.: Discussione: Leonka e moschea, prefetto accelera: «Ora risposte»

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Set 2009 - 14:12
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Da milano.corriere.it:

Da 30 anni il centro sociale è in immobili occupati. il sindaco incontrerà il gruppo del Pdl

Il prefetto: risposte su Leonka e moschea

«Chi ha competenze e responsabilità deve fare i passi necessari. I tempi sono maturi per voltare pagina»

MILANO - Sicurezza. Lavoro. Ma anche questioni sociali. L’agenda del prefetto Gian Valerio Lombardi è fitta e su alcuni temi l’auspicio è che si possa finalmente scrivere la parola fine. È il caso del Leoncavallo. Per Lombardi «i tempi sono maturi per voltare pagina». È il caso della moschea, di cui Milano secondo il prefetto ha un bisogno reale. Su entram­bi i fronti la politica si con­fronta e si scontra da anni, ma potrebbe essere vicino il momento delle soluzioni. È qualcosa di più di una speran­za che arriva dal palazzo di corso Monforte. Lunedì il sindaco Letizia Moratti incontrerà il gruppo di maggioranza sul nuovo pia­no di governo del territorio e si parlerà anche della mo­schea. Già oggi il Pdl si con­fronterà sul tema cercando di mettere d’accordo le diverse anime del centrodestra e di trovare una posizione il più possibile condivisa.

Ma a pochi giorni dalla fi­ne del Ramadan, il prefetto torna a ribadire che è tempo di chiudere la stagione della provvisorietà per la preghie­ra dei fedeli musulmani. «Per costruire una mo­schea occorre che il Comune dia una concessione edilizia per costruire su un terreno che abbia come destinazione d’uso il culto — sottolinea— questo il prefetto non può far­lo». «Io posso sottolineare il problema perché c’è un’emer­genza di ordine pubblico — rimarca — Poi però chi ha le competenze e la responsabili­tà deve fare i passi necessa­ri ». Lombardi rilancia al termi­ne della riunione del comita­to per la sicurezza anche la questione del Leoncavallo, da 31 anni ai margini della legali­tà.

Proprio nei giorni scorsi l’associazione Mamme del Le­oncavallo ha scritto al sinda­co e agli assessori Rizzi e Fi­nazzer Flory per sollecitare un incontro e segnalare che il 22 settembre «è attesa per l’ennesima volta la visita di un ufficiale giudiziario per lo sfratto da via Watteau». Secondo Lombardi anche questo capitolo va chiuso. «Credo ci sia una disponibili­tà — dice — a un ragiona­mento per trovare una solu­zione. Può darsi che i tempi siano maturi per voltare pagi­na. Se si rientra nelle regole credo che questo sia possibi­le». Da anni il centro sociale chiede all’amministrazione di ratificare un accordo con i proprietari dei locali, per po­ter regolarizzare la propria oc­cupazione e pagare un affitto.

«Mi pare che ci sia una dispo­nibilità a parlarne — sostiene il prefetto — Sono passati 30 anni da quando nel 1978 il centro sociale, ora ospitato in via Watteau, fu occupato. E oggi i leoncavallini che allora avevano 25 anni, con 30 anni di più sulle spalle, probabil­mente sono più propensi a trovare una soluzione». In Comune però le divisio­ni restano. Nel Pdl c’è chi è fa­vorevole al dialogo ma anche chi, soprattutto tra gli ex An, fa fatica a digerire l’ipotesi di una regolarizzazione del Le­onka. La proposta sul tavolo è sempre la stessa: il trasferi­mento su un’altra area delle volumetrie spettanti al grup­po Cabassi per via Watteau. Questo passaggio darebbe il via libera all’accordo, già for­mulato tra il Leoncavallo e la proprietà, per l’utilizzo degli spazi dietro pagamento di un affitto.

Rossella Verga
17 settembre 2009

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