellezza è un bene di tutti e come tale va tutelata e difesa. Mi auguro che questo pasticciaccio si possa risolvere e che la piazza torni a splendere.

A. A.

Dobbiamo ridere o piangere sulle follie della nostra burocrazia che ci condanna a tenerci un ecomostro per chissà quanti anni? Solo piangere, naturalmente, si può sulle regole che si contraddicono paralizzando qualsiasi iniziativa non solo meritevole ma addirittura obbligatoria ai fini del decoro urbano, visto che una pensilina così colossale in faccia a uno storico teatro appena restaurato con grande cura non avrebbe mai dovuto essere approvata da nessun autorità. Vicende come questa paiono emblematiche di un Paese che ha eliminato il concetto di ragionevolezza e di buon senso, che non sono affatto, come forse qualcuno pensa, delle qualità minori e trascurabili nell'amministrazione della cosa pubblica. L'ecomostro in questione l'avevo già visto, ma quando è arrivata la sua lettera, sono tornata in piazza Piemonte: il sole che tramontava tingeva di rosa il teatro che, in effetti, dava l'idea di essere a Parigi, non fosse stato per l'incombente, massiccia, orribile cubatura di cemento.

Isabella Bossi Fedrigotti
03 luglio 2010(ultima modifica: 07 luglio 2010)
In risposta al messaggio di Cittadino Anonimizzato a posteriori inserito il 13 Ott 2009 - 13:06
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