.: Discussione: Scontro da 11 milioni di euro sull'Ici

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 5 Apr 2006 - 15:00
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da ViviMilano - speciali 

http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/04_Aprile/05/ici.shtml

Il dibattito si trasferisce a Milano

Scontro da 11 milioni di euro sull'Ici

Il Comune diviso sulla tassa per la prima casa. Il Polo: giusto eliminarla. L’Unione: impossibile, un colpo di grazia per i Comuni

Il centrodestra segue Berlusconi: «L’Ici è una tassa iniqua. Giusto tagliarla, siamo pronti anche a Milano». Il centrosinistra punta il dito: «Promesse demagogiche e irrealizzabili. Restituiscano ai milanesi i soldi presi in questi anni». Il dibattito sull’Ici si trasferisce a Milano. La candidata della Cdl, Letizia Moratti, non si fa cogliere impreparata: «L'Ici è una tassa iniqua e ingiusta — esordisce — perché colpisce chi compra una casa con i risparmi di una vita». Il suo avversario Bruno Ferrante, candidato del centrosinistra, la vede diversamente: «È una proposta irrealizzabile se non è accompagnata dall’indicazione di nuove entrate che consentano ai Comuni di far fronte a quei servizi oggi finanziati dall’Ici. Meglio pensare di ridurre questa tassa per l’acquisto della prima casa, agevolando in particolare le giovani coppie».

La Moratti non è preoccupata per i mancati introiti: «Intanto il Governo può predisporre un piano di lotta all’evasione fiscale e il 30% di quanto recuperato sarà girato ai Comuni. Poi, comunque, Palazzo Chigi ha confermato oggi che lo Stato coprirà quanto non dovesse arrivare ai Comuni». E, comunque, se non ci sarà l’abolizione, la Moratti si dice pronta a studiare una sorta di Ici differenziata «per agevolare le giovani coppie e gli anziani». Quanto al tema della seconda casa, il ministro ha rinviato la risposta chiedendo «tempo per studiare la situazione». Un compito difficile. Lo stesso Gabriele Albertini nel 2001 aveva annunciato la riduzione di un punto dell’Ici - ferma al 5 per mille dal 1993, la più bassa tra le grandi città italiane - ma aveva dovuto rinunciare: «Avevamo previsto in bilancio alcune entrate che non ci saranno — si era giustificato Albertini — e quindi non possiamo tagliarne altre».

Oggi, il sindaco è sicuro che un’operazione del genere si può fare. Il gettito complessivo dell’Ici è di 396,4 milioni di euro. Eliminare l’imposta sulla prima casa significa rinunciare a 115 milioni di euro. All’anno. Per farsi un’idea della cifra: equivale a due ristrutturazioni della Scala «Un’idea magnifica - attacca Albertini - un atto di giustizia fiscale. L’Ici sulla prima casa è una tassa iniqua perché colpisce un bene primario dei cittadini, un bene a cui gran parte, è arrivato dopo anni di sacrifici, a volte di intere generazioni». Come fare? Razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni, recupero dell’evasione, trasferimenti compensativi dello Stato. Dice qualcosa in più l’assessore al Bilancio, Mario Talamona: «È possibile. Bisogna trovare una soluzione locale di tipo federalista». «Ce l’abbiamo fatto con la manovra correttiva imposta dalla finanziaria - conclude il vicesindaco De Corato - ce la possiamo fare anche con l’Ici»

Impossibile, grida la sinistra. Che rivolge la critica proprio ad Albertini. «Non l’hanno mai voluta abbassare - attacca il capogruppo Ds, Emanuele Fiano - perché i quasi 400 milioni dell’Ici rappresentano il 21% del totale delle entrate per spese correnti; vorrebbe dire fare a meno di 100 milioni». «Vuol dire che i milanesi hanno pagato inutilmente 400 milioni di euro all’anno» ironizza il segretario della Quercia, Franco Mirabelli. «Più che un colpo di teatro - attacca il vicepresidente della Provincia Alberto Mattioli - è un colpo di grazia per le casse del Comune». Una sponda inaspettata arriva invece da Basilio Rizzo di Miracolo a Milano: «Finalmente Berlusconi ha detto qualcosa di sinistra - conclude ironico - che sarebbe da c... non prendere in considerazione».

di Maurizio Giannattasio