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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 22 Lug 2009 - 14:53
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Da milano.corriere.it:

Berlusconi ha scherzato sul termine «antropizzato»

Parte la Brebemi. Formigoni:«Due anni e mezzo persi per la burocrazia»


La cerimonia per l'avvio dei lavoro a Urago d'Oglio (Brescia). La Moratti: ora accelerare la Tem

MILANO - La Bre.Be.Mi «è un'opera indispensabile per il territorio e che cade in un momento giusto, un momento di difficoltà economica». Lo ha detto Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, durante la cerimonia che si è tenuta a Urago d'Oglio (Brescia) in occasione dell'avvio dei lavori per la nuova autostrada che collegherà Brescia con Milano. Lunga 62,1 chilometri, la Brebemi collegherà la nuova tangenziale esterna milanese (Tem), attraverso la barriera di Liscate, alla città di Brescia, alleggerendo il peso del traffico, soprattutto quello pesante, sul territorio. L'infrastruttura costerà 1,6 miliardi di euro e sarà realizzata totalmente in project financing, senza pesare dunque sui bilanci dello Stato.

PREMIER E MINISTRI - Alla cerimonia ha partecipato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha scherzato con la platea e con il presidente Formigoni a proposito del termine «antropizzato». «L'opera di Brebemi è un esempio di quello che dobbiamo fare in tutte le regioni italiane», ha detto il premier. A proposito della data prevista per la fine dei lavori, il 31 dicembre del 2012, Berlusconi ha profetizzato: «Noi saremo ancora qui. Del resto come fanno gli italiani a fare a meno di noi?». Fra i partecipanti anche il leader della Lega Umberto Bossi e il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

«NESSUN IMBUTO SU MILANO» - Formigoni ha ricordato che l'opera «darà lavoro a centinaia di imprese, creerà 30 mila posti di lavoro ed è destinata a rendere più scorrevole il traffico in una zona, quella della Lombardia, dove si rischiava l'effetto marmellata». Grazie alla Bre.Be.Mi., ha proseguito il governatore, «avremo velocità e sicurezza negli spostamenti e ricadute positive sull'ambiente, perché ci sarà meno inquinamento e tutto questo in tempi certi e con costi certi». «L'appuntamento - ha infatti detto Formigoni - è il 31 dicembre 2012 per l'inaugurazione». Formigoni ha infine escluso rischi di imbottigliamento a Milano con la tangenziale esterna: «Noi le opere le costruiamo in maniera raccordata e in maniera forte, non ci sarà nessun imbuto su Milano».

«TEMPO SPRECATO» - A causa delle procedure burocratiche richieste dall'Unione europea e dal Cipe, ha denunciato Formigoni, «complessivamente abbiamo perso due anni e mezzo». Formigoni ha auspicato che si possano introdurre «velocizzazioni di procedura che ci facciano risparmiare tempo». «Non si capisce - ha infatti spiegato - perché le istruttorie debbano essere ministeriali, quando si tratta di un'opera interamente regionale con fondi regionali. Lo Stato non ci mette un soldo». In questo caso, ha aggiunto, «le istruttorie possono essere interamente regionali» sia per quanto riguarda la procedura d'impatto ambientale che quella d'impatto strategico. L'Ue ci ha fatto perdere 18 mesi con un'obiezione assolutamente infondata, ideologica, un attacco politico alla Regione Lombardia. Complessivamente abbiamo perso due anni e mezzo - ha concluso - un anno e mezzo per l'Unione europea e un anno per queste procedure al Cipe».

MORATTI: «SUBITO LA TEM» - «La sfida adesso è accelerare la tangenziale est esterna»: questo l'allarme lanciato dal sindaco di Milano Letizia Moratti alla cerimonia per l'avvio della Brebemi. «Senza la Tem - ha detto il primo cittadino - Milano rischia una sofferenza. La tangenziale non può finire nel 2014, come previsto. Stiamo spingendo perché finisca prima». D'altra parte «i finanziamenti ci sono» ha assicurato Moratti, ricordando che sono previsti nelle opere per l'Expo. Il problema non sono i fondi, dunque, «il problema - ha ribadito - è accelerare i lavori. Per fare questo non ci vogliono leggi speciali ma la volontà condivisa degli attori del territorio».

BAZOLI: «FONDAMENTALI LE BANCHE» - Il presidente di Banca Intesa, Giovanni Bazoli, ha sottolineato l'importanza del sostegno offerto all'infrastruttura da parte del sistema bancario, in particolare quello italiano: «Non saremmo qui oggi se Brebemi non fosse stata sostenuta dal sistema che oggi è tanto di moda criticare, quello bancario italiano, e sottolineo italiano. Se Banca Intesa e con essa altre banche italiane non concepissero il lavoro secondo una particolare attenzione al sociale che le impegna fortemente a sostenere la crescita del Paese, non avrebbero sostenuto il progetto affrontando i rischi dell'investimento. La nostra banca ha svolto un ruolo aggregante tra i soci».

22 luglio 2009


In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Gen 2009 - 16:54
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