Da milano.corriere.it:

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La Regione ha stanziato 2 milioni e la Moratti ha firmato patti con Lecco e Verona

Fondi Expo, via libera del Senato
Lega: Glisenti? Un passo indietro

Primo sì del Senato ai 4 milioni del governo, ora si passa alla Camera. Penati: troppe liti e incertezze

MILANO - La fotografia la scatta il presidente della Provincia, Filippo Penati: «Su Expo perdura un clima di incertezza e di conflittualità continua: di conflitto tra le istituzioni, di conflitto tra il sindaco Moratti, la sua maggioranza e il Governo sulla scelta di Paolo Glisenti, di conflitto tra il presidente del collegio sindacale e la presidente Diana Bracco». La tenaglia si stringe. In un incessante stop and go.

Se da una parte il Senato ha dato il primo via libera ai 4 milioni necessari per la ricapitalizzazione dell'Expo (ma manca ancora il passaggio alla Camera), se la Regione ha stanziato il suo capitale (2 milioni), se la Moratti continua a firmare patti di collaborazione con le città italiane (Lecco e Verona), dall'altra escono allo scoperto le prime voci che mettono nero su bianco quello che fino a un paio di mesi fa nessuno aveva il coraggio di dire.

Glisenti deve fare un passo indietro. Lo ribadisce il leghista Matteo Salvini: «Se Paolo Glisenti o chi per esso è uno dei problemi, trattandosi di uomini responsabili, penso che possano prendere in considerazione l'ipotesi che Milano e l'Expo hanno la priorità su tutto e quindi fare un passo indietro». Evita di nominare Glisenti, il presidente della Fondazione Fiera, Luigi Roth. Ma la metafora è evidente: «Se l'approccio resta quello di oggi ci saranno dei problemi. Se ciascuno guarda al suo orto finisce che le ortensie di un primo cittadino fermeranno le opere e quelle di un altro ne bloccheranno altre».

E a Roma, senza tentennamenti, si continua a lasciar penzolare sulla testa della Moratti la spada di Damocle del «commissariamento». Ma quello che manca, in questa storia, sono le motivazioni. Perché far fuori Glisenti? Perché eliminare dalla «finale» chi ha contribuito in maniera determinante alla vittoria di Expo? Perché mettere a rischio l'Expo senza chiarire i motivi di questo empasse? Qualcuno si è posto il problema. Ieri nel vertice di maggioranza tra la Moratti e Fi, su suggerimento di Giovanni Terzi, si è deciso di scrivere una lettera a Berlusconi chiedendo di intervenire su temi fondamentali per Milano. Come l'Expo. E anche il Pd si muove: «Questi scenari ci fanno impressione - attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino - rischiamo di perdere l'Expo. Per questo sabato abbiamo organizzato l'Expo Day in Comune».

Maurizio Giannattasio

12 febbraio 2009