.: Discussione: Imbrattamento della città

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 4 Giu 2010 - 09:09
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Il "risarcimento" del Comune


Dallo spray ai lavori sociali

Aveva imbrattato il centro storico, ora è il primo writer che "espia" la pena: 70 ore al servizio degli anziani. Il vice Sindaco De Corato: "Chi rompe, paga. Sono 7 gli imputati di 4 procedimenti penali che dovranno svolgere attività per la comunità"


Un edificio devastato dai graffiti non artistici

Milano, 3 giugno 2010 – “Un writer italiano accusato di aver realizzato diversi imbrattamenti nel centro storico lo scorso 5 gennaio 2009 ha concluso 70 ore di attività presso un centro anziani come risarcimento per il Comune di Milano. L’imputato dovrà presentarsi in udienza il prossimo 5 luglio. Quando il giudice, se l’attività riparatoria sarà ritenuta soddisfacente, potrà dichiarare  estinto il reato. Dopo l’episodio di via Baravalle, dove lo scorso luglio due writer furono costretti a ripulire l’imbrattamento che avevano effettuato sul muro di un edificio scolastico  di proprietà comunale, adesso si apre una seconda strada. Quella di mandare i writer a svolgere lavori socialmente utili. Un fatto unico in Italia. Una formula che piace al Comune secondo il principio che chi rompe paga".

Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.  Il processo, nel quale il Comune è parte civile, vede imputati due writer italiani accusati di aver imbrattato il 5 gennaio 2009 con disegni e vernici spray alcuni esercizi commerciali e un’edicola situati nel centro storico, corso Vittorio Emanuele, via Dante, largo Cairoli, foro Bonaparte. Uno dei due deve ancora ultimare i lavori socialmente utili.

“Attualmente – aggiunge De Corato – sono 7 i writer, imputati in 4 i procedimenti penali, che dovranno o stanno svolgendo attività utili alla collettività. Si tratta di due writer italiani, all’epoca minorenne, accusati di aver realizzato nel novembre 2007 in piazza Gobetti delle ‘tags’ con le firme ‘Slash’ e ‘Virus’ su manufatti stradali di proprietà comunali; di due writer maggiorenni, un cingalese e un argentino colpevoli di aver imbrattato con delle tags, nel settembre 2007, tre edifici privati di via Washington; di un italiano che durante il May Day Parade del 2009,  in concorso con un minore, ha scritto ‘Dones’ e ‘Surf’ sui muri del Parco dell’anfiteatro romano di via De Amicis e l’accesso alla metropolitana della linea M1 Duomo".

“L’attività di volontariato – prosegue De Corato -  presso anziani e disabili sono un ottimo rimedio ai danni provocati. E rende così i graffitari utili alla collettività. Un’ iniziativa, che prosegue con la linea di provvedimenti intrapresi  dal Comune finora per alzare il livello d’attenzione sugli imbrattamenti che, a Milano, toccano un variegato mondo: dalle tags ovunque (di recente anche su alberi e autovettura), all’Internazionale dei writer (tedeschi, spagnoli, finlandesi, greci) che prendono di mira i convogli della metropolitana ai sedicenti artisti che imbrattano stabili di proprietà pubblica e privata. Uno sport incivile che, non dimentichiamo, è costato dal 2006 alle casse comunali 35 milioni di euro".

In risposta al messaggio di Andrea Giorcelli inserito il 13 Nov 2008 - 00:07
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