.: Discussione: Scuole Infanzia - Moioli: "Nessun cambiamento, lavoriamo per offrire un servizio migliore"

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 21 Feb 2009 - 13:27
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... e nonostante i tagli, raddoppiano gli insegnanti di religione!
Alla faccia della laicità delle istituzioni e del principio laico "libera chiesa in libero stato".... ma da quando la religione cattolica è ritornata ad essere religione di stato?!?! .... temo che non abbia mai cessato di esserlo, nonostante la nostra Costituzione riconosca la libertà di religione, ma noi cittadini -credenti di religioni diverse da quella cattolica o non credenti,- continuiamo a pagare gli insegnanti di religione scelti dalla curia e non dalle istituzioni.
Mi chiedo: perchè gli insegnanti di inglese non vengono scelti dal consolato inglese? e gli insegnanti di italiano dall'accademia della crusca?!?!
La religione cattolica va insegnata non dallo stato italiano, ma dalle famiglie interessate a tale insegnamento personalmente o tramite le proprie parrocchie, così come le famiglie che seguono altre religioni provvedono a dare il proprio insegnamento religiosa ai propri figli.
 Le istituzioni devono essere laiche e insegnare ai bambini come diventare "cittadini" del loro stato.
Nella scuola pubblica, pagata da tutti i contribuenti: W l'educazione civica e M la religione!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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TAGLIATECI TUTTO, PURCHÉ NON LA RELIGIONE
Nonostante i tagli, negli asili milanesi raddoppiano gli insegnanti di religione

“Gli insegnanti di religione non si toccano”. Così parlò Il Ministro Gelmini, nei giorni caldi della sua cosiddetta riforma e delle relative sforbiciate alla scuola pubblica.
Non si toccano, anzi, si moltiplicano come i pani e i pesci. A Milano specialmente.
Il Comune ha stabilito che da quest’anno l’ora di religione dovrà essere garantita anche in tutte le scuole materne.
Le educatrici passeranno dai 20 ai 46 e copriranno tutte le 175 scuole d’infanzia della città. Saranno stipendiate dall’Assessorato alle politiche sociali e assunte a tempo determinato.
Senza concorsi e senza graduatorie, come sempre avviene dalla stipula dei Patti lateranensi ad oggi, segnalate direttamente dalla Curia ed eventualmente “riciclabili” d’ufficio nell’insegnamento di altre materie. Sempre senza concorsi né graduatorie.
Aldilà del dibattito sulla liceità di discriminare un lavoratore in ragione del credo religioso già in passato sollevato dall’Unione europea  e sullo scavalcamento immeritato ai danni di tanti insegnanti precari, esiste una questione economica tutt’altro che irrilevante.  
Diversamente dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci, quella delle educatrici infatti ha poco di miracoloso e, soprattutto, ha un costo.
Se gli insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori sono retribuiti dallo Stato -nel 2008 raggiungevano le 25.679 unità per la modica cifra di circa 800 milioni di euro l’anno- quelli delle materne sono retribuiti dall’amministrazione cittadina e trattati alla stregua di dipendenti comunali.
“Noi ci limitiamo ad applicare la norma nazionale garantendo a tutti i bambini l’educazione della religione cattolica -ha tenuto a precisare l’Assessore Mariolina Moioli- Le educatrici saranno assunte a tempo determinato, diversamente da quanto scritto nei giorni scorsi sui giornali, e molte di loro saranno part-time. Il numero è stato stabilito in base alle richieste effettive e alle esigenze degli istituti per l’infanzia. Sono i genitori a chiedercelo”.
“Dell’introduzione dell’ora di religione in tutte le scuole e delle nuove assunzioni l’abbiamo saputo dalla stampa, nessuno ci ha comunicato nulla, né quanto il servizio verrà a costare”. Sostiene Patrizia Quartieri, Consigliere comunale di Rifondazione Comunista.
Quanto costano ce lo dice Tatiana Cazzaniga della Cgil Funzione Pubblica: “Le educatrici sono pagate grosso modo 19 mila euro lordi l’anno, cui bisogna aggiungere gli oneri riflessi che ammontano a circa il doppio. Il problema è che mentre si dedica una particolare attenzione all’insegnamento della religione, si trascurano altri servizi per l’infanzia. Ci sono ancora tanti precari che aspettano, e in questi mesi ci sono state diverse difficoltà a coprire le assenze nelle classi per carenza di organico. E’ un controsenso. Va bene che si assumano nuove educatrici se lo dice la legge, ma bisogna anche assumere chi serve davvero”.
“Sarebbe certamente stato più sensato far fare dei corsi di formazione alle maestre che già ci sono affinché potessero loro farsi carico dell’insegnamento della religione” aggiunge Patrizia Quartieri.
Ma questo non è possibile, almeno finché i presupposti del concordato tra Italia e Vaticano, che proprio in questi giorni compie ottant’anni, non verranno quantomeno rivisitati.
Possibilità assai remota, data la tendenza a “rilanciare” lo studio della religione cattolica a tutti i livelli.
Ieri l’appello rivolto a tutte le scuole da parte della curia milanese affinché le lezioni non venissero poste alla prima o all’ultima ora per dissuadere gli studenti dall’ optare per l’ingresso posticipato o l’uscita prima da scuola.
Oggi la lettera del Comune ai ragazzi stranieri per “persuaderli” a partecipare alle lezioni.
Mentre negli asili l’adesione all’insegnamento della religione è dell’84%, infatti, ai livelli di istruzione superiore scende a circa il 40%.

Giulia Cusumano
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 18 Feb 2009 - 21:59
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