.: Discussione: Residenti e Commercianti: Naviglio Pavese PIU' BELLO PIU' BRUTTO

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Luciano Bartoli

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Inserito da Luciano Bartoli il 20 Feb 2009 - 21:52
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Lo sgombero del verde "abusivo"

- da La Repubblica del 20.02.2009

Il Comune impugna l´ascia e abbatte gli alberi del Naviglio. Gli abitanti lamentano di non essere stati informati e si ribellano: "È lo stile di questa amministrazione: bastava una potatura, queste piante in primavera si sarebbero riempite di fiori". Addio agli olmi e alle betulle che crescono spontanei sul Pavese: le loro radici danneggerebbero gli argini

Gli alberi "abusivi" del Naviglio

Olmo e Betulla aspettano immobili il loro destino. Con i rami che si arrampicano verso il cielo e le radici che sbucano dall´asfalto, attendono tra via Ascanio Sforza e via Scoglio di Quarto le seghe elettriche che li faranno a pezzettini. Come già è avvenuto in mezza giornata, fino a ieri pomeriggio, sul lato opposto dei Navigli, all´angolo con via Lagrange. I loro amici, sette tronchi decennali ai bordi del canale, sono già un ammasso di rami senza vita, buoni per finire nei camini.
Olmo e Betulla aspettano in silenzio con un avviso appeso intorno al tronco, come un cappio stretto al collo. In linguaggio che più burocratico non si può, il settore tecnico Infrastrutture del Comune, servizio Programmazione nuove opere e ristrutturazioni, spiega che per quella ventina di alberi non c´è speranza. Sono tutti da tagliare. "Le alberature spontanee presenti in prossimità del muro spondale costrette a svilupparsi in uno spazio ristretto - scrivono i tecnici - hanno generato apparati radicali paralleli alla sponda causando un´interferenza con la struttura muraria del Naviglio, coi cordoli che delimitano le carreggiate, coi parapetti metallici". Per questo, e per impedire "l´accrescere delle sollecitazioni sul muro spondale, saranno abbattuti". Tutto confermato dall´assessore all´Arredo urbano, Maurizio Cadeo.
Pochi giorni fa, gli abitanti di questo lato del Naviglio pavese si sono svegliati e hanno trovato la sentenza di morte appesa al tronco di ogni singolo albero in meno di cento metri, e hanno protestato. Così, affissi su ogni corteccia con una puntina e lì lasciati a sventolare, sono spuntati fogli coi messaggi del quartiere. "Grazie Olmo, vogliamo gli alberi!", "Viva la Betulla dei Navigli! Grazie Betulla!", all´altezza di via Bertinelli. "Questo Olmo ha 80 anni, e tu?" vicino al barcone della pizzeria. "Gli abitanti dei Navigli sono anche alberi", poco più in là.
«Hanno deciso tutto dalla sera alla mattina, senza dire niente a nessuno - dice un residente - Se il problema è la pavimentazione stradale, non mi sembra giusto tagliarli tutti. Quello lì, per esempio - e indica un albero che si alza per oltre cinque metri prima di piegarsi sulla strada - forse è davvero pericoloso, ma basta potarlo. Non fa male a nessuno». Oltre ai cartelli e agli indizi del cantiere - la segnaletica, le luci intermittenti, la carreggiata che si dimezza verso via Lagrange - nessuno sa niente. Tanto che molti hanno pensato a un normale lavoro di potatura.
 
«Credo che taglieranno solo i rami più pericolosi - diceva ieri Daniele Jonta, che nell´associazione Navigli Domani raccoglie oltre 70 esercenti - Forse un paio sono da eliminare perché fanno saltare le sponde ma gli altri andrebbero solo potati. Però nessuno ci ha detto nulla, nello stile classico di questa amministrazione». Lui, come gli altri, ha visto i fogliettini, ha letto che i taglio delle piante serve per "permettere gli interventi previsti dall´amministrazione: sostituire il parapetto in ferro con quello in pietra". «Sono rimasto perplesso e preoccupato», dice Gionta. Perché in un punto dove la ringhiera è già stata sostituita «hanno eliminato le pietre inclinate sull´acqua, dove le donne lavavano i panni. Le hanno abbattute.
Non so se la Sovrintendenza ne è al corrente».
Di sicuro esercenti e residenti lo hanno saputo vedendo gli operai con le seghe elettriche al lavoro e - davanti al Cristal, al greco Milos, alla Briosca - c´è stata più di una protesta. Che ovviamente non è servita a fermare i lavori. I primi sette alberi sono stati tagliati e ridotti a miseri tronchi con le radici ricoperte da cumuli di rami. Un signore esce dal cancello e guarda: «Dicono che vogliono fare Milano più bella per l´Expo - borbotta - ma senza alberi i Navigli sono più belli? Quello lì, in primavera, era sempre pieno di fiori».

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Milano 20/2/2009
Dopo aver letto l'articolo,
essendo coscente che dopo 80 anni cambierà inevitabilmente l'estetica urbananistica del Naviglio Pavese, a mio avviso il previsto taglio delle piante (Olmi e Betulle) è determinato dalla necessità di preservare l'integrita degli argini, e direttamente anche le fondamenta delle proprietà immobiliari adiacenti, nonchè il valore strutturale ed economico delle stesse.

Luciano Bartoli